DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE FABRIZIO DE ANDRE CASTELMELLA (BS)



Documenti analoghi
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO ORATORIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA SECONDARIA STATALE DI 1 GRADO DI IDRO (BS)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA. SCUOLA SECONDARIA STATALE di PRIMO GRADO GIACOMO LEOPARDI

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

ALLEGATO H MISURE DI MIGLIORAMENTO

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE

IMPRESA SICURA s.r.l.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA C AD U T I D I P I AZ Z A L O G G I A.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE TREVISO BRESCIANO (BS)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE MONTIRONE (BS)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA. Via PALAZZO GHEDI (BS)

ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E L ENTE PROPRIETARIO: GLI ATTORI PRIMARI DELLA. corretto rapporto tra Scuole, Enti Locali e Organi di Vigilanza

MASSIMO RAMASCO - Sede A.N.CO.R.S. Varese

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

ADEMPIMENTI A CARICO DEL COMUNE PER LA MESSA A NORMA ED IN SICUREZZA DELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO STATALE

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE C O R R I D O N I

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA BARACCA SUD. Via GARIBALDI GHEDI (BS)

Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE MONTIRONE (BS)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA STATALE SECONDARIA DI 1 GRADO A. MORO.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE DON BOSCO VIA LOMBARDI; 16 BAGOLINO (BS)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

della SICUREZZA NELLA SCUOLA

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA NUOVA SCUOLA DELL INFANZIA DI IDRO (BS)

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO DEL PERSONALE

ISTITUTO COMPRENSIVO PAVONE CANAVESE Via Vignale n. 2 Pavone Canavese (TO)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA MAMELI. Via DELLA CHIESA, 73 - BRESCIA

Quadro normativo. Obbligo di richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) per le scuole con più di 100 persone D.M.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA TIBONI. Via Interna 22 - BRESCIA

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA. Via GARIBALDI, 92 GHEDI (BS)

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA STATALE SECONDARIA DI PRIMO GRADO N.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA STATALE DELL INFANZIA TREVISO BRESCIANO (BS)

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA STATALE DELL INFANZIA. Via Drammis 28 - BRESCIA

DELL'ATTO DI NOTORIETA'

R.S.P.P. Misure contro l incendio

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

La sicurezza elettrica nel condominio

Corso di formazione 15 marzo 2013

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

COMUNE DI SASSARI. Provincia di Sassari

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006)

PIANO DELLE MISURE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI ( DLgs 9 aprile 2008, n. 81 ed integrazione DLgs 3 agosto 2009, n. 106 )

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO

DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE 2015

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Datori di Lavoro LORO SEDI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE E DALLA

2 Principali misure di protezione antincendio da adottare

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALL ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE PIER FORTUNATO CALVI

ing. Domenico Mannelli ESPERIENZA METODOLOGICA PER GESTIRE LA SICUREZZA NELLA SCUOLA

Richiesta idoneità sede didattica temporanea

UNIVERSITA DI MESSINA. REGISTRO ANTINCENDIO DPR n 37/98

Impianti d illuminazione di sicurezza. Procedure per la verifica e la manutenzione periodica.

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

B5-1. Gestione del rischio incendio nella scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

AGRICOLTURA SICURA CHECK-LIST DI BASE

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)

Elenco dei principali documenti da gestire e archiviare

VADEMECUM ADDETTI SICUREZZA E PREPOSTI INFORMAZIONI PRELIMINARI PER UN CORRETTO SVOLGIMENTO DELLE MANSIONI DEGLI ADDETTI ALLA SICUREZZZA

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA ELEMENTARE STATALE ALDO MORO SACRO CUORE

COMUNE DI SASSARI. Provincia di Sassari

PROVINCIA DI CREMONA c.f

INDICE Manuale Volume 2

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi

Articolo di Legge violato - tabella comparata -

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08

COMUNE di CHIOGGIA. Scheda per l individuazione degli impianti soggetti all obbligo del progetto (art.5 D.M. n 37 del 22/01/2008) DITTA:

PROGRAMMA MINIMO DI BASE PER CORSO PER ADDETTO ANTINCENDIO IN ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO BASSO (DURATA 4 ORE)

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO:

OGGETTO: Adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 81/2008 in materia di sicurezza e salute durante il lavoro.

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Circolare n. 47 data, E, p.c. R.L.S.

D.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO

Sicurezza prevenzione incendi nei cantieri edili.

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

Transcript:

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL EDIFICIO UTILIZZATO DALLA SCUOLA PRIMARIA STATALE FABRIZIO DE ANDRE CASTELMELLA (BS) 3/12/2014 Scarinzi Alessandra Data sopralluogo Elaboratore File:Primaria _Castelmella_dicembre_2014

REVISIONI DEL PIANO DELLA SICUREZZA Revisione numero Data certa Oggetto della revisione Firma Dirigente scolastico Firma Medico competente Firma RLS Firma RSPP 19 29/12/14 Aggiornamento del DVR ai sensi del D.Lgs 81/08 2

I N D I C E 5. DATI GENERALI 10 6. COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO 11 7. MISURE GENERALI 12 7.1 DIMENSIONI DEI LOCALI 12 7.2 RADON 12 7.3 INTERVENTI GENERALI 12 7.4 INTERVENTI ESTERNI 13 7.5 VULNERABILITÀ SISMICA 13 7.6 DOCUMENTAZIONE FUNZIONALE ALLA SICUREZZA 14 8. MISURE DI PREVENZIONE INCENDI 15 8.1 CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIO 15 8.2 INCARICATI PER L EVACUAZIONE DELLA SCUOLA 21 8.3 RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 22 8.4 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 22 8.5 MEDICO COMPETENTE 22 8.6 SEPARAZIONI 22 8.7 ACCESSO DEI MEZZI ANTINCENDIO 22 8.8 ACCOSTAMENTO AUTOSCALE 22 8.9 COMPARTIMENTAZIONE 22 8.10 DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE 23 8.11 SISTEMA DI ALLARME INCENDIO 23 8.12 VIE DI ESODO 24 8.13 SEGNALETICA 29 8.14 ESTINTORI 30 8.15 RETE IDRANTI 31 8.16 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 32 8.17 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DI RIVESTIMENTO 32 8.18 CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI 33 9. SERVIZI GENERALI 34 9.1 SERVIZI IGIENICI 34 9.2 LAVABI 34 9.3 PULIZIE 34 10. AULE 35 10.1 AULA INSEGNANTI 36 10.2 LABORATORIO DI INFORMATICA 36 11. DEPOSITI 37 12. MENSA 38 13. CUCINA 39 14. PALESTRA 41 3

15. CENTRALE TERMICA 42 16. ASCENSORE 44 17. LOCALE POMPE ANTINCENDIO 45 18. IMPIANTO ELETTRICO GENERALE 46 19. IMPIANTO DI TERRA 47 20. PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE E LE SOVRATENSIONI 48 21. NORME DI ESERCIZIO 48 22. RIEPILOGO INTERVENTI A CARICO DEL COMUNE 49 4

