MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA QUARESIMA



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Transcript:

QUARESIMA 2014 MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA QUARESIMA 2014 Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (2 Cor 8,9) Cari fratelli e sorelle, in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico? La grazia di Cristo Anzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, svuotato, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l amore è condividere in tutto la sorte dell amato. L amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi. Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d uomo, ha pensato con intelligenza d uomo, ha agito con volontà d uomo, ha amato con cuore d uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22). Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma dice san Paolo «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un espressione ad effetto! E invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell amore, la logica dell Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall alto, come l elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le «impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb 1,2). Che cos è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò

che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo giogo soave, ci invita ad arricchirci di questa sua ricca povertà e povera ricchezza, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo. La nostra testimonianza Potremmo pensare che questa via della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione. Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell angoscia perché qualcuno dei membri spesso giovane è soggiogato dall alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l unico che veramente salva e libera. Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell annuncio dell amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell elemosina che non costa e che non duole. Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. FRANCESCO

Quaresima 2014 - L'animazione in Oratorio UNA VITA DA SPENDERE Una vita «a tutto campo» è una vita da spendere. Presentiamo il tema della Quaresima 2014 in oratorio. Chiederemo ai ragazzi di fidarsi del Signore Gesù e di imparare da Lui che ha speso la sua vita per tutta l umanità, fino al sacrificio della Croce. Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto Giovanni 12, 24 Dopo l incontro con Gesù di Nàzaret nulla fu più come prima nella vita dei discepoli. Pieni di gratitudine i cristiani intendono restituire il dono che immeritatamente hanno ricevuto e che, pertanto, chiede di essere comunicato con la stessa gratuità. Lo stile del testimone, sull esempio di Gesù, domanda l esercizio costante della vita come comunione centrata sul dono totale di sé ai fratelli. Lettera pastorale, Il campo è il mondo 1.Una vita «a tutto campo» è una vita da spendere! Il Signore Gesù nel suo Vangelo ci ha indicato come stare nel mondo da discepoli: ci ha presentato lo stile delle Beatitudini; ci ha donato il comandamento dell amore; ci ha insegnato la misericordia e il perdono; e soprattutto ci ha mostrato il gesto del suo sacrificio, compiuto per amore di tutti gli uomini, sulla croce. È Lui il chicco di grano che, caduto in terra, morendo produce molto frutto. Ma siamo anche noi quei semi buoni che, in un certo senso, per diventare «buon grano», devono passare dallo stesso sacrificio compiuto dal Figlio di Dio e dalla scelta di donare la nostra vita, come ha fatto Gesù sulla croce. La proposta A TUTTO CAMPO ci chiede di essere testimoni della gioia, quella che nasce dalla risurrezione ed è segno della vita nuova che abbiamo ricevuto in dono nel battesimo. Ma come provare a se stessi e agli altri che davvero stiamo camminando nella luce del Risorto? Il dono di se stessi, il sacrificio fatto per amore, in sostanza lo «spenderci» per gli altri sono il nostro modo per dimostrare che ci stiamo sforzando di amare Dio e di amare i fratelli e questo basta per essere segni dell amore del Padre per l umanità. In questa Quaresima «a tutto campo», diremo che c è «una vita da spendere» e chiederemo ai ragazzi di impegnarsi a donare tutto quello che sono e che hanno talenti, qualità, tempo, energie per il bene delle persone che incontrano ogni giorno: in famiglia, a scuola, agli allenamenti, in oratorio, nel tempo libero e nel tempo impegnato, affinché molte persone siano «contagiate» dalla bellezza del Vangelo che gli stessi ragazzi sapranno trasmettere con le loro azioni buone e con la loro «lotta» quotidiana. In questo modo anche bambini e ragazzi si sentiranno esplicitamente chiamati a trasformare il mondo con la forza inarrestabile del dono di sé, del sacrificio, dell offerta libera, della gratuità! 2.Spendersi nella lotta Il cammino quaresimale per i ragazzi degli oratori consisterà nel vivere gli atteggiamenti della costanza e della tenacia per lottare contro comportamenti che assomigliano molto alla «zizzania» che ritroviamo nel campo. L icona evangelica di quest anno oratoriano, la parabola del buon grano (cfr. Mt 13, 24-30.36-43) clicca qui, ci insegna che dovremo convivere sino alla fine con alcuni modi di fare e di pensare che sono il segno della presenza della zizzania nel mondo, come ad esempio il pregiudizio, la paura o addirittura la violenza. Ma ciò non significa che questi aspetti devono far parte di noi. Anzi, c è una «battaglia» che, in modo sempre più consapevole, ciascuno è chiamato a intraprendere e a realizzare ogni giorno, perché possa diventare sempre più quel «buon grano» di cui il mondo ha bisogno. Ai ragazzi si chiede dunque di essere dei «lottatori», impegnandosi ogni giorno in azioni buone che vanno contro abitudini, tentazioni o divisioni che sono conseguenza di una semina sbagliata che intende soffocare il progetto di Dio su ciascuno e sul mondo intero. Per combattere

