RICERCA ARCHEOLOGICA DI SUPERFICIE NEL TERRITORIO DEL MUNICIPIO ROMANO DI TARVISIUM



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RICERCA ARCHEOLOGICA DI SUPERFICIE NEL TERRITORIO DEL MUNICIPIO ROMANO DI TARVISIUM di Michele Bettiol (Gruppo Archeologico Trevigiano) Fra le tante città romane della Venetia, Treviso è da considerarsi probabilmente il municipio meno conosciuto dal punto di vista storico-archeologico. Pochissime le fonti antiche, tanto da indurre molti studiosi del passato a negare origini così antiche a questa città. I dati archeologici oggi ci informano su una città con una presenza insediativa, senza soluzioni di continuità, a partire dal Bronzo medio (1). Nel complesso degli studi evolutivi di Treviso, comunque, anche le informazioni archeologiche sono scarse e soprattutto mancanti di un piano organico di ricerca, essendo relegate finora alla occasionalità di scavi d urgenza all interno di opere di ristrutturazione edilizia. Queste carenze di informazioni, dovute in gran parte al totale disinteresse degli organi municipali che mai hanno avuto a cuore la storia antica della città, hanno condizionato ed indotto parte degli studiosi a considerare Treviso una realtà romana marginale, che acquista valenza solo in età tardo-antica e nel successivo periodo medievale. Al radicarsi di questa tesi ha inoltre contribuito la supposta mancanza di collegamenti importanti che rendeva il municipio di Tarvisium isolato dalla grande viabilità della Venetia (2). Primo fra tutti gli studiosi ad operarsi per dimostrare l importanza storica di Treviso in età romana, è a mio avviso, Rambaldo dei conti AZZONI-AVOGARO (XVIII sec.). A lui va inoltre il merito di aver per primo riconosciuto l agro di pertinenza al municipio di Tarvisium. Altri dopo di lui ripresero il discorso su Treviso romana ed il suo territorio, come il LEGNAZZI nel 1887 ed il DE BON nel 1933; ma solo con il FRACCARO fra il 1937-40 si riuscirono a distinguere gli agri di Treviso, Asolo e Padova. Sia questo studioso sia i successivi -vedi PILLA (Pilla 1966), DORIGO (Dorigo 1983), FURLANETTO (Furlanetto 1984)- sostennero che l agro di Treviso fosse centuriato su modulo 21x21 actus (746x746 m). La proposta più recente sulla reale estensione del territorio di Tarvisium è stata formulata dall equipe COSTI- LAZZARO-MARCOLONGO-VISENTIN (Costi et alim,1992) che riconoscono un area pertinente al municipio di 350 Kmq circa, centuriata su modulo 21x20 actus. Alla realizzazione di tale studio ha attivamente contribuito il Gruppo Archeologico Trevigiano - presente nel trevigiano da un ventennio fornendo agli autori i dati relativi ai siti non contenuti nella Carta Archeologica del Veneto. Il presente lavoro si propone, partendo da questa esperienza di gruppo, di apportare un piccolo contributo alla conoscenza della realtà trevigiana. L area appartenente al municipio romano di Tarvisium si estendeva, abbiamo visto, per circa 350 Kmq (3) e interessa completamente o parzialmente 25 comuni dell attuale provincia di Treviso: Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Casier, Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Istrana, Maserada sul Piave, Monastier, Montebelluna, Morgano, Nervesa della Battaglia, Paese, Ponzano Veneto, Povegliano, Quinto di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano, Trevignano, Treviso, Vedelago, Villorba e Volpago del Montello. La centuriazione ivi praticata non era impostata nel suo orientamento su strade importanti che transitavano al suo interno (Postumia e Claudia-Augusta) ma, seguiva la naturale inclinazione del terreno, orientando i suoi assi rispettivamente: Kardines N 50 W, Decumani N 40 E. Molti sono ancora i retaggi di tale suddivisione, riscontrabili sia nei percorsi su strade statali, provinciali e comunali sia in viabilità campestri minori. Anche nelle suddivisioni di proprietà agrarie e nei campi si notano ancora queste antiche tracce divisionali, sebbene in questo settore, le esigenze agricole moderne stiano distruggendo gran parte di questi documenti, perchè siepi, fossati e filari di alberi sono considerati ostacoli all agricoltura meccanizzata. Anche la toponomastica ci fornisce moltissimi spunti, ma quest ultimi raramente hanno finora conosciuto sistematici confronti con le altre discipline delle scienze storico-archeologiche. Nel presente contributo vengono proposti i risultati riguardanti due dei 25 territori comunali sopracitati, ottenuti attraverso la ricerca archeologica di superficie. Nelle singole realtà comunali, essendo il lavoro ancora in una fase iniziale, non sono state ancora effettuate quadrettature sistematiche di zone campione, nè divisioni in più transetti particolarmente significativi dal punto di vista geomorfologico. In questa fase iniziale d approccio, tra gruppo di ricerca e territorio, sono state privilegiate le raccolte bibliografiche M. Bettiol: Ricerca archeologica di superficie nel territorio del municipio romano di Tarvisium 227

