COMUNE DI MARTANO Prov. di LECCE PROGETTO DI RECUPERO, RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PALAZZO DUCALE DI VIA CALIMERA PROGETTO ESECUTIVO Progettisti: arch. Tommaso MARCUCCI arch. Apollonio STOMEO Il Responsabile del procedimento: ing. Raffaele MITTARIDONNA Il Sindaco: dott. Fabio TARANTINO TAV. A_04 RELAZIONE TECNICA IMPIANTO IDRICO FOGNANTE DATA: novembre 2015 AGGIORNAMENTI
1 di 10 SOMMARIO 1 PREMESSA... 2 1.1 GENERALITÀ... 2 1.2 MATERIALI AMMESSI... 3 1.3 DATI BASE PER IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI... 3 1.5 INSTALLAZIONE APPARECCHI SANITARI... 7 2 CONVOGLIAMENTO SCARICHI... 8 3 SPECIFICHE TECNICHE DI COLLAUDO... 9 3.1 PROVE E VERIFICHE IN CORSO D'OPERA... 9 3.1.1 IMPIANTI IDRICO SANITARI E RETE FLUIDI... 9 3.2 COLLAUDO FINALE... 10
2 di 10 1 PREMESSA La presente relazione descrive, nell ambito del progetto di riqualificazione funzionale del Palazzo Ducale sito nel comune di Martano con ingresso principale su via Calimera, gli interventi necessari alla realizzazione degli impianti idrico sanitario e fognante. Il tutto ad integrazione degli delle norme contenute nel Capitolato Generale d Appalto e ulteriore chiarimento di quanto rilevabile dalle descrizioni del computo metrico e delle tavole di progetto allegate. 1.1 GENERALITÀ L impianto idrico sanitario sarà realizzato per l alimentazione delle utenze all interno della struttura che riguardano i servizi igienici ad uso del pubblico e del personale posti al piano primo della struttura, nonché le utenze relative alla del caffè letterario posta al piano terra. In particolare saranno realizzati: i sistemi di alimentazione e distribuzione dell acqua fredda/calda sanitaria; i sistemi di scarico delle acque reflue. L alimentazione dell acqua necessaria al fabbisogno, avverrà dalla rete idrica pubblica tramite l allaccio al contatore posto esternamente alla struttura. Le tubazioni, dove necessario passeranno interrate all esterno dell edificio, in apposito scavo,l altezza minima di interramento dell asse della tubazione sarà di almeno 1 m rispetto al livello del pavimento esterno finito, verrà posata su letto di sabbia e ricoperta con almeno 20 cm di sabbia, a 30 cm dalla generatrice superiore della tubazione verrà installato un nastro di segnalazione. Tutte le linee principali, le diramazioni ed i collettori di distribuzione saranno intercettabili mediante valvole o saracinesche. L alimentazione idrica delle utenze interne si avrà a partire dalla centrale idrica esistente, posta in apposito locale ricavato al piano posto al livello 1, all interno dell edificio. Da tale centrale partirà la tubazione di alimentazione dell acqua fredda sanitaria che si diramerà all interno dell edificio ad alimentare le utenze. La distribuzione all interno dei vari blocchi di servizi sarà realizzata a partire da un collettore doppio acqua fredda/calda. Per la produzione dell acqua calda sanitaria è prevista l installazione di scaldacqua elettrici, uno per ogni blocco di bagni.
