Misure per mitigare gli aspetti negativi del ceduo matricinato
|
|
- Anna Maria Simona Marinelli
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Misure per mitigare gli aspetti negativi del ceduo matricinato - allungamento del turno (= riduzione estensione delle tagliate) - creazione di più serie di tagli (= riduzione estensione delle tagliate) - forma e orientamento delle tagliate - adeguata scelta delle matricine - sostituzione delle ceppaie morte o deperite - rifoltimento delle radure con piantagione - prevenzione e lotta agli incendi boschivi - attenzione ai danni durante le utilizzazioni forestali - restrizione del pascolo in bosco nei primi anni del turno
2 Turni minimi del ceduo Nel Lazio il regolamento forestale prescrive per i cedui matricinati i seguenti turni minimi (art. 38): - 25 anni per il faggio - 16 anni per le quercie caducifoglie - 20 anni per il leccio e le specie della macchia mediterranea - 14 anni per il castagno - 12 anni per la robinia - 10 anni per l ontano, il nocciolo e il salice - 10 anni per gli eucalitti - per i cedui misti fa fede la specie predominante in termini di area basimetrica
3 Estensione massima delle tagliate Il regolamento forestale del Lazio prescrive per i cedui matricinati le seguenti estensioni massime della tagliata (art. 19): - 20 ettari per il castagno - 10 ettari per tutte le altre specie In caso di tagliate più estese è d obbligo rilasciare cinque matricine per ettaro in più per ogni 5 ettari o frazione di essi eccedenti i limiti su indicati.
4 Recupero di un ceduo degradato Ceduazione troppo frequente Incendi ripetuti Pascolo eccessivo (compattazione del suolo e morso) Erosione Mancanza di cure colturali - perdita di suolo e fertilità - diffuso esaurimento ceppaie - ridotta crescita dei polloni - riduzione della densità delle ceppaie
5
6
7 Attacchi di Biscougnauxia mediterranea in un ceduo di cerro
8 Recupero di un ceduo degradato - riceppatura delle ceppaie con polloni inseriti troppo in alto - tramarratura per rinvigorire le ceppaie deperite - rinfoltimentio delle radure mediante piantagione - esclusione del pascolo - allungamento del turno - variazione dell orientamento delle tagliate
9 Il ceduo a sterzo In un ceduo a sterzo a regime o normalizzato, sulla singola ceppaia sono presenti polloni di tre diverse età. Il numero di anni necessario ai polloni per raggiungere il diametro a partire dal quale sono economicamente maturi (= turno del ceduo = t) viene suddiviso in tre periodi curazione (ciascuno di λ anni = t/3) Al termine di ogni periodo vengono tagliati tutti i polloni maturi e una parte di quelli di età pari a λ anni e a 2λ anni.
10 Il ceduo a sterzo Prima del taglio Dopo il taglio
11 Curva di distribuzione delle frequenze diametiche di un ceduo a sterzo
12 Vantaggi e svantaggi del ceduo a sterzo I polloni rilasciati mantengono meglio in attività vegetativa la ceppaia, evitando il trauma della completa ceduazione. Si presta bene a specie mesofile o tolleranti l ombreggiamento anche se con ridotta capacità pollonifera. In Italia, è stato applicato al faggio, al leccio, al castagno. Consente di mantenere una copertura continua dle suolo e di avere una maggiore varietà di assortimenti legnosi. Necessità di manodopera specializzata per la scelta dei polloni da rilasciare. I polloni da tagliare sono poco concentrati nella tagliata ed elevato è il rischio di danneggiare i polloni rilasciati sulla ceppaia. Non è possibile ribassare le ceppaie.
13 Il ceduo composto E una forma mista di governo del bosco. Il soprassuolo è formato da un ceduo coetaneo e da una fustaia disetanea rada. Nel ceduo matricinato si ritrovano al massimo matricine di 3t, mentre nel ceduo composto le matricine arrivano anche a un età pari a 6t. Alla scadenza del turno si procede alla ceduazione delle ceppaie e all eliminazione di una parte delle matricine che sono sostituite da nuovi allievi che dovrebbero essere costituiti da piante nata da seme La rinnovazione della fustaia in teoria potrebbe verificarsi tutti gli anni, in pratica è possibile solo i primi anni dopo la ceduazione. Per questo le piante della fustaia tendono ad avere un età multipla del turno.
14
15 Numero piante Distribuzione teorica normale delle matricine in un ceduo composto y = 13,983x -1,6616 R 2 = 0, Classe cronologica (multipli di t) N 13,983 t 1,66 N = numero di matricine t = classe cronologica matricine
16 Il trattamento del ceduo composto Alla scadenza del turno del ceduo si effettuano: a) il taglio delle matricine del ultima classe di età e di parte di quelle delle altre classi per regolarne il numero e eliminare quelle danneggiate o malate; la rinnovazione della fustaia avviene con il rilascio delle piante di origine gamica (se non sufficienti, anche di polloni) di età (dimensioni) simile a quella dei polloni; b) l esecuzione di ripuliture per favorire lo sviluppo della rinnovazione da seme; c) il taglio del ceduo.
