L ANTICO EGITTO Ricerca svolta dagli alunni delle classi 4 A e B Anno scolastico 2013/2014 Insegnanti Maffei Veronica Lavecchia Margherita Scuola primaria S. Giuseppe Salò (Bs)
USI E COSTUMI LA RELIGIONE SPAZIO E TEMPO LE CLASSI SOCIALI GLI ANTICHI EGIZI IL FIUME NILO LE STAGIONI
SPAZIO E TEMPO Con il nome di ANTICO REGNO viene indicato l Egitto unificato sotto il governo di quattro dinastie regnanti nel periodo che va dal 2800al 2200 a.c. Nel corso di questi cinque secoli fu un regno potente e prosperoso con capitale Menfi. Tutto il paese era considerato proprietàpersonale del sovrano e il governo non era altro che l allargamento della gestione del palazzo, la casa reale, detto PER-AA (grande casa). Il termine passò in seguito a indicare il sovrano stesso e da esso deriva la parola FARAONE. CURIOSITA : gli abitanti dell antico Egitto dividevano la loro terra in due zone: la TERRA ROSSA e la TERRA NERA. La parola terra rossa si riferisce al DESERTO dove la temperatura èalta, dove non arriva l acqua e dove ci sono poche piante. La parola TERRA NERA si riferisce invece al colore scuro del limo.
IL FIUME NILO Il FIUME NILO nasce dalle montagne dell Etiopia e sfocia nel mar Mediterraneo. Nasce nell alto Egitto e sfocia nel basso. Ad est e a ovest del fiume vi èsolo deserto. IL LIMO: èun materiale simile al fango che si trova nel fiume. Quando piove tanto il fiume si ingrossa e straripa lasciando questo fertile fango sul terreno. Grazie a questo le terre sono più fertili e garantiscono a queste popolazioni la possibilitàdi vivere grazie ad una fiorente agricoltura.
LE STAGIONI In Egitto, la piena e il ritiro delle acque del Nilo determinavano letre stagioninelle quali era diviso l'anno. Gli Egizi dividevano l'anno in tre stagioni, ciascuna delle quali formata daquattro mesi. L'inizio dell'anno coincideva con la grande piena del Nilo. La stagione della "inondazione" veniva denominataakhet. La seconda, invece, eraperet, la "sparizione" o ritiro delle acque. Infine, la terza stagione,shemu, era contrassegnata dalla "siccità".il primo giorno dell'anno Nuovo coincideva con il19 Luglioe indicava l'inizio dell'akhet, la stagione "dell'inondazione", che durava quattro mesi, dall'estate all'autunno. In questo periodo,i contadini si occupavano dell irrigazionedei campi, accantonando il raccolto precedente. Diversi giorni venivano inoltre dedicati a feste e cerimoniali sacri. La seconda stagione dell'anno, peret, il "ritiro", durava da metà Novembre a metàmarzo ed era la stagione dellagerminazione. Il terreno dei campi era umido, e ciò facilitava i lavori agricoli;la terra doveva essere solo arata e seminata. La terza e ultima stagione dell'anno corrispondeva ai mesi compresi tra la primavera e l'inizio dell'inondazione. Era denominata shemu, la "siccità", ed era caratterizzata dalla scarsa presenza di acqua. Durante tale periodo, il contadino si dedicava allamietitura, alla raccolta e allatrebbiatura. Le stagioni condizionavano anche altre attività, non strettamente legate all'agricoltura.
LE CLASSI SOCIALI La societàegizia era divisa in classi sociali ben distinte. Non era possibile migliorare la propria condizione e passare da una classe all altra. Al vertice c era il FARAONE, a lui seguivano per importanza i NOBILI che lo aiutavano nell amministrazione dello stato e i SACERDOTI che si occupavano del culto degli dei, di astronomia e medicina. Seguivano gli SCRIBI, esperti nella scrittura e i GUERRIERI che si esercitavano continuamente al combattimento. C erano poi gli ARTIGIANI e i MERCANTI che godevano di un certo prestigio e benessere, ma pagavano le tasse. Vi erano poi i CONTADINI, molto numerosi che si occupavano dei campi e dei lavori manuali nella costruzione di grandi opere. Infine vi era la classe sociale degli schiavi che erano prigionieri di guerra o persone che non erano riuscite a saldare i loro debiti. Facevano i lavori più duri.
