I GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI: STORIA, TRADIZIONI, CONTINUITÀ. LE OLIMPIADI ANTICHE



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I GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI: STORIA, TRADIZIONI, CONTINUITÀ. LE OLIMPIADI ANTICHE Parole chiave Evento sportivo, Giochi Olimpici, Giochi Paralimpici, Giochi Olimpici Invernali, Giochi Paralimpici Invernali, feste religiose, Olimpia, agonismo, atleti, regole, tregua sacra, gare, dilettantismo, professionismo. Obiettivi specifici di apprendimento Conoscere le Olimpiadi dell antica Grecia. I PRIMI GIOCHI OLIMPICI Nell antica Grecia i giochi e le gare sportive rientravano nella tradizione delle feste religiose. La religione era il centro della vita privata e sociale di ogni cittadino e lo sport era considerato un mezzo per onorare gli dei. Dedicati a Zeus, re e padre di tutti gli dei, i Giochi Olimpici diventarono ben presto la festa religiosa principale. La sede dei Giochi era Olimpia, un piccolo centro agricolo e religioso che sorgeva nel Peloponneso, a circa 50 km dalla città di Elide e a 16 km dal mare. I Giochi di Olimpia si tennero regolarmente ogni quattro anni, sopravvivendo per oltre un

millennio alle guerre e perfino all invasione romana della Grecia, avvenuta nel 150 d.c. I primi Giochi Olimpici furono dunque l espressione di due aspetti fondamentali della cultura del popolo greco: la religione e lo sport, inteso come agonismo, cioè come volontà di gareggiare seguendo precise regole. In questo modo, essi si trovarono a testimoniare l unità spirituale e culturale delle varie città-stato (le pòleis), spesso separate e in lotta tra loro. I PROTAGONISTI Potevano partecipare ai Giochi solo i cittadini greci delle pòleis, maschi liberi, figli di uomini liberi e senza precedenti penali. Gli stranieri ne erano esclusi. I Romani furono i primi ad avere accesso ai Giochi, quando la Grecia divenne una loro provincia. L accesso era vietato anche alle donne, a esclusione della sacerdotessa di Zeus, probabilmente perché le gare erano una sorta di rito di iniziazione maschile. Gli atleti, infatti, gareggiavano nudi e suddivisi in categorie per età (adolescenti e adulti). Nei trenta giorni che precedevano l inizio dei Giochi, gli atleti si allenavano in vista dell ammissione alle gare. Erano i giudici di gara a stabilire chi ammettere e avevano poi il compito di controllare che gli atleti rispettassero il regolamento stabilito dal Consiglio Superiore (la boulé). Prima delle gare veniva letto il Giuramento. Intanto alcuni messaggeri percorrevano tutta la Grecia annunciando la data d inizio dei Giochi e la tregua sacra, che non sospendeva le guerre in corso, ma assicurava lo svolgimento pacifico delle gare e consentiva a tutti di raggiungere lo stadio Olimpico senza rischi. IL PROGRAMMA I Giochi duravano cinque giorni. Nelle prime edizioni, era prevista un unica gara, la corsa dello stadio, sulla distanza di 192 m, quasi come due campi da calcio messi in fila. Si aggiunsero poi la corsa di resistenza e via via altre gare fino ad arrivare a 23. In origine, esisteva solamente un area sacra per le cerimonie religiose e le gare si svolgevano in uno stadio di 192 metri. Il primo edificio a essere costruito fu il tempio di Era, cui poi si aggiunsero il tempio di Zeus, l ippodromo per le corse dei cavalli e dei carri, la palestra per il

