Presentazione pag. V Prefazione...» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag
|
|
- Bartolommeo Corsi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Presentazione pag. V Prefazione.....» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag L'ecologia della specie » L'areale e le esigenze climatiche » Le esigenze di terreno: evoluzione e degradazione dei boschi di Faggio» Gli aspetti ed i modi di vita del Faggio» La forma e l'estenslone della chioma» Le differenze genetiche individuali» Le avversità del Faggio e la sua longevità» II ritmo di sviluppo e le dimensioni massime» La rinnovazione del Faggio» Le relazioni fra il Faggio e le altre specie» Le possibili consociazioni con altre specie arboree...» II sottobosco» 6 2. II trattamento dei boschi di Faggio» I cedui di Faggio » La facoltà pollonifera e l'evoluzione delle ceppaie» La matricinatura» II ceduo a sterzo» La produzione dei cedui di Faggio» Le attuali cautele nel taglio dei cedui di Faggio...» I cedui degradati di Faggio» La conversione dei cedui di Faggio all'alto fusto» Premesse » I primi effetti del taglio di avviamento» Le decisioni preliminari al taglio di avviamento» II taglio di avviamento all'alto fusto» Le fustaie di Faggio» Lo sviluppo delle faggete di origine agamica» I diradamenti» I tagli di rinnovazione delle faggete mature» La regolarizzazione delle faggete disformi» II trattamento a fustaia disetanea» 26 3 L'assestamento delle faggete» La programmazione dei tagli di avviamento all'alto fusto..» L'ordinamento delle faggete» Le faggete coetanee a tagli successivi uniformi.....» Le faggete prevalentemente giovani» Le faggete prevalentemente irregolari...» 28 CAPITOLO II - LE ABETINE DI ABETE BIANCO pag L'ecologia dell'abete bianco» L'areale e le esigenze climatiche » Le vicende preistoriche e storiche dell'abete bianco» La razza appenninica dell'abete bianco » II temperamento dell'abete bianco e le sue relazioni con le altre specie» La mancata rinnovazione dell'abete in bosco puro» La rinnovazione dell'abete sotto boschi di altre specie» L'abete bianco in bosco misto» I rapporti fra l'abete bianco e gli organismi minori» La patologia dell'abete bianco» Le singole malattie e i parassiti dell'abete» 34
2 3.2. L'instabilità delle abetine» Le crisi di sofferenza globale» Lo sviluppo e la produzione delle abetine pure coetanee» II primo sviluppo della abetine derivate da piantagione: la questio ne della densità» La produzione delle abetine coetanee» La selvicoltura delle abetine pure: gli interventi di trasformazione» La trasformazione per taglio raso con rinnovazione artificiale» Il taglio raso con sostituzione di specie» II taglio raso con rinnovazione artificiale mista» La trasformazione per sottopiantagione» I diradamenti» L'Abete bianco come specie da rimboschimento o da arricchimento di boschi di latifoglie» L'Abete come specie da rimboschimento» L'inserimento dell'abete nei boschi di latifoglie» L'Assestamento e la gestione delle abetine» L'assestamento delle abetine destinate al trattamento a taglio raso» L'assestamento delle abetine da trasformare in bosco misto..» L'assestamento ed il trattamento delle abetine miste a rinnovazione naturale» 44 CAPITOLO III - I BOSCHI DI CASTAGNO pag II Castagno come specie coltivata e come specie forestale pag I modi di vita e le esigenze del Castagno» I modi di vita del Castagno» La distribuzione del Castagno in relazione al clima» La distribuzione del Castagno in relazione al terreno» II Castagno nei rapporti con le altre specie: tendenze evolutive dei castagneti abbandonati» Note economiche sui boschi di Castagno» II declino del castagneto di frutto» Le prospettive per i cedui di Castagno» II trattamento dei boschi di Castagno per la produzione legnosa.» I cedui tradizionali a turno breve: le paline di Castagno...» La matricinatura dei cedui di Castagno» I cedui a turno lungo: le antennete» L'avviamento all'alto fusto dei cedui di Castagno» La trasformazione dei cedui di Castagno in boschi misti o in altri tipi di bosco» Le trasformazioni secondo le evoluzioni spontanee» L'ingresso del Pino marittimo» Le invasioni di Abete bianco» Le invasioni di Carpino nero e di Robinia pag Le invasioni di latifoglie a legno pregiato» Le trasformazioni artificiali» La trasformazione immediata » Le trasformazioni graduali» II castagneto da frutto» I criteri di scelta e di gestione dei castagneti da conservare..» Le cure di ripristino dei castagneti» II reimpianto del castagneto» L'assestamento dei boschi di Castagno» 63 CAPITOLO IV. I QUERCETI A FOGLIA CADUCA pag. 65