questa «buona battaglia, conservando la fede e una buona coscienza» (cfr. 1Tm 1, 18-19) occorre che i ragazzi sappiano riconoscere il più possibile le ipocrisie, le consuetudini, l indifferenza, la mancanza di amore che rischiano di annidarsi nelle persone come nella società, facendosi aiutare da educatori formati alla scuola del Vangelo. In aiuto ci viene lo stesso itinerario quaresimale dettato dalla liturgia della parola delle domeniche (in rito ambrosiano) che ogni settimana svelerà quegli atteggiamenti contro i quali lottare per apprendere lo stile di Gesù e imparare da lui a fare la volontà del Padre, spendendo la vita per amore. 3.Le settimane di Quaresima Imitare il Signore nella vita quotidiana è la strada maestra che ci conduce verso tutti gli uomini e ci fa vivere da uomini veri, non solo da «belle persone», ma da «grano buono» che continua a crescere e a portare frutto. Ma «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12, 24). Il modo per crescere e portare frutto è allora il dono di sé e il servizio o meglio lo spendere la vita per gli altri, per tutti e quindi «A TUTTO CAMPO». La Quaresima in oratorio la investiremo per proporre ai ragazzi lo stile della Croce, come l unico che può dare un senso e una direzione al loro mondo e quindi alla loro esistenza. Impareremo dalle parole del Vangelo presentato ogni domenica di Quaresima (in rito ambrosiano) quale sia il cammino che Gesù sta proponendo a noi per poter accogliere la croce e imparare da lui ad essere testimoni dell amore del Padre verso tutta l umanità. Occorre essere chiari sin dall inizio: per accogliere questa proposta occorre essere disposti alla fatica e al sacrificio. Chiunque abbia detto «sì» al Signore sa che c è «una vita da spendere». Ne va non solo del nostro modo di essere cristiani ma anche di essere uomini e donne che sanno giocarsi in prima persona e accogliere la sfida della responsabilità. 4. I temi delle settimane di Quaresima in oratorio sono: I Vinci la fratta II Oltre il pregiudizio III Fuori dagli schemi IV Paga di persona V Sii te stesso, senza vergogna VI Non più violenza 5.Gli strumenti per i ragazzi Sono due gli strumenti principali che metteranno in gioco i ragazzi soprattutto nell ambito dell impegno e della preghiera: - il gadget della Quaresima, le banconote/grani «Una vita da spendere», a cura della Fom, pensato per il percorso quotidiano dei ragazzi; - il libretto della preghiera dei ragazzi in famiglia «Una vita da spendere», a cura dell Acr, pensato per accompagnare la riflessione e la preghiera con il coinvolgimento dei genitori. Materiale per l animazione in oratorio Non mancano online i materiali per l animazione in oratorio secondo questo tema quaresimale che sviluppa il percorso A TUTTO CAMPO. Sono disponibili la preghiera in oratorio per ogni settimana, giochi per l animazione settimanale, uno schema di giornata speciale e di ritiro, schemi per celebrazioni penitenziali, suggerimenti per i preadolescenti e per la presentazione del tema, materiali di supporto per il gadget di Quaresima. Tutti i materiali saranno a disposizione online nei prossimi giorni, con continui aggiornamenti anche in Quaresima, nelle pagine dedicate alla Quaresima in oratorio «Una vita da spendere». 6.In oratorio come in famiglia Saranno due i poli attrattivi in cui ciascun ragazzo potrà verificare a che punto è con lo spendere la vita: l oratorio e la famiglia. In entrambi attraverso l accompagnamento e la preghiera i ragazzi potranno essere stimolati a dare il massimo, a riflettere sulle situazioni, a prendere decisioni, ad agire secondo il Vangelo. Quest anno, grazie alla collaborazione con l Acr, il sussidio per la preghiera dei ragazzi in famiglia segue i temi della proposta dell anno oratoriano A TUTTO CAMPO declinati per il tempo di Quaresima. Ogni settimana i contenuti che saranno presentati in parrocchia, durante la celebrazione dell eucaristia e in oratorio, durante la preghiera settimanale o le altre attività di animazione (anche attorno al catechismo), potranno essere sviluppati in famiglia ogni giorno sia con il gadget, le banconote/grani, sia scorrendo le pagine del sussidio che riportano entrambi lo stesso slogan: «Una vita da spendere». Entrambi i materiali, gadget e libretto, possono essere acquistati insieme con un notevole sconto da parte della libreria In dialogo che ne ha curato anche l edizione. Occorre presentare alle famiglie il percorso di animazione e di accompagnamento alla preghiera, all impegno e alla riflessione «Una vita da spendere». In ogni nostra proposta l accordo e l alleanza con la famiglia è fondamentale perché i ragazzi ricevano un messaggio il più possibile unitario. Come in ogni cosa, la testimonianza

