2009 Sensibilizzare la progettazione e la realizzazione di Case Sicure



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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Direttore: dott.ssa Emanuela Zamparo INCIDENTI DOMESTICI 2009 Sensibilizzare la progettazione e la realizzazione di Case Sicure A cura di Da Ros p.i. Lorena T.d.P e T.d.P. Elena Montico

IL PUNTO DI PARTENZA Dal Rapporto CENSIS 23.03.2004 Situazione italiana Gli incidenti domestici sono tuttora la prima causa di incidentalità. Se ne calcolano circa 4 milioni all anno di cui 1 milione sono quelli sul lavoro e 300 mila quelli sulla strada. Il dato è costantemente in aumento. Luoghi domestici più pericolosi 1. la cucina 2. il soggiorno e le camere 3. il bagno Persone maggiormente coinvolte Bambini Casalinghe Anziani Rapporto Sistema Informativo Nazionale sugli Infortuni in Ambienti di Civile Abitazione (SINIACA) biennio 2005-2006 Principali cause 33% 40% CADUTE FERITE DA TAGLIO 12% 15% URTI O SCHIACCIAMENTI ALTRE CAUSE Dal Rapporto Censis Il valore della sicurezza in Italia, marzo 2004 [ ]Se infatti è vero le donne risultano ancora una volta, l anello più debole del sistema (ha dichiarato di aver avuto un incidente il 32,8% delle donne contro il 22,4% degli uomini), [ ] è altrettanto evidente che, analizzando l incidenza del fenomeno per condizione professionale, non si registra uno scostamento così marcato tra le donne che vivono e lavorano in casa (tra le casalinghe il tasso di microincidentalità si colloca al 33,1%) rispetto ad altre categorie di persone, apparentemente meno a rischio, come gli studenti (28,9%), i pensionati (28,6%) e gli occupati (25,6%). Anzi, considerando il tempo che le prime trascorrono in casa, e l esposizione ai rischi che ne deriva, ciò che colpisce è semmai un incidenza di infortuni abbastanza 2

contenuta e legata sì allo svolgimento di attività domestiche (17,3%) che pure rappresentano anche rispetto a questa dimensione micro del fenomeno la principale fonte di incidentalità ma anche e soprattutto alla casualità: ben il 17,3% delle casalinghe intervistate ha infatti dichiarato di essersi fatta male cadendo o scivolando. Al contrario, negli altri segmenti professionali considerati, sicuramente meno abituati ed attrezzati per il lavoro di casa, i rischi domestici risultano nel quotidiano molto più legati allo svolgimento dei lavori giornalieri di pulizie e cucina (complessivamente si è fatto male per questa causa il 14,9% degli italiani), che non ad eventuali cadute (11,1%), ad ustioni (8,2%) o allo svolgimento di attività di bricolage o alla realizzazione di piccole riparazioni domestiche (7,9%). Chi sta dentro casa, sembra quindi esposto al rischio di microincidenti, né più né meno di chi vive la casa di passaggio, stando il più della giornata fuori dalla propria abitazione per motivi di studio e di lavoro. [ ] Dati forniti dal Ministero della Salute, anno 2000 La Comunità europea ha avviato un programma per il monitoraggio degli incidenti domestici, attraverso la sorveglianza degli eventi registrati nelle strutture di emergenza (EHLASS), a cui è seguita la costituzione di una banca dati europea integrata nella rete telematica Euphin. I dati statistici che seguono sono stati rilevati nell'ambito del progetto comunitario IPP HLA, che illustra l'evoluzione del sistema EHLASS. Tali dati, relativi all'anno 2000, forniscono un quadro del fenomeno degli infortuni domestici e del tempo libero così come emerge dall'esame delle schede di accesso ai centri di pronto soccorso che hanno partecipato al progetto. Dati relativi alla meccanica dell'incidente, numero dei casi e percentuali relative MECCANICA N. CASI % CADUTE 3662 40,02 URTI 1695 18,52 TAGLI 1646 17,99 DISTORSIONI 594 6,49 CORPO ESTRANEO 490 5,35 SCHIACCIAMENTI 426 4,66 ALTRI CONTATTI 279 3,05 LIQUIDI BOLLENTI/VAPORE 192 2,10 OGGETTI BOLLENTI 44 0,48 ESPOSIZ. ALTRI PROD. CHIM. 41 0,45 FUOCO 23 0,25 ALTRI OGGETTI BOLLENTI 19 0,21 ESPLOSIONI 11 0,12 LUCE ED ALTRE RADIAZIONI 11 0,12 SOSP. AVVELENAM. CHIMICO 2 0,02 FREDDO 2 0,02 ALTRA MECC. SPECIFICATA 14 0,15 TOTALE 9151 100,00 3

