Le attivita die ntro Missionario. Centro Missionario Diocesano di Vercelli. Me 10,14 " Lasc iate che i bambini ve nga no da me" Sommario: Giugno 2005



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Centro Missionario Diocesano di Vercelli P.zza S.Eusebio, 10 e-mail: missioni.vercelli@tin.it TeI.Fax. 0161-213425 Notiziario Missiofl21rio Giugno 2005 Carissimi amici, dopo I'uscita del prímo numero del nostro notiziario e, lo dico con una punta di orgoglio, dopo ayer ricevuto tanti commenti positivi, ci rilanciamo per un secondo numero, ringraziando la grande disponibilita e professionalita degli studenti deii'i.t.i.s. "G.c. Faccio" di Vercelli. Come potete vedere, questo numero ha come motivo base il nostro rapporto con le attivita sociali dei nostri missionari in Kenya ed in Mozambico con la grande priorita del sostegno economico ed umano nei progetti scolastici che dall'asilo seguono i giovani fino al termine dei loro studi sia primari che secondari, di formazione professionale e, perché no, anche universitario Se dal latino abbiamo scoperto la parola "sponsor" che significa "garante", vorremmo passare da quella meno simpatica di "adozione" all'espressione che ci pare piu appropriata che é "sostegno a distanza". Non si tratta solo di questione di lessico, ma di modi di rapportarci con i nostri giovani amici. Assegnare un bambino ad un sostenitore é un mezzo per far comprendere meglio, attraverso un esempio individuale, la situazione nella sua globalita. E' il modo per riuscire a seguire I'evoluzione del progetto attraverso i progressi di un singolo bambino. Si passa quindi, attraverso i rapporti epistolari e le va rie circolari che speriamo di ricevere almeno un paio di volte I'anno, dalla conoscenza personale di un bambino, all'incontro con la sua famiglia, la sua scuola, la sua societa, la su a cultura. Saremo spinti ed aiutati a dare delle risposte alle tante domande che so rgeranno spontanee. Non mí resta che dirvi grazie per tutto quello che fate anche a nome dei nos tri missionari che ringraziamo di tutto cuore per I'aiuto che ci danno per allargare i nos tri orizzonti. Le attivita die ntro Missionario II centro missionar io si muove su diversi fronti, con lo seo po di portare un aiuto concreto agli " ultimi" che vivono, ancorché dignitosa mente, ma tra mille difficolta, nelle regioni piu povere del mondo. Riteniamo, infatti, che annunciare il Vangelo a tutte le genti non significhi, o non significhi solo, predicarlo, bensl tradur re in scelte di vita (piu o meno radicali) la parola di Cristo. La nostra attenzione é percio indirizzata al coinvolgimento del le comunita parrocchiali al fine di sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone al superamento del modello consumistico per vivere il valore della solidarieta, intesa come gesto di amore e di dono gratuito nei confronti dei piu deboli, restituendo cosl a questo termine, oggi tanto abusato, ii suo significato piu autentico. Per rendere efficace questo percorso diventa allora importante far conoscere i problemi che affliggono I'umanita intera e considerare le rispos te che ad essi vengono date dai vari so etti istituzionali e non, sociali, politici e religiosi; é per questo che il nostro CENTRO da vita a diverse iniziative volte a stimolare la riflessione su grandi temi, quali ingiustizia, sfruttamento, disgregazione culturale, religiosa e ambientale attraverso stampa, mostre, dibat titi e film. Questo é quello che possiamo fare, e faccia mo, quí, senza dimenticare, sottovalutandola, la potenza della preghiera che custodisce ogni nostro gesto (anche il piu ban ale). La cultura missionaria si esprime, pero, anche in impegno sul campo: il CENTRO, infatti, supporta I'opera dei nostri missionari in Ken ya e in Mozambico e organizza percorsi di formazione per i laici che vogliono dedicare un periodo (piu o meno lungo) della loro vita alla condivisione, alla collaborazione, al con fronto con coloro che, benché segnati da du rissime condizioni di sopravvivenza, non han no pero perso la propria identita culturale, i valori fondamentali della convivenza civile e la dignita individuale (com'é documentato dalle foto e da li articoli di queste pagine). Me 10,14 " Lasc iate che i bambini ve nga no da me" Sommario: Pago Reportage dalla Africa: voci in diretta Adozione a distanza non significa possesso Rinnovare l' amore Riflettere a di stanza Un ricordo Un' esortazione

