Cinque idee per l Italia



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Cinque idee per l Italia Le proposte dei liberi professionisti alle forze politiche che si candidano alla guida del Paese Confprofessioni, Parte sociale riconosciuta dal Governo in rappresentanza del settore degli studi professionali, vuole aprire un confronto aperto e trasparente con la classe politica sulle problematiche che investono la finanza pubblica e il fisco, la crescita e la competitività dei settori strategici del Paese, il mercato del lavoro e l occupazione giovanile, le riforme strutturali e le infrastrutture, la semplificazione e l innovazione, la difesa del suolo e la tutela della salute. Oltre due milioni di liberi professionisti e altrettanti dipendenti degli studi professionali saranno chiamati alle urne il prossimo 24/25 febbraio per esprimere il loro voto per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Le elezioni politiche 2013 cadono in un momento difficile per il Paese: i principali indicatori sociali ed economici sono ai livelli massimi d allerta, dalla disoccupazione agli investimenti sia interni che dall estero, dalla pressione fiscale all esodo di competenze che mortificano le aspirazioni di migliaia di giovani. In una società moderna caratterizzata da una profonda evoluzione di bisogni, costumi e valori, i liberi professioni italiani che si riconoscono in Confprofessioni, tenuto conto del ruolo fondamentale di "mediatori" tra le istanze dello Stato ed i bisogni dei cittadini, mettono a disposizione del Paese le proprie competenze, consapevoli più che mai, del delicato momento storico che attraversa il Paese. Siamo fermamente convinti che il settore professionale sia importante per lo sviluppo del Paese sia per il contributo di idee e competenze che può portare, ma anche per il valore aggiunto economico e sociale che può sviluppare. Il tema della crescita e della competitività del Paese deve incrociare la strada delle professioni, perché non c è crescita senza idee, non ci sono idee senza conoscenza. Rigorosa riduzione della spesa e lotta alla burocrazia La coalizione politica che uscirà vincitrice dalle urne il prossimo febbraio dovrà affrontare prioritariamente il nodo della crescita, riducendo drasticamente i fattori burocratici che ostacolano il 1

raggiungimento di maggiori livelli di efficienza e impediscono una riduzione dei costi. La proposta di Confprofessioni è di porre mano, innanzitutto, a un drastico contenimento della spesa pubblica. Ciò non significa tagliare i capitoli dell istruzione o della salute, del welfare o della cultura; significa intervenire chirurgicamente sulle voci di spesa improduttive e sui costi della burocrazia dello Stato, delle amministrazioni pubbliche e degli enti locali. 1. Tagliare drasticamente la spesa improduttiva; 2. Tagliare i costi della burocrazia e ridurre i costi della politica; 3. Qualificare la spesa necessaria anche attraverso politiche di sussidiarietà; 4. Riordinare le Istituzioni attraverso l eliminazione delle Province; semplificazione e riordino delle competenze tra Stato, Regioni e Comuni; la razionalizzazione della presenza dello Stato nel territorio (Prefetture, Questure, Forze dell ordine, Agenzie delle Entrate, Inps, Inail ); riduzione all essenziale delle cosiddette società strumentali possedute dagli Enti Locali; 5. Introdurre i costi standard nella spesa pubblica, in particolare nella Sanità. Politiche di vantaggio per i settori strategici del Paese I settori trainanti della nostra economia devono rappresentare una costante nell azione politica del prossimo Governo. Nell attuale scenario economico, diventa fondamentale percorrere tutte le possibili vie che portano allo sviluppo, adottando nuove misure finalizzate a valorizzare i punti di forza del nostro Paese: il patrimonio storico, ambientale e culturale; la vocazione manifatturiera e turistica; il made in Italy con il suo patrimonio di creatività e le competenze delle libere professioni. 1. Sostegno alle attività economiche, anche attraverso una semplificazione delle norme e delle procedure autorizzative senza ulteriori aumenti dell Iva; 2. Legislazione di vantaggio per i settori economici italiani, del turismo, della manifattura e del made in Italy che risultano in grado di svolgere il maggior potenziale di crescita, anche occupazionale, 3. Risparmio energetico e riqualificazione del patrimonio edilizio; 4. Sostegno alle infrastrutture anche attraverso l introduzione degli Eurobond; 5. Politiche di prevenzione e salvaguardia idrogeologica, valorizzazione del patrimonio culturale e diffusione del made in Italy; 6. Maggiore e miglior impiego dei fondi comunitari favorendo la ricerca e investendo in innovazione. Verso una riforma del fisco La riduzione della pressione fiscale che grava sulle famiglie e sul lavoro dev essere uno degli obiettivi prioritari nell agenda politica del prossimo Esecutivo. Dall analisi degli effetti della politica tributaria emerge che dal 2007 a oggi si sono susseguiti: una politica di bilancio fortemente squilibrata dal lato delle entrate, soprattutto per quanto concerne quelle locali destinate alla 2