Rappresentazione grafica dei dati precedenti MECCANICA DISTORSIONI 6% ALTRI 17% ALTRA MECC. SPECIFICATA 0% CADUTE 40% TAGLI 18% URTI 19% Attestato che la maggior parte degli incidenti domestici è imputabile a comportamenti a rischio delle persone, ci si propone con la seguente checklist di sensibilizzare in merito alle tematiche trattate i progettisti, gli Uffici Tecnici comunali, gli arredatori e tutte le figure che rientrano nella progettazione, costruzione, arredamento e utilizzo di una casa. Ci prefiggiamo di coinvolgere gli interessati fornendo informazioni e indicazioni per eliminare i rischi nei vari ambienti abitativi. È vero, infatti, che le esigenze di SICUREZZA SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE RISPARMIO ENERGETICO non sono in antitesi tra di loro ma sono sfaccettature della stessa problematica poiché ci offrono più chiavi di lettura per affrontare la sicurezza negli ambienti di vita. Di seguito, pertanto, riporteremo diversi luoghi della casa individuando alcuni accorgimenti da adottare nelle fasi di sviluppo dell ambiente domestico. 4

LA CUCINA La cucina va progettata distribuendo gli arredi a L creando il piano di lavoro in modo tale da ordinare il lavandino e i principali elettrodomestici da incasso in questo modo da sinistra a destra: frigorifero lavandino piano cottura piano di lavoro N.B. L ordine è invertito per i mancini. Tutti i piani operativi devono essere alla stessa altezza. Sul piano di lavoro vanno installate più prese, anche di tipo tedesco, per evitare che fili e prolunghe dei piccoli elettrodomestici si accavallino e interferiscano con il piano cottura. Preferire piani cottura con manopole non alla portata dei bambini. Installare un interruttore differenziale ad altissima sensibilità a protezione delle prese di corrente situate sul piano lavoro. Installare rilevatori per l incendio e il monossido di carbonio; Installare una cappa aspirante sopra il piano cottura dotata di ventola e collegata ad un punto di emissione esterno. Dotare la cucina di un foro di aerazione per l ingresso dell aria posto in prossimità del pavimento. Qualora gli arredi della cucina fossero sprovvisti di cappa aspirante con espulsione esterna, si dovrà dotare il vano anche di un foro a parete posto in prossimità del soffitto. 5

Evitare pavimenti troppo lisci che si rendano scivolosi. Preferire finestre con apertura ad anta ribalta. Dotare i piani di lavoro di buona illuminazione localizzata. Evitare di posizionare il piano cottura vicino a porte o finestre che possono dare origine a correnti d aria che possono spegnere i fornelli. Garantire spazi di movimentazione e manovra sufficienti che permettano una futura accessibilità del vano da parte di portatori di handicap. N. B. La progettazione di vani pluriuso ( es. soggiorno e cucina) può essere fonte di distrazione, confusione e intralcio tra chi usufruisce dello spazio con modalità e finalità diverse ( es. relax e preparazione pasti). 6

IL SOGGIORNO Predisporre il maggior numero possibile di prese elettriche in modo tale che ogni apparecchio abbia una sua presa dedicata e si evitino grovigli di fili e l uso delle prolunghe sia limitato al minimo. In presenza di porte finestra che danno sull esterno, evitare ostacoli provocati da infissi monoblocco o da zanzariere con guida a pavimento. Dotare le finestre di chiusura di sicurezza a prova di bambino. Il terrazzo deve venire realizzato con elementi protettivi (ringhiere, parapetti) che non creino l effetto scaletta da parte dei bambini. La distanza tra gli elementi che formano la ringhiera o il parapetto non deve consentire il passaggio di una sfera del diametro di 10 cm. L altezza del parapetto che dà verso il vuoto deve essere maggiore di 1 m; è da preferire un altezza di 1,10 1,20 m. Si deve evitare con adeguati tamponamenti, anche amovibili nel tempo, che i bambini possano gettare cose/oggetti dal terrazzo. I terrazzi esterni devono essere dotati di pavimentazione antiscivolo. Per quanto riguarda le scale, i corridoi e i disimpegni comunicanti con il soggiorno, attenersi alle indicazioni indicate nel capitolo specifico. I dislivelli nella pavimentazione devono essere segnalati con una diversa scelta dei materiali di pavimentazione oppure con illuminazione localizzata (LED, fibre ottiche o faretti direzionali). Il vano soggiorno deve essere realizzato e arredato tenendo sempre in considerazione la possibilità di rendere accessibili gli spazi per i portatori di handicap. 7