IL FARAONE Il FARAONE era la suprema autoritàdella piramide sociale egizia. La parola Faraone significa grande casa. Veniva raffigurato con la barba ricurva o fissata al mento da un nastro. C erano altri simboli che dichiaravano il suo potere, come la corona bianca o rossa. Attaccata alla cintura del gonnellino aveva una coda di animale. Il RE impugnava un bastone pastorale ricurvo e il flagello. Sulla sua testa compariva spesso l URCOS, il serpente cobra femmina, rappresentazione del dio Sole;sulle sue spalle vi era un falco appollaiato rappresentante HORUS.
LA CONDIZIONE DELLA DONNA Nella civiltà egiziana la donna svolse un ruolo considerevole, addirittura alcune dee molto importanti erano di sesso femminile. Fin dai tempi più antichi la donna è rappresentata accanto allo sposo con tutti i figli. La moglie era anche amica e consigliera del marito, quindi sposandosi amministrava il patrimonio di famiglia.
VESTI E TRUCCO Gli Egizi tenevano molto al loro aspetto fisico, apprezzavano le belle vesti, la gioielleria, i cosmetici, i profumi e le parrucche. Come molti altri popoli, avevano vesti adatte alla loro vita quotidiana. Sia gli uomini che le donne indossavano abiti freschi per sopportare la calura dei luoghi in cui abitavano.
LA SCUOLA La scuola egiziana fu fondata attorno al 2000 a.c.. Era una scuola molto rigida, spesso agli alunni venivano inflitte punizioni corporali. Le lezioni si svolgevano generalmente all aperto. Gli alunni erano muniti di pennelli o cannucce e di cocci di terracotta sui quali scrivevano. Lo scarso impegno e gli errori venivano puniti severamente. Il primo compito dello scolaro era imparare a leggere e a scrivere, per questo usavano un libro molto grande chiamato KEMIT.
I BAMBINI I bambini egiziani portavano il cranio accuratamente rasato con una treccia che ricadeva da un lato della testa. Si ricoprivano i fianchi con un corto gonnellino e andavano quasi sempre scalzi. Giocavano all aperto e avevano un gran numero di giocattoli. Pochi di loro andavano a scuola, che si iniziava a cinque anni e che preparava a diventare scribi. Gli altri bambini seguivano il padre per imparare un mestiere. Lo studio della matematica e della geometria era fondamentale. Le bambine restavano a casa e seguivano le faccende domestiche.
GLI SCRIBI Gli antichi egizi scrivevano utilizzando i GEROGLIFICI che potevano indicare una lettera o un intera parola. Erano diverse centinaia di segni e rappresentavano esseri viventi, divinità, piante, parti del corpo umano o di animali, oggetti e strumenti, edifici, elementi naturali. La parola geroglifico deriva dal greco e significa sacra incisione. Questi infatti erano incisi o dipinti soprattutto sulle pareti dei templi e delle tombe. Col passare del tempo i geroglifici assunsero il carattere di ideogrammi, ossia disegni che rappresentavano non solo l oggetto, ma l idea che quell oggetto rappresentava. Lo scriba era essenziale per il funzionamento dello stato e andava molto orgoglioso delle sue mansioni.
GIOCHI E DIVERTIMENTI MUSICA Gli Egiziani amavano la musica. Canti e danze non accompagnavano solo i momenti di festa, ma tutto il vivere quotidiano. Gli strumenti musicali piùantichi furono il flauto, l arpa, il sistro, le castagnette, ma in seguito acquistarono importanza anche il liuto e la lira. I giochi da tavola, a differenza degli altri, appassionarono gli Egiziani: tra questi troviamo il gioco del cane e dello sciacallo, il gioco del senet, il gioco del serpente.
