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FAD SIDO 2013 Aggiornamento continuo sulle Nuove Tecnologie MODULO 3: SIDO Orthodontic Track Session Ortodonzia e Chirurgia: come conciliarle per un trattamento migliore B. Farrell Correzione di II classi e di asimmetrie scheletriche per riposizionamento mandibolare nel paziente adulto. Valutazioni di fattibilità e di stabilità a distanza. G. Fiorelli La biomeccanica del movimento ortodontico con Invisalign T. Castroflorio Preparazione alla chirurgia ortognatica: filosofia MBT e biomeccaniche combinate G. Fiorillo L esame IBO: scelta e presentazione dei Casi Clinici C. Casali, R. Peretta, R. Schiavoni Terapia dell'open Bite anteriore: timing, individualizzazione dei protocolli e stabilità D. Celli L'apparato stomatognatico: denti, muscoli e articolazioni G. Cozzani HSDC: un nuovo sistema di pensare e approcciare lo Straight Wire D. Celli Aspetti genetici della forma d'arcata e nuove tecnologie 3D in ortognatodonzia F.Festa, D. Donataccio, A. Alicandro, A. Filippakos, M. Macrì Dr. B. Farrell (North Carolina, USA) Il Dr. Farrell ha conseguito la Laurea in Odontoiatria presso la Facoltà di Odontoiatria dell Università dell Iowa nel 1998. Ha poi proseguito la sua formazione post-laurea presso la Louisiana State University di New Orleans, in Louisiana. Dopo aver conseguito il dottorato in medicina nel 2001, nel 2004 si è specializzato in chirurgia generale presso il Charity Hospital e in chirurgia orale e maxillofacciale presso il Lousiana State University Health Science Centre (Centro per le scienze della salute dell Università dello Stato della Louisiana). Il Dr. Farrell esercita la professione a Charlotte, nella Carolina del Nord ed è Assistant Clinical Professor presso la Louisiana State University. Ortodonzia e Chirurgia: come conciliarle per un trattamento migliore La pianificazione del trattamento con un approccio ortodontico-chirurgico dal punto di vista del chirurgo. La correzione delle malformazioni dentofacciali richiede la combinazione di input e interventi da parte dell ortodontista e del chirurgo. La comunicazione tra le discipline è fondamentale tanto ai fini della pianificazione del trattamento quanto per coordinare l intervento terapeutico e per favorire l interazione tra le competenze chirurgiche e quelle ortodontiche. Un approccio orientato agli obiettivi può essere di grande utilità nella valutazione complessiva del volto e del sorriso al fine di garantire il raggiungimento di risultati validi dal punto di vista sia funzionale sia estetico. Obiettivi di Apprendimento: - Presentare un approccio orientato agli obiettivi da adottare nel corso della pianificazione del trattamento e della gestione del volto e del sorriso - Illustrare la prospettiva del chirurgo riguardo alla pianificazione del trattamento per la forma d arcata e l allineamento - Creare dei solidi canali di comunicazione tra l ortodontista, il chirurgo e il paziente 1

Dr. G. Fiorelli (Padova, ITALY) Laureato e Specializzato all'università di Siena. Libero professionista in Ortodonzia dal 1983, Professore a contratto univ. di Siena dal 1993 al 2011. Al momento responsabile del Master in Ortodonzia dell'adulto. Segretario SIDO 1998-1999 e vice-presidente SIBOS 1999-2002. Interessi professionali: biomeccanica ortodontica, progettazione del trattamento e della meccanica computerizzata, terapia del paziente adulto. Ha pubblicato 27 articoli su riviste nazionali e internazionali, è coautore del software "Biomechanics in Orthodontics" e coautore di due capitoli in "Adult Orthodontics" di Birte Melsen. È stato relatore in numerosi convegni nazionali e internazionali. Correzione di II classi e di asimmetrie scheletriche per riposizionamento mandibolare nel paziente adulto. Valutazioni di fattibilità e di stabilità a distanza Scopo: Verificare la stabilità e l'adattamento articolare in pazienti adulti dove si è effettuato un riposizionamento mandibolare con cambiamento dell' occlusione abituale (RM) prima del trattamento ortodontico. Metodo: 32 pazienti adulti con discrepanze sagittali e/o trasversali senza sintomatologia temporo-mandibolare sono stati sottoposti a RM per mezzo di resine