copertura dei servizi pubblici. Si è poi registrato un incremento sul fronte del prelievo e della progressività marginale dei redditi medio-bassi. A ciò si sono costantemente aggiunte formule estese di attività di accertamento realizzate mediante strumenti di tax compliance diretti solo ad aumentare, nel breve periodo, la base imponibile di alcune categorie di soggetti passivi d imposta (quelli più facili da accertare), più che a rivedere la struttura dei relativi tributi evitando nel contempo di prevaricare i diritti del contribuente e premiando quelli che hanno messo in pratica comportamenti di corretto adempimento dell obbligo, ovvero i comportamenti virtuosi. 1. Lotta all evasione, elusione e sotto-tassazione; 2. Introduzione di meccanismi di premialità a favore del contribuente fedele; 3. Automatismi per la detrazione fiscale (crediti d imposta, bonus, esenzioni ) anche come strumento d incentivazione; 4. Abrogazione dell Irap; 5. Progressiva riduzione delle imposte sulla casa; 6. Riorganizzazione della giustizia tributaria. Interventi per il rilancio del mercato del lavoro I recenti provvedimenti di riforma varati nella scorsa legislatura contengono importanti elementi di novità, che però devono ancora dimostrare la loro efficacia in termini di occupazione e stabilizzazione del mercato del lavoro. Il primo intervento a favore dell occupazione riguarda la riduzione del costo del lavoro, agendo sul lato fiscale e contributivo. Devono essere percorse tutte le vie utili: dalla riduzione ad hoc del cuneo fiscale all incentivo dello strumento dello stage aziendale e dell apprendistato; da adeguate misure di sostegno al lavoro autonomo alla soluzione della staffetta generazionale, con l ingresso del giovane a rimpiazzare l anziano che lascia. 1. Ridurre il costo del lavoro e sgravi fiscali per i soggetti economici che creano occupazione; 2. Rimuovere le rigidità nell accesso al lavoro; 3. Favorire l incontro domanda-offerta attraverso un maggiore coinvolgimento delle Parti Sociali; 4. Potenziare le politiche di welfare, incentivando il ruolo sussidiario della bilateralità; 5. Migliorare l impiego della formazione professionale e delle politiche attive quali leve strategiche per il reinserimento lavorativo; 6. Alleggerire gli adempimenti in materia di lavoro a livello burocratico e amministrativo. Piano straordinario per l inserimento dei giovani nel lavoro L Italia è un Paese che non investe sui giovani, sulle generazioni del futuro. Gli ultimi interventi normativi hanno determinato maggiori rigidità per il loro inserimento nel mercato del lavoro e, in prospettiva, avremo un intera generazione a rischio di esclusione sociale. Il Piano straordinario per l inserimento dei giovani nel mercato del lavoro si propone di individuare interventi nell ambito del lavoro che possano consentire una maggiore inclusione dei soggetti più deboli ed un miglioramento 3

