10 - Illuminazione di emergenza



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Indice 10 - Illuminazione Informazioni introduttive sull'illuminazione...pag. 520 e la segnalazione di sicurezza La progettazione...pag. 521 Manutenzione...pag. 529 Approfondimenti progettuali...pag. 531 Esempi applicativi...pag. 536 519

Informazioni introduttive sull Illuminazione e la segnalazione di sicurezza Per illuminazione d emergenza s intende l illuminazione ausiliaria che interviene quando quella ordinaria viene a mancare. L illuminazione viene così suddivisa (UNI EN 1838): Illuminazione Illuminazione di sicurezza Illuminazione di riserva Illuminazione di sicurezza per l'esodo Illuminazione antipanico Illuminazione di aree ad alto rischio Illuminazione di riserva Consente di continuare o terminare l attività ordinaria senza sostanziali cambiamenti. Illuminazione di sicurezza Parte dell'illuminazione, destinata a provvedere all illuminazione per la sicurezza delle persone durante l'evacuazione di una zona o di coloro che tentano di completare un'operazione potenzialmente pericolosa prima di lasciare la zona stessa. È destinata ad evidenziare i mezzi di evacuazione ed a garantire che possano essere sempre individuati ed utilizzati con sicurezza, quando risulta necessaria l illuminazione ordinaria o quella. L illuminazione di sicurezza viene ulteriormente suddivisa in: bbilluminazione di sicurezza per l esodo Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad assicurare che i mezzi di fuga possano essere chiaramente identificati e utilizzati in sicurezza quando la zona è occupata. bbilluminazione antipanico di aree estese (conosciuta in alcuni paesi come illuminazione antipanico) Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata ad evitare il panico e a fornire l'illuminazione necessaria affinché le persone possano raggiungere un luogo da cui possa essere identificata una via di esodo. bbilluminazione di aree ad alto rischio Parte dell'illuminazione di sicurezza, destinata a garantire la sicurezza delle persone coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose e a consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza dell'operatore e degli occupanti dei locali. Illuminazione e segnalazione delle vie di esodo L illuminazione e la segnalazione delle vie di esodo sono argomenti particolarmente importanti per tutti coloro che sono chiamati a progettare impianti, una scelta oculata contribuisce ad innalzare i livelli di sicurezza e a gestire in modo migliore situazioni. La Norma UNI EN 1838 Applicazioni illuminotecniche Illuminazione d emergenza fornisce alcune basilari indicazioni su quello che si intende per Illuminazione delle vie di esodo: Scopo dell illuminazione delle vie di esodo è consentire un esodo sicuro agli occupanti fornendo appropriate condizioni di visibilità e indicazioni adeguate sulle vie di esodo ll concetto appena esposto risulta molto semplice: la segnalazione e l illuminazione delle vie di esodo devono essere due cose separate. Il grado di protezione Il codice di protezione (IP) internazionale. Per la classificazione del grado di protezione degli involucri, le norme IEC adottano sostanzialmente il seguente sistema: IP (Internal Protection) + 2 cifre (variabili secondo il grado di protezione. Per ulteriori dettagli vedere pag 516. 520

La progettazione Introduzione Nella progettazione di un edificio o di un particolare locale, l'integrazione dell'illuminazione con quella ordinaria deve essere assolutamente rispondente alle norme relative agli impianti elettrici. Il rispetto delle normative e delle leggi costituisce una condizione necessaria per realizzare un impianto a regola d'arte. I principali obiettivi dell'illuminazione quando quella ordinaria viene a mancare sono i seguenti: bbindicare chiaramente le vie di uscita, mediante appropriate segnalazioni. bbprevedere l'illuminazione lungo i percorsi, in modo tale da consentire il deflusso sicuro verso le uscite. bbassicurare che gli allarmi e le attrezzature antincendio previsti lungo le vie di uscita siano prontamente identificati. Segnalare le vie di uscita Prevedere l illuminazione lungo i percorsi Leggi e norme italiane ed europee La progettazione degli impianti per illuminazione è regolamentata da prescrizioni legislative, che sono periodicamente aggiornate e implementate da nuovi documenti, pubblicati su richiesta degli enti preposti alla gestione delle direttive e delle norme tecniche europee ed internazionali. In campo nazionale vigono leggi, decreti e norme tecniche che regolano le varie attività; indicano dove è prescritta e quali caratteristiche deve avere l'illuminazione. Il compito dei progettista è quello di assicurare la rispondenza del progetto a queste norme. Corpus normativo / legislativo italiano Esempi di Leggi, Circolari Ministeriali e Decreti (D.M) bblegge 1 marzo 1968, n. 186 "Realizzazioni e costruzioni "a regola d'arte" per materiali, apparecchiature, impianti elettrici." bblegge 18 ottobre 1977, n. 791 Attuazione nazionale della Direttiva Comunitaria n. 72/23 "Garanzie di sicurezza del materiale elettrico, rispetto alle norme tecniche e certificazioni di conformità per la sua libera circolazione commerciale". bbd.m. 23 luglio 1979 "Designazione degli organismi incaricati di rilasciare gli attestati di conformità alle norme tecniche: l'iengf (Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferraris"), l'imq (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), il CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano)". bblegge 22 gennaio 2008, n.37 "Sicurezza degli impianti elettrici, regole per la progettazione e realizzazione, ambiti di competenze tecnico/professionali". bbdl 9 aprile 2008, n.81 "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro". Si tratta di norme che costituiscono il riferimento generale per i controlli di conformità degli impianti nei luoghi di lavoro effettuati attraverso l'ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) che è stato costituito col D.P.R. 31 luglio 1980, n. 619 in attuazione della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del Sevizio Sanitario Nazionale". bbcircolare Ministeriale 3 luglio 1967, n. 75 "Prevenzione incendi nei grandi magazzini, empori, ecc.." bbd.m. 8 marzo 1985 "Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla Legge n. 818/1984" bbd.m. 11 gennaio 1988 "Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane" bbd.m. 1 febbraio 1986 "Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili" bbd.m. 14 giugno 1989 "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche" bbd.m. 26 agosto 1992 "Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica" bbd.m. 9 aprile 1994 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l esercizio delle attività ricreative turistico alberghiere" 521

