Paolo Manaresi ovvero: come camminare al fianco di Morandi, senza mai inciampare né cadere in trappola



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COMUNICATO STAMPA Paolo Manaresi ovvero: come camminare al fianco di Morandi, senza mai inciampare né cadere in trappola a cura di Eugenio Riccòmini con la collaborazione di Lorenza Selleri Museo Morandi dal 4 novembre 2008 all 11 gennaio 2009 In occasione del centenario della nascita di Paolo Manaresi (Bologna, 1908 1991), il Museo Morandi è lieto di presentare la mostra Paolo Manaresi. Ovvero come camminare al fianco di Morandi, senza mai inciampare né cadere in trappola. La mostra, curata da Eugenio Riccòmini con la collaborazione di Lorenza Selleri, è ospitata all interno degli spazi del Museo da poco riallestiti e vuole essere un momento di importante approfondimento non solo della figura del maestro bolognese ma soprattutto della sua attività incisoria. Attività, questa, che lo portò a ricoprire la cattedra di Incisione all Accademia di Belle Arti di Firenze e in seguito all Accademia di Bologna, quale successore di Giorgio Morandi. Manaresi, artista a tutto tondo che si muoveva con grande padronanza tecnica e formale dalla pittura alla scultura, si avvicinò all incisione in età già matura (la sua prima lastra risale al 1949), introdotto per amicizia e stima dallo stesso Morandi, di cui non fu mai allievo ma a cui dedicò esplicito omaggio in numerose occasioni. Eccellente interprete sia della natura morta che del paesaggio, a differenza di Morandi si cimentò con differenti tipologie di soggetti, dal ritratto al nudo, dagli studi di composizione ai soggetti sacri, dimostrando di avere sempre presente l altissimo modello morandiano, ma anche di averne assimilato la lezione trasformandola in qualcosa di suo, di personale, di unico. E fu proprio grazie a queste premesse che nel 1954, a soli cinque anni dalla prima, vinse il Gran Premio per l Incisione alla XXVII Biennale di Venezia, a cui seguì il pieno riconoscimento di critica e di pubblico. 1

La mostra presenta sessantaquattro acqueforti, datate tra il 1949 e il 1986, provenienti dalla collezione degli eredi e dalla donazione che Mariano Mazzocco fece nel 1978 all Istituzione Galleria d Arte Moderna di Bologna, la cui catalogazione è stata realizzata tra il 1998 e il 1999 grazie al sostegno dell IBC, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. La selezione fatta dal curatore tra le oltre quattrocento lastre incise da Manaresi nella sua vita rispecchia la vicinanza dell artista a Morandi, mostrandone però soprattutto i motivi di divergenza. Se è vero che entrambi si sono tenuti lontano dalle luci della ribalta per concentrarsi con pazienza e modestia sul lavoro, in una considerazione quasi sacrale del fare arte, allo stesso modo sono marcatamente evidenti alcune differenze tra i due. Il tratteggio di Manaresi, infatti, crea una profonda diversità di volumi e una grande varietà dei contrasti luministici, che sembrano sfociare in una ricerca dell oscurità anziché della luce: l impronta stilistica è tutta e solo sua, priva delle sottigliezze delicate di Morandi, lontana dalle sue studiatissime asimmetrie e i contrasti di luce, anziché impalpabili e aerei, sono sempre nettamente indicati e talora quasi scolpiti. L allestimento della mostra di Paolo Manaresi proprio all interno degli spazi del Museo Morandi fa sì che le opere dei due artisti si affianchino facendo da contrappunto le une alle altre, come metafora dei rapporti che intercorsero tra i due maestri. Per ulteriori informazioni: Ufficio Comunicazione MAMbo Istituzione Galleria d Arte Moderna Elisa Maria Cerra Lara Facco tel. +39 051 6496653 - +39 051 6496654 ufficiostampamambo@comune.bologna.it 2

LISTA OPERE IN MOSTRA Fiori di primavera nel vaso, 1956 300 x 158 mm Natura morta - Lanternino, due candelieri, conchiglia e tabernacolo del '700, 1950 230 x 330 mm La fabbrica di Malmusi in via Irnerio, 1957 225 x 420 mm Aringhe, 1950 200 x 250 mm Il canale. Visione notturna da via Roma, 1954 330 x 425 mm La casa nera, 1960 300 x 410 mm Case sotto il calanco, 1974 330 x 497 mm La palizzata in via del Borgo S. Pietro, 1955 243 x 420 mm 3