Voci in diretta da chi, in prima persona, e irnpl Scuole at m : l' e "enaa di Inhassoro Nel 200 I iniziammo una presenza missionaria residente ad Inhassoro ; la prima attivit<l che cominciammo fu una scuola materna con 60 bambini, utilizzando la cappella come aula scolastica. Fu un' iniziativa nata in sordina poiche pochi erano i genitori che conoscevano cos' era una scuola materna: era il primo asilo della citta. Inoltre iniziammo a meta anno scolastico con un' insegnante, Felizarda, che non aveva titoli di studio, ma era sveglia e piena di buona volonta: preparammo un programma intensivo e in poco meno di sei mesi i bambini avevano quelle nozioni base per poter affrontare la prima classe elementare senza troppe difficoltá. Qui in Mozambico la scuola e l' unica risposta per uscire dal giro vizioso della miseria. Prima si inizia, prima si vedranno i frutti. Nel 2002 grazie ad una famiglia amica e stato possibile costruire il primo asilo in muratura, che accoglie piu di 150 bambini; inoltre esso funziona come luogo per la formazione degli insegnanti. Anche altri villaggi hanno chiesto l' apertu ra di una scuola materna. Quest' anno la nostra parrocchia gestisce 14 asili. Piu di 500 bambini dai tre ai cin que anni usufruiscono dell' insegnamento pre-pri mario. Nei villaggi si utilizza la cappella costruita con paglia e frasche, ma cio che e impor tante e che i bambini comincino ad impa rare, attraverso giochi, canti e poesie a prendo cosl la strada ad un processo e ducativo piu ampio. In alcuni villaggi l' apertura della scuola materna ha determinato l' apertura di una scuola elementare da parte del Governo evitando che i bambini percorrano lunghe distanze (7-10 km) a piedi sotto ii sole cocente. Periodicamente si convocano le famiglie per metterle al corrente dei progressi dei loro figli e si approfitta per dare informa zioni sulla salute, sull' igiene, sulla preven zione dalle principali malattie. Tutto questo e possibile perche c e un sostegno a distanza di un singolo, di un gruppo, di una parrocchia che si fa carico delle spese vive. EUROPE -.4 TLANTlC OC EAN Por ti... /.; ''; ' ( AFRICA 1. 1 'Jl d.r..,r l ' Al pegno venga premiato con raccolti abbondanti. 11 nostro Centro e ormai polivalente: ci occupiamo praticamente di tutto, dallo studio all'alimentazione, dalle cure mediche alla formazione integrale della percomprenslon Eccoci finalmente con qualche notizia di cui siamo sempre in arretrato. 11 desiderio di tenervi aggiornati sui nostri progetti, realizzati grazie al vostro aiuto, e sempre presente ma... il tempo e tiranno. 11 progetto orto ci tiene Ci occupiamo sona. sempre molto impegna praticamente di La gente comprende ti. Alcuni risultati sano tutto I'importanza di questo visibili e lo sarebbero maggiormente se la pioggia fosse piu copiosa. La gente ora, rincuorata dai successi, si prepara ad affrontare i nuovi lavori dei campi. E' piacevole vedere il fervore di uomini e donne nel dedicarsi aquesta attivita, ci auguriamo che il loro imlavoro e ricorre a noi numerosa e con fiducia, facendoci cosl capire che stiamo, anche se con fatica, lavorando nella giusta direzione, grazie sempre all'aiuto del Signo re. T utto cio ci sprona a continuare, sicuri sempre del vostro appoggio. J)(ün (j!fja

