Adriatico. unmondodavivere consapevolmente



Documenti analoghi
Due settimane a vela. nell Adriatico settentrionale. L itinerario

Parenzo/Porec (Croazia)

Le spiagge più belle di Lampedusa!

CRS - SAILING, MOTOR AND LUXURY YACHTS

VELA MAESTRA Vacanze in Barca a Vela PROGRAMMA ESTATE 2017

2017. appartamenti privati. La maniera migliore per scoprire le bellezze della Croazia

Un viaggio tra i paesaggi italiani. Le Alpi. Monte Bianco. Dolomiti. Le montagne

EUROPA L ISOLA DE PORQUEROLLES

I Quaderni dell Accademia del tartufo del Delta del Po. n. 4 ITINERARIO. Il Po di Goro. Da Papozze al faro. Testi di Antonio Dimer Manzolli

La Goletta San Marco è uno splendido caicco turco di 30 mt di lunghezza, costruito nel 1997, poi completamente ristrutturato nell'estate 2015.

Asd.- Assonautica Ancona GRECIA IONICA PROGRAMMA DELLA CROCIERA

Dicono assomigli ad una piccola Venezia. Ci sono dei negozi molto carini sotto la galleria prima di entrare in città.

Grecia Agosto

Ville e castelli in vendita - isola di Hvar

Crociera in barca a vela con skipper a Ibiza y Formentera

8. Giorno Bodrum Prima colazione a bordo. Sbarco entro le ore 10:00. (B)

Sicilia occidentale in Bici

Mini Crociera alle SEYCHELLES - 4 giorni / 3 notti Mahè - Praslin

CROAZIA: MARE, CAPOLAVORI D ARTE, CULTURA E BELLEZZE NATURALI

La Riviera di Levante La Riviera di Ponente Isole

VELA MAESTRA Vacanze in Barca a Vela PROGRAMMA ESTATE 2018

LA SICILIA E LA SARDEGNA SONO LE DUE ISOLE PIÙ GRANDI DEL MAR MEDITERRANEO L ITALIA È CIRCONDATA PER 3 LATI DAL MAR MEDITERRANEO

VAT

Dalla Laguna. alla scoperta della Serenissima

Esplorate la magia dell'istria in bici

CALABRIA - ABRUZZO - SARDEGNA

PARCO DI PORTOFINO. Proposte di Visite di Istruzione. Percorsi alla scoperta del Parco per la Scuola Primaria, Secondaria di primo e di secondo grado

I Quaderni dell Accademia del tartufo del Delta del Po. n. 17 ITINERARIO. Andar per ponti in barche nel Delta del Po. A cura di Antonio Dimer Manzolli

1. Gryka e Këlcyrës Limar - Mbrezhan

VILLA ARENA - PORTO ROTONDO

A 200 m dalla Spiaggia di Campulongu a Villasimius in Sardegna, vi proponiamo una bella villa indipendente in un ampio giardino.

Crociera sul fiume Sile e visita a Treviso

Isole Eolie. Alicudi. L'Isola di Alicudi

Provincia della Spezia

Crociera a Cuba arcipelago de los Canarreos

Scopriamo Portoferraio Pag. 1. Sporgenza della costa con fianchi ripidi, che finisce in mare.

LA VALLETTA La Valletta, la città-fortezza, "Città Umilissima", "una città costruita dai gentiluomini per i gentiluomini", è la capitale di Malta: una

CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo.

GITA SOCIALE /28 APRILE A SPASSO PER IL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO E ISOLE TREMITI

LA TERRA. La TERRA ha la forma di una grande sfera un po schiacciata alle estremità, chiamate POLI.

FRIULI VENEZIA GIULIA, FEBBRAIO 2016

Le spiagge più belle nella zona di Teulada 2^ parte Su Giudeu e Dune di Campana

Una perla del mare, l Isola d Elba

SENTIERI DEL MONTE SISERNO

AGOSTO GIRO DI CHERSO IN KAYAK

Spiagge Siracusa - Sicilia. Spiagge di Siracusa

Negli ultimi anni è molto frequentata in particolare da un turismo giovane proprio perché è diventata la città del puro divertimento.

PARCO DI PORTOFINO. Proposte di Visite di Istruzione. Percorsi alla scoperta del Parco per la Scuola Primaria, Secondaria di primo e di secondo grado

(considerazione sulla morfologia costiera, sul fondale, flussi di marea, correnti note, direzione e distribuzione dei venti prevalenti)

8. Giorno Bodrum Prima colazione a bordo. Sbarco entro le ore 10:00. (B)

ArcheoTrekking lungo la Rotta dei Fenici. 5. La grande farfalla

VAT

VAT

Playa de Corralejo. Fuerteventura: ecco le spiagge più belle

VILLA PORTO ROTONDO GRECALE

Il sud della Corsica in moto da Sagone a Bonifacio 7 giorni / 6 notti

Raduno Fuga di inizio estate 15/16/17 Giugno

Roma. Possiamo andare a Roma in un volo diretto da Santiago de Compostela e alloggiare in Independence Square Hotel

Clima. Clima mediterraneo. Clima atlantico. Clima continentale. Europa meridionale. Europa occidentale. Europa centro orientale

William Trubridge Stage

Il giorno successivo si rientra in Croazia a PODACA ( km 50 ) nelle vicinanze di GRADAC presso L Autocamp UVALA BOROVA e qui iniziamo a goderci

AREA TITOLO AUTORI LIVELLO INTERLINGUA RIVOLTO A REALIZZAZIONE

Il primo giorno il nostro itinerario prevedeva la tappa al lago Balaton.

L'ITALIANO PER STUDIARE. testi semplificati per l'insegnamento della Geografia. materiali esemplificativi elaborati da Arcangela Mastromarco

scuola calendario attività autunno/inverno 2013 CORSO BASE ALTURA

TORTORETO LIDO

I secondini presentano

Mare e montagna come nessun altro tour ti garantisce

Val di Noto. Caltagirone. Escursione nell'età Barocca

Tour in barca. Destinazioni a scelta tra: Costiera sorrentina Costiera amalfitana Capri Ischia Procida Destinazioni combinate

VAT

I CLIMI D'EUROPA. Pearson Italia

Golfo dei poeti: Lerici e Portovenere

Siamo partiti alle da Genova, destinazione Baveno dove siamo arrivati, con strada sgombra e senza intoppi per le circa.

