Comune di Noventa di Piave Provincia di Venezia

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Transcript:

Provincia di Venezia Piano Urbanistico Attuativo PRONTUARIO DI MITIGAZIONE AMBIENTALE Committente Crico Carla Piazza Vittorio Emanuele, 1 Noventa di Piave (VE) Progettista Arch. Valter Granzotto con Arch. Federico De Marzo ottobre 2012

La sistemazione con le opere a verde dell area esterna permette di attenuare le interferenze dell intervento con il contesto circostante. Nella logica della progettazione si è inteso creare un legame con l outlet esistente più a nord, coerentemente con quanto avviene da un punto di vista infrastrutturale per la previsione della viabilità di collegamento tra i due complessi. Il progetto prevede una sistemazione prevalentemente di contorno con l utilizzo di filari monospecifici e quella legata ai parcheggi con due tipologie di filari. Il verde legato al fronte principale, quello prospicente via Santa Maria di Campagna (SP 55), è stato progettato con maggior occhio di riguardo nei confronti di forme e colori in modo da garantire un aspetto ordinato anche in riferimento alle forme degli stabili presenti. Il lato sud-ovest invece è caratterizzato da una fascia di rispetto destinata a prato e contenente un bacino di laminazione delle acque a contorno irregolare. I filari di mascheramento qui previsti sono costituiti, a richiamo della maggior naturalità e scomposizione delle forme, da specie con portamento irregolare e legate maggiormente ad ambienti paranaturali di pianura. Lungo via Santa Maria di Campagna (SP 55) il progetto prevede un filare monospecifico di Acer platanoides var. cromson king (acero riccio rosso) così da creare, come detto, un legame con lo stesso filare previsto sul lato opposto della strada nella realizzazione dell outlet. Nel lato sud-est, vista la volontà futura di realizzazione di una caserma, si prevede un mascheramento permanente durante tutto l anno tramite l impiego di Carpinus betulus var. lucas, una varietà di carpino bianco piramidale in grado di mantenere il fogliame (secco) anche nel periodo invernale. Sul fronte est si prevede un filare di Malus floribunda (melo da fiore) che, assieme al viale d uscita presente a nord dove si collocherà una sistemazione a carpino bianco piramidale (Carpinus betulus var.piramidalis), accompagnerà i fruitori all uscita dall area. L area retrostante è invece interessata da specie che, per forma e caratteristiche, maggiormente si legano ad un ambiente pseudonaturaliforme come quello definito dalla fascia a verde con il bacino di laminazione. Le specie impiegate nei filari sono l Acer campestre (acero campestre), il Prunus pissardi (amolo rosso), il Ligustrum lucidum (ligustro lucido) ed il Fraxinus ornus (orniello). Prontuario opere a verde_stefano.doc 2

Nella sistemazione a verde dell area a parcheggio si è intesi rafforzare l asse centrale e i limiti esterni delle aree di sosta tramite filari monospecifici di carpino bianco piramidale varietà lucas mentre, per i parcheggi interni, si interviene con una sistemazione a filari con specie alternate di Carpinus betulus (carpino bianco) e Fraxinus ornus (orniello). Riassumendo i filari sono stati caratterizzati con le seguenti specie, di cui in seguito si riporta un prontuario esplicativo: Tipologia filare Nome latino Nome comune perimetrale 1 Acer platanoides var. Acero riccio rosso crimson king 2 Malus floribunda Melo da fiore giapponese 3 Carpinus betulus Carpino bianco 4 Carpinus betulus var. Carpino bianco Tipologia filare parcheggi A piramidalis 5 Carpinus betulus var. lucas piramidale Carpino bianco piramidale con fogliame permanente 6 Fraxinus ornus Orniello 7 Acer campestre Acero campestre 8 Prunus pissardi Amolo rosso 9 Ligustrum lucidum Ligustro lucido Nome latino Carpinus betulus var. lucas Nome comune Carpino bianco piramidale con fogliame permanente B Carpinus betulus Carpino bianco Fraxinus ornus Orniello Prontuario opere a verde_stefano.doc 3