di un genitore e/o di figure adulte che si mettono in gioco, soprattutto nell attualizzare gli impegni richiesti e nel vivere la preghiera insieme, valgono tutto il lavoro che si svolge in oratorio. Animazione del tempo di Quaresima in oratorio 2014 Una vita da spendere - L itinerario settimanale All inizio dell anno pastorale, sulla scorta di quanto suggeritoci dal nostro Arcivescovo, abbiamo proposto di vivere «a tutto campo», impegnandoci a portare la presenza e il messaggio di Gesù nei vari ambiti della vita nostra e dei ragazzi. Ma già nel sussidio per l animazione in oratorio riconoscevamo che «seguire Gesù non è un esperienza scontata o banale. Perché sia autentica dobbiamo impararne il segreto, che è racchiuso in una parola del Signore: Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto (Gv 12,24)» (p. 23). Se in Avvento siamo andati alla ricerca di testimoni che ci parlassero di Gesù, nel tempo dopo l Epifania abbiamo accolto tra noi la straordinaria presenza di don Bosco, che ci ha provocati ad essere felici «nel tempo e nell eternità». Ora il tempo di Quaresima diventa momento favorevole per esercitarsi e imparare lo stile di Gesù. Capita a tutti: vedere in televisione lo sportivo preferito o un artista amato e desiderare di imitarlo. Sappiamo che però dietro un campione sta sempre tanta passione e tanto sacrificio, tante ore spese a provare e allenarsi. Anche con Gesù vale lo stesso: i testimoni e i santi ci invitato a seguirlo, ma perché ciò sia possibile è necessario essere disposti alla fatica e al sacrificio. Gesù stesso non si è sottratto alla fatica: diventato uomo grazie al Sì di Maria, ha dovuto imparare cosa significa essere uomini, anche attraverso prove e contrasti. Leggendo i vangeli delle Domeniche di Quaresima è possibile proporre per i ragazzi degli oratori questo itinerario: il Signore Gesù, mentre cammina verso Gerusalemme, verso la sua Passione, lotta contro atteggiamenti molto frequenti anche nelle nostre esistenze. Ci sono tanti modi e tante ragioni per giungere a Gerusalemme, ma uno solo è quello giusto: fare la volontà del Padre, portare a termine la missione affidata. Anche noi, che seguiamo il Signore, ci disponiamo allora tutti insieme grandi e piccoli a «esercitarci» per apprendere lo stile di Gesù. Nello specifico ogni settimana ci verrà proposto un atteggiamento contro il quale lottare per giungere pronti alla Pasqua, quando anche noi insieme a Gesù «moriremo per risorgere». Settimana all inizio della Quaresima VINCI LA FRETTA Nella PRIMA SETTIMANA saremo chiamati a lottare contro la FRETTA. Facciamo le cose di fretta quando non ne abbiamo voglia, quando non amiamo ciò che facciamo e le persone per cui le stiamo facendo, quando non prendiamo sul serio le nostre responsabilità. L esito della fretta è che facciamo male, svogliatamente e confusamente tante cose: i compiti di scuola, la cura delle nostre cose in casa, ecc. Anche le relazioni con chi ci sta accanto soffrono a causa della nostra fretta. Anche Gesù ha incontrato la fretta, che ha preso la forma delle scorciatoie, dell avere tutto subito, come gli ha suggerito il diavolo di cui parla il vangelo della Domenica all inizio della Quaresima. La sua risposta è stata invece un «affidarsi» obbediente alla volontà del Padre, accolta grazie alla lettura della Parola di Dio che sapeva a memoria. Anche noi facendo docilmente il nostro dovere questa settimana potremo guarire dalla fretta. II settimana di Quaresima OLTRE I PREGIUDIZI Nella SECONDA SETTIMANA ci eserciteremo contro i PREGIUDIZI. Ne facciamo esperienza tutte le volte che «sappiamo già come andrà a finire» un incontro con una persona, una certa esperienza, una determinata proposta. I nostri pregiudizi creano barriere invisibili ma realissime, che non ci permettono di relazionarci davvero tra di noi o di cogliere occasioni importanti. Da un dialogo apparentemente banale tra un uomo e una donna al pozzo è nata un esperienza di salvezza per un intera città, ci racconta il vangelo della II domenica di Quaresima (della Samaritana). Ma il dialogo tra Gesù e la donna samaritana sarebbe potuto fallire in anticipo se si fossero fermati ai loro pregiudizi: se Gesù non le avesse parlato perché donna, se lei non lo avesse ascoltato perché giudeo, se i discepoli si fossero scandalizzati del fatto che Gesù parlava con una donna, se i concittadini non avessero creduto alla donna a causa della sua storia. L unico «pregiudizio» che Gesù ha è quello di un amore sconfinato e un accoglienza senza eccezioni per tutti coloro che incontra: anche noi possiamo imparare da lui! III settimana di Quaresima

FUORI DAGLI SCHEMI Nella TERZA SETTIMANA saremo provocati a riflettere sui nostri SCHEMI di comportamento e di conseguenza sulla PRESUNZIONE DI SAPERE. Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che la vita ci ha portato magari senza che ce ne accorgessimo a ripetere in determinate circostanze sempre gli stessi atteggiamenti e comportamenti e ad avere delle certezze che pensiamo, anche da ragazzi, che siano per noi degli «assoluti». A scuola non ascolto gli insegnati e chiacchiero col vicino; ai genitori si dice sempre di sì e poi si fa quel che si vuole; in chiesa si entra all ultimo e si corre fuori appena termina la messa questi schemi di comportamento sembrano rassicurarci di fronte alle realtà che ci fanno un po paura, ma in realtà ci tengono prigionieri e non ci fanno apprezzare quanto abbiamo. È quanto Gesù insegna ai giudei «che avevano creduto» in lui: pur senza accorgersene essi sono ancora prigionieri dei propri schemi, delle proprie sicurezze e presumono di sapere già tutto quel che serve per vivere. Non riescono quindi ad accogliere Gesù, perché in realtà sono «schiavi delle convinzioni e dei comportamenti». IV settimana di Quaresima PAGA DI PERSONA Nella QUARTA SETTIMANA incontriamo un esperienza che facciamo spesso, la PAURA DI PAGARE DI PERSONA: contro di essa dovremo lottare. È bello essere amici finché va tutto bene, accogliere inviti e fare esperienze finché non costa nulla: il difficile comincia quando bisogna fare delle scelte, prendere posizione, giocarsi in prima persona. È quanto accaduto in modo davvero sorprendente dopo la guarigione del cieco nato di cui parla il vangelo della IV domenica di Quaresima (del cieco nato). Di fronte alla guarigione del figlio, i genitori del cieco pensano solo a difendersi dalle accuse dei farisei. Con molta umiltà il cieco invece dice quanto è successo, non avendo paura di pagare di persona, col risultato di essere scacciato dalla sinagoga. La sua fedeltà a quanto Gesù ha fatto per lui ha un prezzo, ma il cieco non ha avuto paura di spendersi dicendo la verità. V settimana di Quaresima SII TE STESSO, SENZA VERGOGNA Nella QUINTA SETTIMANA incontreremo un lato umanissimo e nascosto di Gesù: anch egli, come tutti noi, ha sentimenti e non si VERGOGNA di mostrarli. Spesso invece facciamo fatica a dire quanto abbiamo nel cuore, come un grazie!, un ti voglio bene, uno scusa : sembrano espressioni sdolcinate o infantili, che denotano debolezza. Invece Gesù non si vergogna di scoppiare a piangere di fronte alle lacrime di Maria e Marta. 3 Più in generale Gesù non si vergogna neanche dei propri sentimenti (l evangelista annota che «Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro»). Settimana santa NON PIÙ VIOLENZA La SESTA SETTIMANA di Quaresima è la più importante di tutto l anno liturgico, al punto che la liturgia la chiama «settimana autentica». Durante questa settimana accompagneremo Gesù che vive la sua passione: su di lui si scatenerà una serie impressionante di VIOLENZA, contro la quale Gesù reagirà con mitezza, a partire dalla modalità scelta per fare il suo ingresso in Gerusalemme, nella Domenica delle Palme. Egli infatti entra in città manifestando chi è veramente: un re. È re perché dà vita al suo popolo, dando la sua vita, si spende per tutti senza paura di subire violenza e torture, affrontando la morte con umiltà. Gesù si dimostra così è un re mite che porta la pace all umanità proprio attraverso il suo sacrificio. L annuncio pasquale «pace a voi» è il segno della vita nuova di chi ha saputo spendersi per il Vangelo e ha saputo accogliere il dono della risurrezione. Materiali in libreria Questi temi sono sviluppati principalmente attraverso il gadget della Quaresima, le banconote/grani «Una vita da spendere», a cura della Fondazione Oratori Milanesi e il sussidio per la preghiera dei ragazzi in famiglia a cura dell Acr che ha il medesimo titolo «Una vita da spendere». I due materiali potranno essere acquistati insieme presso la libreria In dialogo (via S. Antonio 5, 20122 Milano tel. 0258391348 e-mail: libreria@indialogo.it www.indialogo.it) con un notevole sconto da parte della libreria che ha curato anche l edizione. Materiale per l animazione in oratorio Non mancheranno i materiali online per l animazione in oratorio secondo questo tema quaresimale che sviluppa il percorso A TUTTO CAMPO. Saranno disponibili progressivamente la preghiera in oratorio per ogni settimana, giochi per l animazione settimanale, uno schema di giornata speciale e di ritiro, schemi per celebrazioni penitenziali, suggerimenti per i preadolescenti e per la presentazione del tema, materiali di supporto per il gadget di Quaresima, ecc.

