Farnese La famiglia Farnese fu un'influente famiglia del Rinascimento italiano, governò il Ducato di Parma e Piacenza tra il 1545 e il 1731 e il Ducato di Castro e la Contea di Ronciglione dal 1537 al 1649. Tra i suoi membri più importanti si ricordano papa Paolo III, Pier Luigi Farnese, primo duca di Parma, Alessandro Farnese, governatore dei Paesi Bassi spagnoli e Elisabetta Farnese, regina consorte di Spagna. Il papa Paolo III Farnese, si chiamava Alessandro e nacque il 28 febbraio 1468 nella Rocca di Canino. Tiziano, ritratto di papa Paolo III Farnese (1534-1549) 1
Pochi anni dopo i Farnese abbandoneranno questa residenza per trasferirsi a Valentano. Nel 1493 papa Alessandro VI Borgia lo nominò Cardinale, forse grazie alle pressioni di Giulia la bella, sorella di Alessandro. Nominato legato del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, pur non essendo ancora sacerdote, nel 1499 fu vescovo di Montefiascone e Corneto. Amante delle bella vita, Alessandro Farnese, prima di essere eletto Papa, ebbe quattro figli: Pier Luigi, Paolo, Ranuccio e Costanza. Nel 1509 fu nominato vescovo di Parma e nel giorno di Natale del 1519 vi celebrò la prima messa dopo la sua ordinazione sacerdotale. La sua ordinazione coincise con un cambiamento radicale di mentalità e di autodisciplina, teso alla purificazione dei costumi che sarà lo spirito guida del Concilio di Trento. Il 13 ottobre 1534, all'età di 67 anni, dopo un conclave durato due giorni, salì al Soglio pontificio con il nome di Paolo III. Il nuovo Papa sostenne lo sviluppo di nuove congregazioni religiose: i Teatini, i Barnabiti e le Orsoline e sostenne, con la bolla Regiminis militantis ecclesiae del 27 settembre 1540, sia la Compagnia di Gesù, che la congregazione dell'inquisizione romana, organismo nato per la lotta contro l'eresia, con pieni poteri censori ed esecutivi. Il suo operato fu però macchiato, in modo evidente, dal nepotismo: immediatamente dopo la sua elezione creò cardinali i nipoti Alessandro, figlio di Pier Luigi e Guidascanio Sforza, figlio di Costanza. 2
Paolo III e i suoi due nipoti, Tiziano Paolo III e i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1546 dal pittore italiano Tiziano. Ritrae il vecchio papa Paolo III, seduto su di una sedia, con il nipote Ottavio, genuflesso. Dietro c'è l'altro nipote Alessandro, in posa ufficiale con l'abito cardinalizio; il suo sguardo è rivolto verso l'osservatore e non sembra partecipare al colloquio tra gli altri due personaggi. Il ritratto mette in evidenza anche i caratteri dei due soggetti, che con le loro figure comunicanti sembrano quasi descrivere un arco: il papa malato e curvo (ma non privo d'energia, come mostrano l'ossuta mano che stringe il bracciolo della sedia e gli occhi vivi e attenti) sembra rimproverare con lo sguardo 3
Ottavio, che si inchina per dovere formale (effettivamente in seguito tenterà di uccidere il proprio padre). L'opera è una fotografia impietosa da parte di Tiziano della controversa politica nepotistica dei pontefici di quel tempo. Lo sfondo e la tovaglia sono infatti scuri e l'uso di colori pastosi e di pennellate poco definite, perché rapide ed abbozzate, lascia un senso di oppressione. Giorgio Vasari, nel suo celebre Le vite, sostiene che il ritratto del papa Paolo III era così apprezzato che molte persone nel passargli davanti si prostravano, credendolo il papa in persona. «Abbiamo visto ingannare molti occhi a' di nostri, come nel ritratto di Papa Paolo III messo per inverniciarsi su un terrazzo al sole, il quale da molti che passavano veduto, credendolo vivo, gli facevano di capo». (Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori) Il quadro è stato conservato alcuni anni nella corte del Ducato di Parma. Estinta la dinastia maschile dei Duchi Farnese, fu trasferito assieme a tutta la collezione Farnese a Napoli, ove si trova tuttora. 4