Specie 1 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Acer platanoides var. Crimson King Nome comune: Acero riccio rosso E previsto di fronte all outlet lungo via Santa Maria di Campagna (SP55) come richiamo agli interventi già previsti nell outlet stesso. Albero che può raggiungere i 6-8 metri d'altezza e diametro della chioma 2,5-3 metri. Specie che resiste bene all inquinamento atmosferico ed è una pianta che necessita di bassa manutenzione. Può essere utilizzata in parchi e vie alberate. Si adatta molto bene a diverse condizioni estreme del suolo, ma teme il ristagno idrico. Ha una buona resistenza al vento. E una varietà molto apprezzata per la chioma compatta, di forma conica-ovale e soprattutto per la colorazione rosso scuro brillante delle foglie. Produce fiorellini violacei in primavera. Prontuario opere a verde_stefano.doc 4

Specie 2 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Malus floribunda Nome comune: melo giapponese da fiore E previsto sul lato nord-est a parziale copertura dell edificio fronte strada ed in affiancamento alla viabilità interna del lotto. Piccolo albero a portamento compatto che può raggiungere i 6-8 metri d'altezza e diametro della chioma 3-4 metri. Arbusto completamente rustico che può sopportare anche i -15 C. Cresce in tutti i tipi di terreno, tranne quelli soggetti a ristagno idrico. Tollera le condizioni di moderato ombreggiamento, ma fiorisce e fruttifica meglio se esposto al sole. Si può effettuare una potatura in inverno per rimuovere i rami morti o mal disposti. I fiori sono a coppa aperta, di colore rosa pallido, rossi quando in boccio, compaiono sui rami da marzo a giugno. I frutti sono piccole bacche di forma globosa, di colore giallo. Le foglie sono caduche, da ovali ad ellittiche, dentellate, di colore verde. Prontuario opere a verde_stefano.doc 5

Specie 3 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Carpinus betulus Nome comune: carpino bianco E previsto nella sistemazione dei parcheggi interni tipo B, in alternanza all orniello Il Carpino bianco è un albero caducifoglie di terza grandezza, alto fino a 20 m, non molto longevo. E' diffuso nell'europa centromeridionale e nell'asia minore. In Italia si trova in pianura e, più raramente, nelle stazioni collinarimontane, solo su terreni profondi, sciolti e fertili, anche con presenza di argilla e ph neutro. Da un punto di vista ecologico, la specie può tollerare una certa ombra e necessita di temperature relativamente elevate. E rustica, frugale, adattabile alla maggior parte dei terreni, quasi immune da malattie importanti e sopporta benissimo le potature e i trapianti. È miglioratrice del terreno ed è dotata di notevole capacità pollonifera. Costituisce il piano inferiore nei querco-carpineti della regione planiziale e avanalpica planiziale e di media collina dove la rinnovazione delle querce è sempre molto abbondante. Fusto: Diritto con chioma ovale, allungata. Fusto scanalato e corteccia liscia, color grigio cenere, simile a quella del faggio. Foglie: Ovali e appuntite, a margine doppiamente seghettato come quelle del Carpino nero. Le foglie del Carpino bianco diventano di colore giallo carico in autunno, prima di cadere Prontuario opere a verde_stefano.doc 6

Specie 4 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Carpinus betulus var. piramidalis Nome comune: carpino bianco piramidale E impiegato sul lato nord del lotto, lungo la viabilità che accompagna all outlet attraverso il sottopasso. La varietà a piramide del Carpino bianco definisce una chioma colonnare aperta maggiormente alla base e rastremata verso l apice. Rispetto al carpino bianco delinea una forma più pulita, ordinata, composta. Da un punto di vista ecologico, la specie può tollerare una certa ombra e necessita di temperature relativamente elevate. E rustica, frugale, adattabile alla maggior parte dei terreni, quasi immune da malattie importanti e sopporta benissimo le potature e i trapianti. I pregi cromatici sono equiparabili a quelli del carpino bianco. Le foglie in autunno cangiano da un verde brillante ad un giallo intenso prima di rinsecchire e cadere in inverno avanzato. Prontuario opere a verde_stefano.doc 7