bondate sulle superfici occlusali prima del trattamento ortodontico. Il valore massimo del riposizionamento è stato di 3,5 mm sagittalmente e 2,5 trasversalmente. I pazienti che hanno mostrato stabilità occlusale e adattamento neuro muscolare nella nuova posizione mandibolare a distanza di tre mesi, sono stati trattati ortodonticamente stabilizzando sui denti naturali tale occlusione. Due anni dopo il RM si è fatta una valutazione di stabilità confrontando esami cefalometrici e CBTC dell'articolazione temporo mandibolare. Risultati: 22 pazienti su 32 hanno mostrato adattamento immediato al RM in assenza di sintomatologia muscolare o dell'atm. In 16 di questi è stato possibile valutare la stabilità a distanza di due anni della nuova occlusione abituale. In 13 pazienti la nuova occlusione abituale è stata mantenuta, mentre in 3 paziente si è avuta una parziale recidiva. Conclusioni: Il RM può essere un'alternativa al camouflage dentale o alla chirurgia in pazienti con discrepanze scheletriche moderate. Obiettivi di Apprendimento: - Apprendere l'uso di materiali fotopolimerizzabili per il riposizionamento mandibolare - Apprendere le modalità di valutazione di stabilità occlusale e muscolare nei riposizionamenti mandibolari - Stimare le possibilità di successo di riposizionamento a seconda della posizione condilare vista su CBTC Dr. T. Castroflorio (Torino, ITALY) Laurea in ortodonzia conseguita nel 1998 presso l Università di Torino. Specializzazione in ortodonzia completata nel 2001 presso l Università di Torino. Dottorato in Scienze Morfologiche conseguito nel 2007 presso l Università di Milano. Corso sul dolore orofacciale presso l Università del New Jersey nel 2009. Docente presso la Scuola di Specializzazione di Ortodonzia dell Università di Torino. Autore di pubblicazioni di livello nazionale e internazionale. Ha tenuto conferenze in Italia e all estero. Revisore scientifico per riviste internazionali nel campo dell ortodonzia e della fisiologia orale. Studio professionale a Torino e Neive, in Italia. Il crescente interesse per gli apparecchi ortodontici estetici e le continue innovazioni tecnologiche nella scienza dei materiali, hanno condotto all introduzione di Invisalign La conoscenza della tecnologia dei materiali e della biomeccanica rappresenta il naturale fondamento culturale dell ortodontista. Nel sistema Invisalign si fondono tecnologia e biologia. Da una parte software di imaging, scanner intraorali, il software ClinCheck e gli allineatori prodotti con tecnologia stereolitografica. Dall altra l espressione di forze, la trasmissione delle stesse tramite opportuni attachments dagli allineatori ai denti e la risposta parodontale alle forze generate dagli allineatori. Invisalign è una tecnica ortodontica a tutti gli effetti, che richiede le competenze dell ortodontista per poter essere espressa in modo efficace ed efficiente. Negli ultimi anni la costante ricerca biomeccanica applicata, ha permesso di migliorare in misura significativa le possibilità di controllo del movimento corono-radicolare con gli allineatori Invisalign, estendendo la possibilità di trattamento ad una popolazione sempre più ampia di pazienti ortodontici. Dr. G. Fiorillo (Roma, ITALY) Laurea in Odontoiatria con Lode nel 1992 presso l'università La Sapienza di Roma, Specializzazione in Ortognatodonzia con lode presso l'università degli Studi di Ferrara. Professore a Contratto presso la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell'università G. D'Annunzio di Chieti. È stato revisore dei Conti SIDO della quale è socio attivo e attuale Delegato ai Model Display. Esercita la professione limitatamente alla Ortodonzia nella città di Roma. Ortodonzia di preparazione alla chirurgia: biomeccanica clinica e implicazioni socio-psicologiche Chiarire il ruolo dell'ortodontista è utile per stabilire le competenze: quale biomeccanica mettere in atto per rendere l'operato del chirurgo ortognatico più semplice, senza sovrapporre i compiti di ciascuno. Individuare le caratteristiche dell'anatomia occlusale del malformato, modificarle per rendere le arcate giustapponibili in relazione occlusale di classe 1 a seguito della chirurgia. Vengono in questa sede descritti gli accorgimenti biomeccanici e la successione delle fasi della preparazione alla chirurgia secondo una delle tecniche più diffuse ed utilizzate dai clinici di tutto il mondo: la filosofia MBT. Un importante spazio didattico è altresì assegnato alla chiarificazione del punto di vista del paziente, che in questa fase del trattamento subisce un imbruttimento anatomico che condiziona il proprio OHRQL (Oral Health related Quality of Life) e per il quale qualcosa è lecito fare nella scelta dei dispositivi utilizzati nella conduzione del trattamento. 2

