Il crollo del comunismo Negli anni 90 del XX secolo scoppia quello che viene definito oggi il terzo dopoguerra, una svolta epocale nel contesto europeo ed internazionale Le contraddizioni delle dittature comuniste fecero implodere l intero sistema dei paesi al di là della cortina di ferro
La svolta della fine dell 89 Alla fine degli anni 80 emersero le contraddizioni interne ai regimi comunisti dell Europa orientale: Fallimento dell economia collettivistica che determinava un tenore di vita assai inferiore agli standard occidentali. Fallimento politico delle repubbliche popolari prive di consenso e in grado di reggersi solo grazie alla repressione militare. Crisi ideologia del marxismo-leninismo e dello stalinismo a fornire alternative valide allo sviluppo occidentale
Prodotta dal 1964 all 89 la Trabant fu il simbolo del modesto tenore di vita nella DDR.
L URSS e la svolta di Gorbacev Intanto nel 1978 venne eletto papa un cardinale polacco Karol Wojtyla con il nome di Giovanni Paolo II Detonatore della svolta è poi la politica del leader dell URSS Gorbacev che basa il suo programma su due slogan: Glasnost: trasparenza Perestroika: ristrutturazione
GLASNOST (trasparenza): pubblicazione di informazioni veridiche e sincere per porre fine all apatia e al comodo torpore della popolazione PERESTROJKA (ristrutturazione): riforme dell economia e della nomenklatura del partito, di fatto una classe di privilegiati refrattari ad ogni riforma Progetto:vasto programma di riforme per combattere la corruzione, liberalizzare la vita pubblica, aperture verso l economia di mercato, liberazione dei prigionieri politici
Michael Gorbacev Lo storico incontro del dicembre 1989 tra il Papa e Gorbacev
Allentatosi il controllo sovietico, nel corso dell 89 Ungheria e Polonia, poi Bulgaria e Cecoslovacchia si danno istituzioni democratiche. L apertura della frontiere della DDR e di Berlino (caduta del muro) è la premessa per la riunificazione della Germania (1990).
In Polonia nel 1980 si forma il sindacato libero SOLIDARNOSC capeggiato dal Lech Walesa, un elettricista dei cantieri navali di Danzica Apertura democratica Poi nel 1989 Solidarnosc vince le elezioni e il 29 dicembre 1989 la Polonia abbandona il regime comunista assumendo il nome di Repubblica di Polonia. Walesa è presidente della Repubblica. Il sindacato coagula l interesse di tutti gli strati sociali, dagli operai agli intellettuali e inoltre è portatore dei valori religiosi del popolo polacco, appoggiato dalla Santa Sede MANIFESTAZIONE IN POLONIA DEL SINDACATO SOLIDARNOSC
UNGHERIA In Ungheria il 2 maggio 1989 si decise di abbattere il filo spinato, la cortina di ferro, sul confine con l Austria Molti tedeschi della germania est iniziarono, con un lungo viaggio, l esodo verso la germania ovest.
