LA CARTA DI LAMPEDUSA



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Transcript:

LA CARTA DI LAMPEDUSA per bambini e bambine adattamento di Elisa Marini dal testo originale 1

LA CARTA DI LAMPEDUSA - per bambini e bambine Indice * Alcune specificazioni pag. 3 * Preambolo pag. 4 * Libertà di movimento pag. 10 * Libertà di scelta pag. 16 * Libertà di restare pag. 17 * Libertà di costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita, in caso di necessità di movimento pag. 23 * Libertà personali e libertà di resistenza pag. 26 2

Alcune specificazioni Per l adattamento del testo originale de La Carta di Lampedusa rivolta a bambini e bambine, sono stati seguiti i criteri di base per la riduzione di testi per l infanzia. Sul piano linguistico, sono stati utilizzati: - linguaggio semplice, cercando di eliminare le subordinate dove è possibile - termini specifici spiegati - concetti essenziali, ma non banalizzati - forma di dialogo immaginario fra adulto/a e bambino/a perché la narrazione sia fonte di interesse, da cui possono scaturire infinite domande - immagini esplicative integrate al testo stesso, affinché la comprensione lessicale sia immediatamente supportata dell ausilio visivo. Sul piano dei contenuti/impostazione del testo è stato scelto: - di estendere il preambolo, supponendo che ben pochi bambini e bambine abbiano idea di cosa succeda in merito all'immigrazione. Si è cercato, quindi, di raccontare cosa può succedere a chi si sposta - di unificare la parte uno (definizione dei principi) con la parte due (osservazione della realtà e indicazioni attuattive) per facilitare una comprensione lineare e globale dei concetti. - di non sintetizzare ulteriormente: i concetti espressi sono comunque tutti di fondamentale importanza. La forma scritta, ovviamente, rientra nel "linguaggio per i più piccoli", con esempi semplici per la comprensione di dinamiche "da grandi". Elisa Marini www.retesenzaconfini.it 3

Preambolo Sulla Terra vivono moltissimi uomini, donne, bambini e bambine, anziani e anziane. Sono tutti esseri umani, ma sono anche tutti diversi: abitano in luoghi diversi e hanno modi di vivere diversi. C è chi vive dove fa freddo, al Polo Nord; c è chi vive dove fa caldo, nei deserti; c è chi vive in città e chi in campagna; chi al mare e chi in montagna. C è chi ha la pelle scura e chi chiara; chi è alto e chi è basso; chi ama cantare e chi sa curare le piante o aggiustare le auto ognuno ha le sue capacità, diverse dagli altri. Gli esseri umani, però, sono tutti fratelli: perché tutti vivono sulla Terra. Ora, se qualcuno vive dove c è la guerra, cosa deve fare? E se non c è più da mangiare in un paese, come si fa a vivere? Ci sono luoghi dove è molto difficile essere curati quando si sta male. Ci sono bambini-bambine che non possono andare a scuola e bambinibambine che non possono giocare. C è anche chi non ha più la casa, chi non ha il lavoro e chi ha perso la propria famiglia e resta solo-sola. Non si può vivere così! Molto spesso, allora, queste persone si spostano: lasciano i loro parenti, i loro amici, il loro paese e fuggono. Così cercano un posto senza guerra e senza fame, dove sia possibile vivere agendo per il proprio benessere, la propria gioia di essere con le persone a cui si vuole bene. Lo spazio della Terra, però, è diviso in Stati, Nazioni, Regioni, Province. Il territorio di uno Stato è circondato da confini; ogni Stato ha le sue leggi e decide chi deve uscire e chi deve entrare nei suoi confini. E possibile viaggiare liberamente da una parte all altra della Terra? No, non è possibile! Facciamo un esempio. Scoppia una guerra. Le famiglie di un villaggio scappano per salvare la propria vita. Magari non sono d accordo con chi ha dichiarato la guerra e sta uccidendo, ma non possono protestare (si dice: sono dissidenti). Non hanno altra scelta che fuggire. 4

Si spostano di notte, per non essere scoperti. Incontrano molti pericoli e rischiano di perdere la vita durante il loro triste viaggio. Poche persone li aiutano. Incontrano, invece, molte altre che possono fare del male. Come si può fare del male a chi cerca un luogo sicuro sulla Terra per vivere? Purtroppo, ci sono molti modi: - c è chi chiede molti soldi promettendo a chi scappa un mezzo di trasporto (un furgone, una barca, un gommone, ) e poi abbandona le povere persone a se stesse prima ancora di arrivare a destinazione, senza cibo, senza acqua; - c è chi si presenta gentile e disposto ad aiutare ma, appena iniziato il viaggio, diventa violento. Con le minacce costringe tutti, soprattutto le donne e i giovani, ad obbedire agli ordini. Le persone diventano come schiave: sono costrette a lavorare moltissimo, a fare lavori che non vorrebbero mai fare, vengono maltrattate (si dice: vengono sfruttate); - c è chi ruba i documenti di identità. E perché? Perché il documento di identità (carta di identità passaporto ecc.) sono quelle carte dove c è scritto il proprio nome e cognome, quando siamo nati, dove viviamo e altre informazioni. Se questi documenti vengono rubati, le persone non possono più dimostrare chi sono, dove vivono e cosa fanno. Così, per chi ruba i documenti, è più facile rendere schiavo chi non può più nemmeno dimostrare come si chiama! Immaginiamo ora che le persone che stanno scappando siano riuscite a superare tutti i pericoli e siano vicine ai confini del nuovo Stato. Allora possono finalmente entrare e sono salve? No, molte volte, prima di passare i confini, incontrano ostacoli naturali: alte montagne, fiumi pericolosi, mare in tempesta. Oppure incontrano ostacoli costruiti dall uomo: alti muri, reti metalliche, controlli con agenti armati (si dice: posti di blocco). Nei posti di blocco, gli agenti armati (la polizia, l esercito, si dice anche le forze dell ordine ) fermano queste persone e le rimandano indietro. Si dice: le respingono. Perché le respingono? Perché, come abbiamo detto, ogni Stato ha le sue leggi e ogni Stato stabilisce chi può entrare e chi può uscire dai suoi confini. E cioè? 5

