Folco Biagi Orlando Cerasuolo Sara Neri Luca Pulcinelli



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RICERCHE SULLE MURA DI VEIO Folco Biagi Orlando Cerasuolo Sara Neri Luca Pulcinelli Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 Folco Biagi Orlando Cerasuolo Sara Neri Luca Pulcinelli RICERCHE SULLE MURA DI VEIO La conoscenza del circuito murario veiente è, come frequente, in gran parte affidata alla documentazione di superficie. Ai pochi saggi di scavo condotti nel secolo scorso dalla Soprintendenza a sud, sull altura di Piazza d Armi, e dalla Scuola Britannica a nord, nei dintorni della Porta Nord Ovest 1, ha di recente fatto seguito un rinnovato interesse in entrambi i settori da parte dell Università degli Studi di Roma e della stessa Soprintendenza per i Beni Archeologici dell Etruria Meridionale (Fig. 1) 2. Quest ultima dal 2003 ha promosso regolari campagne di scavo nella fascia settentrionale di Campetti, puntualizzando e integrando il quadro restituito dalle ricerche inglesi. L articolazione del sistema difensivo, almeno in questo tratto, appare, infatti, più complessa di quella finora nota, come indica la presenza a valle di un grande fossato, obliterato contestualmente allo smantellamento delle soprastanti mura, almeno tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.c. 3. Nella porzione indagata, le mura, composte blocchi di tufo posti di testa e di taglio per una larghezza totale di m 2, si conservano limitatamente a tre ricorsi di fondazione (alt. max m 1,60). La costruzione sfrutta la pendenza naturale del banco e del soprastante deposito stratigrafico, cosicché il lato a valle risulta quasi interamente a vista, mentre sul fronte interno la struttura è incassata in una profonda trincea di fondazione, realizzata a spese di un più antico sistema difensivo a terrapieno (Fig. 2). 1 Ward-Perkins 1959; Murray Threipland 1963. 2 Per le fortificazioni vd. in particolare Boitani 2008; Boitani, Neri, Biagi in questo volume (sezione poster); Biagi, Neri in Bartoloni et al. cds; Boitani et al. cds; più in generale sui risultati dello scavo: Boitani et al 2007-08; Boitani et al. 2009. 3 Dal 2011 la Sapienza Università di Roma ha avviato un nuovo saggio di scavo in corrispondenza della grande struttura quadrangolare ( cd. bastione ) che, già portata in luce nel corso delle precedenti ricerche, si trova in posizione intermedia tra il saggio SBAEM e la localizzazione ipotizzata per Porta Caere. Solo il proseguimento delle indagini, che hanno rivelato al momento la presenza di una porta con diverse fasi edilizie, potrà precisare la cronologia dell impianto e la sua articolazione planimetrica. (Boitani et al. cds). 