MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ'E DELLA RICERCA - Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio



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MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ'E DELLA RICERCA - Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istituto Comprensivo "Via Casa/ Bianco' Cod. Mec.RMICS22QOR - C.F. 97193300580 - Municipio ZV - Via Casal Bianco, 140-00131 ROMA - Tei. 064190100 Fax : 06 4123928? - e-mail - rmics220pn5)istnizjang.ìf - P E C: RMZCS2200R@PEC.ZSTRUZZONE.ZT Sede Centrale Se. Sec. I Grado * E.Montate" Via Gasai Bianca 140 - Settecamini - Roma 3 06 4190100 d 06.41239287 Sede Scuola Primaria "A.Nuzzo" Plesso Centrale P.zza S. Maria dell'ulivo Sede Scuola Primaria "A. Nuzzo" Riassetto Via Rubellia, 31 - Roma 31i 06.4190003-3 06.41239273 Sede Scuola Secondaria I Grado n Di Consiglio Vìa Corrapoli 119 - Case Rosse - Roma 3 06.41294238 & 06.41234497 Sede Scuola Primaria "Nino Manfredi" Vìa Valle Castellana 27/29- Case Rosse - 00131 Roma 306.41294870 & 06.41234945 Roma, ^novembre 2015 - Al Collegio dei Docenti - Ai Coordinatori dei Consigli di Classe e Intercesse - Al Gruppo RAV - Alle Docenti di F.S - Al Consìglio d'istituto - Ai Genitori - Agli Alunni - Al Personale ATA - ATTI - Albo on line d'istituto Oggetto: INTEGRAZIONE ATTO DI INDIRIZZO del dirigente scolastico al collegio dei docenti per la predisposizione del Piano Triennale dell'offerta Formativa art.l, comma 14, legge 107/2015. IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTO il comma n.14 dell'alt. 1 della Legge 13 luglio 2015, n.107 recante: la "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" che attribuisce al dirìgente scolastico potere di indirizzo al Collegio dei docenti per le attività della scuola; PRESO ATTO che l'art. 1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: VISTO l'art.25 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" che attribuisce al dirigente scolastico, quale garante del successo formativo degli alunni, autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, per assicurare la qualità dei processi formativi, per l'esercìzio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e per l'attuazione del diritto a I l'apprendimento da parte degli alunni; TENUTO CONTO delle esigenze e della programmazione delle iniziative educative e culturali presentate dagli Enti Locali e dai Servizio socio-san ita ri del territorio; TENUTO CONTO delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; TENUTO CONTO delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in occasione degli incontri informali e formali (ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi collegiali...), sia attraverso gli esiti della va lutazione annuale della qualità percepita promossa dalla scuola; TENUTO CONTO degli esiti dell'autovalutazione di Istituto e, nello specifico, delle criticità indicate nel Rapporto di AutoValutazione (RAV) - relativamente all'adozione di pratiche didattiche centrate ancora troppo sulla lezione frontale e su modalità di apprendimento passivo da parte degli alunni (ascolto della spiegazione, risposta a domande, esposizione e restituzione nella verifica) - e delle piste di miglioramento individuate (innovazione delle pratiche didattiche e sperimentazione dì modelli mediati dalla ricerca per

l'allestimento di ambienti di apprendimento significativi, sfidanti e motivanti) che saranno sviluppate nel Piano di Miglioramento, parte integrante del Piano Triennale dell'offerta Formativa; VISTI i risultati delle rilevazioni nazionale degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale e, limitatamente ai dati di scuola, a parità di indice di background socio-economico e familiare; TENUTO CONTO delle riflessioni emerse nelle occasioni di confronto sui dati di misurazione forniti dall'invalsi; delle esigenze condivise di innovazione delle pratiche di insegnamento verso modelli orientati allo sviluppo di ambienti di apprendimento attivi, la borato ria li, cooperativi, orientati allo sviluppo di competenze di base, disciplinari e trasversali; degli esiti progressivamente sempre più positivi ottenuti nelle classi che stanno sperimentando modalità che pongono al centro dei processi l'alunno attivo, costruttore, ricercatore in situazioni dì problem solving di apprendimento strategico e metacognitivo; CONSIDERATE le criticità rilevate nei consigli di classe rispetto ai comportamenti di alcuni alunni e ai risultati di apprendimento medio - bassi registrati nelle classi; CONSIDERATE le iniziative promosse negli anni per l'innovazione metodologico - didattica e per il miglioramento della qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento ("Curricolo verticale", ''Olimpiadi della matematica", "Didattica orientativa", "PQM", "Classe 2.0", "I disturbi specifici dell'apprendimento". Attività di "Recupero in Italiano e Matematica", "La IIM nella didattica", almeno per le classi, che hanno in dotazione