1. PROCEDIMENTI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Il procedimento per la valutazione dei rischi utilizzato fa riferimento ai criteri definiti dal Titolo 1 Capo III sezione II del D.Lgs. 81/2008 e pertanto si basa sull esame sistematico di tutti gli aspetti di ciascun luogo di lavoro. Il procedimento adottato prevede la: Individuazione delle fonti di pericolo in relazione: 1. all ambiente di lavoro 2. agli impianti tecnologici installati 3. alle apparecchiature, attrezzature, sostanze e agenti biologici utilizzati 4. alle attività svolte Individuazione dei rischi connessi alle fonti di pericolo Individuazione del personale esposto ai rischi generici Individuazione del personale esposto a rischi specifici Individuazione delle norme giuridiche e/o tecniche di riferimento Valutazione dei rischi con riferimento alle disposizioni delle norme in vigore In mancanza di norme, valutazione della probabilità e della gravità dell infortunio e/o della malattia professionale. 5

2. MODALITA' OPERATIVE RISCHI CORRELATI ALL EDIFICIO, AGLI IMPIANTI, ALLE ATTREZZATURE ED ALLE SOSTANZE Il procedimento di base, per la valutazione dei rischi consiste in un esame sistematico di tutti gli aspetti del luogo di lavoro riguardanti: le caratteristiche costruttive dell edificio; gli impianti tecnologici installati; i dispositivi, le macchine, le attrezzature, le sostanze e gli agenti biologici utilizzati. L analisi di quanto sopra esposto è stata attuata mediante la verifica documentale ed i sopralluoghi tecnici adottando i seguenti procedimenti. VERIFICA DOCUMENTALE La verifica documentale, è volta alla raccolta della documentazione inerente alle caratteristiche dell'immobile, degli impianti tecnologici in essa presenti, delle attrezzature, delle sostanze e degli agenti biologici utilizzati nelle attività svolte al fine di: individuare i documenti la cui elaborazione è prescritta da norme vigenti (es. C.P.I., dichiarazioni di conformità/rispondenza relative ad impianti installati, denuncia impianti, verbali di verifica periodica rilasciati degli organi di vigilanza e/o da ditte/professionisti incaricati,...) verificare che copia di tali documenti sia archiviata presso l'istituto, che in ciascun documento sia presente la data di redazione/sottoscrizione e che il documento si riferisca in modo esplicito all impianto/struttura ecc. oggetto di verifica verificare che il documento sia sottoscritto da soggetto abilitato/autorizzato verificare che le norme di riferimento richiamate siano congruenti all oggetto verificare che ci sia coerenza fra le norme di riferimento ed il contenuto 6

predisporre l'elenco dei documenti mancanti/carenti per chiederne copia all'ente locale competente verificare la coerenza fra quanto indicato nella documentazione e lo stato di fatto (sopralluogo) SOPRALLUOGHI I sopralluoghi, hanno lo scopo di: ispezionare le sedi di lavoro, rilevandone i principali parametri strutturali e di impianto, anche in relazione alle attività che vi si svolgono, verificare la coerenza fra lo stato di fatto, le norme di riferimento e/o la documentazione acquisita nella verifica documentale al fine di individuare i provvedimenti da adottare per conformarsi alle norme vigenti e/o per realizzare un livello di sicurezza accettabile. RISCHI CORRELATI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE Per la valutazione dei rischi derivanti da attività lavorative ne è stata effettuata l analisi al fine di: individuare le attività svolte, le rispettive modalità di esecuzione, le attrezzature utilizzate, identificare i pericoli connessi alle attività svolte ed i conseguenti rischi di infortunio e/o malattie professionali, identificare i rischi connessi alla correlazione fra attività e l ambiente in cui sono svolte, valutare i rischi (confronto con le norme di riferimento, in mancanza di norme valutazione della probabilità e della gravita dell infortunio e/o della malattia professionale), studiare le possibilità per eliminare o ridurre i rischi con riferimento alle prescrizioni delle norme vigenti ed alla valutazione della probabilità e della gravità dell infortunio e/o della malattia professionale, 7

individuare il personale da sottoporre a sorveglianza sanitaria, definire il contenuto della formazione e informazione di base del personale. definire il contenuto della formazione, informazione e addestramento del personale con incarichi specifici (addetti emergenza, pronto soccorso, preposti, ecc.). 3. PROCEDURE E PROVVEDIMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO Il Datore di Lavoro con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ha provveduto ad adottare e attivare le seguenti procedure e provvedimenti: piano di emergenza; piano di pronto soccorso; regolamento generale per la sicurezza durante le attività che vengono svolte dai dipendenti della scuola; informazione e formazione di base del personale, dei preposti e dei dipendenti con incarichi specifici (addetti emergenza, lotta antincendio, primo soccorso); programmi di verifiche periodiche; riorganizzazione del lavoro; emissione di disposizioni di servizio (circolari); segnalazione all ente locale delle misure da adottare per acquisire e mantenere ad un livello di sicurezza accettabile l immobile, gli impianti tecnologici e gli arredi; segnalazione all ente locale di guasti rilevati durante le verifiche periodiche. 8

4. INDIVIDUAZIONE E PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE 4.1 INTERVENTI DI PREVENZIONE Le misure di prevenzione che dovranno essere adottate dall Ente locale e dalla Direzione Scolastica (Datore di lavoro) sono state evidenziate nei capitoli successivi. 4.2 PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE L ordine di priorità delle misure di prevenzione è stato predisposto sulla base dei seguenti criteri. Magnitudo del rischio ipotizzato Prescrizioni di norme in vigore Grado di efficacia dell intervento individuato Acquisizione di approvazioni preventive degli Enti preposti Semplicità dell intervento Disponibilità di risorse tecnico - economiche Sulla base di tali criteri l urgenza degli interventi è indicata dai seguenti numeri: IMMEDIATI interventi con priorità 1 BREVE TERMINE interventi con priorità 2 MEDIO TERMINE interventi con priorità 3 LUNGO TERMINE interventi con priorità 4 9

5. DATI GENERALI In data 3 dicembre 2014 la Dott.ssa Scarinzi Alessandra della Società in ICS s.r.l., alla quale il Dirigente scolastico ha affidato l incarico di RSPP, ha svolto il sopralluogo presso l immobile utilizzato dalla scuola primaria Fabrizio De André a Castelmella (BS) per aggiornare il documento di valutazione dei rischi ai sensi del comma 3 dell articolo 29 del Decreto legislativo 81/08. I dati relativi al numero dei dipendenti, dei docenti e degli studenti presenti nel complesso scolastico sono stati forniti dalla Direzione dell istituto comprensivo. L edificio ospita n. 24 classi distribuite su due piani (terra e primo). Al piano seminterrato è ubicato il locale pompe antincendio. L ampliamento della scuola in fase di ultimazione al momento del sopralluogo, ha consentito la realizzazione di nuove sei aule e nuovi servizi igienici. La scuola è frequentata da 509 alunni, 42 insegnanti e 5 assistenti ad personam 6 collaboratrici scolastici; pertanto ai sensi del DM 26/8/92 la scuola è classificabile come tipo 3. Ai sensi del punto 1.1 del DM 26/8/92 l edificio, sulla base delle informazioni fornite, è stato realizzato in data successiva al 26/8/1992. Le misure di prevenzione incendio saranno indicate con priorità 1 nel documento di valutazione dei rischi perché la scuola è stata costruita in data successiva all entrata in vigore del Decreto 26/8/1992. La presente relazione è stata ultimata in data 29 dicembre 2014. 10

6. COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO L articolo 29 ( Comma 3) del Decreto legislativo 81/08 prescrive che il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato in occasione di modifiche del processo produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori e prescrive che il Datore di Lavoro (Dirigente Scolastico) aggiorna le misure di prevenzione e di protezione in relazione ai mutamenti organizzativi.. ovvero in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione. Il presente documento sarà aggiornato ogni anno previa raccolta delle opportune informazioni e l esecuzione di un sopralluogo, per tenere conto delle misure di prevenzione e di protezione adottate dall Ente Locale e/o dal Dirigente Scolastico: nel caso vengano introdotte modifiche significative nell uso dei locali (ad esempio in caso di spostamento di laboratori da un locale all altro o di trasformazione di un aula normale in laboratorio), qualora vengano introdotte modifiche significative nelle apparecchiature, attrezzature, sostanze utilizzate, nel caso vengano introdotti mutamenti significativi ai fini della sicurezza nell organizzazione del lavoro (ad esempio introduzione di nuove mansioni per il personale dipendente), nel caso vengano promulgate o modificate le norme attinenti la sicurezza e la salute sul lavoro (leggi, decreti, circolari, ecc.), nel caso vengano recepite ulteriori norme tecniche o modificate quelle attualmente in vigore (Norme CEI - UNI ecc.). 11

7. MISURE GENERALI 7.1 DIMENSIONI DEI LOCALI L altezza e il volume dei locali attualmente utilizzati sono conformi a quanto stabilito dall articolo 6 del DPR 303/56 come modificato dall Allegato IV del Decreto legislativo 81/08 (vedi comma 1 dell art. 63). 7.2 RADON Nell'edificio scolastico non sono presenti ambienti ubicati a piani interrati o seminterrati frequentati dal personale o dagli alunni. Pertanto come riportato al cap. 1.3 delle linee guida emesse dal Coordinamento delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano non è necessario procedere alle misurazioni della concentrazione di radon. 7.3 INTERVENTI GENERALI Durante il sopralluogo si sono rilevate infiltrazioni di acqua piovana in diversi punti dell edificio al piano primo (es. corridoi, ecc); le finestre della scuola esposte a sud sono prive di tende. Misure da adottare a carico dell Ente Locale Eliminare le cause delle infiltrazioni di acqua piovana in diversi punti dell edificio al piano primo (es. corridoi, ecc). [Priorità 1] Applicare delle tende ignifughe sulle finestre della scuola esposte a sud per ridurre il soleggiamento e diminuire la temperatura. [Priorità 1] 12

7.4 INTERVENTI ESTERNI Il percorso piastrellato esterno di accesso è stato trattato con cere antiscivolo. Nel corso del 2011 il comune ha effettuato un trattamento alla pavimentazione antistante la zona mensa in modo da evitare il ristagno di acqua e la conseguente formazione del ghiaccio durante il periodo invernale. Per eliminare la barriera architettonica costituita dal bordo del marciapiede antistante all ingresso è stato installato un piccolo scivolo metallico; Nell area retrostante all ampliamento dove termina la scala esterna non è stata realizzata una uscita di sicurezza e il piano di calpestio risulta sconnesso. Misure da adottare a carico dell Ente Locale Realizzare una uscita di sicurezza nella zona retrostante all ampliamento aprendo nel senso dell esodo con maniglione antipanico il cancelletto esistente, in quanto la parte posteriore della scuola non può essere considerata un punto di raccolta per gli alunni in caso di emergenza e pertanto è necessario consentire il deflusso delle persone e sistemare il piano di calpestio. [Priorità 1] 7.5 VULNERABILITÀ SISMICA Secondo il Decreto del dirigente unità organizzativa n, 5516 del 17/06/2011, riportato sul Bollettino Regionale n. 25 Serie Ordinaria del 23/06/2011 relativo ai Comuni siti in zona sismica 3, risulta che l edificio ha una vulnerabilità pari a 22,7; si è quindi lontani dal valore di attenzione pari a 50, superato il quale il Comune deve realizzare gli interventi di adeguamento/miglioramento sismico. 13

7.6 DOCUMENTAZIONE FUNZIONALE ALLA SICUREZZA Presso la scuola non sono stati rinvenuti documenti. Misure da adottare a carico dell Ente Locale Consegnare alla Direzione della scuola i seguenti documenti in ottemperanza all art. 14, comma 5 del D.L. 9 febbraio 2012, convertito dalla legge 4 aprile 2012 n. 35: certificato di collaudo statico; certificato di idoneità sismica; certificato di agibilità; certificato di idoneità igienico sanitaria. Dovrà essere consegnata alla Direzione la documentazione indicata negli specifici capitoli del documento di valutazione dei rischi relativi agli impianti tecnologici (esempio: impianto di terra, impianto elettrico, impianto di riscaldamento, ecc.). [Priorità 1] In occasione della consegna di verbali rilasciati da organi di vigilanza (ASL, ISPESL, VVF) a seguito di sopralluoghi, approvazioni, rinnovi di certificati relativi all edificio e/o agli impianti tecnologici, inviarne una copia alla Direzione Scolastica. [Priorità 2] 14

8. MISURE DI PREVENZIONE INCENDI 8.1 CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO DI INCENDIO Conformemente a quanto prescritto dall articolo 2, comma 4 del DM 10/3/1998, sulla base dei criteri stabiliti: dall Allegato I ( Cap. 1.4.4) del D.M. 10/03/1998, dall Allegato IX ( Capitoli 9.2, 9.3, 9.4) del D.M. 10/03/1998, dalla Circolare n. 16 MI. SA. del 08/07/1998, poiché sono presenti più di cento (e meno di mille) persone contemporaneamente la scuola presenta un livello di rischio MEDIO. Le misure indicate nei successivi capitoli tengono conto di: quanto prescritto dagli allegati I, II, VI, VII, VIII, IX, X del DM 10/3/1998, quanto stabilito dal DM 26/8/1992, quanto stabilito dalle norme di prevenzione incendi specifiche e dal Comando locale dei Vigili del Fuoco, relativamente alle attività comprese nel DM 16/2/1982 ubicate nell edificio scolastico. In particolare il sopralluogo ha permesso di individuare quali luoghi a maggiore rischio incendio il locale caldaia e la cucina; le misure da adottare sono indicate negli specifici capitoli del documento di valutazione dei rischi. L attività didattica nelle aule non comporta particolari rischi di incendio. Il personale ha partecipato ad una azione formativa in materia di prevenzione incendio ed ha ricevuto un opuscolo Nozioni antincendio relativo a tale argomento. Nel corso della riunione sono state illustrate le misure da adottare per assistere eventuali disabili. Considerato che il riscaldamento dell edificio è realizzato mediante una caldaia esterna e lontana dall edificio e che la cucina è separata dalla scuola tramite strutture REI 120; tenuto conto che il carico di incendio è costituito prevalentemente dagli arredi scolastici e dai sussidi didattici; tenuto conto che al Comune è stato chiesto di verificare periodicamente l impianto elettrico e l impianto di messa a terra e che al 15