CRONACA METEO LIGURIA

IL FARO SANTA CROCE DI AUGUSTA

Osservatorio nazionale della pesca

Il week-end con le escursioni dei Millenari di Puglia tra mare, ulivi, sentieri, grotte panoramiche e la collina di Caranna

vacanze balneari in Croazia e nelle altre nazioni dell ex Iugoslavia, propone

LeMOBYGuide. Bike Il silenzio assordante rotto dalle tue ruote. Volume 20

Scegliere una crociera: tutto quello che devi sapere

Parco Nazionale dell'asinara. Visitare l Asinara è molto semplice... Documento generato il

ZANZIBAR FREAK STYLE

CRONACA METEO LIGURIA

- Gruppo Capre Alpine -

VAT

EOLIE IN CAICCO IMBARCO ALLA CABINA SU CAICCO LATIFE SULTAN

Trattativa Riservata. Rif vendita villa a porto Santo Stefano.

La regione dei BoRders in Scozia

Posizione dell immobile nel Golfo di Levanto

GRUPPI GARGANO. Una serie di escursioni per piccoli e grandi gruppi tra borghi antichi, riserve naturali, parchi marini e siti archeologici.

COMUNICATO STAMPA a cura di OGS ed ARPA FVG

CROCIERA ESTIVA SU DULCINEA

ACCESSIBILITA E PARCHEGGI:

Forte San Felice

La Valle d Aosta. il... (4 476 m). Il capoluogo di regione è...

L EUROPA FISICA E GLI AMBIENTI NATURALI

TURISMO RESPONSABILE IN ARGENTINA. ARGENTINA Patagonia (El Calafate e Puerto Deseado) Terra del Fuoco Buenos Aires

VAT

Transcript:

Adriatico unmondodavivere consapevolmente La Serenissima si serviva dell Adriatico come di una comoda autostrada che immetteva nei mari del mondo conosciuto. Le località che nei secoli vennero fondate sulle sue rive erano raggiungibili pressoché a bordo di imbarcazioni che trovavano comodo approdo nei porti organizzati. Sul fronte mare venivano costruiti i palazzi più importanti e quei monumenti imponenti che ancor oggi si lasciano ammirare esponendo pietra bianca, case addossate e campanili svettanti che fungevano anche da punto cospicuo per i naviganti. Conoscere queste coste issando le vele è un tuffo nella storia, accanto al piacere di incontrare paesaggi straordinari. Proviamo a percorrere insieme un itinerario che dai porti del Golfo di Trieste, del Veneto e della Romagna ci conduca lungo le coste istriane e fino alle isole del Quarnero, in barca a vela per chi ha la fortuna di poterlo fare ma anche semplicemente attraverso le immagini che in questa mostra vi proponiamo. Un viaggio reale o virtuale in grado comunque di comunicare emozioni.