17 Piano di matricinatura in ceduo composto (turno del ceduo = 30 anni) Età densità dopo la ceduazione densità a fine turno matricine tagliate Allievi Matricine 2t Matricine 3t Matricine 4t Matricine 5t
18 Il ceduo composto Secondo l art. 43 del regolamento Forestale della Regione Lazio, sono cedui composti quei soprassuoli governati a ceduo le cui matricine ammontano ad almeno 140 per ettaro di cui 80 dell età del turno del ceduo e 60 ripartite tra le classi di età multiple del turno. La superficie occupata dalla fustaia, determinata dalla copertura delle chiome, non dovrebbe superare il 50% del totale. La proporzione tra ceduo e fustaia può variare molto a seconda del tipo di bosco, le condizioni stazionali, gli scopi della coltura.
19 Il ceduo composto Nei cedui composti italiani, è molto difficile trovare una ripartizione normale delle matricine. La maggior parte dei cedui che vengono considerati composti, in realtà sono cedui con una matricinatura abbondante, spesso con classi cronologiche limitate alle prime tre. In Italia, il ceduo composto è stato applicato principalmente alle specie del genere Quercus, sia caducifoglie che sempreverdi.
20 Vantaggi e svantaggi del ceduo composto I pregi del ceduo composto risiedono nell elasticità del rapporto tra ceduo e fustaia e nella conseguente possibilità di adattamento a variabili esigenze di produzione di materiale legnoso (legna da ardere e legname da lavoro). Le piante che formano la fustaia hanno portamento migliore e una maggiore stabilità meccanica rispetto alle matricine del ceduo matricinato. Consente una migliore protezione del suolo e della sua fertilità rispetto al ceduo matricinato. Ha effetti poisitivi sul paesaggio e sulla biodiversità
21 Vantaggi e svantaggi del ceduo composto Ai fini di aumentare la qualità di un ceduo costituisce un opzione migliore rispetto a un ceduo matricinato con un elevato numero di matricine. Il principale svantaggio sta nella difficoltà della gestione. Se il rapporto tra ceduo e fustaia non è ben equilibrato, la crescita dei polloni può risentirne. Attenzione alle piante lupo!
22 Cedui coniferati Il coniferamento di un ceduo consiste nell introduzione di conifere in un ceduo al fine di aumentare il valore economico della produzione legnosa. Questa pratica è oggi scomparsa sia per motivi economici che ambientali.
Distribuzione dei cedui in Italia Superficie dei cedui per specie (%)
Distribuzione dei cedui in Italia Superficie dei cedui per specie (%) Castagno 17,6 Faggio 14,4 Querce decidue 19,4 Querce sempreverdi 5,5 Carpino 11,6 Altre latifoglie 21,9 Cedui coniferati 2,9 Il governo
DettagliFederazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria
Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria Giornate di aggiornamento professionale sulla martellata nei boschi governati a ceduo 27-28 maggio 2011 Brevi cenni bio-ecologici
DettagliWorkshop Gestione dei boschi cedui: avanzamenti tecnicoscientifici
Workshop Gestione dei boschi cedui: avanzamenti tecnicoscientifici e applicazioni operative CREA Centro di ricerca Foreste e Legno Rende (CS) - 13 febbraio 2018 Selvicoltura dei cedui di leccio e di querce
DettagliLA TUTELA DEI BOSCHI Aspetti forestali e paesistici
LA TUTELA DEI BOSCHI Aspetti forestali e paesistici Concetti di selvicoltura Legislazione nazionale e regionale in materia di difesa dei boschi Competenze del Parco Autorizzazioni e aspetti sanzionatori
DettagliFasi dell assestamento produttivo classico
Fasi dell assestamento produttivo classico Obiettivo Conoscenza Decisioni Verifica Definizione dello stato normale della compresa Descrizione dello stato reale dei popolamenti della compresa Prescrizione
DettagliLe conversioni. Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO COMPOSTO
Le conversioni Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO MATRICINATO FUSTAIA CEDUO COMPOSTO Lo spessore della freccia indica con quale frequenza ciascun tipo di conversione
DettagliCedui Moderni. Prime osservazioni sullo stato attuale della selvicoltura nei boschi cedui di specie quercine e nei boschi cedui di faggio
Cedui Moderni Prime osservazioni sullo stato attuale della selvicoltura nei boschi cedui di specie quercine e nei boschi cedui di faggio Il caso del territorio dell Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve
DettagliIntroduzione alla filiera del legno
via Leonardo da Vinci, 44 - Grugliasco (TO) www.agroselviter.unito.it Roberto Zanuttini Corrado Cremonini Introduzione alla filiera del legno Classificazione botanica Denominazione comune Principali caratteristiche
DettagliPresentazione pag. V Prefazione...» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag
Presentazione pag. V Prefazione.....» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag. 2 1.1. L'ecologia della specie.......................» 2 1.1.1. L'areale
DettagliSAFE - SCUOLA DI SCIENZE AGRARIE, FORESTALI, ALIMENTARI ED AMBIENTALI
Programma di insegnamento per l anno accademico 2014/2015 Programma dell insegnamento di Selvicoltura e Principi di Gestione forestale Course title: Selvicolture and forestry management Corso/i di Laurea
DettagliREGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BOSCHI GOVERNATI A CEDUO IN CALABRIA.