Comune è stato chiesto di certificare che l edificio è autoprotetto dalle scariche atmosferiche; considerato che al Comune sono state segnalate le misure da adottare in conformità del DM 10 marzo 1998 e del DM 26 agosto 1992 e, tenuto altresì conto che ad ogni persona che opera nella scuola sono state impartite disposizioni ed assegnati compiti per la gestione delle emergenze e che ogni anno vengono eseguite le prove di evacuazione, il rischio di incendio residuo può essere considerato accettabile. Sulla base delle indicazioni riportate negli allegati I, II e IX del DM 10 marzo 1998 (Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro la classificazione del livello di rischio, le cause ed i pericoli di incendio individuabili all interno della scuola, l identificazione dei lavoratori esposti e le singole misure adottate per prevenire gli incendi nei locali sottodescritti sono riassunte nella tabella seguente. 16

Locale Livello Cause e pericolo Persone Misure per di d incendio esposte prevenire gli incendi rischio adottate dalla scuola Locali MEDIO deposito di sostanze Alunni Il quantitativo di didattici Corridoi Locali ad uso collettivo facilmente combustibili in luogo non idoneo o la loro manipolazione senza le dovute cautele Personale Docente e non docente materiale combustibile è limitato a quello strettamente necessario per la normale conduzione dell attività ed è tenuto lontano dalle vie d esodo. Il personale è stato informato della proprietà delle sostanze e delle circostanze che possono causare il rischio incendio. I materiali di pulizia sono tenuti in appositi ripostigli o armadi chiusi a chiave. 17

Presenza della documentazione cartacea, rifiuti o altro materiale combustibile (arredi e tendaggi) che può essere incendiato accidentalmente o deliberatamente. Inadeguata pulizia delle arre di lavoro.. Negligenza relativamente all uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore I rifiuti, documentazioni varie o altro materiale combustibile non viene mai depositato, neanche in via temporanea, lungo le vie d esodo o dove possono entrare in contatto con sorgenti di innesco. Per evitare l accumulo di rifiuti si provvede alla loro rimozione giornaliera e successivo deposito all esterno dell edifico. All interno di tutti i locali è stato imposto il divieto di fumare; è stato proibito di usare fiamme libere; è stato vietato l uso di apparecchi generatori di calore. 18

Uso di impianti elettrici e di eventuali attrezzature didattiche elettriche. Presenza di apparecchiature elettriche sotto tensione anche quando non sono utilizzate Riparazione o modifica di impianti elettrici effettuati da persone non qualificate. Utilizzo non corretto di apparecchi di riscaldamento portatili (stufette con resistenze a vista; fornelletti ecc.). Inadeguata formazione del personale sull uso di materiali ed attrezzature pericolose, Gli impianti sono stati realizzati a regola dell arte e sono dotati di messa a terra (le anomalie vengono segnalate all Ente locale proprietario dell immobile). Il personale è stato informato sul corretto uso delle attrezzature elettriche utilizzate nelle aule e sull utilizzo degli impianti elettrici. Le riparazioni elettriche sono eseguite esclusivamente da personale competente e qualificato. E stato vietato l uso di stufette e fornelletti. Il personale docente e non docente è stato formato ed informato sull uso di materiali ed attrezzature pericolose. 19

Negligenza degli addetti alla manutenzione (incaricati dall Ente locale proprietario dell immobile) Alle persone, ditte o artigiani che entrano nella scuola per manutenzione viene consegnata una lettera con i divieti (es. non ostruire le vie d esodo); viene inoltre illustrato il piano di evacuazione, chi sono gli addetti antincendio; le norme comportamentali da seguire; le persone da avvisare. 20

8.2 INCARICATI PER L EVACUAZIONE DELLA SCUOLA Ad alcune persone che operano nella scuola sono stati affidati i seguenti incarichi: emissione dell ordine di evacuazione; controllo delle operazioni di evacuazione; chiamata soccorsi ed intercettazione dell alimentazione elettrica e del combustibile; controllo periodico degli estintori; controllo quotidiano della praticabilità delle vie di uscita. Sono stati nominati e formati gli addetti alla prevenzione e lotta incendio. Sono stati nominati e formati gli addetti al primo soccorso. Presso la segreteria dell istituto comprensivo sono conservate le lettere con le quali si è proceduto alla assegnazione degli incarichi e gli attestati di partecipazione ai corsi di formazione del personale incaricato della prevenzione incendio e del primo soccorso. Promemoria per il Dirigente scolastico Qualora per effetto della mobilità del personale non fossero presenti gli addetti alla prevenzione incendio ed al primo soccorso in numero tale da garantire la presenza sempre di una persona addestrata nell intero arco della giornata lavorativa, dovranno essere nominati e formati nuovi addetti. Gli addetti alla prevenzione incendio e quelli del primo soccorso di nuova nomina devono partecipare ai corsi di formazione previsti per legge. Durata e contenuti del corso di formazione per la prevenzione incendi sono regolamentati dal DM 10 marzo 1998; poiché il numero delle persone che frequentano la scuola è superiore a 300, al termine del corso di addestramento gli addetti antincendio dovranno sostenere un esame presso il comando provinciale dei Vigili del fuoco per ottenere il patentino di idoneità. Durata e contenuti della formazione degli addetti al primo soccorso sono stabiliti dal DM n. 388 del 3 febbraio 2004; la parte pratica del corso va ripetuta ogni tre anni. [Priorità 1] 21

8.3 RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il sig. SCARINZI Roberto e la dott.ssa SCARINZI Alessandra della I.C.S. S.r.l. sono stati incaricati dei compiti di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). 8.4 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA La signora BIANCONI Elena è stata nominata RLS ed è stata formata. 8.5 MEDICO COMPETENTE La direzione della scuola ha nominato il dottor LORINI quale medico competente ed ha concordato la sorveglianza sanitaria. 8.6 SEPARAZIONI L immobile è isolato rispetto ad altri fabbricati. 8.7 ACCESSO DEI MEZZI ANTINCENDIO L accesso dei mezzi di soccorso è consentito da un percorso avente le dimensioni maggiori rispetto ai valori minimi stabiliti dall articolo 2.2 del D.M. 26/8/1992: in particolare il cancello di ingresso all area è largo più di 3,5 m. 8.8 ACCOSTAMENTO AUTOSCALE L accostamento delle autoscale è garantito avendo realizzato una possibilità di avvicinamento conforme allo schema allegato al DM 26/8/1992. Almeno una finestra di ogni piano risulta quindi accessibile dalle autoscale in dotazione ai VVF. 8.9 COMPARTIMENTAZIONE La compartimentazione dell edificio non è richiesta in quanto la scuola ha una superficie complessiva inferiore a 6000 m 2. Peraltro la realizzazione delle scale interne di tipo protetto ha ottenuto una adeguata compartimentazione. 22