Ipotesi di crociera Primo giorno Scegliamo come porto doganale di ingresso quello di Umago, sulla costa occidentale dell Istria. Nei pressi della località due ottime opportunità per un tranquillo ormeggio notturno. Circa tre miglia a nord, Salvore garantisce un riparo sicuro e la possibilità di belle passeggiate nel circondario. E un luogo felice per chi ama la buona cucina, le trattorie offrono ottimo pesce e piatti tipici di qualità. Ci si può affiancare sia al vecchio molo a T, usato un tempo per il carico delle pietre, sia ai pescherecci sempre ospitali lungo il molo foraneo. Due miglia a sud di Umago c'è, invece, San Lorenzo di Daila-Lovrečica. San Lorenzo è un paesino pittoresco con la chiesa proprio in riva al mare. Si può ormeggiare nella grande rada, dove l'acqua è limpida, il fondo è agevole per gli ancoraggi e si è riparati da tutti i venti, eccetto che da ponente. Chi volesse scendere a terra si può affiancare nella parte interna del lungo molo, verso la testa, dove la profondità è superiore ai due metri ma facendo nell avvicinamento perché c è una pietra affiorante. San Lorenzo è una delle baie istriane stranamente trascurate dai diportisti, in cui può capitare di trovarsi magicamente da soli anche in piena stagione. Secondo giorno Navighiamo verso sud, sfruttando la brezza pomeridiana e andiamo ad ancorare nei dintorni di Orsera-Vrsar. Possiamo entrare nel protetto ancoraggio di Val Cagoia, a levante dell'isolotto di Ciabatta, esattamente a nord del campanile di Orsera. Nei pressi c'è un grande campeggio con una zona riservata ai bagnanti e delimitata da boe, ed un altra di gavitelli per le imbarcazioni del campeggio. Tra questa e l'isolotto l'ancoraggio è ottimo con un buon fondo d ancoraggio. Bisogna resistere alla tentazione di inoltrarsi verso Valcanella, perché il fondo cala rapidamente arrivando al metro. Un'alternativa interessante, procedendo verso Rovigno, è l'ancoraggio nella disabitata Valle Faborsa-Križ, sul lato meridionale, all'ingresso del Canale di Leme. La Valle Faborsa durante il giorno è molto frequentata dalle barche perché molti vengono qui a fare il bagno, ma la sera si svuota. Ha un piccolo inconveniente: è esposta a Maestrale e se la brezza durante il giorno è stata fresca, la sera può esserci una fastidiosa risacca. Chi volesse passare la notte in un marina può scegliere fra quello di Fontane o quello di Orsera. C'è un porticciolo anche a Valalta, all'interno del canale di Leme, però è inglobato in un campeggio naturista (FKK) e anche in porto è obbligatorio un abbigliamento adeguato. Terzo giorno Tappa un po' più lunga, raggiungeremo in serata la grande baia di Medolino oltre Capo Promontore. Se il tempo è molto bello ed è prevista una notte calma potremo scegliere per l'ormeggio una delle due baie che troviamo immediatamente dopo il capo all'interno del parco naturale: Val Debelegh-Debeliak e Porto Rosso-Portič. Sono degli ottimi ancoraggi, ma sono esposti a nord est. Molto più sicura e protetta è la parte interna della baia di Medolino. Si può ancorare un po' ovunque e il fondo è melmoso e buon tenitore. Il punto più consigliato per stare alla ruota è la Valle Burle, l'insenatura immediatamente a nord del promontorio chiamato Isola del Vescovo, sul lato orientale della baia. C'è un piccolo marina a Medolino, all'ingresso del porto, ma è molto rumoroso, c'è poco posto e ci sono problemi di insabbiamento con il fondo che può essere anche inferiore ai 2 metri. Per chi vuole ormeggiare in porto è meglio scegliere il marina ACI di Pomer, nella parte nord ovest della baia. Il piccolo villaggio di Pomer, vicino al marina, è molto tranquillo e ci sono alcune trattorie specializzate in piatti di ottimo pesce. Quarto giorno Entriamo in una delle zone meno frequentate della costa istriana, quella orientale. Salendo verso nord ci sono in sequenza diverse ottime insenature per fare il bagno durante il giorno e quando scende la sera non c'è che l'imbarazzo della scelta. Per gli amanti dei luoghi solitari, la meta più interessante è il porto di Trget all'interno del canal d'arsa con il suo lungo molo in pietra un po' malmesso, il piccolo negozio di alimentari e l'ottima trattoria. Se si vuole ormeggiare in una baia con l'acqua limpida, per un tuffo la mattina al risveglio, conviene oltrepassare il canal d'arsa e andare ad ancorare o a Santa Marina o a Portolongo-Prklog. Chi vuole fare vita notturna si troverà a suo agio ormeggiando a Porto Albona-Rabac, località turistica nota per il suoi alberghi ed i ristoranti ai piedi della città storica e d arte di Albona. Quinto giorno Andiamo ancora verso nord e troviamo una serie di baie solitarie e desolate. Una scelta decisamente interessante è la val Bagna-Banja, poco a sud ovest di Capo di Cherso- Rat Jablanac, l'estremità settentrionale dell'isola di Cherso. Bagna è ben protetta da Bora e Scirocco, ma è esposta a ponente. C'è un bel molo in pietra, lungo una ventina di metri con profondità intorno ai tre, oppure si può dar fondo all'ancora e portare delle cime alle grandi bitte di pietra sulla riva. Nella baia c'è qualche casa per le vacanze, ma non vi arriva nessuna strada, solo un ripido sentiero con più di un'ora di cammino conduce al vecchio borgo di Ivagni, distante quasi 10 chilometri da Caisole-Beli, l'unico paese di una certa consistenza in questa parte dell'isola di Cherso. Se il vento viene da ponente dovremo doppiare Capo di Cherso e, scendendo verso sud, le possibilità sono moltissime. Fra tutte segnaliamo Torkul o Sveti Juraj sulla costa occidentale di Veglia-Krk oppure Val Crustizza-Krusčica sulla costa orientale di Cherso o ancora Valle Corsia-Krusija sulla costa occidentale dell'isola di Plavnik. Per chi volesse un marina poco lontano c'è Punat, sull'isola di Veglia-Krk, ottimamente attrezzato. Sesto giorno La nostra meta sarà la più bella spiaggia di sabbia di tutta la costa adriatica centrosettentrionale: Meli, lungo la parte orientale di Cherso. L'ancoraggio, solitario e poco frequentato è aperto solo a sud, ma ben protetto dai venti settentrionali, Bora e Maestrale. Si dà fondo ad una certa distanza dalla spiaggia, in circa 4 metri di profondità in un acqua dal colore turchese particolarmente intenso. Un sentiero raggiunge la spiaggia e, durante il giorno, nonostante la difficoltà del percorso, arrivano diversi bagnanti. Dal tardo pomeriggio in poi, però, il luogo diventa totalmente deserto e particolarmente affascinante. Settimo giorno Siamo a metà della nostra crociera e, se abbiamo bisogno di rifornimento, poco