Vi invitiamo a consultare periodicamente le pagine del nostro sito: www.chiesadimilano.it/pgfom Rimandiamo a tutti i materiali per un approfondimento dei temi delle settimane e del tema generale della proposta «Una vita da spendere». Verso la Quaresima Preghiera in oratorio sugli ambiti di vita Verso il tempo di Quaresima proponiamo di riprendere in considerazione il sussidio A TUTTO CAMPO e di concentrarsi sugli ambiti di vita come luoghi in cui manifestare uno stile di vita cristiano. Nuove preghiere in oratorio per ambito di vita possono accompagnare il cammino di questi giorni. Prendesi a cuore i ragazzi in tutta la loro umanità significa accompagnarli con discrezione e rispetto fornendo loro le chiavi di lettura per interpretare le azioni di ogni giorno là dove quotidianamente si trovano a vivere. La vita dei ragazzi è un intreccio di semplicità e complessità. Le loro azioni sembrano ripetersi nell ordinario dell esperienza, la scuola, gli allenamenti, lo studio, il tempo libero Tuttavia dentro ogni situazione i ragazzi percepiscono non solo gli entusiasmi ma anche le difficoltà, le fatiche e le stanchezze che possono provocare ansia, frustrazione e perfino mancanza di serenità e di gioia. Stare dentro gli ambiti di vita dei ragazzi significa «stare accanto» per tirar fuori tutto il bene che hanno nel cuore, per sorreggerli nei momenti difficili ma anche per lasciare che possano imparare dai loro errori, per orientare le loro energie e vigilare su possibili dispersioni e suggerire con umiltà uno stile che possa poi tradursi nella vita quotidiana. Il criterio di questo accompagnamento è sempre la ricchezza del Vangelo e l imitazione dell unico Maestro che è il Signore. La saggezza della comunità educante dell oratorio consiste nel proporsi come «ponte» fra la proposta di una educazione cristiana integrale e chiunque abbia un ruolo educativo nei confronti di ogni ragazzo, perché insieme si possa dialogare e costituire una «cura» non ossessiva ma propositiva per la sua crescita. Gli ambiti che abbiamo preso in considerazione sono: la famiglia e gli amici; la scuola e gli impegni di studio; lo sport e il tempo libero; la città e il territorio; la comunità cristiana (parrocchia/comunità pastorale/upg/decanato). Il nostro impegno principale consisterà nel prenderci a cuore tutta la loro esistenza. Ci starà a cuore il tempo dei ragazzi perché sia investito nell amore e nel servizio ma anche nel sano divertimento, nelle amicizie sincere fra i coetanei, nel gioco di gruppo, in attività che mettano in moto la creatività e l espressività di ciascuno. Ci sforzeremo di abbattere il muro della solitudine che patiscono tanti ragazzi, soli in casa, senza nessuno con cui giocare e condividere il tempo libero. Susciteremo l interesse per ogni cosa e saremo una fonte che genera la passione per la vita in tutte le sue espressioni. Pregare in oratorio A TUTTO CAMPO Prendesi a cuore i ragazzi in tutta la loro umanità significa accompagnarli con discrezione e rispetto fornendo loro le chiavi di lettura per interpretare le azioni di ogni giorno là dove quotidianamente si trovano a vivere. La vita dei ragazzi è un intreccio di semplicità e complessità. Le loro azioni sembrano ripetersi nell ordinario dell esperienza, la scuola, gli allenamenti, lo studio, il tempo libero Tuttavia dentro ogni situazione i ragazzi percepiscono non solo gli entusiasmi ma anche le difficoltà, le fatiche e le stanchezze che possono provocare ansia, frustrazione e perfino mancanza di serenità e di gioia. Stare dentro gli ambiti di vita dei ragazzi significa «stare accanto» per tirar fuori tutto il bene che hanno nel cuore, per sorreggerli nei momenti difficili ma anche per lasciare che possano imparare dai loro errori, per orientare le loro energie e vigilare su possibili dispersioni e suggerire con umiltà uno stile che possa poi tradursi nella vita quotidiana. Il criterio di questo accompagnamento è sempre la ricchezza del Vangelo e l imitazione dell unico Maestro che è il Signore. La saggezza della comunità educante dell oratorio consiste nel proporsi come «ponte» fra la proposta di una educazione cristiana integrale e chiunque abbia un ruolo educativo nei confronti di ogni ragazzo, perché insieme si possa dialogare e costituire una «cura» non ossessiva ma propositiva per la sua crescita.