riguardanti le singole realtà; analizzandole e apportando dove necessitava le correzioni opportune. Fondamentale poi si è dimostrato l avvicinamento dell equipe con la popolazione locale e le rispettive municipalità, contatto che ha permesso di superare non poche diffidenze e difficoltà organizzative. Dal punto di vista strettamente logistico le indagini di superficie sono state svolte da una squadra composta di 2-3 unità, distanziate 10-15 m l una dall altra e percorrenti per intero le superfici dei campi presi in esame. La documentazione è sempre iniziata direttamente sul campo con una scheda cartacea (vedi allegato). Per motivi di praticità inoltre, durante le ricognizioni, viene fatto uso di cartografia 1:10.000 integrata con le suddivisioni catastali il più aggiornate possibile. Le raccolte di superficie sono compiute seguendo un criterio selettivo e privilegiando i materiali, per la maggior parte ceramici, che offrono elementi di datazione. Nel caso dei laterizi vengono considerati per la raccolta solo i casi di particolare interesse (ad esempio quando recano marchi di fabbrica, elementi decorativi, iscrizioni, particolarità costruttive, ecc. ecc.). Le entità archeologiche individuate in aree specifiche e circoscritte costituiscono altrettanti siti. L interpretazione del sito, già proposta in via ipotetica al momento del rinvenimento, viene successivamente elaborata con lo studio dei materiali raccolti, riuscendo così ad inquadrare cronologicamente le unità topografiche (4). Queste unità topografiche vengono successivamente riportate su cartografia I.G.M. 1:25.000 rivelatasi indispensabile per ottenere un quadro d insieme dei dati raccolti, mantenendo nello stesso tempo inalterate le qualità dei dettagli che invece cartografie più ridotte (es. 1:50.000) purtroppo difettano. VILLORBA Superficie 30,59 Kmq Popolazione 15.625 Il territorio è stato oggetto di indagini di superficie soltanto a partire dal 1991. Esso presenta notevoli difficoltà dovute all intensa attività edilizia, sia residenziale che industriale; che nell ultimo decennio ha conosciuto una notevole escalation. Sono stati riscontrati comunque elementi che ci permettono di riconoscere, almeno in alcune zone, retaggi della centuriazione trevigiana. Al momento sono stati rilevati 13 siti, alcuni dei quali documentabili soltanto attraverso le fonti storiche. Scheda dei siti: 1-Villorba: incrocio fra via Centa e via Garibaldi. Fino al 1810 esisteva un cippo conosciuto con il nome termine. Dato il coincidere di tale elemento con l incrocio di un cardo e di un decumano, è ipotizzabile l inserimento di esso all interno della suddivisione centuriale. 2-Villorba: ad Ovest di via Volpere n.5. Nel 1950 si rinvennero sepolture di età augustea, parzialmente conservate nel museo civico di Treviso. 3-Villorba: a Sud di via Centa in località La Villa. Rinvenimento e successiva dispersione di laterizi di età romana. 4-Villorba: ad Est della S.S.13, presso cartiera Marsoni. Rinvenimento di una punta di lancia in ferro con innesto a cannone, probabilmente assegnabile al periodo preromano, ora dispersa. 5-Catena: presso case Breda. Notizia del rinvenimento negli anni 30 di monete di età giulio-claudia, ora disperse. 6-Catena: fondo ex-lazzari ora Biscaro. Negli anni 30 i signori Lazzari rinvennero una sepoltura di età romana con copertura in laterizi. I materiali non furono mai recuperati. 7-Fontane: via Cavini fondo Mezzavilla. Presenza di laterizi di età romana. 8-Lancenigo: fondo Bassi Bettiolo. Si rinvengono laterizi e ceramica di età romana. Sempre dalla stessa proprietà posta all interno delle Fontane Bianche (oasi naturalistica inserita nella fascia di risorgive che interessa il nord trevigiano da Fontane di Villorba al Piave), si rinvengono mattoni romani pertinenti ad una condotta idrica 9-San Sisto: fondo Salvadori a Sud della scuola elementare. Si rinvengono frammenti ceramici e laterizi di epoca romana. 10-San Sisto: fondo Biscaro Vi è un area di 400 mq circa nella quale si rinvengono numerosissimi frammenti di laterizi e anforacei di età romana. 11-San Sisto: all interno della chiesetta omonima. Durante i lavori di restauro di tale chiesa, si rinvennero laterizi e frammenti ceramici assegnabili ad un arco cronologico compreso tra l epoca romana ed il periodo rinascimentale. La ricerca archeologica di superficie in area padana 228