rnpegnato per la crescita di questo continente r inanga»... Un) ancora f~)'j' l <..11.1 /'" 1, q 1, n J A S la t... Un giorno dello scorso anno mentre ero al mercato a fare la spesa mi si avviclna un bambino dallo sguardo simpatico e mi chiede se mi puo aiutare a portare la borsa, ')j. " accetto e per strada scambio alcune parole. La chiacchierata fatta lungo la strada polverosa di Inhassoro e I'inizio di una avventura di accoglienza. Jose, il bambino conosciuto al mercato mi racconta che lui vive in una I I:H,nnO non ba ta mal Dicono che i tempi africani siano incredibilmente lunghi, ma per fare tutto cio di cui c'e bisogno qui alla missione di Maimelane... non bastano ventiquattro ore al giorno. I poveri bussano in continuazione alla nostra baracca nel mercato con "Lar inanga": ancora per i bambini dai sei ai dieci altri bambini: lui non ha faper rinfanzia anni. miglia, i suoi genitori sono morti. Malgrado la sua tenera eci, otto o nove anni, lui provvede a se stesso facendo alcuni lavoretti: porta l' acqua, sposta casse, accompagna i clienti, come me, in cambio di qualche monetina. Mangia quello che trova, resti di frutta invenduta e ogni tanto qualche pane, dono di qualche cuore generoso. Jose e ormai un mio amico e il giorno seguente mi viene a trovare con alcuni suoi coetanei. Sembrano avere la "divisa", infatti i loro vestiti non sono stati toccati dall' acqua e dal sapone da parecchio tempo ed e cosi difficile individuarne il colore origina- stra presenza negli otto asili del mato (bosco) e in questi luoghi abbiamo provveduto a costruire un pozzo per evitare che la gente debba percorrere diversi chilometri per procurarsi solo dieci litri d'acqua. I nos tri sforzi, per evitaporta, ci sono vecchi e Ascolto e aiuto re che siano vani, doammalati a cui offriamo concreto vrebbero pero essere soprattutto ascolto e, se possibile, aiuto concreto. Ci occupiamo anche quotidianamente dei circa duecento ragazzi che supportati dal contributo di coloro che, possedendo il superfluo, mostrino sensibilici nei confronti di chi ha tanto poco. frequentano i corsi scolastici che Per questo contiamo sulla vostra abbiamo attivato e a loro garantiamo oltre all'istruzione, nutrimento dello spirito ma, soprattutto, del corpo. E' necessario, inoltre, portare la no generosici che non ci e mai ven uta a mancare, permettendo cosl la realizzazione di numerosi progetti. CJ)Q11&ta le. I\lessuno di loro va a scuola. Questa realci, che esiste a poche centinaia di metri dalla nostra casa, ci ha messo in discussiorie. Quale sara il loro futuro? E' una domanda che ci siamo posti e ci ha fatto riflettere molto. Ed e per questo che a gennaio di quest'anno abbiamo aperto una casa di accoglienza per bambini orfani, che vivono in situazioni di abbandono: la priorici e La casa di accoglienza e stata chiamata "Lar Inanga" ovvero casa " Ancora", perche vuole essere un' ancora di salvezza per l' infanzia abbandonata. L'abitazione e francescana e i pasti sono frugali, ma c' e un bel clima di allegria e a nessuno manca il necessario. Tutti frequentano la scuola al mattino e il pomeriggio e dedicato ai compiti, al gioco e alle faccende domestiche. Ci siamo chiesti, ma ce la faremo a far fronte alle spese? "La Provvidenza in questi 35 anni di missione non e mai venuta meno. é?a1ea/in_a

doaion a dista a non significa posse Wario oggi e un prete. Si prodiga o tempo pieno per la suo gente che ricorre a lui fiducioso perché e "uno di loro". Dedica il tempo lasdoto /ibero dogli impegn; religiosi, correndo da un vil/oggio o/l'aftro, confortando, soccorrendo, elorgendo anche quegli a;ut; moteríali necessor; quotídiono. 