In primo piano Fiera agricola 2015 Dossier Una nuova stagione Testimonianza Ragazze e ragazzi in pista



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Bimestrale di informazione dell Associazione AMICI Berharram O.N.L.U.S Marzo 2015 - numero 8 In primo piano Fiera agricola 2015 Dossier Una nuova stagione Testimonianza Ragazze e ragazzi in pista Via Manzoni 8 22031 Albavilla (CO) - 031/626555 - associazione.amici.betharram@gmail.com

Pagina 2 In primo piano Sommario Pagina 2-3 Fiera agricola 2015 Una nuova stagione Festa a Galilé Facciamo Comunità Come il deserto Una visita di riconciliazione Grazie Pagina 4 Pagina 5 Pagina 6 Pagina 7 Pagina 7 Pagina 8 Pagina 9 Bambini in festa con padre Tiziano e padre Piero Pagina 10-11 Ragazze e ragazzi in pista Auguri!!! Pagina 11 Pagina 12 Carissimi Amici, Genitori adottanti, Volontari Benefattori eccoci giunti all ottavo numero di questo piccolo notiziario. Un caloroso ringraziamento a ciascuno di voi per il nostro camminare insieme con e per le nostre missioni di padre Beniamino Gusmeroli parroco missione di Ftaima Boaur Bouar Sabato 7 e Domenica 8 febbraio 2015 si è tenuta a Bouar, come da tradizione, la quinta edizione della fiera agricola, interamente programmata e gestita dalla Caritas di Bouar. Hanno contribuito al finanziamento la Caritas di Bouar, la diocesi di Milano, l'associazione Jiango be Africa, "Preves", l organismo del governo centrafricano per lo sviluppo rurale, e da "La Casa della società civile" di Bouar. Il tema della fiera 2015 é stato "Agricoltori per la pace e la ricostruzione socio economica del paese", segno del desiderio e della volontà di un deciso ritorno alla pace e alla sicurezza. La fiera ha avuto luogo nello spazio antistante il municipio della città di Bouar: luogo ben ombreggiato e che ha potuto ospitare i numerosi gruppi arrivati dai villaggi ad esporre e vendere i loro prodotti. Le autorità amministrative e le organizzazioni umanitarie hanno partecipato alla cerimonia di apertura e visitato i numerosi stand degli espositori. p. Piero Trameri e Giovanni Parolari Fiera agricola 2015 Un rappresentante del Ministro dell'agricoltura è giunto da Bangui ed ha seguito l'intero svolgimento della fiera: segno dell'importanza che il governo centrale e la prefettura della regione "Nana Mambere" danno al settore e allo sviluppo agricolo. E le associazioni e i gruppi agricoli presenti si sono sentiti molto sostenuti e incoraggiati da questa presenza. Circa 120 gruppi e Associazioni hanno voluto partecipare a questo evento portando i frutti del loro raccolto 2014: manioca, fagioli, mais, arachidi, semi di zucca, patate, sesamo, verdure di tutti i tipi e piccoli animali d'allevamento. I giorni antecedenti la fiera, sette grandi camion hanno percorso le varie "strade" della regione (quasi un migliaio di chilometri), alcune quasi impraticabili, per raccogliere i prodotti agricoli. La fiera agricola si è svolta in un clima di distensione e di festa per l'intera città di Bouar che ha partecipato in maniera massiccia. Sono tutti segni di incoraggiamento per la Caritas e motivazioni forti per di continuare ad impegnarsi nel programma di sostegno alle associazioni agricole con lo scopo di preparare un futuro migliore per le famiglie della città e dei villaggi della regione Nana Mambere. Informazioni Utili

MARZO 2015 - NUMERO 8 Pagina 3 Circa 120 gruppi e Associazioni hanno voluto partecipare a questo evento portando i frutti del loro raccolto 2014 Il risultato della fiera é stato positivo, visto il volume delle vendite e il gran numero di persone che hanno "girato" per i "banconi" in legno dei vari gruppi. E questo in uno dei momenti più difficili per il paese. Due momenti hanno segnato l'evento: innanzi tutto l incontro dei gruppi con il rappresentante del governo e il Prefetto nella sala del comune di Bouar: occasione in cui gli agricoltori della regione hanno potuto sentire dalla bocca dei funzionari governativi quali siano le linee di tendenza per lo sviluppo agricolo del paese e allo stesso tempo hanno potuto esprimere i loro desideri. Nel corso della stessa riunione la Commissione diocesana di Giustizia e Pace ha espresso i propri convincimenti sul cammino da compiere per promuovere la pace e la coesione sociale. Il secondo momento, come tradizione vuole, è stata la consegna dei premi ai migliori espositori: attrezzature agricole e riconoscimenti vari. Grazie a tutti coloro che si sono impegnati per il successo di questo evento. Alcuni scatti della manifestazione Appuntamento al prossimo anno! Intanto la CARITAS di Bouar si prepara a sostenere nel miglior modo possibile gli agricoltori lungo il nuovo anno 2015.

