FLUOROSEAL Sottofondo foto polimerizzabile auto adesivo con idrossiapatite Estratto Bibliografico a cura di: International Dental Supply Srl e Scientific Pharmaceutical Inc. con la collaborazione di: Dott. Lionello Lagorio, Dott. Roberto Giuria, Dott. Andrea Camurati Università degli Studi di Genova Istituto di Clinica Odontoiatrica Direttore Professor P. E. Mangiante Dicembre 1997
Perchè utilizzare Fluoroseal? Il materiale di sottofondo testato presenta delle buone caratteristiche di applicazione e una discreta durezza, qualità che permette di proteggere ottimamente la camera pulpare; riguardo alla radiopacità, il contrasto è stato ritenuto soddisfacente anche quando messo a confronto con altri materiali. I canoni dell odontoiatria conservativa presuppongono l uso di un materiale di sottofondo quale elemento essenziale per la conservazione della vitalità pulpare. Infatti le cavità specialmente quelle profonde non possono essere direttamente messe a contatto con i materiali da otturazione. Per questo è necessario ricoprire il fondo della cavità con un materiale isolante che protegga la vicina camera pulpare da agenti termici batterici e chimici dovuti ai materiali da otturazione o ad una eventuale mordenzatura che li può precedere. Le moderne tecnologie ci forniscono dei prodotti tendenti sempre più all integrazione biologica che oltre ad essere inerti sono anche stati caricati di fluoro e quindi tali da avere un azione mineralizzante sulla dentina. Pertanto dovendo ancora usufruire di materiali di sottofondo, sia nei casi dove la polpa è esposta, che nelle cavità profonde, abbiamo esaminato un prodotto che pare abbia caratteristiche di praticità superiori ai prodotti di uso corrente. Il liner Fluoroseal della Sci- Pharm è un materiale a base di uretano dimetacrilato con idrossiapatite e sali di fluoro disponibili. * L unico materiale che aderisce alla dentina Fluoroseal, grazie alla sua esclusiva formulazione, permette di realizzare ricostruzioni estetiche senza l ausilio di agenti mordenzanti ed adesivi dentinali garantendo un ottima adesione e chiusura marginale. Infatti Fluoroseal aderisce chimicamente alla dentina ed a qualsiasi materiale composito fotopolimerizzabile. E così possibile realizzare una ricostruzione estetica in maniera rapida, ma soprattutto affidabile e duratura. 2 * Estratto da: Studio di un nuovo materiale di sottofondo Il Dentista Moderno. Dicembre 1997
I vantaggi di Fluoroseal Preserva la vitalità pulpare eliminando ogni tipo di sensibilità. Ideale sotto i materiali di ultima generazione sostitutivi dell amalgama Pratico, facilmente posizionabile nelle cavità grazie all impiego di aghi intraorali monouso Monocomponente Tissotropico Fotopolimerizzabile Contiene idrossiapatite Rilascia fluoro favorendo la rimineralizzazione della dentina Eccellente resistenza alla compressione Perfetta adesione chimica con i compositi OTTIMA RESISTENZA AI FLUIDI ORALI 3
Proprietà tecnico-fisiche di Fluoroseal Proprietà fisiche: Resistenza alla compressione 18.000 Psi Resistenza alla trazione 46 MPa Resistenza alla flessione 60 MPa Modulo di elasticità 2,54 GPa Modulo di flessibilità 0,92 GPa Adesione alla dentina 2,3 MPa Adesione alla dentina mordenzata 0,8 MPa Densità 1,51 g/ml Contiene idrossiapatite, elemento fondamentale nella struttura del dente, che può essere impiegata sia come base che come liner ISTRUZIONI D USO Virtualmente insolubile nei fluidi orali, contiene sali di fluoro disponibili Elevata resistenza alla compressione di 18.000 psi a protezione della polpa del dente (gli idrossidi di calcio si aggirano attorno ai 2.000 psi) Radiopaco, è discretamente visibile nelle radiografie Resistente agli agenti mordenzanti La fotopolimerizzabilità permette un facile posizionamento e controllo senza problemi di tempo limitato Tissotropico per un posizionamento facile e preciso Preparare la cavità. Sciacquare ed asciugare. Non mordenzare, non utilizzare adesivi. Applicare uno strato di circa 0,3-0,5 mm sul fondo e sulle pareti della cavità. Dopo che il primo strato è stato applicato in cavità, fotopolimerizzare per 30 secondi. Applicare il 2 strato se indicato con uno spessore massimo di 1,5 mm. Fotopolimerizzare per 30 secondi. Procedere con il posizionamento e fotopolimerizzazione del composito. 4