12-San Sisto: via Monte Grappa fondo ex-morandin. Durante i lavori di costruzione di un villaggio residenziale sono stati messi in luce e completamente distrutti i resti di un insediamento di età romana, il cui uso non è stato possibile determinare. 13-San Sisto: via Vascon fondo Fava. All interno di questa proprietà si conserva un urna funerari in pietra a forma di parallelepipedo a base quadrata di 88 cm di lato e di 60 cm di altezza. La sepoltura approntata da un figlio per i genitori, reca su una facciata una iscrizione posta su tre registri (in corso di studio). CARBONERA Superficie 19,78 Kmq Popolazione 6.850 Il territorio a carattere agricolo e residenziale sta conoscendo in questi ultimi anni un processo di riconversione del suolo ed in più punti si stanno edificando zone destinate al terziario e alla produzione industriale. Le ricognizioni su questa realtà comunale si sono svolte in prevalenza nel quinquennio 1985-90 ed ora sono riprese dopo alcuni anni di sospensione di tali ricerche. Notevoli sono comunque le informazioni che si sono ricavate da tale territorio. In primo luogo esso era interessato dal passaggio della via Postumia a Nord e dalla via Claudia-Augusta che lo taglia completamente nella sua estensione da Sud a Nord (5). Tracce della centuriazione permangono soprattutto nella parte centrale e a Sud. In questa sede viene proposta una scheda relativa soltanto a 18 siti essendo in elaborazione tutto il materiale raccolto in passato dalla precedente equipe. Scheda dei siti: 1-Carbonera: via Frati fondo Bianchini. Rinvenimento di una sepoltura in anfora segata con corredo composto da un olla funeraria, una moneta di bronzo (asse di Augusto del 15 a.c.), un braccio in avorio appartenente ad una bambolina o statuina, frammenti di uno specchio in bronzo. 2-Carbonera: fondi Fullin-Pasqualin. Rinvenimento di numeroso materiale fittile riferito a mattoni, embrici, anfore, ceramica. Sono stati recuperati anche tre pesi da telaio e una chiave in ferro. 3-Carbonera: fondi Moro-Bianchini. Rinvenimento di materiale fittili riconducibile ad un contesto funerario. 4-Biban: fondo Bonato. Rinvenimento di materiale laterizio e anforaceo di età romana. 5-Mignagola: fondo Martin. Rinvenimento di materiale fittile frammentario e di frammenti di vetro. 6-Mignagola: fondo Rottin. Rinvenimento sporadico di una fusaiola. 7-Pezzan: rinvenimento di materiale laterizio attribuito dal De Bon ad una conduttura idrica. 8-Biban: fondo Tempesta. Rinvenimento di frammenti di mattoni ed embrici. 9-Pezzan: fondo Persico. Rinvenimento di materiale laterizio e di ceramica acroma grezza di età romana. 10-Pezzan: località Graere presso rio Bagnon. Rinvenimento di embrici e di un elemento architettonico in pietra granitica non attribuibile. 11-San Giacomo di Musestrelle. Rinvenimento durante l edificazione di un fabbricato di embrici, mattoni, anfore e ceramica in acroma grezza. 12-Vascon: fondo Rossi. Rinvenimento di materiale laterizio di anfore, pesi da telaio e vasellame pertinenti probabilmente ad un contesto insediativo rustico. 13-Vascon: fondo Morandin-Rodighiero. Rinvenimento di frammenti di mattoni e di embrici. 14-Vascon: fondo Cerebrin. Rinvenimento di un area sepolcrale con tombe del tipo ad anfora segata e a cassetta. Il materiale parzialmente recuperato è depositato presso il Museo Civico di Treviso. 15-Vascon: località Comuni Vecchi. Rinvenimento di materiale fittile. M. Bettiol: Ricerca archeologica di superficie nel territorio del municipio romano di Tarvisium 229