3 1. I caratteri generali dei boschi di Querce a foglia caduca pag La scomparsa della Rovere e la rarefazione della Farnia...» La posizione dei querceti nel contesto della vegetazione» Le evoluzioni dei querceti» I boschi di Roverella...» I caratteri botanici della Roverella» Le esigenze, la distribuzione ed i modi di vita della Roverella» I caratteri economici e le forme di selvicoltura dei boschi di Roverel la» I boschi di Cerro» I caratteri botanici del Cerro» Le esigenze, la distribuzione ed i modi di vita dei Cerro» I caratteri economici e le forme di selvicoltura dei boschi di Cerro» La scelta della forma di governo per i querceti a foglia caduca...» Le basi selvicolturali del governo a ceduo» I tipi di pollone ed i loro processi di sviluppo» La durata della facoltà pollonifera» La stagione del taglio» Le matricine: criteri di classificazione dei cedui» I criteri di classificazione e di scelta delle matricine: loro influenza sul ceduo» La rinnovazione da seme prodotta dalle matricine» 79 La gestione ed il trattamento dei cedui di Quercia in Toscana...» Cenni storici » Lo sviluppo, la produzione e l'evoluzione dei cedui di Cerro e di Roverella » L'intensificazione della matricinatura nei cedui semplici» I cedui composti di Querce: problemi di definizione e di trattamento» I cedui coniferati» Le basi per l'assestamento dei boschi cedui di Quercia» La ricostituzione dei cedui degradati di Querce» La conversione e l'avviamento all'alto fusto dei cedui di Querce..» I rapporti fra boschi di Querce e pascolo» 90 CAPITOLO V - I BOSCHI DI CARPINO NERO... pag I caratteri fondamentali e comparativi del Carpino nero pag La posizione botanica » I modi di sviluppo e le esigenze ecologiche del Carpino nero» La distribuzione del Carpino nero» II ruolo del Carpino nero nel contesto dell'ambiente» II significato del'espansione spontanea del Carpino nero» La gestione dei boschi di Carpino nero pag La produzione dei boschi cedui di Carpino nero» II trattamento dei boschi di Carpino nero» 99 CAPITOLO VI - LA VEGETAZIONE MEDITERRANEA pag I caratteri fondamentali della vegetazione mediterranea pag Gli adattamenti peculiari delle specie sempreverdi selerofille..» I tipi fondamentali della vegetazione mediterranea» I limiti della vegetazione mediterranea in Toscana» I caratteri ecologici e distributivi delle singole specie mediterranee» Gli alberi mediterranei, cioè le specie componenti della foresta medi terranea» II Leccio» 106
4 La Sughera » L'Alloro » II Corbezzolo » Le specie di Macchia, cioè gli alberetti-arbusti minori» I Lillatri o Filliree» II Ligustro» II Viburno o Lentaggine» L'Alaterno» II Lentisco o Sondro» La Mortella o Mirto» Le Eriche» II Ginestrone » Gli arbusti minori delle Macchie degradate o delle Gariche..» I Cisti » II Rosmarino » La Tignamica e la Ginestra odorosa» Le specie erbacee di Gariga» I Ginepri » La selvicoltura della vegetazione mediterranea: i forteti» I caratteri fondamentali dei forteti,» La distruzione dei boschi della Maremma: selvicoltura ed economia del forteto » La produzione e l'evoluzione dei forteti» Le prospettive di gestione dei forteti; I'avviamento all'alto fusto» II rimboschimento nelle zone a macchia e a gariga» I boschi di Leccio delle colline interne» I caratteri e la distribuzione» I cedui di Leccio trattati a sterzo della Montagnòla senese...» 118 CAPITOLO VII - LE PINETE MEDITERRANEE pag I principali caratteri della specie pag II Pino marittimo» La distribuzione, le esigenze ecologiche e i rapporti di concorrenza» La distribuzione delle pinete di Pino marittimo in Toscana..» I tipi di popolamento e la produzione delle pinete di Pino marittimo» La gestione e l'assestamento delle pinete di Pino marittimo..» II pino domestico» L'areale, le esigenze ecologiche e i modi di vita» La distribuzione e l'origine delle pinete toscane» Cenni storici sulle pinete litoranee» Lo sviluppo, il trattamento e la produzione delle pinete di Pino domestico» La gestione delle pinete litoranee pag Lo stato attuale della protezione delle pinete litoranee» I danni da alterazioni ambientali» I pericoli di crisi per cause interne» Gli interventi selvicolturali ed assestamentali sulle pinete li tornaee» II Pino d'aleppo» Le esigenze ecologiche, la distribuzione e l'importanza in Toscana» Le relazioni fra il Pino d'aleppo e gli incendi» La struttura, la produzione e la gestione delle pinete di Pino d'alep po» 137 CAPITOLO VIII - LE CIPRESSAIE pag L'origine e gli adattamenti del Cipresso» 140
5 2. II Cipresso in Toscana » La produzione e la gestione delle cipressete» I problemi di conservazione delle cipressete; casi parassitari» 143 CAPITOLO IX - LE PINETE DI PINO NERO (RIMBOSCHIMENTI NELLA ZONA DI MONTAGNA) pag Gli sviluppi del rimboschimento montano» I primi rimboschimenti: I'introduzione del Pino nero» I principali rimboschimenti in Toscana: criteri di esecuzione.» II Pino nero» La distribuzione e la differenziazione in entità locali» La scelta delle provenienze nel rimboschimento» Le esigenze ecologiche» Lo sviluppo, I'evoluzione e la produzione delle pinete di Pino nero» I parassiti e le cause di danno» La gestione delle pinete di Pino nero e laricio» I diradamenti » La rinnovazione delle pinete di Pino nero» L'assestamento delle pinete di Pino nero» Le altre specie per il rimboschimento di montagna» Le specie estranee alternative al Pino nero » Le specie per il consolidamento delle frane» La Robinia » L'Ontano napoletano» 157 CAPITOLO X - LE COLTURE A RAPIDO ACCRESCIMENTO. pag Cenni storici » Gli impianti di Douglasia» La Douglasia nel suo paese di origine» La Douglasia in Toscana» La coltivazione della Douglasia: distanze di impianto e diradamenti» Produzione e turni prevedibili» Casi speciali di coltivazione della Douglasia» Le altre specie a rapido accrescimento» Le colture a rapido accrescimento e le questioni paesaggistiche...» 165 Bibliografia» 167 Indice analitico delle specie arboree citate» 171 Fine