Ad esempio, chi è senza documenti (ricordi?, così non può dimostrare veramente chi è!) oppure chi non ha casa e non ha un lavoro difficilmente può entrare nei confini di un nuovo Stato. Ma chi sta scappando, di certo non ha già un lavoro o una casa da un altra parte sulla terra! Non solo: le persone che fuggono dalla guerra o dalla fame, oppure da paesi dove non è possibile vivere liberamente (ricordi?, sono i dissidenti) non possono tornare indietro! Se tornano indietro, rischiano di morire!! Queste persone, allora, cercano di entrare lo stesso e quando sono nel nuovo Stato, chiedono di restare come rifugiati, cioè chiedono un rifugio chiedono di essere protetti dalla violenza, chiedono un posto per vivere lavorando o andando a scuola. Si dice anche: chiedono asilo. Attenzione! Quando finalmente riescono ad entrare nel nuovo Stato, sperano di poter trovare un po di pace, un luogo dove vivere meglio. Sono molto stanchi, alcuni possono anche essere ammalati o feriti, ci sono anche donne e bambinibambine che hanno bisogno di essere accolti e curati. E cosa succede? Queste persone, che possiamo chiamare immigrati-immigrate, vengono raccolti tutti insieme e messi in luoghi che in Italia vengono chiamati Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.). E cosa sono questi cie? Perché vengono messi tutti lì dentro? Ci sono solo in Italia? Cerchiamo di rispondere con ordine! Questi centri ci sono anche in altri paesi, in Europa e in altre parti del mondo. Vengono messe in questi centri tutte le persone che non possono restare in uno Stato e sono in attesa di essere rimandate nel paese dove sono nate (si dice: espulsione). Vengono messe le persone che devono essere controllate perché non si sa se raccontano la verità o delle bugie (si dice: identificazione). Ad esempio: chi sono veramente? da dove vengono? vengono proprio da un paese dove c è la guerra o la fame? Le leggi del nuovo Stato, infatti, non permettono a queste persone, molte appena arrivate, di muoversi liberamente, di cercare una casa e un lavoro, di andare a scuola o di farsi curare come gli altri. Non permettono neppure di spostarsi per andare in altri Stati dove, magari, ci sono dei parenti che li aspettano. Ma perché non possono fare tutto questo? 6

Perché lo Stato deve prima dare a loro il permesso per restare dentro i nuovi confini. Si chiama: permesso di soggiorno. E per dare questo permesso speciale, il permesso di soggiorno, deve controllare se la persona che chiede di restare dice la verità. E quanto tempo le persone devono restare nei cie? Tanto, troppo tempo! Giorni, settimane, mesi Devi sapere anche che questi centri sono come delle prigioni: alcuni sono proprio delle caserme o dei capannoni non più usati. Le persone sono tantissime e lo spazio è poco, è difficile mantenere la pulizia, c è troppo caldo in estate e troppo freddo in inverno, è difficile farsi curare se ci si ammala (si dice: le condizioni igieniche non sono adeguate) insomma, è bruttissimo vivere lì. E soprattutto non si può uscire: ripetiamo, sono come delle prigioni! In prigione anche se non hanno fatto nulla di male? Sì, non è giusto! Ma non è finita! Lo Stato decide: - sì, tu puoi restare qui; - no, tu devi ritornare. Così, dopo un viaggio molto lungo e pericoloso, dopo molto tempo rinchiusi in queste prigioni, molte di queste persone sono costrette a tornare indietro! E se scappano da lì? Sai, qualche immigrato o immigrata appena arrivato-arrivata nel nuovo Stato riesce anche a nascondersi per non essere fermato-fermata e portato-portata in questi centri. Altre persone, ma sono poche, riescono anche a fuggire. E poi? Poi, per tutte queste persone, la vita diventa difficilissima. Perché? Perché non hanno il permesso di soggiorno, non hanno il permesso di restare in uno Stato che non è lo Stato dove sono nate. Senza permesso di soggiorno non possono trovare lavoro, non possono trovare casa; se vengono derubate o picchiate, non possono andare dai carabinieri a fare denuncia insomma, non possono vivere! Vengono chiamate: clandestini o clandestine. C è un altra cosa che devi sapere. 7