C. Casali (Reggio Emilia, ITALY) Nato a Reggio Emilia il 15-06-1953. Laureato in Medicina e Chirurgia. Specialista In Odontostomatologia, specialista in Ortognatodonzia. Certificato Italian Board of Orthodontics ( IBO ) 1999. Segretario Italian Board of Orthodontics ( IBO). Socio Attivo SIDO, Tweed Foundation, CEO. Istruttore della Tweed International Foundation USA. Relatore a numerosi Congressi di Ortodonzia in Italia ed all estero. Già professore a contratto di Ortodonzia pre-chirurgica presso l Università di Modena. Segretario Culturale ANDI Emilia Romagna. Ortodontista Esclusivista in Reggio Emilia dal 1982 si occupa di Ortodonzia Intercettava, Ortopedico-Funzionale, Ortodonzia Linguale, Pre-Chirurgica, Pre-Protesica. R. Peretta (Padova, ITALY) Medico Chirurgo, Specialista in Odontostomatologia, Specialista in Ortognatodonzia. Diplomato I.B.O (Italian Board of Orthodontics). Professore a contratto di Ortodonzia Prechirurgica presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo Facciale dell Università di Padova. Co-Coordinatore del corso di perfezionamento in Disordini Craniomandibolari dell Università di Padova. L esame IBO: scelta e presentazione dei Casi Clinici Importante per superare la valutazione dell Italian Board of Orthodontics è la scelta degli 8 casi richiesti rispettando le caratteristiche tipologiche di ogni singolo caso. Pure richiesta è una severa difficoltà dei casi ed una documentazione clinica e radiografica di prima qualità, rispettando gli standard richiesti dai Board Europei ed Americani. Vengono perciò esaminate le caratteristiche essenziali affinché la documentazione dei casi sia accettata dalla commissione esaminatrice e viene spiegato come la documentazione clinica debba essere preparata nel rispetto delle richieste. Il significato dell esperienza IBO viene enfatizzato con la valutazione di un caso clinico che presenta caratteristiche di eccellenza e vengono anche esaminati gli aspetti inerenti il mantenimento della qualità nel lavoro ortodontico quotidiano. R. Schiavoni (Roma, ITALY) Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973. Specializzato in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 1976. Specializzato in Ortognatodonzia nel 1979. Nell Ottobre 1989 è vincitore del Premio Nazionale Giorgio Maj in occasione del X Congresso Nazionale S.I.D.O. Consigliere Culturale della S.I.D.O. per il biennio 1998/1999. Vicepresidente della S.I.D.O. per il biennio 2002/2003. Dal 1982 Professore a contratto (Roma-La Sapienza, L Aquila, Perugia,Ferrara, Siena, Pisa,Roma-Università Cattolica del Sacro Cuore). Nel Giugno 1998 ha conseguito l European Board of Orthodontists. Nel Dicembre1999 ha conseguito l Italian Board of Orthodontics di cui è stato Vice-Presidente nel biennio 2003/2004 e successivamente Presidente nel biennio 2005/2006. È presidente del Comitato Scientifico dell Accademia Italiana di Ortodonzia nel 2010. Dialogo tra un Socio I.B.O ed un giovane che vorrebbe diventarlo... Non esiste un opportunità migliore per crescere professionalmente che sottoporsi ad un esame. E proprio questo il significato dell'ibo : intraprendere un percorso che avrà la sua valenza solo se mai interrotto. Il viaggio deve valere più della meta perché forse...