8.10 DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE La Direzione dell istituto comprensivo ha predisposto documenti informativi con l indicazione dei compiti che devono essere assolti dagli insegnanti, dagli alunni, dai collaboratori scolastici; ha inoltre predisposto il piano di emergenza ed ha fornito al personale le indicazioni comportamentali per fare fronte alla emergenza incendio e terremoto. Inoltre la Direzione ha segnalato ai collaboratori scolastici i comportamenti da adottare durante la pulizia dei locali con l utilizzo di prodotti chimici. 8.11 SISTEMA DI ALLARME INCENDIO Il sistema di allarme incendio è costituito da avvisatori ottici ed acustici, e può essere attivato mediante i pulsanti installati nei corridoi o tramite i rivelatori di incendio, installati lungo i corridoi e nelle aule. Il sistema dispone di alimentazione elettrica di riserva separata da quella generale. Per consentire di utilizzare il sistema di allarme installato per le prove di evacuazione, si consiglia d installare una pulsante di prova. Il sistema dell allarme incendio è integrato con un sistema di autoparlanti ed stato dotato di pulsante per le prove di evacuazione. Misure da adottare a carico dell Ente locale Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale risulti evidenziato che l impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni previste dal DM 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8 (Capitoli. 35, 56). [Priorità 3] Fornire copia della dichiarazione di conformità al Dirigente scolastico. [Priorità 3] 23

8.12 VIE DI ESODO Nell edificio sono presenti 561 persone. Al piano terra sono ubicate n. 12 classi ed il numero massimo delle persone presenti è pari a circa 290. Al primo piano sono ubicate 12 classi ed il numero massimo delle persone è pari a circa 300 persone. Lo spazio attorno all edificio è classificabile come luogo sicuro, dove i ragazzi possono essere riuniti successivamente all abbandono dell edificio scolastico per incendio o altra calamità. La lunghezza massima delle vie di esodo è inferiore a 60 m. Il Comune ha realizzato un cancello nella recinzione dell area raggiungibile utilizzando come via di fuga la nuova scala esterna di sicurezza. Il cancello si apre nel senso dell esodo ma è privo di maniglione antipanico, l apertura è larga 120 cm. La zona di calpestio risulta sconnesso. Misure da adottare a carico dell Ente locale Realizzare una uscita di sicurezza nella zona retrostante all ampliamento e sistemare il piano di calpestio. [Priorità 1] 24

8.12.1 USCITE VERSO LUOGO SICURO La scuola dispone delle seguenti uscite: Piano terra ingresso costituito da n. 2 porte affiancate larghe 220 cm (110 + 110) che si aprono nel senso dell esodo con maniglione antipanico; uscita di sicurezza costituita da una porta larga 220 cm (110 + 110) che si apre nel senso dell esodo con maniglione antipanico. Primo piano n. 2 uscite di sicurezza costituite da porte REI larghe 120 cm che si aprono nel senso dell esodo con maniglione antipanico ed immettono sulle due scale di sicurezza. Al piede di ciascuna scala è installata una porta larga180 cm che si apre nel senso dell esodo con maniglione antipanico. Nuova uscita di sicurezza 1 piano l accesso alla scala esterna di sicurezza che serve l ampliamento della scuola è dato da una porta larga 116 cm che si apre nel senso dell esodo con maniglione antipanico. Le uscite di sicurezza sono correttamente segnalate ed alla loro sommità è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza. Inoltre le aule del piano terra dispongono di una ulteriore uscita costituita da due porte finestra larghe 116 cm che si aprono in senso contrario all esodo. Il numero, la larghezza, il senso ed il sistema di apertura delle uscite di sicurezza sono conformi a quanto stabilito dal D.M. 26/8/92. La palestra e la mensa dispongono di proprie uscite di sicurezza descritte negli specifici capitoli della presente relazione. 25

8.12.2 SCALE L edificio è servito da due scale interne a giorno, da due scale di tipo protetto e da una scala esterna di sicurezza. Scale interne Le scale servono il primo piano. Le rampe sono larghe 146 cm. I parapetti sono alti 102 cm. E installata la segnaletica con il percorso d esodo. Sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza. Le scale sono sgombre. Alla sommità delle scale non è stata realizzata una apertura di aerazione permanente. Sui gradini non sono state applicate le strisce antiscivolo e mancano i corrimano. Scale di tipo protetto Le scale servono il primo piano. Le rampe sono larghe 120 cm. Il parapetto di affaccio è alto 105 cm E installata la segnaletica con il percorso d esodo. Sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza. Le scale sono sgombre. Lungo le scale è installato un idrante UNI 45 segnalato. Tra le scale ed il corridoio del primo piano è installata una porta REI 120 che si apre nel senso dell esodo con maniglione antipanico. Al piede di ciascuna scala è installata una porta larga 180 cm (90 + 90) che si apre nel senso dell esodo con maniglione antipanico. 26

Nei pressi della uscita di sicurezza posta al piede della scala ubicata a nord si forma una notevole condensa ed il pavimento rimane bagnato con il rischio che le persone possano scivolare. Scala esterna di sicurezza La scala serve il primo piano (ampliamento). Le rampe sono larghe 140 cm. Il parapetto di affaccio è alto 105 cm E installata la segnaletica con il percorso d esodo. Sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza. Le rampe delle scale hanno un numero di gradini maggiore di 2 ed inferiore a 16, con pedata di 32 cm ed alzata inferiore di 16 cm. La larghezza delle scale è conforme a quanto disposto dal Decreto 26/8/1992. Misure da adottare a carico dell Ente locale Realizzare una ulteriore aerazione della scala di sicurezza lato nord per evitare la formazione di condensa con ristagno dell acqua sul pavimento. [Priorità 1] Le scale interne devono essere aerate con una apertura permanente di 1 m 2 sulla sommità (punto 4.1 del DM 26/8/92), salvo deroga concessa dai VV.F.. [Priorità 1] Applicare le strisce antiscivolo sui gradini delle scale interne a giorno e installare un corrimano lungo le rampe delle stesse. [Priorità 2] Applicare la gomma antiscivolo sul piano di calpestio dei pianerottoli della scala esterna di sicurezza per evitare che le persone possano scivolare. [Priorità 2] 27