salto e la lotta, il ginnasio per gli allenamenti e il primo alloggio per gli atleti, i loro allenatori e i giudici di gara. I premi per i vincitori delle gare furono inizialmente simbolici: corone d ulivo e la fama perenne. Poi le pòleis iniziarono a dare premi in denaro ai propri atleti vincitori, il dilettantismo lasciò il posto alle prime forme di professionismo. LA FINE DEL MITO Quando la Grecia venne conquistata dai Romani, la tradizione dei Giochi continuò per un certo tempo. Con l avvento del Cristianesimo, però, e la conseguente condanna di tutte le cerimonie pagane, le Olimpiadi si svuotarono del loro significato religioso e persero importanza. Nel 392 d.c. l imperatore Teodosio decretò la fine dei Giochi Olimpici. Determinante ai fini di questa decisione fu l influenza che sant Ambrogio, vescovo di Milano, esercitò nei confronti dell Imperatore. Saperne di più Le feste religiose Oltre a numerose competizioni locali minori, vi erano quattro feste nazionali, i Giochi Panellenici (cioè di tutti i Greci ), cui potevano partecipare atleti provenienti da tutte le regioni della Grecia e dalle sue colonie dell Italia meridionale, della Sicilia e dell Asia Minore. Queste feste, che si chiamavano rispettivamente Feste Pitiche, Feste Nemee, Giochi Istmici e Giochi Olimpici, non si celebravano mai contemporaneamente, così che ogni anno in Grecia si teneva una festa religiosa e sportiva diversa. Le origini dei Giochi Numerose fonti storiche (reperti archeologici, monumenti, pitture su ceramica, poesie, tragedie e scritti filosofici) ne collocano l origine nell VIII secolo a.c. (la prima Olimpiade di cui si abbia traccia è quella del 776 a.c.). Il calendario dei Greci

I Giochi di Olimpia divennero così importanti che i Greci li adottarono come riferimento cronologico, calcolando le date degli eventi storici in relazione al quadriennio tra un Olimpiade e l altra. Le donne ai Giochi Le donne furono ammesse a partecipare ai Giochi Panellenici solo nel II secolo d.c., ma non poterono mai prendere parte ai Giochi Olimpici, neppure come spettatrici. Per loro si tenevano ogni quattro anni a Olimpia le Feste Eree (in onore della dea Era, moglie di Zeus): l unico evento sportivo era una breve gara di corsa. Diversa era la tradizione a Sparta, dove le fanciulle erano incoraggiate a prendere parte ad attività e competizioni sportive per irrobustire il fisico e poter così generare tanti soldati per la patria. Il giuramento di lealtà Prima dell inizio delle gare, gli atleti ammessi e i loro allenatori dovevano giurare davanti alla statua di Zeus di osservare le regole stabilite dalla boulé da almeno dieci mesi e di non usare mezzi illeciti. Il programma dei Giochi Il primo e l ultimo giorno erano dedicati alle cerimonie religiose, mentre nel terzo venivano sacrificati 100 tori, le cui carni venivano poi offerte al banchetto finale. Le altre gare La corsa in armi testimoniava come molte discipline sportive venissero utilizzate per la preparazione militare. Il pentathlon, composto da corsa, salto, lotta, lancio del disco e lancio del giavellotto (penta in greco significa cinque, con riferimento al numero delle prove), rispecchiava l esigenza di equilibrio e armonia della cultura greca.