Europa prima dell 89 ungheria
CROLLO DEL MURO DI BERLINO
le fughe di massa condussero nel 1989 a una crisi di governo nella Germania Est (Repubblica democratica tedesca) Il 24 e 25 ottobre 1989 cominciarono a Dresda, Berlino e Lipsia imponenti manifestazioni di piazza dove si chiedeva LIBERTA e DEMOCRAZIA (con l elezioni di Gorbacev non si temeva più l intervento sovietico come era successo durante la guerra fredda) Il 10 novembre 1989 si aprono le frontiere nel muro Il 2 ottobre 1990 riunificazione della Germania
muro di Berlino e la "striscia della morte", fotografia del 1986, si intravede una squadra di pionieri che ripulisce la striscia da rifiuti gettati oltre il muro
Il muro di Berlino nel 1988, è visibile una torre di guardia nel settore orientale
Filmato 1 la caduta del muro nei tg italiani
MANIFESTAZIONE A PRAGA 17-11 11-19891989 In Cecoslovacchia grandi manifestazioni guidate da Dubcek, leader della primavera di Praga, e Vaclav Havel. Tutto il paese in sciopero contro il regime fino al 28 dicembre 1989 quando i leader vennero eletti rispettivamente presidente del Parlamento e presidente della Repubblica Nel 1993 due Stati: Repubblica Ceca (Praga) e Repubblica Slovacca (Bratislava)
La ROMANIA di Ceausescu il governo rumeno di Ceasescu era una delle più repressive e chiuse dittature comuniste d europa. Contrario ad ogni tipo di riforma aveva instaurato un regime totalitario e principesco per la sua famiglia e il suo entourage Manifestazioni a Timisoara, manifestazione a Bucarest in favore del dittatore che si trasforma in attacco alla sua figura e poi in guerra civile
CEAUSESCU - Il dittatore venne catturato insieme alla moglie mentre stavano cercando di fuggire. - Vennero processati sommariamente (in diretta televisiva) e fucilati. -Gli ex comunisti occuparono i posti chiave e vinsero le elezioni del 1990 Tentativi di riforma vennero repressi nel sangue come la protesta degli studenti soffocata da squadre di minatori chiamati a Bucarest dal governo (filmato 2 Ceausescu)
ALBANIA Nel 1991 a Tirana manifestazioni di piazza rovesciano il regime di ENVER HOXHA Iniziano le fughe di massa verso la Grecia e l Italial (filmato 3 nave Vlora agosto 1991)
TIEN AN MEN 1989 Giugno 1989: domanda di DEMOCRAZIA e LIBERTA da parte degli studenti in Cina Pacifica dimostrazione di piazza TIEN AN MEN repressa nel sangue, più di mille giovani uccisi e centinaia incarcerati. Totale censura sui fatti e niente riforme (filmato 4 Tien an men)
Il risorgere dei nazionalismi Con il crollo del comunismo si è drammaticamente riproposto il problema delle nazionalità. Problemi di natura etnica e repressione delle minoranze fino alla pulizia etnica, hanno riguardato, in modo più o meno grave tutti i paesi dell ex mondo comunista
Fine dell URSS e indipendenza degli stati 25 dicembre 1991 fine dell URSS e nascita della CSI (comunità di stati indipendenti) da cui negli anni seguenti si staccheranno parti di territorio (la questione delle nazionalità è ancora aperta, es Crimea) Nel 1991 LITUANIA, ESTONIA E LETTONIA si autoproclamano indipendenti dall URSS
IL CAUCASO Giorgia e Armenia si sono dichiarati indipendenti nel 1991 così come l Ucraina e la Moldavia Ogni stato rivendica territori in stati confinanti di religione e etnia vicini. Per questo motivo scoppiano guerre sanguinose e terribili tra Armeni e Azeri, per esempio. cecenia Lotta per l indipendenza da parte della Cecenia: occupazione da parte dei militari russi, attentati terroristici dall altra (attentato al teatro di Mosca 2002 fatti di Beslan? 1/3 settembre 2004)
Crisi della confederazione yugoslava A partire dalla sua creazione, avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, il governo della Jugoslavia mantenne uno stretto controllo sugli spiriti nazionalisti dei popoli jugoslavi, che avrebbero potuto portare a disordini e al collasso della nazione. Con la morte del leader jugoslavo Maresciallo Tito, nel 1980, questa politica di contenimento subì un crollo e scoppia una guerra civile e di secessione