REGIONE CALABRIA REGOLAMENTO REGIONALE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BOSCHI GOVERNATI A CEDUO IN CALABRIA. Approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 25maggio2015 Si assegna il numero 9 della
DettagliQuanta energia possiamo sottrarre dalle foreste italiane senza ferirle? Il caso Lazio 18 ottobre 2013 Sala Tirreno, Regione Lazio - Roma
Quanta energia possiamo sottrarre dalle foreste italiane senza ferirle? Il caso Lazio 18 ottobre 2013 Sala Tirreno, Regione Lazio - Roma Diversità strutturale e potenziale energetico delle foreste laziali.
DettagliTavola rotonda. Bosco ceduo : un governo per le risorse del territorio. Selvicoltura dei boschi cedui: principi e innovazioni
Foresta per la società. La società delle foreste Innovazione nel settore forestale per uno sviluppo sostenibile Città di Castello (PG) 21 ottobre 2011 Tavola rotonda Bosco ceduo : un governo per le risorse
DettagliINFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano
DettagliI tagli successivi. Tagli successivi
I tagli successivi Con il trattamento a tagli successivi, il popolamento giunto alla maturità economica viene asportato tramite più interventi selvicolturali. La progressiva apertura del popolamento ha
DettagliLA MULTIFUNZIONALITA DEI BOSCHI
LA MULTIFUNZIONALITA DEI BOSCHI Protezione del suolo Assorbimento di CO 2 Produzione legnosa Conservazione della biodiversità Caccia Bosco Paesaggio Preservazione risorse idriche Svago e natura in ambiente
DettagliRelazione o progetto del tecnico forestale abilitato. Raggruppamento. Regolare esecuzione. tipologia di intervento. Art. 33.
Art. 33 Art. 33 Art. 31 Art. 34 Art. 35 Art. 34 Taglio del ceduo semplice matricinato nel rispetto dei turni stabiliti dal Regolamento su superfici di ampiezza inferiore a 2 ettari Taglio del ceduo semplice
DettagliAllegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei boschi
COMUNE DI MONTECARLO REGOLAMENTO URBANISTICO Revisione quinquennale art. 55 L.R. 03.01.2005 n. 1 Disposizioni Normative Allegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei
DettagliLe risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione
Sistema Legno in Toscana Firenze, 27 marzo 214 Le risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione Davide Travaglini*, Caterina Morosi**, Susanna Nocentini* * Dipartimento di Gestione dei Sistemi
DettagliClasse Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI
Classe Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI PERIODO 1 2001-2004 2001 15 Versanti in espsosizione W-SW e S 13,00 13,00 16 Angolo NW sopra 1180m (1,5ha) e su parte
DettagliRoberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura
Roberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura La filiera foresta-legno-energia nella Regione Lombardia: un capitale verde per promuovere gli obiettivi dell'agenda
DettagliFasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996)
Fasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996) Fase adulta o di maturità economica Fase senescente o vetusta Fase giovanile Rinnovazione T E M P O Le fasi presenti nel mosaico di
DettagliAllegato A al Decreto n. 4 del 05/02/2018 pag. 1/15
giunta regionale Allegato A al Decreto n. 4 del 05/02/2018 pag. 1/15 DICHIARAZIONE DI TAGLIO (artt. 4,33,40 delle PMPF) per utilizzazioni inferiori ai 2,5 ha nei boschi cedui e ai 100 mc nelle fustaie
DettagliForme di governo del bosco
Forme di governo del bosco Fustaia: prevale la rinnovazione gamica Ceduo: prevale la rinnovazione agamica Ceduo composto: vengono utilizzati entrambe i tipi di rinnovazione Superficie forestale italiana
DettagliRegolamento forestale e castanicoltura Regolamento forestale regionale n. 03/2018
Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna Viale della Fiera 8, 40127 Bologna tel. 051.527.6080/6094 fax 051.527.6957 e-mail: segrprn@regione.emilia-romagna.it e-mail certificata: segrprn@postacert.regione.emilia-romagna.it
DettagliBosco di proprietà di nato/a a Il e residente a Provincia ( ) in Via n. CAP tel. n mail