lontano c'è il marina ACI di Arbe-Rab, sull'isola omonima, oppure quello di Simuni, sull'isola di Pago. Arbe-Rab è una cittadina molto bella di chiara impronta veneta. Le chiese ed i palazzi meritano una visita e la vita notturna è piacevolmente animata. Il marina di Simuni, invece, è solitario, lontano dai centri abitati, posto in una insenatura molto protetta ma quasi deserta, ci sono un piccolo campeggio con alcune case ed un paio di trattorie. Per chi non ha bisogno di rifornimenti e vuole starsene in ancoraggi appartati c'è l'isola di Maun disabitata con tre belle baie lungo la costa occidentale. Prima di raggiungere Simuni o gli ancoraggi di Maun val la pena fare una sosta per il bagno nella baia di Slatinica sulla costa orientale dell'isola di Ulbo-Olib. Slatinica è un pessimo ancoraggio, molto esposto e con il fondo cattivo tenitore, ma la spiaggia di sabbia e l'incantevole specchio di acqua poco profonda che la fronteggia meritano un pomeriggio di tuffi e pigre nuotate. Ottavo giorno Tappa breve e tranquilla per raggiungere il punto più a sud della nostra crociera, la baia di San Antonio-Sveti Ante a Selve-Silba. La baia è un ottimo porto naturale esposto solo a sud ovest, ma ben ridossato da Scirocco e soprattutto da Bora, la cui forza viene molto smorzata dalla bella pineta sulle rive. Ci sono diversi gavitelli ed alcune bitte sulle rive. Dalla piccola chiesa parte un facile sentiero che, in un quarto d'ora, vi porta in paese dove potrete trovare negozi e ristoranti. La baia è facilmente riconoscibile per la piccola chiesetta e per il corto molo. Nono giorno Si comincia a risalire verso nord. La zona di Lussino è ricca di baie ed ormeggi ed è anche molto frequentata. Sono interessanti e non molto frequentate, invece, le baie di Zabodaschi, a sud di punta Curila con la sua bella pineta nell'ansa occidentale e la lunga spiaggia di sassi nell'ansa orientale, e la baia di Porto Lovo-Liski a nord della stessa punta. Zabodaschi è ben ridossata dai settori settentrionali ed aperta a meridione. Porto Lovo, invece, è uno dei migliori ridossi della zona con venti meridionali, ma è aperta a nord ovest. Con la Bora conviene portare una cima alla riva orientale. A Zabodaschi ci sono solo alcune piccole case ben nascoste nella pineta, una strada bianca porta a Val Candia, nella grande baia di Artatore. Porto Lovo ha qualche casa in più e una trattoria, e anche da qui parte una ripida strada bianca che porta ad Artatore. Il panorama sul monte di Ossero da Porto Lovo è molto bello. Per gli amanti di posti isolati, non molto lontana, sulla costa occidentale dell'isola di Sansego, c'è la baia di Porat che promette solitudine e un fondo sabbioso che dono all acqua un intenso colore turchese. Decimo giorno Ancora verso nord per una sosta e una nuotata nelle baie a nord est di Unie: Isola dei Sorci e Valle Goligna, oppure nelle piccole anse di Lussino a nord di Tomosina, dove l'acqua turchese e i fondali di sabbia sono spettacolari: Lipiza, Vinturinie e Kotorasciza sono alcuni esempi. La sera ci sono due possibilità. La prima è Porto Vier-Bijar (Ossero), un ottimo ancoraggio di fronte alla spiaggia con i ruderi del convento. Ci sono anche delle grandi bitte sulla riva del vicino campeggio a cui si possono portare delle cime. L'ormeggio è ottimamente ridossato ed esposto solo al Libeccio. La seconda è un po più a nord, la baia di Ustrine, l'ansa più settentrionale della baia, Porto Camisa, è il punto migliore per l'ormeggio. Attenzione, se è prevista Bora conviene portare una cima a terra verso est e sistemare la barca vicino alle rocce perché in centro alla baia le raffiche sono piuttosto forti. Undicesimo giorno Un tuffo nell'acqua limpidissima e fresca della Levrera e poi via verso occidente per attraversare il Quarnero. Doppiati Capo Promontore e scoglio Porer troviamo alcuni interessanti ancoraggi poco utilizzati. Il primo è Valle San Martino-Polje, esposto a ponente ha una bella spiaggia di ghiaia e un vecchio molo diroccato. Il secondo è Valle Olmo Piccolo-Valmizeja, un po' più frequentato, ma comunque tranquillo e disabitato. Il terzo è valle Centenara-Cintinera, all'esterno del sistema di baie di Veruda e Val Cagoia. Il posto migliore dove ancorare è in tre metri di fondo tra il continente e lo scoglio delle Bisse, appena a sud della Bocca Falsa, ingresso meridionale della Val Cagoia-Soline. Durante ilgiorno cisonomolte piccole barche dilocaliche vengonoa fare il bagno, ma la sera si è spesso soli. L'ancoraggio è molto protetto e l'acqua nel canale è limpida. Sulla riva c'è un grande campeggio con trattoria e negozio di alimentari, per chi ha bimbi a bordo segnaliamo la presenza di un bel parco giochi. Per chi avesse bisogno di rifornimenti o assistenza, è vicinissimo il grande marina di Veruda, non particolarmente attraente ma dove si trova tutto quello di cui si può avere bisogno. Dodicesimo giorno Poche miglia verso nord e si può ancorare in una bellissima baia solitaria e silenziosa San Polo-Sveti Pavao. Nell'ansa orientale della baia ci sono un campeggio ed una spiaggia di ghiaia, ma noi daremo fondo nell'ansa a ponente, Palù, delimitata verso il largo dallo scoglio Pisulj. Il fondo è di sabbia e buon tenitore, il punto migliore è in circa 5 metri di profondità e il ridosso è buono dai settori settentrionali. La riva è deserta e coperta da una fitta boscaglia e poco all interno c è una interessante zona umida da visitare con alcuni punti di bird-watching. Tredicesimo giorno Navigando verso nord è piacevole passare vicino a terra trovando la strada tra gli innumerevoli isolotti, scogli e secche che fronteggiano la costa istriana. Le opportunità di ancoraggio per un bagno sono moltissime e l una più bella dell'altra. La sera daremo fondo nella baia di Daila: aperta ad occidente,è un ottimo riparo sia dalla Bora che dallo Scirocco. Potremo scegliere di ancorare di fronte alla villa-convento, sulla riva meridionale, in fondo alla baia all'altezza del piccolo molo usato dai pescherecci.alla parte interna del molo ci si può anche accostare, la profondità è sufficiente, intorno ai due metri. Nelle vicinanze del molo ci sono una piccola trattoria e anche un negozio di alimentari. Quattordicesimo giorno Siamo arrivati alla fine della nostra piacevole crociera. La mattina, al risveglio, un tuffo nell'acqua pulita di Daila mette già di buon umore e ci prepara per affrontare meglio le pratiche doganali che potremo fare nella vicina Cittanova-Novigrad o, più a nord, ad Umago da dove avevamo cominciato il nostro giro.