16-Vascon: presso Villa Perocco. Rinvenimento di una tomba in anfora segata con parziale corredo. 17-Vascon: a Sud di Case Ballerine. Fu rinvenuta in passato una sepoltura di età romana non meglio precisata. 18-Vascon: a Nord dell incrocio fra la via Postumia e la via Claudia-Augusta. Rinvenimento di numeroso materiale laterizio di età romana. NOTE (1). Mi riferisco ai dati ottenuti negli scavi di piazza S.Andrea e alla relativa bibliografia contenuti in: G.LEONARDI, in Rivista di Scienze Preistoriche,XXXII, 1977, p 331 ;Id, Treviso, in Studi Etruschi,XLVI,1979,pp 434/37. M.E.GERHARDINGER, Presenze Protostoriche nel territorio compreso fra Brenta e Livenza, in Padusa, XVII, 1981, pp59/80. (2). A questo riguardo io sono convinto che manchino ancora molti dati sulla viabilità in età romana nella Venetia e in parti colare quelli relativi all area trevigiana. Penso vadano rivisti i criteri di collegamento che univano Tarvisium agli altri municipi confinanti. (3). Non esistono documenti che diano i limiti precisi della estensione dell agro di Treviso. (4). Per definizione di sito e di unità topografica abbiamo adottato la definizione usata da C.CUCINI contenuta in Radicondoli. Storia e archeologia di un comune senese, Roma, 1990, pp 57/58. (5). Non è questa la sede per valutare le varie ipotesi sul percorso della via Claudia-Augusta, ormai ampliamente discussa in molte pubblicazioni. Il tracciato qui proposto nella mappa in tratteggio, propone il percorso identificato da A.De Bon che lo rilevò nel 1937, e ancora parzialmente riscontrabile nel tratto a Sud fino alla deviazione. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE SU TREVISO Pilla 1966-Pilla F., Nota preliminare sul rinvenimento della centuriazione trevigiana, in Atti Ist.Ven.SS.LL.AA.,CCXXIV Dorigo 1983-Dorigo W., Venezia. Origini. Fondamenti, ipotesi, metodi, Milano, 1983 Furlanetto 1984-Furlanetto P.,Treviso, Asolo, in Misurare la terra nel mondo romano. Il caso veneto, Modena, 1984 Costi et alim 1992-Costi A.,Lazzaro L.,Marcolongo B.,Visentin J., La centuriazione romana fra Sile e Piave nel suo contesto fisiografico, Padova,1992 Buchi E., Tarvisium e Acelum nella Transpadana, in Storia di Treviso,1,Treviso,1989 Malizia A.,Treviso, in Il Veneto nell età romana, 2, Verona,1987, pp 347-ss. Regione Veneto, Carta Archeologica del Veneto, Venezia, 1988 La ricerca archeologica di superficie in area padana 230

Fig. 1: Scheda usata per le ricognizioni M. Bettiol: Ricerca archeologica di superficie nel territorio del municipio romano di Tarvisium 231

Fig. 2: Comuni indagati La ricerca archeologica di superficie in area padana 232

Fig. 3 - Territorio comunale di Villorba... = Confini comunali = Reticolo ipotetico della centuriazione 1, 2, 3... = Siti archeologici M. Bettiol: Ricerca archeologica di superficie nel territorio del municipio romano di Tarvisium 233

Fig. 4 - Territorio comunale di Carbonera La ricerca archeologica di superficie in area padana 234

M. Bettiol: Ricerca archeologica di superficie nel territorio del municipio romano di Tarvisium 235

La ricerca archeologica di superficie in area padana 236