La progettazione bbd.p.r. 30 giugno 1995, n. 418 "Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi" bbd.m. 18 marzo 1996 "Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi." bbcircolare Ministeriale 19 agosto 1996 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo" bbd.m. 10 marzo 1998 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro." bbd.m. 18 settembre 2002 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private." bbd.m. 22 febbraio 2006 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi, per la progettazione, la costruzione e l esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici." bbdm 27/07/10 "Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq." Le norme CEI Con le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano e del CENELEC (Comité Européen de Normalisation Electrotechnique), entriamo in un ambito prescrittivo di specifico interesse per il tecnico e per il progettista. Alla emergenza sono dedicate varie sezioni. Una prima distinzione da fare riguarda le norme degli apparecchi e le norme che attengono agli impianti. Gli apparecchi per l'illuminazione sono l'oggetto della Norma Europea CEI EN 60598-2-22 "Apparecchi di illuminazione. - Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi di illuminazione ", che costituisce una branca integrativa (di specificazione e di approfondimento) della Norma CEI 34-21 "Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali e prove". Le due norme richiedono pertanto una lettura congiunta. Sui soccorritori utilizzati per servizi di sicurezza il riferimento normativo è la CEI EN 50171 Sistemi di Alimentazione Centralizzata, che indica i requisiti necessari dei gruppi, sia UPS sia Soccorritori, destinati all alimentazione di apparecchiature di sicurezza. Altre norme di particolare importanza sull illuminazione sono la EN 50172 - Emergency Escape Lighting Systems e la EN 62034 - Automatic test system for battery powered emergency escape lighting, di recente recepimento a livello europeo. È importante notare che la norma EN 50172 è il primo documento che introduce i requisiti fondamentali per effettuare le verifiche e le manutenzioni degli impianti per illuminazione. Il campo degli impianti presenta una articolazione maggiore considerata la diversità delle applicazioni per tipologie di ambienti. Il posto di primo piano è occupato dalla Norma CEI 64-8, direttiva base per la sicurezza degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione. La nuova edizione, rivista ed integrata alla luce dei più recenti documenti normativi europei, comprende gli aggiornamenti ed i commenti delle 7 parti che la compongono. Importante ai fini degli impianti è la parte 7, con la sezione 752 "Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento" e con la Sezione 710 - Variante 2, relativa ai locali ad uso medico che ha sostituito la vecchia CEI 64-4. Per impianti elettrici nei "locali adibiti ad uso medico" (Norma CEI 64-8/v2 sez710) s'intendono gli impianti installati in locali destinati a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti. Altre norme e guide CEI che comprendono capitoli relativi all illuminazione sono: bbnorma CEI 64-15 Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica" bbguida CEI 64-50 Edilizia residenziale bbguida CEI 64-51 Centri commerciali bbguida CEI 64-52 Edilizia scolastica bbguida CEI 64-53 Agenzie bancarie, negozi, bar, magazzini, ristoranti 522

Le norme UNI L'UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un'associazione privata che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico di competenza del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano. Il ruolo dell'uni, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986 (Direttiva Europea 83/189/ CEE). L'UNI partecipa, in rappresentanza dell'italia, all'attività normativa degli organismi sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen de Normalisation). All'UNI è assegnato il compito di elaborare norme in materia illuminotecnica, a prescindere dall'impiantistica elettrica di alimentazione, di gestione e di controllo. Documento particolarmente importante a livello europeo, riguardante l illuminazione d emergenza, è la Norma UNI EN 1838 Applicazioni dell illuminotecnica illuminazione d emergenza. Questa norma introduce specifici requisiti e vincoli che riguardano l esecuzione e le prestazioni dei sistemi per l illuminazione d emergenza. Altre Norme UNI che comprendono requisiti sull illuminazione sono: bbuni 9316, aprile 1989 - "Impianti sportivi. Illuminazione per le riprese televisive a colori. Prescrizioni" bbuni EN 81, 1 luglio 1987 - "Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori e montacarichi. - Ascensori elettrici." bbuni 7543 parte 2ª - UNI 7546 parte 5ª -"Segnalazioni per l'illuminazione di emergenza" Le UNI 7543 e 7546 sono applicate congiuntamente alle prescrizioni contenute nel: D.L. 81/08 Tav. XXV e XXVI "prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. UNI CEI 11222 settembre 2010 Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo. 523

La progettazione Alberghi Dove serve l'illuminazione luoghi norme e leggi prestazioni richieste Alberghi, motel, villaggi, DM 9/4/1994 Alimentazione di sicurezza ad affittacamere, case per vacanze, interruzione breve ( 0.5 sec); agriturismo, ostelli, rifugi alpini, tempo di ricarica 12 h; autonomia residence 1 h; illuminamento non inferiore a 5 lux. Ascensori e montacarichi Norma UNI EN 81-1/7/1987 DM 14/6/1989 n.236 DPR 30/04/99 n.162 Alimentazione sufficiente per una lampada da 1 W, per almeno 1 h. Centri commerciali Grandi magazzini, centri commerciali, ipermercati (superiori a 400 m 2 ) DM 27/7/2010 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve ( 0.5 sec); tempo di ricarica 12 h; autonomia 1 h 30'; illuminamento non inferiore a 5 lux. Edifici Di civile abitazione con altezza superiore a 32 metri A destinazione prevalentemente residenziale: ristoranti, magazzini, banche, abitazioni, uffici, negozi, magazzini Parcheggi sotterranei o in locali chiusi con più di 300 autoveicoli, negozi, uffici DM 16/5/1987, n.246 Guida CEI 64-50 DM 1/2/1986 Guida CEI 64-50 Illuminazione di sicurezza affidabile e segnalazione delle vie di esodo in edifici con altezza superiore a 32 m E opportuna l illuminazione di sicurezza con autonomia di almeno 1 h. Illuminazione di sicurezza ad intervento immediato,con illuminamento di 5 lux minimi per le operazioni di sfollamento Impianti sportivi DM 18/03/96 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve ( 0.5 sec); tempo di ricarica 12 h; autonomia 1 h; illuminamento non inferiore a 5 lux. UNI 9316 - aprile 1989 Si deve mantenere il 10% del livello di illuminamento medio sul campo da gioco e nei tratti iniziali delle vie di uscita Locali per uso medico Norma CEI 64-8 Sez. 710 DM 18/09/2002 Ospedali, case di cura e simili con oltre 25 posti letto Case di cura private Costruzioni ospedaliere DM 8/3/1985 DM 5/8/1977 DDF 29/7/1939 Settore navale SOLAS 74 (83) DPR 29/03/93 n 188 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve (es. lampade scialitiche), media o lunga; tempo di ricarica 12 h; autonomia 2 h; illuminamento non inferiore a 5 lux lungo le vie di esodo. L illuminazione di sicurezza deve garantire un affidabile segnalazione delle vie di esodo che per durata e livello di illuminamento consenta un adeguato sfollamento Automatica ed immediata disponibilità di alimentazione per i servizi essenziali, nonché un minimo di illuminazione negli altri ambienti Grado di protezione IP65; autonomia 3 h; costruzione resistente alle vibrazioni. 524