Pagina 4 I nostri confratelli italiani, presenti nel paese dal 1986, hanno superato meglio gli ultimi anni di crisi grazie all arrivo di alcuni giovani missionari dalla Costa d'avorio Una nuova stagione Dossier di padre Jean Luc Morin Regionale congregazione dei Preti del Sacro Cuore di Gesù Adiapodoumé (Costa d Avorio) La presenza della nostra Congregazione nella Repubblica Centrafricana, nonostante il disastro socio-politico che il paese sta vivendo e nonostante l'abbandono del cammino vocazionale di alcuni giovani autoctoni, sta vivendo una "nuova stagione". I nostri confratelli italiani, presenti nel paese dal 1986, hanno superato meglio gli ultimi anni di crisi grazie all arrivo di alcuni giovani missionari dalla Costa d'avorio: fratel Gilbert Coulibaly nel 2012, p. Marius Angui nel 2013, p. Arsène Noba e fratel Armel Daly nel 2014, senza contare fr. Vincent- Didier Allelet, che vive un esperienza pastorale nel suo secondo anno di noviziato. Dopo tre anni, la comunità di Bouar- Saint-Michel ha reimpostato il progetto di formazione insistendo sull accompagnamento e il rafforzamento delle capacità intellettuali dei candidati che si avvicinano alla famiglia di Betharram. Sotto la guida di p. Marius, la casa di formazione ospita quest'anno tre studenti delle scuole superiori, che vengono iniziati alla vita comunitaria e frequentano le lezioni presso il seminario de La Yole: Chanel, 21 anni, che ripete l ultimo anno di liceo, giovane dinamico, servizievole e che è con noi dall'anno scorso; Marc, 17 anni, al quinto anno, che unisce alla vivacità buone attitudini al disegno e un buon livello di studio; infine, Prince, 19 anni, giovane attento e ben disposto che frequenta il terzo anno. A questo piccolo gruppo, gioioso e motivato,va aggiunto François Souroumbaï, camerunese di 25 anni, che sta terminando il suo postulandato, dopo due anni a Adiapodoumé in Costa D'Avorio, dove ha maturato competenze agricole e ha scoperto la vita da "fratello". Come per i più giovani, le giornate sono scandite dallo studio, dal lavoro manuale, la preghiera e i momenti comunitari (pasti, relax, riunioni). Padre Marius ha fatto in modo che dei padri delle due comunità di Bouar (Saint Michael e Fatima) partecipassero alla formazione ciascuno secondo il proprio livello di competenza, e anche che degli insegnanti esterni venissero richiesti per delle lezioni di francese e matematica. Considerando la drammatica situazione dell insegnamento pubblico in Centrafrica, i religiosi del vicariato stanno valutando la possibilità, nel lungo termine, di accogliere dei giovani in un piccolo "pensionato". In conclusione, la Congregazione nutre buone speranze in questa esperienza di formazione, fragile e bella, come tutte le avventure umane; a condizione di dare tempo al lavoro, alla perseveranza e alla fraternità. p. Jean Luc Morin Da sinistra: Marc, p. Mario, fr. Angelo, François, Prince, Chanel, (dietro) p. Marius e fr. Gilbert

MARZO 2015 - NUMERO 8 Pagina 5 Festa a Galilé Domenica 8 febbraio, grande festa nel villaggio di Galilé, (villaggio situato a 35 km da Bouar e 27 km da Niem) dove é stata benedetta la nuova chiesetta. Hanno concelebrato il parroco, padre Arialdo, p. Jean Marius, cappuccino del convento di Saint Laurent di Bouar, insieme al Vicario Generale della diocesi, l'abbe Mirek, che ha presieduto la celebrazione e amministrato il sacramento della cresima a 10 giovani. Come sempre in queste occasioni, gioia e felicità hanno contraddistinto la giornata; la gente era felice di potersi ritrovare a condividere questo evento, dopo i tanti momenti difficili vissuti, a causa del colpo di stato prima e delle scorribande dei seleka e antibalaka poi. Si poteva leggere chiaramente sul viso dei presenti, donne uomini bambini anziani, la voglia di ricominciare a vivere come e più di prima. La celebrazione é stata segnata dalle preghiere, dai discorsi e dai canti dei fedeli del villaggio e delle tante persone giunte per l'occasione dai villaggi vicini. Non potevano mancare le danze e i bei colori dei vestiti per sottolineare il valore della giornata e la solennità del momento. La chiesetta tutta nuova sarà segno e luogo di speranza per questo piccolo villaggio che sogna, chiede e invoca un futuro migliore.