Generalità sull Istria e absirtidi Il mare e i luoghi dell Istria Occidentale L Adriatico settentrionale è la parte più a nord del Mediterraneo; le temperature invernali sono basse e più comuni fenomeni come la nebbia o ampie escursioni di marea, tipici di mari più freddi. Con l avvicinarsi delle stagioni più calde queste peculiarità cominciano ad attenuarsi; sulla costa occidentale dell Istria il fenomeno è ancora minore grazie ad una particolare conformazione orografica che fa sì che il territorio abbia un clima decisamente più dolce e temperato delle coste venete e romagnole. La primavera, con le ginestre in fiore, e l autunno, con i boschi che si colorano del giallo dei roveri, sono le stagioni migliori per frequentare queste coste in cui la dolcezza delle colline, che degradano fino al mare, riesce a fardimenticare la storia travagliata che per tanti secoli ha segnato le contrade istriane. Poche miglia separano l Istria dai principali porti turistici della Venezia Giulia, del Friuli, del Veneto e dell Emilia Romagna, ed è per questo motivo che può essere considerata un ottima scelta per le brevi navigazioni del fine settimana, soprattutto nella sua parte settentrionale che va da Capo Salvore a Orsera. La navigazione lungocosta non presenta particolari difficoltà; è pur vero che vi sono molti gli scogli, secche ed bassifondi ma sono tutti ben segnalati e facilmente identificabili. I venti dominanti raramente creano situazioni di pericolo. La Bora giunge da terra, per cui, anche se soffia molto forte, non c è lo spazio necessario alla formazione di onde particolarmente alte; è sufficiente avere l accortezza di mantenersi vicini alla terraferma e tenersi pronti ai suoi repentini cambi di intensità. Lo scirocco tende a soffiare parallelamente alla costa e non crea situazioni di pericolo nell accesso ai porti, tipiche della vicina costa veneta con i suoi bassifondi sabbiosi. Il maestrale e la tramontana raramente soffiano con forza eccessiva. L unico temibile avversario può essere il Garbin (Libeccio) che soffia dal largo verso terra e per il quale i ridossi sicuri sono pochi, le stagioni in cui è più frequente incontrarlo sono il tardo autunno o l estate in cui è legato a temporali particolarmente violenti. Talvolta, nei mesi più caldi, vi possono essere forti temporali e non sono rare le trombe marine come ad esempio quella che nel luglio del 2002 ha devastato le isole di fronte a Rovigno. Le temperature dell acqua vanno da un minimo di 9, 10 gradi in febbraio ad un massimo di 24, 26 gradi in agosto; difficilmente si riescono a fare dei bagni confortevoli prima della metà di maggio, in cui l acqua si avvicina ai 18 gradi, temperatura a cui ritorna, dopo un lento raffreddamento più o meno alla metà di novembre, momento in cui, però, le ombre che si allungano e il freddo dell aria fanno difficilmente invitano a tuffarsi. La costa rocciosa, l assenza di fiumi, di grandi città e di zone industriali fanno sì che l acqua possa essere sempre limpida e pulita anche se il mare non ha quel color blu intenso che, in Adriatico, a causa dei fondali molto limitati, si comincia a vedere solo dal golfo del Quarnaro andando verso sud. Nel pieno della stagione turistica (luglio ed agosto) queste zone sono molto trafficate da imbarcazioni di ogni genere e nei porti più famosi è difficile trovare posto sebbene, anche in questi periodi, si possano trovare baie e ridossi nascosti, molto tranquilli ed accoglienti. I paesi della costa sono affascinanti ed possiedono ottimi porti ben attrezzati. Parenzo (Porec), Rovigno (Rovinj) spiccano per la bellezza della loro architettura,orsera (Vrsar) e Cittanova (Novigrad) non sono sicuramente da meno e Umago (Umag) o Fontane (Funtana) rappresentano interessanti alternative. Accanto a questi approdi, molto conosciuti e frequentati, vi è una quantità notevole di sorgitori alcuni dei quali completamente deserti. Alcuni possiedono dei moli a cui ci si può accostare. La costa orientale dell Istria: da capo Promontore ad Abbazia Si come a Pola,presso del Carnaro / ch Italia chiude ed i suoi termini bagna Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto IX, 113,114 Qui, dove Dante fissava i confini dell Italia, cominciamo un piccolo cabotaggio fra porti e baie per la maggior parte lontani dal grande affollamento di barche che caratterizza alcune zone dell Istria e della Dalmazia nei mesi estivi. La costa occidentale dell Istria o le Incoronate o ancora le grandi isole e le città d arte delsuddella Croazia sonomete moltoconosciute e attraentiper i diportisti; ma anche sui due lati del golfo del Quarnaro vi sono panorami spettacolari e acque cristalline che rendono una crociera in quelle zone un occasione per luoghi suggestivi e affascinanti cittadine. Molte volte il nome Quarnaro incute soggezione a chi va per mare per diletto perchè questo golfo, che si apre tra Capo Promontore (Rt. Kamenjak) e l isola di Lussino (Otok Lošinj), è uno dei punti dove la Bora sfoga maggiormente la sua violenza. D estate, però, è di rado fortissima e raramente dura più di un giorno. Molti sono comunque gli approdi perfettamente protetti da questo vento nel caso esso dovesse manifestarsi. Le isole del Quarnaro L arcipelago delle Absirtidi è composto dalle isole di Cherso-Cres, Lussino- Losinj, Gagliola-Galjiola,Zaglava-Zaglav, Levrera-Zeča, Unie-Unije, Canidole- Srakane grande e piccola, Sansego-Susak, San Piero dei Nembi-Sv Petar, Asinello-Ilovik, Oriule-Orijule, Oruda, Palazziol-Palaciol, Ciuttin-Čutin grande e piccolo, Ossiri-Osir grande e piccolo, Plauno-Plavnik, Scoglio Cormato, Trestenik-Trestenico assieme ad un altro po di isolotti, scogli e scoglietti. E forse il gruppo di isole più vario, affascinante e articolato dell intera Dalmazia. Sisviluppa tra la latitudine dicapodichersoratjablanac a Nord e di Capo-Rat Radovan, sull isola di Asinello a sud e tra la longitudine della Gagliola a ovest e Trestenico a est Cherso e Lussino possiedono dei rilievi abbastanza importanti e un profilo piuttosto vario con una alternanza di colli e pianure. Anche Unie e Asinello hanno un profilo ondulato. Sansego, invece, vista dal largo è piatta anche se abbastanza alta. Le Canidole e le altre piccole isole sono decisamente basse e in genere piatte. I rilievi più alti di Cherso sono nella zona di Tramontana e superano di poco i 600 metri; il monte Gredice è il più alto con i suoi 650 metri ed è la seconda cima per altezza di tutte le isole della Dalmazia; la prima, sull isola di Brazza e raggiunge i 778 metri. Vicino al Gredice c è il Monte Sis che arriva a 638 metri. Nella parte centrale dell isola di Cherso il rilievo maggiore è il monte Helm, poco a sud di Lubenizze, con 483 metri. L isola poi diventa sempre meno movimentata fino alla zona di Punta Croce, un grande pianoro boscoso. Anche l isola di Lussino ha il suo maggior rilievo nella parte settentrionale: il Monte di Ossero, con