Dove serve l'illuminazione luoghi norme e leggi prestazioni richieste Luoghi di lavoro uffici DM 22/2/2006 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve; ( 0,5 sec.); tempo di ricarica 12 h; autonomia 2 h; illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1m di altezza lungo le vie di uscita. luogo di lavoro pubblico e privato DL 9/4/08, n.81 Illuminazione di sicurezza di in sotterraneo DPR 20/3/1956, n.320 intensità sufficiente nelle uscite che richiedono illuminazione artificiale e dove i lavoratori sono particolarmente esposti a rischio. Metropolitane DM 11/1/1988 Illuminazione di sicurezza ad intervento automatico entro 3 ; illuminamento medio di 5 lux. Edifici pregevoli per arte e storia Musei, esposizione o mostre DPR 20/05/92 n 569 Negli ambienti dove è prevista Biblioteche, archivi DPR 30/06/95 n 418 la presenza di pubblico, l illuminazione di sicurezza deve garantire un affidabile illuminazione delle vie di esodo e delle uscite, per il tempo necessario a consentire l evacuazione delle persone. Prevenzione incendi Scuole bblocali per esposizione e/o vendita all ingrosso o al dettaglio con superficie lorda superiore 400 mq. bbaziende e uffici nei quali siano occupati oltre 500 addetti bbteatri di posa per le riprese cinematografiche e televisive bbstabilimenti per sviluppo e stampa di pellicole cinematografiche bbedifici e locali adibiti a scuole bbscuole di ogni ordine grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti DM 8/3/1985 DM 26/8/1992 DM 8/3/1985 L illuminazione di sicurezza deve garantire un affidabile segnalazione delle vie di esodo, che per durata e livello di illuminamento consenta un adeguato sfollamento Illuminazione di sicurezza con tempo di ricarica 12 h, autonomia 30 ; illuminamento non inferiore a 5 lux Locali pubblico spettacolo Teatri, cinematografi, sale per concerti o da ballo, per esposizioni, conferenze o riunioni di pubblico spettacolo in genere DM 19/08/96 Norma CEI 64-8 Guida CEI 64-50 Circolare n.16 / 1951 Regio Decr. 7/11/ 42, n.1564 Circolare n.79-27/8/ 71 Illuminazione entro un tempo breve ( 0.5 sec) con indicazione delle vie di esodo; illuminamento di 2 lux in tutti gli ambienti con presenza di pubblico e 5 lux sulle uscite e nelle scale; ricarica completa in 12 h, autonomia di almeno 1 h. 525

La progettazione Le fasi principali di un progetto Le fasi di un progetto Per semplificare i passaggi della progettazione,lo schema consigliato è il seguente: > Fase 1 Collocare gli apparecchi e la segnaletica nei punti obbligati bbla Norma 1838, al punto 4.1, richiede di installare gli apparecchi ad almeno 2 m di altezza dal suolo, questo per offrire una buona visibilità in caso di evacuazione; lo stesso paragrafo indica dove e come posizionare gli apparecchi dell impianto di emergenza. Ad ogni porta di uscita prevista per l uso. Sulle uscite di sicurezza ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza. Vicino ed immediatamente all esterno di ogni uscita. Vicino alle scale in modo che ogni rampa riceva luce diretta. In corrispondenza di ogni cambio di direzione. Vicino ad ogni punto di pronto soccorso. Vicino ad ogni cambio di livello Ad ogni intersezione di corridoi. Vicino ad ogni dispositivo antincendio e punto di chiamata. 526

Formato di segnalazione più utilizzato. Esempio di corretto posizionamento della segnalazione. > Fase 2 Segnalazione di sicurezza per l'esodo E fondamentale che la via di esodo ottimale sia inequivocabilmente segnalata, permettendo veloci e sicure evacuazioni degli ambienti e degli edifici. L efficienza delle segnalazioni dipende essenzialmente dalle dimensioni, dal colore, dalla posizione e dalla visibilità del segnale. Massima distanza di visibilità. Questi disegni fanno riferimento, per il loro formato, alle norme UNI 7546 ed alle direttive CEE 92/58 introdotte il 24 giugno 1992. Massima distanza di visibilità E importante assicurarsi che i segnali destinati alla segnalazione delle vie di esodo siano visibili da ogni punto, ciò dipende, oltre che dalla posizione del segnale, anche dalle dimensioni dello stesso. A questo scopo le normative forniscono la seguente formula: d= s x p dove b b d è la distanza massima di osservazione; b b p è l altezza del pittogramma b b s = 100 per i segnali illuminati esternamente = 200 per i segnali illuminati internamente Apparecchi per segnalazione Gli apparecchi per segnalazione hanno caratteristiche distintive ben definite e differenti rispetto a quelle dell illuminazione. Non è consentito estendere la funzione di illuminazione ad apparecchi di segnalazione. Questi, infatti non devono illuminare gli ambienti, ma segnalare e identificare chiaramente le vie di esodo, in conformità con le normative nazionali ed internazionali riguardanti la segnaletica di sicurezza che ne definiscono le caratteristiche fotometriche ottimali, per garantire il migliore livello di leggibilità. > Fase 3 Illuminazione di sicurezza per l'esodo Nelle vie di esodo di larghezza fino a 2 m (secondo UNI EN 1838) è necessario prevedere apparecchi per assicurare un livello di illuminamento minimo di 1 lux sul pavimento, lungo la linea centrale della via di esodo. Sulla fascia centrale, di larghezza non inferiore a metà della via di fuga stessa, l illuminamento non deve essere al di sotto di 0.5 lux. Riportiamo testualmente due note di commento della EN 1838 relative a questo argomento. bbnota 1: vie di esodo di larghezza superiore devono essere considerate come insieme di percorsi di larghezza pari a 2 m oppure essere fornite di illuminazione per aree estese (ANTIPANICO). bbnota 2: i paesi che richiedono livelli di illuminamento diversi sono indicati nell appendice B. Il tempo d intervento degli apparecchi deve essere 0,5 sec, il 50% dell illuminamento minimo richiesto deve essere fornito entro 5 sec, mentre l illuminamento completo deve essere garantito entro 60 sec. N.B. In relazione alla Nota 2, il recepimento della Norma a livello nazionale, ha modificato i valori da applicare, in quanto gli illuminamenti per i locali di pubblico spettacolo sono rimasti di 2 lux minimi sul piano orizzontale ad 1m dal calpestio per le zone estese (ANTIPANICO) in qualsiasi punto della via di uscita, e di 5 lux in corrispondenza di porte e scale. La deviazione italiana si basa inoltre su tutti i decreti di prevenzione incendi, dove i livelli di illuminamento sono richiesti per legge. 527

