Tesi di Maturità a cura di Paola Cappai



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ISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI SOCIALI GALILEO-GALILEI INDIRIZZO ODONTOTECNICO ORISTANO ANNO 2013/2014 Tesi di Maturità a cura di Paola Cappai VB odontotecnico Materie coinvolte: Esercitazioni di laboratorio odontotecnico

Scienze dei materiali dentali Inglese Diritto Commerciale LA PROTESI FISSA IN METALLO- CERAMICA Con l evoluzione dell odontoiatria e dei materiali odontoiatrici, si riduce l uso delle corone metalliche e si introduce l utilizzo delle corone in metalloceramica. Questa corona, essendo composta da una base metallica sulla quale andrà poi applicata la ceramica, ha delle proprietà estetiche soddisfacenti in quanto la corona prende l aspetto del dente naturale. La corona dentale, detta anche capsula, è una protesi su uno o più denti, con radice naturale o su impianto (artificiale), a sostituzione della zona più superficiale e visibile del dente. In generale la protesi fissa è un tipo di protesi che per la propria particolare conformazione non può essere rimossa dal paziente poiché si trova saldamente ancorata (cementata) ad elementi naturali del paziente stesso (pilastri). La protesi fissa può ricostruire un singolo dente, una parte di arcata o un arcata intera, ma è subordinata al numero dei pilastri in modo da garantire una perfetta stabilità. Supponiamo di dover realizzare una corona in metallo-ceramica di un unico elemento. Attualmente la ceramica rappresenta il materiale estetico più utilizzato in odontotecnica. Questa diffusione si deve alle caratteristiche estetiche e alla durata dei dispositivi in ceramica, che permettono di imitare perfettamente

sfumature e colori dei denti naturali, inoltre presentano anche una notevole resistenza all abrasione. Come tutti i materiali, anche la ceramica (dentale) presenta particolari caratteristiche (chimiche; termiche; fisico-meccaniche; estetiche): Una volta lucidata la ceramica presenta una superficie liscia, compatta e impermeabile. Essendo un materiale inerte (non reagisce a contatto di altri elementi/composti) ha un elevata biocompatibilità. Elevata resistenza all abrasione e alla compressione (bassa a flessione). Se esposte ad alte o basse temperature (ingestione di cibi o bevande) garantiscono un buon isolamento termico, inoltre un isolamento elettrico notevole per via dell inerzia. Nella metallo-ceramica la coesione tra i due materiali è garantita dall insieme di tre diversi legami: meccanico, chimico e compressivo. Il legame meccanico si ottiene con la rifinitura e la sabbiatura del metallo. Il legame compressivo è dato dal diverso comportamento termico di ceramica e metallo, cioè, nelle varie cotture metallo e ceramica si comportano in modo diverso, il metallo si dilata (aumentando di volume) e la ceramica si contrae (stringendosi sul metallo). Il legame chimico è il legame che si forma tra l ossido del metallo che compone la lega e l opaco, ovvero il primo strato di ceramica. L ossidazione della lega avviene con un processo di surriscaldamento in forno della struttura metallica, prima dell applicazione dell opaco. Il colore viene codificato in base a tre parametri: la tinta, il croma e il valore.

La tinta è la diversa lunghezza d onda di colore (quella che ci permette di distinguere un colore dall altro). Il croma è la saturazione del colore. Il valore indica quanto scuro o chiaro è un colore. Il dente umano si presenta normalmente di colore giallo chiaro, con variazioni di croma e valore che vanno dall arancione al grigio. (Per rilevare il colore il clinico si serve delle scale-colori o di sistemi di rilevamento elettronici.) Il successo del dispositivo protesico dipende in particolare dal tipo di preparazione che il clinico ha eseguito sui monconi dei denti pilastro, come la preparazione del bordo cervicale. Ci sono diverse fasi per la realizzazione di un elemento in metallo-ceramica alle quali collaborano sia il tecnico che il clinico. Il clinico rileva la prima impronta, in silicone. Il tecnico sviluppa il modello e realizza il provvisorio in resina (dopo aver montato i modelli in articolatore, si isola il moncone interessato con isolante gesso-cera e si modella l elemento mancante, terminato ciò si prepara la mascherina in silicone, attraverso pasta base e un catalizzatore, una volta indurita la mascherina si rimuove la modellazione in cera e si zeppa la resina, si mette in cottura, in seguito la resina polimerizzata viene rifinita con le frese e lucidata con pomice e pasta lucidante, infine viene disinfettata e consegnata al medico.) Quindi il clinico lima il moncone del dente e monta il provvisorio in resina, successivamente prepara il bordo cervicale e prende la seconda impronta, in elastomero. Il tecnico a questo punto procede con la realizzazione della struttura metallica, la cappetta. (si montano i modelli in articolatore e si realizza la cappetta in cera con uno spessore di almeno 0,5 mm. Per avere un idea della completa morfologia del dente e per evitare successive improvvisazioni nella stratificazione della ceramica si realizza in cera tutto il dente che poi andrà ridotto scavandone le zone che dovranno accogliere il rivestimento estetico. Nella zona linguale a livello cervicale si realizza un filo di cera sottile che poi risulterà in metallo, il venting, un ancoraggio per le pinzette durante tutte le operazioni di ceramizzazione e cottura, prima della lucidatura finale il venting verrà

