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Transcript:

Indice Introduzione 7 La storia delle rose: quando la mamma parte 9 Il bruco e la lumaca: quando i genitori si separano 23 La campana grande e quella piccola: quando nasce il fratellino 41 La favola del drago: quando sei molto arrabbiato 59 La storia dell albero di ciliegio: quando gli altri vogliono le tue cose 75 Le lancette dell orologio: quando papà torna tardi la sera 91 La famiglia dei bottoni: quando inizia l asilo 105 La storia dello sciroppo Tobia: quando bisogna prendere le medicine 119 La storia della torta: quando hai paura del buio 131 La macchina che non voleva benzina: quando devi mangiare qualcosa che non ti piace 143 Conclusioni 157

Introduzione Tutto iniziò quando il mio capo mi chiese di trascorrere in America tre lunghissime settimane per portare a termine un lavoro importante. La mia unica preoccupazione era quella di far capire alla mia bambina di due anni e mezzo, Nina, che dovevo stare lontana da lei per tanto tempo. Soprattutto volevo farle comprendere che sarei tornata. Come dirle che andare e tornare è qualcosa che capita di continuo nella vita e che poteva succedermi ancora in futuro? Così pensai di dirglielo con una fiaba. I bambini parlano e capiscono bene il linguaggio delle fiabe. Iniziai a raccontarle storie di animali e di oggetti, attraverso cui le spiegavo che andavo via ma che sarei tornata e che anche in mia assenza avrei continuato a pensare a lei, così come lei poteva pensare a me e sentire che sarei tornata presto. Così nacque la storia delle rose. Credo che non sia giusto smettere di sentire la mancanza, la malinconia e il dispiacere. Sono sentimenti che fanno parte della nostra vita e anche se tristi non vanno eli- 7

minati. Credo però che sia giusto aiutare i bambini a sapere che le cose non sono solo come appaiono, e che a volte possono essere addirittura migliori di quanto sembrino; che superare un problema vuol dire passarci in mezzo; che passare in mezzo a un esperienza spiacevole e che non possiamo evitare è ben diverso a seconda che la si percepisca come qualcosa che ci è cascato addosso o che si scelga di attraversarla consapevolmente. Credo che l infanzia sia l età in cui devono essere piantati i semi della fiducia e della speranza. È un po come far fare un tratto di strada a un bambino senza lasciarlo solo, ma senza neppure prenderlo in braccio. Spesso è meglio dargli semplicemente la mano e passare insieme attraverso le cose che ci capitano. 8

Il bruco e la lumaca: quando i genitori si separano

C era una volta un bruco verde al quale piaceva molto andare a spasso tra gli alberi e le foglie. Un giorno, mentre girava senza aver nulla da fare, incontrò una lumaca. «Buon giorno» le disse il bruco «che stai facendo?». «Non vedi?» disse la lumaca «vado a fare la spesa». «Posso accompagnarti?» chiese il bruco. E fu così che fecero amicizia. 24

La lumaca amava fare la spesa e preparare dei buoni pranzetti e invitava volentieri il bruco, a cui piaceva andare a passeggio e farle visita. In realtà erano molto diversi. 25

La lumaca amava tanto la sua casa che se la portava sempre sulle spalle. La puliva, la decorava, cambiava le tende alle finestre. Al bruco piacevano l avventura, lo sport, le gite all aria aperta: amava andare a correre, saltellare tra le foglie e nuotare nelle pozzanghere dopo i temporali. 27

28 Comunque che ci crediate o no i due divennero grandi amici, tanto che una sera il bruco arrivò dalla sua amica lumaca e le chiese di sposarlo. La lumaca era molto felice, ma davvero si sentiva confusa non sapeva se sarebbe stata una buona idea.

Fu per questo che andò dalla sua amica coccinella a chiederle un parere. «Come posso aiutarti?» disse la coccinella. «Non so mica leggere il futuro. Quello che devi fare è guardare dentro il tuo cuore e decidere se vuoi stare per sempre con lui.» 29

La lumaca si prese un intera settimana di tempo per riflettere e più ci pensava, più sentiva che era molto innamorata del bruco e che voleva stare sempre con lui. Così si sposarono. Fecero una cerimonia romantica nel bosco. C erano tutti gli insetti: i calabroni, gli scarabei, le formiche e le cimici dei prati. Vennero perfino le cicale e suonarono un bellissimo concerto. 30

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Il bruco e la lumaca erano molto felici. Stavano sempre insieme: giocavano, andavano a correre, a ballare e a cantare in giro per il bosco. Ebbero anche dei cuccioli: due bruchetti e tre lumachine che facevano disperare la loro mamma, ma erano allegri e vivaci. 32

Un giorno però papà bruco divenne silenzioso. Stava da solo, seduto sotto un grande albero, e non aveva voglia né di giocare né di parlare. Passò una settimana. Poi un mattino lo videro alzarsi e salire lungo il tronco dell albero. Raggiunse un grosso ramo e là si fermò. Nei giorni seguenti la sua famiglia lo osservò lavorare: si stava costruendo una strana piccola casa tutto intorno al suo corpo. «Cos ha il papà?» chiedevano i piccoli alla loro mamma. «Non è nulla, non vi preoccupate. Ciascuno di noi ha bisogno di stare solo di tanto in tanto.» 33

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Così passarono i giorni, mentre i piccoli bruchi e le lumachine guardavano il loro papà che stava da solo, rannicchiato in quel bozzolo bianco che si era costruito. «Ma papà non vuole più venire a giocare con noi?» chiedevano le lumachine alla mamma. «Certo che verrà a giocare con voi. Pazientate ancora un po.» E fu così che una mattina, mentre erano ancora a letto, i cinque cuccioli sentirono bussare alla finestra. Toc, toc «Ehi, guardate chi c è!» 35

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Il loro papà era diventato una bellissima farfalla. Il viso era sempre lo stesso ma gli erano cresciute delle magnifiche ali colorate. «Anch io, anch io» dicevano i piccolini e volevano essere presi in braccio e correre e volare insieme al loro papà. 37

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Fu una giornata meravigliosa. Alla fine la mamma preparò una bella cena e mangiarono tutti insieme. «Adesso» disse «avete visto perché papà è andato sul ramo. Doveva cambiare e trasformarsi. Ma come vedete è tornato a prendervi e a giocare con voi. E così sarà sempre da ora in avanti. Papà abiterà in una casa diversa perché è cambiato e ha bisogno di spazio per muoversi e volare, ma voi potrete chiamarlo e vederlo e lui volerà a prendervi e a giocare con voi.» 39

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