La progettazione Le fasi principali di un progetto 1 lux 1 m (u 0.5 lux) La deviazione Italiana richiede che i livelli di illuminamento siano conformi ai decreti di prevenzione incendi (vedi nota 2). > Fase 4 Illuminazione delle aree antipanico Per le aree aperte o attraversate dalle vie di esodo, chiamate comunemente Aree Estese o Antipanico, deve essere garantito un illuminamento orizzontale al suolo non minore di 0,5 lx sull'intera area non coperta, con esclusione di una fascia di 0,5 m sul perimetro dell'area stessa. Gli altri parametri sono simili a quelli già citati per l illuminamento delle vie di esodo. u 0.5 lux Illuminazione delle aree antipanico. 0.5 m > Fase 5 Illuminazione delle aree ad alto rischio È necessario prevedere un illuminamento sul piano di riferimento non inferiore al 10% di quello previsto per l'attività; esso non deve essere comunque minore di 15 lx. Il tempo di intervento degli apparecchi nelle aree ad alto rischio deve essere tale da fornire il flusso luminoso nominale entro 0,5 s dal momento della mancanza della tensione di rete. > Fase 6 Collocare gli apparecchi anche nei punti importanti dell'edificio Le cabine degli ascensori, i locali tecnici, le scale mobili, i locali con gruppi elettrogeni, i parcheggi coperti richiedono l'illuminazione alimentata a batteria per consentire l'intervento del personale in mancanza di rete. > Fase 7 Definizione del tipo di impianto: autonomo, centralizzato o misto Esistono essenzialmente due tipi di impianti da scegliere: bbautoalimentato bbcentralizzato. In determinate situazioni diventa però conveniente utilizzarli assieme, in modo combinato. Per facilitare la ricerca vediamo quali possono essere le ragioni di una scelta. Spesso il progettista o gli addetti ai lavori si trovano di fronte a molteplici soluzioni, che oggettivamente forniscono lo stesso risultato ma che in realtà a livello di manutenzione, durata, costi, sono completamente diverse. 528

Manutenzione Verifiche periodiche e manutenzione Per avere la certezza di un impianto a regola d arte, che rispetti tutti i requisiti tecnici e normativi, e soprattutto mantenga nel tempo tutte le caratteristiche di sicurezza e di prestazioni, è necessario stabilire i criteri delle verifiche preliminari e periodiche. Verifiche Una volta realizzato l impianto occorre verificare attraverso appropriati strumenti se si rispettano i requisiti normativi o legislativi, poiché vengono richiesti, per ogni ambiente, determinati livelli di illuminamento al suolo o ad 1 metro dal suolo. Per la segnalazione delle vie di esodo dovrà essere verificata la distanza di visibilità (m) e la leggibilità dei segnali di sicurezza. La normativa tecnica e legislativa è vaga sull argomento, infatti, con il termine generale di controllo degli impianti elettrici si raggruppano diversi significati: collaudo, omologazione, verifica,ispezione, esame. Apparentemente queste varie forme di controllo si somigliano tutte, infatti spesso vengono utilizzate in maniera indifferente confondendone il significato. Spesso con il termine collaudo s intende anche una prima verifica. Manutenzione Per quanto riguarda la manutenzione le indicazioni più recenti vengono dalla Norma EN 50172 Sistemi di illuminazione di sicurezza e dalla Norma UNI CEI 11222 Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici che hanno stabilito una serie di procedure per effettuare le verifiche periodiche, la manutenzione, la revisione ed il collaudo degli impianti per l illuminazione di sicurezza negli edifici, costituiti da apparecchi per illuminazione, sia di tipo autonomo che di tipo centralizzato e di altri eventuali componenti utilizzati, al fine di garantirne l efficienza operativa. Per prima cosa la norma EN 50172 prescrive l utilizzo di un registro per i controlli periodici (Log Book), in cui siano annotate le verifiche di routine, i risultati dei test, i difetti ed eventuali altre alterazioni dell impianto oltre ad ogni intervento di manutenzione. Il registro deve essere mantenuto aggiornato a cura di una persona designata dal proprietario e deve essere sempre disponibile per le persone autorizzate alle ispezioni. Un analogo registro è richiesto anche all'articolo 5 del D.M. 10 marzo 1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell' emergenza nei luoghi di lavoro, ma anche dalla serie di circolari e decreti ministeriali relativi alla prevenzione incendi che sono indicati a seguire. Il registro deve contenere come minimo le seguenti informazioni: bbdata di messa in funzione dell impianto di illuminazione, compresa la documentazione tecnica relativa al progetto originale ed alle eventuali modifiche dello stesso; bbdata e breve descrizione di ogni servizio, ispezione o test; bbdata e tipo di verifica periodica ed intervento effettuato (mese/anno nel formato mm/aa); bbdata e breve descrizione dei difetti riscontrati e dell azione correttiva effettuata; bbdata e breve descrizione di ogni alterazione dell impianto di illuminazione di emergenza; bbquando è presente un sistema di controllo automatico devono essere descritte le caratteristiche. N.B: l esito stampato del sistema di controllo automatico, quando presente, è considerato sufficiente a sostituire i dati del registro. Altre informazioni che assumono importanza rilevante nella compilazione del registro possono essere: bbdati relativi ad altre registrazioni di sicurezza, come ad esempio sistemi di allarme; bbdata e tipo di manutenzione periodica o revisione effettuata; bbnumero di matricola o altri estremi di identificazione del dispositivo di sicurezza; bbragione sociale e indirizzo completo Appe altri estremi di identificazione del manutentore; bbfirma leggibile del manutentore. Una sintesi delle procedure fondamentali indicate dalla norma per effettuare le operazioni in sicurezza e mantenere efficiente l impianto sono invece: bbtutte le operazioni di controllo dell impianto, con particolare attenzione alla verifica dell autonomia, devono avvenire possibilmente in periodi di basso rischio e che permettano la successiva ricarica delle batterie, al fine di evitare che un black-out ravvicinato non generi situazioni di rischio; bbverificare giornalmente gli indicatori di corretta alimentazione delle sorgenti di energia e di ogni circuito di inibizione se presente; 529