PROGETTO DI TAGLIO/PROGETTO SPECIALE DI TAGLIO (artt. 33, 40 delle PMPF) per utilizzazioni superiori ai 2,5 Ha nei boschi cedui e ai 100 mc nelle fustaie non soggetti a pianificazione All ENTE PARCO dei
DettagliDefinizioni classiche di selvicoltura
Definizioni classiche di selvicoltura La selvicoltura studia la tecnica dell impianto, dell utilizzazione e della rinnovazione dei boschi (A. De Philippis 1960/61) Selvicoltura: la scienza e la pratica
DettagliINDICE. Caratteristiche geopedologiche, climatiche e fitoclimatiche. Caratteristiche del soprassuolo forestale interessato all'intervento di taglio
INDICE Generalità Descrizione della zona d'intervento Caratteristiche geopedologiche, climatiche e fitoclimatiche Caratteristiche del soprassuolo forestale interessato all'intervento di taglio Metodologia
DettagliElenco qc identificazione risorsa. componente territorio rurale. particelle interessate (anche in parte) tipologia. norme
Elenco qc identificazione risorsa Habitat 9210* tipologia Faggete Taxus- Ilex Habitat 9180* Valloni Tilio- Acerion Habitat 91F0, 92A0, 9340, 91E0* Boschi mesofili a leccio e carpino nero - Mosaico di boschi
DettagliIl taglio raso. Taglio raso
Il taglio raso Tipo di trattamento mediante il quale vengono utilizzate contemporaneamente tutte le piante del soprassuolo giunto alla maturità economica. La rinnovazione potrà essere naturale o artificiale.
DettagliPROGETTO DI TAGLIO DEL LOTTO BOSCHIVO FOGLIO 1 MAPP 1
COMUNE DI BARONE CANAVESE PROGETTO DI TAGLIO DEL LOTTO BOSCHIVO FOGLIO 1 MAPP 1 RELAZIONE TECNICA E STIMA DEL VALORE DI MACCHIATICO Gennaio 2016 PROGETTISTA: Dott. Forestale Paolo TERZOLO DATI AMMINISTRATIVI
DettagliNormalità planimetrico-cronologica: divisione della compresa in tante parti equiproduttive di età scalare da 1 a t anni (t=turno)
Metodi di assestamento della compresa coeatanea che utilizzano la ripresa volumetrica (espressa in m 3 ) Per questi metodi sono importanti tutti e quattro gli aspetti della normalità della compresa Normalità
DettagliPATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE REGIONALE
************** PATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE REGIONALE COMPLESSO FORESTALE LUSTIGNANO RELAZIONE TECNICA DI STIMA DI LOTTO BOSCHIVO DESTINATO ALLA VENDITA Pomarance, lì 24/03/2015 Il Tecnico dott. for.
DettagliClasse Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO
Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO N / 32 A) taglio di sementazione e liberazione nuclei di novellame 7 80 560 B) taglio di avviamento
Dettagli-Modello unico di domanda per il taglio dei boschi-
MARCA DA BOLLO ( 1 ) solo in caso di richiesta di autorizzazione (QUADRO A) -Modello unico di domanda per il taglio dei boschi- allegato C della DGR n. 1732 del 17/12/2018 A: (Unione montana, P.F. Tutela
DettagliCOMUNE DI CAMERI. Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte
Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte Cameri, 17 dicembre 2015 Cos è un bosco? La legge forestale piemontese definisce il bosco i terreni coperti da vegetazione forestale arborea associata
DettagliPRONTUARIO OPERATIVO per gli interventi di gestione forestale
PRONTUARIO OPERATIVO per gli interventi di gestione forestale Direzione AdG FEASR Parchi e Foreste (Luigi Alfonsi Giovanni Carraro - Isabella Pasutto) Torino, 5-9 Novembre 2018 QUADRO NORMATIVO a) Direttive
DettagliMISURA Indennità Natura Riferimenti normativi
5.3.2.2.4 MISURA 224 - Indennità Natura 2000 Riferimenti normativi Articoli 36 (b) (iv) e 46 del Regolamento (Ce) N. 1698/2005 Articolo 30 e punto 5.3.2.2.4 dell Allegato II del Regolamento (Ce) N.1974/2006
DettagliSeminario intermedio: Museo di Storia Naturale dell Università di Pisa, Calci 14 dicembre
GESTIONE ATTIVA DEL BOSCO Interventi possibili, azioni ammissibili e finanziabili attraverso lo strumento del PSR La sostenibilità nel tempo NICOLA ALBERTARELLI - Consulente Forestale 1 Escursionistica
DettagliPrescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (R.D. 30 dicembre 1923, n L.R. 4 settembre 1981, n. 30 RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE (art.
Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267 L.R. 4 settembre 1981, n. 30 RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE (art. 2) OGGETTO della richiesta: ( 1 ) citare n. art e n. comma
DettagliRICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DI TAGLIO BOSCHIVO L.R , n.39 art. 47 c. 2 e Regolamento di attuazione D.P.G.R , n.
1 MOD. H BOLLO EURO 16,00 Alla Unione Montana dei Comuni del Mugello Via P. Togliatti n. 45 50032 Borgo San Lorenzo RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DI TAGLIO BOSCHIVO L.R. 21.03.2000, n.39 art. 47 c. 2 e Regolamento
Dettaglipagamenti per interventi silvo Il Bando per la misura 225: ambientali Regione Toscana Direzione Competitività del Sistema Regionale e
Regione Toscana Direzione Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Il Bando per la misura 225: pagamenti per interventi silvo ambientali Dott. Giovanni Filiani Settore Programmazione
DettagliASPETTI SULLA BUONA GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI NEL TERRITORIO SICILIANO
ASPETTI SULLA BUONA GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI NEL TERRITORIO SICILIANO (Estratto da Strumenti conoscitivi per la gestione delle risorse forestali della Sicilia- Tipi Forestali Regione Siciliana
DettagliOrganizzazione della presentazione
Organizzazione della presentazione! Paesaggio naturale e paesaggio culturale: le foreste attuali come risultato dell attività dell uomo! Selvicoltura, principali forme di governo e di trattamento! Pianificazione
DettagliObiettivi operativi Linee di attività Indicatori. Riferimento cod. prog A Riferimento cod. prog A
COMPLESSO: DEL CASTAGNO Obiettivi operativi Linee di attività Indicatori Target attesi al con Kamo, mediante la messa a dimora di piantine di specie forestali. rimboschite 40 ha Operazioni post-impianto
Dettagli- Obiettivi e finalità
MISURA 227 SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI NON PRODUTTIVI - FORESTE Azione 1 - Supporto alla rinaturalizzazione di boschi per finalità non produttive Linee guida per la redazione della Relazione tecnica analitica
DettagliDICHIARAZIONE DI TAGLIO BOSCHIVO L.R , n.39 art. 47 c. 5 e Regolamento di attuazione D.P.G.R , n.48
MOD. F Alla Unione Montana Comuni Mugello Via P. Togliatti n. 45 50032 Borgo San Lorenzo DICHIARAZIONE DI TAGLIO BOSCHIVO L.R. 21.03.2000, n.39 art. 47 c. 5 e Regolamento di attuazione D.P.G.R. 08.08.2003,
DettagliPiani forestali aziendali per la valorizzazione dei crediti di carbonio [progetto FORCREDIT]
Piani forestali aziendali per la valorizzazione dei crediti di carbonio [progetto FORCREDIT] Franco Molteni Con il contributo di Energia: opportunità, strategie e strumenti di sviluppo Asti, 5 marzo 2012
DettagliLa situazione forestale italiana nel 1985
La situazione forestale italiana nel 1985 La superficie forestale italiana, secondo l ultimo inventario forestale (pubblicato nel 1988 ma riferito a dati dell 1985), è di circa 8 milioni di ettari su un
DettagliINFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano
DettagliPrincipali norme da rispettare negli interventi di gestione dei boschi e degli altri ambiti di interesse forestale
Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna Principali norme da rispettare negli interventi di gestione dei boschi e degli altri ambiti di interesse forestale 2 La presente nota non è esaustiva
DettagliIl/la sottoscritto/a Nato a. il.. Residente a. Via/piazza... n. Possessore ad altro titolo Proprietario
MOD. G BOLLO EURO 14,62 Alla Unione Montana Comuni Mugello Via P. Togliatti n. 45 50032 Borgo San Lorenzo RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DI TAGLIO BOSCHIVO CON PROCEDURA DI SILENZIO ASSENSO L.R. 21.03.2000,
DettagliPiano di Gestione ed Assestamento Forestale (P.G.A.F) della proprietà silvo-pastorale. del Comune di Rieti
Piano di Gestione ed Assestamento Forestale (P.G.A.F) della proprietà silvo-pastorale del Comune di Rieti Periodo di validità 2012-2021 Superficie del P.G.A.F. I soprassuoli sono costituiti principalmente
DettagliSettore Tutela della Natura e del Mare. Interventi agro-silvo-pastorali. in aree protette. (L.R. 39/00, art. 68)
Settore Tutela della Natura e del Mare Interventi agro-silvo-pastorali in aree protette (L.R. 39/00, art. 68) Quadro A Intervento Tipo di intervento (barrare solo una casella scegliendo tra quelle sottostanti)
DettagliNORME PER IL TAGLIO DEI BOSCHI
NORME PER IL TAGLIO DEI BOSCHI IN ASSENZA DI PIANI DI ASSESTAMENTO FORESTALE ------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il presente regolamento,
DettagliNORME PER LA GESTIONE DELLE AREE FORESTALI
NORME PER LA GESTIONE DELLE AREE FORESTALI Ai fini della salvaguardia del patrimonio forestale esistente e per una corretta attività selvicolturale, la Regione ha emanato un preciso Regolamento (Prescrizioni
DettagliScienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio
Scienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI LEZIONE 9: Selvicoltura Giovanna Battipaglia CO 2 H 2 O selezione fotosintesi Vege t.for es Asportazione del legname
DettagliParco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Regolamento Tagli Boschivi Deliberazione commissariale 11 settembre 2007 n.