dei sistemi formativi e di incontro tra domanda e offerta di lavoro necessari per collocare e ricollocare giovani e disoccupati. Esso potrà essere finanziato grazie alle risorse incamerate attraverso la revisione della spesa pubblica (spending review) e con una parte del maggior gettito derivante dalla lotta all evasione. 1. Riduzione per tipologie di lavoratori della tassazione e dei contributi sulla nuova occupazione; 2. Implementazione e diffusione degli stage e dei tirocini, anche con riconoscimento economico; 3. Estensione delle tutele di welfare contrattuale, anche ai giovani che si orientano verso la libera professione e il lavoro autonomo; 4. Sostegno alle iniziative di staffetta generazionale; 5. Miglior raccordo tra Università-imprese-professioni. e per i liberi professionisti Milioni di cittadini hanno relazioni quotidiane con i professionisti, per motivi legati alla salute o alla giustizia, alle tasse o al lavoro, all ambiente o al territorio: rapporti che si sono cementati nel tempo e nella fiducia. Allo stesso tempo, le amministrazioni pubbliche e le attività produttive non possono prescindere dall apporto delle competenze professionali. Radicata su tutto il territorio nazionale ed espressione associativa dei liberi professionisti, Confprofessioni è pienamente legittimata a partecipare ai tavoli della concertazione tra Governo e Parti Sociali sui temi di rilevanza economica e sociale. Rimane da favorire il pieno riconoscimento a livello territoriale. Lo Statuto dei liberi professionisti Riordino complessivo della legislazione sulle professioni. Lo Statuto delle professioni si propone di ridisegnare la normativa vigente in materia di contributi, incentivi, politiche di vantaggio anche a favore degli studi professionali; di introdurre misure di welfare a favore dei professionisti, in particolare giovani; di individuare e attribuire nuove competenze professionali, anche in una visione di sussidiarietà; di rafforzare la funzione sociale dei liberi professionisti. 4

Rilevanza economica e sociale del settore professionale Recentemente, la Commissione europea ha presentato il Piano d azione Imprenditoria 2020 che riconosce il ruolo dei liberi professionisti nello sviluppo economico e nella creazione di occupazione e apre loro l accesso ai fondi europei su misura. Analoghe misure possono trovare accoglienza nel nostro ordinamento, prevedendo agevolazioni fiscali per gli investimenti nello studio o per l assunzione dei dipendenti, facilitazioni nell accesso al credito e semplificazioni burocratiche per l attività. Interventi per la determinazione del reddito di lavoro autonomo Eliminazione dei limiti di deducibilità previsti attualmente nella normativa afferente la determinazione del reddito di lavoro autonomo con particolare riguardo alla frequentazione dei corsi di formazione necessari per l'ottenimento dei crediti formativi, ormai obbligatori. Necessità inoltre, di attualizzare le disposizioni concernenti la deducibilità delle spese di vitto e alloggio strettamente collegate alle prestazioni lavorative e di rivisitare, con maggior coordinamento, quelle relative all'acquisizione e manutenzione degli immobili destinati all'attività professionale. Innalzamento della percentuale di deducibilità per i veicoli utilizzati nello svolgimento dell'attività; infine, modifiche alla disciplina fiscale riguardante la maturazione di crediti professionali nel corso di procedure fallimentari, ai fini della loro insinuazione al passivo. Abrogazione dell Irap e defiscalizzazione Irpef Abrogazione dell'irap nei confronti dei soggetti privi di stabile organizzazione utilizzata nello svolgimento della propria attività, siano essi lavoratori autonomi o imprenditori. Conseguente necessità di stabilire normativamente i requisiti che individuano la stabile organizzazione, con particolare riguardo all'eventuale presenza di personale dipendente. Infine, previsione di un regime di totale defiscalizzazione e decontribuzione a favore dei giovani fino a 35 anni che avviano un attività professionale. Tutela delle Casse di previdenza La singolare e autorevole esperienza delle casse di previdenza delle libere professioni deve essere garantita evitando che, presunzioni relative alla sostenibilità delle gestioni, diventino alibi per attirare i loro patrimoni nella sfera pubblica. 5