Ci sono persone lavoratori e lavoratrici, mamme e papà che non sono cittadini italiani, ma che hanno il permesso di restare in Italia. Hanno il permesso di soggiorno perché lavorano e con i soldi guadagnati possono vivere. Succede, però, che perdono il lavoro. Quando devono chiedere allo Stato il permesso di restare ancora (si dice: chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno), siccome non hanno più il lavoro, lo Stato risponde: no, se non trovi un nuovo lavoro, tu non puoi più stare qui, devi tornare nel paese dove sei nato-nata! Purtroppo oggi è sempre più difficile trovare lavoro, così queste persone non riescono ad avere un nuovo permesso di soggiorno. Si dice: non viene rinnovato il permesso di soggiorno. Allora, cosa succede? Quel lavoratore o lavoratrice, quel papà o quella mamma, diventano clandestini. Se un carabiniere o un poliziotto ferma un uomo o una donna clandestini, può portarli in uno di questi centri, che sono come delle prigioni. Da lì, i clandestini vengono riportati nei paesi dove sono nati. E se nel paese dove sono nati non hanno più la casa e non hanno più il lavoro? Già hai ragione: come fanno a vivere? Allora non è giusto! Hai ancora ragione: non è giusto. Dopo questo lungo raccontare, voglio parlarti della Carta di Lampedusa. Sai dov è Lampedusa? Lampedusa è un isola a Sud della Sicilia, nel Mediterraneo (guarda la cartina dell Italia e cercala!) Un brutto giorno, il 3 ottobre 2013, e un secondo bruttissimo giorno, l 11 ottobre 2013, dall Africa stavano arrivando a Lampedusa due imbarcazioni, piene di uomini, donne e bambini-bambine che scappavano dalla guerra e dalla fame. 8

Le loro imbarcazioni, però, hanno fatto naufragio e ben 600 persone sono annegate. Prima di loro, altri uomini, donne e bambini-bambine sono morti nel Mar Mediterraneo. Non sono riusciti ad arrivare in Italia anche perché ci sono leggi che impediscono a chi cerca una nuova vita di muoversi in sicurezza e liberamente. Allora, proprio a Lampedusa, tutte le persone che non vogliono più vedere la gente morire solo perché cerca una nuova vita, si sono incontrate. Sono rimaste a Lampedusa dal 31 gennaio 2014 al 2 febbraio 2014 e hanno scritto La Carta di Lampedusa. Cosa dice questa Carta? La Carta di Lampedusa è un patto, un accordo che unisce tutte le persone che vogliono vivere su questa Terra proteggendo i diritti di tutti gli esseri umani, soprattutto quelli di chi viaggia e si sposta da uno Stato all altro. Si dice: i diritti di tutti gli immigrati e di tutte le immigrate. La Carta di Lampedusa dice che: - Tutti gli esseri umani sono fratelli - Ogni essere umano ha la sua ricchezza - Ogni essere umano abita sulla Terra e la Terra tutta è un unico grande spazio da condividere. La Carta di Lampedusa, quindi, riguarda tutta la Terra, ma in particolare il Mar Mediterraneo, perché in questo mare molte persone sono morte o sono scomparse proprio mentre cercavano di raggiungere l Europa scappando dall Africa o dal Medio Oriente (guarda ancora la cartina!). Non solo: nel Mar Mediterraneo, uno dei punti di arrivo più importanti per gli immigrati e le immigrate è proprio l isola di Lampedusa. Ecco perché è su questa isola che è stata scritta la Carta. 9

I principi Libertà di movimento Ascolta, ora, cosa c è scritto nella Carta di Lampedusa. Le persone che si sono incontrate a Lampedusa, si sono chieste: che cosa vogliamo perché le ingiustizie non ci siano più? Leggiamo le loro risposte: vogliamo che sulla Terra ci sia 1) Libertà di movimento 2) Libertà di scelta 3) Libertà di restare 4) Libertà di costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita, in caso di necessità di movimento 5) Libertà personali 6) Libertà di resistenza Queste sei libertà vengono dette principi Non basta, però dire: vogliamo la libertà, non bastano i principi; è importante sapere cosa bisogna fare perché l ingiustizia non ci sia più, perché la libertà possa veramente esserci. Così, le persone che hanno scritto questi principi, hanno scritto anche quali azioni fare, quali leggi bisogna cambiare per vivere la nostra libertà di esseri umani sulla Terra. Mi puoi spiegare meglio? Cosa vuol dire libertà di movimento? Sai, fin dai tempi più antichi, gli esseri umani si sono spostati da una parte all altra della Terra. Si spostano anche oggi. Molti uomini e donne, però, sono costretti a muoversi anche se non vogliono. Scappano da una guerra, non hanno più lavoro, non possono curarsi, non hanno più da mangiare. Così fuggono per sopravvivere. Altri esseri umani, invece, si spostano perché vogliono avere sempre di più: vogliono comandare altri popoli o vogliono usare le ricchezze degli altri (questi modi di agire vengono chiamati: imperialismo e colonialismo) Poche persone possono liberamente viaggiare sulla Terra: loro hanno scelto di muoversi per star bene loro e gli altri, senza nessun obbligo. 10

La Carta di Lampedusa dice che tutti gli esseri umani devono poter muoversi in libertà, se lo desiderano e se è giusto per stare bene. Gli spostamenti, poi, non devono essere limitati dalle leggi. Cosa vuol dire? Ricordi cosa abbiamo detto all inizio: ogni Stato ha i suoi confini e le sue leggi, che decidono chi può uscire e chi può entrare da questo Stato. La gente, quindi, non è libera di muoversi come vuole! Non solo: abbiamo anche detto che il viaggio delle persone è pieno di pericoli, soprattutto se scappano dalla guerra o dalla fame o da altro. Questo non deve più succedere: la gente deve essere libera di muoversi sulla Terra e il suo viaggio non deve avere pericoli o violenze. Il viaggio deve essere sicuro. E come si fa? Prima di tutto bisogna togliere le armi. Si dice vietare la militarizzazione. Perché? A questa domanda puoi rispondere anche tu! Le armi servono per fare la guerra. La guerra porta fame e dolore. Dai paesi in guerra e dove non c è più da mangiare, la gente è costretta a fuggire. La libertà non c è più! Gli Stati, poi, hanno i loro confini militarizzati, cioè con agenti armati che controllano le persone. Chi scappa dalla guerra, dalla fame e dalle ingiustizie non può entrare e mettersi in salvo. Cosa succederebbe se non ci fossero le armi? Se non ci fossero le armi non ci sarebbe la guerra, non ci sarebbero agenti armati, le persone potrebbero muoversi in libertà e sicurezza. Ma come si fa a togliere le armi? Le industrie fabbricano le armi. Le armi sono oggetti di distruzione. Invece di fare armi, queste industrie potrebbero costruire altre macchine, altri oggetti utili agli esseri umani e alla vita sulla Terra. Gli Stati che comprano le armi, potrebbero comprare questi nuovi oggetti utili per tutti gli abitanti. 11

