KLIMAENERGY 2016 Il ruolo delle energie pulite dopo la Conferenza di Parigi COP21 Edoardo Zanchini Vicepresidente nazionale
Alla COP21 di Parigi è stato raggiunto uno storico accordo internazionale sul Clima, sottoscritto da 195 Paesi. Storico perché: Prevede un impegno a contenere la crescita della temperatura del Pianeta (1,5 2 gradi). Prevede impegni e politiche per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Prevede impegni e politiche per l adattamento ai cambiamenti climatici. Il problema sarà passare dagli impegni a decisioni all altezza di una sfida globale e su cui al momento siamo molto indietro.
A che punto siamo nella spinta alle energie pulite Le rinnovabili hanno avuto una fortissima crescita a livello internazionale negli ultimi anni. Ma con i trend attuali e gli impegni non saremo in grado di cambiare la curva delle emissioni (2,7-3 gradi). Occorrono maggiori ambizioni, in particolare a livello europeo. In Europa nel periodo 1990-2014 il Pil è aumentato del 46% mentre le emissioni di CO2 sono calate del 23%.
Europa: la distanza dai target al 2020 nei diversi Paesi L urgenza di rivedere i target e renderli più ambiziosi
Un milione di occupati nelle fonti rinnovabili in Europa
L Italia dentro uno scenario energetico mondiale in cambiamento
IL CAMBIAMENTO È GIÀ IN CORSO Cresce la produzione da rinnovabili (in tre anni da 84,8 a 118 TWh) e il contributo rispetto ai consumi. Si riduce la produzione da termoelettrico, rispetto al 2013 il contributo è sceso del 9,7%, dal 2005 la riduzione è del 34,2%. Si riducono le importazioni di fonti fossili (l utilizzo di petrolio, gas, carbone e le emissioni di CO 2
IL CAMBIAMENTO È GIÀ IN CORSO Calano i consumi energetici In dieci anni i consumi energetici sono calati del 2,3%. Nel decennio precedente erano aumentati del 28,7%. Si sposta il consumo nelle fonti da petrolio a rinnovabili e gas, e nei settori dall industria verso residenziale, terziario, trasporti.
IL CAMBIAMENTO È GIÀ IN CORSO Incredibile, si chiudono le centrali termoelettriche, dopo un decennio di investimenti (23,7 GW di nuove centrali) si avviano chiusure per 5,8 GW e altri 12 GW sono in programmazione. La ragione sta nei numeri: 81 GW di centrali termoelettriche almeno 52 da fonti rinnovabili, ma consumi in calo e un record assoluto di consumi di elettricità a 56GW richiesti a Dicembre 2007.
IL CAMBIAMENTO È GIÀ IN CORSO Nel 2014 è calato, di nuovo, il prezzo del PUN e, per la prima volta, dopo molti anni sono diminuite le bollette dei cittadini. Gli incentivi alle rinnovabili, il cuore della polemica politica di questi anni, pesano per il 16,7% nelle bollette delle famiglie escludendo le «assimilate» e i rifiuti. Dal 2015 il peso in bolletta cala di 800 milioni di Euro l anno, e dal 2020 di 3,2 miliardi.
UN NUOVO SCENARIO ENERGETICO NELL INTERESSE DEL PAESE Occorre aprire una seconda fase di cambiamento energetico in cui efficienza energetica e rinnovabili siano il perno di una politica climatica, ambientale e territoriale. Gli obiettivi stabiliti dall Unione Europea per la CO 2 e le rinnovabili al 2030 sono a portata di mano, ora è il momento con il Green Act di fissare le scelte verso una economia sempre più moderna e low carbon, dove riducendo importazioni di fonti fossili e consumi energetici si va nella direzione dell interesse delle famiglie, delle imprese, del Paese.