Manutenzione Verifiche periodiche e manutenzione bbogni mese effettuare un test funzionale dell impianto, simulando una mancanza di alimentazione ordinaria per un tempo sufficiente a verificare la corretta accensione degli apparecchi di illuminazione e segnalazione. La durata del test non deve limitare in modo importante l autonomia degli apparecchi provati ma deve consentire di verificare che gli apparecchi siano presenti, puliti e che funzionino correttamente; bbeseguire almeno annualmente un test di autonomia di ogni apparecchio di illuminazione e segnalazione, simulando la mancanza di alimentazione ordinaria per un tempo sufficiente; le caratteristiche del test devono rispettare per quanto possibile le note prescritto al punto 3. N.B: se si utilizza un sistema di controllo automatico i risultati del test di autonomia devono essere registrati. Oltre a queste importanti informazioni relative alla manutenzione dell impianto, va ricordato che, per i luoghi di lavoro, il D.lgs 81/08 impone di mantenere pienamente efficienti i sistemi di sicurezza e quindi anche l illuminazione di sicurezza. L art. 15 punto z) regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e impianti,con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti e l art. 64 punto e) gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all eliminazione dei pericoli, vengono sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento sono abbastanza espliciti al riguardo. Registro e verifiche periodiche dell impianto Oltre alla EN 50172 e UNI CEI 11222 ci sono altre norme e decreti legislativi che obbligano i responsabili della gestione di molti ambienti a tenere una documentazione completa ed aggiornata, un registro delle verifiche periodiche in pratica, in cui sia possibile controllare l effettiva manutenzione dell impianto di sicurezza. Questo permette di avere la certezza dell efficienza del sistema, oltre a dare la possibilità agli enti preposti per il controllo di fruire di un documento ufficiale. Consente inoltre all utente di verificare periodicamente se l intero impianto di emergenza offra ancora le caratteristiche richieste. è possibile individuare questi ambienti rilevandoli dai decreti e dalle norme che, in sintesi, riportiamo: bbnorma CEI 64-8 Parte 7 vv Ambienti ed applicazioni particolari Impianti elettrici nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento Cap. 752.6 Verifiche e prescrizioni dell esercizio bbdecreto Ministeriale 20 maggio 1992 n. 569 Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre Art. 10 Gestione della sicurezza Art. 11 Piani e istruzione di sicurezza bbdecreto ministeriale 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica Art. 12 Norme di esercizio. bbdecreto Ministeriale 09 aprile 1994 Approvazione della regola tecnico di prevenzione incendi per la costruzione e l esercizio delle attività turistico alberghiere. Art. 16 Registro dei controlli. bbdecreto Del Presidente della Repubblica 30 giugno 1995 n. 418 Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi. Art. 10 Piani di intervento e istruzioni di sicurezza bbdecreto Ministeriale 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi. Art. 19 Gestione della sicurezza. bbdecreto Ministeriale19 agosto 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblico spettacolo. Art. 18.6 Registro della sicurezza antincendio. bbdecreto Ministeriale 22 febbraio 2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi, per la progettazione, la costruzione e l esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici. Art. 13 comma 2. 530

Approfondimenti progettuali Cenni sui tipi di impianti per illuminazione Impianto con apparecchi autoalimentati standard Questo tipo di impianto utilizza apparecchi che incorporano la batteria, il circuito di ricarica ed il sensing di rete, garantendo in modo autonomo l intervento in caso di emergenza. Ogni ambiente può quindi prevedere uno o più apparecchi, che garantiscono l illuminazione in emergenza grazie alla riserva di energia contenuta nei propri accumulatori. Il vantaggio principale risiede nella semplicità di installazione e di collegamento, oltre al fatto che se un apparecchio si guasta tutti gli altri rimangono operativi non cambiando di molto le condizioni di sicurezza del sistema nella sua globalità. Ogni apparecchio è un corpo illuminante autonomo che si attiva alla mancanza della rete ordinaria e che non richiede quindi locali tecnici né linee preferenziali per l alimentazione. Può essere installato ovunque e la manutenzione è estremamente ridotta. Con questa filosofia d impianto non serve una linea dedicata per l alimentazione degli apparecchi di sicurezza che sono così alimentati dalle linee ordinarie. Infatti, gli apparecchi sono mantenuti in carica dalle linee ordinarie, mentre durante i black-out traggono l alimentazione per il funzionamento in emergenza dalle batterie precedentemente caricate. Tra gli apparecchi autoalimentati sono compresi anche i kit di conversione per l alimentazione in emergenza di tubi fluorescenti all interno di plafoniere per l illuminazione ordinaria. Se necessario è possibile predisporre un sistema per effettuare a distanza l inibizione dell emergenza. A seconda dei modelli si può utilizzare un semplice interruttore oppure un telecomando Teleur se l apparecchio è dotato di rest mode. Quadro di zona Accensione lampade ordinarie Linea di illuminazione ordinaria Linea illuminazione Schema di collegamento tipico Il collegamento deve essere fatto ad una linea non interrotta presa dal circuito locale di alimentazione elettrica. Quadro di zona Accensione Lampade Ordinarie Linea di Illuminazione Ordinaria Linea Illuminazione di Emergenza Schema di collegamento con inibizione dell emergenza 531

