PICCOLA E MEDIA IMPRESA RURALE: MODELLI DI REDDITIVITA E FORME DELLA DIDATTICA AMBIENTALE Prospettive socio-economiche. Venerdì 7 febbraio 2014



Documenti analoghi
Termotecnica Pompe di Industriale. Gli atti dei convegni e più di contenuti su

La filiera bosco-legno-energia nelle valli Chisone e Germanasca

Processi di trasformazione

Il Teleriscaldamento: Un esempio virtuoso di utilizzazione della biomassa legnosa. Roma 6 Febbraio 2015 Walter Righini

Associazione Forestale. Valli del Rosa

Tavola rotonda. Bosco ceduo : un governo per le risorse del territorio. Selvicoltura dei boschi cedui: principi e innovazioni

DALLA GESTIONE FORESTALE ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA A BIOMASSE UNA STRATEGIA DI FILIERA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE. Marino Berton Direttore Generale

Minireti di TLR a cippato locale: aspetti socioeconomici, ambientali e criteri di corretta progettazione

Filiera corta per la Produzione di carbone certificato.

Le potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera

Il progetto strategico Renerfor in Valle d Aosta: Attività e obiettivi

dalla difesa del suolo alla produzione di energia Terra Uomini Ambiente Genova 29 novembre 2012 La filiera bosco energia: Nazzareno Belleggia

FMMF il Legno: un Marchio già depositato

II CONVEGNO REGIONALE: Energia da biomassa in Basilicata: realizzazioni e programmi

SUNLIFE La Strategia Umbra per Natura 2000 LIFE13 NAT/IT/000371

SISTEMA REGIONALE DELLE QUALIFICHE

La valorizzazione delle produzioni legnose nazionali. La valorizzazione delle biomasse nelle aziende agro-forestali

IL COMUNE DI FORNI DI SOPRA INAUGURA IL TELERISCALDAMENTO

Introduzione alla filiera del legno

Innovazione nella filiera locale legno-energia: il caso Piemonte

Università degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali

I CONSORZI FORESTALI: ESPERIENZE DI VALORIZZAZIONE DELLA FILIERA BOSCO-LEGNO-ENERGIA

Settore Politiche Forestali

I FLUSSI DI CO 2 IN BOSCO

PROGETTO VALORIZZAZIONE LEGNAME DI CASTAGNO PIEMONTESE

Le bioenergie: le misure attivabili, le possibilità offerte dalle politiche nazionali, problematiche.

RELAZIONE FORESTALE TECNICO - DESCRITTIVA

L impianto di Cogenerazione di Reggello da Gassificazione di Legno

Organizzazione della comunicazione

VALORIZZAZIONE ENERGETICA DELLE BIOMASSE DI SCARTO - Esperienze realizzate

Progetto CoGasLegno Prospettive per la gassificazione di biomasse agroforestali su impianti di piccola taglia. Rino Gubiani

Investire in nuovi percorsi didattici per formare nuove professionalità: le opportunità offerte dal progetto Biomass+

LA SOCIETA Nata nel dicembre 2007 Renovo S.p.A. fa parte del Gruppo Fingest e nasce con l obiettivo di sviluppare progetti di produzione di energia da

FILIERA FORESTALE LEGNO ENERGIA L ESPERIENZA DELLE COMUNALIRE PARMENSI E L IMPIANTO DELL OSPEDALE DI BORGO VAL DI TARO

Wood Technology Labs Casalmaggiore Cremona. Produzione di cialde di legno vergine con recupero di energia termica. Guido Minelli

Termotecnica Pompe di Industriale

Finalità del Tavolo di filiera legno e problematiche normative in discussione

RISCOPRI IL RISCALDAMENTO A LEGNA

POTENZIALE LEGNOSO REGIONALE E SOSTEGNO CANTONALE ALL ENERGIA DEL LEGNO

CONSORZIO COMUNALIE PARMENSI. Energia dal Bosco. Michele Dellapina

LO STATO DELL ARTE DELLA FILIERA LEGNO ENERGIA IN ABRUZZO

Scegli la Qualità Certificata

L esperienza del Consorzio Forestale Lario Intelvese nell ambito dei progetti GE.COO.FOR e BIOMAdapt

P.S.R REGIONE PUGLIA MISURA 19 APPROCCIO LEADER SSL STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE PARTECIPATA

Innovazioni i colturali li per le piantagioni con le latifoglie a legname pregiato

{tab=descrizione generale}

Aspetti economici delle colture da biomassa a ciclo breve

Milano, 27 giugno 2013!