tagliato. Si applica quindi il perno di colata a 45 e si mette la struttura sulla base in gomma all interno del cilindro metallico, esattamente nel centro termico, cioè la zona che raffredda per ultima, il cilindro viene ricoperto internamente da un foglio di fibra ceramica, che lo protegge durante l espansione termica del materiale refrattario. Una volta solidificato, si toglie la base in gomma e si inserisce il cilindro nel forno da preriscaldo a 850 C. Il cilindro verrà poi inserito nella fonditrice dove la lega fusa verrà sparata dalla centrifuga all interno della cavità lasciata dalla cera. Per stabilire la quantità di metallo necessaria per la fusione si moltiplica il peso del modellato in cera per il peso specifico della lega da fondere. In seguito al raffreddamento il cilindro viene aperto e la struttura metallica viene lucidata e inviata al clinico che la prova sul paziente e stabilisce la graduazione del colore della ceramica). Il tecnico procede con l applicazione dell opaco in due strati: il primo è chiamato washbrand, serve a legare il metallo con la ceramica, il secondo strato è più denso e serve a coprire il colore scuro del metallo. Si applicano gli altri strati di massa dentina e massa smalto ed eventualmente colorazioni particolari. Le cotture successive al washbrand dovranno abbassarsi di 10 C rispetto alla precedente, inoltre, prima della cottura di ogni massa ceramica si effettua la condensazione che consente alla ceramica di compattarsi e fa affiorare in superficie i liquidi in eccesso. Un sistema di condensazione molto utilizzato è quello di passare le pinzette che tengono la struttura su uno strumento ruvido e la vibrazione renderà la massa compatta. Il liquido in eccesso potrà essere assorbito accostando alle masse un fazzoletto di carta. Si manda il dispositivo al medico che lo prova sul paziente e si rimanda al tecnico per eventuali correzioni e per la glasatura che consiste in una ulteriore cottura in genere con una velocità di salita più alta per un tempo brevissimo. Infine una volta giunta nello studio medico viene cementata sul paziente che dopo dieci giorni dovrà effettuare una visita di controllo. I costituenti fondamentali delle porcellane sono tre: Feldspato, che abbassa la temperatura di fusione dell intera massa, esso dopo la cottura si trasforma in una matrice vetrosa che ingloba altri componenti. I feldspati più utilizzati sono silicoalluminati di sodio o di potassio che durante la cottura liberano ossidi di sodio o di potassio, che agiscono da fondenti.

Silice (quarzo), che agisce da smagrante e impedisce il collasso del manufatto durante la cottura. E presente nella struttura del prodotto finito sotto forma di cristalli dispersi nella matrice vetrosa e dà ad essa resistenza. Caolino, è il costituente principale delle porcellane ordinarie. Esso fornisce plasticità al materiale prima della cottura, ma in seguito si ha la formazione dei cristalli di mullite che danno il colore bianco opaco, pertanto nelle porcellane dentali deve essere presente una quantità di caolino inferiore al 4%. Le porcellane dentali si distinguono dunque da quelle comuni per la presenza minima del caolino e per l abbondante presenza di feldspato. Oltre ai componenti principali si utilizzano altri materiali allo scopo di modificare, in modo opportuno, le caratteristiche delle porcellane. Tra questi assumono particolare importanza i modificatori del reticolo vetroso. I principali sono: Ossido di Sodio e Ossido di Potassio. L aggiunta di questi modificatori abbassa l intervallo di rammollimento (quando si passa da un solido a un fluido), riducono la viscosità, aumentano il coefficiente di dilatazione termica. Se in caso c è una concentrazione troppo elevata di questi modificatori si potrebbe avere come conseguenza la diminuzione della stabilità chimica ma anche una diminuzione della resistenza all acqua. Per la realizzazione di una protesi in metallo-ceramica, si possono utilizzare due diverse tipologie di porcellane dentali, queste devono avere una dilatazione termica compatibile (leggermente inferiore) con la lega che funge da supporto. Esistono porcellane feldspatiche a bassa e media temperatura di fusione, queste si ottengono per cottura di una miscela di feldspato potassico, feldspato sodico e quarzo, con appropriate quantità di ossido di sodio e di potassio per incrementare la dilatazione termica. La porcellana ottenuta sarà costituita da una matrice vetrosa, originata dalla fusione dei feldspati, che ingloba cristalli di silice e cristalli di leucite, che si formano per

