L Umanesimo e Rinascimento Nel XV secolo giunse a maturazione in Italia una vera e propria rivoluzione culturale, le cui basi furono gettate già nel XIV con esponenti come Dante, Petrarca, Boccaccio e Giotto.
La ripresa economica e il crescente prestigio della borghesia portarono a una maggiore fiducia nelle capacità creative e intellettuali dell uomo. Nasceva quindi una cultura laica indipendente dalla religione dall influenza della religione cristiana. Vennero recuperati gli studi sui testi greci e latini, abbandonati durante il Medioevo; molti manoscritti venivano studiati da letterari classici, gli humanae litterae. Da qui il nome di Umanesimo.
Alla base dell Umanesimo c era la convinzione che l uomo fosse responsabile delle proprie azioni e del proprio destino; gli eventi quindi dipendono dalla volontà, dalla ragione e dell esperienza degli uomini. L Umanesimo fiorì alla fine del XIV secolo in Italia, in particolare a Firenze, ma anche Venezia, Roma, Napoli, Ferrara e Milano. Appartengono alla cultura umanista l inglese Thomas More e l olandese Erasmo da Rotterdam.
Gli uomini di cultura del XV secolo ritenevano di aver dato inizio a un epoca nuova; il Medioevo infatti veniva considerato una specie di parentesi buia, posta tra la civiltà classica e una nuova epoca, denominata Rinascimento. Fu il pittore, architetto e scrittore Giorgio Vasari a ideare il nome partendo dall idea di rinascita della cultura greco-latina.
In architettura si distinse la figura dell architetto rispetto a quella del capomastro; tra i primi i più importanti furono figure come Filippo Brunelleschi, Michele Buonarrotti, Donato Bramante, Andrea Palladio.
La pittura fu rivoluzionata dalla scoperta della prospettiva, la possibilità tecnica di presentare lo spazio e le figure al suo interno proprio come lo percepisce l occhio umano. Venne studiata la figura umana con i dettagli anatomici e il senso del volume e della profondità. Importanti furono Leonardo da Vinci, Botticelli e Raffaello.
L urbanistica fu caratterizzata da una nuova idea degli spazi, dell armonia e della bellezza: ogni costruzione doveva rientrare in un ordine predeterminato e non crescere disordinatamente; erano infatti privilegiati gli schemi geometrici a schacchiera o radiocentrici.
La scultura conobbe un periodo d oro con Donatello, Verrocchio e Benvenuto Celini, mentre la letteratura rifiorì con cicli medievali, bretoni e carolingi; l opera più importante per l epica cavalleresco rinascimentale fu l Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. La musica si rinnovò e venne utilizzata nelle corti e nelle feste: fu ideato il madrigale, una breve melodia cantata con un accompagnamento.
Si sviluppò lo studio del corpo umano e venne effettuato ricorrendo alla dissezione dei cadaveri; il medico belga Andrea Vesalio realizzò tavole anatomiche per il libro La fabbrica del corpo umano, approfondendo il sistema muscolare, quello nervoso e la circolazione sanguigna. Lo stesso Leonardo da Vinci eseguì disegni grazie a esperienze dirette e a studi.
In astronomia il polacco Niccolò Copernico enunciò la teoria eliocentrica, opponendosi a quella geocentrica di tradizione aristotelica. Venne usata per la prima volta la polvere da sparo in Europa. Una particolare invenzione fu quella della stampa a caratteri mobili, realizzata da Johann Gutenberg, un orefice tedesco, per stampo come primo libro la Bibbia.
Nacque così la figura del tipografo, che eseguiva le operazioni necessarie per la stampa dei primi libri; il più importante fu l umanista Aldo Manuzio a Venezia. Si diffusero quindi nuove idee tra la popolazione europea: in questa fase abbiamo la pubblicazione del Principe di Niccolò Macchiavelli e Storia d Italia di Francesco Gucciardini, due testi sul pensiero politico.
Malgradi le grandi innovazioni scientifiche e tecnologiche, le scoperte mediche e le rivoluzioni astronomiche, permanevano grandi differenze tra la classe dirigente (i signori ricchi) e la grande massa. Secondo gli storici nelle città durante il Rinascimento il 10% della popolazione più ricca possedeva oltre la metà delle ricchezze.