Guida alla redazione delle tesi di laurea



Documenti analoghi
Guida alla redazione della tesi di laurea

Indicazioni per tesi di laurea in discipline giuridiche storicofilosofiche M A R I A M O R E L L O

Norme redazionali per la tesi di laurea

Le monografie devono essere citate con l iniziale del nome e il cognome dell'autore in MAIUSCOLETTO, il titolo completo dell'opera in corsivo, il

Cattedra di Diritto internazionale Prof. Monica Lugato CRITERI REDAZIONALI PER LE TESI. Testo

NORME DI REDAZIONE TESI DI LAUREA

«Filosofia» Norme redazionali. Titolo paragrafo: Times New Roman, corpo 12, 2 righe vuote sopra, 1 riga vuota sotto, interlinea 1,5

Indice

Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Linee guida per l assegnazione e la compilazione delle Tesi di laurea.

Istruzioni operative per la redazione della tesi di laurea Dott. Marco Peruzzi Tesi per lauree triennali

REDIGERE UNA TESI DI LAUREA IN DIRITTO PENALE. Indicazioni di metodo e sviluppo

Citazioni bibliografiche

Università della Basilicata Corso di Laurea in Economia Aziendale. Vademecum per l impostazione della tesi di laurea (a cura della prof. C.

Fare una tesi. Consigli per i laureandi. Dario Di Cecca Seminario del 24/01/2013

NORME PER LA STESURA DELL ELABORATO FINALE (LAUREA TRIENNALE) E DELLA TESI (LAUREA MAGISTRALE)

Istruzioni operative per la redazione della tesi di laurea Prof. Marco Peruzzi Tesi per lauree triennali

Linee Guida per la stesura della tesi

CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE DEL LAVORO, AMMINISTRAZIONE E MANAGEMENT (LAM) CONSIGLI PER LA RELAZIONE FINALE

Nuove norme redazionali per la rivista medico-scientifica IL BASSINI

INDICAZIONI TECNICHE PER LA REDAZIONE DELLA TESI

Norme redazionali Diogene Edizioni. Per il testo e le note vanno rispettati i seguenti criteri esemplificati: Testo (corpo 12)

La ricerca bibliografica

CARATTERISTICHE EDITORIALI E DI FORMATTAZIONE PER LA RIVISTA. Osservatorio sulle fonti

NORME REDAZIONALI. - utilizzare WORD e non altri programmi

NORME REDAZIONALI DA SEGUIRE NELLA STESURA DI TESINE E TESI FINALI

RICHIESTA ASSEGNAZIONE TESI. Il/La sottoscritto/a Nato/a il / / Domiciliato/a via Telefono cellulare Corso di Studi in

Elaborazione dei testi con Micosoft Word

GUIDA PER GLI AUTORI. edizionikalos.com

NORME REDAZIONALI 1. NORME GENERALI

di riferimento bibliografico

3. numerati progressivamente con numeri romani e seguiti dal titolo; I paragrafi devono essere numerati progressivamente con numeri arabi seguiti dal

ISPF LAB Norme redazionali

Norme per gli autori e i collaboratori

COME CITARE PER LAUREANDI: Interlinea 1, 5 o 2, Times New Roman, Carattere 12 o 14 1) USO DELLE VIRGOLETTE

Citazioni bibliografiche

La ricerca di fonti normative, giurisprudenziali e dottrinali

GUIDA ALLA TESI DI LAUREA IN DIRITTO COSTITUZIONALE

claves university press

Norme redazionali Tesi

Norme per la redazione di articoli per la rivista Geoingegneria Ambientale e Mineraria