la LIM, Alfabetizzazione italiano U...) e delle sollecitazioni continue offerte sia in situazioni collegiali formali (team, consigli di classe e collegio dei docenti nelle sue articolazioni), sia negli incontri informali in ufficio e presso le sedi di servizio; ATTESO CHE l'intera comunità professionale docente è coinvolta nei processi di riforma che stanno interessando la scuola e nella contestualizzazione didattica delle ultime Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, che orientano verso l'innovazione delle pratiche didattiche attraverso la valorizzazione di: metodologie didattiche attive (operatività concreta e cognitiva), individualizzate (semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti per garantire i traguardi essenziali irrinunciabili) e personalizzate (momenti laboratoriali diversificati che valorizzino stili e modalità affettive e cognitive individuali); modalità di apprendimento per problem solving, ricerca, esplorazione e scoperta; situazioni di apprendimento collaborativo (aiuto reciproco, apprendimento cooperativo e fra pari) e approcci meta cognitivi (modi di apprendere individuali, a utova lutazione e miglioramento, consapevolezza, autonomia di studio); RITENUTO di dover richiamare i suggerimenti già forniti in diverse occasioni, coerentemente con quanto sollecitato a livello nazionale, con le attese delle famiglie degli alunni, con le responsabilità di tutti (dirigente e docenti), nel comune intento di ricercare e sperimentare modalità e strategie efficaci per la realizzazione del successo formativo di tutti gli alunni titolari di bisógni educativi comuni e talvolta speciali; AL FINE di offrire suggerimenti e mediare modelli e garantire l'esercizio dell'autonomia didattica del Collegio dei docenti e la libertà di insegnamento dei singoli docenti, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e di contribuire alla piena realizzazione di diritti costituzionalmente riconosciuti (libertà di insegnamento, diritto allo studio-successo formativo); emana ai sensi dell'art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall'ari. 1, comma 14, della legge 13.07.2015, n. 107, il seguente Atto d'indirizzo al Collegio dei docenti per la pianificazione dell'offerta Formativa Triennale e dei processi educativi e didattici e le scelte di gestione e di amministrazione Pianificazione collegiale dell'offerta Formativa Triennale A. Pianificare un'offerta Formativa Triennale (POH} coerentemente con i traguardi dì apprendimento e di competenze attesi e fissati dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, con le esigenze del contesto territoriale, con le istanze particolari dell'utenza della scuola. B. Finalizzare le scelte educative, cumcolari, extracurricolari e organizzative al contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione, al potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto al successo formativo di tutti gli alunni; alla cura educativa e didattica speciale per gli alunni che manifestano difficoltà negli apprendimenti legate a cause diverse (deficit disturbi, svantaggio); all'alfabetizzazione e al perfezionamento dell'italiano come lingua 2 attraverso corsi e laboratori per

studenti di cittadinanza o di lingua non italiana; alla individualizzazione e alla personalizzazione delle esperienze per il recupero delle difficoltà, per il potenziamento delle eccellenze, per la valorizzazione del merito. C Orientare i percorsi formativi offerti nel POFT al potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche, scientifiche e digitali, allo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva e democratica e di comportamenti responsabili; al potenziamento delle competenze nei linguaggi non verbali {musica, arte, educazione fisica, tecnologia); D. Prevedere percorsi e azioni per valorizzare la scuola intesa come comunità attivo, aperta al territorio e in grado di sviluppare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale. E. Prevedere un sistema di indicatori di Qualità e di standard efficaci per rendere osservabili e valutabili i processi e le azioni previste nel POFT. Pianificazione educativa e didattica e innovazione delle pratiche di classe F. Preparare sempre prima la lezione e i materiali didattici necessari per le esercitazioni degli alunni e arrivare in classe organizzati. In questa fase è indispensabile decidere i diversi momenti della lezione, i materiali necessari, l'organizzazione dell'aula o degli altri spazi utilizzati, la sistemazione dei materiali e delle attrezzature, le metodologie didattiche da utilizzare nelle diverse fasi, le strategie di semplificazione, riduzione, adeguamento dei contenuti di apprendimento in presenza di alunni in difficoltà, gli strumenti compensativi, le misure dispensative e l'adeguamento della valutazione in presenza di situazioni di bisogno educativo speciale rilevate (disabilità, disturbi di apprendimento, gravi difficoltà), gli esercizi per una verifica