0110 vito Erano bambini bisognosi, quando hanno bussato alla missione di Don Luigi oltre vent'anni fa, ad Isiolo. Eccoli ora, per sone realizzate nel loro ambiente; rappresentano i presupposti per lo sviluppo di uno stato realmente democratico e di un tessuto sociale in progressiva autonomia. Cio e stato res o possibile grazie all'operosita dei nostri missionari e, soprattutto, all'aiuto economico di tanti sponsor. Per conseguire queste professionalid infatti, Paolina Nunu e Wario hanno dovuto completare i loro studi fuori dalle mura della missione e piu precisamente nella capitale, a Nairobi. Lo gicamente quanto il loro" sponsor" inviava annualmente non poteva coprire i costi per il loro mantenimento ( vitto, alloggio, tasse scolastiche, materiale didattico,etc) per cui i missionari han no dovuto attingere al fondo comune delle sponsorizzazioni (cassa in cui confluiscono i soldi di tutti gli sponsorizzati) e... fare un po' di salti mortali, ma.... ne e valsa la pena! Gli euro destinati al sostegno a distanza sono infatti un con tributo che doniamo non al singolo ma al la collettivita. Dobbiamo entrare nell'ordine delle idee che adottare a distanza non significa " possedere" un bambino. Quanto invie remo servira per le necessici primarie e per I'istruzione di tutti i bimbi presenti nella missione, per creare intorno a loro un tessuto sociale robusto e sano, privo di qualsiasi disparita. Per chi e interessato a sostenere un bambino a distanza, suggeriamo una quota annua di 210,00 euro e ricordiamo le seguenti modalita: c/c postale n. 12188132 c/c bancario n. 2708 elc bancario n. 20137 ONLUS (pe!" chi desidera la detrazione fiscale) presso: Banca Popolare di Novara S.p.A. Filiale di Vercelli CIN N - C. ASI 05608 C.A.B. 10000 Indicare sempre il nominativo, I'indirizzo e la causale del versamento. Paotina Nunu gestisce, come infermiero, ii dispensario; o le; ricorrono giovool e antiani. E un esempio per tutte le donne, poiché riesce a far comprendere t'importanza della figura femminile in uno sodeto dove lo donna e ancora molto poco considerata. Questo titolo di studio le consente di lavorare in qualsios; équipe medica.

di a a: in HIi [). ~, A llbyl Margharet e un regalo che mi sono fatta molti anni fa. Volevo sentirmi in qualche modo attiva nell'aiuto a quegli ultimi che un credente non dovrebbe mai dimenticare, a quegli ultimi che sono la faccia piu vera del Dio sofferente che, sul Golgota, tutti avremmo voluto aiutare. Gia allora le adozioni a distanza andavano di moda come occasione per sentirsi migliori, continuando a vivere da benestanti. Molte volte, in questi anni, mi sono chiesta se Margharet abbia un senso profondo o sia solo un gesto di "bassa" carita, se essere solidali con gli ultimi non voglia dire molto di piu, scelte piu radicali, piu coinvolgenti. Sono giunta alla conclusione che e difflcile rispondere a domande cosi vaghe che possono allo stesso modo dare o togliere senso a tutto. II fatto e che, al di la delle mie paturnie, io so che i miei soldi arrivano in Africa, a missionari veri che non gli studi, ed invoca su di noi e sulle avere i missionari nella gestione del nostre famiglie la benedizione di Dio I'organizzazione, o qualche dubbio cercano solo di intervenire su bisogni tanto urgenti e immediati quanto reali, (questo e cio che ogni Natale Margha per il rinnovarsi di un'adozione che, ma si industriano a costruire progetti ret mi scrive), ci fa sentire un po' me dopo I'entusiasmo dei primi anni, duraturi nel tempo. II fatto e che se no distanti dalla poverta di chi ancora, sembra diventare routine, cio che ha anche si puo fare di piu, fare qualcosa e nel 2000, ha fame e sete. E allora non davvero importanza e continuare ad tutt'altro che disprezzabile, e sapere importa se puo nascere, durante I'ado essere fedeli, per quanto possiamo, che Margharet o qualsiasi altro bambi zione qualche incomprensione per le a un gesto che, pur rimanendo picno africano ha da mangiare, prosegue difficolta che in certi momenti possono cola cosa, e un gesto d'amore. 