La Quaresima Incontro di formazione educatori i esperienza La quaresima è uno dei tempi forti che la Chiesa celebra lungo l'anno liturgico. E dedicato alla conversione e alla preparazione alla Pasqua. Dura 40 giorni e inizia il mercoledì delle Ceneri e termina la mattina del Giovedì Santo. Ma qual è il senso della quaresima? Perché quaranta giorni? Per capirne il senso sfogliamo la Bibbia: 40 furono i giorni e le notti del diluvio, il cui significato era quello di purificare la terra dal Male. 40 furono gli anni in cui Israele vagabondò nel deserto. Fu un cammino di crescita spirituale, durante il quale, lontano dalle comodità della vita, aveva fatto esperienza di Dio imparando a fidarsi di Lui. 40 furono i giorni e le notti che Mosè passò sul monte Oreb. Durante questo tempo Dio parlò a Mosè, ma prima dovette salire sul monte, cioè staccarsi dalle cose, dalla quotidianità per incontrarsi con Dio. 40 giorni durò il viaggio di Elia al monte Oreb, dove Dio fece Alleanza con il suo popolo. Fu un viaggio alle origini della spiritualità dei padri. Un ritornare alle fonti della propria fede. 40 giorni fu il tempo che Dio fissò a Ninive perché si convertisse dalla sua vita dissipata e ritornasse al Signore. La quaresima è un tempo di ritorno alle origini della nostra fede attraverso la Parola di Dio, la Preghiera e atti di carità. È un tempo di esperienza di Dio nel deserto, cioè nell ambito dei nostri impegni quotidiani dobbiamo ritagliare degli spazi per Dio. Perché Dio parla, ma la sua voce si ode solo nel silenzio. È un tempo di conversione, cioè un tempo in cui dobbiamo fare un po il punto della nostra situazione esistenziale e riorientare la nostra vita a Dio in modo più deciso. Tutto ciò è Quaresima!
La Costituzione conciliare sulla liturgia, Sacrosanctum Concilium, al n. 109 afferma: Il duplice carattere del tempo quaresimale che, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione del battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l'ascolto più frequente della parola di Dio e con più intensa preghiera, sia posto in maggiore evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. La Quaresima è un tempo battesimale, in cui il cristiano si prepara a ricevere il sacramento del Battesimo o a ravvivare nella propria esistenza il ricordo e il significato di averlo già ricevuto; un tempo penitenziale, in cui il battezzato è chiamato a crescere nella fede, "sotto il segno della misericordia divina", in una sempre più autentica adesione a Cristo attraverso la conversione continua della mente, del cuore e della vita, espressa nel sacramento della Riconciliazione. La Chiesa, facendo eco al Vangelo, propone ai fedeli alcuni impegni specifici: ascolto più assiduo della parola di Dio: la parola della Scrittura non solo narra le opere di Dio, ma racchiude una efficacia unica che nessuna parola umana, pur alta, possiede; preghiera più intensa: per incontrare Dio ed entrare in intima comunione con lui, Gesù ci invita a essere vigilanti e perseveranti nella preghiera, 'Per non cadere in tentazione" (Mt 26,41); digiuno ed elemosina: contribuiscono a dare unità alla persona, corpo e anima, aiutandola a evitare il peccato e a crescere nell'intimità con il Signore; aprono il cuore all'amore di Dio e del prossimo. Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri mostriamo concretamente che il prossimo non ci è estraneo. Eravamo in due nello stesso scompartimento del treno. La giornata era fredda e piovosa. Dai finestrini si vedeva scorrere un paesaggio grigio e nelle stazioni i pochi passeggeri erano intabarrati in cappotti e sciarpe. Ma lo scompartimento era confortevolmente riscaldato e il ritmico sferragliare del treno conciliava una quieta beatitudine. Il passeggero che divideva lo scompartimento con me, invece, era stranamente inquieto. Ad ogni fermata del treno scattava in piedi, correva al finestrino e leggeva ad alta voce il nome della stazione. Poi si sprofondava nel sedile emettendo un sospiro da strappare il cuore. Dopo sette od Otto stazioni, preoccupato gli chiesi: «C'è qualcosa che non va? Non si sente bene?». Con un nuovo desolato sospiro, rispose: «Non proprio. E' che sto andando nella direzione sbagliata. Avrei dovuto cambiare treno già da molte stazioni. Ma si sta così bene e al calduccio, qui...».