Progetto di valorizzazione e promozione della filiera legno-energia

Il teleriscaldamento a cippato di Pomaretto

Gassificazione e motore Stirling L'esperienza dell'impianto di Castel d'aiano

ISCRIZIONE C.C.I.A.A. N. SEZIONE PROVINCIA Denominazione. Indirizzo sede legale (via) Comune Provincia C.A.P.

Roberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura

Bilanci di CO 2 nella gestione delle foreste piemontesi. Franco Molteni

Politica regionale, strumenti e fondi a disposizione

La Foresta Modello delle Montagne Fiorentine (FMMF)

via Leonardo da Vinci 44 Grugliasco (TO) via Morghen 5 Torino

Piani forestali aziendali per la valorizzazione dei crediti di carbonio [progetto FORCREDIT]

Professionalità dei produttori biomasse e mercato dei biocombustibili di origine forestale

Biogenerazione distribuita l importanza della produzione energetica integrata. Maurizio Cocchi ETA-Florence

Estensione delle superfici forestali: ha (ISTAT 94) ha (proiezione reale ultimi rilievi) = 30% del territorio piemontese

REGIONE LIGURIA Dipartimento Agricoltura, Sport, Turismo e Cultura Servizio Politiche della Montagna e della Fauna Selvatica

Consorzio forestale lario intelvese

Misure per mitigare gli aspetti negativi del ceduo matricinato

LA TUTELA DEI BOSCHI Aspetti forestali e paesistici

AlterPELLET. Pensare l alternativa locale e sostenibile al pellet

Foreste Alpine il GdL della Convenzione delle Alpi

IL PORTALE LEGNOPIEMONTE

AZIENDA AGRICOLA BOZZOLO LIVIO Via Vittorio Veneto, 1 AZZIO (VA)

LE BIOMASSE ENERGETICHE E IL TERRITORIO: UN CONNUBIO INEVITABILE

La filiera legno-energia: un opportunita per il territorio

Regione Emilia-Romagna

Coerenza con il PSR: le Misure, le Azioni.

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA LOMBARDIA MILANO 1 APRILE 2014

Le risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione

Allegato 2 A DESCRIZIONE SINTETICA

Il settore forestale nazionale: attori, filiere, politiche e strumenti di sviluppo alle soglie del 2020

BIOMASS + Interventi operativi per l'attivazione delle filiere corte Actions opérationelles pour l'activation de filières courtes

Sviluppo di fonti di energia rinnovabili

Aggiornare la Carta di Bagno di Romagna Federica Barbera Ufficio aree protette e biodiversità - Legambiente

Centrale di co-generazione e rete di teleriscaldamento a biomassa vergine Comune di Villa Guardia

Evoluzione del settore delle biomasse legnose

Aspetti economici delle colture da biomassa a ciclo breve

PIANIFICAZIONE DELLA DISPONIBILITA DI BIOMASSE LIGNO-CELLULOSICHE IN PIEMONTE

Università degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Laurea Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali

Biomasse agroforestali nel conto termico: opportunità per il settore primario

I pioppeti: confronto tra superfici

LE BIOMASSE L ENERGIA Quadro di insieme

Energia dal legno dal bosco al camino!

Scegli la Qualità Certificata

Incentivi regionali per i generatori di calore a biomassa

Anna Bortolazzi, Luca Carisio, Giacomo Corvaro, Manuel Gallo D.M. 28 DICEMBRE 2012 CONTO TERMICO

Ruolo e gestione delle pinete di pino nero dopo i LIFE SelPiBio e FoResMit. Alessandra Lagomarsino e Paolo Cantiani

Le tecnologie per la Green Economy: normativa ed impianti a biomassa/biogas di piccola-media taglia.

Le rubriche, pubblicate periodicamente all interno di Tecniko & Pratiko, sono 15!

La convenienza alla realizzazione di micro-filiereenergetiche a biomasse forestali

Misura M16 Cooperazione (art. 35) Sottomisura Sostegno alla stesura di piani di gestione forestale o strumenti equivalenti

Allegato B della DGR n del 01/10/2018. Modello di Registro del Sistema di Dovuta Diligenza per gli operatori forestali/commercianti delle Marche

Transcript:

PICCOLA E MEDIA IMPRESA RURALE: MODELLI DI REDDITIVITA E FORME DELLA DIDATTICA AMBIENTALE Prospettive socio-economiche Venerdì 7 febbraio 2014 NUOVE FORME DI VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI FORESTALI NEL REIMPIEGO AZIENDALE E NEL MERCATO LOCALE Guido Locatelli 1