Settore Tutela della Natura e del Mare. Interventi agro-silvo-pastorali. in aree protette. (L.R. 39/00, art. 68)
Settore Tutela della Natura e del Mare Interventi agro-silvo-pastorali in aree protette (L.R. 39/00, art. 68) Quadro A Intervento Tipo di intervento (barrare solo una casella scegliendo tra quelle sottostanti)
DettagliLe risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione
Sistema Legno in Toscana Firenze, 27 marzo 214 Le risorse forestali regionali ed il ruolo della certificazione Davide Travaglini*, Caterina Morosi**, Susanna Nocentini* * Dipartimento di Gestione dei Sistemi
DettagliPARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA E CAMPIGNA
PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA E CAMPIGNA ALLEGATO AL DOCUMENTO DI PIANO DEL PARCO ESAME DEI PIANI DI GESTIONE E DEI PIANI DI ASSESTAMENTO DELLE PROPRIETA PUBBLICHE (Sintesi
DettagliSettore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza
Settore forestale Modello di Pre-valutazione di Incidenza L.R. 39/00 e Regolamento Forestale e DGRT n 916 de l 28/10/2011 Provincia di Pistoia Piazza della Resistenza, 54 Pistoia Sez. 1 - Azienda (1)Dati
DettagliAllegato B: Schema di classificazione delle formazioni forestali e preforestali
Allegato B: Schema di classificazione delle formazioni forestali e preforestali Codice categoria Categoria 01 Boschi di leccio 02 Boschi di sughera 03 0 Boschi di querce caducifoglie Boschi laurifillici
DettagliLe potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera
24 novembre 2009 Pisa Le potenzialità del settore forestale toscano per la produzione del legno da opera Debora Salmeri Settore Programmazione forestale della Regione Toscana La Toscana dei boschi SUPERFICIE
DettagliRoberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura
Roberto Carovigno - Roberto Tonetti Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura La filiera foresta-legno-energia nella Regione Lombardia: un capitale verde per promuovere gli obiettivi dell'agenda
DettagliPeriodo di curazione (λ) = numero di anni che separano due interventi successivi nella stessa particella. N = numero alberi.
Modello del bosco disetaneo: il bosco è suddiviso in tante particelle quanti sono sono gli anni del periodo di curazione; in ogni particella il popolamento deve avere una curva di distribuzione delle piante
DettagliCOMUNE DI CAMERI. Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte
Il taglio dei boschi: pratiche e permessi in Piemonte Cameri, 17 dicembre 2015 Cos è un bosco? La legge forestale piemontese definisce il bosco i terreni coperti da vegetazione forestale arborea associata
DettagliAllegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei boschi
COMUNE DI MONTECARLO REGOLAMENTO URBANISTICO Revisione quinquennale art. 55 L.R. 03.01.2005 n. 1 Disposizioni Normative Allegato 2. Specificazioni normative per gli interventi nelle aree boscate o nei
DettagliLo sviluppo di strumenti decisionali
Lo sviluppo di strumenti decisionali La scelta del sistema di esbosco Giuseppe Pignatti CRA-PLF Roma Utilizzazioni forestali e sistemi di esbosco 1) Boschi del Molise e le utilizzazioni 2) Scelta del sistema
DettagliForme di governo del bosco
Forme di governo del bosco Fustaia: prevale la rinnovazione gamica Ceduo: prevale la rinnovazione agamica Ceduo composto: vengono utilizzati entrambe i tipi di rinnovazione Superficie forestale italiana
DettagliElenco qc identificazione risorsa. componente territorio rurale. particelle interessate (anche in parte) tipologia. norme
Elenco qc identificazione risorsa Habitat 9210* tipologia Faggete Taxus- Ilex Habitat 9180* Valloni Tilio- Acerion Habitat 91F0, 92A0, 9340, 91E0* Boschi mesofili a leccio e carpino nero - Mosaico di boschi
DettagliFederazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria
Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria Giornate di aggiornamento professionale sulla martellata nei boschi governati a ceduo 27-28 maggio 2011 Brevi cenni bio-ecologici
DettagliIntroduzione alla filiera del legno
via Leonardo da Vinci, 44 - Grugliasco (TO) www.agroselviter.unito.it Roberto Zanuttini Corrado Cremonini Introduzione alla filiera del legno Classificazione botanica Denominazione comune Principali caratteristiche
DettagliQuadro A - Azienda. DICH-G Pagina 1 di 10. Sez Documentazione accessoria. Sez. 0 - Tipo di istanza (barrare solo una casella) Pascolo
DICH-G Pagina 1 di 10 Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documentazione accessoria COMUNITA' MONTANA ZONA S COLLINE DEL FIORA Via Ugolini, 83 58017 Pitigliano GR % &' ()" Sez. 0 - Tipo di istanza (barrare solo
DettagliLa Società di gestione Monti Azzurri (MC) e la costituzione di una filiera locale legno-energia
filiera locale Progetto di Fattibilità di cui all art. 6 della L.R. n. 7/2005 La cooperazione o e forestale e nella Regione e Marche: da esecutori a gestori diretti del territorio o Scopi della ricerca
DettagliDICH-P Pagina 1 di 10. Natura Azienda (3) Codice Fiscale. Luogo di Nascita. (facoltativo) Indirizzo e n. civico. Provincia.
