Zeus (Giove) Ares (Marte) Atena (Minerva) Efesto (Vulcano) Afrodite (Venere)

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Afrodite (Venere) Ares (Marte) Atena (Minerva) Zeus (Giove) IL PANTHEON GRECO La parola Pantheon viene dal greco pan= e tèos= ; indica perciò l insieme di tutti gli dèi greci. Gli uomini dell antica Grecia possedevano molte conoscenze, tuttavia molti fenomeni erano per loro misteriosi e ignoti. Allora tentarono di dare spiegazioni ai fenomeni più complessi inventando le divinità; ognuna di esse aveva uno specifico potere. Oltre a poteri sovrumani tutti gli dèi greci avevano un carattere molto simile a quello degli esseri umani e potevano essere collerici, gelosi, vanitosi A. osserva le immagini e ascolta le informazioni dell insegnate. Poi per ogni divinità scrivi le informazioni essenziali: dominio, poteri, simboli, altro. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Efesto (Vulcano) 9. 10. 11. 12.

Pagine informative per l Insegnante La mitologia greca, cioè la storia degli dèi, degli eroi e dell origine del mondo secondo gli antichi Greci, ai giorni nostri può essere conosciuta essenzialmente attraverso i testi di antichi autori. Oltre alle fonti scritte possono venire in aiuto anche le rappresentazioni artistiche a carattere mitologico del periodo che va dal 900 all 800 a.c. Tra i testi scritti i più importanti sono la Teogonia del poeta Esiodo (VII secolo a.c.) e l Iliade e l Odissea di Omero (forse VIII secolo a.c.). Raccontano i miti che Zeus, re degli dèi, scelse di costruire la sua dimora su una montagna della Grecia, a quei tempi considerata la più alta del mondo: l Olimpo. L Olimpo, coperto da ghiacciai, era invisibile perché era sempre avvolto da un mantello di nuvole che lo incappucciavano ben bene. Gli dèi lo raggiunsero là. Ecco perché furono chiamati Olimpi. Conosciamo alcuni dèi, uno alla volta. Zeus: era il capo degli dèi, nato da Cronos. Dio supremo dell Olimpo, signore del fulmine. Fu sottratto dalla madre Rea al padre Crono, che voleva divorarlo, e lo nascose in una grotta del monte Ditte. Diventato adulto, detronizzò il padre con l aiuto di Meti (la prudenza) e sposò Era. Da unioni diverse ebbe molti figli, tra i quali Apollo e Artemide, Hermes, Persefone, Dioniso, Perseo, Eracle, Elena, Minosse e le Muse. Dalla legittima moglie Era secondo la tradizione ebbe Ares, Ebe, Efesto e Ilizia. Tali rapporti amorosi venivano consumati da Zeus anche sotto forma di animali (cigno, toro, ecc.) infatti tra i suoi enormi poteri egli aveva anche quello di tramutarsi in qualsiasi cosa volesse. Da lui dipendevano i fenomeni atmosferici, come la pioggia, la neve e le nubi,... I simboli sono la folgore, l'aquila, la quercia, lo scettro e la bilancia. Era: regina degli dèi, protettrice del matrimonio, sposa di Zeus, dea bellissima. Alcuni dicono che era invidiosa della dea Afrodite perché era la più bella tra le dee. Era anche molto gelosa ma a ragione, perché il marito la tradiva spesso. I simboli sono il pavone, il melograno, la corona, il cuculo, la leonessa e la mucca. Artemide: dea della caccia e sorella gemella di Apollo, rappresentava la luna, mentre Apollo era il Sole. I simboli sono la Luna, il cervo, il cane, l'orsa, il serpente, il cipresso, l'arco e le frecce. Poseidone: fratello di Zeus e di Ade, era il dio del mare, signore dei terremoti e dei cavalli. Viveva negli oceani, tra Nereidi e Tritoni, e ne usciva guidando un carro trainato da cavalli alati. Il suo scettro reale era il tridente. I simboli sono il cavallo, il toro e il delfino. Ares: dio della "Guerra", della "Violenza" e dello "spargimento di sangue". I simboli sono il cinghiale, il serpente, il cane, l'avvoltoio, la lancia e lo scudo. Figlio di Zeus e Hera, tutti gli