Gli ambiti che abbiamo preso in considerazione sono: la famiglia e gli amici; la scuola e gli impegni di studio; lo sport e il tempo libero; la città e il territorio; la comunità cristiana (parrocchia/comunità pastorale/upg/decanato). Il nostro impegno principale consisterà nel prenderci a cuore tutta la loro esistenza. Ci starà a cuore il tempo dei ragazzi perché sia investito nell amore e nel servizio ma anche nel sano divertimento, nelle amicizie sincere fra i coetanei, nel gioco di gruppo, in attività che mettano in moto la creatività e l espressività di ciascuno. Ci sforzeremo di abbattere il muro della solitudine che patiscono tanti ragazzi, soli in casa, senza nessuno con cui giocare e condividere il tempo libero. Susciteremo l interesse per ogni cosa e saremo una fonte che genera la passione per la vita in tutte le sue espressioni. Preghiera in oratorio LA FAMIGLIA E GLI AMICI Invito Lettore: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?» Tutti: «Gesù disse: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.» Lettore: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.» Tutti: «Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.» Ascolto della Parola (Lc 2, 51-52) Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età, grazia davanti a Dio e agli uomini. Salmo 133 Ecco, com è bello e com è dolce che i fratelli vivano insieme! È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull orlo della sua veste. È come la rugiada dell Ermon, che scende sui monti di Sion. Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre. Gloria Commento dialogato Educatore: Cari ragazzi! Dobbiamo essere ragazzi «a tutto campo»... in ogni campo della vita! Noi non viviamo per settori isolati; la nostra umanità si rivela nella nostra quotidianità e in ogni ambito della vita. Ragazzo 1: Il Vangelo che abbiamo letto oggi parla della famiglia di Gesù e l invito che abbiamo letto all inizio parla dell amicizia. Educatore: Esattamente! Ecco i primi ambiti in cui viviamo, quello della famiglia, primo ambiante in cui cresciamo e costruiamo le nostre relazioni e gli amici che incontriamo ogni giorno! Ragazzo 2: Beh, non è sempre facile vivere da cristiani in famiglia e anche con gli amici, anzi a volte proprio con le persone che vedi ogni giorno non è facile andare d accordo. Ragazzo 1: È vero, guarda com è difficile qui in oratorio certe volte... Educatore: Proprio questa consapevolezza deve spingerci a cambiare. Cominciamo a guardare l altro non soltanto per quello che non va, per i limiti che vediamo e che non sopportiamo...ma per i doni da apprezzare! Impegniamoci a vedere la bellezza dell altro, non solo quello che ci sta bene! Proviamo ad invitare nuovi amici e coinvolgere magari chi vediamo più isolato dagli altri, dicendo Vieni anche tu!... Ragazzo 1: Anche Gesù parla di amicizia! Educatore: Certamente...Gesù descrive un amore grande, quello di chi dà la vita per i propri amici. Lui stesso si è comportato così, quando ha deciso di salire sulla Croce. Questo deve spingerci a uscire da noi stessi, dai confini che spesso tracciamo, per vivere la cosa più bella che ci è stata donata per essere felici: il comandamento dell amore! Preghiamo insieme a diciamo: Guidaci, Signore... -a guardare la nostra famiglia, come il primo ambito in cui costruiamo le relazioni belle e buone

-a guardare chi ci è vicino non secondo i suoi limiti, ma apprezzando i suoi doni... -a guardare la realtà che ci circonda come la guarderesti tu... Preghiera Signore Gesù, spesso il nostro egoismo ci fa costruire muri che a lungo andare diventano insormontabili. Donaci di abbattere tutto ciò che ci impedisce di guardare gli altri come compagni di viaggio nel cammino della vita... Per i nostri amici e i nostri familiari noi ti ringraziamo! Aprici a nuove amicizie e fa che andiamo incontro agli altri con il desiderio di essere amici di tutti! Amen Padre Nostro Canto: Questa famiglia ti benedice Preghiera in oratorio LA COMUNITA CRISTIANA (PARROCCHIA E ORATORIO) Invito Lettore: Dissero a Pietro e agli altri apostoli: che cosa dobbiamo fare fratelli? Tutti: Essi erano perseveranti nell insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare del pane e nelle preghiere. Lettore: Dissero a Pietro e agli altri apostoli: che cosa dobbiamo fare fratelli? Tutti: E avevano ogni cosa in comune, vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Lettore: Dissero a Pietro e agli altri apostoli: che cosa dobbiamo fare fratelli? Tutti: Ogni giorno erano perseveranti nel tempio e lodavano Dio. Ascolto della Parola (Mt 18, 19-20) In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. Salmo 133 Ecco, com è bello e com è dolce che i fratelli vivano insieme! È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull orlo della sua veste. È come la rugiada dell Ermon, che scende sui monti di Sion. Perchè là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre. Gloria Commento dialogato Educatore: Cari ragazzi, ben ritrovati! Di cosa parlano i testi tratti dalla Parola che abbiamo appena letto? Ragazzo 1: Delle prime comunità cristiane, di come vivevano.