DICH-P Pagina 1 di 10 Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documenti accessori COMUNITA' MONTANA ZONA S COLLINE DEL FIORA Via Ugolini, 83 58017 Pitigliano GR Sez. 0 - Tipo di dichiarazione (barrare solo una casella)
DettagliLe conversioni. Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO COMPOSTO
Le conversioni Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo CEDUO MATRICINATO FUSTAIA CEDUO COMPOSTO Lo spessore della freccia indica con quale frequenza ciascun tipo di conversione
DettagliSpecie forestali della Toscana
Specie forestali della Toscana Categories : Anno 2009, N. 82-1 giugno 2009 di Luigi Puntelli Specie forestali prevalenti La specie arborea più diffusa in Toscana è il cerro (Quercus cerris), appartenente
DettagliIl faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte
Presentazione delle nuove guide selvicolturali e delle pubblicazioni forestali realizzate dalla Regione Piemonte Il faggio -Conoscenze e indirizzi per la gestione sostenibile in Piemonte Andrea Ebone,,
DettagliCedui Moderni. Prime osservazioni sullo stato attuale della selvicoltura nei boschi cedui di specie quercine e nei boschi cedui di faggio
Cedui Moderni Prime osservazioni sullo stato attuale della selvicoltura nei boschi cedui di specie quercine e nei boschi cedui di faggio Il caso del territorio dell Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve
DettagliDICH-P Pagina 1 di 9. Settore forestale Dichiarazione di taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale. Natura Azienda (3)
DICH-P Pagina 1 di 9 Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documenti accessori Settore forestale Dichiarazione di taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Intervento compreso nel territorio del
DettagliI tagli successivi. Tagli successivi
I tagli successivi Con il trattamento a tagli successivi, il popolamento giunto alla maturità economica viene asportato tramite più interventi selvicolturali. La progressiva apertura del popolamento ha
DettagliDICH-G Pagina 1 di 9. Settore forestale Dichiarazione generica L.R. 39/00 e Regolamento Forestale
DICH-G Pagina 1 di 9 Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documentazione accessoria Sez. 0 - Tipo di istanza (barrare solo una casella) Pascolo Settore forestale Dichiarazione generica L.R. 39/00 e Regolamento
Dettagli(Mod. A3) Settore forestale Autorizzazione generica L.R. 39/00 e Regolamento Forestale
(Mod. A3) Settore forestale Autorizzazione generica L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Protocollo ARTEA Quadro A - Azienda Sez. 0 - Tipo di istanza Bollo 16,00 Pascolo Autorizzazione per pascolo in aree
DettagliAUTOR-P Pagina 1 di 2. Settore forestale Richiesta di autorizzazione al taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale
AUTOR-P Pagina 1 di 2 Quadro A - Azienda Sez. 00 - Documentazione accessoria Settore forestale Richiesta di autorizzazione al taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Comunità Montana
DettagliCRA-SEL. Centro di Ricerca per la Selvicoltura - Arezzo. Progetti nazionali conclusi
CRA-SEL Centro di Ricerca per la Selvicoltura - Arezzo Progetti nazionali conclusi Regione Campania Provifor - Individuazione e selezione popolamenti per boschi da seme (L.R.B.S.) committente Regione Campania,
DettagliINFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano
DettagliAmbiente forestale Estensione e composizione dell Area forestale della Sardegna.