Discipline vecchie e nuove Alcune delle attuali discipline Olimpiche erano già presenti nell antichità, seppur con qualche differenza. Oltre alle gare di corsa veloce e di resistenza, vanno ricordati il lancio del disco e del giavellotto. I dischi usati nei Giochi antichi erano generalmente di bronzo e più pesanti di quelli moderni; il giavellotto utilizzato nelle gare era fatto di legno di sambuco e munito di una cinghia di cuoio che, distendendosi dopo il lancio, lo faceva ruotare durante il volo. Il moderno decathlon è un ampliamento dell antico pentathlon. Tra le discipline di lotta è rimasto il pugilato: nell antichità, però, i pugili indossavano guantoni di pelle di pecora fissata da strisce di cuoio. Infine, il diretto antenato della lotta libera era il pankration, un misto di lotta e pugilato. I premi Nacquero così le prime corporazioni di atleti che si guadagnavano da vivere gareggiando. Filosofi e medici iniziarono a interessarsi allo sport e, mettendo le loro conoscenze al servizio della formazione e del successo degli atleti, divennero i primi allenatori e i primi medici sportivi. LA RINASCITA DEI GIOCHI Per 1.500 anni lo spirito delle Olimpiadi rimase sepolto a Olimpia, come se il fuoco che aveva incendiato il tempio di Zeus nel 392 d.c. e il fango delle piene dei fiumi avessero distrutto, oltre che i luoghi, anche la grande carica simbolica e sportiva dei Giochi. Poi, dopo una serie di tentativi falliti per il disinteresse delle grandi nazioni e la mancanza di strutture sportive adeguate, la passione e determinazione del barone Pierre de Coubertin fecero la differenza. Far rinascere i Giochi Olimpici e il loro spirito divenne la sua missione. Superando mille difficoltà, spendendo gran parte del suo capitale, lottando contro l opposizione di molti governi e dell opinione pubblica, de Coubertin riuscì infine a organizzare a Parigi nel 1894 un Congresso Sportivo Internazionale durante il quale venne ufficialmente deciso il ripristino dei Giochi Olimpici. 100 ANNI DI STORIA

I Giochi Olimpici moderni si sono svolti regolarmente ogni 4 anni, a parte le interruzioni dovute alle due guerre mondiali. Ecco le tappe principali della loro storia: Atene (Grecia) 1896 Parigi (Francia) 1900 Saint Louis (Stati Uniti) 1904 Londra (Gran Bretagna) 1908 Stoccolma (Svezia) 1912 Anversa (Belgio) 1920 Parigi (Francia) 1924 Amsterdam (Paesi Bassi) 1928 Los Angeles (Stati Uniti) 1932 Berlino (Germania) 1936 Londra (Gran Bretagna) 1948 Helsinki (Finlandia) 1952 Melbourne (Australia) 1956 Roma (Italia) 1960 Tokyo (Giappone) 1964 Città del Messico (Messico) 1968 Monaco (Germania) 1972 Montreal (Canada) 1976 Mosca (Unione Sovietica) 1980 Los Angeles (Stati Uniti) 1984 Seoul (Corea del Sud) 1988 Barcellona (Spagna) 1992 Atlanta (Stati Uniti) 1996 Sydney (Australia) 2000 Atene (Grecia) 2004 Pechino (Cina) 2008 PROGRAMMA E ORGANIZZAZIONE DEI GIOCHI

Le Olimpiadi iniziano con una Cerimonia di Apertura. Al termine delle gare, la fine dei Giochi è sancita da un analoga Cerimonia di Chiusura. Dal Congresso di Parigi del 1894 nacque il Comitato Internazionale Olimpico (CIO), che da allora è responsabile dello sviluppo dei Giochi e degli sport Olimpici. Col tempo, però, in diverse nazioni del mondo furono creati dei Comitati Olimpici Nazionali. Grande promotore del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), istituito nel 1914, fu il conte Eugenio Brunetta d Usseaux. All organizzazione dei Giochi Olimpici contribuiscono anche le varie Federazioni Sportive Internazionali, mentre, la realizzazione di ogni singola edizione, è compito del Comitato Organizzatore dei Giochi, che si forma dopo che il CIO ha designato la città che ospiterà i Giochi. I GIOCHI PARALIMPICI Nella seconda edizione delle Olimpiadi moderne (Parigi 1900), Ray Ewry si aggiudicò tutte e tre le gare di salto da fermo (lungo, alto, triplo): era poliomielitico. A Los Angeles, nel 1932, nella squadra di pallanuoto ungherese che vinse l oro c era anche Oliver Halassy: aveva una gamba sola. Sono casi particolari, che commossero il pubblico, ma che esprimono pienamente lo Spirito Olimpico e la determinazione di chi ama lo sport. Al termine dei Giochi Olimpici, Estivi e Invernali, si effettuano i Giochi Paralimpici, riservati agli atleti diversamente abili e coordinati dal Comitato Internazionale Paralimpico (IPC). Dopo un'edizione di Giochi Internazionali, la prima vera edizione dei Giochi Paralimpici si tenne a Roma nel 1960. Vi parteciparono 400 atleti provenienti da 23 nazioni. I primi Giochi Paralimpici Invernali si tennero nel 1976 in Svezia. A partire dall edizione estiva di Seoul (1988) e invernale di Albertville (1992), i Giochi Olimpici e i Giochi Paralimpici si svolgono nella stessa sede, utilizzando gli stessi impianti, lo stesso Villaggio Olimpico, gli stessi servizi. Saperne di più Primi tentativi di organizzare i Giochi Nel 1859, un ricco mecenate greco di nome Zapas tentò di organizzare una nuova edizione