La ricerca bibliografica in Economia

Z01 C.L. SCIENZE MOTORIE (QUADRIENNALE) LINEE GUIDA PER LA PREPARAZIONE DELLA TESI DI LAUREA

I riferimenti bibliografici vanno in formato americano e inseriti nel testo ogni volta che si può. La forma è come segue:

bocconi legal papers

Citazioni bibliografiche: criteri e indicazioni

NORME REDAZIONALI PER SCRITTURA TESI

TESI DI LAUREA Norme redazionali

GUIDA ALLA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA IN DIRITTO TRIBUTARIO FINANZIARIO PROF. A. MARCHESELLI

Norme editoriali. per autori, curatori, traduttori, e redattori di rivista

NORME EDITORIALI PER LA TESI

FACOLTA DI GIURISPRUDENZA AVVISO relativo ai PROGRAMMI della GUIDA a.a. 2010/11

Istruzioni per la redazione della. tesina

La Stesura della Tesina

CRITERI REDAZIONALI E NORME PER LA PUBBLICAZIONE

NORME EDITORIALI INDICAZIONI GENERALI: DIMENSIONE CONTRIBUTI: Titolo: Garamond 16 grassetto.

TESI E TEMPLATE: SUGGERIMENTI PER LO SVOLGIMENTO DELLA TESI DI LAUREA

CIRSDe Università di Torino Collana Studi di Genere. Norme tipografiche e redazionali

CIRSDe Università di Torino Collana Studi di Genere. Convegni. Norme tipografiche e redazionali

LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DELLA RELAZIONE FINALE del PROGETTO STRADALE. I.S.IS. Buonarroti - Fossombroni SETTORE TECNOLOGICO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO CARLO

FRONTESPIZIO DEL CD-ROM

DIRITTO AMMINISTRATIVO

REGOLAMENTO TESI DI LAUREA

Facoltà di Giurisprudenza Seminario di preparazione alla tesi di laurea. 1. Le abbreviazioni delle fonti normative: di seguito, esempi

RICHIESTA ASSEGNAZIONE TESI. Il/La sottoscritto/a Nato/a il / / Domiciliato/a via Telefono cellulare Facoltà di. Riceve l assegnazione tesi

«Filosofia» Norme redazionali. Titolo paragrafo: Times New Roman, corpo 12, 2 righe vuote sopra, 1 riga vuota sotto, interlinea 1,5

NORME DI EDITING PER LA STESURA DI UNA TESI DI LAUREA. (triennale e magistrale)

RICHIESTA ASSEGNAZIONE TESI. Il/La sottoscritto/a Nato/a il / / Domiciliato/a via Telefono cellulare Facoltà di. Riceve l assegnazione tesi

Guida alla preparazione della tesi Elaborato scritto in vista della prova finale

NORME REDAZIONALI STUDI E RICERCHE SULL EDUCAZIONE

Lezione 15 Citazioni, bibliografia e note

Utilizzo delle note. Elementi di metodologia della ricerca educativa. a.a Docente: Luisa Pandolfi

NORME REDAZIONALI PER LE TESI DI TIPOLOGIA B)

UNIVERSITÀ DI PAVIA Corsi di studio in Scienze Motorie

Norme editoriali delle Edizioni dell Assemblea

Studi sull integrazione europea

Come si scrivono le note in una tesi? Cosa sono le citazioni? Come si scrive una bibliografia? Qual è la differenza tra bibliografia e note?

Oltre la rilevazione del plagio verso la qualità della didattica e della ricerca

SCHEMA ORGANIZZATIVO DELLA TESI

MA tesi e BA tesina di letteratura italiana: norme redazionali e tipografiche

Scrivere la bibliografia e le note. Alle prese con saggi, articoli e siti

Scrivere la bibliografia e le note. Alle prese con saggi, articoli e siti

La nostra Biblioteca. Le riviste giuridiche.

Leggere le citazioni - per Infermieristica

FINALITÀ E STRUTTURA DEL TIROCINIO DI LAUREA E DELLA PROVA FINALE

ISTRUZIONI REDAZIONALI. (aggiornate al 20 ottobre 2017)

UNIVERSITA DEGLI STUDI NICCOLO CUSANO TELEMATICA ROMA ISTITUITA CON D.M 10/05/06 G.U. n SUPPL. ORD n. 151 DEL

INDICE - SOMMARIO CAPITOLO I LA NORMATIVA VIGENTE

Il frontespizio reca il nome dell università, il titolo dell elaborato, il nome dello studente e del relatore.