Ambiente forestale Estensione e composizione dell Area forestale della Sardegna. Il Corpo Forestale dello Stato nel febbraio 2007 ha pubblicato l Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi del Carbonio
Dettagli(Mod. A1) Settore forestale Richiesta di autorizzazione al taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale
(Mod. A1) Settore forestale Richiesta di autorizzazione al taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Quadro A - Azienda Sez. 0 - Tipo di autorizzazione Bollo 14.62 Autorizzazione al taglio
DettagliLe prospettive di valorizzazione della filiera foresta legno toscana Leonardo Casini Enrico Marone
Le prospettive di valorizzazione della filiera foresta legno toscana Leonardo Casini Enrico Marone Introduzione L idea progettuale I primi segnali di un settore con scarse informazioni relative all universo
DettagliClasse Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI
Classe Colturale D - Ceduo di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI COLTURALI PERIODO 1 2001-2004 2001 15 Versanti in espsosizione W-SW e S 13,00 13,00 16 Angolo NW sopra 1180m (1,5ha) e su parte
DettagliASPETTI SULLA BUONA GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI NEL TERRITORIO SICILIANO
ASPETTI SULLA BUONA GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI NEL TERRITORIO SICILIANO (Estratto da Strumenti conoscitivi per la gestione delle risorse forestali della Sicilia- Tipi Forestali Regione Siciliana
DettagliI Querco-carpineti carpineti del Piemonte
I Querco-carpineti carpineti del Piemonte Perché merita occuparsene PG Terzuolo, A Canavesio Istituto per le Piante da Legno e l Ambiente - Torino Torino 29 novembre 2011 Superficie territoriale planiziale:
DettagliI Meriagos: il confine tra prateria e foresta
I Meriagos: il confine tra prateria e foresta Michele Puxeddu* Agostino Pintus** - Giuseppe Pulina** * Ente Foreste Sardegna ** Agris Sardegna In Sardegna prateria e foresta sono beni paesaggistici 2 La
DettagliClasse Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO
Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO N / 32 A) taglio di sementazione e liberazione nuclei di novellame 7 80 560 B) taglio di avviamento
DettagliECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA. Dott.ssa Francesca Anselmi
ECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA Dott.ssa Francesca Anselmi Portoferraio, 08 ottobre 2009 Perché lo studio del tasso Taxus baccata L.: pianta estremamente antica, con complessa biologia;
DettagliAree forestali ad alto valore naturale
Aree forestali ad alto valore naturale Flora De Natale e Giuseppe Pignatti (CRA-PLF) nell ambito della collaborazione al gruppo di lavoro INEA-CRA-CFS Punti trattati nell intervento 1. Definizioni e indicazioni
DettagliVegetazione Forestale Emiliana
Vegetazione Forestale Emiliana Fascia collinare Le definizioni di bosco, arbusteto e cespuglieto, definite nelle PMPF (L.R. 4 settembre 1981, n. 30) sono le seguenti: I boschi sono definiti in base a una
DettagliScienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio
Scienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI LEZIONE 9: Selvicoltura Giovanna Battipaglia CO 2 H 2 O selezione fotosintesi Vege t.for es Asportazione del legname
DettagliDefinizioni classiche di selvicoltura
Definizioni classiche di selvicoltura La selvicoltura studia la tecnica dell impianto, dell utilizzazione e della rinnovazione dei boschi (A. De Philippis 1960/61) Selvicoltura: la scienza e la pratica
DettagliArt. 7.2 Sistema delle aree forestali
Art. 7.2 Sistema delle aree forestali DEFINIZIONE DI AREE FORESTALI sono tutte le superfici con vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti
DettagliForeste appenniniche, limiti ed opportunità per lo sviluppo economico locale. Marcello Miozzo, D.R.E.Am. Italia
Foreste appenniniche, limiti ed opportunità per lo sviluppo economico locale Marcello Miozzo, D.R.E.Am. Italia Foreste e aree interne presentano una buona corrispondenza La strategia delle aree interne
DettagliIl/la sottoscritto/a Nato a. il.. Residente a. Via/piazza... n. Possessore ad altro titolo Proprietario
MOD. G BOLLO EURO 14,62 Alla Unione Montana Comuni Mugello Via P. Togliatti n. 45 50032 Borgo San Lorenzo RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DI TAGLIO BOSCHIVO CON PROCEDURA DI SILENZIO ASSENSO L.R. 21.03.2000,
DettagliIL MATERIALE VIVAISTICO. Paolo Camerano IPLA S.p.A Piero Belletti UniTO
IL MATERIALE VIVAISTICO Paolo Camerano IPLA S.p.A Piero Belletti UniTO ALCUNE NOTIZIE STORICHE 1873 Primi vivai forestali in Italia (2 ha) 1886 35 ha di superficie di vivai forestali 2,5 milioni di piante
DettagliModalità di utilizzo della scheda di valutazione degli interventi selvicolturali per la resilienza delle foreste Mediterranee
Modalità di utilizzo della scheda di valutazione degli interventi selvicolturali per la resilienza delle foreste Mediterranee Federico G. Maetzke Università di Palermo Il progetto RESILFORMED L Obiettivo
DettagliOrganizzazione della presentazione
Organizzazione della presentazione! Paesaggio naturale e paesaggio culturale: le foreste attuali come risultato dell attività dell uomo! Selvicoltura, principali forme di governo e di trattamento! Pianificazione
DettagliFasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996)
Fasi evolutive di un popolamento forestale (da Oliver e Larson, 1996) Fase adulta o di maturità economica Fase senescente o vetusta Fase giovanile Rinnovazione T E M P O Le fasi presenti nel mosaico di
DettagliTipologie forestali e relative norme di taglio I boschi del Parco del Roccolo
LA TUTELA DEI BOSCHI Aspetti forestali e paesistici i Piano di Assestamento forestale Piano di Indirizzo Forestale Tipologie forestali e relative norme di taglio I boschi del Parco del Roccolo Dott.ssa
DettagliNORME PER LA GESTIONE DELLE AREE FORESTALI
NORME PER LA GESTIONE DELLE AREE FORESTALI Ai fini della salvaguardia del patrimonio forestale esistente e per una corretta attività selvicolturale, la Regione ha emanato un preciso Regolamento (Prescrizioni
DettagliSITUAZIONE E PROSPETTIVE DELLE ATTIVITA' FORESTALI IN ITALIA E IN SICILIA
F. G. Maetzke SITUAZIONE E PROSPETTIVE DELLE ATTIVITA' FORESTALI IN ITALIA E IN SICILIA CICLO DI SEMINARI FORESTE, AMBIENTE ECONOMIA Dottorato di Ricerca in Economia e Politica Agraria IL BOSCO IN ITALIA
DettagliQuadro A - Proprietario o Azienda
AUTOR-P Pagina 1 di 9 Settore Programmazione Forestale Settore forestale Richiesta di autorizzazione al taglio ed opere connesse L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Quadro A - Proprietario o Azienda Sez.
