RICORDARE PER VIVERE IN PACE



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RICORDARE PER VIVERE IN PACE

Questo è il titolo che abbiamo dato al percorso di approfondimento sulla 2 guerra mondiale svolto quest anno. Le letture, le riflessioni e gli incontri con persone che hanno vissuto quel momento, ci hanno fatto capire quanto drammatico sia stato questo conflitto così come narrano le poesie che ora leggeremo. Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro. Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto. È il mio cuore Il paese più straziato. G. Ungaretti Sul muro c era scritto col gesso VOGLIAMO LA GUERRA. Chi l ha scritto è già caduto. B.BRECHT L ERBA APPASSISCE L erba appassisce, così pure noi marciando senza sosta perdiamo il nostro vigore. Altre marce ci attendono. In primavera l erba si fa verde ancora ma noi agli uomini più non assomigliamo. Perché dobbiamo vivere come bestie selvagge, sui nudi monti, in moto qua e là, giorno e notte, non uomini ma armi viventi? Ora abbandoniamo l erba alta: beate le volpi che la lunga coda agitano libere nel verde; noi accanto ai carri battiamo con rabbia la terra eternamente lottando.

A scuola abbiamo intervistato il signor Giovanni Grassi, un reduce della 2 guerra mondiale, che ha combattuto nell isola greca di Cefalonia. Egli ci ha raccontato che.. Erano stati catturati dai tedeschi sull isola di Cefalonia che li aveva raccolti in un cortile e li volevano fucilare. Ad un certo punto tutti correvano. C era un muretto molto alto e su 57 soldati solo lui riuscì scavalcarlo e a scappare mentre gli altri militari del suo reparto morirono colpiti dalle mitragliatrici. Quando si stava nascondendo dai tedeschi il signor Giovanni si era calato in un pozzo asciutto. Venizelos che era un bambino greco con cui aveva fatto amicizia passava di lì e cantava sempre un ritornello per farsi riconoscere. Tutte le volte Giovanni gli diceva di andarsene, ma un giorno gli raccomandò: Venizelos, Venizelos vai a chiamare tuo zio e digli che non c è ossigeno qui nel pozzo e se non mi toglierete, morirò. Di notte lo tirarono su e gli dissero di nascondersi nel bosco; lì era più libero, ma quando pioveva rimaneva bagnato finchè non riusciva a far asciugare i vestiti. Giovanni mangiò erba per 51 giorni.

Ma anche in un periodo buio come quello delle guerre ci sono stati UOMINI DI PACE Ci ha colpito molto la figura di Padre Kolbe che nel campo di concentramento di Auschwitz ha offerto la sua vita per salvare un compagno di prigionia. Secondo una testimonianza, Padre Kolbe disse a colui che gli fece l iniezione mortale nel braccio: Lei non ha capito nulla della vita e mentre questi lo guardava con fare interrogativo, soggiunse:. l odio non serve a niente solo l amore crea!.

Anche a Gandino vi sono stati uomini e donne coraggiosi che hanno aiutato molti Ebrei a nascondersi nel periodo in cui essi erano perseguitati. ESPERIENZA DELLA MAMMA DELLA SIGNORA GIULIANA Venerdì 8 Aprile siamo andati alla casa della signora Giuliana Canali, ci ha raccontato che la sua mamma quando lei era piccola aveva ospitato due persone ebree. Era una mattina del periodo di guerra quando a casa Canali si presentarono alla porta un ragazzo e sua madre, dissero che erano Ebrei e cercavano rifugio per scappare dai tedeschi. La mamma di Giuliana all inizio era titubante perché aveva molta paura, ma riuscirono a convincerla. Lei li fece nascondere in una stanza con un camino e un piccolo cucinino; il ragazzo, Marco, quando in casa sentiva dei rumori strani si nascondeva nel camino e così lo avevano chiamato Marco alla colonna perché stava spesso appoggiato alla colonna vicina al camino pronto a rintanarsi lì. Quando la mamma di Giuliana riferì al suocero che aveva nascosto degli Ebrei lui si arrabbiò molto, ma lei lo convinse dicendogli che dovevano affidarsi a Dio. Un giorno a Gandino arrivarono i tedeschi e iniziarono a perquisire alcune case. Anche la casa di Giuliana fu presa di mira. I tedeschi entrarono e perlustrarono il piano terra, poi salirono le scale e arrivarono fino a metà, videro solo la stanza col numero cento, cioè il bagno e non si accorsero che lì vicino c era l accesso all alloggio degli Ebrei. Così scamparono questo pericolo e si resero conto che Dio li aveva davvero protetti.

I partigiani sono stati presenti sulle nostre montagne ed hanno contribuito in modo significativo alla guerra di liberazione. Oggi non possiamo non ricordare l episodio avvenuto in Malga Lunga il 17 novembre 1944. La conquista della libertà è stato un cammino difficile che è costato molte vite. Sono nato per conoscerti Sul quaderno di scolaro sui miei banchi e sugli alberi su la sabbia e su la neve scrivo il tuo nome.. Su ogni pagina che ho letto su ogni pagina che è bianca sasso sangue carta o cenere scrivo il tuo nome Sopra il lume che s accende sopra il lume che si spegne scrivo il tuo nome E in virtù d una parola ricomincio la mia vita. Sono nato per conoscerti per chiamarti Libertà.

Queste esperienze ci hanno fatto capire che se oggi noi viviamo in un paese libero è perché queste persone hanno combattuto affinchè questo potesse accadere. Il Signor Giovanni ci ha salutato dicendo: Non ci deve essere più un altra guerra. Ora sta a voi difendere e far brillare la pace. AVEVO UNA SCATOLA DI COLORI Avevo una scatola di colori Brillanti, decisi e vivi; Avevo una scatola di colori Alcuni caldi, altri molto freddi. Non avevo il rosso per il sangue dei feriti, Non avevo il nero per i pianto degli orfani, Non avevo il bianco per le mani e i volti dei morti, Non avevo il giallo per le sabbie ardenti: Ma avevo l arancio per la gioia della vita, Ed il verde per i germogli e i nidi, ed il celeste dei chiari cieli splendenti, Ed il rosa per i sogni ed il riposo. Mi sono seduta E ho dipinto la pace. (T.SOREK) Bambina Israeliana

Generale, il tuo carro armato Generale, il tuo carro armato è una macchina potente spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista. Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido d'una tempesta e porta più di un elefante. Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico. Generale, l'uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare. Brecht

CLASSI QUINTE A. S. 2015-2016