Il passeggero che ha sbagliato direzione e dovrebbe scendere dal treno riscaldato per tornare indietro è molto simile all'uomo che sa di doversi convertire, ma che non ha il coraggio di abbandonare il suo comodo stato di vita. Così, senza accorgersene, si allontana sempre di più dalla stazione a cui era diretto. Piangere e sospirare non serve a niente. Convertirsi è «cambiare» con prontezza, anche se costa. e a Messa?? La casula del celebrante è viola. La vedrai rosa la quarta domenica di Quaresima e rossa nei giorni della celebrazione della Passione (Domenica delle Palme, e poi Venerdì Santo). L Alleluia è sostituito dal Lode a te o Cristo. Non si dice il Gloria. perché è così importante la Quaresima? La Quaresima è il periodo che ci prepara alla morte e poi alla Resurrezione del Signore. Questi sono i giorni più importanti dell intero anno liturgico. Il Giovedì Santo, giorno dell ultima cena, oltre al gesto della lavanda dei piedi Gesù ha istituito il sacramento per eccellenza: l Eucarestia. L Eucarestia è il centro della vita del cristiano. Poi il Venerdì si ricorda la Passione di Gesù. Ma nella Notte Santa di Sabato il Signore risorge. E l intera Chiesa è in festa per ben 50 giorni (Tempo di Pasqua). Questi eventi necessitano di una preparazione adeguata ecco perché la Chiesa ha introdotto il tempo di Quaresima. e in parrocchia? Durante il periodo di Quaresima in parrocchia ci sono momenti che possono aiutarci a riscoprire la nostra fede e soprattutto che ci possono aiutare a metterci in contatto con Dio. Prima di tutto l Eucarestia, non solo domenicale ma anche feriale. Magari in questi momenti, non avendo distrazioni, possiamo vivere pienamente l Eucarestia. Ogni Mercoledì c è Gesù Sacramentato esposto per l intera giornata:adorarlo, anche per solo pochi minuti, può ricaricarci e dacci il coraggio di cambiare! Ogni Venerdì alle ore 17:00 c è la Via Crucis. E il momento in cui si ripercorrono le ultime ore della vita di Gesù attraverso le stazioni. Può essere questa l occasione di comprendere il dolore che Gesù ha sentito in quegli attimi e capire l amore che ha speso per noi. Infine, non perché meno importante, la confessione. E un momento fondamentale per la vita del cristiano. I Simboli della settimana santa Durante la Settimana Santa celebriamo gli avvenimenti più grandi della vita di Cristo: la sua cena d addio, l agonia nell orto, la salita al Calvario, la sua morte salvifica, la sua risurrezione. La grazia della pasqua la esprimiamo con le letture, le preghiere, i canti... ma anche con segni e simboli. Dagli olivi della domenica delle Palme fino al cero e all acqua battesimale della notte di Pasqua la comunità cristiana esprime la sua fede e la sua esperienza del mistero pasquale attraverso dei simboli particolarmente significativi.