Monumento a papa Paolo III Farnese Si trova a Roma, nella basilica di San Pietro, a sinistra dell enorme cattedra-reliquiario di Gian Lorenzo Bernini che chiude la parete del transetto. Realizzata da Guglielmo Della Porta (1515ca - Roma 1577), giunto a Rom al seguito di Perin del Vaga, allievo di Raffaello. La sua opera principale, il monumento a Paolo III Farnese, iniziato nel 1549 e compiuto solo 26 anni dopo, è influenzata in maniera decisiva da Michelangelo. Sotto la statua bronzea del pontefice dall'aspetto venerando si adagiano su due volute le statue di marmo della Giustizia e della Prudenza ad imitazione di quelle michelangelesche delle tombe medicee; di un classicismo quasi canoviano il bellissimo nudo di una dei due (la Giustizia), che fu però più tardi ricoperto da un drappo metallico. 5
Papa Paolo III ha la visione del Concilio di Trento 6
Paolo III e i Gesuiti 7
Ignazio nacque nel castello di Loyola, vicino Azpeitia. Era il più giovane di 13 fratelli, e aveva solo sette anni quando morì sua madre. Nel 1506 divenne paggio al servizio di un parente, Juan Velázquez de Cuéllar, tesoriere (contador mayor) del regno di Castiglia. Come cortigiano, Ignazio ebbe in quel periodo uno stile di vita piuttosto dissoluto. Nel 1517, Ignazio prese servizio nell'esercito di Antonio Manrique de Lara, viceré di Navarra. Venne ferito gravemente durante la Battaglia di Pamplona (20 maggio 1521) e per colpa della ferita fu costretto per lungo tempo a letto nel castello di suo padre con il medico che veniva a visitarlo tre volte al giorno per tre mesi. Durante la lunga degenza, ebbe l'occasione di leggere numerosi testi religiosi dedicati, in particolare, alla vita di Gesù e dei santi. Venne travolto dal desiderio di cambiare la sua vita e trascorrere un'esistenza basata sul suo lavoro e ispirata a Francesco d'assisi e altre grandi figure spirituali. Decise quindi di convertirsi e per farlo si recò in Terra santa. Sua intenzione era rimanere come mendicante nella città dove visse Cristo, ma fu costretto a rientrare in Spagna. In quel periodo elaborò, sperimentandolo in prima persona, il suo metodo di preghiera e contemplazione, basato sul "discernimento". Queste esperienze sfociarono nei celebri Esercizi spirituali (Ejercicios espirituales), e hanno in realtà origine da un passaggio della Seconda lettera ai Corinzi di Paolo di Tarso ("esaminate voi stessi, fate la prova su voi stessi", XIII, 5). Essi descrivono una serie di meditazioni a cui, poi, dovranno attenersi i futuri gesuiti. Quest'opera ha influenzato profondamente i successivi metodi di evangelizzazione della Chiesa cattolica. 8
Palazzo Farnese Caprarola Il nipote di Paolo III, card. Alessandro il giovane, si ritirò a Caprarola per dimenticare l'uccisione del padre Pier Luigi. Alessandro Farnese s'innamorò subito di Caprarola. Fu così che nel 1559 su disegno di Jacopo Barozzi detto il Vignola, iniziarono i lavori dell'opera più insigne dei Farnese, più grande e fastosa del Palazzo Farnese di Roma. Vi lavorarono i pittori più importanti, gli architetti più illustri, il meglio del meglio che a quei tempi si potesse avere nello studio di una grande pianificazione urbanistica che vide, appunto, non solo la realizzazione del Palazzo ma anche la ricostruzione del nucleo urbano che rigorosamente doveva essere adattato alla mole ed al pregio del Palazzo. Il Palazzo appare come un olimpo raggiunto da un' unica via d'accesso che, abbandonati i percorsi sinuosi della vecchia strada medievale, si dirige dritta alle leggiadre scalinate che portano alla grande piazza che precede l'ingresso principale. Fu costruito in pianta pentagonale. Gli spazi vennero concepiti secondo criteri ed esigenze ben precise, tra cui la divisione degli ambienti in due zone: quella estiva a nord, e quella invernale ad ovest. 9
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Palazzo Farnese, sala dei Fasti Farnesiani, matrimonio di Ottavio Farnese con Margherita d Austria, figlia di Carlo V 14