ON OK DARDOPLUS Print Feed ON/BATT. DARDO PLUS PRINTER Illuminazione Approfondimenti progettuali Cenni sui tipi di impianti per illuminazione 0.5 Hz 2 Hz 0.5 Hz VERDE Apparecchio funzionante ROSSO LAMPEGGIANTE Apparecchio guasto ROSSO Batteria in avaria o scollegata. VERDE e ROSSO ALTERNATO Test non attivo ROSSO LAMPEGGIANTE VELOCE Errore di connessione VERDE LAMPEGGIANTE Test in corso Impianti con apparecchi autoalimentati dotati di autodiagnosi Gli apparecchi di questa serie, denominata Activa, sono equipaggiati con una tecnologia che consente di effettuare controlli periodici, automatici ed autonomi, sia di funzionamento che di autonomia, garantendo maggiore affidabilità e sicurezza all impianto. Il test funzionale viene effettuato in modo automatico ogni 7 giorni, mentre quello di autonomia ogni 12 settimane. Eventuali anomalie dell'apparecchio vengono segnalate da un unico LED multicolore che assume una colorazione specifica. Anche in questo caso il collegamento è estremamente, necessitando esclusivamente della alimentazione di rete, ed è del tutto simile a quello degli apparecchi Standard. Utilizzando il telecomando Teleur è possibile effettuare alcune funzioni in presenza di rete, come sincronizzare i test, inibire le verifiche o richiamare il test funzionale in modo manuale ed immediato. In assenza di rete il Teleur effettua lo spegnimento dell illuminazione esattamente come per gli apparecchi standard. Quadro di zona Accensione Lampade Ordinarie Linea di Illuminazione Ordinaria Un LED multicolore indica lo stato dell apparecchio Linea Illuminazione di Emergenza Schema di collegamento apparecchi Activa e telecomando Teleur Impianto con apparecchi alimentati da gruppi soccorritori Gli impianti alimentati da gruppi soccorritori, o centralizzati, sono quelli in cui gli apparecchi per illuminazione (ed eventuali altre utenze privilegiate) sono collegati ad un soccorritore remoto che è l unica riserva e sorgente di energia presente nel sistema. In questo tipo di impianto sono centralizzati la batteria, il carica batterie, i circuiti elettronici di controllo e di gestione del sistema. Il vantaggio di questi sistemi si apprezza soprattutto quando gli ambienti sono grandi e con altezze superiori ai 4mt, in questo caso l'impiego di un gruppo soccorritore per emergenza centralizzata può essere sicuramente conveniente perché, in caso di black-out, l emissione luminosa degli apparecchi a 230 V (anche già in opera) rimane inalterata e in taluni casi consente di avere un ottimo illuminamento in zone di particolare pericolosità. La possibilità di utilizzare apparecchi già in opera permette anche di contenere i costi, perché vengono utilizzati gli stessi apparati sia per l illuminazione ordinaria sia per l emergenza. ACL MCL Esempio di impianto centralizzato con soccorritore in CA 532

Anche negli ambienti adibiti ad uso medico, in particolare nelle sale operatorie, è importante disporre di un'alimentazione alternativa permanente per tutte le utenze legate alla salvaguardia del paziente (Es. lampade scialitiche, apparecchiature elettromedicali ecc.). D altra parte, rispetto alla semplicità dei collegamenti di un impianto con apparecchi autoalimentati, c è una maggiore complessità installativa e normativa, infatti, se l alimentazione è centralizzata occorre un Circuito di Sicurezza per alimentare gli apparecchi e/o le utenze privilegiate, ovvero le condutture devono essere posate preferibilmente in tubazioni e cassette separate dall alimentazione ordinaria o, se ciò non fosse possibile, divise da un setto separatore tra le due condutture all interno dello stesso tubo/canale e all interno della stessa cassetta. Per l installazione del soccorritore bisogna seguire anche le disposizioni normative che fanno riferimento a questo importante sistema di sicurezza. Molto importante ai fini della gestione dell energia è la possibilità di installare, a valle dei gruppi soccorritori, dei dispositivi per la divisione e la protezione selettiva delle linee. In pratica questi Quadri prelevano l unica l uscita del soccorritore e la dividono in più linee di minore potenza, protette singolarmente e programmabili nel funzionamento. Nella gamma sono disponibili soccorritori con uscita in corrente alternata, oltre a gruppi no-break, con tempo d intevento zero, progettati e realizzati nel rispetto assoluto della sicurezza e delle norme. Impianto con sistema dardo per il controllo centralizzato dell emergenza I Sistemi Dardo sono nati per rispondere in modo completo e prestazionale alle esigenze più importanti connesse alla progettazione, alla gestione e al controllo degli impianti per illuminazione d emergenza. In tutti gli ambienti con presenza di pubblico è praticamente obbligatorio eseguire periodicamente (normalmente ogni 6 mesi) le verifiche di funzionamento ed autonomia dell impianto, oltre a tenere costantemente aggiornato il registro dei controlli periodici. Altro aspetto, da non sottovalutare, riguarda l affidabilità di funzionamento, diventa quindi indispensabile un sistema costantemente controllato in cui anche la manutenzione è ridotta al minimo. Non meno importante è l aspetto economico, è importante non pensare solamente all investimento iniziale, ma bisogna anche prendere in considerazione i costi di manutenzione, che invece risultano essere particolarmente considerevoli nel lungo termine; questi costi dipendono dalle disposizioni normative, dalle verifiche periodiche richieste e dalla manutenzione. I sistemi di controllo centralizzato prevedono una centralina che verifica, tramite una linea polarizzata, gli apparecchi collegati, permettendo di individuare in modo semplice ed immediato le anomalie ed i guasti. Rete 230 V AC Rete 230 V AC Rete 230 V AC Linea di controllo Cavo AWG24 RS485 Impianto con apparecchi predisposti con circuito d interfaccia Schema di principio Sistema Dardo. Centralina di controllo Dardo Gli apparecchi sono dotati di un apposito circuito che dialoga con la centralina, attraverso il quale si può impostare la numerazione della singola lampada. Questo permette di avere l identificazione univoca dei guasti. Le centraline permettono di effettuare periodicamente test automatici di funzionamento segnalando eventuali anomalie, oppure di realizzare un rapporto scritto sull esito delle verifiche tramite stampante. Le caratteristiche di semplicità e affidabilità dei sistemi Dardo sono integrate da interessanti funzioni: bbpossibilità di avere tante zone di rete quante sono le lampade (autoalimentate) collegabili, ottenendo quindi il massimo della flessibilità di impiego; bbfunzioni e segnalazioni a distanza, per comandi ed indicazioni ancora più facili da gestire; bbgestione di impianti complessi attraverso un Personal Computer e Software dedicato; bbintegrazione semplice ed immediata tra sistemi diversi. 533