Gli Stati spendono soldi per difendere i confini; senza armi, non c è più bisogno di difendere i confini. I soldi degli Stati, allora, potrebbero essere spesi per aiutare le persone ad entrare e uscire dai confini in libertà e sicurezza. Dove sono le fabbriche di armi? Oh, anche in Europa: in Germania, Francia, Inghilterra (Regno Unito), Paesi Bassi, Italia, Spagna, Svezia In Italia? Sì, anche in Italia! Ripetiamo: togliamo le armi, così non ci sono guerre e forze armate ai confini. Togliamo anche i controlli alle persone che entrano ed escono dagli Stati. Come si fa a controllare queste persone? Con delle leggi o degli accordi fra Stati. Per togliere i controlli ai confini, ad esempio, bisogna distruggere i muri e togliere le reti costruite ai confini, così tutti possono passare liberamente. Inoltre, non bisogna preparare le forze armate a combattere per fermare le persone ai confini (si dice: addestrare). Questi addestramenti vengono fatti in luoghi detti basi militari. Ah, le basi militari! In Italia, in Sicilia, a Sigonella, ci sono i militari degli Stati Uniti d America che insegnano/addestrano le forze di polizia africane. In un altro paese, Niscemi, sempre in Sicilia, vogliono costruire una stazione per far partire mezzi per controllare addirittura il Mar Mediterraneo. E come fanno? Nel mare non puoi costruire un muro, allora usano aerei che volano senza pilota (i droni) e che permettono di sapere chi sta arrivando dal mare, soprattutto se naviga dall Africa verso l Italia e l Europa. Ah, così possono rimandarlo indietro! E già! Per questo la Carta di Lampedusa chiede che non venga usata la base militare di Sigonella e non venga costruita la stazione di mezzi militari a Niscemi. Ho capito: senza armi, senza controlli armati ai confini e senza muri ci si può muovere liberamente. 12

Purtroppo non basta! Perché? Parliamo del visto e facciamo un esempio. Una persona italiana vuole andare in Francia. La Francia è in Europa ed è uno Stato dell Unione Europea. Per andare in Francia, basta avere un documento che ci dice chi siamo, dove siamo nati, dove viviamo e altre informazioni (si dice: basta avere la carta d identità). Se, invece, una persona italiana vuole andare in Marocco, in Africa, deve avere un documento chiamato passaporto. Sul passaporto, il Governo del Marocco deve scrivere che questa persona ha il permesso di entrare in Marocco. Questo permesso, si chiama visto. Che cos è il visto? Il visto è un permesso speciale che dice: tu puoi entrare in questo Stato e restare per tre mesi o per un anno o per due anni. Dice anche: tu puoi entrare in questo Stato solo per studiare o solo per curarti. Oppure puoi entrare solo se hai un lavoro o per tornare a vivere con il tuo papà o la tua mamma. Un Governo può anche non dare il visto ad una persona. Allora non si è liberi di muoversi fra gli Stati! E no! La Carta di Lampedusa dice che bisogna togliere questo obbligo di avere il visto: ogni persona deve poter viaggiare senza prima dover chiedere questo permesso. Non solo: ci sono i trattati fra Stati. Che cosa? Gli Stati si mettono d accordo fra loro e decidono quante e quali persone possono passare da uno Stato all altro. Si accordano anche su come fermare la gente che vuole muoversi lo stesso, anche senza permesso. Allora, sono anche gli Stati che decidono chi si muove e chi deve restare? Sì, è un po così. E anche questo non è giusto. La Carta di Lampedusa dice che negli accordi fra gli Stati (si dice appunto: nei trattati), devono essere cancellate tutte le regole che controllano le persone che vogliono entrare o uscire dai confini, cioè che controllano gli immigrati e le immigrate. 13

Se si tolgono anche queste regole, ci si può muovere in libertà? No, ce ne sono delle altre! Ad esempio: per entrare in uno Stato, le persone immigrate devono dimostrare di avere una casa, un lavoro e abbastanza soldi per vivere. Il loro permesso di entrare e vivere in uno Stato, il loro permesso di soggiorno, dipende dal lavoro, dal guadagno, dai soldi! Chi non ha un lavoro non guadagna e non ha soldi, allora non può restare in uno Stato nuovo. Anche questo non giusto! Pensa, molte persone sono costrette a muoversi proprio perché devono cercare lavoro in altri Stati. Come si può pensare che nel nuovo Stato abbiano già un lavoro, un guadagno e una casa! E sai anche che cosa succede? Gli Stati decidono il numero di persone che possono entrare ogni anno (si dice: il numero degli immigrati e delle immigrate per gli ingressi, cioè le quote ). Facciamo un esempio con numeri molto piccoli, per capire. Lo Stato dice: 8 persone possono entrare. Ci sono, però, 10 persone che vorrebbero entrare. Allora, 8 persone entrano e 2 persone no. E chiaro? Sì, sì ma allora non tutti possono muoversi! Giusto! La Carta di Lampedusa dice che anche questo non va bene e va tolto, vanno tolte le quote. Ci sono leggi che controllano anche le famiglie che vogliono andare a vivere insieme in un nuovo Stato. Che leggi? Un papà oppure una mamma è in un nuovo Stato per lavoro; guadagna dei soldi per vivere e ha un posto dove abitare. Vuole allora che anche la sua famiglia venga a vivere nel nuovo Stato (si dice: vuole la ricongiunzione familiare). Ma non può farlo liberamente. Deve chiedere un permesso e questo permesso non può averlo se guadagna troppo poco e se la casa è troppo piccola. Oppure può avere il permesso di far venire nel nuovo Stato solo i familiari più vicini: se è un papà o una mamma, arrivano i figli e le figlie; se è un marito, arriva la moglie; se è una moglie, arriva il marito. 14