Specie 5 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Carpinus betulus var. lucas Nome comune: carpino bianco piramidale Tale varietà è impiegata sul lato sud-est a mascheramento della nuova caserma della polizia stradale che si prevede. Anche questa varietà ha un portamento piramidale come la specie n 4 vista precedentemente. Essa però è caratterizzata da una forma colonnare, molto più stretta del carpino fastigiato anche da adulta. Ha inoltre il vantaggio che le sue foglie in inverno restano attaccate alla pianta, esattamente come il carpino selvatico. Da un punto di vista ecologico, la specie può tollerare una certa ombra e necessita di temperature relativamente elevate. E rustica, frugale, adattabile alla maggior parte dei terreni, quasi immune da malattie importanti e sopporta benissimo le potature e i trapianti. I pregi cromatici sono equiparabili a quelli del carpino bianco. Le foglie in autunno cangiano da un verde brillante ad un giallo intenso prima di rinsecchire e cadere in inverno avanzato. Prontuario opere a verde_stefano.doc 8

Specie 6 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Fraxinus ornus Nome comune: orniello E previsto nella sistemazione dei parcheggi interni tipo B, in alternanza al carpino bianco. Piccolo albero che può raggiungere altezze di 20 m se si trova in condizioni ottimali, possiede un tronco dritto con corteccia cinerea, liscia e rami opposti. Specie comune in Italia anche se diffuso nell'europa meridionale e nell'asia minore. Cresce nei boschi misti, nelle boscaglie e colonizza luoghi rocciosi. Specie termofila e xerofila, forma raramente boschi puri e di solito si trova nei boschi misti di latifoglie (carpini, roverella, cerri, leccio). E specie poco esigente per quanto riguarda il terreno, adattandosi anche a rimboschimenti su terreni aridi, sia calcarei che argillosi. Chioma dal verde chiaro, leggera, fresca. Le infiorescenze sono a forma di pannocchia; i fiori sono di color bianco, profumati ed i petali bianchi leggermente sfumati di rosa. Prontuario opere a verde_stefano.doc 9

Specie 7 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Acer campestre Nome comune: acero campestre E previsto a parziale copertura dell area sul lato sud-ovest dove, assieme all orniello, al ligustro ed al ciliegio a foglie rosse, definiscono un collegamento dagli aspetti più naturaliformi con la fascia verde dove si prevede il bacino di laminazione. E' un albero caducifoglie di terza grandezza, alto non più di 15 m e non molto longevo (100-150 anni). Ha tronco spesso contorto che può raggiungere in alcuni esemplari anche 1 m di diametro. E' una specie che preferisce le esposizioni soleggiate e si adatta a vivere anche su terreni argillosi. Tronco spesso contorto e ramificato; chioma rotondeggiante lassa. La corteccia è bruna e fessurata in placche rettangolari. Le foglie semplici, a margine intero e ondulato, larghe circa 5-8 cm, sono di colore verde scuro. I fiori sono piccoli e verdi, riuniti in infiorescenze; fiorisce in aprile-maggio in contemporanea all'emissione delle foglie. Prontuario opere a verde_stefano.doc 10

Specie 8 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Prunus pissardi Nome comune: amolo rosso E previsto a parziale copertura dell area sul lato sud-ovest dove, assieme all orniello, al ligustro ed all acero campestre, definiscono un collegamento dagli aspetti più naturaliformi con la fascia verde dove si prevede il bacino di laminazione. Si tratta di un albero o pianta arbustiva con fogliame dedicuo, alto fino a 7 m con chioma globosa espansa di colore rosso; tronco eretto, sinuoso, presto ramificato con corteccia di colore brunorossiccio, fessurata e squamata negli esemplari adulti. La specie è estremamente adattabile, in grado di svilupparsi su suoli umidi, argillosi, pesanti, asfittici, sassosi e calcarei; comunque predilige terreni freschi, profondi e ben drenati. Va collocato in posizioni di pieno sole o mezz ombra. Ha una buona resistenza alle basse temperature invernali e alla siccità. È una delle prime specie, insieme al mandorlo, a fiorire in primavera, tra febbraio e marzo. Viene apprezzato per i frutti, ma è usato soprattutto come pianta portainnesti per alcuni tipi di prunus coltivati e per il pistacchio. E molto impiegato come pianta ornamentale per i parchi, i giardini e le siepi. Le foglie hanno la pagina superiore di colore rosso e la pagina inferiore più chiara con peli lungo le nervature. I fiori sono bianchi o leggermente rosati. Fiorisce in marzoaprile prima o assieme alle foglie. I frutti, detti amoli, sono delle drupe rotonde del diametro di 2-3 cm, di colore giallo o rosso cupo, simili alle prugne. Prontuario opere a verde_stefano.doc 11