Pagina 6 Facciamo Comunità Come ogni anno la Diocesi di Milano propone la "Quaresima di fraternità" e individua dei progetti da sostenere con la generosità delle comunità parrocchiali. Quest'anno é stato scelto e proposto, tra gli altri, il progetto "Facciamo Comunità" che vede protagonista la Caritas della diocesi di Bouar, guidata da p. Beniamino. Progetto Quaresima 2015 SINTESI PROGETTO Nome progetto: Facciamo comunità Luogo: Nana-Mambere, Repubblica Centrafricana Destinatari Il progetto prevede due destinatari principali: i giovani per dare loro un lavoro e una possibilità di sopravvivenza e le famiglie per offrire loro elementi di coesione e unione. Obiettivi generali Rafforzare il progetto di Caritas già esistente, attraverso il sostegno alla formazione delle Associazioni agricole, per la produzione e il commercio di beni di prima necessità. Contesto La Repubblica Centrafricana (RCA) nonostante la ricchezza di risorse naturali, è tra i paesi più poveri al mondo. Il 75% della manodopera attiva si trova nel contesto rurale ed è costituita in maggioranza da giovani, potenziale produttivo da valorizzare attraverso la formazione professionale e il rilancio di movimenti associativi. Interventi La proposta di Caritas Bouar fa parte della categoria dei progetti di sicurezza alimentare. La formazione di associazioni agricole, oltre a sostenere il coraggio e la motivazione dei singoli, può essere un fattore di coesione sociale e di sviluppo sostenibile. Inoltre permette l acquisizione di nuove tecniche appropriate di lavoro e aiuta nella ricerca di sbocchi commerciali. Nei villaggi la realtà commerciale è centrata sul mercato settimanale frequentato specialmente dalle donne che percorrendo fino a 30-40 km a piedi. L esigenza è quella di creare nuove forme di mercato che permettano migliore accessibilità e comportino minore fatica, creando per esempio un magazzino d acquisto, stoccaggio e vendita dei prodotti agricoli delle associazioni. Il magazzino, affidato a un associazione femminile locale, dà fiducia e visibilità alle associazioni agricole di fronte alle autorità governative. Ulteriori info: http://www.caritasambrosiana.it/cosa-puoi-fare-per-noi/progetti-in-evidenza/quaresima-di-fraternita-2

MARZO 2015 - NUMERO 8 Pagina 7 Flash news Come il deserto (Agenzia Fides) Bangui La crisi che scuote il nostro Paese è la conseguenza della fragilità, della povertà umana e dell incapacità di aprire il nostro cuore ai molteplici appelli del Signore alla conversione scrive Sua Ecc. Mons. Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, nel suo messaggio per la Quaresima e la Pasqua. Possiamo paragonare il nostro paese al deserto, dove dobbiamo lottare contro le tentazioni del diavolo afferma l Arcivescovo, che esorta i fedeli alla conversione a Cristo e a combattere le tentazioni del male. Mons. Nzapalainga sottolinea: Con la forza dello Spirito che riceveremo a Pentecoste, dobbiamo combattere ed estirpare in noi lo spirito della divisione e aggiunge che le consultazioni di base sono un opportunità data ai centrafricani per parlarsi. Il Forum di Bangui è ancora un occasione e una via di uscita dalla crisi. ( ). Questi momenti sono l inizio di un processo di cambiamento di comportamento. Il Forum che si terrà nella capitale Bangui tra qualche settimana è il momento conclusivo di una serie di incontri di dialogo popolare che si tengono nelle diverse province centrafricane per riconciliare la popolazione divisa dall odio e dalla diffidenza. Secondo Mons. Nzapalainga, infine, la non ancora ufficializzata visita in Centrafrica di Papa Francesco, è un segno della bontà divina. La visita del Papa dovrà essere per la nostra Chiesa un momento di grazia, apportando un nuovo slancio alla vita cristiana conclude. Una visita di riconciliazione! (Zenit.org) - Bangui Mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui e presidente della Conferenza episcopale centrafricana, si è recato nel carcare di Ngaragba, dove ha incontrato due capi delle milizie Anti-Balaka, Emotion Brice Namsio e Rodrigue Ngaibona, conosciuto come generale Andjilo. Gli scontri tra ex ribelli Seleka, principalmente musulmani, ed Anti-Balaka sta da tempo devastando il Paese. Entrambi i gruppi sono accusati di gravi violazioni dei diritti umani. Sono venuto a testimoniare la compassione ai miei figli che attraversano un momento difficile - le parole dell arcivescovo -. Sono venuto a dire loro che l amore di Dio è più forte persino di dove si trovano, non devono cessare di predicare la pace nel loro ambito. I due miliziani sono stati arrestati per possesso illegale di armi. Emotion Brice Namsio, ex portavoce degli Anti-Balaka, ha definito una gioia la visita di mons. Nzapalainga ed ha aggiunto: Il popolo centrafricano ha sofferto troppo. Bisogna cessare le violenze. Grato al presidente dei vescovi centrafricani è anche il generale Anjillo, che ha detto: Da quando sono in prigione nessuno è venuto a trovarmi. Solo mons. Nzapalainga è venuto al nostro capezzale. È un padre per me. Lo ringrazio. Mons. Nzapalainga ha più volte incontrato sia gli ex miliziani Anti-Balaka sia gli ex ribelli Seleka in segno di riconciliazione. Sua Ecc.za Mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui

Pagina 8 Grazie Sabato 13 dicembre, nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Roma, l' Associazione MARLUC ha ùpresentato un evento solidale dal titolo "Cultura e Solidarietà". E stato presentato il libro di racconti dal titolo "Il mondo oltre il muro scritto da Maria Antonietta Rossetti presidente dell Associazione, e illustrato da Riccarda De Franceschi. Sono stati poi letti dagli attori Daniela Fazzolari e Luca Forlani alcuni racconti, intervallati da intermezzi musicali. I fondi raccolti durante la manifestazione erano destinati al Centro comunitario di cura San Michele di Bouar. L Associazione Onlus Marluc infatti, rifacendosi ai principi universali della fratellanza e della uguaglianza, si ispira ai valori della solidarietà e persegue esclusivamente finalità di tutela dei diritti umani e civili di ogni individuo, ma soprattutto dei bambini del mondo, che sono abbandonati, sfruttati, malati, sofferenti, spesso dimenticati da tutti. Alcuni momenti dell evento Un sentito grazie all'associazione MARLUC e a tutti i collaboratori per l iniziativa e per il sostegno che offre ormai da tempo ai nostri progetti missionari. Partenze e Arrivi Periodi di partenze e arrivi da e per la Repubblica Centrafricana! Lunedì sera dall aereoporto di Linate é partito destinazione Bangui, via Parigi, Ivano, volontario di Cologno Monzese. Darò il proprio contributo nella missione di Notre Dame de Fatima a padre Beniamino. Ben tornato a Gianni, tecnico elettronico e tuttofare, partito nel mese di dicembre del 2014, veterano della missione in Centrafrica: ha lavorato nelle missioni di Niem e Saint Michel Per due settimane ha provveduto a sistemare la missione di Bohong, devastata nel 2013 dai ribelli Seleka. Pronto - chissà? - ad una nuova ripartenza? A loro, come a tutti i volontari, va il nostro caloroso saluto e ringraziamento!