Ragazzo 2: Il vangelo annuncia che quando siamo uniti nel nome di Gesù, lì Lui è fra noi... Ragazzo 3: E infine il salmo ci ricorda com è bello vivere insieme! Educatore: Tutte queste cose ci fanno riflettere sull importanza della comunità cristiana e dell essere riuniti nel nome di Gesù. Ogni attività in oratorio deve avere questa sorgente. Non dobbiamo dimenticare il centro di ogni nostra iniziativa: fare in modo che tutti compresi noi possiamo incontrare il Signore Gesù! In oratorio tutto deve essere orientato imparare l amore e la carità, fra noi e verso gli altri, quelli con cui siamo in gruppo come quelli che vediamo essere solo di passaggio... Dobbiamo avere il coraggio di compiere gesti di vicinanza, di compassione, di perdono! Così anche fuori dall oratorio o meglio ovunque noi siamo saremo testimoni del Signore a tutto campo! Ragazzo 1: È impossibile però non incontrare difficoltà? Educatore: Certamente...le difficoltà non vanno evitate ma affrontate, come le delusioni e gli ostacoli che incontriamo, sapendo però che solo attraversandole potremo crescere e camminare in modo nuovo! Preghiamo insieme a diciamo: Grazie, Signore Gesù -per il don, la suora, gli educatori, gli animatori, le catechiste, i miei amici dell oratorio... perché desideriamo camminare insieme... perché mi doni la gioia di venire in oratorio... Preghiera Signore Gesù, grazie che mi chiami a far parte di questa comunità in cui posso incontrarti veramente e incontrare tante altre persone che si sforzano di seguirti. Dona a tutti noi di camminare tenendo fisso lo sguardo su di te: noi sappiamo che tu ci sei e che proprio qui ci indichi la strada per camminare nel mondo, nel tuo nome. Amen Padre Nostro Canto: Vivere la vita Preghiera in oratorio LA SCUOLA E GLI IMPEGNI DI STUDIO Invito Lettore: Perché siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Tutti: Signore, dammi la sapienza che siede accanto a te in trono! Lettore: Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Tutti: Signore, dammi la sapienza che siede accanto a te in trono! Lettore: Aprì loro la mente per comprendere le Scritture... Tutti: Signore dammi la sapienza che siede accanto a te in trono! Ascolto della Parola (Lc 2,46-50)...Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Salmo 138 Signore tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco Signore già la conosci tutta. alle spalle e di fronte mi circondi

e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile. Scrutami Dio e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità. Gloria Commento dialogato Educatore: Cari ragazzi, nel nostro viaggio negli ambiti della nostra vita oggi ci soffermeremo su quello che forse è meno amato! Ragazzo 1: La scuola! Educatore: Esattamente! Ragazzo 2: L ambito in cui trascorriamo davvero molto tempo tutti i giorni! Educatore: Per questo non possiamo non includerlo in quel grande campo che è il mondo! È il luogo dove cresciamo umanamente e ci formiamo come persone, in cui impariamo non soltanto dei contenuti, ma a vivere secondo quanto abbiamo imparato. È l ambito dal quale ognuno di noi poi sceglierà quale sarà la propria professione! Ragazzo 1: Sì, ma anche con queste belle motivazioni, rimane la fatica dei compiti, delle verifiche, delle interrogazioni, delle materie che non piacciono o nelle quali non riusciamo a raggiungere dei risultati buoni. Ragazzo 2: Per non parlarne di tutte quelle volte in cui non si va d accordo coi compagni o con gli insegnanti Educatore: Tutte cose vere! Ma attenzione! Stiamo imparando quest anno a essere testimoni del Signore in ogni situazione Lo vogliamo essere perché abbiamo capito che con Gesù la nostra vita si realizza, diventa bella e felice e soprattutto buona! Per questo occorre che ci comportiamo da cristiani anche a scuola! La scuola non è un luogo a parte, anche lì non devo vergognarmi del Vangelo! Proviamo dunque a capovolgere la prospettiva: chiediamo di poter vivere il tempo della scuola innanzitutto come un dono! È un dono aver la possibilità di studiare, avere questi compagni e non altri, questi insegnanti e non altri sono questi coloro che il Signore mi ha posto a fianco. Chiediamo il dono di poter sfruttare quei talenti che il Signore ci ha dato per essere «buon grano» per il mondo! Ragazzo 1: E come? Animatore: Per esempio se qualcuno nella nostra classe ha bisogno di una mano; oppure includendo qualcuno nel gruppo che sappiamo essere sempre escluso! E poi guardiamo avanti... Un giorno potremmo sfruttare tutto quello che abbiamo imparato e i talenti che abbiamo messo in gioco non solo a livello professionale, ma anche per le persone che incontreremo! Saremo non solo delle belle persone ma anche uomini e donne di cui ci si può fidare, a cui si può dare delle responsabilità e inoltre capaci di stare sempre attenti al bene degli altri, anzi al bene del mondo intero! Anche il lavoro sarà quell ambito di vita in cui siamo chiamati a vivere da cristiani. Forse dovremo andare contro corrente, contro il pensiero comune, oppure semplicemente testimoniare quella gioia che viene da chi ha incontrato Gesù! Preghiamo insieme a diciamo: Donaci la sapienza del cuore -per ogni volta che viviamo il nostro impegno a scuola solo con fatica... -per ogni volta che non comprendiamo la necessità di compiere il nostro dovere... -per quando non riusciamo a mettere in gioco i nostri talenti... Preghiera Signore Gesù, tu sai che spesso la scuola è solo fatica. Sono tante le mattine in cui non ho voglia di andarci Sostienimi in questo mio impegno e donami di affrontare il tempo a scuola come la grande occasione che mi dai per sfruttare i miei talenti, vivere l amicizia con i miei compagni e crescere nella conoscenza e nella responsabilità, per essere fin d ora capace di migliorare il mondo. Amen