TESI DI LAUREA: ISTRUZIONI PER L USO

RIVISTA DE EUROPA. Norme di presentazione dei contributi

Alcuni consigli per la redazione della tesi di laurea

Titoli, esperienze professionali, collaborazioni con l'università.

Il/La sottoscritto/a Nato/a il / / Domiciliato/a via Telefono cellulare Corso di Studi in. Materia: Relatore:Prof.

REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CASERTA Corso di Laurea In Infermieristica Sede formativa esterna della SUN Polo Didattico di AVERSA

Transcript:

Guida alla redazione delle tesi di laurea Premessa Con questa Guida si forniscono alcuni consigli e poche regole queste ultime vincolanti sia per gli studenti sia per i docenti, tanto per le materie di diritto positivo (civile, costituzionale, penale ) quanto per le altre materie (romano, storia, filosofia del diritto ) al fine di produrre uniformità, chiarezza e controllabilità delle tesi di laurea per i vecchi corsi quadriennali; per i nuovi corsi, si provvederà quanto prima. Per tutte le questioni non considerate in questa Guida modalità di assegnazione della tesi, convenzioni redazionali particolari delle singole discipline, e simili si rinvia, da un lato ai regolamenti in vigore, dall altro alle guide più specifiche, ed eventualmente più esigenti, fornite dal relatore. Il testo della Guida è diviso in due parti: nella prima, si trovano soprattutto meri consigli (non vincolanti) circa la preparazione della tesi (parte 1); nella seconda, si trovano vere e proprie regole (vincolanti) circa la redazione della stessa tesi (parte 2). 1. Preparazione della tesi La preparazione della tesi, normalmente, si svolge in quattro fasi. 1. 1. Assegnazione della tesi La tesi va richiesta al docente di una materia contenuta nel piano di studi dello studente, e ne vanno concordati con il relatore titolo, contenuti e indice. Benché il principale termine di riferimento per il candidato, dopo l assegnazione, siano lo stesso relatore ed eventualmente il correlatore e altri cultori della materia prescelta, la tesi dovrà sempre dimostrare l acquisizione da parte dello studente di una cultura giuridica complessiva, cioè non limitata alla sola materia oggetto della tesi, nonché, specie nel caso delle materie di diritto positivo, l acquisizione della capacità di usare gli strumenti di lavoro del giurista (legislazione, dottrina e giurisprudenza). Può comunque essere utile, in particolare nelle materie diverse dal diritto positivo, consultare guide come U. Eco, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano, ultima edizione 1. 2. Raccolta del materiale

2 A partire da una bibliografia minima, suggerita inizialmente dal docente, il candidato avrà cura di cercare, raccogliere e schedare personalmente tutto il materiale necessario per la redazione della tesi, e in particolare: 1.2.1. Opere generali di consultazione, come le voci dell Enciclopedia del diritto, del Digesto, quarta edizione, dell Enciclopedia giuridica Treccani, e simili. 1.2.2. Trattati e manuali della materia prescelta e delle altre eventualmente rilevanti, nelle ultime edizioni ove si tratti di materia di diritto positivo. 1.2.3. Commentari della legislazione. 1.2.4. Principali contributi scientifici sul tema oggetto della tesi: monografie, articoli su riviste, note a sentenza. 1.2.5. Repertori di dottrina e giurisprudenza. Per la sola dottrina, va consultato in particolare V. Napoletano, Dizionario bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Milano (un volume all'anno); per la dottrina e la giurisprudenza, il Repertorio del Foro italiano, il Repertorio della Giustizia Civile, il Repertorio della Giurisprudenza Italiana. Il Repertorio del Foro Italiano e il Repertorio della Giustizia Civile (sotto la dizione Juris Data) sono consultabili anche mediante CD-Rom. Com è noto, dall'ultima annata degli indici del repertorio (per materia o per legislazione) è possibile risalire alla voce che interessa, e di qui alla stessa voce nelle annate precedenti; sotto tale voce si troverà l'elenco dei contributi dottrinali e le massime delle sentenze pronunciate nella relativa annata, con l indicazione delle riviste in cui gli uni e gli altri sono reperibili. Quanto alla dottrina, si dovrà fare particolare attenzione alle note a piè di pagina o incorporate nel testo, che permetteranno di risalire a ulteriori libri o articoli e quindi di ampliare la bibliografia; di regola, nelle note della tesi andrà citata solo letteratura che si è effettivamente consultata (divieto di citazioni di seconda mano ). Quanto alla giurisprudenza, andranno parimenti citate le sole decisioni che si siano effettivamente consultate; si consiglia in particolare di leggere le sentenze per esteso, e non la sola massima. Normalmente, il materiale è fornito dalle biblioteche del Dipartimento di scienze giuridiche e delle singole Sezioni, nell'orario esposto negli appositi albi (disponibili anche in via telematica al sito www. univ.trieste.it/fgiuris/strutture e biblioteche), nei limiti e con le modalità di consultazione e di prestito previsti dagli appositi regolamenti. Va ricordato, ad esempio, che è escluso di regola il prestito dei manuali, dei