Approfondimenti progettuali Cenni sui tipi di impianti per illuminazione I vantaggi che si possono ottenere sono essenzialmente di tipo legislativo ed economico: bble verifiche periodiche consentono agli addetti alla manutenzione di intervenire tempestivamente in caso di guasto, e quindi mantenere l impianto in linea con le norme di sicurezza. Allo stesso tempo, la stampa degli esiti dei test (quando disponibile) corredata di giorno e ora, può essere allegata al registro dei controlli periodici; bbsi realizzano significativi risparmi sui costi di mantenimento dell impianto di emergenza, rendendo così possibile un suo ammortamento nell arco di pochi anni. Questo perché i sistemi Dardo permettono di ridurre drasticamente il tempo richiesto per i controlli da parte del personale responsabile della manutenzione, limitandolo alla tenuta dei registri. L utilizzo periodico dell impianto fa sì che la vita degli accumulatori si ottimizzi, rendendo perciò minori i costi di sostituzione, che nel lungo periodo rappresentano l elemento più oneroso dell impianto di illuminazione. Quando si utilizzano apparecchi alimentati da un soccorritore centralizzato sono necessarie due linee, una bifilare polarizzata che dalla centralina raggiunge tutte le lampade per il controllo, mentre l alimentazione viene prelevata direttamente dal soccorritore. In definitiva, i sistemi Dardo garantiscono nel tempo un'economia di gestione che compensa notevolmente il maggior costo iniziale e con la certezza di un impianto sempre efficiente in condizioni d'emergenza. 534

Illuminazione Approfondimenti progettuali La supervisione La supervisione dei sistemi Dardo e impianti centralizzati La gestione da posizione remota permette di realizzare test di verifica oppure di visualizzare, in modo estremamente preciso, lo stato dell impianto consentendo di effettuare interventi mirati, con l esatta identificazione della lampada interessata e del tipo di guasto intervenuto. Supervisione con PC di impianto con Centraline Dardo Plus Software di comunicazione e gestione degli impianti dardo da pc centrale dardo pc lite e dardo pc map sono programmi per la supervisione dei sistemi realizzati con centraline Dardo Plus, Dardo 2 che garantiscono un concreto aiuto all utente nell'organizzazione delle manutenzioni e nella verifica degli impianti per illuminazione di sicurezza attraverso un personal computer. I programmi possono controllare fino ad un massimo di 32 Centraline Dardo, di qualsiasi tipo, e comunicano con le centraline Dardo dell impianto tramite una linea dedicata RS485 oppure via rete Ethernet. bbnella realizzazione di impianti particolarmente complessi, dardo pc lite risulta molto interessante per la diagnosi e la pianificazione degli interventi di manutenzione bbl impiego del programma dardo pc map è indispensabile per la diagnosi di impianti molto estesi, fornendo la localizzazione esatta degli apparecchi guasti e il tipo di problema riscontrato. L utente può inserire, infatti, planimetrie in formato BMP, JPG o GIF su cui posizionare in modo preciso gli apparecchi, in caso di guasto di uno o più apparecchi il programma evidenzierà sulla pianta le lampade in anomalia. dardo pc lite e dardo pc map consentono sia la supervisione di impianti collegati localmente in linea RS485 sia di sistemi collegati attraverso una rete Ethernet. Web server L'interfaccia Web permette ai sistemi Schneider Electric di essere configurati e monitorati da posizione remota, con accesso da qualsiasi PC con connessione internet. La funzione Web Server è utilizzabile con i più comuni browser di internet, non servono software specifici e permette: bbinvio di comandi agli apparecchi collegati e configurati; bbcontrollo dello stato degli apparecchi e delle lampade; bbmessaggi di allerta tramite E-mail o SMS (con modem GSM); bbfino a 4 indirizzi E-mail o 10 numeri telefonici; bb2 livelli di accesso per la configurazione di sicurezza: livello amministratore e livello utilizzatore: 535

Esempi applicativi Luogo di pubblico spettacolo Teatri, cinema, sale da ballo, sale per conferenze, sale per concerti, per esposizioni riunioni di pubblico spettacolo in genere. Illuminazione delle vie di esodo Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux,comprese scale e porte. I segnali di sicurezza per le vie di esodo devono rimanere sempre accesi, alimentati sia dall alimentazione ordinaria sia da quella. Illuminazione antipanico Deve essere installata in ogni ambiente frequentato dal pubblico e deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. L illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento Alimentazione di riserva L Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare insicurezza l attività ordinaria. Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all interno del locale. bbfino a 20 apparecchi (Piccolo impianto) Illuminazione di sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di autodiagnosi Activa, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati sempre accesi dotati di autodiagnosi Activa, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato. Gli apparecchi della serie Activa segnalano eventuali anomalie attraverso un led multicolore che in caso di guasto passa dallo stato di verde fisso a quello di rosso fisso o lampeggiante. È consigliabile utilizzare il telecomando Teleur per effettuare alcune funzioni in presenza di rete: sincronizzare i test, inibire le verifiche o richiamare il test funzionale in modo manuale ed immediato. I prodotti della serie Activa sono: Universal; Slim Signal; Astro Signal; Quick Signal e Click Signal. bbfino a 100 apparecchi (Medio impianto) Illuminazione di sicurezza con centralina di controllo Dardo Plus e apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo ; autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo,con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato. vv La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell unità di controllo è possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer permette di avere un documento stampato con lo stato dell impianto. vv Proposte di prodotti: Centralina Dardo Plus; Universal Dar; Exiway One HF Dar; Exiway Plus Dar, Exiway Plus LED Dar,Slim Signal Dar; Astro Signal Dar. OpzionI: Modulo Dardo Plus Printer. Esempio di Sistema Dardo Plus 536

