GIUSEPPE GAVAZZI - CURRICULUM VITAE



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Transcript:

GIUSEPPE GAVAZZI - CURRICULUM VITAE Nato il 27.7.1949. Affiliazione: Dipartimento di Fisica - Università di Milano - Bicocca P.zza della Scienza 3, 20126 - Milano Domicilio: Alzaia Naviglio Grande 46, 20144 - Milano telefono:+390258103015 - E.mail: giuseppe.gavazzi@mib.infn.it INCARICHI E CARICHE ISTITUZIONALI - Dal Ottobre 2012: membro dell Giunta del Dipartimento di fisica G. Occhialini - Dal Giugno 2010: prof. di prima fascia presso l Università di Milano Bicocca. - Dal 2008: membro della collaborazione NGVS (Next Generation Virgo Cluster Survey) al Canada France Hawaii Telescope (CFHT). - Dal 2005: membro della collaborazione ALFALFA (Arecibo Legacy Fast ALFA Survey). - 2004-2008: referente per la laurea specialistica in Astrofisica e Fisica dello spazio - Università Bicocca. - 2002: membro del Working Groups del Dipartimento per il Coordinamento Scientifico Nazionale (settore n.7 Universo e Cosmologia). - Dal Settembre 1998: professore associato presso l Università di Milano Bicocca. - Dal 2002: collaboratore dell Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF-CNR). - 2000-2001: membro del panel galassie del Time Allocation Commettee del Telescopio Nazionale Galileo. - 2000-2003: membro del Consiglio Scientifico dell Observatoire Astronomique de Marseille. - 1999 2000: membro del panel Normal galaxies dell OPC dell European Southern Observatory. 1

- 1998-1999: membro del Consiglio Scientifico del Laboratoire d Astronomie Spatiale (LAS-CNRS) di Marsiglia. - 1994-1998: professore associato presso l Università degli Studi di - 1993-1999: presidente del Consiglio Scientifico del CAISMI (CNR, Firenze). - 1992-2000: membro del Consiglio Scientifico dell Istituto di Radioastronomia (IRA) del CNR (Bologna). - 1991-1994: membro del Consiglio Direttivo dell OAB in qualità di vice direttore. - 1989-1994: astronomo associato presso l Osservatorio di Brera (OAB). - 1986: visiting scientist presso l Osservatorio di Arecibo (Puertorico). - 1985-1989: professore a contratto presso il Dipartimento di Fisica di - 1977-1989: ricercatore all Istituto di Fisica Cosmica del CNR di - 1975-1977: Sterrewacht, Leiden (Olanda). - Ottobre 1973: laureato in Fisica all Università degli Studi di Milano con una tesi sugli elettroni dei raggi cosmici con G. Occhialini. FINANZIAMENTI - CoI del contratto PRIN MIUR 2012 (PI Haardt) - CoI del contratto PRIN INAF 2011 (PI Saracco) per Euro 2400 - PI nazionale del contratto PRIN MIUR 2008: 200854ECE5 di Euro 12000 2

ATTIVITÀ DI RICERCA Complessivamente la produzione scientifica di G. Gavazzi consta di 159 articoli apparsi su riviste internazionali con referee, nel 50% dei quali appare come primo autore. Questi articoli hanno ricevuto 5581 citazioni (1557 citazioni normalizzate, H index: 42) (ADS, Maggio 2013). Il percorso scientifico di Giuseppe Gavazzi è stato segnato dalla convinzione che si potesse discriminare tra diversi processi di formazione ed evoluzione mediante l osservazione delle galassie che popolano l Universo locale, pertanto già evolute, ben prima che i telescopi da 10 metri permettessero di filmare l evoluzione cosmica mediante l osservazione di galassie a redshif t crescenti. Ciò è vero a maggior ragione per le galassie nane, che pur rappresentando la stragrande maggioranza del totale, possono essere studiate soltanto a z = 0, persino disponendo dei più potenti telescopi. G. Gavazzi è stato pioniere dell approccio osservativo multi-lunghezza d onda, fondato sulla convinzione che soltanto osservazioni estese ad un ampio intervallo dello spettro elettromagnetico potessero contribuire a discernere tra diversi modelli evolutivi (Gavazzi et al. 1996). Gavazzi concepì e condusse campagne osservative decennali di migliaia di galassie, su di un ampio intervallo di luminosità e di tipo morfologico, in diverse bande utilizzando i maggiori telescopi e radiotelescopi a disposizione dalla comunità internazionale. Nella letteratura astronomica hanno avuto ampia risonanza le sue survey a diverse frequenze del supermmasso di Coma e dell ammasso della Vergine (e.g. Gavazzi et al. 2000). Concentrarsi sugli ammassi di galassie, e per contrasto sulle regioni più debolmenti popolate dell Universo locale, servì a evidenziare la dipendenza dell evoluzione cosmica dall ambiente nel quale avviene, e quindi a meglio capire i processi fisici in gioco. (Si veda l articolo di rassegna Boselli & Gavazzi, 2006 e Gavazzi et al. 2010). 1) GOLDMINE Tutte le osservazioni svolte da G. Gavazzi e dal suo gruppo, dal settembre 2002, sono state messe a disposizione della comunità scientifica internazionale attraverso il sito GOLDMINE (Galaxy On Line Database Milano Network) sul Word Wide Web (Gavazzi et al. 2003). GOLDMINE consiste di un data-base di oltre 3600 galassie in superammassi locali. Oltre a contenere dati fotometrici (continuo e righe) dall UV al radio, GOLDMINE mette a disposizione migliaia di immagini calibrate. 2) DOWNSIZING La campagna di osservazioni nel vicino-infrarosso ha permesso di determinare in questa banda i parametri strutturali e la massa dinamica delle galassie a disco e di quelle ellittiche. Già dal 1993 è emerso 3

