Un sito web per i pagamenti interbiblioteche, Marco Melloni (ASFORD)



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Transcript:

Roma 6 settembre 2001 Un sito web per i pagamenti interbiblioteche, Marco Melloni (ASFORD) 1 Introduzione 2 Aspetti fiscali dei centri di produzione 3 Modi di pagamento 4 Pagamenti elettronici 5 Scenari e disavanzi tra biblioteche 6 ASFORD e la moneta bibliotecaria 7 Conclusioni 1 Introduzione È in atto un cambiamento nei servizi forniti dalle biblioteche. Grazie ad internet, ai cataloghi collettivi, ed ai motori di ricerca, la biblioteca può essere una finestra su tutta la documentazione esistente nel mondo. Questo fenomeno, più comune tra le biblioteche universitarie e di ricerca, potrebbe coinvolgere le biblioteche pubbliche e scolastiche se il pagamento del servizio diventasse facile e, se non remunerativo, almeno non completamente passivo. 2 Aspetti fiscali Tradizionalmente i servizi della biblioteca sono gratuiti, al più il servizio di prestiti è coperto da una cauzione versata una tantum. Comunque la biblioteca il genere non incassa denaro, è quindi un "centro di costo". Ora invece servizi come: il prestito interbibliotecario ( Interlibrary Loan ILL), la fornitura di copie (Document Delivery DD), i collegamenti ad internet, hanno dei costi diretti e quantificabili per la biblioteca, possono quindi essere riversati sull'utente o la biblioteca che li richiede. La biblioteca comunque sta iniziando ad incassare "denaro" e diventa un "centro di produzione o di reddito". Come tale deve affrontare un certo numero di regole del mondo economico e fiscale che per ora ignorava. - Un libro spedito diventa un "bene viaggiante" e quindi deve essere accompagnato da un "DDT" documento di trasporto, - Se si riceve un corrispettivo in cambio del servizio, bisogna emettere una "fattura" o dare una "ricevuta". 1

- Gli introiti o redditi devono entrare in una delle voci attive dell'amministrazione dell'ente del quale si fa parte e quindi su di esse bisogna pagare le tasse 2.1 DDT Il documento di trasporto e' necessario quando si spedisce un oggetto, ma, se viene inviato per posta, non è necessario; mentre quando lo si affida al corriere, e' quest'ultimo che segue queste pratiche. All'arrivo del pacco il DDT va firmato per ricevuta. 2.2 Ricevute e fatture. Sempre, quando si riceve un qualunque corrispettivo per un servizio svolto si deve rilasciare una ricevuta o una fattura.. Se l'ente che riceve denaro svolge attività commerciale è soggetto ad IVA e deve emettere una fattura, se non svolge attività commerciale può emettere solo una ricevuta. Il problema sta nello stabilire se la biblioteca o l'ente di cui fa parte svolge attività commerciale. Indicativamente gli enti benefici e quelli statali non sono soggetti ad IVA, mentre con il nuovo regime di liberalizzazione le università sono soggette ad IVA 2.3 Voci amministrative e tasse Per nostra fortuna le spese per il prestito di libri non sono soggette a IVA o meglio godono di un regime di esenzione, come le spese mediche, ciò consente una notevole semplificazione nella redazione e registrazione dei documenti rilasciati in occasione di ciascuna operazione. Ricordo invece che sulla fornitura di copie si devono pagate i diritti d'autore. Tuttavia gli introiti dovuti ai servizi di ILL e DD devono entrare nel bilancio dell'azienda sotto una qualche voce; infatti l'azienda, qualunque sia la sua attività deve pagare le tasse sui suoi redditi. Ricordo che la fornitura di servizi deve apparire tra le attività statutarie dell'ente a cui appartiene la biblioteca. Il fatto che la fornitura di servizi bibliotecari non sono soggetti a IVA permette, come esemplifico in seguito, di emettere fatture pro forma o forfetarie invece di essere obbligati a rilasciarne una per ogni operazione di prestito. 3 Modi di pagamento Il corrispettivo per un servizio di ILL o DD può essere: denaro contante, bonifico, versamento su conto corrente postale, francobolli, coupon postali o internazionali (IFLA), comunque le ferree regole fiscali impongono l'emissione di scontrini, ricevute, fatture ogni volte che si riceve un pagamento. Al più, poiché il prestito non è soggetto ad IVA, si può emettere una ricevuta forfetaria. Mi spiego con un esempio. 2