167 Quest ultimo dato sembrerebbe, inoltre, offrire la possibilità di una diversa lettura per i riporti di terra e pietrame che, evidenziati a ridosso del tratto settentrionale del circuito dai ricercatori inglesi e da essi interpretati quale agger relativo alle mura di epoca storica, potrebbero forse riferirsi alle difese preesistenti. Limitatamente almeno a questo settore, i dati acquisiti permettono, inoltre, di datare l edificazione delle mura in tufo entro la metà del VI secolo a.c., rinvigorendo l ipotesi, da tempo avanzata, di un loro rialzamento cronologico e ponendo, dunque, l evidenza veiente in sostanziale sincronia con quella offerta dai grandi centri etruschi e dalla stessa Roma 4. Per cercare di definire lo stato attuale delle conoscenze sul circuito murario di età arcaica che recinge il pianoro di Veio, è stato avviato negli ultimi anni un organico progetto di ricerca topografica, basato sulla ricognizione diretta ma soprattutto sulla raccolta ed analisi critica delle informazioni provenienti dalla cartografia storica, dalla documentazione e dalle descrizioni edite a partire dai primi decenni dell Ottocento. Il lavoro, svolto in parallelo alle indagini archeologiche a Piazza d Armi e ancora in fase di realizzazione, ha privilegiato finora il lato occidentale del pianoro dell abitato, affacciato sulla valle del Fosso Piordo. Un primo risultato di grande interesse è stato il recupero e la contestualizzazione del ricco dossier relativo alla zona sovrastante il santuario di Portonaccio 5. Di particolare utilità è risultata l analisi delle carte del Gell annotate dal Gerhard (1832) 6, del Lanciani (ca. 1889) 7 e dello Stefani (1921) 8, che ha permesso di riconoscere sul terreno e posizionare correttamente tracciati stradali e dettagli topografici descritti dagli autori ottocenteschi e scomparsi in realtà solo in tempi relativamente recenti 9. È stato così possibile identificare la tagliata viaria tuttora visibile 4 Datazioni supportate da dati stratigrafici sono disponibili per Tarquinia, le cui mura sono ascrivibili alla metà del VI secolo a.c. o poco prima (Baratti et al. 2008); Roselle, con circuito degli anni centrali del VI sec. a.c. (Cygielman - Poggesi 2008, p. 248); Populonia, la cui prima cinta è datata al pieno VI secolo a.c. (Bartoloni 2012a, p. 280, con bibl.) e Roma, inizialmente con fortificazioni limitate a singoli rilievi e, poi, a partire dalla metà del VI secolo a.c., con cinta unitaria in tufo grigio riferita a Servio Tullio (Cifani 2008, pp. 256-260, quadro di sintesi con localizzazioni e bibl. precedente); tra i centri del Lazio si ricordano inoltre Lavinium e Decima con mura in opera quadrata della metà del VI secolo a.c. (Guaitoli 1984, p. 371, con bibl.). 5 Cerasuolo - Pulcinelli 2007, con ampia bibl. 6 Gell 1832, con commento in Gerhard 1832. 7 Cfr. Delpino 1999, pp. 77-81, nota 24, tavv. 4-5. Si veda anche la precedente pianta del Canina (ibid., tav. 3). 8 Stefani 1953, tav. 1. 9 Si vedano in particolare le considerazioni di Dennis 1883 3, I, p. 17. Cfr. anche Nibby 1849 2, III, pp. 432 e 434 per un altra testimonianza delle ingenti distruzioni di resti archeologici avvenute in quel tempo.