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Regolamento Tagli Boschivi Deliberazione commissariale 11 settembre 2007 n. 19 VISTE La Legge 6 dicembre 1991, n. 394 Legge quadro sulle aree Protette
DettagliSostenibilità e integrazione tra le forme di gestione dei boschi di origine agamica. Gianfranco Fabbio (CREA - FL)
Sostenibilità e integrazione tra le forme di gestione dei boschi di origine agamica Gianfranco Fabbio (CREA - FL) l avviamento altofusto boschi originati da una matrice comune, ma sempre più diversi per
DettagliLa situazione forestale italiana nel 1985
La situazione forestale italiana nel 1985 La superficie forestale italiana, secondo l ultimo inventario forestale (pubblicato nel 1988 ma riferito a dati dell 1985), è di circa 8 milioni di ettari su un
DettagliVADEMECUM SULLE PRESCRIZIONI DI MASSIMA E POLIZIA FORESTALE (P.M.P.F.) SOMMARIO
VADEMECUM SULLE PRESCRIZIONI DI MASSIMA E POLIZIA FORESTALE (P.M.P.F.) SOMMARIO PREMESSA... 2 Cosa sono le P.M.P.F.... 2 Aree forestali: cosa e quali sono?... 3 Autorizzazione e comunicazione... 5 Quando,
DettagliDICHIARAZIONE DI TAGLIO
DIPARTIMENTO DIFESA DEL SUOLO E FORESTE SEZIONE BACINO IDROGRAFICO ADIGE PO- SEZIONE DI VERONA Piazzale Cadorna, 2 37126 VERONA DICHIARAZIONE DI TAGLIO ai sensi dell articolo 23 della L.R. 13.09.1978,
DettagliPRESCRIZIONI DI MASSIMA E DI POLIZIA FORESTALE REGIONALI - DISCIPLINA DELLE ATTIVITA DI GESTIONE FORESTALE INDICE
PRESCRIZIONI DI MASSIMA E DI POLIZIA FORESTALE REGIONALI - DISCIPLINA DELLE ATTIVITA DI GESTIONE FORESTALE adottate con D.G.R. n. 1732 del 17/12/2018, ai sensi degli articoli 8, 9 e 10 del R.D.L. 30 dicembre
DettagliMISURA Titolo della misura. Accrescimento del valore economico delle foreste
1. Titolo della misura MISURA 122 Accrescimento del valore economico delle foreste 2. Articoli di riferimento Titolo IV, Capo I, sezione 1, Articolo 20 lettera b) punto ii e sottosezione 2, Articolo 27
DettagliINTERVENTI SELVICOLTURALI IN BOSCHI PERCORSI DA INCENDI LINEE GUIDA
IN BOSCHI PERCORSI DA INCENDI LINEE GUIDA GUIDA ALL USO DEFINIZIONI Protettiva diretta E definita per i soprassuoli che svolgono un ruolo di protezione diretta di insediamenti, manufatti e vite umane da
DettagliPARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA E CAMPIGNA
PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA E CAMPIGNA ALLEGATO AL DOCUMENTO DI PIANO DEL PARCO ESAME DEI PIANI DI GESTIONE E DEI PIANI DI ASSESTAMENTO DELLE PROPRIETA PUBBLICHE (Sintesi
Dettagligiunta regionale Bosco di proprietà di residente in Via Comune CAP Prov.( ) Località tel. n.