reazione dei feldspati con gli ossidi di potassio. La leucite ha un elevato coefficiente di dilatazione termica, e impartisce alla porcellana questa caratteristica. La porcellana viene commercializzata in masse, fino ad otto. Le principali sono: opaco, dentina e smalto. Esiste anche un altra tipologia di porcellane dentali: le vetroceramiche rafforzate con leucite. Anche in questo caso, essendo presente la leucite, che rende il coefficiente di dilatazione termica compatibile con quella della lega, è possibile realizzare questo tipo di protesi. INGLESE: DENTAL PORCELAIN Dental porcelain proves unexcelled for its aesthetic properties, making it a favorite material in restorative dentistry. It is a basically composed of a silica and feldspar, whit a very small amount of kaolin, no more than 4%. According the different proportions of the components, porcelain is distinguished into three types: High temperature maturing porcelain Medium temperature maturing porcelain Low temperature maturing porcelain Since dental porcelain is a very rigid hard material, it can easily break and therefore it is usually sintered on a metal support. In this case, the alloy must be rigid enough to stand the masticatory stress without distorting. Moreover, its melting point must be higher than the melting point of porcelain, its expansion rate must be close to that of porcelain to prevent the risk of internal tensions and micro-fractures on cooling. Finally as the bond between the

metal and the aesthetic material is above all chemical, an adequate formation of oxides is needed to improve adhesion between the support and the aesthetic layers. DIRITTO: L IMPRESA ODONTOTECNICA L impresa odontotecnica è quell impresa artigiana che: Non può fallire Produce beni e servizi È esercitata personalmente dal titolare Ha un numero limitato di dipendenti L imprenditore artigiano può iscriversi all albo degli artigiani, con ciò può godere di finanziamenti. L odontotecnico è un operatore specializzato nella costruzione o riparazione di protesi dentarie, sulla base di modelli tratti dalle impronte fornite dai medici chirurgi abilitati all esercizio dell odontoiatria. La legge infatti vieta agli odontotecnici di esercitare, anche in presenza e in concorso con il medico manovre nella bocca del paziente. L odontotecnico ha conoscenze approfondite di anatomia dell apparato stomatognatico, di biomeccanica, di fisica e chimica: conosce

approfonditamente i materiali, le leghe e le loro innumerevoli possibilità di impiego, affinché il loro lavoro risulti funzionale, apprezzabile esteticamente e duri il più a lungo possibile. Per esercitare la professione, l odontotecnico deve conseguire il diploma di scuola media superiore presso un Istituto Professionale per Odontotecnici. Il corso è composto da un triennio con cui si consegue la qualifica di Operatore Meccanico Odontotecnico e un biennio, in quest ultimo si dovranno svolgere 132 ore di stage da effettuare presso laboratori odontotecnici esterni. Alla fine del biennio si può ottenere il diploma di maturità professionale e si sostiene un esame secondario abilitante all esercizio della professione. Per poter aprire un laboratorio odontotecnico come impresa artigiana è necessario avere alcuni requisiti: maggiore età abilitazione professionale autorizzazione per lo svolgimento dell attività iscrizione all albo delle imprese artigiane, presso la Camera di Commercio. iscrizione e registrazione all elenco dei fabbricanti di dispositivi su misura presso il Ministero della Sanità. attribuzione della partita IVA. iscrizione all INAIL e ai ruoli INPS. Il laboratorio deve rispettare determinate leggi tra le quali la 626 per la sicurezza del laboratorio. Deve rispettare le regole sulla tutela dell ambiente e la salute dei cittadini. Inoltre deve rispettare le leggi sulla privacy riguardanti i clienti e i dipendenti. D. Lsg 46/1997 questo decreto stabilisce che coloro che fabbricano dispositivi medici e li mettono in commercio devono provvedere a

marchiarli con il marchio CE, fanno eccezione le protesi perché sono dei dispositivi fabbricati si prescrizione medica e utilizzabili soltanto da quel paziente; c è bisogno di una dichiarazione di conformità dichiarante il fatto che quel dispositivo è stato fabbricato rispettando i criteri essenziali di sicurezza del paziente che è l utilizzatore finale del dispositivo. L odontotecnico deve provvedere a farne tre copie: l originale per l odontotecnico, una copia al dentista e l altra copia per il paziente. L odontotecnico deve conservare da parte un ulteriore documentazione: Documentazione della procedura che ha eseguito per la realizzazione del dispositivo. Documento dove si analizzano i rischi derivanti dall uso di quel dispositivo legati al tipo di materiale utilizzato. Copia del foglio illustrativo e una etichetta con modalità d uso. Deve predisporre un fascicolo tecnico dove ci sono tutte le informazioni relative al dispositivo. Iscrizione presso il Ministero della Salute come fabbricante di dispositivi medici; la mancata iscrizione prevede una sanzione di 12.911,43!