DettagliLa posizione della Valle d Aosta
Convegno «Filiera bosco legno: la situazione attuale e prospettive per il futuro», FORLENER 2017 12 maggio 2017- La posizione della Valle d Aosta Regione Autonoma Valle d Aosta Assessorato agricoltura
DettagliComune di Pisa - Complesso forestale "Tenuta di Tombolo". Piano degli interventi colturali per il decennio 2005/2014 Elaborato 3
PERIODO: 2005/2006 2005/2006 204/3 F pino domestico 0.58 0.58 205/1 F mista di 7.54 7.54 pini mediterranei 208/2 F pino marittimo 5.24 5.24 Diradamento urgente, asportando il 25% circa delle piante presenti.
DettagliConvegno di presentazione Arezzo, 19 Febbraio Differenze e peculiarità. del progetto: il Pratomagno. Stefano Samaden
CRA Centro diricerca per la selvicoltura Differenze e peculiarità delle due aree dimostrative del progetto: il Pratomagno Stefano Samaden (Unione dei Comuni del Pratomagno) L Ente L Unione dei Comuni del
DettagliEstensione delle superfici forestali: ha (ISTAT 94) ha (proiezione reale ultimi rilievi) = 30% del territorio piemontese
La situazione forestale in Piemonte Estensione delle superfici forestali: 665.000 ha (ISTAT 94) 800.000 ha (proiezione reale ultimi rilievi) = 30% del territorio piemontese Proprietà: 67,8 % privati; 28,5
DettagliCARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO
CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CHIAVI DI INTERPRETAZIONE Alessandro Cimbelli, Stefano Mugnoli, Rita Galloni, Danilo Moscetta Maggio 2003 Introduzione Il seguente documento descrive, in maniera
DettagliGLI SCENARI DEGLI INCENDI
Giovanni Bovio CAPITOLO 8 GLI SCENARI DEGLI INCENDI INDICE 1 GLI SCENARI DEGLI INCENDI 3 1.1 Scenari estivi 7 1.2 Scenari invernali 8 1 GLI SCENARI DEGLI INCENDI Si riportano descrizioni e informazioni
DettagliISu terreni. Funghi e boschi del Cantone Ticino. prevalentemente ricchi di carbonati. Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa
Funghi e boschi del Cantone ISu terreni prevalentemente ricchi di carbonati Antonio Auguadri Gianfelice Lucchini Alfredo Riva Emilio Testa Edito dal Credito Svizzero FUNGHI E BOSCHI DEL CANTONE TICINO
DettagliI Boschi siciliani. Ecosistemi complessi
I Boschi siciliani Ecosistemi complessi Boschi sempreverdi di Leccio Sono boschi sclerofilli e sempreverdi, in genere piuttosto fitti e densi, caratterizzati dalla dominanza, nello strato arboreo, del
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 44 DELIBERAZIONE 26 ottobre 2015, n. 1007
96 4.11.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 44 DELIBERAZIONE 26 ottobre 2015, n. 1007 L.R. 39/00, art. 39 bis. Provvedimenti urgenti per la tutela del bosco. Approvazione misure di tutela
DettagliORGANIZZAZIONE: UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE
RAPPORTO SINTETICO PEFC GFS RAPPORTO SINTETICO GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE PEFC ORGANIZZAZIONE: COMPLESSO FORESTALE REGIONALE RINCINE NEI COMUNI DI LONDA, SAN GODENZO, DICOMANO (FI) Certificazione:
DettagliRisultati della Ricerca
Risultati della Ricerca Titolo Conservazione e gestione dei popolamenti di origine agamica a prevalenza di leccio della Sardegna Descrizione estesa del risultato Nel bacino del Mediterraneo il leccio (Quercus
DettagliBuone pratiche di gestione forestale nei Siti Natura 2000: esperienze tecniche in Molise
Federazioni degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali dell Abruzzo, del Lazio e delle Marche Buone pratiche di gestione forestale nei Siti Natura 2000: esperienze tecniche in Molise Paolo
DettagliMERCATI LOCALI DEL CARBONIO E SFIDE GLOBALI Centro Congressi Torino Incontra novembre 2011
MERCATI LOCALI DEL CARBONIO E SFIDE GLOBALI Centro Congressi Torino Incontra 15-16 novembre 2011 Bilanci CO2 di progetti forestali in Piemonte Guido Blanchard, dottore forestale, consulente FA Approfondimenti
DettagliLA VEGETAZIONE. 1. Parole per capire VOLUME 1 CAPITOLO 5. A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna...
VOLUME 1 CAPITOLO 5 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE LA VEGETAZIONE 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna... collina... pianura... costa...