Padre Nostro Canto: Con te faremo cose grandi Preghiera in oratorio LO SPORT IL TEMPO LIBERO Invito Lettore: Io dunque corro, ma non come chi è senza meta! Tutti: Tutto io faccio per il Vangelo! Lettore: Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù! Tutti: Tutto io faccio per il Vangelo! Lettore: Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Tutti: Tutto io faccio per il Vangelo! Ascolto della Parola (Gv 4, 6) Gesù dunque affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». Salmo 1118 Ho scelto la via della fedeltà, mi sono proposto i tuoi giudizi. Corro sulla via dei tuoi comandi, perché hai allargato il mio cuore. Insegnami Signore la via dei tuoi decreti e la custodirò sino alla fine. Guidami sul sentiero dei tuoi comandi, perché in essi è la mia felicità. Gloria Commento dialogato Educatore: Cari ragazzi, l ambito di vita di oggi è decisamente entusiasmante. Di che cosa si parla nei versetti della Parola letti fino ad ora? Ragazzo 1: Di corsa... quindi di sport! Ragazzo 2: Il Vangelo però racconta di Gesù che si ferma e riposa, perché è stanco! Educatore: Dunque parliamo di lo sport e anche di tempo libero... Dunque cominciamo dallo sport. Ragazzo 1: È un occasione anche questa per dare il massimo e per poter mettere in campo le nostre qualità. Educatore: Solo quelle fisiche? Ragazzo 2: No, anche quelle «cristiane»! In campo siamo chiamati a essere ragazzi che sanno spendersi per gli altri e sanno impegnarsi fino in fondo negli allenamenti, nel gioco di squadra fatto con lealtà e entusiasmo, dando valore a tutti e non escludendo nessuno. Educatore: Benissimo! Ora però facciamo lo sforzo di pensare alla corsa di cui parla san Paolo come al viaggio della vita. Nella vita c è anche il tempo per il riposo. Anche Gesù si ferma e fa pausa. E anche a noi capita di essere stanchi e di avere voglia di sedersi perché abbiamo sete o fame. Anche nel riposo però possiamo giocarci al massimo perché il tempo non sia sprecato ma ci sia occasione per stare sempre in mezzo alle altre persone, chiacchierare, raccontare storie, incuriosirsi per tutto quello che accade nel mondo, ed essere sempre protagonisti del proprio tempo e del proprio mondo! Preghiamo insieme a diciamo: Signore, donaci di perseverare -negli impegni che ci prendiamo... -nelle fatiche quando ci toccano... -nel desiderio di seguirti... -nella voglia di stare insieme agli altri Preghiera Signore Gesù, spesso in campo ci capita di sfogarci,

di voler essere i migliori e di dimenticarci degli altri E invece c è una meta che ci chiedi di raggiungere insieme, perché nessuno sia escluso dalla gioia e dal divertimento ma tutto sia fatto in amicizia, nel rispetto delle regole e nel massimo impegno! Ricordaci Signore che il tempo libero e il tempo del riposo, sono quegli ambiti in cui ancora una volta ci inviti ad essere testimoni del tuo amore, senza pesantezze ma con un costante allenamento, pronti a rialzarci ogni volta che cadiamo. Donaci di vivere così nella vita e di perseverare nella corsa, nelle tante cose che riempiono le nostre giornate, tenendo sempre lo sguardo fisso su di te. Amen Padre Nostro Canto: Danza la vita Preghiera in oratorio LA CITTÀ E IL TERRITORIO Invito Lettore: Tommaso disse: come possiamo conoscere la via? Tutti: Gesù disse: Il campo è il mondo Lettore: Il Signore Dio raduna i dispersi di Israele. Tutti: Gesù disse: Il campo è il mondo Ascolto della Parola (Mt 4,23) Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnano nelle loro sinagoghe il Vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattia e di infermità del popolo. Salmo 87 Sui monti santi egli l ha fondata; il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe Di te si dicono cose stupende città di Dio! Iscriverò Raab e Babilonia fra quelli che mi riconoscono; ecco Filistea, Tiro ed Etiopia: là costui è nato. Si dirà di Sion: l uno e l altro in essa sono nati e lui l Altissimo la mantiene salda. Il Signore registrerà nel libro dei popoli: là costui è nato. E danzando canteranno: Sono in te tutte le mie sorgenti. Gloria Commento dialogato Educatore: Cari ragazzi, ben ritrovati! Qual è l ambito della nostra vita su cui siamo chiamati a soffermarci oggi? Ragazzo 1: La città! Ragazzo 2: Le strade che percorriamo! Educatore: Esattamente! La città, il territorio! Gesù ha vissuto la città, da dentro... da Betlemme, dov è nato, a Nazareth, dove ha vissuto 30 anni, fino a Gerusalemme! È uscito dunque attraversando le strade, entrando nelle case, incontrando le persone...ha percorso quelle vie per insegnare a noi oggi a percorrere le nostre. Ragazzo 1: Sì, Gesù ha incontrato le persone proprio lì dove abitavano, ha chiamato i primi discepoli proprio mentre lavoravano, dunque nella loro vita quotidiana. Educatore: Così siamo chiamati a vivere anche noi seguendo il suo stile! Ragazzo 2: Innanzitutto... uscendo! Andando anche noi verso gli altri senza chiuderci in noi stessi Educatore: Uscire sia concretamente... cioè vivere l oratorio e la parrocchia sapendo che è dentro un territorio più ampio per grandezza, per quello che offre, per le persone che ci abitano e uscire anche in senso simbolico cioè