COSA FACEVANO? EDUCAZIONE FISICA ARITMETICA/ GEOMETRIA
MATERIE DI STUDIO EDUCAZIONE FISICA Era insieme gioco e sport, nelle scuole i ragazzi avevano delle ore dedicate all esercizio fisico che irrobustiva il corpo, scaricava la tensione delle lunghe ore passate a scrivere. Insegnava inoltre regole di vita come il rispetto degli altri, la lealtà, la disciplina. I giochi piùamati erano la lotta, gli esercizi acrobatici e la sfida con i bastoni. ARITMETICA/ GEOMETRIA Lo studio della matematica era molto importante. Sono pervenuti fino a noi copie di esercizi di aritmetica e persino manuali con problemi di geometria con calcoli del volume di una piramide. Anche gli importanti lavori di canalizzazione si basavano su studi matematici.
CULTO DEI MORTI E NUOVA VITA Ogni volta che moriva una persona importante gli Egizi praticavano alcuni riti per conservare il corpo del defunto. 1-LAVAGGIO Nei primi 15 giorni dalla morte si procedeva alla pulizia del corpo in un laboratorio o luogo di purificazione. Prima veniva lavato con acqua salata e poi aperto per rimuovere gli organi interni. Si toglievano il cervello, fegato, polmoni, intestino e stomaco. Il cuore invece non veniva toccato perchégli antichi Egizi credevano che fosse necessario per guidare il defunto nella sua nuova vita. 2-CONSERVAZIONE Gli organi vitali venivano disidratati con il sale quindi riposti in appositi contenitori in pietra o ceramica, chiamati VASI CANOPI. Questi erano quattro e avevano le fattezze dei quattro figli del dio Horus.
3-DISIDRATAZIONE Per impedire la decomposizione delle carni bisognava assorbire l umidità. L imbalsamatore riempiva il corpo con bende impregnate di un sale speciale chiamato Natron, quindi lo immergeva per 40 giorniin una vasca piena di sale. Il corpo si raggrinziva, si induriva e assumeva una colorazione blu-nerastra. 4-UNZIONE E BENDAGGIO Estratto dal Natron, il corpo disidratato veniva unto con oli balsamici e vi si applicavano occhi finti e una parrucca per farlo sembrare vivo. Poi si versava una resina per indurire il cadavere e impedire la formazione di muffa. Successivamente si riempiva l interno con pezzi di lino e segatura e lo si avvolgeva in 15 metri di strisce di lino. 5-SEPOLTURA Il corpo ben preservato veniva infine collocato in sarcofagi di legno. Poichéla morte era considerata una pausa temporanea nella vita, le mummie erano sepolte con oggetti di uso quotidiano, gioielli, vestiti, calzature, strumenti musicali e mobili. Anche cani e gatti erano mummificati per tenere compagnia al loro padrone nell aldilà.
LA MALEDIZIONE DEI FARAONI Per proteggere le loro tombe, gli Egizi sperimentarono ogni tipo di misura protettiva: sepolture nascoste, guardiani di vedetta all interno delle necropoli, maledizioni contro i profanatori. Già dall antico regno si trovavano iscrizioni in cui il defunto si appellava al giudizio di OSIRIDE e gli chiedeva di vendicarlo se qualcuno avesse depredato la sua tomba. Le maledizioni consistevano in aggressioni da parte di animali feroci.
PIRAMIDI PERFETTE Presso l'altopiano di Giza, tre faraoni della IV dinastia dell'antico regno egizio si fecero costruire trepiramidigigantesche come monumenti funerari. La piramide piùgrande èquella di Cheope, costruita per prima oltre 4500 anni fa, a cuisi affiancò quella di suo figlio Chefren seguita infine da quella di Micerino. Davanti alle piramidi fu eretto poi un monumento di grandi dimensioni chiamato Sfinge, una statua con il corpo da leone, a simboleggiare la forza, e il viso umano, raffigurante il faraone Chefren.Lasfingefu scolpita 100 anni dopo le piramidi, questo significa che nonostante la morte di un faraone questo restava vivo nel ricordo e soprattutto nei pensieri del popolo, che continuava a identificare in lui un dioda venerare e da onorare per ingraziarsi i suoi favori. Le piramidi venivano costruite seguendo principi matematici non casuali, le facce son orientate verso i quattro punti cardinali e gli spigoli delle piramidi simboleggiano i raggi del sole. Percostruire una piramide occorrevano molti anni, la collaborazione di grandi esperti in tutte le scienze conosciute: astronomia, architettura, geometria, innumerevoli risorse umane ed economiche. Le piramidi contenevano al loro interno la camera funeraria, dove venivano conservati i corpi imbalsamati dei faraoni, suppellettili e corredi funebri vari utili per il trapasso del defunto e per la vita nell'aldilà, trattandosi di beni preziosi di grande valore fu chiaro fin da subito che dovessero essere ben protetti per evitare la possibilitàdi furti e vandalismi da parte di sciacalli e ladruncoli. Le camere funerarie, quindi, venivano "nascoste" all'interno delle piramidi che costituivano dei veri e propri labirinti inaccessibili, studiateda architetti proprio con lo scopo di proteggere il riposo millenario dei faraoni che vi venivano sepolti. Solitamente la camera sepolcrale veniva scavata nel suolo al centro della piramide, l'accesso era reso molto difficoltoso da uno stretto corridoio che veniva sbarrato dopo la sepoltura.
