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Ufficio di Staff Osservatorio Epidemiologico Prot N. 2557/E del 13.3.2015 REGIONE LAZIO Area Sanità Veterinaria c.a. Dr. Ugo Della Marta udellamarta@regione.lazio.it Oggetto: applicazione del Piano Nazionale Influenza Aviaria 2015 nella Regione Lazio. 1. PREMESSA Il Ministero della Salute ha recentemente aggiornato le funzionalità della Anagrafe Avicola Nazionale, fruibile sul portale istituzionale www.vetinfo.sanita.it. Il Decreto Ministeriale 13.11.2013, recante modalità operative di funzionamento dell anagrafe informatizzata delle aziende avicole armonizza l anagrafe avicola ai criteri operativi della Banca Dati Nazionale (BDN), stabilendone la piena operatività entro 180 giorni dal 28 gennaio 2014. Tra le innovazioni più importanti e ancora sottoutilizzate dell anagrafe c è l obbligo di registrare in BDN le movimentazioni. La registrazione della movimentazione avviene prima dell'uscita degli animali per rendere possibile l'elaborazione informatica da BDN della dichiarazione sanitaria di trasporto. Tuttavia, la registrazione viene considerata valida se completata entro 3 giorni lavorativi dalla movimentazione stessa. Al di là delle modalità utilizzate per la compilazione, su supporto cartaceo o tramite stampa da BDN, della dichiarazione sanitaria di trasporto, la registrazione del movimento in uscita degli avicoli in BDN è comunque obbligatoria, secondo quanto previsto dal D.M. 13 novembre 2013. In BDN i volatili domestici sono inseriti in categorie di specie/orientamento produttivo che a volte non corrispondono con le categorie individuate dal Centro di Referenza per l Influenza Aviaria (IA) per la stesura dei Piani Nazionali di Monitoraggio. Ne consegue che le categorie di volatili da campionare secondo il Piano Nazionale non sono sempre facilmente riconducibili a quanto presente in BDN o viceversa. Si sottolinea che le ASL che non aggiornano le caratteristiche degli allevamenti avicoli in BDN determinano il disallineamento tra BDN e reale numero di allevamenti che potrebbe esitare in una sovrastima di animali da campionare, con conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano Influenza Aviaria per la Regione Lazio. Il Piano di Monitoraggio 2015 prevede alcune importanti novità rispetto agli scorsi anni. E stata introdotta una valutazione del rischio su base nazionale che determina il tipo e la quantità di attività da svolgere. Nel Lazio, in base ai nuovi criteri basati sul rischio, le ASL di Frosinone, Latina e Rieti non devono effettuare prelievi sugli animali domestici (galline, tacchini, selvaggina, anatre), attività che rimane prevista per le ASL di Roma e Viterbo, considerate a rischio medio per IA. Si ricorda che in tutti gli allevamenti a livello nazionale è obbligatorio attuare piani di biosicurezza come da OM 26.8.2005. 1

2. PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA 2.1 ANIMALI DOMESTICI Il Piano Nazionale 2015 prevede attività diverse per le province laziali: - Roma e Viterbo, a rischio medio, devono effettuare la sorveglianza sugli animali domestici, in analogia a quanto previsto negli anni passati; - Frosinone, Latina e Rieti, a rischio trascurabile, non devono effettuare a differenza degli scorsi anni - campionamenti nelle seguenti specie di animali domestici: ovaiole, tacchini, polli, selvaggina allevata. Le attività previste dal Piano Nazionale IA sono schematizzate nella tabella seguente: Tabella 1: categorie e modalità di campionamento per IA nel Lazio nel 2015 ASL/PROVINCIA CATEGORIA NUM CAMPIONI PERIODICITA RM e VT FR, LT, RI, RM, VT galline ovaiole al chiuso galline ovaiole free-range tacchini da carne selvaggina riproduttori anatre e oche riproduttori rurali svezzatori accreditati per il commercio extra regionale o autorizzati a partecipare a fiere/mercati svezzatori restanti 10-20 per allevamento* 5 animali per unità, Minimo 10 Massimo 20** 10 per allevamento 5 animali per unità, Minimo 10 Massimo 20*** TIPO DI CAMPIONAMENTO 1 volta/anno sierologico 2 volte/anno 2 volte/anno (primavera e autunno) mensile trimestrale virologico (tampone) virologico (tampone) sierologico e, se presenti anatidi, virologico (tampone) *** * In ogni allevamento saranno sottoposti a prelievo di sangue almeno n. 10 volatili, selezionati casualmente fra gli animali presenti nelle diverse unità produttive. Se l azienda è costituita da più di un capannone, è necessario effettuare almeno 5 campioni per ogni capannone fino ad un massimo di 20. ** Negli allevamenti di anatre e oche da riproduzione verrà eseguito un prelievo con cadenza semestrale per esame virologico (tamponi cloacali sui singoli soggetti e/o pool di feci fresche), da 5 animali per unità produttiva con un numero minimo di 10 animali per azienda fino ad un massimo di 20. Nel caso di aziende con un unico capannone la numerosità dei campioni è pari a 10. *** Gli allevamenti di svezzamento sono sottoposti a prelievo sierologico, almeno 5 animali per unità produttiva, con un minimo di 10 animali per azienda ed un massimo di 20; nel caso siano presenti anatidi, questi devono essere sottoposti a prelievi per l esame virologico (tamponi cloacali sui singoli soggetti e pool di feci fresche) con la stessa numerosità sopra indicata. 2