Supponiamo che la biblioteca A chiede 5 volte un servizio di prestito a B e B chiede 2 volte soltanto un prestito ad A. B ha un credito di 3 prestiti; allora A potrebbe pagare soltanto 3 prestiti e B potrebbe emettere una ricevuta unica soltanto per 3 prestiti. Su questo principio, ampliato a molte biblioteche, è basato il concetto dei voucher emessi dall'ifla (2) I voucher sono acquistati presso l'ifla (il valore di un voucher e' 8 dollari), sono usati per pagare le citate spese di prestito di un libro, possono circolare tra le enne biblioteche che accettano questi buoni, in fine chi accumula voucher può riscattarli, cioè si inviano i buoni all'ifla e si riceve in cambio un bonifico bancario 3.1 Abbonamenti e gruppi chiusi Tra le forme di pagamento va ricordato anche l'abbonamento. Alcune grandi biblioteche permettono a biblioteche più piccole di chiedere prestiti o copie dietro versamento di abbonamento forfetario ai servizi di biblioteca. Questa forma di pagamento ha il difetto di valere soltanto con 1 biblioteca e, come tutti gli abbonamenti, non permette un dimensionamento sulle reali necessità; infine non permette il pagamento dei diritti d'autore. Alcune biblioteche di un' area territoriale o specializzate in un campo del sapere si accordano di scambiarsi gratuitamente libri e copie tra loro, formando così un gruppo chiuso. Secondo me questi gruppi hanno il difetto appunto di essere chiusi e permettere quindi gli scambi soltanto tra le biblioteche iscritte al gruppo escludendo quindi gli altri; inoltre senza un adeguato sistema di registrazione delle richieste vi saranno sperequazioni tra chi fa molte richieste e chi ne evade più di quante ne richiede esattamente come avviene attualmente tra biblioteche al di fuori del gruppo. In un gruppo chiuso però il sistema proposto da ASFORD funzionerebbe, perché non sarebbe richiesto il versamento di cauzione, ma soltanto l'accordo nel pagamento delle differenze tra richieste ed esecuzioni, mentre il sito permetterebbe la registrazione di queste differenze. 4 Pagamenti elettronici Tralasciamo per ora la distribuzione di documenti e fissiamo l'attenzione ai prestiti. Tutti sappiamo che il prestito interbibliotecario è iniziato gratuitamente sulla base della reciprocità, ma è pur vero che raramente si ha equilibrio tra quanto richiesto da noi al altri e quanto gli altri richiedono a noi; mentre il costo del servizio di prestito, consistente nelle spese postali e nel lavoro di movimentazione e conservazione dei libri, non e' trascurabile e viene valutato, in una circolare del Ministero beni culturali del 1999, in 15.000 lire o 7.75 Euro D'altra parte un servizio nel quale il cliente deve andare alla posta o in banca a fare un versamento di 15.000 lire per ottenere il prestito di un libro, non si 3

può considerare realmente un servizio, ma una assurda burocrazia statale (vedi tiket-sanitari). E' pur vero che in molti casi non si può fere diversamente: la biblioteca non può incassare denaro direttamente, ma le cifre vanno versate ad una tesoreria centrale non modalità fisse. Secondo me quando una biblioteca fa servizio interbibliotecario deve essere l'intermediario tra utente e documento quindi deve farsi carico delle richieste e pagamenti verso l'altra biblioteca, mentre dovrebbe essere in grado di incassare moneta dal cliente. Questo nell'era di internet non dovrebbe essere impossibile. Però mentre le richieste possono viaggiare rapidamente con la posta elettronica e i documenti stessi viaggiano in rete, al più con il vecchi fax; i pagamenti elettronici sono alquanto problematici. Attualmente il solo esempio di pagamenti elettronici che conosco è di tipo "Amazon": Si va sul sito web del venditore, si trova la merce e l'articolo che interessa, lo si ordina, e lo si paga fornendo la propria carta di credito. Dietro questa procedura c'è una banca che al momento della fornitura del numero della carta controlla la sua validità, forse la solvibilità, addebita al cliente e accredita al venditore il prezzo pattuito, e incassa il più o meno del 3% per il servizio. Se ho ben capito, la funzione della banca è quella di permettere un passaggio di denaro non contante, dal cliente che lo ha versato nel proprio conto corrente, al fornitore che ha aperto un conto i mezzi sono gli assegni e i bonifici. Soltanto le banche e gli intermediatori finanziari possono fare questo. Lo Stato impone, a tutela dei cittadini, regole e chiede garanzie anche alquanto gravose. Ecco perché l'idea presentata da Asford di una specie di "denaro bibliotecario " valido per pagare i servizi di prestito e fornitura documenti, ma non garantito da una banca o ente di credito si è arenata 5 Scenari e disavanzi tra biblioteche Prestito interbibliotecario tra: Biblioteche universitarie e di ricerca Biblioteche pubbliche ( statali, comunali ecc) Biblioteche scolastiche Relazioni con utenti finali 5.1 Biblioteche universitarie e di ricerca Migliaia sono annualmente gli scambi di prestiti e di documenti tra le biblioteche universitarie e specializzare (1), all'inizio lo scambio è stato gratuito sulla base di reciprocità, poi però chi sentiva il peso economico di questo servizio (cioè chi fa più prestiti di quanti ne chieda) ha cominciato a 4