vivendo in un certo modo, dimostrando che siamo discepoli del Signore non soltanto quando siamo in oratorio, a catechismo o a messa... ma in ogni luogo che frequentiamo: la scuola, la palestra, i cortili, i luoghi di festa e di riposo ecc. Ma uscire significa ancora oltrepassare i confini del nostro piccolo mondo per imparare a guidare la realtà con gli occhi di Gesù che considera tutti gli uomini suoi fratelli e non si ferma di fronte a nessuna barriera e a nessun confine. Solo così saremo dei ragazzi che vivono a tutto campo! Preghiamo insieme a diciamo: Accompagnaci Signore. -ad allargare i nostri orizzonti.. -a scorgere ed ammirare la bellezza della tua Creazione... -ad essere segni del tuo amore negli ambiti in cui viviamo... Preghiera Signore Gesù, aiutaci a comprendere che il nostro mondo non è ristretto soltanto ai luoghi che frequentiamo, ma è molto più grande, è il luogo di tutti, uomini e donne, delle situazioni che conosciamo e di quelle che non conosciamo. Insegnaci ad allargare lo sguardo, a sentirci parte di un mondo più grande, ad apprezzare la creazione, a conoscere e affrontare i problemi, ad essere segni del tuo amore sparso nelle vie di ogni città e paese. Amen Padre Nostro Canto: L anima del mondo QUARESIMA 2014 - GADGET «Una vita da spendere»: le banconote/grani Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi via Sant Antonio 5-20122 Milano tel.: 0258391356 e-mail: ragazzi@diocesi.milano.it www.chiesadimilano.it/pgfom Il grano sarà la nuova valuta utilizzata dai ragazzi per «una vita da spendere». L obiettivo del nuovo gadget della Quaresima 2014 in oratorio consisterà nello svuotare il portafoglio ogni settimana grazie al dono che avranno saputo fare di se stessi. C è il grano che si può spendere e noi inviteremo i ragazzi degli oratori a spenderlo sino alla fine. Possiamo chiedere a bambini e ragazzi di considerare la logica del commercio al contrario: non accumulare per sé ma spendere per gli altri, senza risparmio. Che cosa ciascuno dovrà spendere? Tutto se stesso, cioè il «buon grano» che è diventato e che ancora sta crescendo, grazie ai doni che ognuno ha ricevuto, alle qualità, ai talenti che ciascuno ha guadagnato e che guadagna ogni giorno non soltanto con i propri sforzi ma grazie anche al bene che riceve gratuitamente da altri. Il grano da spendere Il gadget della Quaresima 2014 consiste in banconote che abbiamo chiamato «grani». Le banconote hanno lo stesso taglio degli euro ma sono qualcosa di più, sono fatte solo per essere spese, lasciando ogni settimana il proprio portafoglio vuoto. Il «grano» non si guadagna con il lavoro ma è il segno di un dono ricevuto.

Ogni domenica, possibilmente al termine dell eucaristia, a ciascuno viene donato un piccolo malloppo: sette banconote da spendere ogni giorno per tutta la settimana di Quaresima. Il malloppo può essere conservato nell apposito portafoglio «Una vita da spendere» che dovrà essere consegnato a ciascuno all inizio della Quaresima. Come si fa a spendere le banconote/grani? La prima banconota, quella da «500 grani» lancia il tema della settimana di Quaresima, riporta un brano del Vangelo della domenica e descrive gli impegni della settimana. I «500 grani» sono già stati spesi non appena vengono letti, perché sono il segno della propria partecipazione alla messa domenicale e alla vita della comunità nel giorno del Signore. Una volta letta, la banconota andrà firmata e piegata per essere riconsegnata. Nel malloppo della settimana c è un foglio che riporta le istruzioni per l utilizzo delle altre sei banconote e rilancia il tema che corrisponde al cammino «Una vita da spendere». Le sei banconote riportano un impegno che certamente richiederà un piccolo sacrificio, una piccola offerta di se stessi e comporterà dunque uno «spendersi»! Ciascun ragazzo sceglierà quale banconota e «quanti grani» spendere per il giorno successivo e si organizzerà per realizzare quanto è scritto sul retro. La sera verificherà di aver effettivamente speso i grani in gioco compiendo l azione che era segnata sulla banconota. Se lo avrà fatto, firmerà la banconota e la piegherà dentro il portafoglio. L obiettivo consiste nello spendere tutti i grani a disposizione. Le banconote firmate e piegate saranno tutte consegnate in oratorio la domenica successiva e saranno il segno di una vita spesa secondo il Vangelo. Lo scopo è fare in modo che la domenica successiva il portafoglio «Una vita da spendere» sia vuoto per ricevere un nuovo piccolo «malloppo». La consegna e riconsegna dei grani Il grano della settimana corrisponde al tema dell animazione del tempo di Quaresima (cfr. pagina principale di Quaresima). È molto importante il momento della consegna e della restituzione del malloppo. Durante la consegna si ribadirà lo scopo della proposta: la strada del dono di se stessi segna il cammino di Quaresima dietro al Signore Gesù che ha speso la sua vita fino al sacrificio sulla Croce. La logica del dono è la logica vincente che porta alla risurrezione. Non che il guadagno frutto del lavoro sia un fatto negativo, anzi, occorrerà sottolineare che i soldi che i genitori guadagnano sono segno di un sacrificio grande che va rispettato e di cui essere grati. Ma quello che siamo è anche conseguenza di un dono gratuito: le banconote/grani «Una vita da spendere» sono il segno di quello che siamo diventati, messo a disposizione degli altri con altrettanta gratuità! Un altro aspetto da curare sarà la riconsegna delle banconote spese dai ragazzi: andranno raccolte e valorizzate come immagine di quello che i ragazzi hanno saputo fare durante la settimana. Occorrerà ringraziarli per questo, magari in un momento strutturato. I grani spesi potranno essere radunati in una speciale cassaforte o applicati su un grande cartellone o su un «muro» dedicato che di settimana in settimana andrà ad arricchirsi. Il portafoglio Ai ragazzi all inizio della Quaresima sarà consegnato lo speciale portafoglio «Una vita da spendere» in cui inserire il malloppo di ogni settimana. Le banconote saranno tenute insieme da un filo di colla ma ai ragazzi si dirà di staccarle e di inserirle nel portafoglio, così che siano conservate finché non sono spese. Nel portafoglio fino alla domenica successiva si terranno anche i «grani» firmati e piegati da riconsegnare in oratorio. Il portafoglio nasconde una sorpresa. I ragazzi saranno invitati nel giorno di Pasqua a «rompere» il portafoglio (secondo i tratteggi indicati) e a scoprire l immagine che dà il senso a tutti i sacrifici della Quaresima.