RICERCHE SULLE MURA DI VEIO Folco Biagi Orlando Cerasuolo Sara Neri Luca Pulcinelli Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 a sud-est dell area archeologica di Campetti con la porta antica segnalata da tutti gli autori citati. Al passaggio della via antica che da tale varco doveva uscire va probabilmente collegato anche il drenaggio della valle antistante per mezzo del grande cunicolo che deviava le acque del fosso, sfruttato a partire dall XI secolo per l impianto di un mulino 10. La tagliata individuata però non doveva verosimilmente corrispondere alla porta vera e propria, ma trovarsi in una posizione più alta e arretrata. Le mura, di cui è stato rinvenuto nella fitta macchia un tratto di oltre 20 metri conservato per un altezza di almeno cinque assise, apparentemente sfuggito alle ricerche precedenti ma forse già visto a suo tempo dal Dennis 11, non seguivano in questo punto il ciglio tattico ma sfruttavano un gradone più basso posto a mezza costa (Fig. 3). Il ritrovamento nella località nota come Valloncello dei Campetti di uno dei saggi eseguiti dallo Stefani nel 1917-1921 permette di precisare ulteriormente il tracciato della cinta muraria. In questo punto l archeologo individuò a suo tempo un robusto tratto di muratura in blocchi di tufo dello spessore di tre filari, conservato in altezza per almeno quattro assise, interpretato dallo scavatore come sostruzione del lastricato della strada romana che da qui saliva al pianoro della città provenendo dal Portonaccio 12. Alla luce degli altri rinvenimenti sembra però più agevole riconoscere nei resti un segmento delle mura urbiche che dovevano sbarrare la vallata formando una rientranza a mo di tenaglia, secondo uno schema ben noto nell architettura militare etrusco-italica 13 (Fig. 4). 10 Sul cunicolo cfr. Ward-Perkins 1961, pp. 50-51; Judson - Kahane 1963, pp. 88, 91-92; Ravelli - Howart 1988, p. 69. Per il mulino si rimanda a Ward-Perkins 1961, pp. 79-80; Tomassetti 1979 2, III, pp. 97-100. 11 Cfr. Dennis 1848, I, p. 5: l identificazione risulta quanto mai incerta, anche perché in questo punto la pianta annessa risulta decisamente schematica. Anche Nibby 1849 2, III, pp. 431-432 sembra segnalare dei resti delle mura a sud della porta di Portonaccio («de Sette Pagi» secondo lo studioso) e nella vicina località del Valloncello, anche se tutta la sua ricostruzione appare in questo punto viziata dall inverosimile identificazione di Isola Farnese con l acropoli dell antica città. 12 Stefani 1953, p. 95. Per altre scoperte effettuate nei dintorni cfr. Giglioli 1923, p. 166. 13 Pulcinelli 2010, p. 29; in generale Fontaine 2008, pp. 206-209. Il principio trova monumentale applicazione nella cinta muraria di Tarquinia (su cui cfr. Fontaine 1994, pp. 77-78 e Baratti et al. 2008, p. 158) e nelle Mura Serviane di Roma (Säflund 1932, pp. 258-267), nonché a Veio stessa («Valchetta Postern»: Ward-Perkins 1961, pp. 16, 36). 168 Le ricognizioni condotte fino all estremità meridionale del pianoro dell abitato, oltre a constatare la totale scomparsa dei resti di mura indicati a sud di Portonaccio dalle carte del Gell e del Dennis, hanno permesso di migliorare la conoscenza del tratto di mura segnalato dal Ward Perkins 14 nella parte bassa della Valle delle Vignacce, oggi riconoscibile solo con una certa difficoltà a causa della fitta vegetazione. Si tratta di un possente muro in opera quadrata affiorante dal terreno per almeno tre assise, impostato quasi alla base del fianco meridionale della valle ed originariamente collegato ad angolo retto con il tratto visto dagli inglesi, che tagliava trasversalmente la valle. Anche in questo caso si può ricostruire facilmente l esistenza di una profonda tenaglia posta a sbarrare la valle in posizione arretrata, sfruttandone il punto più stretto (Fig. 5). Proseguendo verso sud, non è possibile scorgere più alcuna traccia della cinta muraria, fatta eccezione per alcuni incerti resti di murature e di tagli nel tufo presso la probabile porta detta di Valle La Fata, la cui presenza era già stata ipotizzata dal Nibby 15. Se il silenzio degli autori ottocenteschi si può spiegare con il fatto che questi dalle Vignacce muovevano verso sud passando all interno del pianoro lungo la strada che ancora oggi si percorre per raggiungere Piazza d Armi 16, più sorprendente appare la totale scomparsa degli abbondanti resti segnalati in anni più recenti dagli inglesi, forse dovuta all incalzare dei lavori agricoli e dei mezzi meccanici 17. Un ultima notazione riguarda alcuni resti posti all incirca di fronte a Piazza d Armi, che attrassero l attenzione del Dennis 18. Si tratta di un segmento delle mura urbiche parzialmente crollato, venuto alla luce casualmente pochi anni prima in seguito ad una frana e denominato per la sua forma la Scaletta, al tempo visibile per la considerevole altezza di otto assise, erroneamente interpretato dal viaggiatore inglese come una postierla raggiungibile mediante una scalinata. Grazie ad una attenta rilettura del testo risulta chiaro, diversamente da quanto indicato dall autore nella pianta allegata, che il muro in questione (di cui apparentemente nulla è più visibile al giorno 14 Ward-Perkins 1961, fig. 6. 15 Nibby 1849 2, III, p. 432. Sulla porta cfr. Ward-Perkins 1961, pp. 13-14. 16 Come si può chiaramente ricavare da Dennis 1848, I, pp. 6-7. 17 Ward-Perkins 1961, p. 38. Tuttavia si deve segnalare come già il Nibby (1849 2 ) ricordava tra la porta detta di Valle la Fata e Piazza d Armi solamente «tracce del taglio artificiale» che doveva sostenere le fortificazioni. 18 Dennis 1848, I, p. 11.

