Le motivazioni del progetto



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Transcript:

Le motivazioni del progetto Partite dall idea di valorizzare la produzione letteraria di Calvino, ci siamo avvicinate alle Fiabe Italiane scelte e trascritte da Italo Calvino, pubblicate per la prima volta nel 1956 dall editore Einaudi. All interno di questa raccolta, la nostra scelta è ricaduta sulla storia de Il bambino nel sacco poiché abbiamo ritenuto essere la più significativa per il nostro progetto:il protagonista della storia è infatti un bambino che non andando a scuola, si imbatte in una serie di pericoli, che, fortunatamente si risolvono. La morale di questa storia tradizionale, che affonda le sue radici nella tradizione orale friulana ci insegna che bisogna affrontare la vita con responsabilità per evitare di imbatterci in pericoli insidiosi.

Le fiabe italiane Il progetto dell autore, di realizzare un testo unitario di tutte le fiabe legate alla tradizione orale, prese forma dall idea di compilare una raccolta di materiali dalle diverse regioni, così da avere una sintesi nazionale, con caratteristiche Italiane. Insomma si trattava di fare l Italia delle fiabe, di conferire al libro un espressione, un colore, un timbro italiano. Ciò non ha comunque impedito a Calvino di mantenere piccole tracce capaci di consegnare ogni testo ad una singola regione. Bisogna riconoscere, diceva Calvino, che al di là delle origini remote e mitiche, la vita delle fiabe è fatta di migrazioni, da Sud a Nord dell Italia, ma anche da Nord a Sud e dalla campagna alla città e da altri Paesi del mondo. Le fiabe hanno le gambe lunghe: si spostano di paese in paese, viaggiano di bocca in bocca, e a volte di bocca in libro, o di libro in libro o di libro in teatro, in radio, in televisione fino a diffondersi nei luoghi in cui le troviamo oggi. E viaggiando, le fiabe hanno acquistato elementi delle culture locali e alcuni li hanno persi e mantenuto influenze e caratteristiche di culture diverse e lontane. Così nel loro insieme le fiabe italiane possono davvero essere lette, e rilette oggi, con i bambini di oggi, come il risultato di un lavoro di tessitura di molti fili e di molte culture, quasi un opera interculturale: i dialetti e le culture locali e regionali, le influenze e gli scambi con i Paesi vicini, Francia, Germania, Balcani, Mondo Arabo, le somiglianze e gli elementi comuni con culture e mondi lontani, Asia, Africa, Americhe.

Che cos è il logo della scuola? Nicolò:è il disegno più migliore!! Valerio:è quando le maestre mettono in cornice i disegni Matilde:il logo è la foto che le maestre fanno ai nostri disegni! Gaia:il logo è il disegno più bello! Viola:le maestre attaccano al muro il disegno più bello Valerio:lo attaccano nella bacheca della scuola. Azzurra: con i disegni di tutti i bambini ci facciamo un libro. Melody: con i disegni più belli le maestre vincono una coppa e poi la danno ai bambini! Matilde: il logo serve per mettere un disegno attaccato fuori dalla scuola, perché non c è niente!! Viola: e ci scriviamo: Questi sono i disegni dei bambini per la nostra scuola!!

Cosa possiamo fare per sapere il significato di una parolina che non conosciamo? Siete stati molto bravi e vi siete avvicinati molto al significato del nostro lavoro, che sarà quello di realizzare un logo per la nostra scuola. Però per capire meglio il significato delle parola e capire ancor meglio quale sarà il nostro lavoro bisognerà prendere un libro speciale che ci aiuta a capire il significato delle paroline nuove Nicolò:prendiamo il libro delle paroline della lingua italiana!! Valerio: è il dizionario della lingua italiana. Proviamo a spiegare ai bambini con parole più semplici del dizionario il significato della parola l o g o : E l abbreviazione di un'altra parolina logotipo è una scritta che rappresenta un prodotto, un azienda o una scuola come nel nostro caso ed è formato da un simbolo o da un disegno. Allora, cosa dovremo fare per realizzare un logo per la nostra scuola? Melody:un disegno della nostra scuola!!

Brava Melody, un disegno è una bella idea però forse avremmo bisogno di un disegno che ricordi il nome della nostra scuola chi si ricorda come si chiama la nostra scuola? Valerio:Italo Calvino Bravissimi!!Sapete che questo signore era uno scrittore che un po di tempo fa ha scritto tante bellissime storie alcune un po di paura e alcune da ridere noi maestre ne abbiamo scelte per voi alcune delle più belle, da leggere insieme. Tra le tante c è una storia in particolare che è molto bella che ci fa capire che se non vogliamo metterci nei guai bisogna andare a scuola. la storia che vi leggeremo si intitola Il bambino nel sacco.

