REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Documenti analoghi
Tema Articolo Commento Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione conseguente alla condanna penale

i reati contro la pubblica amministrazione

ELENCO DELLE FATTISPECIE PRESUPPOSTO (AI SENSI DELLA L. 190/2012 E AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001)

Quadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione

REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Catalogo Reati L. 190/2012 PTPC

Allegato 6 Reati contro la Pubblica Amministrazione. Reati contro la Pubblica Amministrazione

IL SISTEMA SANZIONATORIO

ALLEGATO N. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CODICE PENALE

I delitti di corruzione e concussione dopo la riforma del 2012

Art. 315 Abrogato dalla L. 26 aprile 1990, n. 86.

IL SEGRETARIO GENERALE

260 PARTE II - CODICE PENALE

Responsabilità penale del veterinario ufficiale

ESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato,

Codice Penale Libro II - Titolo II Dei delitti contro la Pubblica Amministrazione

CODICE ETICO DI ITALIA UNICA

COMUNE DI CORNEDO VICENTINO. Prot Cornedo Vicentino, 03/10/2014

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA Corso di Laurea in Servizio Sociale. Diritto privato e di famiglia

DESCRIZIONE ILLECITO AMMINISTRATIVO DESCRIZIONE REATO DECLINAZIONE IN AMBITO ASSOCIATIVO

PARTE SPECIALE A REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

SIAE Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Allegato 1

IL BENE GIURIDICO E LA TECNICA DI TUTELA

I reati presupposto SISTEMI DI COMPLIANCE E DECRETO LEGISLATIVO 231 DEL Avv. Massimiliano Lissi S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO

CATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001 E DEI REATI RILEVANTI AI SENSI DELLA L.190/2012 DELL A.S.L. DI MILANO

ALLEGATO B. 1) REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Artt. 24 e 25 del D. Lgs. 231/01

Modifiche al codice penale ex legge 190/2012

La legge 190/2012, rubricata "disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione", è

INDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO. I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello

DISCIPLINA DEI REATI PENALI (rif. LEGGE N. 190/2012)

L. 190/2012 E I NUOVI REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Legge 6 novembre 2012, n. 190.

Allegato B REATI RILEVANTI AI FINI DELLA L. 190/2012 E DEL D.LGS. 231/2001

Il nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. 190/2012.

CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI

CATALOGO DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI E DEI REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITA DEGLI ENTI (decreto legislativo 8 giugno 2001, n.

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, adottato ai sensi degli artt. 6. e 7 del D.Lgs. 231/2001, da Biofutura Pharma S.p.a.

esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente materiale.

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ALLEGATO A. ELENCO REATI RILEVANTI AI FINI DELLA L. 190/2012 E DEL D.

Università degli Studi di Foggia Dipartimento di Giurisprudenza Prof. Michele Perilli Conoscenze Informatiche (3 CFU)

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEGLI ARTT. 6 E 7 DEL D. LGS. 231/2001 CODICE : GOV/231/POL-02

Modello Organizzativo

ai sensi del D.lgs. 231/2001

Premessa... pag. 5 Prefazione... 7

C.so Garibaldi, n Roma (RM) Tel Fax ai sensi del D.Lgs. n. 231 del 8 Giugno 2001

LEZIONE 5 TEST A RISPOSTA MULTIPLA. di Vittorio De Chiara. Giugno Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale

Codice penale. Libro II Dei delitti in particolare. Titolo XII Dei delitti contro la persona. Capo III Dei delitti contro la libertà individuale

NUOVO TESTO in vigore dal 27 maggio 2008 Codice penale, articolo 61 Circostanze aggravanti comuni. altro reato; reato;

ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE (ART. 322 C.P.) E CORRUZIONE INTERNAZIONALE

SEZIONE A. Reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Art. 24 D.lgs 231/2001 Art. 25 D. Lgs. 231/2001 Art. 25 decies D. Lgs.

I REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA ai sensi del decreto legislativo 231/2001 e successive modifiche

ALLEGATO 1. al MODELLO DI ORGANIZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO EX. D. LGS. 231/2001. Elenco dei Reati ex D. Lgs. 231/2001. Versione del 18 marzo 2015

Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D. Lgs. 231/01 Parte Speciale 1

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETA' (ART. 47 D.P.R. 28 DICEMBRE 2000 N 445)

Catalogo degli illeciti amministrativi e dei reati presupposto della responsabilità degli enti (decreto legislativo 8 giugno 2001, n.

CATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001

APPROFONDIMENTO SUI REATI

PUBLIES Energia Sicura S.r.l.

Art. 331 c.p.p. Denuncia da parte di pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio.