NUOVE FORME DI VALORIZZAZIONE O RITORNO AI METODI TRADIZIONALI? DALLA VALENZA PRODUTTIVA CLASSICA AL CONCETTO DI MARKETING DEL TERRITORIO quali capacità produttive forestali possiamo valorizzare? La biomassa legnosa La QUALITA DEI PRODOTTI LEGNOSI FORESTALI SELVICOLTURA MIRATA La DIVERSIFICAZIONE DEI PRODOTTI LEGNOSI FORESTALI SELVICOLTURA MIRATA La VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI MINORI SELVICOLTURA MIRATA LEGNO ED ENERGIA La capacità protettiva idraulico-forestale Il REIMPIEGO AZIENDALE DEI PRODOTTI FORESTALI AD USO S.I.F. La valenza paesaggistica e didattico-ambientale Il REIMPIEGO AZIENDALE DEI PRODOTTI FORESTALI PER ARREDO VERDE SELVICOLTURA NATURALISTICA E BIODIVERSITA 2

La biomassa legnosa Il passato utilizzo forestale a finalità prevalente produttiva ha portato a massimizzare la produttività in termini quantitativi operando con sistemi selvicolturali volti a coetaneizzare il bosco con turni di taglio brevi e forti riprese percentuali LA CEDUAZIONE Che ha portato alla progressiva omogeneizzazione del prodotto legnoso offerto dal bosco aumentando di conseguenza il rischio di collocazione del semilavorato sul mercato del legno 3

LA STORIA DEL TANNINO 4

la competitività richiede invece: QUALIFICAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEL PRODOTTO LEGNO COME? LA GESTIONE FORESTALE DEVE PREVEDERE: 1. interventi omogenei su aree di ridotta estensione 2. allungamento dei turni di utilizzazione 3. riduzione dei tassi di ripresa al taglio con la puntuale conservazione delle specie accessorie 4. applicazione di criteri selettivi al taglio di tipo positivo La QUALITA DEI PRODOTTI LEGNOSI FORESTALI SELVICOLTURA MIRATA Imparare a selezionare il prodotto del taglio già sul letto di caduta cattiva abitudine 5

cattiva abitudine eccesso di zelo 6

selezione normale La DIVERSIFICAZIONE DEI PRODOTTI LEGNOSI FORESTALI SELVICOLTURA MIRATA Reimpieghi aziendali agricoli del legname locale: uso paleria in presenza di boschi di castagno: creare superfici accorpate di piccola estensione (indicativamente da 0,30 a 0,50 ha) da sottoporre a ceduazione classica (anche senza riserva di matricine) per la produzione di paleria di utilizzo agricolo (fino a sez. medie di 10-12 cm), con tagli secondo turni massimi di 15 anni; sulle superfici piu vaste operare con matricinature intensive secondo turni di 25 anni al fine di produrre paloni ad uso travatura od ingegneria naturalistica di sez. media di 22-25 cm; in presenza di boschi di robinia: ridurre i turni della ceduazione a max 12-15 anni. SEMPRE Ovunque possibile eseguire il concentramento per alberi interi Depezzare i tronchi tagliati per toppi LUNGHI (anche di 6-8 metri) Operare la prima trasformazione (scortecciatura, depezzatura, appuntatura, confezionamento o accastamento) presso il centro azienda sia per facilitare il reimpiego degli scarti sia per favorire la trasformazione in ambiente operativo sicuro 7

uso opera Una semplice segatronchi elettrica in azienda permette di valorizzare significativamente numerose produzioni legnose locali per il riutilizzo aziendale quali: la Robinia travature/assi/piccoli pezzi per tornio/pavimentazioni esterne ed interne il Castagno travature/assi Rovere e Farnia travature/assi/piccoli pezzi per tornio il Frassino maggiore piccoli pezzi per tornio il Ciliegio selvatico assi/piccoli pezzi per tornio il Prunus serotina assi/piccoli pezzi per tornio l Ontano nero piccoli pezzi per tornio/pavimentazioni esterne anche in questo caso operare con matricinature intensive secondo turni di 25-30 anni al fine di produrre tronchi di sez. media di 30-35 cm; SEMPRE Ovunque possibile eseguire il concentramento per alberi interi Depezzare i tronchi tagliati per toppi LUNGHI (anche di 6-8 metri) Operare la prima trasformazione (depezzatura, segagione confezionamento o accastamento) presso il centro azienda sia per facilitare il reimpiego degli scarti sia per favorire la trasformazione in ambiente operativo sicuro 8

fonte Il legno di Robinia nell edilizia Politecnico di Torino facoltà di Ingegneria Quaderno 11-1987 9

La VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI MINORI L idea di creare popolamenti forestali ad impiego mirato apre la possibilità di produrre essenze dalle specifiche attitudini per la manutenzione del territorio e la salvaguardia della funzione di protezione idraulico-forestale quale compito prioritario dell attività agricola svolta a pieno campo in ambito pedemontanao e montano CON UNA SELVICOLTURA MIRATA Salvaguardando, introducendo e diffondendo specie minori Noccioli, Salici, Saliconi, Pruni, Biancospini, Berberis, etc. 10

su porzioni di aree boschive omogenee ben definite si possono creare piantonai naturali a cui attingere per la fornitura della componente vegetale agamica di corredo alle piccole opere S.I.F. proprie della gestione quotidinana del territorio agro-forestale in ambito marginale 11

12

LEGNO ED ENERGIA La valorizzazione ad uso energetico dei boschi di latifoglia in ambito prealpino esiste da sempre: quali le nuove forme di valorizzazione aziendale del prodotto legnoso? SI DEVE RIVALORIZZARE LO SCARTO Quando l attività primaria si basava su cicli produttivi chiusi il reimpiego delle ramaglie, sottomisure e scarti dei tagli era pressoche totale (comune era la formazione nel bosco delle fascine utilizzate per le fasi di accensione di stufe, forni e camini) con l ingresso della meccanizzazione forestale e la crescita delle biomasse legnose disponibili al taglio, a far corso dagli anni 70 del secolo scorso, l obiettivo quantitativo visto come priorità imprenditoriale forestale porto alla crescita dello scarto legnoso abbandonato in bosco, stimabile, con sistemi di utilizzazione abituali, nell ordine del 25-30% dell intera biomassa posta al taglio il caro petrolio degli anni 80 e l entrata sul mercato di tecnologie per la produzione di calore derivato dalla combustione del legname, da farsi risalire agli inizi degli anni 90, ha aperto le porte per la rivalorizzazione di quel 30% di scarto inutilizzato a fine produttivo aziendale l affermazione del cippato ligno-cellulosico seguito dal pellet quali combustibili idonei all approvigionamento automatico degli impianti per la produzione di calore ha infine determinato la completa rivalorizzazione degli scarti che devono valorizzarsi con: sistemi di concentramento per piante intere creazione di piazzali temporanei a bordo bosco accessibili dai mezzi idonei alla trasformazione in cippato dello scarto legnoso derivato dal depezzamento della componente da destinare ad impieghi qualitativamente piu elevati sistemi di stoccaggio temporaneo del cippato in siti direttamente collegati al punto calore si tratta di importanti opportunità per contenere il costo energetico aziendale ma anche per creare occupazione nei periodi morti e per valorizzare la funzione paesaggistica dei boschi gestiti Il noto maggior costo delle caldaie alimentate a biomassa legnosa rispetto a quelle a gas naturale e tuttavia uno dei freni alla completa affermazione del reimpiego aziendale degli scarti di derivazione forestale diretta, peraltro in continua diffusione Sono di conseguenza in fase di sviluppo nuovi sistemi quali per esempio lo studio di pirogassificatori di piccola potenza termica capaci di produrre calore per vapore acqueo senza emissione di fumi 13

schema sintetico impianto 14

es. gassificatore per impiego energetico aziendale 15

particolare ventola scambiatore calore 16

CONCLUSIONI Il reimpiego aziendale dei prodotti di derivazione forestale deve nascere da una selvicoltura capace di diversificare gli assortimenti valorizzandone le attitudini potenziali. In azienda si puo impiegare legno locale autoprodotto per: uso ardere in tronchetti uso ardere cippato paleria uso agricolo leggera paleria pesante per opere S.I.F. paleria per segnaletica assi per pavimentazioni interne ed esterne (sentieristica, ponticelli, etc.) assi per segnaletica (bacheche e cartelli) assi per arredo aree attrezzate (tavoli, panchine, scalette, costruiti in opera) carpenteria edile andante travature per tetti e tettoie talee ad utilizzo S.I.F. semilavorati per uso tornio a fini artigianali IL MERCATO LOCALE La valorizzazione commerciale del prodotto legnoso a km zero deve prevedere: 1. la certificazione ai sensi del Regolamento n. 995/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 ottobre 2010 European Timber Regulation (EUTR), denominato anche Due Diligence (Dovuta Diligenza) 2. la certificazione del processo produttivo es. P.F.C. 3. l apertura di forme di convenzionamento per la fornitura del legname a Km zero agli enti territorialmente competenti per opere SIF e di arredo urbano in ambiti naturalistici 17