RICERCHE SULLE MURA DI VEIO Folco Biagi Orlando Cerasuolo Sara Neri Luca Pulcinelli Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 d oggi) si doveva trovare non in direzione della Valle del Piordo, quanto piuttosto sul fianco della valletta che separa il pianoro della città da Piazza d Armi, verosimilmente in prossimità dell altra porta che si apriva in questa posizione 19. In questo punto, d altra parte, già nel 1830 secondo il Gell «si lasciano ancora vedere molte pietre quadrate nel terreno e fra i cespugli, da chi è abituato a simili ricerche» 20. Riferimenti bibliografici Folco Biagi Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze dell Antichità rsk@live.it Orlando Cerasuolo University at Buffalo - The State University of New York Institute for European and Mediterranean Archaeology (IEMA) Department of Anthropology & Department of Classics orlando.cerasuolo@gmail.com Sara Neri Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze dell Antichità s-neri@hotmail.it Luca Pulcinelli Sapienza Università di Roma Dipartimento di Scienze dell Antichità luca.pulcinelli@tiscali.it Baratti et al. 2008: G. Baratti - M. Cataldi - L. Mordeglia, La cinta fortificata di Tarquinia alla luce della nuova documentazione, in O. Paoletti (a cura di), La città 19 Gate C, identificata con la «Porta Romana» del Gell e la «Porta Fidenate» del Nibby (Nibby 1849 2, III, p. 432), dove lo stesso Dennis aveva avuto modo di osservare un ulteriore tratto delle mura (Dennis 1848, I, p. 7; lettera P nella pianta allegata). Cfr. anche Ward-Perkins 1961, pp. 14-16. 20 Gell 1832, p. 11. 169 murata in Etruria, Atti del XXV Convegno di Studi Etruschi ed Italici (Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi 2005), Pisa-Roma 2008, pp. 155-169. Bartoloni 2012a: G. Bartoloni, L architettura, in Bartoloni 2012b, pp. 253-308. Bartoloni 2012b: G. Bartoloni (a cura di), Introduzione all Etruscologia, Milano 2012. Bartoloni et al. cds: G. Bartoloni - V. Acconcia - B. Belelli Marchesini - F. Biagi - O. Cerasuolo - S. Neri - F. Pitzalis - L. Pulcinelli - D. Sarracino, Progetto Veio: novità dalle ultime campagne di scavo, in ScAnt 19, 1, cds. Boitani et al. 2007-08: F. Boitani - S. Neri - F. Biagi, La donna delle fornaci di Veio-Campetti, in G. Bartoloni - M.G. Benedettini (a cura di), Sepolti tra i vivi. Buried among the living. Evidenza ed interpretazione di contesti funerari in abitato, Atti del Convegno Internazionale (Roma 2006), in ScAnt 14, 2, 2007-08, pp. 833-868. Boitani 2008: F. Boitani, Nuove indagini sulle mura di Veio nei pressi di porta Nord-Ovest, con appendice di S. Neri, F. Biagi, in O. Paoletti (a cura di), La città murata in Etruria, Atti del XXV Convegno di Studi Etruschi ed Italici (Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi 2005), Pisa-Roma 2008, pp. 135-154. Boitani et al. 2009: F. Boitani - S. Neri - F. Biagi, Novità dall impianto produttivo della prima età del Ferro di Veio-Campetti, in I mestieri del fuoco. Officine e impianti artigianali nell Italia preromana (OE, 1), Roma 2009, pp. 23-42. Boitani et al. cds: F. Boitani - F. Biagi - S. Neri, Le fortificazioni a Veio tra Porta Caere e Porta Nord-Ovest, in Le fortificazioni arcaiche del Latium vetus e dell Etruria meridionale (IX-VI sec. a.c.). Stratigrafia, cronologia e urbanizzazione, Atti della Giornata di Studio (Roma 2013), cds. Cerasuolo - Pulcinelli 2007: O. Cerasuolo - L. Pulcinelli, Contributo allo studio dei dintorni di Portonaccio a Veio in epoca etrusca e romana. Documenti sulle mura urbiche, la porta e la viabilità, in C. Pisu - A. Giuffrida (a cura di), Atti del I Convegno Nazionale Federico Halbherr (Roma 2006), Roma 2007, pp. 83-114. Cifani 2008: G. Cifani, Architettura romana arcaica. Edilizia e società tra Monarchia e Repubblica, Roma 2008. Cygielman - Poggesi 2008: M. Cygielman - G. Poggesi, Cinta muraria di Roselle. Alcune considerazioni alla luce dei recenti lavori di restauro, in O. Paoletti (a cura di), La città murata in Etruria, Atti del XXV Convegno di Studi Etruschi ed Italici (Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi 2005), Pisa-Roma 2008, pp. 245-261. Delpino 1999: F. Delpino, La Scoperta di Veio etrusca, in Ricerche archeologiche in Etruria Meridionale nel XIX secolo, Atti dell Incontro di Studi (Tarquinia 1996), Firenze 1999, pp. 73-85.