Non può avere il permesso di far venire nel nuovo Stato un familiare lontano, ad esempio un cugino della mamma anche se gli vuole molto bene! La Carta di Lampedusa, invece, dice che tutte le persone devono poter vivere insieme ai propri familiari vicini e lontani e devono poter vivere insieme a tutte le persone a cui vogliono bene. Ma viaggiano anche i bambini? Quelli piccoli piccoli devono viaggiare con gli adulti, ma ci sono dei giovani più grandicelli che arrivano nel nuovo Stato senza papà e senza mamma. Sono minorenni, cioè ragazzi e ragazze che non hanno ancora 18 anni. Quando ragazzi e ragazze viaggiano senza un adulto, si chiamano: minorenni non accompagnati. Per loro, la Carta di Lampedusa dice che, quando arrivano in un nuovo Stato e sono soli, dovrebbero essere aiutati, curati, accompagnati non da poliziotti o da carabinieri, ma da persone esperte che si prendono cura di bambini e bambine, ragazzi e ragazze. 15

Cosa significa libertà di scelta? La Terra è grande, molto grande. Immaginiamo che i confini fra gli Stati non ci siano più e non ci siano più i soldati con le armi ai confini. Immaginiamo che nessuno dica: questo è il mio Stato, tu non puoi entrare. Oppure: questo è il tuo Stato, devi rimanere lì. Immaginiamo che nessuno dica: voi siete scappati dalla guerra, siete arrivati in un nuovo Stato, ma da qui non potete più muovervi. Immaginiamo, allora, la Terra come un unico grande Paese, dove tutti possono scegliere di vivere dove vogliono, possono muoversi dove vogliono. Ecco: è questa la libertà di scelta! Cosa si deve fare per vivere la libertà di scelta? Bisogna togliere tutte quelle leggi che non permettono alle persone di muoversi e andare dove vogliono. Cioè? Facciamo un esempio. Gli Stati europei hanno detto: tutte le persone che scappano dalla guerra, dalla fame o dalle ingiustizie possono chiedere di vivere in un nuovo Stato dell Europa e lì ricevere aiuto. Si dice: possono chiedere asilo, come rifugiati. Chi scappa dall Africa, però, arriva in Italia o in Spagna, non in Germania! Chi scappa dalla Siria, arriva prima in Grecia, non in Francia! Deve, però, chiedere asilo nel primo Stato europeo di arrivo. E se dall Africa vuole andare in Germania e non in Italia? Non può! Gli accordi fra Stati Europei (senti che nome: il trattato di Schenger, che contiene il Regolamento di Dublino!) dicono che le persone devono chiedere aiuto chiedere asilo/rifugio nel primo Stato europeo di arrivo. E questo primo Stato europeo che deve rispondere alla richiesta di asilo. Per la Carta di Lampedusa, questa legge deve essere tolta (si dice: abrogata). Se questa legge non c è più, le persone possono scegliere in libertà lo Stato dove vivere. 16

La libertà di restare che cos è? E semplice: abbiamo detto che le persone devono essere libere di muoversi e libere di scegliere dove vivere sulla Terra. Le persone devono anche essere libere di restare nel posto della Terra dove sono nate, dove hanno scelto di vivere. E se scoppia una guerra? Bè, le persone sono costrette a fuggire. Gli esseri umani, quindi, devono cercare di non fare le guerre, così la gente non deve scappare. Se c è pace, le persone sono libere di restare. E se c è la fame, se i villaggi sono poveri - poveri? Se non c è da mangiare, le persone devono spostarsi per cercare cibo. Ma le persone che governano e che hanno il potere dei soldi, le persone che hanno le grandi industrie, anche per produrre cibo, devono agire perché nessuno debba restare senza mangiare. Se i villaggi hanno da bere e da mangiare, le persone sono libere di restare! E se piove tantissimo e l acqua dei fiumi entra nelle case? Ah, si dice: se c è un inondazione! Sì, se c è un inondazione? Le persone devono scappare. Gli esseri umani, però, non devono costruire troppo vicino ai fiumi, non devono fare porti o dighe in cemento, non devono prendere dal fondo del fiume i suoi sassolini (si dice: la sua ghiaia)! Altrimenti, quando piove troppo, l acqua del fiume rischia di uscire dalla sua strada (si dice: dal suo letto) e arriva sui campi e nelle case. Si dice: aumenta il rischio di inondazione. Se l essere umano non distrugge la Natura, se l essere umano cerca di proteggere la Natura, i luoghi dove la gente vive diventano sicuri e le persone sono libere di restare. Per essere liberi di restare in un posto, bisogna star bene, cioè bisogna: poter lavorare, avere una casa, essere curati bene se ci si ammala, andare a scuola 17