0lLal1:!,W CL Adozione a distanza: a dirlo pare quasi Cosa ne penso! E' un piccolo, continuo un'espressione senza senso, una contrad dolore sapere che qualcuno che ti e caro dizione nei termini, infatti, " adozione a vive in difficolta mentre tu, qui... distanza" cosa significa! Significa che si Sono momenti di rabbia, quando le notiaccetta di esser lontani da chi si vorreb zie ufficiali aggiornano lunghi elenchi di be, emotivamente, vicino ma che si sa, sciagure e cattiverie umane e problemi razionalmente, che e giu- insormontabili, tutto sto e doveroso lasciar vi- "Adozione a distanza quello che pare nascere vere dove e nato, con i cosa significa? da un intero continente propri cari ed il proprio continuamente offeso e orizzonte. vessato... lo sono stata "adottata" come sostenitri Qual e il mio bilancio! Ovviamente posice (mi piace pensarla cosi, come ad una tivo: e una gioia infinita, sapere che un mia personale buona occasione) da pochi cuore innocente, in meno ai suoi, ha anni: solo cinque e mi sento ancora un ricevuto da te, COSI remoto e lontano, un po' novellina dell'esperienza! frammento misero di aiuto. A cura di: Bertolone Enrico. Gobbato Luc a, Gomez Manu el. Ferraris Andrea, Scianguetta G iorgio, Gandaglia Luca. (a llievi dell'i.t.i.s. " Giulio C esare Facc io" Vercelli)

W"Ifi ~ rdo Erano gli anni 1968/69 quando con alcuni amici di un movimento giovanile laico, che si stava attivando in aiuto di alcuni missionari salesiani, effettuai un'esperienza, all'insegna dell'impegno verso i paesi piu poveri, in terra di missione, tra i baraccati e i lebbrosi. Ricordo i grandi motivi ideali e ideologici che animavano il nostro impegno: la carita, la giustizia, le sollecitazioni provenienti dalle encicliche sociali della Chiesa (Pacem in terris, Populorum progressio), le contestazioni stanza di tempo, dopo ayer percorso altre esperienze in altri settori, guardandomi attorno e indietro.! 'Attorno. L'impressione che nei confronti dei popoli in situazione di e strema poverta ci sia un atteggiamento paternalistico e compassionevole, alimentato da certe immagini che ci vengono propinate dai mezzi di comunicazione di massa. L'impressione che alcune iniziative di massa siano I'espressione di puro utilitarismo (dare per avere, investire per trarne profitto). Indietro. Un senso contro il siste ""'he cosa mi e rimasto oggi t di sconforto perma capitalistico a distanza di tanto tempo? ché i problemi anziché diminuire sembrano aumentare e il divario tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri continua a crescere. La convinzione di ayer ricevuto piu di quanto uno pensasse di ayer dato, di essere stato educato da quelle persone: nessuno e COSI ricco da non ayer nulla da ricevere e nessuno e COSI povero da non ayer nulla da dare. La convinzione che quando facciamo qualcosa per gli altri non facciamo nulla di speciale perché semplicemente " restituiamo" loro ció di cui hanno diritto: la carita va a braccetto con la giustizia. La convinzione che farsi carico degli altri, coltivare ideali, utopie, sia per i giovani I'unico modo per non morire dentro e incidere nella trasformazione della societa. Ricordo un detto: "non bisogna solo dare un pesce, ma bisogna insegnare a pescare"; aggiungo che una cosa altrettanto importante e insegnare a... regalare ii pesce pescato. Tanto avete ricevuto, tanto dovete da re. 0tL.1IVw e imperialistico fondato sullo sfruttamento di quei popoli. Ci sentivamo ben attrezzati, sicuri di noi stessi, dei nostri programmi, delle nostre soluzioni dei loro problemi. E invece. immersi nella loro realci. ben presto ci si accorse che bisognava ascoltare, imparare, condividere. accettare che la concezione del tempo e dello spazio la erano un'altra cosa, che quelle erano persone al nostro pari. Che cosa mi e rimasto oggi, a diu Siate un segno vivente della bonta di Dio: bonci nei vostri occhi, bonta nel vostro viso, bonta nel vostro sorriso, bonta nel vostro saluto amichevole. Nelle baraccopoli, per i poveri siate il segno luminoso della bonci di Dio. Ai bimbi, ai poveri, a tutti coloro che sono soli e soffrono regalate sempre un sorriso di gioia. Non mettete a disposizione soltanto la vostra preoccupazione sollecita: donate il vostro cuore.