8.12.3 CORRIDOI La larghezza minima dei corridoi è pari a 430 cm. E installata la segnaletica indicante il percorso d esodo. Sono installati apparecchi di illuminazione di sicurezza. Non sono installati arredi o materiale che possa causare intralcio all esodo. Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile. Non sono presenti rivestimenti in legno. Nei corridoi del piano terra e del primo piano sono installati n. 18 estintori a polvere, (n. 8 al piano terra e n. 10 al primo piano) omologati, del peso di 6 kg, segnalati, verificati e con capacità di estinzione pari a 34 A, 233 B, C. E stata realizzata una rete idrica antincendio mediante la installazione di idranti UNI 45, segnalati, verificati e con sportello protetto da materiale tipo safe crash. Nei corridoi sono installati i pulsanti per l attivazione del sistema di allarme incendio, i rivelatori di incendio e gli avvisatori ottici ed acustici. 28

8.13 SEGNALETICA Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate. L ubicazione degli idranti e degli estintori è segnalata. In prossimità del quadro elettrico generale è stato affisso il cartello che segnala la presenza di tensione pericolosa ed il cartello con il divieto di usare acqua in caso di incendio. La funzione del pulsante di sgancio a distanza dell interruttore elettrico generale è segnalata. All esterno del locale caldaia e del deposito è affissa la segnaletica di sicurezza. Accanto alle porte dell ascensore è stato installato il cartello con il divieto di utilizzo in caso di incendio. Misure da adottare a carico dell Ente locale La tipologia, la forma, le dimensioni, il numero e le modalità di installazione della cartellonistica di sicurezza dovranno essere conformi a quanto stabilito dal Titolo V del D.Lgs. 81/08. [Priorità 1] 29

8.14 ESTINTORI Nei corridoi del piano terra e del primo piano sono installati n. 18 estintori a polvere, (n. 8 al piano terra e n. 10 al primo piano) omologati, del peso di 6 kg, segnalati, verificati e con capacità di estinzione pari a 34 A, 233 B, C. Estintori identici ai precedenti sono posizionati nella palestra (n. 2), nella sala mensa (n. 2) ed in cucina (n. 1). Misure da adottare a carico dell Ente locale In ottemperanza a quanto stabilito da D.M. del Ministero degli interni del 7/01/2005 (G.U. n. 28 del 4/02/2005) aggiornare il contratto con la ditta incaricata in modo tale che le verifiche, le revisioni ed i collaudi degli estintori vengano eseguite secondo le modalità e la periodicità stabilite dalla Norma UNI 9994 edizione Novembre 2003. [Priorità 4] Concordare con la ditta incaricata delle verifiche periodiche che nel caso gli estintori vengano momentaneamente asportati essi devono essere sostituiti con estintori del medesimo tipo. [Priorità 1] Inserire gli estintori in apposite cassette appese alle pareti per evitare che gli stessi urtati dagli alunni possano cadere.. [Priorità 4] Ulteriori indicazioni dettagliate relative al numero ed al tipo di estintori da installare sono riportate nei successivi Capitoli relativi a specifici ambienti. Misure a carico del Dirigente scolastico Registrare l esito della verifica sull apposito registro. [Priorità 2] 30

8.15 RETE IDRANTI E stata realizzata la rete idrica antincendio mediante la installazione di idranti UNI 45. Gli idranti sono verificati; la loro ubicazione è segnalata e la protezione della cassetta è stata realizzata con materiale di sicurezza safe crash. Misure da adottare a carico dell Ente locale Archiviare il progetto e la dichiarazione di conformità, rilasciati dal progettista e dalla ditta incaricati della realizzazione dell impianto, attestanti che la rete idrica antincendio è stata realizzata e collaudata in modo conforme a quanto previsto dal Cap. 9.1 del D.M. 26/8/92 ed alle Norme UNI CIG. [Priorità 2] Accertarsi che la ditta incaricata della verifica semestrale degli idranti e della manutenzione periodica degli stessi operi in conformità alla norma UNI EN 671/3; e chiedere alla ditta di annotare l'esito della verifica sul registro dei controlli periodici presente presso la scuola. [Priorità 1] Fornire copia della suddetta documentazione al Dirigente scolastico. [Priorità 1] Misure a carico del Dirigente scolastico Registrare l esito della verifica semestrale sull apposito registro. [Priorità 2] 31

8.16 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Gli apparecchi di illuminazione di sicurezza sono installati lungo i percorsi d esodo (scale e corridoi), nella sala mensa, nella cucina, nelle aule, nella palestra e nei restanti locali. Misure da adottare a carico dell Ente locale Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale risulti evidenziato che l impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni previste dal DM 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8 (Capitoli 35, 56). [Priorità 2] Fornire copia della dichiarazione di conformità al Dirigente scolastico. [Priorità 2] Misure a carico del Dirigente scolastico Fare controllare il funzionamento degli apparecchi di illuminazione di sicurezza seconda la periodicità indicata nel registro antincendio (una volta al mese) e segnalare al Comune le lampade non funzionanti. [Priorità 2] 8.17 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DI RIVESTIMENTO Lungi i percorsi d esodo e nei locali non sono presenti rivestimenti in materiale combustibile. Misure da adottare a carico dell Ente locale Gli eventuali rivestimenti che saranno installati dovranno essere di tipo incombustibile o certificati secondo quanto stabilito dall articolo 3.1 del D.M. 26/8/92. [Priorità 2] 32

8.18 CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI La scuola, in quanto frequentata da più di 100 persone deve disporre del certificato di prevenzione incendi per l attività n. 67 del DPR 151 del 1/08/2011. Anche se la potenza termica delle caldaie è superiore a 100.000 kcal/h, la scuola non deve disporre del certificato di prevenzione incendi (CPI) per l attività n. del DPR 151 del 1/08/2011 in quanto il locale caldaia è posto lontano dall edificio scolastico. Come prescritto dal comma 2 dell articolo 6 del DPR n. 151del 1/08/2011 è stato predisposto il registro sul quale sono annotati i controlli, le verifiche e gli interventi di manutenzione dei dispositivi, attrezzature ed impianti antincendio, la formazione ed informazione del personale e l esito delle esercitazioni antincendio. Misure a carico del Comune Qualora non si sia già provveduto, affidare ad un professionista abilitato l incarico di predisporre quanto necessario per ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi relativo all attività n. 67 e 74 del DPR n. 151 del 1/08/2011. [Priorità 1] Realizzare le misure previste nella documentazione tecnica allegata alla domanda di rilascio del parere favorevole. [Priorità 1] A lavori ultimati presentare al Comando Provinciale dei VV.F la S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività); la ricevuta della segnalazione costituisce titolo autorizzatorio all inizio dell attività; successivamente chiedere il rilascio del C.P.I. [Priorità 1] Adempimenti a carico del Dirigente scolastico Chiedere al Comune ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata. [Priorità 3] 33

9. SERVIZI GENERALI 9.1 SERVIZI IGIENICI La scuola dispone di servizi igienici in numero adeguato rispetto a quanto previsto dal Decreto 18 dicembre 1975 (una tazza ogni 25 alunni). I servizi igienici sono dotati di finestre apribili. Sono stati realizzati i bagni per le persone diversamente abili. 9.2 LAVABI I lavabi sono complessivamente adeguati ai sensi del punto 1.13 dell Allegato IV del Decreto legislativo 81/08. 9.3 PULIZIE Le pulizie sono adeguate. Le pulizie sono svolte dal personale dipendente dalla scuola e da una impresa esterna. 34