Allora, cosa bisogna fare per star bene ed essere liberi di restare? Iniziamo dal lavoro. La Carta di Lampedusa dice che tutti devono avere le stesse possibilità di trovare un lavoro: gli italiani e i non italiani. Tutti devono essere pagati in modo giusto. Tutti devono fare il lavoro per cui hanno studiato. Perché la Carta di Lampedusa dice questo? Non è così? No, non è così! Ecco cosa succede. Molte persone, molti immigrati e immigrate, arrivano in Europa e vorrebbero restare, ma non possono. Sai perché? Perché fanno molta fatica, più fatica degli altri, a trovare un lavoro. Sono pagati molto meno di altre persone e non hanno gli stessi diritti. Spesso devono lavorare di più, anche se sono ammalati! Si dice: sono sfruttati. Se le persone vengono sfruttate, non possono continuare a lavorare e sono costrette a scappare. Questo non va bene! Per tutti i lavoratori e le lavoratrici, ci devono essere leggi giuste. Così la gente non è costretta a cambiare lavoro e a spostarsi: è libera di restare! Ascolta ancora: immaginiamo una persona nata in Egitto. Ha studiato in Egitto ed è diventata un bravo medico egiziano. Deve però lasciare il suo Stato, viene in Italia e qui vuole restare. Non può però, lavorare come medico. Perché il Governo italiano dice: per me, tu non sei un medico (si dice: non riconosce il titolo di studio). Dice: se vuoi fare il medico, devi fare gli esami di medicina in Italia. Così, la persona che arriva dall Egitto, per restare in Italia, deve ricominciare a studiare oppure deve cambiare lavoro. Deve, cioè, cambiare la propria scelta di vita. La Carta di Lampedusa, invece, dice che tutte le scuole, tutti gli studi fatti dalle persone in qualunque Stato devono essere validi, devono essere riconosciuti. In questo modo, chi ha studiato può cercare e trovare il lavoro giusto per i suoi studi. Attenzione! 18

Per essere liberi di restare, bisogna avere una casa, un posto dove dormire, studiare, giocare Per tantissime persone non è facile trovare una casa in Italia: non trovano casa gli italiani e non trova casa chi viene da altri Stati. Ecco alcune difficoltà per chi viene da lontano: in un paese o in una città, non tutti gli abitanti sanno accettare, capire, accogliere chi è diverso o chi vive in modo diverso. Le persone nuove o diverse, spesso, trovano casa in luoghi separati dagli altri. Trovano case più brutte o sono costrette ad abitare in roulotte nei campi. Si dice: vengono emarginate. Nei paesi o nelle città, poi, ci sono case dove la gente non ci abita più da molto tempo. Queste case a poco a poco si rovinano, si dice: diventano case diroccate. Le persone non possono vivere nelle case diroccate! La Carta di Lampedusa dice che ogni essere umano deve poter avere la possibilità di cercare, di costruire, di abitare in una casa accogliente. Una casa senza la muffa sui muri e senza il tetto rovinato; una casa con acqua calda e fredda, con un bagno che funzioni e il riscaldamento Per essere liberi di restare, c è un altra cosa molto importante: quando una persona si ammala, deve poter essere curata bene. C è chi ha bisogno di cure o aiuti speciali: i bambini e le bambine, gli anziani e le anziane, le mamma che aspettano un bimbo o una bimba, chi è diversamente abile. Essere curati ed essere aiutati quando è necessario è un diritto per tutti. E un diritto per chi nasce in uno Stato ed è un diritto anche per chi è appena arrivato in quello Stato. Non ci sono differenze! E per la scuola? Tutti devono poter andare a scuola: conoscere e imparare è un diritto di tutti! Gli Stati e i Governi devono impegnarsi per risolvere i problemi che possono impedire alle persone di studiare (si dice: devono rimuovere gli ostacoli). Quali sono questi problemi? Facciamo alcuni esempi: 1) se in Italia arriva un bambino o una bambina cinese, non conosce la lingua italiana. Come fa a studiare? Per risolvere questo problema, per rimuovere questo ostacolo, bisogna trovare chi insegna italiano! 19

2) se il cinesino e la cinesina stanno imparando l italiano e non sono ancora bravi, ma sono bravissimi in matematica, vengono promossi o bocciati? Vengono promossi! Si dice, allora, che non conoscere o conoscere poco la lingua del nuovo Stato non deve essere un ostacolo per imparare altre cose o fare altre cose. 3) infine, immagina un bambino o una bambina di classe terza della scuola primaria. Questo bambino o questa bambina si sposta in un altro Stato, dove i suoi studi non sono più validi. Deve ricominciare dalla classe prima? No! Lo studio fatto in uno Stato deve essere riconosciuto da tutti. Se proprio ci sono delle materie diverse, basta studiare solo le materie diverse, non ricominciare da capo! Attenzione! La Carta di Lampedusa dice che tutti e tutte devono avere la possibilità di sentire musica nei concerti, di visitare un museo o una mostra, di andare a teatro. Anche l arte è importantissima per vivere bene e per scegliere di restare. Per stare bene è importante vivere con le persone a cui si vuole bene e che ci vogliono bene. Per stare bene, è importante vivere con i nostri familiari: papà e mamma, fratelli e sorelle, figli e figlie Ma anche: nonni e nonne, zie e zii, cugini e cugine, nipoti. Pensa, ci sono persone che si vogliono bene, che scelgono di vivere insieme, ma non sono sposate; anche loro hanno diritto di vivere insieme. Immaginiamo ora che una di queste persone si sposti. Immaginiamo che scelga di restare in un nuovo Stato. Può chiedere a tutte le persone a cui vuol bene che vengano a vivere con lui o con lei? No, non può! Perché? Perché ci sono delle leggi che permettono solo ad alcuni familiari di andare a vivere insieme (si dice: ricongiungersi). E questa ricongiunzione è possibile solo se la persona che chiama i suoi familiari nel nuovo Stato guadagna abbastanza soldi e ha una casa abbastanza grande per ospitarli. 20