delle Olimpiadi. Senza successo, però, così come furono destinati al fallimento anche altri tentativi, nel 1870 e nel 1875. Pierre de Coubertin Nato a Parigi nel 1863, de Coubertin era un grande appassionato di sport. Durante alcuni viaggi in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Canada era rimasto molto colpito dalla pedagogia sportiva, cioè dall utilizzo dello sport come strumento per la formazione e l educazione dei giovani. De Coubertin era anche uno studioso di sociologia e inseguiva l ideale di uno sport uguale per tutti, in cui atleti di ogni classe sociale e nazionalità potessero affrontarsi senza distinzioni o privilegi. Un museo dedicato allo spirito e alla storia dei Giochi A Losanna, in Svizzera, esiste dal 1993 il Museo Olimpico, dedicato allo spirito e alla storia dei Giochi. Oltre alla ricostruzione delle varie edizioni, con testimonianze scritte, fotografie e filmati, alla storia del CIO, ai documenti contenuti nella biblioteca e nel Centro Studi Olimpici, c è un interessante sezione dedicata alle attrezzature appartenute ai grandi campioni. Atene 1896: la prima Olimpiade moderna Il 6 aprile 1896 nello stadio Panatenaico il re di Grecia Giorgio I pronunciò la breve formula destinata a restare nel tempo: Dichiaro aperti i Giochi della prima Olimpiade dell era moderna. Le nazioni partecipanti erano solo 14, per un totale di 245 atleti, che si fronteggiarono in diverse discipline sportive raggruppate per specialità: sport atletici, ginnastica, scherma e lotta, tiro, sport nautici, velocipedismo (ciclismo), giochi atletici. Al pari dei Giochi antichi, le gare furono riservate solo agli uomini. Parigi 1900: la prima volta delle donne In concomitanza con la grande Esposizione Universale che celebrava l inizio del nuovo secolo, le donne fecero la loro comparsa in quest'edizione dei Giochi. Furono solo due gli

sport a loro riservati: tennis e golf. Per la prima volta partecipò anche l Italia. Londra 1908: medaglie e regolamenti Per la prima volta, vennero dettati i regolamenti Olimpici e consegnate le medaglie d oro ai vincitori. Anversa 1920: la Bandiera Olimpica Prima comparsa ufficiale della Bandiera Olimpica con i cinque cerchi colorati. Parigi 1924: l'inno Olimpico Per la prima volta, si tennero la Cerimonia di Apertura e Chiusura e risuonarono le note dell Inno Olimpico, composto da Samaras Spiros e Kostis Palamas su commissione di de Coubertin. Nel 1924 si disputò anche la prima edizione dei Giochi Olimpici Invernali, con sede a Chamonix, sulle Alpi francesi. Los Angeles 1932: il Villaggio Olimpico Fu costruito il primo Villaggio Olimpico, dove gli atleti alloggiavano insieme, in segno di fratellanza tra gli sportivi di tutto il mondo. Berlino 1936: Olimpiadi e mass media I Giochi Olimpici sono da sempre un grande evento mediatico. I mezzi di comunicazione di massa hanno avuto sempre un occhio di riguardo per questo evento di risonanza mondiale. Nel 1920, ai Giochi di Anversa, fecero la loro comparsa il telegrafo e la radio. Nel 1938 Leni Riefensthal vinse un Oscar con il film che aveva girato due anni prima ai Giochi di Berlino. L edizione di Roma, nel 1960, venne per la prima volta ripresa dalla TV e quella di Tokyo, nel