Il bambino nel sacco Pierino Pierone era un bambino alto così, che andava a scuola. Per la strada di scuola c'era un orto con un pero, e Pierino Pierone ci s'arrampicava a mangiar le pere. Sotto il pero passò la Strega Bistrega e disse: Pierino Pierone dammi una pera Con la tua bianca manina, Ché a vederle, son sincera, Sento in bocca l'acquolina! Pierino Pierone pensò: «Questa si sente l'acquolina in bocca perché vuole mangiare me, non le pere», e non voleva scendere dall'albero. Colse una pera e la buttò alla Strega Bistrega. Ma la pera cascò per terra, proprio dov'era passata una mucca e aveva lasciato un suo ricordo. La Strega Bistrega ripeté: Pierino Pierone dammi una pera Con la tua bianca manina, Ché a vederle, son sincera, Sento in bocca l'acquolina! Ma Pierino Pierone non scese e buttò un'altra pera, e la pera cadde per terra, proprio dov'era passato un cavallo e aveva lasciato un laghetto. La Strega Bistrega ripeté la sua preghiera e Pierino Pierone pensò che era meglio accontentarla. Scese e le porse una pera. La Strega Bistrega aperse il sacco ma invece di metterci la pera ci mise Pierino Pierone, legò il sacco e se lo mise in spalla. Fatto un pezzo di strada, la Strega Bistrega dovette fermarsi a fare un bisognino: posò il sacco e si nascose in un cespuglio. Pierino Pierone che intanto, coi suoi dentini da topo, aveva rosicchiato la corda che legava il sacco, saltò fuori, ficcò nel sacco una bella pietra e scappò. La Strega Bistrega riprese il sacco e se lo mise sulle spalle..

Ahimè Pierino Pierone Pesi come un pietrone! disse, e andò a casa. L'uscio era chiuso e la Strega Bistrega chiamò sua figlia: Margherita Margheritone, Vieni giù e apri il portone E prepara il calderone Per bollire Pierino Pierone. Margherita Margheritone aprì e poi mise sul fuoco un calderone pieno d'acqua. Appena l'acqua bollì, la Strega Bistrega ci vuotò dentro il sacco. - Plaff! - fece la pietra, e sfondò il calderone; l'acqua andò sul fuoco e tutt'intorno e bruciò le gambe alla Strega Bistrega. Mamma mia cosa vuol dire: Porti i sassi da bollire? disse Margherita Margheritone. E la Strega Bistrega saltando per il bruciore: Figlia mia, riaccendi il fuoco, Io ritorno qui tra poco. Cambiò vestito, si mise una parrucca bionda, e andò via col sacco. Pierino Pierone invece d'andare a scuola era tornato sul pero. Ripassò la Strega Bistrega travestita, sperando di non esser riconosciuta, e gli disse: Pierino Pierone dammi una pera Con la tua bianca manina, Ché a vederle, son sincera, Sento in bocca l'acquolina!

Ma Pierino Pierone l'aveva riconosciuta lo stesso e si guardava bene dallo scendere: Non do pere alla Strega Bistrega Se no mi prende e nel sacco mi lega. E la Strega Bistrega lo rassicurò: Non sono chi credi, son sincera, Arrivata son qui stamattina, Pierino Pierone dammi una pera Con la tua bianca manina. E tanto disse tanto fece che Pierino Pierone si persuase scese a darle una pera. La Strega Bistrega lo ficcò subito nel sacco. Arrivati a quel cespuglio, dovette di nuovo fermarsi per un bisognino, ma stavolta il sacco era legato così forte che Pierino Pierone non poteva scappare. Allora il ragazzo si mise a fare il verso della quaglia. Passò un cacciatore con un cane cercando quaglie, trovò il sacco e l'aperse. Pierino Pierone saltò fuori e supplicò il cacciatore di mettere il cane al suo posto nel sacco. Quando la Strega Bistrega tornò e riprese il sacco, il cane lì dentro non faceva che dimenarsi e guaire, e la Strega Bistrega diceva: Pierino Píerone non ti rimane Che saltare e guaire come un cane. Arrivò alla porta e chiamò la figlia: Margherita Margheritone, Vieni giù e apri il portone E prepara il calderone Per bollire Pierino Pierone.

Ma quando fece per rovesciare il sacco nell'acqua bollente, il cane furioso sgusciò fuori, le morse un polpaccio, saltò in cortile e cominciò a sbranar galline. Mamma mia, che casi strani, Tu per cena mangi i cani? disse Margherita Margheritone. E la Strega Bistrega: Figlia mia, riaccendi il fuoco, Io ritorno qui tra poco. Cambiò vestito, si mise una parrucca rossa e tornò al pero; e tanto disse tanto fece che Pierino Pierone si lasciò acchiappare un'altra volta. Questa volta non si fermò in nessun posto e portò il sacco fino a casa, dove sua figlia l'aspettava sull'uscio. "Prendilo e chiudilo nella stia," le disse, "e domani di buonora, mentre io sono via, fallo in spezzatino con patate." Margherita Margheritone, l'indomani mattina, prese un tagliere e una mezzaluna e aperse uno spiraglio nella stia. Pierino Pierone fammi un piacere, Metti la testa su questo tagliere. E lui: Come? Fammi un po' vedere. Margherita Margheritone posò il collo sul tagliere e Pierino Pierone prese la mezzaluna, le tagliò la testa e la mise a friggere in padella.venne la Strega Bistrega ed esclamò: Margheritone figlia mia bella, Chi t'ha messa lì in padella? "Io!" fece Pierino Pierone su dalla cappa del camino. "Come hai fatto a salire lassù?" chiese la Strega Bistrega. "Ho messo una pignatta sopra l'altra e sono salito." Allora la Strega Bistrega provò a farsi una scala di pignatte per salire ad acchiapparlo, ma sul più bello sfondò le pignatte, cadde nel fuoco e bruciò fino all'ultimo briciolo. da Fiabe italiane - Friuli -