Predisporre l illuminazione direzionale verso eventuali zone e/o arredi a rischio (dislivelli della pavimentazione, tavoli in vetro, arredi sporgenti mensole). Va ricordato che le superfici lisce, comprese eventuali superfici dure quali specchi, pavimenti in marmo e mobili laccati, aumentano il disagio acustico accrescendo il disturbo dei rumori di fondo. Perciò maggiori sono le superfici lisce, peggiore sarà l acustica nel locale. Un accurata predisposizione dei tendaggi e degli arredi è in grado di creare un soggiorno con ottime condizioni acustiche e quindi una buona qualità della vita in merito a questa tematica. Scegliere i punti luce dotati di regolatore di luminosità per migliorare il comfort visivo. Sia la luce naturale che quella artificiale devono essere pensate e realizzate in modo da evitare fenomeni di abbagliamento o scarsa luminosità. 8

IL BAGNO Le prese elettriche devono essere installate distanti dai rubinetti dell acqua o eventualmente in posizione superiore o decentrata. Installare le vasche da bagno con fondo antiscivolo o dotarle di tappetini ad hoc in plastica. Installare box doccia piuttosto che vasche perché lasciano più spazio libero all interno del bagno. Gli elementi del box doccia devono essere in materiale infrangibile o plastico. Box doccia e vasca vanno dotati di allarme acustico attivabile dall interno. Vanno studiati gli spazi e gli arredi del bagno per garantire un eventuale accessibilità dello stesso ai portatori di handicap anche installando maniglioni, seggiolino nel box doccia, ecc. Dotare il mobile del lavello di sufficiente spazio per appoggiare o appendere il phon e altri accessori elettrici. Finestra Dotare la rubinetteria del bagno di idonei miscelatori per evitare che l acqua calda esca a temperatura eccessiva. Non installare sanitari sotto alle finestre. Le serrature delle porte dei bagni dovrebbero avere tutte la possibilità di aprirsi anche dall esterno. Prediligere scalda salviette a parete rispetto ai tradizionali termosifoni. 9

I CORRIDOI, I DISIMPEGNI E LE SCALE Nel vano scale va preferito il corrimano incassato dentro al muro oppure le estremità dello stesso devono essere realizzate in modo tale da evitare che il vestiario possa impigliavirsi. L illuminazione del vano scale deve permettere un immediata visualizzazione del corrimano tramite l utilizzo di sistemi luminosi interni o prossimi allo stesso. Cancelletto Per i parapetti delle scale valgono le stesse condizioni indicate per i terrazzi. Studiare scale e parapetti che consentano ed agevolino l installazione di cancelletti in presenza di bambini non ancora dotati di completa ed autonoma capacità motoria. La porta che si affaccia sul pianerottolo del vano scale deve essere dotata di un sistema di accensione automatica della luce. Preferire porte scorrevoli rispetto a quelle tradizionali qualora queste comunichino con i vani di passaggio. Le porte scorrevoli devono essere dotate di fine corsa o alternativo sistema che eviti lo schiacciamento delle mani. In presenza di porte a vetri o specchiate si consiglia l installazione di vetri temperati o armati. Eventuali variazioni di dislivello nei corridoi e nei disimpegni vanno segnalate con diversa tipologia di pavimentazione, luci a pavimento, diversa colorazione delle pareti, ecc. Lo stesso accorgimento è opportuno che venga adottato per il primo gradino delle scale in entrambi i sensi. 10

Come per il soggiorno, anche nei locali di transito, vanno studiati gli spazi e gli arredi in modo da garantire un eventuale accessibilità degli stessi ai portatori di handicap. Per quanto riguarda le scale, deve esserci la possibilità d installare servo scale, piattaforme ecc. È opportuno che le abitazioni siano progettate e pensate per una possibile installazione esterna di un ascensore. Dotare i vani di passaggio di luminosità adeguata utilizzando anche interruttori luminosi. Scegliere i punti luce dotati di regolatore di luminosità per migliorare il comfort visivo. Sia la luce naturale che quella artificiale devono essere pensate e realizzate in modo da evitare fenomeni di abbagliamento o scarsa luminosità. 11

ALCUNE POSSIBILITA DI FINANZIAMENTO Alla luce di quanto finora espresso, va tenuto in considerazione l orientamento della politica attuata sia in sede di Comunità Europea che in sede nazionale secondo la quale ci si muove verso: il recupero del patrimonio edilizio e sua messa a norma, l incentivo delle opere di ristrutturazione, l adeguamento energetico, il superamento delle barriere architettoniche e il risparmio energetico. Considerando anche l età del nostro patrimonio edilizio, risulta evidente che molti degli accorgimenti proposti in precedenza trovano una loro ragion d essere in quanto soggetti a possibili finanziamenti. La Legge 104/92 e il D.M. 332/99 danno la possibilità di attingere a finanziamenti per l installazione di ascensori o sollevatori per portatori di handicap. Il D.P.R. 236/89 dà la possibilità di attingere a finanziamenti e applicazione dell IVA al 4% per lavori di ristrutturazione edilizia e superamento delle barriere architettoniche. La Legge 449/97 dà la possibilità di attingere ad agevolazioni fiscali (IRPEF e/o IVA) per lavori di miglioria volti alla ristrutturazione delle abitazioni, messa in efficienza del contestuale impianto idrotermosanitario e miglioramento del risparmio energetico. La legge 10/1991 e successivo D.lgs. 311/2006 prevede possibili contributi per alcuni lavori volti al risparmio energetico e all uso razionale dell energia nonché all installazione di sistemi d illuminazione ad alto rendimento anche nelle aree esterne delle abitazioni. 12