1964 (la prima disputata in Oriente), fu vista in tutto il mondo grazie a un satellite. Le ultime edizioni, infine, e ancor più le future, vedono l utilizzo del computer, di Internet, della tecnologia applicata alla diffusione delle informazioni. Helsinki 1952 Prima partecipazione dell Unione Sovietica. Melbourne 1956 L'arrivo di diversi Paesi dell Africa e dell Asia sancì definitivamente l internazionalità delle Olimpiadi. Città del Messico 1968 Quest'edizione delle Olimpiadi fu caratterizzata da episodi di rivolta studentesca e protesta dei neri d America: per la prima volta le Olimpiadi erano teatro di rivendicazioni politiche e sociali. Montreal 1976 Primo caso di boicottaggio: molti Paesi africani non parteciparono per protestare contro l'apartheid sudafricano. Da allora, non partecipare alle Olimpiadi divenne un modo per esprimere il proprio dissenso contro avversari politici o Paesi nemici. Mosca 1980 Gli Stati Uniti e altre 64 nazioni non parteciparono per protestare contro l invasione sovietica dell Afghanistan. Los Angeles 1984 Nonostante il boicottaggio di risposta dell Unione Sovietica e altri Paesi alleati, parteciparono ben 140 nazioni. Seoul 1988 Furono introdotti tra gli sport Olimpici le discipline del taekwondo e del tennis da tavolo. Primo caso di doping: l atleta canadese Ben Johnson dovette restituire la medaglia vinta nei 100 m perché trovato positivo agli esami di controllo. Barcellona 1992

Furono introdotti tra gli sport Olimpici il badminton e la pelota. Atlanta 1996 Fu introdotto il softball. Sydney 2000 199 i Paesi partecipanti e, con l'arrivo del triathlon, 28 gli sport coinvolti. Per la prima volta gli atleti hanno gareggiato in impianti e usufruito di attrezzature realizzati all insegna del rispetto ambientale. Inoltre, alla formula del Giuramento si è aggiunto l impegno per uno sport senza doping e senza droga. E ancor di più il rispetto di questa promessa vale per le Olimpiadi del 2004 di Atene, in Grecia, Paese dove lo Spirito Olimpico è nato. La Cerimonia d'apertura La parata degli atleti è sempre aperta dalla squadra greca e chiusa dalla nazione che ospita i Giochi. Viene quindi eseguito l Inno Olimpico e issata la bandiera ufficiale. Mentre entra nello stadio il tedoforo che porta la Fiamma Olimpica, un atleta del Paese ospitante legge il Giuramento. Infine, viene liberato un volo di colombe bianche, simbolo di pace. Le gare olimpiche Le gare sono individuali: il Comitato Olimpico non tiene conto dei risultati totali delle squadre. Il numero dei partecipanti per nazione varia da disciplina a disciplina; negli sport di squadra può partecipare una sola formazione per Paese. Dopo ogni gara, i primi tre classificati vengono premiati con medaglie d oro, d argento e di bronzo, mentre vengono issate le tre bandiere e suonato l inno nazionale del vincitore. I nomi dei primi sei classificati sono incisi sul muro dello stadio. Le origini del CIO Il primo presidente del CIO fu il greco Demetrius Vikelas; il secondo, dal 1896 al 1925, lo stesso de Coubertin. A quei tempi erano già presenti due italiani: il conte Lucchesi Palli e il duca Carafa d Andria. Eugenio Brunetta d'usseaux Grande promotore del CONI, fu un personaggio che poi stranamente non solo non vi ebbe alcun ruolo ma che fu presto dimenticato, nonostante la sua opera infaticabile a favore dello sport: il conte Eugenio Brunetta d Usseaux, nato a Vercelli nel 1857 e poi trasferitosi a Parigi, dove fu segretario del CIO e sostituto di de Coubertin gravemente malato. Perché "paralimpici" In origine il prefisso para derivava dal termine paraplegico, cioè persona affetta da paralisi