La Carte di Lampedusa, invece, dice che ogni persona deve poter chiamare a vivere con sé i suoi familiari, i suoi parenti e tutti coloro a cui vuole bene. Da qualunque parte del mondo arrivino, dall Europa o dall Africa o dall America o dall Asia, le persone devono poter vivere con chi amano. Tutto questo deve essere possibile, anche se il lavoro è poco, se si guadagna poco, se è difficile trovare casa o se la casa è piccola. Quante cose!! E non sono finite! Ascolta: quando si vive insieme, è giusto che ogni persona possa dire la sua idea, possa partecipare alle decisioni che riguardano tutti. Come in una classe: se l insegnante chiede Chi vuole disegnare?, è giusto che tutti possano rispondere. Deve poter scegliere se vuole disegnare o no anche il bambino e la bambina che sono arrivati da poco. Così, in un paese, in una città, in una regione e in uno Stato, è giusto che anche chi è appena arrivato possa partecipare nei momenti di scelta per tutti. E quali sono questi momenti? Sono i momenti delle elezioni, quando chi è considerato adulto, chi ha compiuto 18 anni, va a votare. E perché? Perché nelle votazioni ci sono delle persone (si dice: candidati) che propongono delle cose da fare per vivere meglio tutti insieme. Ogni candidato ha le sue proposte e quando si vota, le persone scelgono le diverse proposte e le diverse persone che le metteranno in pratica. Tutti gli adulti, maschi e femmine, devono poter essere liberi di andare a votare, anche se sono stranieri e non cittadini di quello Stato (ad esempio cittadini italiani) La Carta di Lampedusa dice ancora che per essere liberi di restare in un paese, bisogna essere rispettati. Immagina di nuovo una classe: ci sono bambini o bambine che scherzano, che prendono in giro, che dicono brutte parolacce, che insultano e minacciano come si può star bene? Non si può! Giusto! Anche fuori dalla scuola è importante che nelle azioni e nelle parole fra esseri umani ci sia il rispetto per tutti. 21

La Carta di Lampedusa dice, infine, che chi sceglie di restare a vivere in Europa dovrebbe essere riconosciuto come cittadino europeo. Anche se viene dall Africa e dall America? Certo, anche se viene da Stati non europei. E soprattutto dovrebbe essere riconosciuto cittadino europeo chi nasce in Europa! 22

Libertà di costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita, in caso di necessità di movimento che cosa vuol dire? Immaginiamo ancora una famiglia che vive tranquilla nel suo paese. Ha scelto proprio di stare in quel luogo. Improvvisamente succede qualcosa di molto pericoloso: una terribile inondazione o un terremoto (si dice: una catastrofe naturale); oppure scoppia una guerra; oppure in quel paese la libertà di dire le proprie idee non c è più; oppure in quello Stato, chi governa decide di mettere in prigione o di uccidere (si dice: perseguitare) tutte le persone che credono in una religione diversa da quella dello stesso Stato. Cosa può fare la nostra famiglia? Deve scappare! Giusto!! Anche se non vuole, deve scappare. E dove va? La Carta di Lampedusa dice che tutte le persone che scappano per salvarsi da pericoli grandissimi, che scappano per salvare la propria vita, devono poter scegliere dove rifugiarsi, in quale nuovo Stato andare per vivere in Pace. La Carta di Lampedusa dice anche che queste persone hanno diritto di vivere insieme ai propri parenti o amici. Hanno diritto, quindi, di scappare con chi amano oppure di andare nello Stato dove vivono già parenti e amici. Ma come fanno? Non è facile: non dimenticare che stanno scappando da grandissimi pericoli! Per ciò la Carta di Lampedusa dice che è necessario aiutare tutte queste persone, perché il loro viaggio possa essere il più sicuro possibile e con meno difficoltà possibili. E necessario aiutarle anche quando arriveranno nel nuovo Stato, nel nuovo posto dove dovranno rifarsi una vita. Attenzione: per questo, chi ha scritto la Carta di Lampedusa, ha parlato di libertà di costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita, in caso di necessità di movimento. Perché? Perché, c è necessità di movimento per fuggire a pericoli grandissimi; ma è giusto che chi è costretto a scappare e per questo è già molto triste e con un dolore 23

grande possa almeno avere la libertà di vivere come desidera, anche se in un altro luogo (si dice, appunto: costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita). Ma adesso, chi scappa dalla guerra non può scegliere dove andare a vivere e non può andarci con chi gli vuole bene? No, non è possibile! E perché? Quando scoppia una guerra o c è un terremoto o non c è più cibo e la gente muore di fame, non scappa una sola persona, ma scappano tantissime persone. Tante famiglie, tutta la gente dei villaggi e dei paesi o delle città devono fuggire, si dice: devono sfollare. Dove vanno? Le persone vengono raccolte in luoghi che si chiamano campi profughi Dove? I campi profughi si trovano subito dopo i confini dello Stato da cui si scappa; oppure nello stesso Stato, ma lontano dal luogo dove è scoppiata la guerra o dove c è stato il terremoto o dove non c è più cibo. Quando tutte queste persone fuggono, possono portare con sé solo poche cose (poco cibo, poche medicine, pochi vestiti). Quando arrivano in questi campi profughi, è necessario dare loro altro cibo, medicine e vestiti; è necessario creare posti dove dormire, servono aiuti. Si dice: servono aiuti umanitari per gli sfollati, per i profughi. Ci sono organizzazioni in tutto il mondo che raccolgono soldi, cibo, medicine e vestiti; anche i governi possono aiutare. Poi cosa succede? Dai campi profughi, le persone dovrebbero poter muoversi, scegliere il nuovo Stato dove poter rifare la loro vita con parenti e amici a cui vogliono bene. Le leggi degli Stati, però, non lo permettono. E perché? Ne abbiamo parlato, ricordi? Perché chi si sposta deve: - deve avere il suo documento d identità, il suo passaporto - nel nuovo Stato deve chiedere di essere accolto, si dice: chiedere asilo - il nuovo Stato deve prima controllare se quella persona dice la verità 24