chiedere dei pagamenti, pur affrontando le assurdità di bonifici da 15.000 lire e fatture il cui costo amministrativo supera ampiamente l'importo. Ricordo che nella mia azienda l'emissione di una fattura costava circa 50.000 lire. Non stupisce quindi che in prestito interbibliotecario sia scoraggiato in tutti i modi e si senta la necessita di rendere rapidi e facili i pagamenti e quindi sia nata l'idea di ASFORD. 5.2 Biblioteche pubbliche ( statali, comunali ecc) Le biblioteche pubbliche in genere sono sempre state autoreferenti in quanto un documento:" o è presente e può essere dato in prestito, o non c'è" e l'utente deve cercarlo altrove. Ultimamente si sono formati dei consorzi tra biblioteche di una certa area, mi riferisco a quelle dell'interland milanese, per mettere in comune sia il patrimonio sia i servizi. Cioè un utente può chiedere un libro della biblioteca A nella biblioteca B e restituirlo nella biblioteca C. Ancora, come ho accennato all'inizio, grazie ad internet, ai cataloghi collettivi, ed ai motori di ricerca, alcune biblioteche comunale hanno scoperto di poter essere una finestra su tutta la documentazione esistente nel mondo, e potrebbero essere utilissime agli studenti, attualmente visti come scomodi occupatori di spazio, divenendo un surrogato della biblioteca di facoltà vicino a casa. Cioè nel caso degli studenti si può immaginare un servizio che permetta di chiedere il prestito di un libro alla biblioteca universitaria, restando nella biblioteca sotto casa. Certamente questo servizio va pagato. In teoria la biblioteca civica accetterebbe il denaro del richiedente e dà una ricevuta, poi ottiene il libro pagando in voucher o "buoni bibliotecari" e lo da allo studente; la biblioteca universitaria quando ha accumulato troppi buoni, li riscatta tutti in una volta rilasciando a sua volta una unica fattura o ricevuta all'ente che fornisce i buoni. 5.3 Biblioteche scolastiche Che funzioni ha una biblioteca di scuole medie o superiori? secondo me, ha la funzione di insegnare agli alunni a servirsi delle biblioteche e a dare agli insegnanti contributi didattici. Come una biblioteca aziendale serve mettere dei documenti utili vicino a chi svolge un certo lavoro. Anche in questo caso quindi, grazie ad internet la biblioteca diventa finestra sul mondo dei documenti e come nel caso delle biblioteche pubbliche potrebbe interfacciarsi con quei magazzini del sapere che sono le biblioteche universitarie. 5.4 Relazioni con utenti finali Io ritengo che la biblioteca sia il luogo ove il lettore entra in contatto con i documenti. 5