degli arti, generalmente inferiori: oggi, invece, si intende come parallelo ai Giochi Olimpici. Alle origini dei Giochi Paralimpici La prima manifestazione di Giochi Internazionali per persone "diversamente abili" fu organizzata nel 1948 a Stoke Mandeville, in Inghilterra, dal neurologo Sir Ludwig Guttman. L'INIZIO DEI GIOCHI Tutte le Olimpiadi partono da Olimpia. Qui si compie il rito d'inizio dei Giochi: viene accesa un'urna posta su un moderno altare vicino a dove è sepolto il cuore di de Coubertin. Il fuoco è ottenuto secondo il metodo antico, facendo convergere i raggi del sole attraverso una lente su un pezzo di legno. Da questa Fiamma, che continua ad ardere per tutta la durata dei Giochi, viene poi accesa la Torcia Olimpica, simbolo della continuità dello Spirito Olimpico dall età antica a quella moderna. La Torcia passa di mano in mano, con una lunga staffetta di tedofori (termine derivato dal greco antico che significa portatori di fiaccola ) fino alla sede prescelta per i Giochi. L ultimo corridore accende il Braciere Olimpico, che continuerà a bruciare per l'intera durata dei Giochi, dando così inizio alle Olimpiadi. LO SPIRITO OLIMPICO Il rito iniziale della Fiamma richiama i valori e gli ideali che stanno alla base del fenomeno Olimpico. Così come per gli antichi Greci i Giochi erano un momento di incontro e di rispetto al di là delle divisioni e delle rivalità, per gli uomini moderni le Olimpiadi incarnano la forza dello spirito sportivo, fatto di passione, tenacia e impegno personale, ma anche di amicizia e condivisione con gli altri atleti. De Coubertin aveva già ben chiaro questo concetto: considerava lo sport uno strumento per lo sviluppo armonioso della persona e il conseguimento della pace e dell uguaglianza tra i popoli. Questo programma è stato fatto proprio dal Movimento Olimpico, che dalle prime edizioni a oggi vigila sulla diffusione di una pratica sportiva a misura d uomo. Secondo lo Spirito Olimpico, attraverso lo sport ci si può educare a un corretto stile di vita. Il Motto delle Olimpiadi lo esprime chiaramente. Lo Spirito Olimpico esige anche correttezza, intelligenza e lealtà.