3 codici, dei periodici e delle riviste in genere, delle enciclopedie e dei testi antichi; i libri in lingua straniera e il materiale anteriore al 1980 sono invece ammessi al prestito, ma alle condizioni di volta in volta indicate dagli addetti alle singole biblioteche di Dipartimento. Non è escluso che per le tesi di maggiore impegno il materiale vada raccolto in altre biblioteche, della stessa università triestina o anche di altri atenei, eventualmente ricorrendo al prestito librario interuniversitario o alla consultazione di testi informatizzati. 1. 3. Sistemazione del materiale Una volta raccolto tutto il materiale indispensabile per la redazione dell intera tesi o di sue parti, esso va sistemato in una bibliografia e in un indice provvisorio, che dispongano la materia in un ordine che può essere logico, storico o d altro tipo, ma che deve comunque consentire a chiunque consulterà la tesi di reperirvi le notizie essenziali. Bibliografia e indice provvisorio andranno sottoposti al relatore o almeno ai suoi collaboratori che seguano direttamente il lavoro. Relatore o collaboratori possono accettare bibliografia e indice provvisori, oppure suggerire cambiamenti o integrazioni, anche in corso d opera; solo dopo la loro accettazione bibliografia e indice diventano definitivi. 1. 4. Stesura della tesi Di regola, la stesura della tesi segue l ordine dell indice, dal primo capitolo sino alla eventuale Conclusione e alla Bibliografia finale; si consiglia peraltro di redigere per ultima l Introduzione, che dovrà tener conto dei risultati raggiunti nel resto del lavoro. I capitoli andranno numerati, forniti di un titolo e divisi in paragrafi anch essi numerati ed eventualmente intitolati; numerazione e intitolazione sia dei capitoli sia dei paragrafi dovranno comunque ritrovarsi nell indice. Ove i paragrafi siano intitolati, può essere utile premettere a ogni capitolo un sommario, corrispondente all indice del capitolo; di regola, i titoli non sono seguiti dal punto fermo. Può essere opportuno, ove le conclusioni non possano già desumersi dall Introduzione e dai paragrafi finali dei singoli capitoli, redigere un apposita Conclusione: beninteso al fine non di riassumere quanto si è già detto, bensì di avanzare riflessioni personali (dalle quali è invece consigliabile astenersi nel corso dell opera) e, nel caso delle materie di diritto positivo, anche proposte di riforma della legislazione vigente. Lo