giunta regionale PROGETTO DI TAGLIO/PROGETTO SPECIALE DI TAGLIO (artt. 33 e 40 delle PMPF) per utilizzazioni superiori ai 2,5 ha nei boschi cedui e ai 100 mc nelle fustaie soggetti o non soggetti a pianificazione
DettagliSezione II Boschi cedui. Art Ambito di applicazione delle norme e definizioni
24.3.2010 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 17 regionale 8 agosto 2003, n. 48/R (Regolamento forestale della Toscana), pubblicato nel B.U. 18 agosto 2003, n. 37, parte prima, coordinato con:
DettagliLa Società di gestione Monti Azzurri (MC) e la costituzione di una filiera locale legno-energia
filiera locale Progetto di Fattibilità di cui all art. 6 della L.R. n. 7/2005 La cooperazione o e forestale e nella Regione e Marche: da esecutori a gestori diretti del territorio o Scopi della ricerca
DettagliIl faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte
Presentazione delle nuove guide selvicolturali e delle pubblicazioni forestali realizzate dalla Regione Piemonte Il faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte Andrea Ebone,,
DettagliCAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Finalità Articolo 2 Oggetto Articolo 3 Livelli selvicolturali e definizione dei termini selvicolturali
ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 2238 DEL 13 DICEMBRE 2012 Regolamento forestale in attuazione dell articolo 95 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di risorse forestali) CAPO I DISPOSIZIONI
DettagliREGOLAMENTO REGIONALE 13 ottobre 2017, n. 19 Modifiche al Regolamento Regionale 30 giugno 2009, n TAGLI BOSCHIVI
20 REGOLAMENTO REGIONALE 13 ottobre 2017, n. 19 Modifiche al Regolamento Regionale 30 giugno 2009, n. 10 - TAGLI BOSCHIVI OGGETTO: Modifiche al Regolamento Regionale 30 giugno 2009, n. 10 - TAGLI BOSCHIVI
DettagliINFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano
DettagliRisultati della Ricerca
Risultati della Ricerca Titolo Conservazione e gestione dei popolamenti di origine agamica a prevalenza di leccio della Sardegna Descrizione estesa del risultato Nel bacino del Mediterraneo il leccio (Quercus
DettagliL.R. 9/2007, art. 95 B.U.R. 9/1/2013, n. 2. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 28 dicembre 2012, n. 0274/Pres.
L.R. 9/2007, art. 95 B.U.R. 9/1/2013, n. 2 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 28 dicembre 2012, n. 0274/Pres. Regolamento forestale in attuazione dell articolo 95 della legge regionale 23 aprile 2007,
DettagliREGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 7 DEL 18/02/2010
REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 7 DEL 18/02/2010 Decreto della Presidente della Giunta Regionale 15 febbraio 2010, n. 4/R Regolamento regionale recante: Regolamento forestale di attuazione dell
DettagliMetodologie innovative per la stima dei danni economiciambientali causati da incendi boschivi Claudio Fagarazzi - Enrico Marone
Metodologie innovative per la stima dei danni economiciambientali causati da incendi boschivi Claudio Fagarazzi - Enrico Marone DAGRI Università degli Studi di Firenze Rischi ambientali e cambiamenti climatici:
Dettagli(Mod. A4) Settore forestale Dichiarazione generica L.R. 39/00 e Regolamento Forestale
Protocollo ARTEA Quadro A - Azienda Sez. 0 - Tipo di istanza Pascolo (Mod. A4) Settore forestale Dichiarazione generica L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Dichiarazione per esercizio del pascolo (art.
DettagliPIANO D ASSESTAMENTO FORESTALE
ASP ROMAGNA FAENTINA Faenza (RA) I BOSCHI DI VILLA CORTE PIANO D ASSESTAMENTO FORESTALE - PAF _ ID 08197 - validità per il periodo 2018-2027 Foto? STUDIO FORESTALE Via D.G. Verità 22a 47015 Modigliana
DettagliSettore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza
Settore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza L.R. 39/00 e Regolamento Forestale e DGRT n 916 de l 28/10/2011 Provincia di Pistoia Piazza della Resistenza, 54 Pistoia Sez. 1 - Azienda (1)Dati
DettagliTEMATICHE Gestione delle foreste nella Regione Puglia. Gestione selvicolturale dei boschi di fragno (Quercus trojana).