COMUNI RINNOVABILI 2015 In tutti e 8.047 i Comuni in Italia è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili. Con una progressione costante cresce la diffusione per tutte le fonti e i parametri presi in considerazione. Sono oltre 800mila gli impianti installati, di piccola e grande taglia, tra elettrici e termici, che stanno dando forma a un nuovo modello di generazione distribuita rinnovabile ed efficiente che cambia profondamente il modo di guardare all energia e al rapporto con il territorio.
COMUNI 100% RINNOVABILI Sono 35 i Comuni 100% Rinnovabili per tutti i fabbisogni termici e elettrici delle famiglie, 6 in più rispetto allo scorso anno. PER LA PARTE ELETTRICA Sono complessivamente 2.809 i Comuni rinnovabili che soddisfano i fabbisogni delle famiglie. 515 i Comuni in cui gli impianti da fonti rinnovabili soddisfano dal 99 al 70%, 485 che raggiungono percentuali variabili tra 79 e il 50%. PER LA PARTE TERMICA Sono 81 i Comuni che con una produzione da rinnovabili coprono i fabbisogni delle famiglie, collegati a reti di teleriscaldamento. 15 i Comuni che soddisfano dal 99 al 50%, 29 i Comuni tra 49 e 20%.
I COMUNI DEL SOLARE FOTOVOLTAICO A dicembre 2014 il 100% dei Comuni italiani presentava impianti solari fotovoltaici sul proprio territorio, per complessivi 18.854 MW Novità! Si riduce il numero di impianti installati (1.864 MW 2013/2014 a fronte dei 13.1941 MW nel biennio 2011-2012). Aumenta il numero di impianti sui tetti, di piccola/media taglia e quelli in autoproduzione (3.850 MWh di energia elettrica nel 2014 Oltre 641mila impianti al 2014
I COMUNI DEL SOLARE TERMICO I Comuni del Solare Termico sono 6.803. Sono 3,65 milioni i mq di pannelli solari termici installati in Italia, con una media di 0,51 mq per abitante. Novità! Sono 84 i Comuni che hanno raggiunto gli obiettivi UE di 264 mq/1.000 abitanti Si amplia il gap tra installazioni al Nord rispetto a quelle al Sud, dove potrebbero soddisfare tutti i fabbisogni termici.
I COMUNI DELL EOLICO Sono 700 i Comuni che ospitano sul proprio territorio impianti eolici composti da torri con potenze superiori ai 200 kw per una potenza complessiva di 8.736 MW Novità! Diminuiscono le nuove installazioni. 107 MW in più nel 2014, contro una media di 770 negli anni passati. Ancora fermi tutti gli impianti eolici offshore, malgrado 15 progetti presentati.
I COMUNI DEL MINI EOLICO Sono 374 i Comuni che possiedono sul proprio territorio impianti mini eolici per una potenza complessiva di 34,5 MW.
I COMUNI DEL MINI IDRO ( 3 MW) Sono 1.160 i Comuni che presentano sul proprio territorio almeno un impianto idroelettrico con potenza fino a 3 MW, per una potenza complessiva di 1.358 MW. Novità! Diminuiscono le nuove installazioni. 35 MW in più nel 2014, contro una media di 150 negli anni passati. Problemi rilevanti negli iter di approvazione dei progetti (la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione in relazione alle autorizzazioni degli impianti e alle violazioni delle Direttive Acqua, Habitat e Via),
I COMUNI DEL GRANDE IDROELETTRICO Sono 452 i Comuni che ospitano grandi impianti idroelettrici per una potenza complessiva pari a 21,9 mila MW capace di soddisfare il 70% dei consumi del solo settore domestico. Impianto di risalita dei pesci della centrale idroelettrica Claudio Castellani nella Bassa Valle Isarco
I COMUNI DELLA GEOTERMIA Sono 484 i Comuni della geotermia, con una potenza complessiva di 814,7 MW elettrici e 264,4 MW termici. Si dividono tra impianti ad alta e bassa entalpia.