è la meta stessa!!!! I casi clinici presentati per sostenere l esame devono essere espressione di eccellenza professionale. Quest ultima è ottenibile solo attraverso un attenta dedizione al paziente sin dal primo incontro. Ogni singolo passaggio dell iter diagnostico e terapeutico deve essere realizzato con la massima accuratezza sin dall inizio. Il colloquio con il paziente, la richiesta delle rx, il tracciato cefalometrico, le foto, i modelli in gesso sono momenti fondamentali del trattamento ortodontico che ne condizionano il risultato finale. Nessuno di questi passaggi deve essere trascurato ma, al contrario, realizzato con estrema precisione perché ogni caso presentato, oltre a rispettare i requisiti richiesti, sia manifestazione di amore per la professione. D. Celli (Pescara, ITALY) Laureato con lode in Medicina e Chirurgia presso l'università di Chieti. Specializzato con lode in Odontostomatologia presso l'università di Chieti. Specializzato con lode in Ortognatodonzia presso l Università Cattolica Sacro Cuore di Roma. Perfezionato in "Tecnica linguale" presso l'università di Cagliari. Dottore di Ricerca in Discipline Odontostomatologiche presso l'università La Sapienza di Roma. Professore a contratto presso l Università di Chieti in diversi anni accademici. Attualmente professore a contratto in Ortodonzia III presso l Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma-Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia. Corso teorico-clinico presso il CSRO Centro Studi e Ricerche di Ortodonzia di La Spezia, 1987/91. Stages di perfezionamento in Italia e negli USA con i prof. T.T. Tanaka (USC), J. Okeson (Univ. of Kentucky), F. Dolwick (Univ. of Florida), R. McLaughlin (USC), negli anni 1995/96. Docente a corsi di aggiornamento professionale e di perfezionamento universitario. Istruttore a corsi di aggiornamento in Gnatologia clinica tenuti dal prof. T.T.Tanaka. Relatore a numerosi congressi in Italia e all estero. Socio della W.F.O. (World Federation of Orthodontics), A.A.O. (American Association of Orthodontics), E.O.S. (European Orthodontic Society), I.A.P.D. (International Association of Paediatric Dentistry). Socio ordinario S.I.D.O. dal 1995. Certificazione di eccellenza in ortodonzia presso l Italian Board of Orthodontics nel 1999. Certificazione di eccellenza in ortodonzia presso l European Board of Orthodontists nel 2003. Socio fondatore della S.I.A.D. (Società Italiana di Arco Diritto). Past President Provinciale SUSO (Pe-Ch). Vice-Presidente del Cenacolo Odontostomatologico dell'adriatico. Consigliere della S.I.O.I.,Regione Abruzzo. Membro della Commissione Esaminatrice Model Display SIDO anni 2000,2001, 2004 e 2005. Membro della Commissione 3

Esaminatrice Poster 78 th EOS Congress (Sorrento Italy June 4-8 / 2002). Relatore al 80th EOS Congress, sessione EBO (Aarhus Denmark June 7-11/ 2004). Relatore all 81th EOS Congress, Sessione EBO(Amsterdam June 3-7/2005). Autore del testo di argomento ortodontico in: - Guida alla documentazione del caso ortodontico:acquisizione, archiviazione, presentazione Model Display S.I.D.O - Italian Board of Orthodontics European Board of Orthodontists Edizioni Martina. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali. Libero professionista, esercita dal 1988 esclusivamente l ortodonzia e la gnatologia nel suo studio di Pescara, dove tiene corsi teorico-pratico-clinici di ortodonzia. Terapia dell'open Bite anteriore: timing, individualizzazione dei protocolli e stabilità Le malocclusioni caratterizzate da morso aperto anteriore risultano spesso difficili da trattare con successo. Numerose teorie sono state proposte per individuare l eziologia dell open bite, che può includere l eredità, un pattern di crescita sfavorevole, le abitudini viziate, l ipertrofia del tessuto linfatico e soprattutto la funzione e postura linguale. L open bite scheletrico è normalmente considerato una deviazione nelle relazioni verticali delle arcate dentali mascellare e mandibolare con mancanza di contatto tra segmenti antagonisti di denti. Se comunque è coinvolto un meccanismo di compenso dento-alveolare, può essere raggiunta un occlusione funzionalmente accettabile. In presenza di open bite anteriore possono presentarsi problemi psicologici e difficoltà correlate a funzione, salute, e stabilità. Pertanto il trattamento ortodontico consta principalmente di modifiche dento-alveolari ed eliminazione delle abitudini viziate. In caso di pattern di crescita sfavorevole, potrebbe essere necessario il ricorso