Bibliografia Rapporto dell Istituto Superiore di Sanità Sistema Informativo Nazionale sugli Infortuni in Ambienti di Civile Abitazione (SINIACA) su dati Mortalità e Morbosità anni 1989 1995; Sicurezza in casa pubblicato da AIAS ISPELS nel 1997; Rapporto finale Home and leisure accidents aprile 2001 della Commissione Europea n S12.134037 (99CVF3 311) IPP1041(1999) condotto su 15 stati europei; Guida della serie L Agenzia Informa, pubblicato dall Agenzia delle Entrate il 10.5.2002; Rapporto CENSIS marzo 2004 Il valore della sicurezza in Italia ; Comunicazione della Commissione COM(2006)328final del 23.6.2006 al Parlamento e Consiglio Europeo su una Azione per una Europa più sicura Acciones para una Europa màs segua ; Guida alla Progettazione accessibile e funzionale pubblicato agosto 2006 dalla Regione F.V.G.; Pubblicazione Prevenzione e sicurezza in casa edito dalla ASS6 settembre 2007. DM n 236 del 1989 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l accessibilità, l adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata ai fini del superamento e dell eliminazione delle barriere architettoniche; Legge 10/1991 Norme per l attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, successivo D.lgs. 311/2006; Decisione n 3092/94/CE del 07.12.1994 Istituzione di un sistema comunitario d informazione sugli incidenti domestici e durante il tempo libero; Legge 449/97 e integrazioni su Agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni ; Legge n 493 Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione dell assicurazione contro gli infortuni domestici del 03.12.1999; http://www.ministerosalute.it/promozione/inc_domestici/sezdomestici.jsp?label=id_dat http://www.epicentro.iss.it/focus/piano_prevenzione/incidenti_domestici.asp 13

Ringraziamenti Si ringrazia il gruppo di lavoro composto dagli Uffici Tecnici di alcuni comuni della Provincia di Pordenone e dai Tecnici della Prevenzione dell Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale i quali hanno reso possibile la produzione delle considerazioni contenute in questo opuscolo. Nello specifico si ringraziano gli Uffici Tecnici dei comuni di Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto, Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone, Zoppola, Pravisdomini e San Quirino. Si ringrazia, inoltre, il Servizio di Igiene Pubblica dell A.S.S. n. 6 che ha promosso e coordinato il gruppo di lavoro sopracitato. Si coglie anche l occasione per ringraziare tutti i professionisti che prenderanno spunto dal presente opuscolo per indirizzare la propria attività lavorativa sia essa la progettazione, la realizzazione o l arredamento dell ambiente domestico. Sono essi, infatti, i primi attori che giocano un ruolo determinante nella riduzione degli incidenti domestici tramite la costruzione degli ambienti di vita. Infine si desidera sollecitare i privati cittadini alla lettura di questo libretto per accrescere l attenzione al proprio ambiente domestico e per stimolare un miglioramento del comfort abitativo eventualmente attuando alcuni dei consigli qui forniti. Si ringraziano, inoltre, tutti i cittadini che, volendo apportare modifiche alla propria abitazione, decideranno di consultare e attuare i suggerimenti illustrati nelle pagine precedenti. Le indicazioni riportate non costituiscono un elenco esaustivo di tutto ciò che serve sapere e il presente opuscolo si può considerare come una mera introduzione all argomento degli incidenti domestici. La tematica è vasta e la rete offre moltissimi documenti accreditati dei quali si raccomanda la consultazione quali pubblicazioni e riviste, volantini e produzioni di Enti pubblici, siti internet e molto altro ancora. Si auspica che la lettura di quanto proposto non resti infruttuosa ma sia da stimolo ad una ricerca personale più approfondita. In ultimo, si desidera ringraziare coloro che, utilizzando l opuscolo, individueranno delle inesattezze oppure vorranno porgere dei suggerimenti. Il lavoro svolto finora è solo un passo iniziale per prevenire gli incidenti domestici e tutte le correzioni ed implementazioni che si riveleranno utili per affinare e migliorare l attuale operato saranno ben accette. La cooperazione per il bene comune è la primaria finalità di ognuno. 14