Le emulsioni nucleari e le particelle subnucleari

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Transcript:

e le particelle subnucleari La materia ordinaria è fatta di atomi Protone: 938 MeV/c 2 Non è una particella elementare! p = u u d (3 quarks) Neutrone: 939 MeV/c 2 Non è una particella elementare! n = u d d (3 quarks) Elettrone: 0.511 MeV/c 2 È una particella elementare Il nucleo: protoni e neutroni Ha un diametro di circa 10-15 m La nuvola elettronica ha un diametro di circa 10-10 m

e le particelle subnucleari Le collisioni di particelle con i nuclei producono nuove particelle: infatti l energia cinetica si converte in massa, come insegna la relatività Studiando gli urti tra particelle è possibile capire come interagiscono Struttura e storia dell Universo Impiego in diagnostica medica Impiego nella cura dei tumori Produzione di energia pulita (fissione/fusione nucleare) +... E=mc 2 + + Qui compaiono pioni (π), muoni (µ), elettroni (e) e neutrini (ν)

Le emulsioni nucleari sono rivelatori di particelle subnucleari con ottima risoluzione spaziale (55 nm = 55 miliardesimi di metro) Emulsione = cristalli di AgBr in sospensione in un gel organico (spesso di origine animale) Rispetto alle normali emulsioni fotografiche, le emulsioni nucleari sono: arricchite in AgBr più spesse con grani più piccoli e più omogenei in dimensione 0.15 1.0 µm (1 micron = 1 milionesimo di metro, o 1 millesimo di millimetro) muone Come le pellicole fotografiche, le emulsioni nucleari vanno sviluppate dopo l esposizione per visualizzare l immagine A destra: decadimento pione muone (trasmutazione spontanea con emissione di neutrini o antineutrini) pione

Vista di un emulsione (300 300 µm 2 ) Sono facilmente riconoscibili linee di grani neri: sono le cosiddette tracce di particelle subnucleari (elettroni, protoni, pioni, muoni, kaoni, o altre particelle più esotiche) Le particelle subnucleari spesso durano solo qualche frazione di secondo, prima di decadere spontaneamente in particelle più leggere (e più comuni) Viaggiano quasi alla velocità della luce, ma decadono così rapidamente che la lunghezza delle tracce spesso non supera qualche decimo di millimetro È necessario un microscopio

È possibile studiare fenomeni complessi,come ad esempio il decadimento di un kaone in 3 pioni 3

Le lastre di emulsione nucleare possono essere esposte parallelamente al fascio di particelle, o ortogonalmente Esposizione ortogonale: si impilano più lastre per seguire la traccia della particella Più precisa Esposizione parallela: si vede una porzione di traccia nell obiettivo Meno precisa

Impilando diverse lastre di emulsione nucleare si può ottenere un rivelatore 3D In questo caso, un calcolatore fornisce una ricostruzione complessiva dei vari segmenti di traccia rilevati su ciascuna emulsione Qui un neutrino interagisce con un nucleo di Pb, producendo altre particelle (un muone e 4 adroni) Si può capire quali particelle siano state prodotte studiando le loro traiettorie, la deposizione di energia, la deflessione, ecc. Neutrino (non lascia traccia)

L Università di Salerno e le emulsioni nucleari Il Gruppo Emulsioni Nucleari del Dipartimento di Fisica dell Università di Salerno è stato fondato dal Prof. Giorgio Romano Giorgio Romano è stato il primo a vedere in emulsione nucleare una particella con il quark b (beauty o bottom) Articolo: G. Romano et al: Physics Letters B, Volume 158, Issue 2, 8 August 1985 (186-192), ISSN 0370-2693, DOI: 10.1016/0370-2693(85)91389-9. G. Romano, G. Grella, G. Rosa, A. Di Bartolomeo idearono il sistema di analisi automatico SySal (Sy System of Salerno) per l esperimento CHORUS, sviluppato poi da C. Bozza Articolo: Automatic analysis of digitized TV-images by a Computer-driven Optical Microscope NIMA 394 Issue 3 (357-367) 1997 Il software di SySal si è evoluto, ed è oggi usato per lo European Scanning System dell esperimento OPERA Articolo: High-speed particle tracking in nuclear emulsion by last-generation automatic microscopes NIMA 551 (261-270) 2005