I COMUNI DELLE BIOENERGIE Sono 1.733 i Comuni che presentano installazioni di impianti a biomassa solida sul proprio territorio, per una potenza complessiva di 942,3 MW elettrici e 1.131 MW termici e 350 kw frigoriferi. Sono 462 i Comuni che ospitano sul proprio territorio impianti di teleriscaldamento di cui 318 da biomasse.
I COMUNI DELLE BIOENERGIE Sono 894 i Comuni che ospitano impianti a biogas, con una potenza complessiva di 1.165,9 MW elettrici, 176,5 MW termici e 65 kw frigoriferi. Sono 425 i Comuni che teoricamente possiamo definire autosufficienti dal punto di vista elettrico grazie al biogas.
UN FUTURO RINNOVABILE 1) Regole finalmente chiare per l approvazione dei progetti da fonti rinnovabili Superare l incertezza delle procedure e lo stop ai progetti che caratterizza oramai tutte le Regioni con veti da parte delle Soprintendenze. Semplificare l attuazione degli interventi di piccola taglia. Definire criteri trasparenti per gli studi ambientali e le valutazioni ambientali specifiche per gli impianti eolici, idroelettrici, da biomasse, geotermici di medio-grande taglia. Taranto, progetto eolico offshore Approvare delle specifiche regole per la realizzazione degli impianti eolici offshore, per uscire da una situazione di conflitti e polemiche per la totale assenza di qualsiasi riferimento per la valutazione degli impianti e il coinvolgimento del territorio. Prendere a modello la Spagna che ha stabilito con un piano aree compatibili e incompatibili o la Francia che ha promosso una gara per la selezione di proposte in aree individuate come compatibili.
UN FUTURO RINNOVABILE 2) Cancellare le barriere all autoproduzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili e in cogenerazione, da parte di Comuni, distretti produttivi, condomini, cooperative. A Prato allo Stelvio, grazie a una vecchia legge, la gestione delle reti e degli impianti è affidata a una cooperativa. Si pagano bollette del 27% meno care per l elettricità e del 62% per il riscaldamento delle case ai soci della cooperativa rispetto alle media italiana. Con risparmi nell ordine di 1550 Euro l anno a famiglia. Affrontare il tema degli oneri di sistema, che in questa prospettiva si andrà riducendo, ma non può essere scusa per fermare l autoproduzione e innovazioni nelle Seu e negli accumuli che sono nell interesse di famiglie e imprese
3) Una regia e nuove idee per spingere le fonti rinnovabili Cancellare i sussidi alle fonti fossili e introdurre una carbon tax per muovere investimenti in efficienza energetica e nelle energie pulite da parte delle imprese Promuovere innovazioni nel mercato elettrico, che permettano alle rinnovabili di partecipare e competere attraverso l aggregazione di impianti e contratti a lungo termine, ma anche spingendo il revamping degli impianti esistenti. Rivedere il sistema di incentivi per gli interventi di efficienza e le fonti rinnovabili, con l obiettivo di ridurre la spesa energetica di famiglie e imprese accompagnando la riduzione dei costi delle diverse tecnologie attraverso una regia e attenta verifica delle politiche e degli strumenti. Investire nelle reti energetiche, per accompagnare la generazione distribuita nel territorio italiano, eliminando i colli di bottiglia e modernizzando la rete di distribuzione.
4) Integrare fonti rinnovabili e efficienza energetica in edilizia Controlli e sanzioni per garantire i cittadini sulle prestazioni energetiche degli edifici, in 13 Regioni non vi sono controlli ne sanzioni rispetto alle certificazioni. Spingere la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio rendendo operativo il fondo per l efficienza energetica previsto dal DL 102/2014 Escludere dal patto di stabilità gli interventi che permettono di valorizzare interventi certificati di riduzione dei consumi energetici degli edifici Muovere la riqualificazione dei condomini semplificando gli interventi e introducendo un nuovo sistema di incentivi legato al miglioramento della classe energetica per promuovere interventi di retrofitting energetico e gestione del calore nei condomini attraverso ESCO.
I rapporti e le analisi sono scaricabili sui siti: www.legambiente.it www.comunirinnovabili.it