immediata e gli esercizi diversificati per il recupero e per l'assimilazione degli apprendimenti. G. Nello gestione dello classe privilegiare modelli didattici e di apprendimento che coinvolgono direttamente e attivamente ali alunni in situazioni in cui ciascuno possa avere la possibilità di soddisfare bisogni educativi comuni ad ogni alunno (di essere accettato e valorizzato, di autostima, di dimostrare la propria competenza, di auto realizzarsi, di appartenere al gruppo e di socializzare...). A questo proposito si richiamano le principali azioni indicate dalla ricerca e ricordate in occasioni diverse: richiamo dei prerequisiti, presentazione di stimoli per l'apprendimento attivo degli alunni, apprendimento collaborativo, problem solving e ricerca, discussione guidata, gioco di ruolo, riflessione metacognitiva su processi e strategie, tutoring, realizzazione progetto, transfer di conoscenze e abilità e compiti di realtà...). H. Privilegiare modalità e criteri di salutazione formativa e orientativa, evitando il ricorso al voto numerico nella fase di apprendimento di un nuovo compito e privilegiando il giudizio orientativo che confermi aspetti positivi della prova e, contestualmente, indichi aspetti da rivedere con esercizi assegnati mirati. Tale modalità valutativa è da privilegiare per incoraggiare i nostri bambini e i nostri ragazzi a proseguire con sicurezza e con la sensazione di essere capaci, di avere la possibilità di migliorare, di avere altre opportunità. Solo nella fase successiva di verifica dell'apprendimento procedere con la valutazione numerica, che dovrà essere resa pubblica alla famiglia, mediante firma autografa, se in modalità cartacea o mediante attivazione "richiesta ricezione della comunicazione", se on line. In presenza di risultati di apprendimento appena sufficienti e mediocri diffusi, ossìa non circoscritti a un numero molto esiguo di alunni in difficoltà (da seguire comunque con intervento individualizzato e al di là della presenza o meno di certificazioni, diagnosi o individuazioni di BES) è bene riflettere sulle scelte didattiche operate che non hanno prodotto i risultati attesi e cambiare strategie e modalità di gestione della classe e della relazione educativa. A tale proposito si sottolinea che la qualità di un intervento didattico è riconducibile al suo valore aggiunto, ossia progresso nell'apprendimento e nella partecipazione dell'alunno che si riesce a ottenere con l'intervento educativo e didattico, nonostante e al netto delle variabili assegnate che lo caratterizzano ("la famiglia non lo segue, non sta attento, non si impegna a casa, da fastidio, è demotivato... ecc."). I. Curare l'allestimento di ambienti di apprendimento ricchi di stimoli e di situazioni dinamiche che coinvolgano direttamente e attivamente l'operatività dei bambini e dei ragazzi, che facilitino l'apprendimento collaborativo, la ricerca, la progettazione e la costruzione della conoscenza, la scoperta e il piacere di apprendere insieme.

Gli ambienti fisici e la loro organizzazione (setting d'aula, materiali, esposizioni di lavori prodotti dagli alunni, mappe concettuali, presentazioni, cartelloni, raccolte, angoli attrezzati...) sono significativi della vita della classe e dei processi attivi che in essa si realizzano. Aule spoglie con banchi schierati frontalmente di fronte alla cattedra, oltre a essere tristi esprimono chiaramente la tipologia di lezioni che vi sì realizzano e lasciano immaginare le difficoltà nel mantenere l'attenzione degli alunni, i cui tempi, sappiamo, sono ridotti e richiedono di variare codici, modalità e situazioni di stimolo. J. In presenza di comportamenti inadequati e di disturbo, posto che questo Ufficio attivi regolarmente le procedure disciplinari previste nel regolamento e che le stesse hanno comunque fini educativi, è necessario che i docenti che rilevano tali comportamenti con una certa frequenza riflettano sulle modalità di gestione delle relazioni di classe, per rivederle e sperimentare nuovi approcci, anche con il supporto e i suggerimenti dei colleghi che hanno sperimentato strategie educative efficaci per arginare le problematiche segnalate. Ciò in considerazione del fatto che non sempre il ricorso all'autorità sortisce gli effetti sperati che, al contrario, molto spesso, si ottengono con l'autorevolezza (robustezza di metodi e strategie), con l'entusiasmo professionale, con la passione per i bambini e per i ragazzi e con il desiderio vivo di rimuovere a ogni costo quegli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle potenzialità individuali. A questo proposito si rammenta a tutti la necessità di concordare linee educative, regole di comportamento e modalità organizzative della classe, unitarie e applicate sistematicamente con coerenza e costanza. K. Dopo lo lezione riflettere sulle situazioni emerse e osservate, registrare le criticità su cui ritornare, rilevare punti di forza da utilizzare e su cui far leva, cogliere le opportunità