Radiazioni ottiche incoerenti: Misure di tutela e Dispositivi di Protezione



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Radiazioni ottiche incoerenti: Misure di tutela e Dispositivi di Protezione I.Pinto ASL 7 Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est e-mail: i.pinto@usl7.toscana.it 1

D.M. 9 aprile 2008 n. 81 Titolo VIII Agenti Fisici + modifiche Articolo 181 Valutazione dei rischi in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi Comma 2 programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. Comma 3 Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate 2

Art. 217. Disposizione miranti ad eliminare o a ridurre i rischi 1. Se la valutazione dei rischi di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), mette in evidenza che i valori limite d'esposizione possono essere superati, il datore di lavoro definisce e attua un programma d'azione che comprende misure tecniche e/o organizzative destinate ad evitare che l'esposizione superi i valori limite, tenendo conto in particolare: a) di altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche; b) della scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni ottiche, tenuto conto del lavoro da svolgere; c) delle misure tecniche per ridurre l'emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l'uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute; segue 3

Art. 216. Identificazione dell esposizione e valutazione dei rischi f) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali; g) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche; h) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni pubblicate; i) sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali; l) una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente norma IEC e, in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte le classificazioni analoghe; m) le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro in conformità delle pertinenti direttive comunitarie. 4

Possiamo ridurre o eliminare il rischio? 5

Art. 217. Disposizione miranti ad eliminare o a ridurre i rischi 2. In base alla valutazione dei rischi di cui all'articolo 216, i luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere esposti a livelli di radiazioni ottiche che superino i valori di limite di esposizione devono essere indicati con un'apposita segnaletica. Dette aree sono inoltre identificate e l'accesso alle stesse è limitato, laddove ciò sia tecnicamente possibile. 3. Il datore di lavoro adatta le misure di cui al presente articolo alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio. 6

DELIMITAZIONE DELLE ZONE Segnaletica di pericolo Segnaletica di prescrizione 7

DPI oculari per radiazioni ottiche Tutti i dispositivi di protezione degli occhi e del viso da radiazioni ottiche appartengono almeno alla II categoria del DLgs.475/92 e pertanto comportano l obbligo l di una formazione specifica all uso Marcatura CE in accordo a specifica norma UNI EN 8

DPI oculari per radiazioni ottiche incoerenti UNI EN 166:2004 - Protezione personale degli occhi - Specifiche UNI EN 167:2003 - Protezione personale degli occhi - Metodi di prova ottici UNI EN 168:2003 Protezione personale degli occhi -Metodi di prova non ottici -UNI EN 169: 2003 Filtri per saldatura e tecniche connesse Requisiti di trasmissione e utilizzazioni raccomandate -UNI EN 170: 2003 Protezione personale degli occhi - Filtri ultravioletti - Requisiti di trasmissione e utilizzazioni raccomandate -UNI EN 171: 2003 Protezione personale degli occhi - Filtri infrarossi Requisiti di trasmissione e utilizzazioni raccomandate -UNI EN 172: 2003 Protezione personale degli occhi - Filtri solari per uso industriale -UNI EN 175: 1999 - Protezione personale degli occhi Equipaggiamenti di protezione degli occhi e del viso durante la saldatura e i procedimenti connessi 9

Tipi di DPI Oculari OCCHIALI Proteggono gli occhi e offrono una protezione limitata alle cavità oculari. MASCHERE/OCCHIALI A VISIERA Proteggono gli occhi e le cavità oculari. Oculare doppio A scatola Oculare singolo A coppa RIPARI FACCIALI Forniscono protezione sia agli occhi che al viso. Visiera Riparo facciale per saldatura 10

Criteri generali di scelta DPI oculari Livello di protezione: Attenuazione > Livello Esposizione/VLE per le bande spettrali di interesse Trasmissione Luminosa (qualità visione) ) (> 20%) Percezione colore (segnali luminosi etc,) Riflessioni (se ambiente molto riflettente) Alimentazione elettrica (buona protezione anche in assenza alimentazione) Protezione da ulteriori rischi (polveri, proiezione oggetti etc.) 11