Notturno da via Riva di Reno, 1954 232 x 470 mm 'Questo terreno si vende', 1958 400 x 500 mm Studi di teste, 1953 148 x 132 mm Paesaggio da Abetaia sul monticello, 1952 110 x 297 mm Lungo il Reno a Marano, 1952 93 x 297 mm Sulla Porrettana, casolare verso Vergato, 1952 80 x 245 mm Oggetti controluce, 1986 325 x 285 mm Visione notturna, 1952 290 x 340 mm Il canale n. 2. Visione notturna da via Roma, 1955 300 x 520 mm 4

Fabbriche, gasometri, insegna e rotaie, 1971 320 x 495 mm Strada della Futa, 1952 255 x 355 mm Natura morta - Omaggio a Morandi, 1950 155 x 200 mm Collezione privata Frate al cavalletto, 1949 90 x 120 mm Frate che legge, 1949 102 x 88 mm Autoritratto fatto a casa di sera, 1963 150 x 140 mm Autoritratto, 1960 140 x 120 mm Autoritratto, 1959 185 x 165 mm Mia madre, 1949 83 x 62 mm 5

Autoritratto vestito da frate, 1950 130 x 100 mm Autoritratto, 1949 84 x 61 mm Notturno a Gaggio Montano, 1952 243 x 187 mm Comignoli, 1973 200 x 143 mm Natura morta [con] libro [e] lanterna, 1949 115 x 143 mm Natura morta - Omaggio a Morandi, 1973 96 x 142 mm Natura morta in ombra con frutta e oggetti, 1950 100 x 170 mm Natura morta con mela, conchiglia e lumino, 1950 155 x 200 mm Fiori, 1960 230 x 175 mm 6

Fiori secchi con vaso controluce, 1966 250 x 217 mm Crocifissione, 1949 116 x 144 mm Aringhe in padella, 1950 200 x 250 mm Case di Silla, 1952 180 x 220 mm Autoritratto con cappuccio da frate, 1950 130 x 98 mm Autoritratto vestito da frate, 1950 130 x 100 mm Autoritratto vestito da frate, 1950 130 x 100 mm Donna accanto alla stufa, 1950 260 x 300 mm Manichino, stufa, poltrona, 1949 224 x 244 mm 7

Dal disegno di Capranica, 1964 250 x 330 mm Natura morta con conchiglia, 1965 200 x 300 mm Natura morta, 1965 283 x 445 mm Fiori secchi nel vaso, 1968 164 x 125 mm Le rovine di fronte al palazzo Bentivoglio, 1970 300 x 480 mm Fabbriche, gasometri, 1971 315 x 490 mm Da disegno di ruderi in via Lame, 1971 370 x 405 mm Ruderi in via Lame, 1955 360 x 300 mm Via Amendola, deposito biciclette, 1958 312 x 500 mm 8

Rovine e ruderi a Parma, 1970 300 x 495 mm Natura morta con mele, pere, limoni, bottiglia, candeliere e cuccuma, 1950 90 x 130 mm I pagliai che guardano a mattina, 1960 200 x 305 mm Natura morta con teschio di cavallo, vaso e lanterna, 1950 195 x 205 mm Conchiglia e pigna aperta, 1960 186 x 240 mm Natura morta - Omaggio a Morandi, 1973 104 x 143 mm Mazzo di fiori secchi con vaso e lumino, 1960 248 x 200 mm Piccola natura morta con pigna, 1971 100 x 140 mm Nello studio, 1973 98 x 143 mm 9