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ( )

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01

Codice Etico Fincentrale S.p.A.

DEI DELITTI CONTRO LA PERSONA CODICE PENALE, LIBRO II, TITOLO XII, AGG. AL bis. Violenza sessuale.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del d.lgs 231/01) PARTE SPECIALE A

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO


Articoli del Codice Penale

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE

Piano di prevenzione della corruzione Linee di condotta in tema di anticorruzione e trasparenza

ALLEGATO AL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

FIDI IMPRESA E TURISMO VENETO S.C.P.A.

Il nuovo delitto di Autoriciclaggio e l impatto sul Modello Organizzativo. Milano, 16 aprile 2015

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001

Allegato 2 I reati e gli illeciti amministrativi rilevanti ai sensi del D.Lgs.231/01

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO D.LGS. 231/2001. Allegato n. 2 ELENCO REATI

FAMIGLIA DI REATI REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NORMATIVA CHE LI HA INTRODOTTI

FATTISPECIE DI REATI V 0.0 DEL 5/8/2010

ALLEGATO AL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

CATALOGO DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI E DEI REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITA DEGLI ENTI (d.lgs. 231/2001)

SALERNO SOLIDALE S.p.A. Responsabile della Prevenzione della Corruzione Dott.ssa Lidia Carrieri

I REATI RICHIAMATI DAL D. LGS. 231/01

Protocollo di comportamento n. 02. Prevenzione dei reati di cui agli artt. 24 e 25 del D.Lgs. 231/01 CONCUSSIONE E CORRUZIONE

IKEA PURCHASING SERVICES ITALY S.r.l. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE. Allegato 1 Elenco dei Reati

indice SOMMARIO TJ_667_LaNuovaDisciplinaContrastoCorruzione_2015_1.indb :54:58

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231

1 Via Zamboni, Bologna - Tel Fax

PARTE SPECIALE Seconda Sezione. Reati di corruzione e concussione

MODELLO ORGANIZZATIVO D.LGS. N. 231/01 PARTE SPECIALE

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! PARTE SPECIALE

ALLEGATO ELENCO E DESCRIZIONE DEI REATI E DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI PREVISTI DAL D.LGS. 231/2001

Trattativa, stipula, esecuzione dei contratti/convenzioni con la P.A. e con le istituzioni europee

Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime

ELENCO REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETA E DEGLI ENTI EX D. Lgs. 231/2001

IL MODELLO ORGANIZZATIVO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 231/2001

Introduzione del reato di omicidio stradale e nautico e del reato di lesioni personali stradali e nautiche

Catalogo degli illeciti amministrativi e dei reati presupposto della responsabilità degli enti (decreto legislativo 8 giugno 2001, n.

Il decreto legislativo 231 del 2001

ALLEGATO ELENCO E DESCRIZIONE DEI REATI E DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI PREVISTI DAL D.LGS. 231/2001 1

NORMATIVA PER TIPOLOGIA DI VIOLENZA

Studio dell AMMI per una proposta di legge in tema di reati militari

Transcript:

ALLEGATO 2 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1) CORRUZIONE La corruzione consiste in un accordo tra un privato ed un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio mediante il quale il primo dà o promette al secondo una somma di denaro o un altra utilità in vista o a seguito del compimento di un atto del pubblico funzionario. La corruzione è un reato necessariamente bilaterale, nel senso che, per la sua sussistenza, deve esservi una condotta sia da parte del pubblico funzionario, che accetta la dazione o la promessa dell'utilità, che da parte del privato, che dà o promette il denaro o l utilità. In linea generale, salvo alcune eccezioni, il codice penale punisce sia il pubblico funzionario sia il privato. Esistono diverse forme di corruzione prese in considerazione dal codice penale che sono qui di seguito riportate in via non esaustiva. 1.1 Corruzione per l esercizio della funzione Art. 318 c.p. Il pubblico ufficiale che, per l esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da uno a cinque anni. 1.2 Corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio Art. 319 c.p. Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri d ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da quattro a otto anni. 1.3 Corruzione in atti giudiziari Art. 319 ter c.p. 1

Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da quattro a dieci anni. Se dal fatto deriva l ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da cinque a dodici anni; se deriva l ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni. 1.4 Induzione indebita a dare o promettere utilità In questo caso, la norma punisce oltre al pubblico ufficiale o l incaricato di pubblico servizio, anche il soggetto che per effetto dell attività di induzione esercitata dà o promette denaro o altra utilità al pubblico ufficiale o l incaricato di pubblico servizio. Art. 319 quater Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da tre a otto anni. Nei casi previsti dal primo comma, chi dà o promette denaro o altra utilità è punito con la reclusione fino a tre anni. 1.5 Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio Art. 320 c.p. Le disposizioni degli articoli 318 e 319 si applicano anche all incaricato di un pubblico servizio. In ogni caso, le pene sono ridotte in misura non superiore ad un terzo. 1.6 Istigazione alla corruzione Art. 322 c.p. Chiunque offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per l esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, soggiace, qualora l offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell articolo 318, ridotta di un terzo. 2