10. AULE La scuola ospita n. 22 classi, n. 12 al primo piano e n. 10 al piano terra. Sono inoltre presenti un aula di sostegno, un aula per l attività motoria, un laboratorio di immagine ed un laboratorio di informatica. Le porte delle aule sono larghe 120 cm (90 + 30) e si aprono nel senso dell esodo. Le aule del piano terra dispongono inoltre di due porte finestra larghe 116 cm che si aprono in senso contrario all esodo ed immettono direttamente all esterno. Il numero massimo delle persone presenti è inferiore a 25 compreso l insegnante. L aerazione naturale dei locali è assicurata da finestre il cui parapetto è alto 105 cm. Le lastre di vetro delle finestre hanno caratteristiche di sicurezza. Le finestre si aprono anche a vasistas. Alle finestre non sono affisse tende. Pareti, pavimento e soffitto sono realizzati con materiale non combustibile. Le aule dispongono di prese elettriche integre munite di alveoli protetti. A monte dell alimentazione elettrica in ogni aula è installata un interruttore magnetotermico e differenziale con Idn = 30 ma. Nelle aule sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza. In ogni aula è installato un rivelatore di incendio. L aula di educazione motoria ed il laboratorio di immagine, ubicati al primo piano, hanno le stesse caratteristiche delle aule. Nel laboratorio di immagine vengono utilizzate tempere ad acqua e prodotti atossici. Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale combustibile è limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività ed è custodito lontano dalle vie di esodo. Le nuove sei aule hanno le stesse caratteristiche di quelle esistenti. 35

10.1 AULA INSEGNANTI La porta del locale è larga 100 cm e si apre nel senso dell esodo. L aerazione naturale del locale è assicurata da una finestra il cui parapetto è alto 105 cm. Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza. La finestra si apre anche a vasistas. Alla finestra non sono affisse tende. Pareti, pavimento e soffitto sono realizzati con materiale non combustibile. Il locale dispone di prese elettriche integre munite di alveoli protetti. A monte dell alimentazione elettrica in ogni aula è installata un interruttore magnetotermico e differenziale con Idn = 30 ma. E installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza. E installato un rivelatore di incendio. Il carico di incendio è inferiore a 30 kg/m 2. 10.2 LABORATORIO DI INFORMATICA Il locale è ubicato al primo piano ed ha caratteristiche identiche alle aule. Nel locale sono installati n. 13 PC. L alimentazione delle apparecchiature è realizzata mediante prese elettriche a parete munite di alveoli protetti. Nel locale è presente una macchina per la produzione di fotocopie. Le zone di passaggio e di calpestio non sono ingombrate da conduttori elettrici. A monte dell alimentazione elettrica è installato un interruttore elettrico magnetotermico e differenziale con Idn =30 ma. 36

Sulla base dei chiarimenti rilasciati dal Ministero dell Interno con la Circolare n. P2244/4122 sott. 32 - Allegato A ( 30 ottobre 1996) non è necessaria la realizzazione di una seconda porta larga due moduli che si apra verso l esodo a semplice spinta. 11. DEPOSITI Al piano terra nel sottoscala sono presenti locali adibiti a deposito del materiale per le pulizie. Ai locali si accede tramite porte larghe 90 cm chiuse a chiave. Il carico di incendio è inferiore a 30 kg/m 2. La quantità di alcool è superiore a 20 litri. Promemoria per il Dirigente scolastico Ai sensi del DM 26/8/92 Cap. 6.2 ultimo comma, è vietato detenere complessivamente più di 20 litri di sostanze infiammabili all interno dell edificio. [Priorità 1] 37

12. MENSA La mensa è stata realizzata in una struttura adiacente alla scuola primaria con la quale comunica tramite una porta di accesso larga 120 cm. Il locale è utilizzato da un numero massimo di 300 persone (informazione fornita dalla cuoca). Pertanto per garantire l esodo in caso di emergenza è richiesto un numero di moduli pari a 5. La mensa dispone di n. 2 uscite di sicurezza, segnalate, costituite da porte larghe 220 cm (110 + 110) che si aprono nel senso dell esodo con maniglione antipanico. Inoltre il locale comunica con la sala mensa della scuola secondaria dalla quale è separata da una porta REI 120 larga 120 cm che si apre verso il refettorio della scuola secondaria con maniglione antipanico. Il numero dei moduli è pari a 8 ed è adeguato al numero massimo delle persone presenti. L aerazione naturale dei locali è assicurata da finestre il cui parapetto è alto 105 cm. Le lastre di vetro delle finestre hanno caratteristiche di sicurezza. Le finestre si aprono anche a vasistas. Alle finestre non sono affisse tende. Pareti, pavimento e soffitto sono realizzati con materiale non combustibile. Il locale dispone di prese elettriche integre munite di alveoli protetti. Sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza. E installato il sistema di allarme incendio. Nella mensa sono posizionati n. 2 estintori a polvere del peso di 6 kg, omologati, segnalati, verificati e con capacità di estinzione pari a 34 A, 233 B, C. Il locale mensa è separato dai locali della cucina tramite porte REI 120. 38

13. CUCINA Il locale è dotato di una porta larga 180 cm che si apre nel senso dell esodo ed immette direttamente all esterno. Tra la sala mensa ed i locali della cucina sono installate porte REI 120. La potenza termica degli apparecchi di cottura è superiore a 30.000 kcal/h e si presume inferiore a 100.000 kcal /h. Il locale è dotato di finestre ed è munito di aperture di aerazione permanente. Sopra gli apparecchi di cottura è installata una cappa di aspirazione funzionante. In uno dei locali di servizio è installato il quadro elettrico generale della cucina. Le prese elettriche sono di tipo industriale. E stata installata l illuminazione di emergenza. Il contatore del metano è installato all esterno. E installato un rivelatore di fughe di gas. I bruciatori sono dotati del dispositivo di sicurezza per assenza di fiamma. Gli apparecchi di cottura sono provvisti di valvola individuale di intercettazione del metano. Le condutture in vista del metano non sono tinteggiate con colore giallo-ocra. Nel locale è presente un estintore avente capacità estinguente pari a 34 A, 233 B, C. Nel corridoi in cui è ubicata l uscita di sicurezza è installato il quadro elettrico della cucina. 39