Specie 9 Portamento e sviluppo Esigenze ecologiche Caratteristiche Nome latino: Ligustrum lucidum Nome comune: ligustro lucido E previsto a parziale copertura dell area sul lato sud-ovest dove, assieme all orniello, all acero campestre ed all amolo rosso, definiscono un collegamento dagli aspetti più naturaliformi con la fascia verde dove si prevede il bacino di laminazione. Si tratta di un piccolo albero che raggiunge i 5-7 m di altezza. Non teme il freddo e sopporta temperature minime molto rigide. E una specie a foglie persistenti, sempreverdi, semplici con inserzione opposta. La lamina è ovale con consistenza coriacea, lembi generalmente rivolti verso l' alto a margine intero. Le infiorescenze sono a pannocchia e formate da piccoli fiori bianchi (4 petali). La fioritura avviene nei mesi estivi. A maturità la pianta produce bacche sferiche nere. Prontuario opere a verde_stefano.doc 12

DISTANZE DAI CONFINI Il Codice Civile stabilisce gli spazi minimi da rispettare e precisamente dall'articolo 873 al 907 regola i confini tra le proprietà in modo esatto, con qualche eccezione che vedremo più avanti. I Regolamenti edilizi locali, i piani regolatori, i vincoli ambientali, le norme di sicurezza sugli impianti e anche il codice della strada, possono aumentare le distanze minime imposte dalla Legge, ma non ridurle. La distanza si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell'albero nel tempo della piantagione o dalla linea stessa al luogo dove fu fatta la semina. Le distanze anzidette non si devono osservare se sul confine esiste un muro divisorio proprio o comune, purchè le piante siano tenute ad altezza che non ecceda la sommità del muro. Tipo di confini Confini di proprietà Strade extraurbane Linee elettriche Opere di bonifica Opere idrauliche Vie navigabili Distanze La distanza dalla linea di confine e la base esterna del tronco al momento dell impianto: 0,50 m per viti, arbusti, siepi e piante da frutto con h < 2,5 m; 1,00 m per siepi di ontano, castagno, platano, ecc. ceduate periodicamente alla base; 1,50 m per alberi non ad altofusto (ramifica ad altezze h < 3m); 3,00 m per alberi ad altofusto (platani, pioppi, noci, ippocastani, frassini, querce, pini, cipressi, ecc.). 6,00 m per impianto di alberature ad altofusto 3,00 m per siepi con h > 1 m; 1,00 m per siepi con h < 1 m; D.M. 21.03.1988 Approvazione delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche in aree esterne; le distanze minime tra rami e conduttori sono le seguenti: 0,50 m o 0,01 x U con U= tensione nominale della linea. R.D. n. 368 del 08.05.1904 art. 133, vieta impianto a distanze tra piede interno dell argine e ciglio delle sponde dei canali non arginati, o scarpate stradali: D < 1,00 m per impianto di siepi D < 2,00 m se c è rimescolamento del terreno. R.D. n. 523 del 07.1904 art. 96, vieta l impianto di alberi e siepi, come pure il rimescolamento del terreno dal piede degli argini a 4 m o a distanza superiori imposte dai regolamenti locali. R.D. 11.07.1913 n. 959 art. 41, condiziona l impianto di alberi sulle sponde interne alle vie navigabili. Prontuario opere a verde_stefano.doc 13