DettagliLEGGE FORESTALE DELLA TOSCANA L.R.T. 39/2000
LEGGE FORESTALE DELLA TOSCANA L.R.T. 39/2000 art. 3 : 1. Ai fini della presente legge costituisce bosco qualsiasi area, di estensione non inferiore a 2.000 metri quadrati e di larghezza maggiore di 20
DettagliQuadro A - Proprietario o Azienda
DICH-G Pagina 1 di 10 Sugherete (art. 53 Reg. For.) Settore forestale Dichiarazione generica L.R. 39/00 e Regolamento Forestale Quadro A - Proprietario o Azienda e o Denominazione Azienda: Sez. 00 - Documentazione
DettagliSISLE Sistema Legno in Toscana
CONVEGNO Presentazione risultati progetto di ricerca SISLE Sistema Legno in Toscana Giovedì 27 marzo 2013 - Salone monumentale di Toscana Promozione Via Vittorio Emanuele II n. 62-64 Firenze 1 CONVEGNO
DettagliMODIFICHE AGLI ALLEGATI A, B, C, ED E DEL REGOLAMENTO REGIONALE 8 DICEMBRE 2011, N. 8/R
ALLEGATO 1) (Art. 28, comma 1) MODIFICHE AGLI ALLEGATI A, B, C, ED E DEL REGOLAMENTO REGIONALE 8 DICEMBRE 2011, N. 8/R 1. L Allegato A) del regolamento regionale 20 settembre 2011, n. 8/R è modificato
DettagliQuadro A - Proprietario o Azienda Cognome e Nome o Denominazione Azienda:
DICH-G Pagina 1 di 10 Settore Forestale Servizio Politiche Rurali Via P.Nenni, 24 56127 - PISA Quadro A - Proprietario o Azienda e o Denominazione Azienda: Sez. 00 - Documentazione accessoria Sez. 0 -
DettagliBuone tecniche colturali per i beni silvo-pastorali della provincia di Trento
Allegato parte integrante Allegato 1 al Regolamento ALLEGATO 1 (articolo 1, comma 3) Buone tecniche colturali per i beni silvo-pastorali della provincia di Trento SELVICOLTURA NATURALISTICA APPLICATA IN
DettagliVADEMECUM SULLE PRESCRIZIONI DI MASSIMA E POLIZIA FORESTALE (P.M.P.F.) SOMMARIO
VADEMECUM SULLE PRESCRIZIONI DI MASSIMA E POLIZIA FORESTALE (P.M.P.F.) SOMMARIO PREMESSA... 2 Cosa sono le P.M.P.F.... 2 Aree forestali: cosa e quali sono?... 3 Autorizzazione e comunicazione... 5 Quando,
DettagliCiascuna visita ha inizio con la proiezione di un breve filmato introduttivo.
Percorsi di visita Percorsi di visita La durata complessiva di ciascun percorso include i trasferimenti e la sosta ristoro, durante la quale (dalle ore 12.30 alle ore 14.30 a seconda del percorso) è possibile
DettagliIL CLIMA MEDITERRANEO MEDITERRANEA
IL CLIMA MEDITERRANEO E LA MACCHIA MEDITERRANEA Il clima mediterraneo, secondo la classificazione climatica è il meno esteso dei climi temperati. È caratterizzato da un lungo periodo di siccità estiva
DettagliLa Carta Forestale Regionale in formato digitale rappresenta un tematismo che si presta
3 ANALISI DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA SUPERFICI BOSCATE E TERRITORIO La Carta Forestale Regionale in formato digitale rappresenta un tematismo che si presta a molteplici elaborazioni e a una varietà
DettagliIntroduzione Il territorio rurale del Comune di Collesalvetti
Introduzione Il territorio rurale del Comune di Collesalvetti Descrizione: Dall analisi del territorio di Collesalvetti emergono due realtà, distinte e correlate, omogenee e coerenti nelle loro diverse
DettagliNormalità planimetrico-cronologica: divisione della compresa in tante parti equiproduttive di età scalare da 1 a t anni (t=turno)
Metodi di assestamento della compresa coeatanea che utilizzano la ripresa volumetrica (espressa in m 3 ) Per questi metodi sono importanti tutti e quattro gli aspetti della normalità della compresa Normalità
DettagliANTINCENDIO BOSCHIVO CORSO DI FORMAZIONE DI SECONDO LIVELLO CARATTERISTICHE DEGLI INCENDI BOSCHIVI
ANTINCENDIO BOSCHIVO CORSO DI FORMAZIONE DI SECONDO LIVELLO CARATTERISTICHE DEGLI INCENDI BOSCHIVI COMBUSTIONE TRIANGOLO DEL FUOCO GAS (CO, CO2,VAPORE) LUCE CALORE PARTICELLE SOLIDE CENERE FUMO FUMO CHIARO
DettagliSINTESI DEL PIANO DI GESTIONE 2012 2021
SINTESI DEL PIANO DI GESTIONE 2012 2021 1. Selvamar SS, in qualità di affittuaria, gestisce la proprietà boschiva della famiglia Margaritelli che si estende tra i comuni di Piegaro, Città della Pieve e
DettagliIPSAA de Franceschi Pistoia. Selvicoltura ed Utilizzazioni Forestali
IPSAA de Franceschi Pistoia Opzione Gestione delle Risorse Forestali e Montane Selvicoltura ed Utilizzazioni Forestali Selvicoltura generale Francesco Pettinà Gli Alberi sono santuari. Chi sa parlare con
DettagliIT Bosco di Pian Prà (Rorà) Misure di conservazione sito-specifiche
Rete Natura 2000 Direttiva 92/43/CEE Habitat - Direttiva 2009/147/CE Uccelli IT1110045-Bosco di Pian Prà (Rorà) Misure di conservazione sito-specifiche (Approvate con D.G.R. n. 19-3112 del 4/4/2016) Direzione
DettagliZone fitoclimatiche GLI AR I BUSTI DEL CAS C T AS ANETUM T
Zone fitoclimatiche GLI ARBUSTI DEL CASTANETUM IL TERRITORIO ITALIANO La morfologia e le condizioni climatiche sono così varie che sono presenti numerosi ecosistemi. La vegetazione si è diffusa e affermata
DettagliLA PUBBLICITÀ DEGLI INTERVENTI FORESTALI
LA PUBBLICITÀ DEGLI INTERVENTI FORESTALI Mirando Di Prinzio 1, Andrea Martini 2 1 Studio forestale Di Prinzio, Campi Bisenzio (FI); studiodiprinzio@gmail.com 2 Forestale libero professionista, Figline
DettagliCORSO PER GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE
PLIS BRUGHIERA BRIANTEA CORSO PER GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE Lentate s/seveso marzo 2010 A cura di: Dott. For. Massimo Merati DEFINIZIONE NORMATIVA DI BOSCO Legge Regionale 5 DICEMBRE 2008 n 31 art.