offerte dagli stessi alunni per rivedere modalità e scelte, risorse metodologiche, umane, strumentali, esistenti e nuove, necessaria per migliorare i processi e i risultati. L. Prìvìleoiare mediatori aggiuntivi al codice verbale per supportare le azioni di insegnamento (presentazione dell'obiettivo, richiamo e accertamento dei prerequisiti di conoscenza e abilità necessari per il nuovo apprendimento, presentazione del compito di apprendimento, esercitazioni di verifica, valutazione formativa) e le attività di apprendimento (ricerca, produzione di mappe, scherni,progetti, documenti e prodotti multimediali, presentazioni...). In questa direzione vanno sicuramente privilegiate le nuove tecnologie, in particolare la LIM, almeno in quelle aule che ne sono dotate. Pianificazione del fabbisogno di attrezzature e infrastnitture materiali, fabbisogno dell'organico dell'autonomia, potenziamento dell'offerta e obiettivi formativi prioritarì Ivi. Per ciò che concerne le infrastrutture occorrerà tenere presente che si sta procedendo al cablaggio di tutto l'istituto, obiettivo che si intende raggiungere nei prossimi tre anni a partire dall'anno in corso, iniziando dalla sede centrale "E. MONTALE" e proseguendo con la sede A.NUZZO, DI CONSIGLIO e N.MANFREDI. Per ciò che concerne le attrezzature si procederà all'implementazione di materiale multimediale (LIM e tablet...) e si doteranno tutte le aule della scuola secondaria di I grado, di computer per attivare ormai a regime il Registro elettronico. N. per ciò che concerne i posti dì organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento prevedìbilmente rimane quello dell'organico di fatto dell'anno in corso, salvo aumento di alunni e classi. Eventuali variazioni successive potranno, infatti, essere apportate in sede di aggiornamento annuale del Piano. O. per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell'offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti e alle attività contenuti nel Piano triennale, entro un limite massimo di 8 unità: - nell'ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente della scuola primaria su posto di sostegno per l'esonero del primo collaboratore del Dirigente; mentre i rimanenti posti dell'organico del potenziamento dovranno servire per realizzare Progetti di inclusione, recupero e/o aiuto compiti e per attività vs alunni con bisogni educativi speciali, al fine di consentire a tutti il raggiungimento delle competenze di base, in particolare in italiano e matematica. Inoltre verrà data priorità a quei progetti di potenziamento musicale, artistico e sportivo e servire anche alla copertura delle supplenze brevi evitando, quindi, di assorbire sui progetti l'intera quota disponibile;

- nell'ambito delle scelte di organizzazione, ma che non rientrano nell'organico del potenziamento. dovranno essere previste: > la figura del coordinatore di plesso > le Funzioni strumentali > il coordinatore di Dipartimento; > il Coordinatore di classe; > il Comitato Tecnico - scientifico, in seno al Consiglio d'istituto, integrato al bisogno, da esperti del settore; > I Referenti di progetto > Le Commissioni > I responsabili di laboratorio > I Tutor; > II Comitato di valutazone > Le figure addette alla sicurezza (RSPP, ASPP, responsabili antincendio, primo soccorso,...); > II Gruppo RAV - per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è quello dell'anno in corso. Sarebbe auspicabile per il prossimo triennio avere almeno un'unità in più di personale fra i Collaboratori scolastici, stante la presenza di personale con 104/92 e con minor carico di lavoro certificato, rna soprattutto stante la cubatura degli edifici, che si sviluppa su due e tre piani e la diversa collocazione degli stessi. P. I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell'organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l'area disciplinare coinvolta. Si terrà conto del fatto che l'organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l'intera quota disponibile. Q) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano triennale, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell'arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza. R) II Piano triennale dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale POF a ciò designata, affiancata dal Gruppo di lavoro RAV e dalla funzione strumentale dell'lnclusione/integrazione, a suo tempo approvato dal collegio docenti, entro il mese di dicembre prossimo, per essere portata all'esame del collegio stesso nella seduta del 12 gennaio, che è fin d'ora fissata a tal fine. ">. IL DIRIGENT^SCOLASTICO '' " Luciano Santoro // presente atto di indirizzo è stato verbalmente esplicitato nei Collegi dei docenti di settembre e ottobre. Copia dello stesso viene consegnata alla F.S del POF, al Gruppo RAV e ai Coordinatori dei consigli di classe impegnati nella contestualizzaziooe delle scelte del collegio dei docenti e nei piani educativi e didattici della classe.