due cime, Televrina che arriva a 588 metri e San Nicolò a 557. Andando verso sud l isola è sempre più bassa fino a Lussinpiccolo dopo di che, nella parte finale risale con il Monte di San Giovanni che ha il punto più alto nella cima Grogoščak a 211 metri. Il Monte Did di 98 metri è il più elevato di Asinello, mentre ad Unie si arriva ai 132 metri del monte Kalk, nella parte meridionale dell isola. A Sansego ci si ferma ai 98 metri del monte Garba. L isola più grande dell arcipelago è Cherso che con i suoi 405,78 km quadrati è anche la più grande dell Adriatico assieme a Veglia-Krk. Considerando che tutta l area è interessata da un antico fenomeno di subsidenza e che le isole sprofondano di circa un millimetro all anno, è probabile che fra un po Cherso supererà Veglia visto che le sue coste sono più alte e ripide. Lussino arriva appena a 70kmquadrati, Unie a 16,7, Asinelloa 5,88e Sansegoneanche a 4. Non possiamo non ricordare quello che Claudio Magris, scrittore triestino, nota in un suo racconto: ( ) Cherso e Lussino tagliano verticalmente il Quarnaro e ne sono il cuore; dopo gli isolotti che fanno da corona alla loro estremità meridionale Ilovik,San Pietro dei Nembi,le due Oriule - si spalanca un altro mare, un altro mondo. Il Quarnero è incontro di ariosa venezianità e greve Mitteleuropea continentale che a Fiume sfocia finalmente nell Adriatico, è raccolta familiarità di case bianche sulla riva ( ) più oltre iniziano distese più vaste, solitudini pietrose e marine più estese, un Oriente ed un Meridione più rigogliosi, meno temperati da quella ritrosa asprezza nordica che c è ancora nella luce e nei sassi dell Istria e delle isole quarnerine. Edè propriocosì, già scendendolungola costa dicherso rocciosa e segnata dalla Bora e arrivando a Lussino tra agavi, palme, bouganville, aranci e limoni si ha la netta sensazione che si sta entrando in un altro mondo, che da un mare con più di qualche aspetto nordico (le nebbie d inverno, le correnti delle lagune, le maree decise, le raffiche gelide) finalmente si arrivi nel Meditteraneo accogliente e caldo, con il blu intenso delle sue acque e la dolcezza carezzevole del suo clima. La storia ed il mito Con un adeguata dose di istigazione, un sentimento di identità con un gruppo di persone può essere trasformato in un arma potentissima per esercitare violenza su un altro gruppo. Molti dei conflitti e delle atrocità del mondo sono tenuti in piedi nell illusione di una identità univoca e senza possibilità di scelta. (Amartya Sen Identità e violenza-) scrivere la storia delle nazioni implica sempre tacitare alcune voci. Comporta tracciare solchi attorno alle persone, recidere legami tra società umane ed individuare, nel disordine del passato, tracce di identità incontaminate e di confini immutabili. La vita vera dei popoli e delle culture è di solito cacofonica, forse occasionalmente corale, talvolta persino gloriosamente tale, ma raramente è un assolo. Charles King Storia del Mar Nero Nell arcipelago delle Absirtidi, come in tutta Europa, durante i secoli si sono sovrapposte, unite, mescolate ed affrontate genti dalle provenienze, dalle origini, dai costumi e dalle lingue più diverse. Fino al XIX secolo questo non era un problema, anzi. Il fatto che in famiglia si parlasse una lingua diversa da quella usata per le autorità o che si avessero cognomi che mettevano in rilievo cammini lontani non era un problema. La questione delle guerre e dei confini fra gli stati era limitata alle case regnanti o alle ristrettissime aristocrazie di governo e le espansioni territoriali erano desiderate e decise per questioni puramente economiche o per spinte religiose che alle prime andavano ad aggiungersi. Nessuno pensava a dividere il proprio mondo in etnie-nazioni separate e contrapposte. Con l 800 si cominciarono a sottolineare queste differenze e ad immaginare un mondo in cui fra gli uomini fossero tracciati precisi confini basati su presunte identità di lingua e costumi. La cosa poteva avere una logica per creare un senso dello stato con un forte sentimento di appartenenza dei cittadini/sudditi altrimenti difficilmente realizzabile. Ma, soprattutto il XX secolo ha dimostrato in modo univoco come l utilizzo di simili categorie possa portare a tragedie allucinanti in cui, in nome della purezza o di più o meno presunti diritti di precedenza e appartenenza, si è arrivati ai genocidi, agli esodi forzati di milioni di persone, alla creazione di un substrato di odio che non può che condurre diritti nell abisso. Ancora più incomprensibile è, allora, oggi leggere delle interpretazioni della storia dei secoli precedenti al XIX pensate e fatte con l ottica delle divisioni etnico-nazionali. Far credere o immaginare che nel 500 o nel 600 ci fossero contrapposizioni o rivalse fra le persone che parlavano lingue diverse all interno della stessa struttura amministrativa è del tutto fuori luogo e senza nessuno fondamento. La resistenza tra il 400 e il 500 delle varie città ad essere inglobate in formazioni statali nascenti di grandi dimensioni era dovuta ad un profondo desiderio di autonomia locale, nel tentativo di conservare le libertà comunali del medioevo, non certamente a sentimenti di diversità etnico-culturali. Il mare, a differenza della terra, non divide ma unisce. Nei secoli in cui veneti, istriani, dalmati, croati, albanesi, montenegrini, greci e tutte le altre genti della grande koinè adriatica hanno guardato verso il mare, si sono sviluppati traffici e commerci; gli anni, invece, in cui lo sguardo si è spostato sulla terra hanno portato divisioni, confini, vendette, rancori e tragedie in un crescendo di rivendicazioni e di incomprensioni. Guardare alla storia con gli occhi del presente è fuorviante ma soprattutto ci impedisce di capire fino in fondo gli errori che sono stati compiuti e di trarre da loro l insegnamento necessario per superare le difficili scelte che il presente e il futuro ci impongono nel tentativo di giungere, un giorno, ad un mondo in cui, finalmente, ogni uomo possa vivere in pace, sulla strada della piena realizzazione dei propri talenti e delle proprie capacità. Storicamente l arcipelago delle Absirtidi è sempre stato molto legato alla penisola istriana della quale costituisce una specie di prolungamento anche dal punto di vista geologico e con la quale ha spesso condiviso splendori e miserie. Durante l alto medioevo le isole furono più vicine alle sorti della Dalmazia che non a quelle dell Istria, le cose cambiarono quando la presenza di Venezia si impose e a nord l influenza dei patriarchi di Aquileia cominciò a scemare. Da quel momento in poi i destini storici delle due zone furono uguali. Dopo la seconda guerra mondiale, con l avvento della repubblica federale yugoslava, Istria e Absirtidi furono divise e le isole vennero unite alla provincia litorale-montana con la città di Fiume (Rijeka) come centro principale di riferimento.