I RAMI D OLIVO La domenica delle Palme iniziamo la celebrazione con una processione in onore di Cristo, che lo vuole accompagnare nella sua entrata in Gerusalemme, lungo la via della croce, nella sua morte e risurrezione. Durante la processione cantiamo a Cristo tenendo nelle mani rami d olivo, come hanno fatto i bambini e gli abitanti di Gerusalemme. I canti sono certamente più importanti dei rami, ma anche questi possono essere ricchi di significato e portare un tocco di originalità: ci aiutano a proclamare la nostra fede in Cristo e ad affermare la nostra volontà di rimanergli vicino in questi giorni di Settimana Santa. GLI OLI, IL CRISMA Il Giovedì Santo (o un giorno vicino prima di Pasqua), in cattedrale il vescovo, accompagnato dai sacerdoti e dai fedeli della diocesi, benedice o consacra gli oli e il crisma, che diventeranno poi la materia di vari sacramenti. L olio dei catecumeni per il battesimo, l olio degli infermi e il crisma per il battesimo, la cresima e le ordinazioni. Gli oli sono ricavati dall olio di oliva; il crisma e un insieme di olio e di balsami profumati. LA LAVANDA DEI PIEDI Nell Eucaristia vespertina del Giovedì Santo rifacciamo il gesto compiuto nella cena d addio da Gesù, gesto che voleva insegnare in modo plastico a chi ha autorità in un gruppo a mettersi al servizio. Lui è venuto per servire e non per essere servito. Sulla croce si donò in modo totale, però prima volle fare quel gesto simbolico che ora ripetono il papa, i vescovi e i parroci nelle loro comunità. Perché essi devono essere segni viventi del Cristo donatosi per tutti. MANGIARE PANE, BERE VINO Mangiare pane e bere vino con gli altri membri della comunità è il gesto simbolico più grande che Cristo ci ha lasciato ed è quello che ripetiamo in ogni Eucaristia. Questo pane è il Corpo di Cristo donatosi per noi. Questo vino è il suo Sangue sparso per noi. Il Signore, ora risorto, ce li offre come alimento per il nostro cammino e come segno di unione nella comunità. Nella Settimana Santa sono due i momenti nei quali compiamo tutto questo con una sottolineatura speciale: il Giovedì Santo, nella celebrazione vespertina nella quale commemoriamo l istituzione dell Eucaristia e nella Veglia Pasquale, la celebrazione principale dell anno cristiano. Con questo doppio gesto simbolico partecipiamo dello stesso Cristo facendo memoria della sua morte e risurrezione. LA CROCE Il Venerdì Santo, dopo aver ascoltato il racconto della Passione, compiamo un gesto molto semplice e significativo: ci viene presentata la Croce con il canto di un acclamazione a Cristo e noi ci accostiamo a uno a uno per adorarla, in segno della nostra profonda gratitudine per essersi Gesù consegnato alla morte di croce e averci riconciliati con il Padre. IL FUOCO Nella Veglia Pasquale, la notte tra il sabato e la domenica, fuori della chiesa o sulla porta, iniziamo la celebrazione riunendoci attorno ad un fuoco. Dal fuoco si accenderà il Cero pasquale. Nell oscurità della notte brilla la luce che è Cristo. La Quaresima era iniziata con la cenere; la Pasqua inizia con fuoco e luce, pane e vino. IL CERO E I CERI Quando si è ancora fuori della chiesa con la fiamma del fuoco nuovo viene acceso il Cero, che rimarrà acceso in tutte le celebrazioni delle sette settimane di Pasqua. Il Cero è simbolo di Cristo, Luce del mondo. Entriamo in chiesa seguendo questo Cero e acclamandolo ( Luce di Cristo ). Poi, da questo Cero che rappresenta Cristo, man mano accendiamo le nostre candele. È un simbolo molto espressivo: ci indica che la Pasqua di Cristo deve essere anche la Pasqua nostra e che tutti siamo chiamati tutti a partecipare alla sua luce e alla sua vita. L ACQUA BATTESIMALE La notte di Pasqua è il momento più indicato per i battesimi, o per ricordare il nostro. Il battesimo è il sacramento con il quale noi ci incorporiamo radicalmente nella vita di Cristo e
partecipiamo alla sua morte e risurrezione. Per questo si fa con un senso molto ricco l aspersione su tutti i fedeli e rinnoviamo le promesse battesimali. IL COLORE BIANCO Anche i colori hanno un loro significato. La Quaresima è stata celebrata con il colore viola, un colore serio e austero. Pentecoste, dono dello Spirito, che è fuoco e amore, la celebreremo con il rosso. La Pasqua, che inizia nella Veglia del sabato, cominceremo ad usare il bianco, il colore della festa, della gioia, della novità pasquale. LE CAMPANE Come segno di festa accanto all incenso, ai fiori, alla musica a Pasqua, dopo due giorni di silenzio, risuonano i rintocchi evangelizzatori delle campane, che annunciano festosamente che è Pasqua, che il Signore è risorto e che invita anche noi a risorgere con lui.