RICERCHE SULLE MURA DI VEIO Folco Biagi Orlando Cerasuolo Sara Neri Luca Pulcinelli Scienze dell Antichità 19.2-3 2013 Dennis 1848: G. Dennis, The Cities and Cemeteries of Etruria, London 1848. Dennis 1883 3 : G. Dennis, The Cities and Cemeteries of Etruria, London 1883 3. Fontaine 1994: P. Fontaine, Tarquinia. L enceinte et la porte nord. Contribution à l architecture militaire étrusque, in AA, 1994, pp. 73-86. Fontaine 2008: P. Fontaine, Mura, arte fortificatoria e città in Etruria. Riflessioni sui dati archeologici, in O. Paoletti (a cura di), La città murata in Etruria, Atti del XXV Convegno di Studi Etruschi ed Italici (Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi 2005), Pisa-Roma 2008, pp. 203-220. Gell 1832: W. Gell, Gli avanzi di Veji, in Memorie dell Instituto di Corrispondenza Archeologica 1, 1832, pp. 3-23. Gerhard 1832: O. Gerhard, Aggiunta d osservazioni dell Editore, in Memorie dell Instituto di Corrispondenza Archeologica 1, 1832, pp. 23-29. Giglioli 1923: G.Q. Giglioli, Veio. Ritrovamenti sporadici, in NSc, 1923, pp. 163-173. Judson - Kahane 1963: S. Judson - A. Kahane, Underground drainage ways in Southern Etruria and Northern Latium, in BSR 31, 1963, pp. 74-99. Guaitoli 1984: M. Guaitoli, Urbanistica, in S. Quilici Gigli (a cura di), Archeologia Laziale VI, Sesto Incontro di Studio del Comitato per l Archeologia Laziale (Roma 1983) (QuadAEI, 8), Roma 1984, pp. 364-381. Murray Threipland 1963: L. Murray Threipland, Excavations beside the North West Gate at Veii, 1957-1958, Part II: The Pottery, in BSR 31, 1963, pp. 33-73. Nibby 1849 2 : A. Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de dintorni di Roma, Roma 1849 2. Pulcinelli 2010: L. Pulcinelli, Etruria ellenistica: l architettura militare e l urbanistica, in Meetings between cultures in the ancient Mediterranean, Proceedings of the 17 th International Congress of Classical Archaeology (Rome 2008), in Bollettino di Archeologia on line 1, Volume speciale F/F8/4, 2010, http://151.12.58.75/ archeologia/bao_document/articoli/4_pulcinelli.pdf. Ravelli - Howarth 1988: F. Ravelli - P.J. Howarth, I cunicoli etrusco-latini: tunnel per la captazione di acqua pura, in Irrigazione e drenaggio 35, 1, 1988, pp. 57-70. Säflund 1932: G. Säflund, Le mura di Roma repubblicana, Lund 1932. Stefani 1953: E. Stefani, Veio. Tempio detto dell Apollo. Esplorazione e sistemazione del santuario, in NSc, 1953, pp. 29-112. Tomassetti 1979 2 : G. Tomassetti, La campagna romana antica, medioevale e moderna, Roma 1979 2. Ward-Perkins 1959: J.B. Ward-Perkins, Excavations beside the North-West Gate at Veii, 1957-58, in BSR 27, 1959, pp. 38-79. Ward-Perkins 1961: J.B. Ward Perkins, Veii. The Historical Topography of the Ancient City, in BSR 29, 1961, pp. 1-123. Abstract In recent years, the intense excavation and survey activity of the Veii project has greatly enriched our knowledge of the fortifications of the Etruscan city. In particular, the Campetti excavations have brought to light a segment of the Iron Age ramparts; a clean-up operation has clarified the roads and the organization of the defenses of the Portonaccio area; while other landscape surveys made on the border of the urban plateau allowed us to verify ancient findings as well as to make new interesting discoveries. 170

Fig. 1 Pianta generale di Veio con i tratti delle mura indagati.

Fig. 2 Tratto indagato delle mura presso Campetti, con trincea di fondazione e terrapieno più antico.

Fig. 3 Prospetto dei tratti di mura visibili nella zona al di sopra del santuario di Portonaccio.

Fig. 4 Aspetto attuale del saggio Stefani all estremità meridionale del Valloncello dei Campetti.

Fig. 5 Tratto di mura affiorante sul lato orientale della Valle delle Vignacce.