4 stile sarà sobrio e conciso, finalizzato anzitutto alla migliore comprensione del testo e delle tesi che si vogliono sostenere; è sconsigliata l imitazione del peggiore gergo giuridico (tecnicismi non strettamente necessari, latinetti esornativi, paroloni in genere). Più in generale, sulla base dell Indice, dell Introduzione, della Conclusione e della Bibliografia finale, dev essere possibile per chiunque si accosti al testo e anzitutto per la Commissione di Laurea conoscere gli argomenti toccati e le tesi sostenute dal candidato. 2. Redazione della tesi Il testo della tesi segue certe regole standard, relative: 1) all ordine delle parti; 2) alle citazioni; 3) alle note; 4) alla bibliografia; 5) alle formalità tipografiche, o parametri di stampa. 2. 1. Ordine delle parti Le parti della tesi si succedono nel seguente ordine: frontespizio, di cui si fornisce il modello in appendice alla presente Guida; indice, nel quale compaiono titoli dei capitoli ed eventuali titoli dei paragrafi, con relativa pagina iniziale; Introduzione, eventualmente divisa in paragrafi; capitoli, numerati dall 1 in avanti; eventuale Conclusione, sempre abbastanza concisa da non aver mai bisogno di divisione in paragrafi; bibliografia finale. 2. 2. Citazioni Il testo della tesi può nominare singoli autori, specie ove si tratti di classici o, naturalmente, dell autore oggetto della stessa tesi; è peraltro auspicabile specie ove si tratti di autori meno noti o dello stesso relatore della tesi, per quanto illustre che i nomi siano citati in nota e non nel

5 testo. Le citazioni testuali passi di un autore racchiusi fra virgolette, possibilmente a sergente () vanno usate solo in caso di necessità e devono essere rigorosamente fedeli alla fonte; sono ammesse solo omissioni di parti della citazione, segnalate da tre punti racchiusi entro parentesi quadre ([...]). 2. 3. Note Le note devono comparire a piè di pagina e non alla fine del capitolo, e vanno numerate capitolo per capitolo; ove la redazione della tesi avvenga per via informatica, com è ormai comune, si procederà dunque a produrre altrettanti files quante sono le parti del testo dotate di note (singoli capitoli, Introduzione, eventuale conclusione). Le note sono esclusivamente finalizzate alla migliore comprensione del testo, e in particolare alla esplicitazione delle fonti di affermazioni in esso contenute. Particolare attenzione deve essere posta alla tecnica di citazione, che sarà diversa per legislazione, giurisprudenza e dottrina. 2. 3. 1. Legislazione. Va indicata la data (per esteso) e il numero della fonte legislativa, con le abbreviazioni usuali: ad esempio, l. 8 agosto 1995 n. 332. Gli articoli di codice verranno citati con il rispettivo numero, seguito dal comma e dall'eventuale lettera (scritta in corsivo): ad esempio, art. 431 comma 1 lett. a c.p.p. 2. 3. 2. Dottrina. Possono citarsi o libri o articoli contenuti in riviste, enciclopedie o su internet. 2. 3. 2. 1. Nel caso di libri, i modelli da seguire saranno i seguenti: N. Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna, 1979, p. 3 (o pp. 27-29); se già citato, N. Bobbio, Il problema della guerra, cit., p. 95 (o pp. 139-141). Ove il candidato preferisca omettere l editore potrà farlo, ma in tal caso dovrà farlo sistematicamente, ossia per tutti i libri citati. Si prega di astenersi dal ricorrere a formule, solo apparentemente semplificatorie, come op. cit., ivi, ibidem, Id., Ead. anche dove si tratti dell unica citazione di un autore o di citazioni contigue. J. S. Mill, Saggio sulla libertà (1858), trad. it. Il Saggiatore, Milano, 1981, p. 112; in questo caso, trattandosi di traduzione, la cifra fra parentesi indicherà la data di pubblicazione dell originale, sempre reperibile nelle pagine iniziali del libro. O. Weinberger, Nuove considerazioni sulla teoria della nomodinamica, in L.