La storia raccontata dai bambini: Il bambino nel sacco C era un bambino di nome Pierino Pierone che un giorno non andò a scuola, ma andò a mangiare le pere su un albero di pere. Arriva però la strega Bistrega che era una strega molto affamata che lo voleva prendere per mangiarlo. La strega Bistrega dice : Pierin Pierone dammi una pera con la tua bianca manina che a vederla son sincera, sento in bocca l acquolina. Ma Pierino gli dice di no perché lei lo voleva mangiare, allora gli lancia una pera, ma la pera finisce nella cacca di un mucca e la strega gli ripete ancora di dargli una pera, così Pierino gli lancia un altra pera che però finisce nella pipì di un cavallo. Allora la strega Bistrega gli chiede un altra pera, così Pierino, che ha un po paura scende dal pero e gli da la pera. La strega però, che è proprio cattiva, prende Pierino e lo mette in un sacco, lo lega con una corda e poi lo mette in spalla. Mentre cammina si ferma però perché deve fare la pipì, allora Pierino con i suoi denti rosicchia la corda e esce fuori dal sacco e dentro mette una pietra gigante. La strega Bistrega allora dice: Pierin Pierone pesi come un pietrone. Poi arrivano a casa e chiama sua figlia Margherita e dice: Margherita Margheritone vieni giù e metti su il calderone per bollir Pierin Pierone Ma quando lo butta dentro sfonda il calderone con le pietre, così la strega si brucia i piedi e sua figlia dice: Ah, porti i sassi da bollire? Allora la strega arrabbiata torna all albero di pere, però prima si traveste e si mette una parrucca bionda per non farsi riconoscere. Arrivata sotto l albero chiede a Pierino di dargli una pera e si fa prendere ancora, ma stavolta Strega Bistrega lega forte la corda del sacco.

Mentre sono per strada la strega deve fare un bisognino e Pierino inizia a fare il verso dell aquila così arriva un cacciatore che con il cane trova il sacco, lo apre e trova Pierino ch egli dice: Ti prego, ti supplico metti dentro il tuo cane al mio posto, perché la strega mi vuol mangiare il cacciatore dice di si e la strega quando torna si mette il sacco in spalla, ma il cane inizia ad abbaiare così la strega dice: Non abbaiare Pierin Pierone che sembri un cagnone. Poi arriva a casa e dice a sua figlia : Vieni giù Margherita Margheritone e metti su il calderone per bollir Pierin Pierone. Ma quando apre il sacco viene fuori il cane che gli morde i piedi, così la strega Bistrega si mette una parrucca rossa e torna al pero e cattura il povero Pierino. Stavolta non si ferma più a fare la pipì se la tiene stretta!!arriva a casa con Pierino nel sacco e lo lascia nel pollaio e va da Margherita e gli dice di cucinarlo. La mattina dopo Margherita va da Pierino e gli dice: Caro Pierino metti la testa sul tagliere che ti devo affettare ma Pierino gli dice: Fammi vedere tu come si fa così affetta Margherita e la cuoce in padella. Quando arriva la strega gli dice: Cosa hai fatto a Margheritone? Vieni qua ti prendo ma Pierino era salito sul camino con delle pignatte. Allora anche la strega sale sulle pignatte per prenderlo, però le sfonda tutte e cade nel fuoco e brucia fino all ultimo pezzettino. Da quel giorno Pierino ha imparato la lezione ha capito che bisogna andare a scuola perché altrimenti possiamo metterci nei guai!!! I bambini e le bambine della sezione 5 anni

Le grafiche dei bambini dei 5 anni Le grafiche dei bambini dei 5 anni

Dopo la rielaborazione della storia i bambini hanno rappresentato graficamente Pierin Pierone sull albero di pere. In seguito, gli stessi bambini hanno scelto la grafica più significativa che è stata utilizzata come logo della nostra scuola. Il logo della scuola Italo Calvino A.S 2014/2015

IL NOSTRO LOGO A COLORI I bambini hanno colorato il logo della scuola

I ringraziamenti I protagonisti : Borghi Boutgourine Cacciari Calabrese Cappellini Ciliberti Dipalma Fatihi Gherardi Gherardi Labarbera Postiglione Varricchio Matilde Yassine Vittoria Gionatan Azzurra Aron Nicolò Hatim Gaia Viola Melody Mia Valerio Le insegnanti di sezione: Pigoni Gina Correggia Letizia A.s 2014/2015