Sperimentazione e casi clinici dimostrano l efficacia di Fluoroseal Innanzitutto il materiale offre due diversi metodi di dispensazione: 1) con un applicatore a pallina di tipo tradizionale 2) siringhe intraorali con puntale monouso. Questi permettono di posare il materiale direttamente nelle cavità, anche le più profonde, grazie alla presenza di un ago in metallo chirurgico. Questo previene inutili sprechi di materiale che con altre modalità di posizionamento sono inevitabili. Ad aumentarne la praticità vi è inoltre il fatto di esse- 5 re monocomponente, il che evita la perdita di tempo e di materiale dovuta alla necessità di miscelare più componenti, e una maggior precisione di affidabilità del prodotto. Un altra caratteristica peculiare è la fotopolimerizzabilità che permette di mantenere la consistenza del prodotto in uno stato ottimale per il tempo necessario alla manipolazione. Il colore che è bianco opaco nelle otturazioni estetiche permette di coprire la dentina secondaria che è scura. Il fatto però di esse- re così chiaro lo rende poco distinguibile dalla dentina, il che può essere negativo nelle otturazioni di IIª o IIIª classe. Per testare la permeabilità ci siamo serviti di tre denti estratti (fig. 1) sezionati in modo da mettere a nudo la dentina. Uno di questi (il secondo) è stato mordenzato. Su tutti e tre sono state applicate alcune gocce di sottofondo (fig. 2). Dopo averlo indurito le tre superfici sono state trattate con un colorante (blu di metilene) (fig. 3) FIG. 1 - Denti estratti per la prova di infiltrazione FIG. 2 - Applicazione di Fluoroseal sulla dentina esposta FIG. 3 - Applicazione del colorante (blu di metilene) FIG. 4 - Visualizzazione della zona coperta con il sottofondo * Estratto da: Studio di un nuovo materiale di sottofondo Il Dentista Moderno. Dicembre 1997
Radiopacità e resistenza ai fluidi orali fanno di Fluoroseal un prodotto unico...indispensabile Il materiale viene descritto dalla casa come chiaramente visibile nelle radiografie. Prima di valutare questo clinicamente ci siamo serviti di alcune prove pratiche. Innanzitutto abbiamo preparato una radiografia nella quale abbiamo messo a confronto la radiopacità del materiale con quella di un dente estratto. Come si può vedere dall immagine radiografica la differenza è notevole (fig. 5). Ci si è poi serviti di un altro dente estratto, questa volta colato nel gesso. Dopo aver preparato una cavità di IIª classe e posizionato il sottofondo, è stata eseguita un otturazione con un materiale composito radiotrasparente. L immagine radiografica di questo dente (fig. 6) mostra che la radiopacità è lieve, ma in ogni caso sufficiente per valutare la distanza tra cavità e camera pulpare, caratteristica indispensabile a livello diagnostico. * FIG. 5 - Radiografia della prova precedente FIG. 6 - Radiografia del dente estratto per controllare la radiopaticità del sottofondo in esame CASO CLINICO Per avere una valutazione clinica del materiale, d accordo con il paziente, abbiamo eseguito una otturazione provvisoria (Vª classe) colmando la cavità di sottofondo e lasciandolo quindi esposto ai fluidi orali e agli stress masticatori per circa 2 mesi (fig. 7). Tenendo sotto controllo il paziente si è notato che il materiale non ha subito mutamenti ed anzi alla specillazione si avvertiva una sensazione di durezza simile al cri dentinale. Quindi abbiamo dedotto che non ha subito variazioni ed ha dimostrato inattaccabilità da parte dei fluidi orali e resistenza all abrasione da spazzolamento, eseguito in modo sistematico 3 volte al giorno, in quanto il paziente era stato motivato ad una corretta igiene orale. Quindi dopo 2 mesi il materiale appariva inalterato di conseguenza abbiamo deciso di eseguire una otturazione a regola d arte. In un altro caso clinico si è eseguita una manovra di conservativa di tipo classico; la paziente si presenta alla nostra osservazione per una carie distale su un premolare. L odontoiatra decide di intervenire in un unica seduta con un restauro in composito. Dopo aver preparato il campo con diga ed eseguita una cavità, viene protetta la dentina con un film del cavity liner in esame. Si nota la buona manovrabilità del prodotto; la tecnica è quella di apporre una gemma di liner e disporla con un applicatore a palla. Si apprezza la facilità a distendere il materiale sulla dentina e non solo sullo strumento. Quando l operatore ha ritenuto sufficiente la stratificazione del sottofondo si è passati alla fase di restauro. La paziente non ha più lamentato né dolore né dolorosità. * FIG. 7 - Otturazione di V classe eseguita 6 * Estratto da: Studio di un nuovo materiale di sottofondo Il Dentista Moderno. Dicembre 1997
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