Yugoslavia prima del 1990 Yugoslavia ed est europa oggi
Gli stati della ex-jugoslavia le guerre balcaniche 1991-2001 nascita Slovenia 1991 Nascita Croazia 1991 Il 3/3/1992 il musulmano Itzbegovic dichiara l indipendenza della Bosnia: guerra civile (serbi e croati contro i musulmani di Bosnia) che finisce con gli accordi di Dayton 1995 in cui lo stato di Bosnia è ripartito in due entità autonome: la Federazione Croatobosniaca e la Repubblica Serbia di Bosnia
LA BOSNIA OGGI
-Nel 1998 guerra in Kosovo: i serbi reprimono la minoranza kosovara (albanese), pulizia etnica contro gli albanesi. -1999 intervento della comunità internazionale contro la Serbia, rimangono come osservatori -Nel 2008 il Kosovo si dichiara indipendente - Nasce la MACEDONIA nel 2001 -SERBIA E MONTENEGRO si separano nel 2006 Filmato 5 Guerra in bosnia erzegovina
La pulizia etnica e gli assedi Sarajevo: il 5 aprile 1992 inizia l assedio alla città di Sarajevo che durerà 4 anni circa. La capitale della Bosnia fu attaccata dalle truppe governative serbe. (filmato 6 Sarajevo, 20 anni dopo ) Pulizia etnica: annientamento di un popolo da parte di un altro popolo che vive sullo stesso territorio o in territorio vicino. Guerra casa per casa, il nemico diventa il vicino, deportazioni, campi di concentramento, stupri di massa, massacri
Durante l'assedio di Sarajevo, nella guerra di Bosnia Erzegovina (1992 1995), fu costruito dagli assediati bosniaci il tunnel di Sarajevo, con lo scopo di collegare la città di Sarajevo, che era stata interamente isolata dalle forze serbe, con l'area neutrale dell'aeroporto istituita dalle Nazioni Unite.
Sarajevo
Molte zone della ex jugoslavia subirono la pulizia etnica (enclaves) Gruppi di paramilitari fanatici, mercenari Tigri di Arkan Tristi esempi: Vukovar, 11/7/1995 Srebrenica, città della Slavonia A Srebrenica più di 8000 civili musulmani furono uccisi dai serbi. I caschi blu dell ONU non fecero nulla per impedirlo.
Campo di concentramento di Omarska
Potočari, Srebrenica. Luoghi della memoria di Michele Nardelli Ho un ricordo nitido di quel luglio del 1995, quando i soldati di Ratko Mladić presero Srebrenica e, dopo aver separato donne e uomini, diedero vita al massacro di migliaia di bosgnacchi (bosniaci musulmani) che in quella città avevano cercato la protezione delle Nazioni Unite. Le notizie, in quel tempo, erano frammentarie, eppure viva era la percezione che qualcosa di terrificante stava accadendo in quella guerra senza fine. "Non dovevano esserci testimoni" raccontano le testimonianze raccolte dal Tribunale penale internazionale de L'Aja, tanto che per mesi il genocidio di Srebrenica venne negato, nonostante la denuncia dei famigliari delle vittime di cui si erano perse le tracce. IN RICORDO DI SREBRENICA
Srebrenica
Srebrenica, nel memoriale di Potočari dove si ricordano le 8.372 vittime del primo genocidio in Europa dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale Nella loro uniformità e nell'allineamento perfetto, raccontano la comunità di destino delle tante vite, ciascuna diversa dall'altra, che in quel luglio vennero spezzate dalla ferocia dei miliziani serbi e dall'ipocrisia di una comunità internazionale che mise a protezione di migliaia di profughi centocinquanta ragazzotti olandesi che, nelle rare immagini di quei giorni, sembravano delle comparse imbarazzate, impaurite e talvolta conniventi, come quando brindavano a rakija con i responsabili della mattanza.
Commemorazione del massacro dei musulmani a Srebrenica nel 2006 a Potocari
Un'altra tragedia, quella dell'"operazione tempesta" che l'esercito di Tudjman (con il sostegno logistico della Nato) portò alla conquista (e alla pulizia etnica) della Kraijna e della Slavonia, nonché all'esodo di duecentomila persone, questa volta di nazionalità serba. Finirono nei campi profughi della Republika Srpska e della Serbia e lì dimenticati per anni. Slavonia