6 Gianformaggio (a cura di), Sistemi normativi statici e dinamici, Giappichelli, Torino, 1991; se già citato, O. Weinberger, Nuove considerazioni, cit. La locuzione fra parentesi indica che si tratta del curatore di un opera a più mani, per la quale è sconsigliato servirsi di sigle come A. V. o AA. VV ed è consigliato, invece, indicare il curatore. La locuzione (a cura di) può essere sostituita con (ed.) nel caso di opere in inglese. 2. 3. 2. 2. Nel caso di riviste o di voci di enciclopedia, i modelli saranno invece i seguenti: G. Conso, Ad un anno dall'approvazione dello statuto di Roma istitutivo della corte criminale internazionale, in Diritto penale e processo, 1999, p. 797; se già citato, G. Conso, Ad un anno dall approvazione dello statuto di Roma, cit., p. 802. Nelle materie di diritto positivo è possibile ricorrere ad abbreviazioni standard dei titoli delle riviste, che in tal caso vanno in corsivo: nel caso, Diritto penale e processo diviene Dir. pen. proc. L. Carlassare, voce Regolamento (diritto costituzionale), in Enciclopedia del diritto, vol. xxxix, Giuffrè, Milano, 1988; se già citato, L. Carlassare, voce Regolamento, cit. 2. 3. 2. 3. Nel caso di internet, è sempre preferibile citare dall edizione definitiva a stampa, se esiste; se peraltro si cita da internet, la citazione dev essere tale da permettere a chiunque di risalire alla fonte. 2. 3. 3. Giurisprudenza. Nelle citazioni di decisioni giudiziali, i modelli saranno i seguenti: Corte cost., 31 gennaio 1992, n. 24, in Giurisprudenza Costituzionale (oppure Giur. Cost.), 1992, p. 312. Cass. Pen., (Sez. Un.), 4 dicembre 1953, in Diritto penale italiano (oppure Dir. pen. it.), 1954, pp. 28-35. Trib. Sanremo, 13 dicembre 1993, in Giustizia civile (oppure Giust. civ.), 1994, I, pp. 1401 ss. 2. 4. Bibliografia La bibliografia finale riporterà essenzialmente la dottrina citata o comunque effettivamente utilizzata, ed eventualmente, nelle materie di diritto positivo, legislazione e giurisprudenza. Nel caso delle altre materie potranno essere opportune partizioni della bibliografia; ad esempio, nel caso di tesi sull opera complessiva di un autore, occorrerà

7 distinguere letteratura primaria (testi di un autore) e letteratura secondaria (testi su un autore). La dottrina verrà citata nell ordine alfabetico degli autori e nell ordine cronologico dei lavori di ogni singolo autore citato. Rispetto alle note, vi saranno due differenze: in primo luogo, al fine di favorire l ordinamento alfabetico automatico degli autori, si potrà citare prima il cognome e poi il nome (per esempio, S. Veca diviene Veca, S.); in secondo luogo, degli articoli si citerà, non la o le singole pagine già citate in nota, ma la pagina iniziale (specie nelle materie di diritto positivo) o meglio ancora le pagine rispettivamente iniziale e finale (specie nelle altre materie). 2. 5. Formalità tipografiche, o parametri di stampa Ogni parte della tesi (intestazione, Introduzione, primo capitolo, e così avanti) dovrà cominciare su una pagina dispari ed eventualmente proseguire su pagina pari; la redazione dovrà seguire i seguenti parametri, relativi rispettivamente a testo, titoli e note. 2. 5. 1. Testo. Il testo, a partire dall Introduzione, sarà in corpo tondo; il corsivo sarà utilizzato, oltreché per le citazioni, solo per le parole straniere non divenute d uso comune in italiano, come ex novo, common law, escamotage; si sconsiglia, di regola, l uso del grassetto. Il carattere potrà essere uno qualunque fra i tanti disponibili; il corpo (i punti) sarà (saranno) 12, il rientro pari a 1 cm.; il testo sarà giustificato (non a bandiera ). 2. 5. 2. Titoli. I titoli dei capitoli devono essere centrati, nello stesso carattere del testo, ma in punti 14 anziché 12; i titoli dei paragrafi, invece, sono allineati a sinistra senza rientro, in corsivo, con il numero iniziale in tondo. 2. 5. 3. Note. Le note saranno segnalate da un richiamo in apice, nello stesso carattere del testo, in corpo (punti) 10; esse saranno giustificate senza rientro, nello stesso carattere del testo ma in corpo (punti) 10. E opportuno che la tesi venga stampata fronte-retro; essa deve ammontare a non meno di 100 pagine, esclusi eventuali allegati, se indispensabili, da numerare a parte. Di seguito è riportato, a titolo meramente esemplificativo, un modello del

8 frontespizio