Non penso che a breve si assisterà al corto circuito autore-lettore finale. Quindi nella filiera del libro ciascuno mantiene le sue funzioni: l'editore e' organizzatore e sponsorizzatore del testo dello scrittore e garante dei sui diritti, il libraio commercializza i libri, il bibliotecario e la biblioteca raccoglie, conserva, classifica i testi, in più mette a disposizione non solo i sui documenti ma tutti documenti presenti nelle biblioteche del mondo. Per questo è lo sportello privilegiato per la documentazione mondiale. Non penso infatti che un lettore, uno studente possa, salvo eccezioni, interfacciarsi direttamente con tutte le biblioteche. È il bibliotecario che sa, o deve sapere, come procurare in prestito o in copia il documento richiesto e garantisce verso il sistema delle biblioteche sia che il libro venga restituito e la copia usata correttamente. 6 Il sito ASFORD (3) e la moneta bibliotecaria Tornando ai pagamenti, l'idea sulla quale si basa il sito ASORD (presa d'altra parte dal bando IFLA) è di un sito web ove si spostano voucher elettronici o virtuali dal "portafoglio di un iscritto a quello di un altro iscritto in cambio di un prestito o di una fotocopia. La mia idea di essere io stesso sia il gestore del sito ove avvengono gli scambi dei voucher elettronici sia quello che raccoglie e restituisce i soldi ha incontrato delle difficoltà in quanto, come accennato in precedenza, l'attività di intermediazione nella circolazione del denaro è riservata a soggetti o enti, come banche e SIM, iscritti in apposito albo. Il sito può essere gestito da chiunque, infatti non fa altro che registrare il passaggio dei voucher elettronici da un iscritto ad un'altro, ma ci vuole un ente che possa garantire le implicite transazioni finanziarie. Una soluzione Tutti ricordiamo il tempo in cui per mancanza si monete i gettoni telefonici venivano usati come monete da 200 lire, cosi' in ambito biblioetcario si potrebbero usare dei buoni prestito da scambiarsi al posto delle monete da 15.000 lire. In analogia con Telecom (ex SIP) nulla vieta che una grande biblioteca o un ente come il CNR che fa ILL e DD emetta dei buoni con i quali pagare il proprio servizio. Gli acquirenti dei buoni potrebbero pio usare questi per pagare il medesimo servizio di ILL tra loro, non soltanto quello fornito dall'ente che li emette. L'ente emittente rimborsa i voucher con il proprio servizio o come restituzione in denaro per i voucher non usati e quindi per il servizio non svolto. Per il suo bilancio sono soldi incassati per un servizio prepagato o restituiti per un servizi non svolto. Per gli enti utenti parimenti sono spese in acquisti di servizio per pagato o incassi per esecuzione di un servizio svolto invece di altri. (come un subappalto). Questa ipotesi va però ulteriormente approfondita. 6

Il sito permette essenzialmente la registrazione del numero delle richieste in vista di un conguaglio annuale tra richieste fatte al altri e richieste evase. Il meccanismo è il seguente: - Al momento dell' iscrizione ogni biblioteca riceve un certo numero di voucher, - le richieste di documenti e gli accordi sul costo e la spedizione vengono fatte tramite e-mail al di fuori del sito. - si entra nel sito web soltanto per spostare dei voucher dal proprio "borsellino" a quello della biblioteca fornitrice. - La biblioteca fornitrice controlla l'avvenuto spostamento ed invia il documento. - Quando si sono esauriti i propri voucher se ne acquistano altri. - Quando si hanno troppi voucher questi possono essere riscattati. - Alla fine anno si fa un bilancio e chi è in debito paga, che è in credito riceve dei soldi. Questo tipo registrazione e conguaglio permette di non dover emettere ricevute o fatture pro-forma ogni volta che si fa un prestito e si riceve un pagamento, ma soltanto alla fine, per esempio una volta all'anno, chi deve incassare il denaro per i buoni prestito o voucher accumulati, fa una sola fattura all'ente che emette i buoni per un importo relativamente importante che copre le spese di tutti i prestiti che ha fatto in più rispetto a quelli che ha richiesto a qualunque biblioteca del sistema. Il sito per ora non può incassare denaro quindi potrebbe funzionare soltanto in un gruppo chiuso con l'accordo che il gestore indichi di volta in volta a quale biblioteca creditrice di prestiti vanno versati gli addebiti da parte delle biblioteche debitrici. Cine i versamenti sono fatti direttamente tra biblioteche e non tramite ASFORD. 7 Conclusioni Forse il sito ASFOD non riuscirà ad essere la soluzione; ma certo se il problema dei pagamenti sia dei servizi, sia dei diritti d'autore, non viene risolto le biblioteche non potranno diventare la finestra sulla documentazione mondiale, ma solo una raccolta di testi organizzati con funzioni locali. Bibliografia: (1) Gruppo di discussione AIB-CUR. - (AIB-WEB) http://www.aib.it/aib/aibcur/aibcur.htm3 (2) http/:www.ifla.org/ (3) BIBLIOTIME http://spbo.unibo.it/bibliotime) Marco Melloni, v.bonadonna,2-10098 Rivoli (TO) 011-9586237 melloni.marco@tin.it 7