3 di 10 La rete di distribuzione sarà realizzata per garantire nel punto di prelievo più sfavorito la minima pressione per il corretto funzionamento delle apparecchiature. Tutte le tubazioni, comprese le distribuzioni nei bagni, dovranno essere opportunamente coibentate, in particolare le tubazioni contenenti acqua calda, le caratteristiche dell isolamento e gli spessori dovranno essere conformi al D.P.R. 412 del 26 agosto 1993. 1.2 MATERIALI AMMESSI All interno della centrale le tubazioni saranno realizzate in acciaio zincato, infine le montanti e la distribuzione sino ai singoli collettori sarà realizzata con tubazione in multistrato. La distribuzione idrico sanitaria all interno dei servizi verrà realizzata con il sistema a collettore. Le tratte tra i collettori e le singole utenze saranno realizzate con tubazioni multistrato, con strato interno in polietilene reticolato chimicamente approvato dalla D.LL. I collettori saranno incassati nelle murature e coperti da opportuni sportelli metallici. Tutte le tubazioni saranno coibentate con guaine in elastomero sintetico a cellule chiuse, sia per limitare le dispersioni termiche, obbligatorio ai sensi del vigente DPR 412; sia per evitare la formazione di condensa (acqua fredda). Tutte le utenze idriche servite dall impianto in questione, saranno intercettabili per eventuali manovre di sostituzione e/o manutenzione, senza che ciò arrechi disservizio alle restanti utenze. Le tubazioni di adduzione acqua calda (prodotta a 48 C) correranno accanto alle tubazioni di acqua fredda sanitaria. L impianto sarà dotato di rete idrica di ricircolo dell acqua calda. 1.3 DATI BASE PER IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI I dati di partenza per il dimensionamento delle reti sono: temperatura acqua fredda sanitaria 15 c. temperatura acqua calda sanitaria 48 c. Per il dimensionamento della rete principale e delle montanti, è stato utilizzato il metodo delle Unità di Carico (UC), tenendo conto del coefficiente di contemporaneità, dei diametri minimi delle utilizzazioni, delle velocità, delle portate e delle pressioni residue alle utilizzazioni in accordo alla norma UNI EN 806 3:2008 Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano Parte 3: Dimensionamento delle tubazioni Metodo semplificato. Tale norma prevede per gli apparecchi igienici, i seguenti valori per le UC (Prospetto 2):
4 di 10 Unità di carico Acqua Apparecchio Fredda Calda Totale Lavabo 1,0 1,0 2,0 Vaso con cassetta 1,0 1,0 Orinatoio comandato 1,0 1,0 Lavello di cucina 2,0 2,0 3,0 Lavastoviglie 2,0 2,0 Dalla stessa norma sono stati dedotti i coefficienti di contemporaneità e, in base alle portate di progetto ottenute, ed in funzione del materiale scelto (tubo in multistrato) sono stati dimensionati i diametri delle tubazioni imponendo una velocità massima ammissibile, secondo quanto previsto dalla norma citata. Portata delle utilizzazioni Le portate alle singole utilizzazioni nelle condizioni più sfavorevoli non potranno avere valori inferiori ai minimi a: cassetta WC, lavabo, orinatoio 0,10 l/s lavello cucina 0,15 l/s Pressioni residue La pressione residua alla utilizzazione non potrà essere inferiore a 5 m.c.a. Diametro minimo Il diametro minimo per la tubazione di alimentazione ad una sola utenza non sarà mai inferiore al 1/2.
5 di 10 Calcolo delle reti Utenze normali ACQUA FREDDA ACQUA CALDA Piano servito Codice tubazione Vasi con cassetta Lavabi TOTALE utenze normali Portata utenze normali Tipo di contemporaneità Contemporaneità Portata contemporanea utenze normali PORTATA CONTEMPORANEA TOTALE Tipo di dimensionamento DIAMETRO Portata utenze normali Tipo di contemporaneità Contemporaneità Portata contemporanea utenze normali PORTATA CONTEMPORANEA TOTALE n n n l/s % l/s l/s l/s % l/s l/s TERRA 1 2 3 5 0,5 B 53,00 0,265 0,265 ( ) 3/4" 0,3 B 53,00 0,159 0,159 ( ) 1/2" PRIMO 0 23 3 5 8 0,8 B 44,00 0,352 0,352 ( ) 3/4" 0,5 B 44,00 0,220 0,220 ( ) 3/4" PRIMO 0 4 2 4 6 0,6 B 50,00 0,300 0,300 ( ) 3/4" 0,4 B 50,00 0,200 0,200 ( ) 1/2" Tipo di dimensionamento DIAMETRO Piano terra
6 di 10 Piano Primo Locale 4 Locale 23
7 di 10 1.5 INSTALLAZIONE APPARECCHI SANITARI Il colore di tutti gli apparecchi igienico sanitari sarà da concordare con la D.L.. Per il fissaggio degli apparecchi è vietato l'uso di viti di ferro e ammesso unicamente l'impiego di viti in acciaio inox. La sede di fissaggio ditali viti (sia a muro che a pavimento) dovrà essere costituito da tassello in acciaio inox con foro filettato a spirale o altro sistema di assoluta garanzia a esclusione di tasselli di legno, di piombo o di plastica con scarsa resistenza. Per quanto concerne l'installazione degli apparecchi sanitari, ci si dovrà attenere a una sistemazione agibile e normalizzata, secondo le esigenze di ogni apparecchio. Indipendentemente dalla disposizione "architettonica" degli apparecchi, gli stessi dovranno essere posizionati con il rispetto delle sottoelencate distanze minime, rilevabili da manuali specializzati e da quanto prescritto dal D.P.R. 384/78 e D.M. 236/89 per l'utilizzo dei locali igienici anche da parte di persone