MARZO 2015 - NUMERO 8 Pagina 9 Bambini in festa con padre Tiziano e padre Piero L'intento era anche stavolta di portare "luce", intesa come fiamma di speranza e fiducia alle tante persone bisognose di cure Momento di incontro e di festa il 19 febbraio 2015 a Trambileno. Al mattino si è iniziato alla scuola materna con le presentazioni e la proiezione di un video riguardante proprio p. Tiziano, la sua opera e le mamme che danno "alla luce" un bambino in Africa. I bimbi hanno poi consegnato tanti piccoli doni per i neonati (dalle piccole creme, ai vestitini, alle garze e guanti per il dottore), un vasetto di nutella mignon per p. Tiziano (avendo i bambini scoperto che ne è goloso) e allietato l'incontro con delle canzoni in dialetto trentino che i padri, per far sorridere, hanno promesso di tradurre in sango. A seguire, un ottimo pranzo con bimbi e maestre, la consegna di un libricino con i disegni dei bambini e un ricordo fatto con le loro manine. Nel pomeriggio, saluto e ringraziamenti ai ragazzini della scuola elementare, che hanno costituito la cooperativa "Ape operaia" e sostenuto dei progetti per le scuole africane: uno spiraglio di "luce" per un domani migliore, con la speranza che l'istruzione divenga sempre più alla portata di tutti. Alle 16 incontro nella sede del gruppo Arcobaleno con i suoi membri e simpatizzanti. E' stato presentato il progetto "Londo mo Tambula" per il blocco operatorio a Niem. L'intento era anche stavolta di portare "luce", intesa come fiamma di speranza e fiducia alle tante persone bisognose di cure. Non potevano mancare i ringraziamenti finali a p. Piero che accompagna ogni missionario con i propri progetti e anche con i propri "sogni", che spesso sembrano irrealizzabili ma che poi, grazie alla generosità di tante associazioni e singoli, si concretizzano sempre. E poi affettuosi saluti e grazie a p. Tiziano a cui sono state regalate simbolicamente delle torce a led con una dedica significativa: "A te, caro padre Tiziano, che sei LUCE lungo il cammino di tante Momento di festa di fine anno al Centro persone. Paola del Gruppo Arcobaleno

Pagina 10 Testimonianza Ragazze e ragazzi in pista Racconto dell esperienza di Ivano e Anna nella missione di Ban Pong vissuta nell agosto 2009 Musica rock e una giovane voce femminile che dà il tempo: è l ora di ginnastica aerobica! Una cinquantina di ragazzine tra gli otto e i quattordici anni saltano all unisono muovendo gambe e braccia con grazia leggera, dove l abitudine alla gentile danza tailandese addolcisce i gesti eccessivi della danza moderna di matrice americana. Le guida una giovane piena di energia: era una di loro, e ha scelto di essere ancora tra loro dopo avere confezionato con amore il suo bagaglio di studi e competenze all università Ratchaphat di Chiang Rai. Sorrisi appena accennati su facce concentrate, sguardi fissi al piedino della macchina per cucire. Ecco altre ragazze, alcune un po più grandi! Ogni tanto, due parole, seguite da uno scoppio di risa. Ma la chiacchiera è bandita: qua si lavora, e parecchio. C è una commessa di un centinaio di borse in cotone con inserti ricamati nello stile tradizionale delle tribù delle montagne. Imprenditoria ben gestita. Sovrintende Kru Noy, da più di 25 anni la mamma forte e dolce, con un sorriso aperto e caldo che ispira fiducia assoluta. Mani veloci contano i portachiavi in stoffa in una grande cesta. Dietro il bancone, occhi attenti scorrono i numeri di un listino prezzi. Intorno, il profumo della stoffa grezza con cui sono realizzate le camicie e le gonne serrate nelle file degli appendiabiti. Ricami regolari, colori pieni, fogge eleganti. Non vicine alla moda europea o americana, no. Qui si vede lontano e sostenibile: si produce per il mercato interno. Lo spaccio della sartoria è aperto al pubblico tutto il giorno. Un invito ad apprezzare fantasia, laboriosità, precisione. I 105 bambini e bambine delle elementari del "Holy Family Catholic Centre" gestito dai padri betharramiti p. Alberto Pensa, p. Subancha a Ban Pong, vicino a Maesai nella provincia di Chiang Rai (nord della Thailandia), non stanno mai fermi. Sulle balconate in legno della loro casa dormitorio, nel giardino verdissimo tutt attorno, lungo la stradina che percorrono in fila indiana per andare a scuola, è tutto un vociare allegro. Nati nella tribù Akha sulle montagne al confine con la Birmania, i ragazzini non parlano benissimo il tailandese. Anzi, quando sono arrivati qua non lo parlavano affatto. Non parlare la lingua nazionale significa in Thailandia (e in tutto il mondo) avere un cumulo di svantaggi che si traduce troppe volte in soprusi e ingiustizie. Intanto, non si riesce ad andare a scuola. Certo, legalmente nessuno lo impedisce: in Thailandia dal 2005 una legge impone che tutti i bambini che abitano nel Paese, indipendentemente dalla loro nazionalità e lingua, frequentino la scuola