Porti e Paesi Caisole Il porticciolo di Caisole Caisole a sinistra Madonna dell Annunziata o Madonna dei Marinai Porto Cigale Lussinpiccolo Ne advertas oculus a fulgure huis sideris si no vis obruis procellis

Cherso Ossero antica capitale delle isole La magia delle isole è tutta qui, nel mare che entra fin dentro le case, nel silenzio assoluto, nell aria sottile. (Adriatico volume secondo) Il leone marciano di Ossero Cos è veramente l Adriatico? Del suo essere mare singolare, della sua storia intricata, stratificata, sovrapposta abbiamo più volte scritto e detto ma una questione resta sempre aperta e irrisolta: esiste un identità adriatica? (mensile Adriatico editoriale del numero 9 giugno 2008) Il mandracchio, piazza liquida di Cherso

Il piccolo molo di Pogana a Punta Croce estremità meridionale di Cherso Il porto di Neresine e la Bora invernale Lussinpiccolo un paese così permeato di cultura nautica e di passione per il mare non poteva che generare grandi marinai e grandi campioni. (Adriatico volume due) Lussinpiccolo

Lussingrande Sansego San Martino La spiaggia di Unie

Punta del Dente - Istria N 45 17',90 - E 13 34',40 Lam 3 10 s (set.r) 9-6M S.Giovanni in Pelago - Istria N 45 02,60 E 13 37,10 Lam 2 10 s 24M Scoglio Zaglav - Cherso N 44 55',30 - E 14 17',60 Lam 3 10 s 10M Trestenico (a est di Cherso) N 44 40',1' - E 14 35',00 Lam L 10 s (set.r) 11-8M Trestenico con le secche del Palazziol e le Oriule fa parte della riserva dei Delfini di Lussino la più grande area protetta dell Adriatico

Lucetta Blitvenica N 43 37,50 E 15 34,80 Lam 2 30 s 24M Sansego N 40 30',80 - E 14 18',50 Lam 2 10 s 19M Sorelle del Tajer - Tajerski Sestrice (arcipelago dell Incoronata) N 43 51,20 E 15 12,50 Lam 8s 20M Punte Bianche - Isola Lunga N 44 09,10 E 14 49,50 Lam 2 20 s 22M

Le sorelle di Curzola N 42 57',80 - E 17 12',70 Lam 4 15 s 11M Milna-Razanj Brazza N 43 19',20 - E 16 24',90 Lam 5 s 13M Capo Sant Andrea N 44 43,30 E 15 51,30 Lam r 2 6S 9M Il bellissimo forte di San Nicola progettato dal Sanmicheli sorveglia il canale di San Antonio entrata al porto di Sebenico. Glavat (fra Lagosta e Meleda) N 42 45',90 - E 17 09',00 Lam 5 24 s 22M