LA RELIGIONE
Gli Egizi erano politeisti, adoravano molte divinità (addirittura 700), ciascuna delle quali aveva i suoi sacerdoti, i suoi templi, le sue terre: i sacerdoti di un dio avevano, tra gli altri, il compito di amministrarne i beni, e naturalmente ne traevano vantaggio. Essi celebravano complicatissimi riti, tra cui quello di penetrare ogni mattina nella parte piùnascosta del tempio (spesso gigantesco, ricco di colonne, di decorazioni, di ornamenti preziosissimi), aprire lo scrigno in cui era racchiusa la statua del dio, e dargli il buongiorno. La cerimonia si ripeteva al momento della buonanotte. Nei3000 anni della sua storia, la civiltàegizia accumulò un gran numero di divinità, cui la popolazione era piùo meno devota a seconda dell'epoca e del luogo. Alcuni erano gli dei protettori delle singole città; molti glizoomorfi (cioècon aspetto di animali); moltissimi quelli la cui venerazione non era ricollegabile a un origine particolare.
I PRINCIPALI DEI ANUBI: (significacolui che apre la strada ai morti, la guida dell aldilà) questa divinitàpresiedeva i riti dell imbalsamazione e a lui venivano indirizzate molte preghiere per i morti durante le funzioni funebri. In genere veniva rappresentato con l aspetto di uno sciacallo nero con una folta coda o come un uomo con la testa di sciacallo o di cane. RA:Divinitàsolare (il sole). Era simbolo di rinascita e rigenerazione. Ra veniva identificato anche con il dio Horus. ATHOR: figlia di Ra; dea della gioia, della musica e della danza. Veniva raffigurata con le orecchie di vacca. THOT:èil nome greco dato al Dio egizio della luna, sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria. AMMONE-RA:Il suo nome significaocculto,erail più grande nei cieli, il piùvecchio sulla terra, e i suoi sacerdoti gli dedicavano inni affettuosi.
LA MUMMIFICAZIONE Con il termine mummificazione si intende il procedimento con cui venivano conservati i corpi dei defunti. All inizio questo procedimento veniva utilizzato soltanto per il sovrano ed i suoi famigliari, ma piùavanti nel tempo questa pratica venne estesa anche ad altre classi sociali.
LA PESATURA DEL CUORE La religione era il punto di forza degli Egizi, scandiva le regole della societàe dava una prospettiva logica anche per la vita dopo la morte. Assicurava che era possibile continuare a vivere,bastava prepararsi in modo adeguato. Il defunto si presentava dopo la morte davanti al tribunale divino presieduto da Osiride, dio della morte. Anubi poneva sul piatto della bilancia il cuore del deceduto, che per gli Egizi era sede della coscienza; sull'altro piatto veniva posta la piuma di Maat. Se il peso dei due piatti era uguale, il defunto riprende il suo corpo e torna alla vita nell'aldilàdove ara,miete, mangia,beve e fa tutto ciò che faceva prima. Se il suo cuore invece era troppo pesante,quindi troppo gravato dai peccati commessi in vita, il corpo del defunto era divorato da Ammut, mostruoso incrocio tra un coccodrillo, un leone e un ippopotamo. In questo caso la morte, era per sempre.