Per ogni categoria di produzione avicola sopra riportata, il numero di aziende da sottoporre a campionamento è indicato nella tabella 2, seguendo le istruzioni del Piano Nazionale e, ove possibile, quanto comunicato dalle ASL dietro apposita richiesta dello scrivente Osservatorio nel 2013. Il numero totale di prelievi da effettuare, nei volatili domestici, nella Regione Lazio, è riportato nella tabella 5. Qualora il numero di allevamenti da campionare previsto dal presente documento o dal Piano non corrisponda a quanto effettivamente presente sul territorio, si prega di darne tempestiva comunicazione allo scrivente Osservatorio per mail (oevr@izslt.it) che lo comunicherà al Centro di Referenza al fine di non incorrere nel mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano Influenza Aviaria. Tabella 2: numero di allevamenti di volatili domestici da prelevare per IA nel Lazio SPECIE RM RM RM RM RM RM RM RM A B C D E F G H VT RI LT FR Tacchini da carne 0 0 0 0 0 0 0 0 13 0 0 0 Ovaiole al chiuso* 1 1 1 1 2 1 4 7 24 0 0 0 Ovaiole free-range 0 2 0 2 4 0 2 0 16 0 0 0 Selvaggina allevata ripr. 0 0 0 0 1 1 1 1 10 0 0 0 Anatre e oche ripr. 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 Svezzatori 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 3 7 Rurali 0 0 0 0 0 4 4 4 12 0 0 0 * campionamento stratificato in base al numero di allevamenti presenti 2.2 ANIMALI SELVATICI Nella regione Lazio sarà attuata solo la sorveglianza passiva. Devono essere sottoposti ad analisi i campioni provenienti da tutti i volatili selvatici trovati morti o abbattuti con sintomatologia in tutto il territorio regionale. Verrà posta maggiore attenzione alle positività rilevate in animali rinvenuti morti in zone umide con particolare riferimento a quelle maggiormente interessate sia dai flussi migratori sia dall'allevamento intensivo del pollame. La popolazione target è prevalentemente rappresentata dalle specie acquatiche. In particolare la Commissione Europea ha fornito una lista di specie definite bersaglio che devono essere oggetto di controllo mirato (Allegato II, Parte 2 della Decisione 2010/367/UE). Nel caso di mortalità anomala, volatili di specie bersaglio con sintomatologia (o agonizzanti), le carcasse devono essere inviate con le modalità previste dal manuale operativo all'izs competente per territorio per le successive analisi. Il numero di campioni attesi è di circa 500 in tutta Italia e quindi circa 25 nella Regione Lazio. 3

2.3 AREE A RISCHIO E RISK BASED SURVEILLANCE Nel Lazio sono presenti aree considerate a rischio (da non confondere con le aree a maggior rischio per gli allevamenti industriali indicate nel Piano IA), in quanto aree di svernamento del germano reale (Allegato 1 del Piano Nazionale). In tali aree (Figura 1) deve essere intensificata la sorveglianza sugli episodi di mortalità nelle specie selvatiche e devono essere applicate con particolare attenzione le misure di biosicurezza per la prevenzione della diffusione dell Influenza aviare. L elenco indicativo dei Comuni ricadenti in tali aree è compreso nella tabella 6 della presente. In questi Comuni devono essere scelti in modo prioritario gli allevamenti rurali in cui effettuare i prelievi ai fini del monitoraggio con periodicità semestrale. 3. FEEDBACK ATTIVITA SVOLTA/ATTIVITA DA SVOLGERE Nel 2014 l attività di monitoraggio da svolgere in base al Piano Nazionale IA nella Regione Lazio è stata indicata dall Osservatorio Epidemiologico con comunicazione N. 2430 del 19/3/2014. Dalle rendicontazioni effettuate dall Osservatorio in base a un estrazione del sistema informativo (SIL) dell IZS ed inviate al Centro di Referenza come attività effettuate nel 2014, appaiono delle differenze a volte considerevoli delle attività effettuate rispetto a quelle previste. Il mancato raggiungimento o il superamento degli obiettivi di campionamento per categoria nel 2014 potrebbe essere determinato da un effettiva attività delle Asl sul territorio che hanno campionato volatili in maniera diversa da quanto previsto dal Piano Nazionale. Non si può tuttavia escludere che l individuazione dei record da SIL relativi alle attività da rendicontare non sia completamente efficace a causa della mancanza di una corrispondenza univoca tra le modalità di accettazione presso l IZSLT e la categorizzazione delle specie/orientamento produttivo prevista dal Centro di referenza (es. polli riproduttori/broiler o ovaiole al chiuso/free range). Ciononostante, la somma dei campioni al di la della singola specie è minore di quanto previsto dal Centro di Referenza per il 2014 (a maggior ragione perché quanto previsto è considerato sul minimo dei campioni da campionare, aziende di 1 o 2 capannoni). Si rimane a disposizione per verificare il dato riportato nella tabella sottostante con le singole ASL. Tabella 3: attività prevista e attività svolta per IA nel Lazio nel 2014 SPECIE / ORIENTAMENTO PRODUTTIVO Num campioni MINIMO da effettuare Num campioni effettuati % Tacchini da carne 150 164 109 Polli riproduttori 10 0 0 Galline ovaiole 530 651 123 Galline ovaiole free-range 300 60 20 Selvaggina riproduttori 60 53 88 Rurali 480 363 76 Svezzamento 480 391 81 Anatre da carne 0 10 ND Broiler 0 20 ND Selvatici 25 4 16 Totale 2035 1716 84 4

4. SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA IA NEL LAZIO NEGLI ULTIMI 3 ANNI. In Italia nel corso del 2014 si sono verificati 1 focolaio HPAI in Veneto (H5N8), 8 focolai LPAI H5 e 23 focolai LPAI H7 in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia. In tabella 4 sono riportati i focolai di Influenza Aviaria occorsi nella Regione Lazio negli ultimi 3 anni. Tabella 4: focolai IA nel Lazio negli anni 2012-2014. CODICE COMUNE PROVINCIA MALATTIA SIEROTIPO LOCALIZZAZIONE DATA SOSPETTO DATA CONFERMA DATA ESTINZIONE 042RM064 Genazzano RM IA LPAI pollame H5 17/10/2012 22/10/2012 23/11/2012 Tabella 5: Numero e distribuzione dei prelievi per il Piano di Sorveglianza Nazionale Influenza Aviaria 2015 per avicoli domestici ASL Specie / Orientamento Produttivo Num All.ti da campionar e Num campioni Min per Allevamento/Anno Num campioni Max per Allevamento/Anno tipo prelievo* Num campioni MIN totale Num campioni MAX totale FR Svezzatori 7 10 20 S (+ T*) 280 1680 LT Svezzatori 3 10 20 S (+ T*) 120 720 RM A Ovaiole al chiuso 1 10 20 S 10 20 RM B Ovaiole al chiuso 1 10 20 S 10 20 Ovaiole all aperto 2 10 20 S 20 40 RM C Ovaiole al chiuso 1 10 20 S 10 20 RM D Ovaiole al chiuso 1 10 20 S 10 20 Ovaiole all aperto 2 10 20 S 20 40 RM E Ovaiole al chiuso 2 10 20 S 20 40 Ovaiole all aperto 4 10 20 S 40 80 RM F Ovaiole al chiuso 1 10 20 S 10 20 Rurali 4 10 20 T 80 160 Ovaiole al chiuso 4 10 20 S 40 80 RM G Ovaiole all aperto 2 10 20 S 20 40 Svezzatori 1 10 20 S (+ T) 40 240 Rurali 4 10 20 T 80 160 RM H Ovaiole al chiuso 7 10 20 S 70 140 Rurali 4 10 20 T 80 160 Selvaggina ripr. 10 10 20 S 100 200 Anatre/Oche ripr. 1 10 20 T 20 40 Tacchini da carne 13 10 20 S 130 260 VT Ovaiole al chiuso 24 10 20 S 240 480 Ovaiole all aperto 16 10 20 S 160 320 Svezzatori 1 10 20 S (+ T*) 40 240 Rurali 12 10 20 T 240 480 TOTALE 2070 6060 * S: sierologico; T. tampone; S(+ T): sierologico su tutte le specie tranne anatidi. tampone sugli anatidi, se presenti 5

Figura n. 1: aree a rischio per Influenza Aviaria nella Regione Lazio (come da allegato 1 del Piano Nazionale) 6

Tabella 6. Elenco Comuni ricadenti nelle aree a rischio PROVINCIA COMUNE PROVINCIA COMUNE Amaseno Acquapendente Arnara Bagnoregio Boville Ernica Barbarano Romano Castelliri Bassano in Teverina Castro dei Volsci Blera Ceccano Bolsena Ceprano Bomarzo Frosinone Calcata Giuliano di Roma Canepina FR Isola del Liri Capodimonte Monte San Giovanni Campano Castiglione in Teverina Paliano Celleno Pofi Civita Castellana Ripi Civitella d'agliano Sora Faleria Strangolagalli Gradoli Torrice Graffignano Veroli Grotte di Castro Villa Santo Stefano VT Lubriano LT Latina Montalto di Castro Colli sul Velino Monte Romano Contigliano Montefiascone RI Greccio Onano Labro Oriolo Romano Rieti Orte Albano Laziale Proceno Allumiere San Lorenzo Nuovo Ariccia Soriano nel Cimino Canale Monterano Tarquinia Cerveteri Vallerano Civitavecchia Vasanello Colleferro Vejano Fiumicino Vetralla Genazzano Vignanello RM Ladispoli Villa San Giovanni in Tuscia Magliano Romano Viterbo Mazzano Romano Vitorchiano Nettuno Olevano Romano Rignano Flaminio Roma Santa Marinella Sant'Oreste Tolfa Valmontone 7