Ecco perché gli atleti si impegnano a gareggiare nel rispetto delle regole e nel rifiuto di doping e droghe. Nella Cerimonia di Apertura dei Giochi, un atleta del Paese organizzatore recita il Giuramento Olimpico. Ancora, lo Spirito Olimpico chiede che si gareggi per mettere alla prova se stessi, per crescere più forti e migliori e non solo per ottenere risultati e vincere. È questo il significato della frase di de Coubertin e il motivo per cui, nonostante sia tramontato il concetto di dilettantismo, una Medaglia Olimpica continua a rappresentare una vittoria di quei valori citati da Pierre de Coubertin. UGUAGLIANZA E INTERNAZIONALISMO L'ideale di uno sport che favorisca la pace tra gli uomini, l uguaglianza e l internazionalismo, è simboleggiato dalla Bandiera Olimpica, disegnata nel 1913 dallo stesso de Coubertin e issata per la prima volta nello stadio di Anversa nel 1920. Su campo bianco si intersecano cinque cerchi colorati: azzurro, nero, rosso, giallo e verde. L intreccio dei cerchi sta a significare l universalità dei Giochi, sia perché tutte le bandiere del mondo contengono almeno uno di quei colori, sia perché ciascuno di essi è abbinato a un continente: il blu all Europa, il giallo all Asia, il nero all Africa, il rosso all America, il verde all Oceania. In nome dell ideale della pace, i Giochi Olimpici assicurano l uguaglianza di tutti gli atleti senza alcuna discriminazione e promuovono i diritti di ogni uomo e la pace tra i popoli. L emblema dell IPC, il Comitato Internazionale Paralimpico, è il disegno di tre elementi (verde, rosso e blu), che simboleggiano le tre componenti dell uomo: la mente, il corpo e lo spirito. I GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI INVERNALI:LA STORIA E LE SEDI Gli sport invernali entrarono a far parte delle discipline olimpiche un po' alla volta. Prima con sporadici inserimenti nel programma dei Giochi Olimpici Estivi, poi con manifestazioni loro dedicate, infine, grazie all'insistenza dei rappresentanti dei Paesi nordici, con la prima edizione dei Giochi Olimpici Invernali che si tenne a Chamonix nel 1924. Da allora, le Olimpiadi Invernali si sono svolte regolarmente, tranne che nei periodi delle due guerre mondiali, ogni quattro anni, nello stesso anno dei Giochi Estivi. Dopo le Olimpiadi del 1992, però, si decise di alternare ogni due anni Giochi Estivi e Giochi Invernali: i Giochi Olimpici Invernali si tennero così a Lillehammer, in Norvegia, nel 1994, a due soli anni di

distanza dai Giochi di Albertville (Francia) del 1992. Si è pensato, infatti, che sarebbe stato utile moltiplicare un appuntamento così importante, capace di muovere un incredibile quantità di risorse economiche e di attirare per diversi giorni l attenzione dei media. 80 ANNI DI STORIA Chamonix (Francia) 1924 Saint Moritz (Svizzera) 1928 Lake Placid (Stati Uniti) 1932 Garmisch (Germania) 1936 Saint Moritz (Svizzera) 1948 Oslo (Norvegia) 1952 Cortina d Ampezzo (Italia) 1956 Squaw Valley (Stati Uniti) 1960 Innsbruck (Austria) 1964 Grenoble (Francia) 1968 Sapporo (Giappone) 1972 Innsbruck (Austria) 1976 Lake Placid (Stati Uniti) 1980 Sarajevo (Iugoslavia) 1984 Calgary (Stati Uniti) 1988 Albertville (Francia) 1992 Lillehammer (Norvegia) 1994 Nagano (Giappone) 1998 Salt Lake City (Stati Uniti) 2002 Torino (Italia) 2006 Vancouver (Canada) 2010 I GIOCHI PARALIMPICI INVERNALI Finita la seconda guerra mondiale, soldati e civili che avevano riportato mutilazioni e lesioni

spinali si adoperarono per poter praticare, anche nella nuova situazione, le discipline sportive estive e invernali. Uno dei pionieri fu l austriaco Sepp Zwicknagl, che aveva perso in guerra entrambe le gambe e sciava con protesi. Da allora, molte soluzioni tecniche vennero ideate e provate. Le prime Olimpiadi Invernali ufficialmente riservate agli atleti diversamente abili si tennero nel 1976 in Svezia, a Ornskoldsvik. Da allora, i Giochi si sono tenuti regolarmente, arrivando a prevedere cinque discipline: sci alpino, sci di fondo, biathlon, hockey su slittino, curling su carrozzina.