Se l offerta o la promessa è fatta per indurre un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio ad omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita dall art. 319, ridotta di un terzo. La pena di cui al primo comma si applica al pubblico ufficiale o all incaricato di pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro o altra utilità per l esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri. La pena di cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall articolo 319. 1.7 Pene per il corruttore Art. 321 c.p. Le pene stabilite nel primo comma dell'articolo 318, nell'articolo 319, nell'articolo 319-bis, nell'art. 319-ter, e nell'articolo 320 in relazione alle suddette ipotesi degli articoli 318 e 319, si applicano anche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio il denaro od altra utilità. * * * * * 2) CONCUSSIONE La concussione consiste nella strumentalizzazione, da parte del pubblico ufficiale, della propria qualifica soggettiva o delle attribuzioni ad essa connesse, al fine di costringere taluno alla dazione o alla promessa di prestazioni non dovute. Anche la concussione, al pari della corruzione, è un reato bilaterale, in quanto richiede la condotta di due distinti soggetti, il concussore ed il concusso; tuttavia, a differenza della corruzione, solo il concussore è assoggettato a pena, in quanto il concusso è la vittima del reato. 2.1 Concussione Art. 317 c.p. 3

Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei a dodici anni. 2.2 Peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri Art. 322-bis c.p. Le disposizioni degli articoli 314, 316, da 317 a 320 e 322, terzo e quarto comma, si applicano anche: 1) ai membri della Commissione delle Comunità europee, del Parlamento europeo, della Corte di Giustizia e della Corte dei conti delle Comunità europee; 2) ai funzionari e agli agenti assunti per contratto a norma dello statuto dei funzionari delle Comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunità europee; 3) alle persone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico o privato presso le Comunità europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti delle Comunità europee; 4) ai membri e agli addetti a enti costituiti sulla base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; 5) a coloro che, nell'ambito di altri Stati membri dell'unione europea, svolgono funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. 5-bis) ai giudici, al procuratore, ai procuratori aggiunti, ai funzionari e agli agenti della Corte penale internazionale, alle persone comandate dagli Stati parte del Trattato istitutivo della Corte penale internazionale le quali esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti della Corte stessa, ai membri ed agli addetti a enti costituiti sulla base del Trattato istitutivo della Corte penale internazionale. Le disposizioni degli articoli 319-quater, secondo comma, 321 e 322, primo e secondo comma, si applicano anche se il denaro o altra utilità è dato, offerto o promesso: 1) alle persone indicate nel primo comma del presente articolo; 2) a persone che esercitano funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio nell'ambito di altri Stati esteri o 4

organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso per procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio in operazioni economiche internazionali ovvero al fine di ottenere o di mantenere un'attività economica o finanziaria. Le persone indicate nel primo comma sono assimilate ai pubblici ufficiali, qualora esercitino funzioni corrispondenti, e agli incaricati di un pubblico servizio negli altri casi. * * * * * 3) TRUFFA 3.1 Truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico Art. 640, comma 2, n. 1, c.p. Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 51 euro a 1032 euro. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da 309 euro a 1549 euro: 1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico [ ] Il reato in questione è aggravato ex art. 640 bis codice penale nel caso in cui vi sia un indebito conseguimento di erogazioni pubbliche. 3.2 Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Art. 640-bis c.p. La pena è della reclusione da uno a sei anni e si procede d'ufficio se il fatto di cui all'articolo 640 riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee. 3.3 Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Art. 316-ter c.p. Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall'articolo 640-bis, chiunque mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per 5

sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito 3.4 Frode informatica Art. 640-ter c.p. Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549 se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1) del secondo comma dell'articolo 640, ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema. La pena è della reclusione da due a sei anni e della multa da euro 600 a euro 3.000 se il fatto è commesso con furto o indebito utilizzo dell'identità digitale in danno di uno o più soggetti. Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze di cui al secondo e terzo comma o un'altra circostanza aggravante. *** Presentano, inoltre, profili di rischio tutte le attività relative all ottenimento di contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee, e la gestione dei medesimi da parte dell ente. 4) Malversazione a danno dello Stato Art. 316 bis c.p. 6

Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee, contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. 5) Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Art. 316 ter c.p. Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall'articolo 640-bis, chiunque mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito. 7