ad una correzione chirurgica ortognatica. Sfortunatamente molti autori hanno riportato evidenti recidive di morsi aperti trattati sia chirurgicamente che esclusivamente con apparecchiature ortodontiche. Lo scopo del presente corso è quello di illustrare le linee guida del trattamento dell open bite anteriore nelle diverse età, sottolineando l importanza del corretto timing di trattamento e dell individualizzazione dei protocolli terapeutici se si vogliono raggiungere risultati funzionali, estetici, ma soprattutto stabili nel tempo. HSDC: un nuovo sistema di pensare e approcciare lo Straight Wire Scopo di questa presentazione è illustrare una nuova sistematica straight wire in grado di fornire in maniera versatile, semplice ed efficiente livelli di forza e frizione tali da rendere le meccaniche di scorrimento adeguate a raggiungere obiettivi funzionali ed estetici di eccellenza clinica. Il sistema, denominato Hybrid System Daniel Celli (HSDC) prevede: 1) l applicazione di brackets convenzionali Step o Mini Diagonal (Leone) dotati di slot.020x.025 nei settori anteriori (2+2, 2-2); 2) brackets F1000 sui canini nei casi estrattivi dei premolari, convenzionali nei casi non estrattivi; 3) brackets F1000 passivi sui premolari superiori ed inferiori; 4) tubi sui primi e secondi molari superiori ed inferiori; 5) sliding mechanics sia nelle fasi iniziali di livellamento e allineamento che durante la chiusura degli spazi; 6) legature non convenzionali Slide, legature metalliche lasse, moduli elastomerici convenzionali o ad 8 a seconda delle necessità di vincolo filo/bracket. Tali obiettivi sono raggiunti grazie ad una sequenza di fili dallo.014 NiTi S.E. a quelli termoattivi (.016x.025,.019x.025) nelle fasi dal movimento dentale precoce al consolidamento tridimensionale, ai fili 0.019x 0.025 S.S. nella chiusura degli spazi. Tale fase è resa più efficiente e veloce grazie all uso di slot 0.022x.028 di brackets passivi F1000 posteriormente, mentre anteriormente viene esplicato il massimo vincolo possibile grazie all impiego di legature elastomeriche applicate convenzionalmente o, se necessita maggiore frizione, ad 8 su brackets gemellari dotati di slot.020x.025. Vengono discussi i risultati ottenuti con il sistema HSDC che sembra soddisfare i requisiti di frizione variabile, ma anche quelli riguardanti versatilità, controllo tridimensionale, bioefficienza, semplicità ed ergonomia nel rispetto dell estetica facciale. G. Cozzani (La Spezia, ITALY) Opera a La Spezia, quale libero professionista, dedicandosi all ortodonzia e ai Disordini Temporo-Mandibolari. Ha dato vita ai Gruppi di studio di: Ortodonzia, attuale Società Italiana di Ortodonzia; Endodonzia, attuale Società Italiana di Endodonzia; Clinica Parodontale, attuale Società Italiana di Parodontologia. Ha costituito il Centro Studi di Ortodonzia, nel 1975 che dal 1993, è diventato PRESIDIO SANITARIO PRIVATO, con organizzazione di corsi con trattamento e cura dei pazienti da parte degli allievi. È autore dei libri: Ortodonzia. Concetti pratici, scritto insieme al Prof. Anthony Giannelly (1985); Giardino dell Ortodonzia, (1999) tradotto, attualmente, in nove lingue, cinese incluso. Terapia della triade: denti muscoli - articolazioni (versione italiana 2009, versione inglese 2011) edito da Quintessenza. Fondatore: Dell Angle Society of Europe nel 1972, della quale è stato Presidente del Comitato Scientifico nel 1997; Del Comitato Intersocietario di Coordinamento delle Associazioni Odontostomatologiche Italiane (C.I.C), nel 1995. Dell Italian Board of Orthodontics per l eccellenza in ortodonzia, nel 1995; Co fondatore della World Federation of Orthodontics (S.Francisco V-1995) L'apparato stomatognatico: denti, muscoli e articolazioni L APPARATO STOMATOGNATICO è uno degli apparati del corpo umano, costituito da denti, da muscoli e dalle articolazioni temporo-mandibolari, (il tutto sotto il controllo del Sistema Nervoso). Denti, muscoli e ATM rappresentano unità singole però tra loro strettamente interdipendenti sia nella diagnosi che nella terapia. La PRIMA VISITA è la procedura atta a valutare il maggior numero di componenti del Paziente per renderci conto se presentano elementi di gravità nella patologia risultando sempre individuali. I. DENTI 4