Misure da adottare a carico dell Ente locale Archiviare copia del progetto e della dichiarazione di conformità relativa all impianto elettrico; verificare che tali documenti attestino che l impianto sia stato adeguato o realizzato in conformità alla Norma CEI 64-2A Appendice B: Impianti termici alimentati a gas. [Priorità 1] Archiviare la documentazione relativa agli apparecchi di cottura attestante la loro conformità alle Norme vigenti. [Priorità 2] Colorare di giallo ocra le tubazioni a vista del metano. [Priorità 3] Eseguire periodicamente la verifica dell efficienza della cappa di aspirazione. [Priorità 1] Eseguire periodicamente la verifica dell efficienza dei dispositivi di sicurezza per assenza di fiamma. [Priorità 3] Eseguire periodicamente la verifica dell efficienza dei dispositivi di protezione delle apparecchiature di cucina. [Priorità 3] 40

14. PALESTRA La palestra comunica con la scuola tramite una porta a due battenti larga 220 cm che si apre in senso contrario all esodo. La palestra dispone di una uscita di sicurezza costituita da una porta a due battenti larga 220 cm che si apre nel senso dell esodo con maniglione antipanico. La porta è correttamente segnalata ed alla sua sommità è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza. L utilizzo della uscita di sicurezza è inibito dal cantiere. Gli apparecchi di illuminazione sono protetti dai possibili urti. Nella palestra è installato un rivelatore di incendio. Sono posizionati n. 2 estintori a polvere, del peso di 6 kg, omologati, segnalati, verificati e con capacità di estinzione pari a 34 A, 233 B, C. Nell atrio è posizionato un estintore a polvere con capacità di estinzione pari a 34 A, 144 B, C, non verificato ed è installato un idrante UNI 45, non segnalato e non verificato. E installata la luce di sicurezza. La palestra non è dotata di spogliatoi e docce. Le prese elettriche hanno gli alveoli protetti. La palestra è utilizzata da una classe per volta. 41

15. CENTRALE TERMICA Il locale caldaia è ubicato nel seminterrato dell edificio attiguo alla scuola. Il locale è lontano dalla scuola primaria e pertanto non costituisce fonte di rischio per la stessa. Durante il sopralluogo non è stato possibile accedere al locale, si conferma pertanto quanto rilevato in occasione del precedente sopralluogo, quando erano ancora in corso i lavori di ultimazione del locale. Il riscaldamento dell edificio è realizzato tramite un impianto alimentato da una caldaia a metano con potenza di 350.000 kcal /h. La centrale termica è soggetta al controllo dei VV.F.. E installato il pulsante di sgancio, non segnalato. Esternamente al locale è installata la valvola di intercettazione combustibile, non segnalata. Non sono posizionati estintori. Non è presente il libretto di centrale. L impianto elettrico è del tipo a tenuta con grado di protezione IP44; nelle zone a ventilazione impedita non sono installati componenti elettrici. La superficie di aerazione è pari a 3 m 2 ed è conforme a quanto stabilito dal DM 12/4/96 (Par. 4.1.2). Misure da adottare a carico dell Ente Locale Archiviare copia del progetto e della dichiarazione di conformità dell impianto elettrico; accertasi che tali documenti attestino che l impianto é conforme alla Norma CEI 64-2/A Appendice B. [Priorità 1] Installare un estintore omologato avente capacità estinguente non inferiore a 21 A, 113 B, C (se non si è già provveduto). [Priorità 1] Sollecitare la ditta alla quale sarà affidata la conduzione e la manutenzione dell impianto termico affinché compili correttamente e regolarmente il libretto di centrale e disporre che tale libretto venga custodito nel locale caldaia. [Priorità 1] 42

Relativamente all impianto termico dovrà essere recuperata ed archiviata la seguente documentazione: [Priorità 1] progetto redatto da professionista abilitato; dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice; copia delle richieste (compreso gli allegati RR e RD) e dei verbali rilasciati dall ISPESL.: approvazione progetto e verifica di conformità. Dovrà inoltre essere incaricato un professionista abilitato affinché predisponga un progetto complessivo ed una pratica al fine di ottenere un Certificato di Prevenzione Incendi comprendente anche l attività n. 74 (D.P.R.151 1/8/2011 ). [Priorità 1] 43

16. ASCENSORE Nell edificio è presente un ascensore oleodinamico. Il locale rinvii è costantemente chiuso a chiave e l accesso è permesso solo alla ditta incaricata della manutenzione. Nel locale rinvii è installata la luce di sicurezza. Il vano corsa dell ascensore è interamente protetto con pareti in muratura. E installato il sistema di allarme sonoro funzionante. Nel locale rinvii è affisso il cartello con le istruzioni per le manovre a mano. Il vano corsa è dotato di superficie di aerazione superiore al 3% della superficie del vano stesso. Il locale macchine dispone di una apertura che assicura l aerazione con superficie maggiore del 3% di quella del locale. L interruttore di emergenza è segnalato da apposito cartello. Presso l impianto sono custoditi i documenti di legge. All esterno delle porte dell ascensore sono stati installati i cartelli con il divieto di utilizzo in caso di incendio. 44

17. LOCALE POMPE ANTINCENDIO Il locale è ubicato al piano seminterrato e vi si accede tramite una scala larga 118 cm priva di corrimano alla cui sommità è installata una porta larga 90 cm che si apre nel senso dell esodo. Nella porta è stata realizzata una griglia di aerazione. Nel locale e lungo la scala non è stata installata la luce di sicurezza. Misure da adottare a carico dell Ente locale Installare il corrimano lungo la scala ed un apparecchio di illuminazione di sicurezza. [Priorità 2] 45

18. IMPIANTO ELETTRICO GENERALE Il contatore e le protezioni elettriche generali sono installate in una cabina esterna alla scuola. La cabina è chiusa a chiave. A monte dell impianto elettrico è installata la protezione contro le sovracorrenti (interruttore magnetotermico). A monte dell impianto elettrico è installata la protezione differenziale. Il quadro elettrico generale è installato nel locale utilizzato come bidelleria. Sul quadro elettrico generale sono installati interruttori magnetotermici e differenziali con Idn = 30 ma. In prossimità del quadro elettrico è stato affisso il cartello che segnala la presenza di tensione pericolosa ed il cartello con il divieto di utilizzare acqua in caso di incendio. I componenti in vista (interruttori, prese, ecc.) sono integri. Le prese elettriche sono dotate di alveoli protetti. All esterno dell ingresso è stato installato il pulsante di sgancio a distanza dell interruttore elettrico generale; la funzione del dispositivo è segnalata. A monte dell impianto elettrico sono stati installati gli scaricatori di tensione. Presso la Direzione della scuola non è archiviata copia della dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta che ha realizzato l impianto. Misure da adottare a carico dell Ente locale Eseguire verifiche periodiche secondo la metodologia indicata dalla Giuda CEI 64-13 e secondo la periodicità indicata dalla norma CEI 64 52. [Priorità 2] L esito di tali verifiche e gli eventuali interventi di manutenzione conseguenti saranno annotati su apposito registro costituito da schede simili a quelle riportate nell appendice F della Guida CEI 0-10 (Fascicolo 6366 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici ); ogni scheda dovrà essere datata e sottoscritta dal tecnico incaricato. [Priorità 3] Fornire al dirigente scolastico copia della dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta che ha eseguito l'impianto elettrico. [Priorità 1] 46