Exiway Plus Led Slim Signal Dardo Plus System Mastersin Duo ACL MCL MCP Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi proposti. bbfino a 250 apparecchi (Medio/Grande impianto) Illuminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo ; autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato. La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell unità di controllo è possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Per il controllo di impianti particolarmente imporanti è possibile interconnettere tra loro fino a 4 centraline per la gestione di max 400 apparecchi, mentre il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4 centraline, permette di avere un documento stampato con lo stato dell impianto. vv I prodotti della serie Dardo sono: Exiway One, Exiway Plus, Universal, Slim Signal; Astro Signal; Quick Signal e Click Signal; Centralina Dardo Plus vv opzione: Modulo Dardo Plus Printe, Dardo PC LITE software di supervisione per il controllo. bboltre 250 apparecchi (Grande impianto) Soluzione impiantistica Mista Illuminazione di sicurezza con Centraline di controllo Dardo Plus e apparecchi centralizzati MCS alimentati da soccorritore Powersin; autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il grado di protezione deve essere almeno IP40 tranne per i locali tecnici e per quelli con condizioni particolari di umidità o polvere dove deve essere IP65. Il funzionamento può essere di sola emergenza. Segnalazione di Sicurezza con apparecchi autoalimentati dotati di diagnosi centralizzata Dardo, con autonomia di un ora e tempo di ricarica 12 ore. Il funzionamento deve essere di tipo permanente con segnale sempre illuminato. La Centralina Dardo Plus controlla fino a 100 apparecchi Dardo tramite una linea BUS bifilare polarizzata, segnalando eventuali anomalie direttamente sul display a bordo. Dalla tastiera dell unità di controllo è possibile richiedere test immediati di autonomia e funzionali. Per il controllo di tutti gli apparecchi è possibile interconnettere tra loro fino a 4 centraline per la gestione di max 400 apparati, mentre il collegamento del modulo opzionale Dardo Plus Printer, unico per le 4 centraline, permette di avere un documento stampato con lo stato dell impianto. Per un numero maggiore di apparecchi è necessario utilizzare la supervisione con PC e software Dardo PC-LITE o Dardo PC-MAP, che permette la connessione di un numero massimo di 32 centraline. La supervisione può essere fatta contemporaneamente sia su centraline che controllano apparecchi centralizzati sia su quelle che controllano apparecchi autoalimentati. Tabella riassuntiva pubblico spettacolo Le disposizioni si applicano a teatri, cinematografi, sale per concerti o da ballo, per esposizioni, conferenze o riunioni di pubblico spettacolo in genere. Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 19/08/1996 CEI 64-8/7 Circ.M. 16/51 RD 07/11/1942 - UNI EN 1838 - GUIDA CEI 64-54DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172. apparecchi previsti sistema consigliato requisiti meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 1 h - Ric.: 12 h Segnalazione: P da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 1 h - Ric.: 12 h Segnalazione: P da 100 a 250 apparecchi oltre 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale) impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC Aut: 1 h - Ric.: 12 h Funziona.: NP Segnalazione: P Aut: 1 h - Ric.: 12 h Segnalazione: P Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all interno del locale. 537

Esempi applicativi Apparecchi adatti ad essere utilizzati in questi ambienti e con i sistemi proposti. Exiway One HF Slim Signal Dardo Plus System ACL MCL MCP Luoghi adibiti ad uso medico Locali ad uso medico, case di cura private, costruzioni ospedaliere, cliniche, ambulatori medici e veterinari. Illuminazione delle vie di esodo Deve permettere a tutte le persone di accedere ad un luogo sicuro, assicurando l illuminazione delle vie di fuga, degli ostacoli, dei cambi di direzione, delle uscite e fornendo indicazioni chiare e precise sul percorso più breve da seguire. L illuminamento non deve essere inferiore a 5 lux ad 1 m dal piano di calpestio, comprese scale e porte. Illuminazione antipanico Deve essere presente negli ambienti con presenza di personale e/o frequentato dal pubblico, come la centrale termica, il locale ascensori, il centro di calcolo, le cucine e i locali medici di gruppo 1 e 2; deve permettere alle persone presenti di individuare le vie di esodo più vicine senza che insorga il panico. In questi ambienti l illuminamento non deve essere inferiore a 2 lux ad 1 m dal pavimento Alimentazione di riserva L Alimentazione di Riserva si occupa dei circuiti e delle utenze di un impianto che devono essere sotto continuità, o che si vogliono mantenere tali, ma che non rappresentano una criticità per la sicurezza delle persone, consentendo di continuare o terminare in sicurezza l attività ordinaria. Tabella riassuntiva dei locali medici Le disposizioni si applicano a locali ad uso medico, case di cura private, costruzioni ospedaliere, cliniche, ambulatori medici e veterinari. Le norme tecniche e legislative applicabili sono: DM 18/09/02 CEI 64-8/7 Sez. 710 DM 8/3/1985 - DM 5/8/1977 - DDF 29/7/1939 - UNI EN 1838DL 19/09/1994 n.626 - EN 50172 apparecchi previsti sistema consigliato requisiti meno di 20 apparecchi serie Activa con autodiagnosi Aut: 2 h - Ric.: 12 h Segnalazione: NP (consigliata: P) da 20 a 100 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata Aut: 2 h - Ric.: 12 h Segnalazione: NP (consigliata: P) da 100 a 250 apparecchi oltre 250 apparecchi sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC (opzionale) impianto combinato con apparecchi autonomi e centralizzati e Sistema Dardo con diagnosi centralizzata e supervisione con PC Aut: 2 h - Ric.: 12 h Funziona.: NP Segnalazione: NP (consigliata: P) Aut: 2 h - Ric.: 12 h Segnalazione: NP (consigliata: P) Le soluzioni progettuali proposte sono in funzione delle dimensioni dell ambiente e del numero di persone potenzialmente presenti all interno del locale. Mastersin Duo 538