Brevetti, disegni, modelli, software e marchi detassati con il nuovo patent box

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Transcript:

Ai gentili clienti Loro sedi Brevetti, disegni, modelli, software e marchi detassati con il nuovo patent box Premessa Con i commi da 37 a 45 della legge di stabilità per il 2015 è stata prevista l introduzione, nel nostro ordinamento, di un regime agevolato che consente la detassazioni dei redditi derivanti da beni immateriali, nonché sulle plusvalenze derivanti dalla cessione degli stessi. Il regime, di carattere opzionale, si potrà applicare ai titolari di reddito d impresa, anche nel caso in cui non siano residenti in Italia ma siano titolari di una stabile organizzazione nel paese. L agevolazione consiste nella detassazione percentuale dei redditi prodotti dai beni immateriali (30% per l anno in corso, aumentata al 40 ed al 50% per i due anni successivi), calcolata in relazione al rapporto tra spese generali e spese agevolabili. Per le cessioni di beni immateriali, invece, viene riconosciuta la detassazione della plusvalenza nel caso di reinvestimento della stessa in ricerca (come meglio illustrato nel proseguo). Illustriamo, dunque, le potenzialità dell istituto, che può riguardare tanto i brevetti quanto i disegni, i modelli, i marchi ed i software protetti da copyright (solo per citare gli esempi più comuni). Il patent box La legge di stabilità per il 2015 ha previsto l introduzione di un regime (opzionale) per la tassazione dei redditi derivanti da beni immateriali. Secondo quanto stabilito dal comma 37, i soggetti titolari di reddito d'impresa possono optare per l'applicazione del nuovo regime agevolato. In tal caso, l'opzione ha durata per cinque esercizi sociali ed è irrevocabile. Possono accedere alla misura, ai sensi del comma 41, i soggetti che svolgano le attività di ricerca e

sviluppo, anche mediante contratti di ricerca [ ] ovvero con università o enti di ricerca e organismi equiparati [ ]. In riferimento alla disciplina fiscale, il comma 39 stabilisce che i redditi dei soggetti indicati al comma 37 derivanti dall'utilizzo di opere dell'ingegno, da brevetti industriali, da marchi d'impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, non concorrono a formare il reddito complessivo in quanto esclusi per il 50 per cento del relativo ammontare. In caso di utilizzo diretto dei beni indicati, il contributo economico di tali beni alla produzione del reddito complessivo beneficia dell esclusione, a condizione che lo stesso sia determinato sulla base di un apposito accordo raggiunto con l Agenzia delle Entrate nell ambito di una procedura di ruling. Secondo quanto previsto dal comma 40, invece, non concorrono a formare il reddito complessivo in quanto escluse dalla formazione del reddito le plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni [ ], a condizione che almeno il 90 per cento del corrispettivo derivante dalla cessione dei predetti beni sia reinvestito [ ] nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali [ ]. OSSERVA Ai sensi del comma 43, l'esercizio dell'opzione di cui al comma 37 rileva anche ai fini della determinazione del valore della produzione netta in riferimento all IRAP. Le disposizioni in commento, ai sensi del comma 45, si applicano a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, quindi già dall anno in corso. Opzione ed applicazione Come anticipato in premessa, il nuovo regime agevolato introdotto dalla legge di stabilità per il 2015 ha carattere opzionale. Nel caso di esercizio dell opzione: il contribuente non può revocare la stessa; l opzione esplica i propri effetti per 5 anni.

Secondo quanto previsto dall articolo 1 della legge n. 190/2014, possono accedere all agevolazione (o meglio al regime opzionale agevolato) i titolari di reddito d impresa. Il decreto ha specificato che rientrano nell ipotesi i seguenti soggetti 1 : persone fisiche che esercitano attività commerciali; società di capitali, cooperative e di mutua assicurazione; enti diversi dalle società, trust, che esercitano attività commerciale; società in nome collettivo ed in accomandita semplice; stabili organizzazioni. Con specifico riferimento all ambito territoriale di applicazione, invece, viene stabilito che possono esercitare l opzione (anche) società, enti o trust con o senza personalità giuridica non residenti nel territorio dello Stato a condizione che siano residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali sia stato instaurato effettivamente uno scambio di informazioni. Ambito soggettivo Soggetti residenti L agevolazione si applica a coloro che producono reddito d impresa, senza alcuna eccezione rispetto alla forma giuridica adottata Soggetti non residenti Possono accedere società, enti di ogni tipo, trust con o senza personalità giuridica possono accedere a condizione di essere residenti in Paesi con i quali sia in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo. L agevolazione riguarda i redditi che derivano dall utilizzo delle opere d ingegno, disegni e modelli, brevetti industriali, marchi d impresa, processi, formule e informazioni del campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. L agevolazione può essere fruita in tre ipotesi: concessione in uso dei beni immateriali; utilizzo diretto dei beni immateriali; 1 Rimangono escluse le società assoggettate a procedure di fallimento, amministrazione straordinaria o liquidazione.

plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni immateriali. Le ipotesi agevolate Concessione in uso Utilizzo diretto (reddito determinato con procedura di ruling) Plusvalenze da cessione (reinvestite nella manutenzione/sviluppo di altri beni immateriali+ ruling) Nell ipotesi di utilizzo diretto dei beni immateriali, come si vedrà, è necessaria una procedura di individuazione del reddito che può essere assoggettato all agevolazione (procedura di ruling). In riferimento alla terza ipotesi, invece, la detassazione della plusvalenza è vincolata al reinvestimento delle somme nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali agevolabili ed è anche in questo caso previsto il ricorso alla procedura di ruling. Le disposizioni agevolative si applicano a condizione che i soggetti che esercitano l'opzione svolgano le attività di ricerca e sviluppo, anche mediante contratti di ricerca stipulati con società diverse da quelle che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l'impresa ovvero con università o enti di ricerca e organismi equiparati, finalizzate alla produzione dei beni agevolati. Concessione in uso e uso diretto: l agevolazione In riferimento alle prime due ipotesi di concessione in uso e uso diretto, si deve segnalare che per entrambe viene prevista l esclusione dal reddito complessivo di una quota di reddito pari al 30% per il periodo d imposta 2015, 40% per il 2016 e 50% a partire dal 2017 (per i soggetti solari). L esclusione del reddito produce effetti sia in riferimento all imposta sul reddito, sia in riferimento all IRAP.

AGEVOLAZIONE SU CONCESSIONE IN USO E USO DIRETTO Periodo di riferimento (soggetti solari) Quota esclusa dal reddito (imposte sui redditi e IRAP) 2015 30% 2016 40% 2017 50% Nell ipotesi di uso diretto del bene immateriale, la determinazione dell importo di reddito su cui applicare l esclusione richiede la preventiva attivazione di una procedura di ruling, conforme a quanto previsto dall'art. 8 del DL 269/2003. OSSERVA Tale procedura è una forma particolare di interpello che comporta il raggiungimento di un accordo con l'agenzia delle Entrate (di durata di 5 anni) per l individuazione dei componenti positivi di reddito ascrivibili all utilizzo dei beni immateriali e dei criteri con cui procedere all allocazione dei componenti negativi Bisogna segnalare che la procedura di ruling si applica anche nel caso in cui i redditi siano realizzati nell'ambito di operazioni intercorse con società che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l'impresa. La quota di reddito agevolabile è determinata sulla base del rapporto tra: i costi di attività di ricerca e sviluppo sostenuti per il mantenimento, l'accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale (aumentato fino al 30% in corrispondenza ai costi sostenuti per l'acquisizione del bene immateriale o per contratti di ricerca, relativi allo stesso bene, stipulati con società che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l'impresa); i costi complessivi sostenuti per produrre tale bene. Ai fini del calcolo dell agevolazione, sono inclusi nei costi di attività di ricerca e sviluppo: COSTI AMMISSIBILI I Ricerca fondamentale, lavori sperimentali o teorici per acquisire nuove conoscenze. II Ricerca applicata, ovvero pianificata per acquisire conoscenze e capacità da utilizzare per

III IV V VI sviluppare nuovi prodotti/processi. Design, ovvero i costi sostenuti per lo sviluppo, l ideazione e la progettazione di prodotti. Ideazione e realizzazione di software protetto da copyright. Ricerche preventive, test e ricerche di mercato. Attività di presentazione, comunicazione e promozione. Esenzione delle plusvalenze: l agevolazione La terza ipotesi di applicazione dell agevolazione, invece, riguarda le plusvalenze derivanti dalla cessione di beni immateriali. Secondo quanto previsto dal comma 40 dell articolo 1 legge n. 190/2014, non concorrono a formare il reddito complessivo in quanto escluse dalla formazione del reddito, le plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni agevolabili. L agevolazione, tuttavia, non consiste in una vera e propria detassazione delle plusvalenze, ma ad una detassazione vincolata al reinvestimento delle stesse: viene, infatti, richiesto che almeno il 90% del corrispettivo debba essere reinvestito nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni agevolati prima della chiusura del secondo periodo d imposta successivo a quello in cui si è verificata la cessione. Secondo quanto chiarito dal decreto attuativo, le spese interessate dall agevolazione riguardano, i predetti costi ammissibili svolti direttamente dai soggetti beneficiari, mediante contratti di ricerca da università o enti di ricerca, mediante società anche start-up. AGEVOLAZIONE SU CESSIONE Agevolazione Detassazione totale plusvalenza ai fini delle imposte sui redditi e IRAP Condizioni Almeno il 90% del valore della plusvalenza deve essere reinvestito nello sviluppo di altri beni agevolati o nel loro mantenimento (prima della chiusura del secondo periodo d imposta successivo alla cessione). Anche in riferimento a tale fattispecie si deve applicare la procedura di ruling. Restiamo a vs disposizione per qualsiasi chiarimento. Cordiali saluti. Csa International Consulting Srl