ESEMPI DI SORGENTI NON COERENTI* potenzialmente rischiose: richiedono valutazione specifica IR VISIBILE UV Riscaldatori radianti Forni di fusione metalli e vetro Lampade per riscaldamento a incandescenza, a scarica, ad arco Dispositivi militari per la visione notturna Sorgenti di illuminazione artificiale (lampade ad alogenuri metallici, al mercurio ) Lampade per uso medico (fototerapia neonatale e dermatologica) / estetico luce pulsata IPL (Intense Pulsed Light) Saldatura Sterilizzazione Essiccazione inchiostri, vernici Fotoincisione Controlli difetti di fabbricazione Lampade per uso medico (es.: fototerapia dermatologica) e/o estetico luce pulsata IPL Saldatura ad arco / al laser * Alcune delle sorgenti di cui sopra emettono non solo nella banda di riferimento, ma anche in quelle vicine 12

DPI oculari per radiazioni ottiche Codice alfanumerico oculare. Primo campo: Numero scala Numero gradazione Numeri scala 2 filtro per ultravioletti,, il riconoscimento dei colori può risultare alterato 2 C filtro per ultravioletti con buon riconoscimento dei colori 4 filtro per infrarossi nfrarossi 5 filtro solare senza requisiti per gli infrarossi 6 filtro solare con requisiti per infrarossi 13

Montatura e oculare sono marcati separatamente,, a meno che formino un'unica unità, in tal caso la marcatura completa è applicata alla montatura 14

2-2 2-2,52,5 DPI oculari per radiazioni ottiche Norma UNI EN 170 : numeri scala per filtri radiazioni UV (2) Da utilizzare con sorgenti che emettono una forte radiazione contemporaneamente nel campo spettrale UV e nel campo visibile e perciò è richiesta l attenuazione l della radiazione visibile Lampade a vapori di mercurio a media pressione, come le lampade fotochimiche. 15

2-1,2 2-1,4 2-1,7 DPI oculari per radiazioni ottiche Norma UNI EN 170 : numeri scala gradazione per filtri radiazioni UV (2) Da utilizzare con sorgenti che emettono prevalentemente radiazione UV a lunghezza d onda minori di 313 nm e quando l abbagliamento non è un fattore importante. Questo copre le bande UVC (da 100 nm a 280 nm) ) e la maggior parte delle bande UVB (da 280 nm a 315 nm) Lampade a vapori di mercurio a bassa pressione, come le lampade utilizzate per stimolare la fluorescenza o luci nere,, le lampade attiniche e le lampade germicide. 16

DPI oculari per radiazioni ottiche 2-5 Norma UNI EN 170 : numeri scala per filtri radiazioni UV (2) Da utilizzare con sorgenti che emettono una forte radiazione contemporaneamente nel campo spettrale UV e nel campo visibile e perciò è richiesta l attenuazione l della radiazione visibile Lampade a vapori di mercurio ad alta ed altissima pressione come le lampade solari per solarium 17

5-1,7 DPI oculari per radiazioni ottiche Norma UNI EN 170 : numeri scala per filtri radiazioni solari (5) Filtro Chiaro 5-2 5-3,1 Filtro Medio: raccomandato per la maggior parte degli usi outdoor Molto scuro: tropici, alta montagna, neve, zone d acqua d luminose, cave di gesso, marmo e calcare ambienti ad alto riflesso 5-4,1 Estremamente scuro, da utilizzasi solo in condizioni di forte luminosità, non adatto per 18 la guida

DPI oculari per radiazioni ottiche Norma UNI EN 171 : numeri scala gradazione per filtri radiazioni Infrarosse (4) 4-1,2 4-1,4 4-1,7 4-2 4-4 4-10 Fino a 1050 C Fino a 1070 C Fino a 1090 C Fino a 1100 C. Fino a 1290 C.. Fino a 2220 19

UNI EN 171 : N. Graduazione IR 20

La radiazione di Corpo Nero 21

corpo umano T = 37 C = 310 K λ max 9 µ lampada a incandescenza T 3 000 K λ max 1 µ stella T 30 000 K λ max 1000 Å 22

Funzione di Planck e legge di Wien 2000 K 1750 K 1500 K 1250 K λ (µm) 23

Marcatura- esempio Infrarossi 24

Cosa non fare mai Non fornire mai occhiali di protezione per UV solare a lavoratori esposti ad Infrarossi 25

I DPI devono essere integri!!! 26

Indispensabile la formazione sulla manutenzione e sostituzione DPI 27

Gli schermi di protezione pur riducendo il livello di esposizione degli operatori, non sono generalmente in grado di garantire un efficace protezione dalla radiazione infrarossa emessa dai forni, risultando l esposizione in presenza di tali dispositivi superiore ai valori limite. 28