con forza che la quantità che più di ogni altra determina la struttura delle galassie è la massa (Gavazzi, 1993; Gavazzi et al. 1996). Galassie di piccola massa (nane) appaiono meno evolute, più ricche di gas e di stelle giovani, meno concentrate delle galassie massive che invece mostrano stelle vecchie, fortemente concentrate verso il nucleo e nella quasi totalità dei casi ospitano un buco nero supermassivo al loro centro (Decarli et al. 2007). La massa appare dunque un parametro fondamentale che regola l evoluzione galattica. Gli oggetti più massivi appaiono evoluti rapidamente in tempi remoti, mentre quelli meno massivi sono ancora sede di intensa formazione stellare, alimentata da una quantità considerevole di gas (Gavazzi et al. 2002; Boselli et al. 2001). Queste idee sono finalmente state prese in seria considerazione nello scenario gerarchico, ribattezzate Downsizing. 3) L AMMASSO DELLA VERGINE grazie alla sua vicinanza, costituisce il laboratorio ideale per verificare gli scenari di cui al punto 2, soprattutto per quanto riguarda le galassie nane. Dopo aver contribuito a determinare l effettiva forma tridimensionale dell ammasso (Gavazzi et al. 1999), lo sforzo osservativo ad ogni lunghezza d onda si è concentrato sulle galassie di questo ammasso. G. Gavazzi è membro di diverse collaborazioni internazionali che si prefiggono di far compiere alla nostra conoscenza dell ammasso della Vergine un salto di qualità. Dal 2005 fa parte di ALFALFA che ha completato (Ottobre 2012) con il radiotelescopio di Arecibo la prima survey a 21 cm di 7000 gradi quadrati di cielo dell emisfero settentrionale (Giovanelli et al. 2005). Dal 2008 è membro di NGVS (Next Generation Virgo Cluster Survey) (PI L. Ferrarese) che ha in programma di osservare in 5 anni e in 5 bande l intero ammasso col telescopio CFHT di 3.6m. G. Gavazzi é PI del progetto Hα 3 per osservare nella riga Hα col telescopio di San Pedro Martir (OAN Mexico) le galassie selezionate da ALFALFA. Per concludere è cofirmatario del Herschel open time proposal Herschel Virgo Cluster Survey (PI J. Davies) al quale sono state allocate 286 ore di osservazione col satellite infrarosso Herschel. ATTIVITÀ DIDATTICA e DIVULGATIVA A G. Gavazzi è titolare delle cattedre di Astronomia extragalattica e di Laboratorio di Astrofisica. Il corso di Laboratorio consiste nell insegnamento delle metodologie osservative e dell analisi dati dell astronomia extragalattica. Gli studenti effettuano la riduzione di dati fotometrici e spettroscopici da loro stessi acquisiti al telescopio di Loiano (Bologna) in una decina di notti di osservazione. Astrofisica è, tra i laboratori del IV anno di fisica quello col 4

maggior numero di iscritti. G. Gavazzi è stato relatore di laurea e di dottorato di diverse decine di studenti, una forte percentuale dei quali ha continuato a svolgere con successo attività di ricerca in istituti italiani e internazionali. G. Gavazzi ha sempre tenuto l attività divulgativa in grande conto. Oltre a seminari, incontri per il pubblico e qualche pubblicazione sulle riviste divulgative, ha scritto e illustrato il libro di astronomia per bambini Quanto è lontano il cielo?, pubblicato in 7 lingue: italiano (Emme), tedesco (Ravensburger), inglese (Cambridge University press), francese (Casterman), spagnolo (AKAL), danese (Host & Son) e olandese (Muelenhoff). Accadueo, il terzo volume della collana UNIMIB dedicato all acqua si apre con il suo contributo dal titolo Acqua nell Universo. Nel novembre 2008 é uscito per la collana i Nodi di Marsilio il suo libro La colorata lentezza delle galassie. 5