Valutare: - i rapporti tra mascellari e arcate - la forma di ogni arcata ed i rapporti con l antagonista - la posizione di ogni singolo dente nei contatti con i contigui e con i denti dell arcata antagonista, soprattutto la doppia chiusura. II. MUSCOLI Per semplificazione didattica, vengono considerati nel duplice aspetto: - di patologia muscolo-articolare - di postura del corpo. III. ARTICOLAZIONI TEMPORO-MANDIBOLARI (A.T.M.) Definire, per quanto possibile nella valutazione clinica, i rapporti normali o eventualmente patologici per perdita dell assialità tra condilo disco e fossa. Fondamentali le ANALISI DI STUDIO: partendo dalla panoramica per eseguire quelle richieste dal tipo di patologia (importante comunque la Risonanza Magnetica). Un buon indirizzo diagnostico-terapeutico può essere impostato dal Medico: - eseguendo i percorsi tridimensionali della mandibola - evidenziando il dolore con la palpazione dei muscoli di masticazione e di postura - migliorando la percezione dei rumori articolari con il fonendoscopio. TERAPIA Quando si evidenziano impegnativi danni muscolo-articolari, per la perdita di assialità tra le componenti anatomiche, il primo approccio, quasi sempre, può risultare la terapia muscolo-articolare (che per semplicità definiamo FASE UNO) che si avvale dell Anterior Repositioning Splint (A.R.S.), seguita poi dal riordino dentale (che rientra nella FASE DUE), costituita principalmente da trattamento ortodontico. Questa successione è importante perché sono i denti che devono adattarsi alle esigenze dei muscoli e delle due A.T.M. e non viceversa. Non andrebbe mai eseguita qualsiasi protesi in presenza di disordini muscolo-articolari con perdita dell assialità tra condilo, disco e fossa. Presentazione di Pazienti dall inizio alla fine ed anche con controlli a distanza. F. Festa (Roma, ITALY) Nato a Poggio Marino nel 1955. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l università La Sapienza di Roma. Specialista in Odontostomatologia a Roma nel 1982. Ha conseguito il Master in Ortodonzia presso la Tweed Foundation. Ha conseguito il Master in Gnatologia presso il Normandy Study Group Monomery Alabama. Specializzato in Ortognatodonzia a Cagliari. Professore ordinario in Ortognatodonzia presso l Università degli Studi di Chieti. Autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche. Presidente SIDO 2013. Aspetti ortodontici della forma d'arcata antica (Autori: F.Festa, D. Donataccio, A. Alicandro, A. Filippakos, M. Macrì) Scopo del lavoro è rilevare le modifiche e i cambiamenti della forma e delle dimensioni delle arcate dentarie avvenute nel corso dell evoluzione della specie umana; quindi l obiettivo consiste nel ricercare e confermare un eventuale trend plurisecolare che attesti un possibile cambiamento delle strutture mascellari indotto da fattori sia genetici, sia funzionali. I due campioni analizzati consistono in 9 crani risalenti all incirca a 4000 anni fa, ritrovati nella piccola cittadina montana di Opi, in Abruzzo, in Centro Italia; e in altrettanti 9 pazienti del reparto di Ortognatodonzia del Dipartimento di Scienze Orali dell Università di Chieti. Sono state analizzate le TC Cone Beam per entrambi i campioni e sono state rilevate le misurazioni sia angolari che lineari, utilizzando un software dedicato di ultima generazione ed effettuando un analisi cefalometrica MBT. Attraverso l analisi statistica sono state comparate tali misurazioni tra i due campioni studiati. I risultati hanno rilevato una riduzione statisticamente significativa (p>0.01) delle dimensioni dell arcata mascellare, non accompagnata da un eguale trend di riduzione a livello mandibolare. Il valore dell IMPA mostra un cambiamento altamente significativo (p=0,006), cosi come la distanza trasversale a livello dei molari e dei canini superiori (p=0,004; p=0,008) e la distanza tra i primi molari superiori e la linea mediana interincisiva superiore (p=0,035). A livello dell arcata inferiore nessuna delle sopracitate misure ha mostrato una riduzione altamente significativa nel campione odierno rispetto alla popolazione di Opi. 5