DPI oculari per radiazioni ottiche Norma UNI EN 169 : Filtri per Saldatura Saldatura a gas, saldobrasatura.ossitaglio per la saldatura ad arco, il taglio ad arco e al plasma jet Ulteriori fattori Q (portata gas) (l/h) I (corrente) (A) Distanze, condizioni ambientali etc. 29

UNI EN 169 numeri di scala per la saldatura ad arco 30

Da quando il Capo V del Titolo VIII del DLgs.81/2008 è pienamente in vigore? il 26/04/2010 Si sottolinea comunque il principio affermato in generale all art.28 e ribadito relativamente agli agenti fisici all art.181, che impegna il datore di lavoro alla valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, inclusi quelli derivanti da esposizioni alle radiazioni ottiche, in relazione al quale esiste quindi l obbligo (sanzionabile) alla valutazione ed all adozione delle idonee misure preventive e protettive per eliminare o minimizzare il rischio. 31

32

Come ci si deve comportare in caso di lavorazioni che espongono al rischio di radiazioni ottiche naturali? l art.28 impone la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. In sostanza quindi, in tutti quei casi nei quali il processo lavorativo o la mansione comportino una significativa esposizione del lavoratore alla radiazione solare, si dovrà effettuare una valutazione dei rischi specifica (da intendersi come processo finalizzato ad individuare le adeguate misure di prevenzione e a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza) anche perché gli effetti di questo rischio sono ormai scientificamente noti da tempo. 33

LAVORATORI OUTDOOR Decreto del 27 Aprile 2004 Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale Tumori cutanei sono stati inseriti nella lista delle malattie professionali con obbligo di denuncia Lista I delle malattie ad elevata probabilità di origine lavorativa Gruppo 5 malattie della pelle Gruppo 6 tumori cutanei ( cheratosi attiniche ed epiteliomi in sedi fotoesposte in relazione alla radiazione solare) 34

D.M. 9 aprile 2008 - INAIL -Circolare n. 47 del 24 luglio 2008. nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura.. Industria :N 84 Agricoltura N 19 MALATTIE CAUSATE DALLE RADIAZIONI UV COMPRESE LE RADIAZIONI SOLARI (CHERATOSI ATTINICHE, EPITELIOMI CUTANEI DELLE SEDI ATTINICHE, EPITELIOMI CUTANEI DELLE SEDI FOTOESPOSTE): Lavorazioni che espongono alle radiazioni solari presso stabilimenti balneari, a bordo di navi, in cantieri di edilizia stradale, in cave e miniere a cielo aperto, lavori all aperto in agricoltura 35

D. Lgvo 81 9 Aprile 2008 - Titolo III Capo II, art 74 qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento e accessorio destinato a tale scopo DPI che abbiano la funzione di salvaguardare dall azione lesiva dei raggi solari 36

Indumenti protettivi anti UV 37

Rischio UV outdoor: Gli indumenti protettivi Cappello a tesa larga e circolare (di almeno 8 cm) Protezione anche alle orecchie, naso e collo. I cappelli "da legionario" sono ottimali. N.B. I berretti da baseball con visiera - non forniscono protezione per le orecchie e per il collo che essendo aree particolarmente fotoesposte dovranno comunque essere protette dalla radiazione UV. 38

Indumenti protettivi anti UV Regole generali: Tessuti a trama fitta densi e spessi, UPF= UV Protection Factor Se è possibile osservare delle immagini attraverso il tessuto tenuto davanti ad una lampada, il potere di protezione è molto basso; se filtra attraverso il tessuto solo la luce, il potere di protezione è modesto; se la luce non filtra il potere di protezione è ottimo. Dove passa la radiazione luminosa, passa anche la radiazione UV. 39

Rischio UV outdoor: Creme solari Hanno dimostrato la loro validità nel ridurre l incidenza sia di alterazioni neoplastiche epiteliali della cute che fotoinvecchiamento. N.B.!!! Possibili effetti fotoallergici e fototossici associati alla esposizione simultanea a sostanze chimiche (es. antiparassitari) o vegetali (es. bergamotto, ombrellifere etc.) E necessario che la scelta della crema solare sia effettuata con il coinvolgimento del Medico Competente SPF= SUN Protection Factor 40

Occhiali da sole Norma UNI EN 1836:2008 Occhiali da sole e filtri per la protezione contro le radiazioni solari per uso generale e filtri per l osservazione diretta del sole I 41

e in conclusione le misure di sicurezza non hanno efficacia se non sono condivise e comprese da tutti gli operatori 42