PRO SILVA ITALIA Resoconto escursioni Data: 29 settembre 1 ottobre 2016 LOCALITÀ: Martina Franca (TA) Organizzazione: Pro Silva Italia In collaborazione con: - ORDINE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
DettagliQuadro A. Settore forestale Autorizzazione al taglio. L.R. 39/00 e Regolamento Forestale. Sez Documentazione accessoria Bollo 14,62
Settore forestale Autorizzazione al taglio L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Quadro A Sez. 00 - Documentazione accessoria Bollo 14,62 Sez. 0 - Tipo di autorizzazione (barrare solo una casella) Sez. 1
DettagliFondazione Universitaria. Azienda Agraria. terreni del. Collegio Pio della Sapienza REGIONE UMBRIA PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI MARSCIANO
REGIONE UMBRIA PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI MARSCIANO COMUNE DI PIEGARO Fondazione Universitaria Azienda Agraria terreni del Collegio Pio della Sapienza CATALOGO VENDITA PRIMO BIENNIO gennaio 2013 Marco
DettagliQuadro A - Azienda PROTOCOLLO ENTE. Bollo 16,00. Sez Documentazione accessoria. Sez. 0 - Tipo di istanza (barrare solo una casella) Pascolo
MOD 4 A AUTORIZZAZIONE GENERICA Pagina 1 PROTOCOLLO ENTE Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documentazione accessoria Bollo 16,00 ( )* %+! Sez. 0 - Tipo di istanza (barrare solo una casella) Pascolo Castagneti
DettagliLe potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera
24 novembre 2009 Pisa Le potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera Debora Salmeri Settore Programmazione forestale della Regione Toscana La Toscana dei boschi SUPERFICIE
DettagliSchema degli argomenti da trattare nella Relazione tecnica descrittiva.
Misura 226 Ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di interventi preventivi Azione 1 Investimenti materiali e immateriali per la ricostituzione di aree percorse dal fuoco. Schema degli argomenti
Dettagliforestale, assestamento forestale, ecc.
Corso di Estimo Forestale ed ambientale dr. Luigi cembalo a.a. 2012/2013 Stima di boschi ed arboreti da legno Per stima di un bosco si intende la stima del più probabile valore di mercato del suolo e del
DettagliPARTE PRIMA. REGOLAMENTO REGIONALE 30 giugno 2009, n. 10. Tagli boschivi. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
13150 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 101 del 6-7-2009 PARTE PRIMA Leggi e Regolamenti regionali REGOLAMENTO REGIONALE 30 giugno 2009, n. 10 Tagli boschivi. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
DettagliDI INTERVENTO. Comune di Cafasse. -PREscRrzroNr PROGETTO. commitrenre, Floema. Provincia di Torino comung di Gafassg. I. -ffi.
commitrenre, Provincia di Torino comung di Gafassg Comune di Cafasse PROGETTO DI INTERVENTO Oggetto: Utilizzazione del soprassuo/o di proprietd comunale Presso il campo spo rtivo oattuerofrrirot lmtm..re{io
DettagliNatura Azienda (3) Luogo di Nascita (facoltativo) Indirizzo e n. civico. Provincia. Telefono. Fax (facoltativo) Provincia. Telefono.
MOD 3.B - 3.C AUTORIZZAZIONE TAGLIO ED OPERE CONNESSE Pagina 1 PROTOCOLLO ENTE Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documentazione accessoria Sez. 0 - Tipo di autorizzazione (barrare solo una casella) Bollo 16,00
DettagliProgramma Sviluppo Rurale (P.S.R.)
Programma Sviluppo Rurale (P.S.R.) FEASR 2007-2013 MISURA 122 Accrescimento del valore economico delle foreste AZIONE 1 Miglioramento dei boschi esistenti produttivi AZIONE 2 Investimenti per la prima
DettagliBuone tecniche colturali per i beni silvo-pastorali della provincia di Trento
Allegato parte integrante Allegato 1 al Regolamento ALLEGATO 1 (articolo 1, comma 3) Buone tecniche colturali per i beni silvo-pastorali della provincia di Trento SELVICOLTURA NATURALISTICA APPLICATA IN
DettagliSOMMARIO 1. AREA DELL APPEZZAMENTO E RIFERIMENTI CATASTALI 2. MATRICINE 3. PIANTE MARTELLATE 4. ASSEGNO E STIMA
SOMMARIO 1. AREA DELL APPEZZAMENTO E RIFERIMENTI CATASTALI 2. MATRICINE 3. PIANTE MARTELLATE 4. ASSEGNO E STIMA 1. AREA DELL APPEZZAMENTO E RIFERIMENTI CATASTALI Il bosco oggetto di taglio è censito al
DettagliINTERVENTI DI RIMBOSCHIMENTO, ARBORICOLTURA DA LEGNO E RECUPERO DEI BOSCHI ESISTENTI
Allegato al Decreto n. 696/Dec A/26 del 07.04.2009 Modifiche e integrazioni al Prezzario Regionale dell Assessorato dell Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale. ZF INTERVENTI DI RIMBOSCHIMENTO, ARBORICOLTURA
DettagliDICH-G Pagina 2 di 9 Sez. 1 - Azienda (1) Natura Azienda (3) Luogo di Nascita. (facoltativo) Indirizzo e n. civico. Provincia.
DICH-G Pagina 2 di 9 Sez. 1 - Azienda (1) Classificazione (2) Partita Iva o Denominazione (4) Data di Nascita Comune CAP Cellulare Web Natura Azienda (3) Luogo di Nascita Indirizzo e n. civico Provincia
Dettagli