DettagliLa valorizzazione economica delle produzioni legnose Enrico Marone, Università degli Studi di Firenze
ACCADEMIA ITALIANA DI SCIENZE FORESTALI Accademia dei Georgofili La valorizzazione economica delle produzioni legnose Enrico Marone, Università degli Studi di Firenze Convegno La valorizzazione delle produzioni
DettagliQuadro A - Proprietario o Azienda Cognome e Nome o Denominazione Azienda:
DICH-G Pagina 1 di 10 Settore Forestazione Sez. 00 - Documentazione accessoria Sez. 0 - Tipo di istanza (barrare solo una casella) Pascolo Castagneti da frutto (art. 52 Reg.For.) Sugherete (art. 53 Reg.
DettagliLa Carta Forestale è stata realizzata dall INEA in stretto collegamento con l Ufficio
2 METODOLOGIA DI INDAGINE La Carta Forestale è stata realizzata dall INEA in stretto collegamento con l Ufficio Foreste e Tutela del Territorio, del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità.
Dettaglipaleoclimatici, paleobotanici e paleogeografici che hanno dato luogo alla differenziazione di
LA VEGETAZIONE FLORA E VEGETAZIONE FLORA: rappresenta il risultato di una complessa interazione di processi paleoclimatici, paleobotanici e paleogeografici che hanno dato luogo alla differenziazione di
DettagliFondazione Universitaria. Azienda Agraria. terreni del. Collegio Pio della Sapienza REGIONE UMBRIA PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI MARSCIANO
REGIONE UMBRIA PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI MARSCIANO COMUNE DI PIEGARO Fondazione Universitaria Azienda Agraria terreni del Collegio Pio della Sapienza CATALOGO VENDITA PRIMO BIENNIO gennaio 2013 Marco
DettagliINFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano
DettagliI grandi biomi terrestri
I grandi biomi terrestri BIOMA: complesso di ecosistemi di un area geografica caratterizzato dalla vegetazione dominate. Si distinguono per alcune caratteristiche delle piante quali struttura (le forme
DettagliSelvicoltura sostenibile e dinamiche naturali in foresta: il caso degli abieteti a taglio saltuario
Selvicoltura sostenibile e dinamiche naturali in foresta: il caso degli abieteti a taglio saltuario Gianfranco Minotta Dip. AGROSELVITER, Università di Torino Convegno: Bosco, incendi e disturbi naturali,
DettagliTESTO INTEGRATO CON MODIFICHE REGOLAMENTO 2/R 2013 (B.U. 25 febbraio 2013, 3 suppl. al n. 8) SOMMARIO
REGOLAMENTO REGIONALE RECANTE: REGOLAMENTO FORESTALE DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 13 DELLA LEGGE REGIONALE 10 FEBBRAIO 2009, N. 4 (GESTIONE E PROMOZIONE ECONOMICA DELLE FORESTE). ABROGAZIONE DEI REGOLAMENTI
DettagliManutenzione dei boschi: provvista di energia e benessere
Parco Felice Piacenza - Pollone (BI) Manutenzione dei boschi: provvista di energia e benessere La Cooperativa Sociale Il Grigio Onlus in collaborazione con lo Studio Tecnico di Arboricoltura Ornamentale
DettagliBilanci di CO 2 nella gestione delle foreste piemontesi. Franco Molteni
Sostenibilita' ed efficienza dell'energia da biomasse in Piemonte c/o presso Centro congressi Torino Incontra 17 novembre 2011 - Torino Bilanci di CO 2 nella gestione delle foreste piemontesi Franco Molteni
DettagliLa reintroduzione dell'abete bianco con le azioni C
Alfredo Bresciani La reintroduzione dell'abete bianco con le azioni C Azioni C - Reintroduzione Abies alba per microarboreti SIC (IT5180002 - IT5180018) Alta valle dell'arno Foreste Camaldoli e Badia Prataglia
DettagliLa fustaia Potenzialità da conoscere e valorizzare
Le guide selvicolturali La fustaia Potenzialità da conoscere e valorizzare SETTORE FORESTE Indice Ideazione e coordinamento: Regione Piemonte Settore Foreste Valerio Motta Fre C.so Stati Uniti 21-10128
DettagliLA RISORSA FORESTA. La selvicoltura, le specie e le foreste della nostra regione
LA RISORSA FORESTA La selvicoltura, le specie e le foreste della nostra regione Sommario Breve storia delle foreste regionali Le principali specie forestali regionali I parametri forestali La gestione
Dettagli