Capo San Giorgio Lesina N 43 07,50 E 17 12,10 Iso 4s 11M Portorosso-Struga - Lastovo-Lagosta N 42 43,40 E 16 53,40 Lam 10 s 27M Il faro costruito nel 1839 è appartenuto a quatto diversi stati: Austria, Italia, Yugoslavia, Croazia ma ad un'unica famiglia. Fin dalla sua costruzione i Kvinta si sono tramandati di padre in figlio il ruolo di guardiani. Cazza-Susac 5410 - N 42 45,00 E 16 29,70 Lam 2 15 s 24M Cazza è la più solitaria e silenziosa di tutte le isole dalmate. Pelagosa-Palagruza N 42 23,50 E 16 15,60 Lam 17,5 s 26M A Pelagosa, più vicina al Gargano che alla Dalmazia, nel bel ancoraggio che oggi si chiama Valle del Papa trovò rifugio da un burrasca il Papa Allessandro III durante il viaggio che lo portò prima a Zara e poi a Venezia per firmare la pace con Il Barbarossa. Secondo la leggenda i gabbiani che volano attorno all isola sono le anime dei guerrieri di Diomede che qui trovarono la morte.

I fari dell Adriatico orientale I principali fari dell Adriatico orientale, oltre ad essere in posizioni scenografiche notevoli, sono molto interessanti da un punto di vista architettonico. Vennero costruiti, quasi tutti, nell 800 ad opera dell amministrazione austriaca. Il progetto prevedeva di realizzare una serie di fari che coprisse la costa dell impero da Trieste a Cattaro, in modo che, di notte, fosse visibile, per chi navigava al di fuori delle isole, sempre almeno una luce. Furono per tanto condotti studi accurati sulla portata e posizione dei vari segnalamenti. Di alcuni di questi fari esistono informazioni curiose. Capo Salvore: N 45 29,40 E 12 29,15 Lam 3 15 s 30M. il più settentrionale prima di arrivare nel Golfo di Trieste. La costruzione è a 30 metri dal mare, oggi nel bel mezzo di una zona turistica. Fu il primo faro costruito dagli austriaci nel lontano 1818 e sembra debba questo primato ad un affare di cuore del Metternich. Il primo ministro dell impero durante un ballo aveva conosciuto a Vienna una bellissima nobildonna di Pirano e, per far colpo su di lei, diede ordine di dare la precedenza a Capo Salvore. Un triste destino volle che la donna morisse prima di vedere l opera terminata. Ritroviamo il faro di Salvare anche in una bella poesia di Biagio Marin, poeta gradese, che dalla sua città poteva, tutte le notti, vederne i lampi: sui urisunti scuri el lanpizà d un faro de là del mare amaro el faro de Salvuri. Biagio Marin Traduzione: sugli orizzonti oscuri / il lampeggiar di un faro / al di là del mare / amaro / il faro di Salvore... San Giovanni in Pelago: N 45 02,60 E 13 37,10 Lam 2 10 s 24M. Costruito nel 1853 sulla più esterna delle isole di Rovigno. La leggenda vuole che nel medioevo, durante una tempesta, un Doge, che passava in quei paraggi sulla sua galea, avesse fatto voto di costruire un campanile con una luce sull isolotto di San Giovanni, se fosse riuscito ad approdare sano e salvo nel porto più vicino. Nel pieno della notte, la sua nave evitò miracolosamente lo scoglio e approdò a Rovigno. Il Doge si dimenticò del voto che gli tornò in mente anni dopo quando si ritrovò nella stessa situazione ma, ormai, era tardi e la nave si schiantò sugli scogli, nessuno dell equipaggio sopravvisse. Scoglio Porer: N 44 45,50 E 13 53,80 Lam 3 15 s 25 M. Costruito nel 1833 all estremità meridionale dell Istria il faro di Porer segna l inizio del Quarnero per chi proviene da nord. Il faro, di pietra bianca, è il guardiano delle rotte dei marinai che incrociano queste acque, fra le più turbolente dell Adriatico. Il vicino Capo Promontore è attualmente un interessante parco naturale con centinaia di specie vegetali endemiche. I relitti intorno a questa zona, ricca di scogli e isolette non si contano. Si segnala, sul vicino isolotto di Fenoliga, una serie di impronte fossili di dinosauro; un altra curiosità: pare che lo scoglio sia stato il luogo di un atroce delitto: Costantino il Grande vi fece assassinare il figlio primogenito reo di aver cospirato contro di lui. Punte Bianche: N 44 09,10 E 14 49,50 Lam 2 20 s 22M. La torre del faro è alta 36 metri ed è la più grande in Dalmazia. Il faro fu costruito nel 1849 e si racconta che siano stati usati 100.000 albumi per rendere più resistenti i suoi muri al vento ed al mare. Questa tecnica di costruzione garantiva inoltre un miglior isolamento termico, soprattutto d estate con il sole cocente. Attorno al faro ci sono una bella pineta, spiagge incantevoli ed una romantica chiesetta. Le acque attorno al faro sono relativamente poco profonde e molto pescose. Il punto migliore per la pesca subacquea è due miglia a nord, nelle secche Lagnaci, dove giace il relitto di una nave italiana, incagliatasi negli anni sessanta. Il paese di Punte Bianche non è lontano raggiungibile lungo una bella strada asfaltata. Le sorelle di Tajer: N 43 51,20 E 15 12,50 Lam 8 s 20M. Costruito nel 1876 ha una delle architetture più singolari: la casa del guardiano è collegata alla sottile torre da un lungo ponte.sorelle (Sestrice) è un nome che compare spesso in Adriatico per indicare dei piccoli gruppi di isolotti, in questo caso due. Tajer è uno scoglio piatto ( tajer in veneziano significa tagliere) che dà il nome a tutta la zona compresa fra l Isola Lunga e l arcipelago dell Incoronata: detta appunto Porto Tajer. Il faro è automatico ed è controllato direttamente dalla centrale di Spalato. C è comunque bisogno di un guardiano che si prenda cura della costruzione e faccia le opportune manutenzioni. Assieme a San Giovanni in Pelago e Pelagosa, le Sestrice sono una delle tre stazioni meteorologiche all interno di un faro. Babac: N 43 57,40 E 15 24,00 Lam 2 5 s 10M. Il faro delle tre Streghe si trova nel canale di Pasman vicino a Zaravecchia (Biograd). Lucetta-Blitvenica: N 43 37,50 E 15 34,80 Lam 2 30 s 24M. Costruito nel 1872 ad ovest di Zirje il faro di Lucetta è all esterno di una piccola zona di secche e scogli. Le correnti attorno all isola sono molto forti. Il suo aspetto e la sua storia non hanno nulla di particolare. Ma, come spesso accade, posti all apparenza poco interessanti nascondono grandi tesori. I fondali vicino all isola sono fra i più belli del Mediterraneo e centinaia di sub vengono da tutto il mondo per delle immersioni mozzafiato. La zona delle secche è molto pescosa e non è raro incontrare i delfini. Capo Promontore-Stoncica: N 43 04,40 E 16 15,06 Lam 15 s 30M. Costruito nel 1865 fu testimone solo un anno dopo, il 20 luglio 1866, dell ultima grande battaglia navale in Adriatico, combattuta nelle sue vicinanze. La flotta imperiale con equipaggi ed ufficiali veneti, istriani e dalmati comandata dall Ammiraglio Tegethoff, sconfisse la più numerosa flotta italiana-piemontese comandata dall ammiraglio Persano, poi processato per codardia. Planchetta-Plocica: N 43 01,80 E 16 49,20 Lam 2 10 s 10 M. Costruito nel 1887 sulla piccola isola fra Curzola, Lesina e Sabbioncello. Piatta, bassa ed arcuata sembra una lama appoggiata sull acqua.alla fine dell 800 l Imperatore Francesco Giuseppe fece dono ai pescatori di Curzola della prima moderna rete da pesca in cotone. I pescatori la usarono vicino a Planchetta e la pesca fu abbondantissima. Pescarono molto di più di quanto era loro necessario e non sapevano cosa farsene di tutto quel pesce. Ci furono delle lunghe discussioni ed alla fine si decise di restituire la rete all imperatore e di continuare con i vecchi sistemi che garantivano un risultato più equilibrato. Cazza-Susac: N 42 45,00 E 16 29,70 Lam 2 15 s 24M. Fu costruito nel 1878 a 94 metri di altezza sulla sommità di una spettacolare scogliera bianca a strapiombo. Cazza è, forse, l isola dove più si avverte una sensazione di solitudine e lontananza dal resto del mondo. Nelle giornate in cui il mare si calma dopo una burrasca di Bora dalla superficie si riesce a vedere fino a trenta metri di profondità. Dal faro, guardando verso sud, la vista spazia su un blu senza fine. A parte il guardiano che viene per i lavori di manutenzione alla struttura, l unico che sbarca saltuariamente sull isola è un pastore di Curzola che si occupa delle poche pecore che pascolano sull isola. Qui sono stati trovati reperti archeologici di varie epoche a testimonianza dell incessante traffico marittimo dell Adriatico fin dagli albori dell umanità. I due approdi utilizzabili sono sulla costa meridionale. Porto Rosso-Struga: N 42 43,40 E 16 53,40 Lam 10 s 27M. Al centro della costa meridionale dell isola di Lagosta la luce di Capo Struga è all entrata della baia di Porto Rosso, un porto naturale perfetto, il faro fu costruito nel 1839 sulla cima di una collina a 104 metri di altezza. Nel secolo scorso, l isola cambiò quattro volte bandiera, quella austroungarica, poi italiana, poi jugoslava ed infine croata, ma ad occuparsi del faro fu sempre la medesima famiglia, tramandando l incombenza da padre in figlio. Si racconta che alla fine dell 800 qui venne pescata un aragosta di 18 chilogrammi. Gli isolani, vista l eccezionalità dell evento, decisero di mandare in dono la preda all imperatore Francesco Giuseppe che ricambiò con una grande cassa di zucchero e caffè. Pelagosa-Palgruza: N 42 23,50 E 16 15,60 Lam 17,5 s 26M. Il faro fu costruito sulla sommità della scogliera a 110 metri nel 1875. Nonostante sia la più solitaria delle isole dell Adriatico, al centro fra la costa orientale e quella occidentale e nonostante sia priva di sorgenti d acqua dolce, Pelagosa è stata sempre abitata. Un po per la sua posizione strategica e un po perché le sue acque sono molto pescose. In passato era possibile contare anche cinquecento barche da pesca attorno all isola nella stagione delle aragoste e degli astici. Ogni giorno i pescatori di Comisa, sull isola di Lissa, organizzavano una specie di regata con le loro tradizionali barche a vela per raggiungere la zona di pesca. Ancora oggi c è qualche vecchio maestro d ascia che costruisce la Gajeta falkusera usata per secoli in questo mare. La leggenda vuole che a Pelagosa sia sepolto Diomede che, di ritorno da Troia, si scontrò con gli Illiri. Diomede ed i suoi guerrieri furono trucidati e Giove trasformò, quando morirono, le loro anime in uccelli che ancora oggi volano sopra all isola. Sansego: N 44 30,80 E 14 18,50 Lam 2 10 s 19M: Posto sulla cima dell isola a 100 metri di altitudine, il faro fu costruito nel 1881. L isola è l unica di tutta la costa ad essere interamente di sabbia. Ci sono diverse teorie scientifiche sulla sua formazione ma nessuno ha ancora deciso quale sia la più veritiera. Tutti concordano però sul fatto che Sansego sia speciale. Lo sono i suoi abitanti, per il singolare dialetto ed i costumi unici, lo è il vino: bianco, secco e da sempre famoso perché testimonianza dell antico vitigno del Malvasia. Al tempo dell impero Austoungarico venivano portati qui per guarire dalle allergie molti bambini, sembra inoltre che la sabbia della spiaggia di Bok favorisca la fertilità.. Capo Salvore Istria N 45 29,40 E 12 29,15 Lam 3 15s 30M Scoglio Porer Istria N 44 45,50 E 13 53,80 Lam 3 15 s 25 M

Baie Le Pietraie di Cherso Ecco l isole di sasso Che l ulivo fa d argento Ecco l irte groppe, gli ossi Delle schiene sottovento Dolce è ogni albero stento Ogni sasso arido è caro... G. d Annunzio Val Cagoia di Veruda 14 luglio 2002 ore 6:0 am... Se il buon giorno si vede dal mattino... Val Bagna Cherso Pagina a fianco Il Monte Ossero e le masiere

Baia di Ustrine Porto Camisa Punta Croce Bokinic Cherso La costa orientale di Cherso desertificata dalla Bora e dalla pastorizia Capo San Damiano Punta Croce Cherso

Il Monte Ossero e l isola di Lussino La parte meridionale dell isola di Lussino Oriule viste da sud Artatore Lussino

Unie vista da Nord est La fortezza veneziana di San Pietro ai Nembi Val d Arche- Lussino Porto di Mezzo Unie