dell obbligo dai 6 ai 14 anni. Ma come trarre vantaggio da ore di insegnamento in una lingua che non capisci? Poi, i soprusi gravi, soprattutto per le bambine. Ragazzine che non sanno esprimersi, che non sanno decifrare bene ciò che viene loro detto, che non hanno concrete possibilità di lavoro al di fuori dei campi in cui le loro famiglie faticano tutti i giorni. Troppo facili prede di imbrogli e raggiri. E a Bangkok il mercato del sesso fa fare affari d oro. Una promessa di lavoro, magari in un luccicante centro commerciale della grande città. Come si può smontare la trappola, se non si hanno gli strumenti? Allora, all'holy Family Catholic Centre di Ban Pong prima di tutto si studia il tailandese. Bambini e bambine delle elementari vanno a scuola giù in paese, insieme a tutti gli altri bambini della scuola pubblica. Le ragazze più grandi, che non hanno potuto frequentare la scuola regolare, oltre a studiare il tailandese al Centro, imparano anche a cucire e ricamare. Il Centro è la grande casa di tutti i bambini, per un tratto importante della loro vita. Qui le giornate sono piene! Si mangia tutti insieme, si lavano i piatti e si fa il bucato. Si riposa tranquilli o ci si arrampica a raccogliere i frutti dolcissimi dagli alberi del giardino. Si fa l ora di aerobica, e si vede il film serale (romantica storia d amore in un medioevo coreano fatto di spade e voli acrobatici) sotto la grande tettoia dietro la casa. Si gioca a basket o a pallavolo, si chiacchiera, si ricama, si legge. E la mattina, prima di scuola, si va tutti nella chiesetta senza panche e sedie, in fila per la messa, sedendo a terra con le gambe piegate di lato secondo l uso tailandese. E per tutta la giornata si impara che la propria vita è lì, da prendere in mano, con allegria, semplicità e saggezza. Ivano e Anna Scarpellini Ivano e Anna Scarpellini Auguri!!! Festa a sorpresa al centro Holy Family Catholic Centre di Ban Pong per padre Alberto in occasione del suo compleanno. Momento conviviale con p. Subancha (nella foto il primo a sinistra), p. Sa-at e Noy (rispettivamente a sinistra e a destra di p. Alberto) insieme alle ragazze più grandi del centro le sorelle maggiori dei piccoli ospiti della missione sempre pronte a organizzare giornate e momenti con attività, giochi e momenti di preghiera. Un modo semplice per ribadire il loro Grazie (ขอขอบค ณ) a padre Alberto per il suo lavoro di tutti questi anni. A loro ci uniamo anche noi, tanti auguri padre Alberto!

MARZO 2015 - NUMERO 8 Pagina 12 Informazioni utili Dichiarazione dei redditi: a chi dare il 5X1000? È possibile devolvere il proprio 5 x 1000 all Associazione "AMICI Betharram Onlus" nella propria dichiarazione dei redditi, firmando nel riquadro ONLUS e scrivendo il seguente codice fiscale: 93014480136 Repubblica Centrafricana Adozioni scolastiche a distanza Offerte per materiale scolastico Contributo per costruzione delle Scuole di villaggio nella brousse di Niem e Bouar; Contributo per il dispensario di Niem e per il progetto Londo mo Tambula Assistenza ai ragazzi orfani di Niem e Bouar Sostegno ai progetti agricoli di Niem e Bouar Appoggio alle iniziative di tipo cooperativo messe in campo dalle donne di Wali zingo na lango (Donna, svegliati) Realizzazione nuovi pozzi di profondità per l'acqua potabile nei villaggi Realizzazione di chiese di quartiere e di villaggio Contributi per il gestione del Centro San Michele per la prevenzione e la cura dei malati di AIDS Contributi per l acquisto di medicinali e attrezzature per il Centro San Michele di Bouar Thailandia Modalità di adesione ai progetti dell'associazione Aiuto e sostegno al progetto Holy Family Catholic Center di Ban Phong Contributo per il sostegno agli studi dei seminaristi Come Contatti l versamento si può effettuare tramite: CC. POSTALE n. 1016329805 IBAN IT82 I076 0110 9000 0101 6329 805 intestato a: AMICI Betharram O.N.L.U.S. Via Manzoni, 8 22031 Albavilla (Co) ---------------------- C.C. BANCARIO n. 59230/36 Codice IBAN: IT36 L056 9633 8400 0005 9230 X36 C/O Banca Popolare di Sondrio Filiale di Seregno AMICI Betharram O.N.L.U.S. Associazione Missionaria Culturale Internazionale Via Manzoni, 8-22031 Albavilla (Co) tel. 031/626555 fax: 031-3354868 C.F. 93014480136 mail: associazione.amici.betharram@gmail.com oppure p.trameri@virgilio.it