PAOLO MANARESI. Cenni biografici Nasce a Bologna il 23 settembre del 1908. Nel 1929 si diploma all'accademia di Belle Arti, dove è allievo di Romagnoli e Casanova. Dal 1934 insegna alla Scuola d'arte di Varallo Sesia ed intraprende l'attività di scultore. Nel 1945 ritorna a Bologna come docente al Liceo Artistico. Dal 1949, incoraggiato da Giorgio Morandi, si dedica attivamente all'incisione. Nel 1950 è invitato alla Biennale di Venezia, dove vi ritorna nel 1952. Nello stesso anno si tiene la sua prima personale di acqueforti alla Galleria Cairolo di Milano. Nel 1953 Carlo Alberto Petrucci, direttore della Calcografia Nazionale, ordina presso l'istituto romano un'ampia antologica dell'opera grafica di Manaresi. Sempre nel 1953 diventa direttore all'istituto d'arte di Bologna. Nel 1954 ottiene il Gran Premio Internazionale per l'incisione alla XXVII Biennale di Venezia. Dal 1956 al 1958 insegna all'accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1958 Giorgio Morandi lo vuole come suo successore alla cattedra di Tecniche dell'incisione presso l'accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1963 consegue il Premio Olivetti per la sua produzione artistica. Nel 1966 è premiato alla Mostra Internazionale della Grafica a Palazzo Strozzi di Firenze. Tra il 1962 e il 1968 partecipa alle rassegne Intergrafik di Berlino e Varsavia. Nel 1970 la Galleria Nuova Loggia di Bologna gli dedica una personale di grafica; nello stesso anno, in un'ampia rassegna al Museo Civico di Bologna Manaresi è rappresentato da un significativo numero di acqueforti. Tra il 1972 e il 1974 illustra Terra d'emilia di Riccardo Bacchelli. L'anno successivo, con la donazione di un collezionista, diverse opere entrano a far parte delle Collezioni della Galleria d'arte Moderna. Nel 1978 l'associazione "Francesco Francia", in collaborazione con il Comune di Bologna, gli dedica una grande antologica suddivisa in due sezioni: una di dipinti presso il Museo Civico Archeologico, l'altra sull'opera grafica presso la Galleria d'arte Moderna. Con l'evento del 1978 si conclude l'iter espositivo di Manaresi. Negli anni successivi si rifugia nel suo studio. Dopo un lungo periodo di disagio esistenziale, un giorno di fine luglio del 1991 scelse di andarsene in silenzio. Nel 1995 la Galleria Mazzoni Arte di Bologna dedica al maestro una personale con incisioni e dipinti. Nel settembre 1996 a Manaresi viene dedicata la mostra "Il tempo di un fiore" di Pescia. Subito dopo è il Comune di Montecatini Terme ad esporre 40 lavori; e le sue più belle acqueforti sono presenti alla mostra "L'Incisione nelle Istituzioni Artistiche Italiane", tenutasi a Monsummano Terme. 10

Il 1997 è l anno dell importante mostra Morandi, Manaresi, De Vita: Segno e Colore tenutasi da luglio a ottobre presso la Galleria di Arte Moderna di San Marino (Dicastero della Cultura della Repubblica di San Marino). Una selezione delle opere è stata riproposta in una successiva mostra presso la Galleria Mazzoni Arte di Bologna. Dal 1997 a oggi, infine, opere di Paolo Manaresi sono state esposte in mostre nazionali di gallerie ed istituzioni, ad esempio Norma e Arbitrio, ingegneri e architetti a Bologna, 2000 e Paesaggio urbano, Stampe italiane della prima metà del 900 da Boccioni a Vespignani a cura di Alida Moltedo Mapelli, Roma Calcografia Nazionale, 2003. 11

SCHEDA TECNICA Titolo: Curatore: Sede espositiva: Paolo Manaresi ovvero: come camminare al fianco di Morandi, senza mai inciampare né cadere in trappola Eugenio Riccòmini con la collaborazione di Lorenza Selleri Museo Morandi Palazzo d Accursio, Piazza Maggiore, Bologna Periodo di esposizione: 4 novembre 2008 11 gennaio 2009 Orari: martedì venerdì 9.00-18.30 sabato, domenica e festivi 10.00 18.30 chiuso lunedì non festivi, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre Ingresso: gratuito Informazioni: Museo Morandi tel. 051 2193646-051 2193294 fax 051 2193403 Catalogo: Edisai, Ferrara. Testi di Eugenio Riccòmini e Claudio Poppi Comunicazione: Lara Facco Ufficio Comunicazione e sviluppo marketing MAMbo Istituzione Galleria d Arte Moderna tel. 051 6496654 Elisa Maria Cerra Ufficio Comunicazione/Stampa MAMbo - Istituzione Galleria d Arte Moderna Tel. 051 6496653 ufficiostampamambo@comune.bologna.it 12