- dallo Stato che l ha accolto non può spostarsi in un altro: se arriva in Italia chiede asilo in Italia, non può poi spostarsi in Austria. Insomma, ci sono tante, troppe leggi che impediscono alla gente dei campi profughi, alla gente che fugge dalla morte e dal dolore, di ricominciare la propria vita da un altra parte. Allora, cosa fanno? Sono costrette a restare in questi campi profughi. I campi profughi, però, non sono paesi o città: non ci sono vere e proprie case, non ci sono negozi, non ci sono scuole, non si può lavorare La gente aspetta solo che arrivi il cibo, i medicinali, i vestiti insomma, aspetta gli aiuti umanitari. Non si può vivere così! Passa il tempo e le persone diventano sempre più tristi, sempre più arrabbiate, scoppia la violenza, il più forte minaccia il più debole. Scoppiano le ribellioni contro l ingiustizia per la sopravvivenza. La Carta di Lampedusa dice che bisogna aiutare chi scappa dalla morte e dal dolore dando cibo, medicinali, vestiti e organizzando posti per dormire, ma senza obbligare tutti a vivere in campi che diventano quasi delle prigioni. Soprattutto, bisogna aiutare questa gente a raggiungere il luogo da loro scelto per vivere bene con le persone a cui si vuole bene. Si dice: bisogna aiutare i rifugiati (gli sfollati, i profughi) a vivere di nuovo con dignità la vita da loro scelta. 25

Mi spieghi, ora, cosa vuol dire: Libertà personali e libertà di resistenza La Carta di Lampedusa dice che ogni uomo e donna deve essere libero di muoversi dal luogo dove è nato o nata oppure dal posto dove in quel momento vive. Deve anche essere libero di rimanere nel luogo dove ha scelto di vivere, senza per questo correre il rischio di essere rinchiuso in centri che sono come delle prigioni. Perché, se una persona sceglie di muoversi e un altra sceglie di restare dovrebbero finire per essere rinchiusi in centri come prigioni? Perché, come abbiamo detto, ci sono leggi e accordi fra Stati che impediscono alle persone di muoversi o di restare in libertà. Cioè? Ripetiamo: chi scappa dalla guerra o dalle fame per restare in un nuovo Stato, deve chiedere asilo. Le leggi del nuovo Stato, quindi, fermano la persona in centri di raccolta, per controllare se la persona dice la verità e se ha diritto ad esser aiutata (si chiamano: campi profughi, se le persone sono tante e scappano da grandissimi pericoli; oppure centri di identificazione ed espulsione). Passa il tempo, tanto troppo tempo. In questi centri, la gente vive come in prigione: niente lavoro, niente scuola, niente Finalmente, fatti i controlli, per qualcuno arriva il permesso di restare; per altri arriva l ordine di tornare indietro (si dice: ordine di espulsione); per altri ancora non arriva nulla e restano in questi centri prigione ad aspettare. E per chi vuole restare nello Stato dove vive? Facciamo un altro esempio. Ti ricordi che abbiamo parlato dei permessi per restare in un nuovo Stato, cioè dei permessi di soggiorno? E ti ricordi che questi permessi di soggiorno vengono dati a chi ha un lavoro o a chi sta studiando, a chi ha una casa o un posto dove vivere? Ma se una persona perde il lavoro (o la casa) e non riesce a trovarne un altro, finisce anche per perdere il permesso di restare, il permesso di soggiorno. Deve tornare nel paese da dove è venuta. Anche se questa persona vuole restare? Sì, non può rimanere perché non ha più il permesso di restare, il permesso di soggiorno. Ripeto: deve tornare nello Stato da cui è partita. E se non lo fa? 26

Se non torna nel suo paese di nascita, finisce per essere messa anche lei nei centri chiamati: centri di identificazione ed espulsione, quei centri prigione di cui abbiamo appena parlato. Anche se non ha fatto nulla di male? Anche se non ha fatto nulla di male. La Carta di Lampedusa, quindi, dice che questi centri devono essere chiusi (si dice: aboliti) e la gente deve poter vivere la propria libertà personale, anche quando sceglie di spostarsi o di rimanere in un nuovo Stato. La Carta di Lampedusa dice che tutte le persone devono sentirsi libere di protestare e di ribellarsi a queste ingiustizie. Si dice: tutte le persone devono essere libere di resistere. Cosa vuol dire? Vuol dire che nessuno deve obbedire (ad altri esseri umani o alle leggi) se gli ordini sono ingiusti. Vuol dire che, invece, è giusto agire perché non ci siano più campi o centri prigioni. Lo sai che ogni Stato, per fare questi campi o centri prigione spende molti soldi? La Carta di Lampedusa dice che questi stessi soldi devono essere spesi per aiutare veramente tutte le persone immigrate, cioè tutte le persone che si muovono fra gli Stati o che vogliono restare in uno Stato anche se non è quello dove sono nate. 27