altri dèi (esclusa Afrodite) lo disprezzavano. Il suo nome latino, Marte, ha dato origine alla parola "marziale". Atena: dea della "Saggezza", della "Sapienza", della "Guerra strategica, della guerra difensiva e della guerra fatta per giusta causa" e dell'"artigianato". I simboli sono la civetta e l'ulivo. Figlia di Zeus e dell'oceanina Meti, nata dalla fronte del padre già adulta e armata, dopo che questi aveva ingoiato la madre trasformata da lui stesso in una mosca. È la sacra protettrice della città di Atene. Ermes: messaggero degli dèi, dio del "Commercio", dell'"eloquenza" e dei "Ladri". I simboli sono il caduceo, i sandali, il cappello alato, la cicogna e la tartaruga, con il guscio della quale creò la lira. Apollo: era il dio di tutte le "Arti", della "Musica", della "Poesia", della "Profezia" e del "tiro con l'arco". La sua ira origina la Peste. I simboli sono il sole, la lira, l'arco e le frecce, il topo. Era il fratello gemello di Artemide. Afrodite: il suo nome deriva da afros che vuol dire schiuma; perciò si ritiene che sia nata dall'onda del mare. Viene rappresentata con il corpo adorno di rose e mirtilli, con solo un velo addosso; si sposta su un carro tirato da passeri, colombe e cigni ed è accompagnata da ninfe e da amorini festanti. Tutte le dee erano gelose della sua bellezza: era la più bella tra le dee. Sposata con Efesto, ha comunque avuto molte storie extra coniugali, soprattutto con Ares. I suoi simboli sono la colomba, la mela, l ape, e la rosa. Dioniso: era il dio della viticoltura, del vino e delle feste. Siccome era un dio molto chiassoso i Latini lo chiamarono Bacco, che significa "clamore" e da cui deriva la parola italiana baccano. Era figlio di Zeus e di Sèmele. Sèmele era la bellissima figlia del re di Tebe. Era, gelosa, decise di farla morire: prese le sembianze della nutrice della giovane e insinuò nell'animo della fanciulla che Zeus non l'amasse; le propose perciò di metterlo alla prova. Il dio le si mostrava sempre sotto l'aspetto di un mortale, allora Sèmele chiese a Zeus di mostrarsi come dio per dimostrargli il suo amore; invano Zeus cercò di dissuaderla, spiegandole il pericolo a cui andava incontro. Sèmele insistette e quando Zeus le si mostrò in tutto il suo splendore e coi fulmini in mano, la povera ragazza non poté resistere alla vampata di calore che Zeus emanava. Con Sèmele sarebbe morto anche il piccolo che stava per nascere se non fosse stato per Zeus, che gli fece schermo con l'egida (il suo scudo), lo prese dal grembo della madre e lo cucì nella sua coscia fino al momento della nascita. Passati nove mesi, Zeus fece uscire il dio dalla coscia; lo affidò ad Hermes perché lo portasse dalle ninfe che lo nutrirono e allevarono. I suoi simboli sono la vite, l'edera, la coppa. Efesto: era il nome greco del dio del fuoco e Vulcano era il nome che i Romani gli attribuivano. Ecco spiegato perché la montagna col fuoco veniva chiamata "vulcano", perché sede delle fucine di Efesto. Efesto è figlio di Zeus e di Era; è zoppo, secondo Omero, perché Zeus lo aveva scagliato giù dall'olimpo dopo che il figlio aveva preso le difese di Era durante un litigio. Efesto era rotolato per un giorno

intero finché non era arrivato nell'isola di Lemno. Efesto da allora fece il fabbro: nelle sue fucine fabbricava armi invincibili per gli dèi e per gli eroi. Per sé creava oggetti straordinari, poltrone bellissime in oro tempestate di pietre preziose colorate, ancelle - robot che si muovevano proprio come se fossero di carne ed ossatavolini con tre gambe che, a seconda del comando, si spostavano velocemente, piani di appoggio molto funzionali dal momento che egli doveva appoggiarsi spesso, visto che era claudicante e si stancava facilmente. I suoi simboli sono il fuoco, l incudine e il martello. Demetra: sorella di Zeus, è la dèa della fertilità, dell agricoltura e delle stagioni. I suoi simboli sono il papavero, il grano, la fiaccola e il maiale. Ade: è il fratello di Zeus e cerca sempre di soppiantarlo sul trono degli dèi. Dio degli Inferi e dell'oltretomba, ha il controllo delle anime dei defunti e infligge loro punizioni o in alternativa piaceri eterni. I suoi simboli sono lo scettro delle tenebre e l inseparabile cane a tre teste, Cerbero. Persefone: è la moglie di Ade e quindi regina degli Inferi.

Fonti archeologiche Achille uccide un prigioniero troiano Cratere etrusco

Apollo e Artemide Coppa attica a figure rosse

Ulisse e Polifemo Anfora protoattica in stile bianco e nero

Achille e Patroclo ceramica a figure rosse

Dioniso con satiri interno di una coppa a figure rosse

Leda, regina di Sparta, e il cigno (Zeus) copia di un dipinto di Michelangelo, andato perduto

Nozze di Peleo e Teti dipinto di Hans Rottenhammer, pittore tedesco (1564-1625)

Lo Zeus di Otricoli (comune dell Umbria, in provincia di Terni)- copia in marmo di un originale greco del IV secolo a.c. Buon lavoro. Bisia (Silvia Di Castro) www.latecadidattica.it