a ridotte o impedite capacità motorie. Vaso lateralmente 20 cm dalla parete o dalla proiezione di qualsiasi altro apparecchio ad esso affiancato frontalmente 45 cm dal lato di un lavabo, 60 cm dalla parete, 55 cm dal fronte di un lavabo massima distanza dalla parete posteriore 75 80 cm Lavabo lateralmente può essere addossato alla proiezione di qualsiasi altro apparecchio a esso affiancato (salvo il vaso) frontalmente 110 cm dal fronte di un altro lavabo, 60 cm dalla parete, 55 cm dal fronte di un vaso, 45 cm dal lato di un vaso posteriormente addossato alla parete, sormontato dalla piastrellatura, oppure distanziato di 3 cm per consentirne la pulizia. Locali igienici (persone con ridotte o impedite capacità motorie, D.P.R. 384/78) La tazza WC deve essere situata nella parete opposta all'accesso. La sua posizione deve garantire dal lato sinistro (per chi entra) uno spazio adeguato per l'avvicinamento e la rotazione di una sedia a rotelle, dall'altro, una distanza tale da consentire a chi usa il WC un agevole appiglio ai corrimani posti sulla parete laterale (destra per chi entra). Pertanto l'asse della tazza WC deve essere posto a una
8 di 10 distanza minima di 1,40 m dalla parete laterale sinistra e a una distanza di 0,40 m dalla parete laterale destra. La distanza fra il bordo anteriore della tazza WC e la parete posteriore deve essere di almeno 0,80 m. L'altezza del piano superiore della tazza deve essere di 0,50 m dal pavimento. Gli accessori (comando per lavaggio idraulico della tazza WC, porta carta igienica) devono essere sistemati in modo tale da rendere l'uso agevole ed immediato. Il lavabo deve essere posto preferibilmente nella parete opposta a quella cui è fissata la tazza WC, lateralmente all'accesso. Il piano superiore del lavabo deve essere posto ad un'altezza di 0,80 m dal pavimento. Deve essere del tipo a mensola in maniera da consentire adeguato avvicinamento con sedia a rotelle. Le tubazioni di adduzione e di scarico devono essere sotto traccia in modo da evitare ogni possibile ingombro sotto il lavabo. La rubinetteria deve avere preferibilmente il comando a leva. Servizi igienici per persone con ridotte o impedite capacità motorie (D.M. 236/89) Devono essere rispettati i seguenti minimi dimensionali: lo spazio necessario all'accostamento e al trasferimento laterale della sedia a ruote alla tazza WC e al bidet, ove previsto, deve essere minimo 100 cm misurati dall'asse dell'apparecchio sanitario; lo spazio necessario all'accostamento laterale della sedia a ruote alla vasca deve essere minimo di 140cm lungo la vasca con profondità minima di 80cm; lo spazio necessario all'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo; i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio ed essere sempre senza colonna con sifone preferibilmente del tipo accostato a parete; i WC e i bidet di tipo sospeso, l'asse della tazza WC o del bidet deve essere posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75 80 dalla parete posteriore e il piano superiore a cm 45 50 dal calpestio; la doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono. 2 CONVOGLIAMENTO SCARICHI La rete di scarico per le acque nere, dagli apparecchi e fino al recapito finale, sarà realizzata mediante tubazioni in polietilene ad alta densità; in PVC per scarichi o in polipropilene.
9 di 10 La rete di scarico sarà costituita essenzialmente da tubazioni che dagli apparecchi igienico sanitari si immetteranno nel collettore esterno che convoglierà i liquami fino al pozzetto della rete fognante nera pubblica esterna al complesso. La pendenza da assegnare a ciascun collettore fognario dovrà essere minimo dell 1%. Tutte le tubazioni saranno realizzate in polietilene ad alta densità (PEAD), montate con giunzioni in anello elastomerico (o idoneo collante o saldatura testa a testa dei tubi), giunti di dilatazione, raccordi per pozzetti oppure in PVC o in Polipropilene con pezzi speciali di raccordo con giunto ad anello dello stesso materiale. Il dimensionamento delle tubazioni di scarico è stato effettuato con il metodo delle unità di scarico (US), secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 12056. A titolo prudenziale, i diametri risultanti dal calcolo col metodo delle unità di scarico, sono stati così maggiorati ed unificati secondo la seguente tabella: Lavabi: Diam. 50 mm Vasi: Diam. 110 mm Orinatoi: Diam. 50 mm Collettori orizzontali secondari: Min. diam. 75 mm Colonne fecali: Diam. 110 mm 3 SPECIFICHE TECNICHE DI COLLAUDO Gli impianti in oggetto dovranno essere sottoposti ad una serie di collaudi nel tempo tendenti ad accertare il pieno rispetto delle prescrizioni tecniche, nonché la loro effettiva funzionalità. Le prove e le verifiche sia in corso d'opera che in sede di collaudo saranno eseguite in conformità alle normeuni 5104 e UNI 5364. 3.1 PROVE E VERIFICHE IN CORSO D'OPERA Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere l'impianto perfettamente funzionante. Particolare importanza riveste la pulizia delle tubazioni allo scopo di eliminare grasso, corpi estranei ed ogni altro tipo di impurità che potrebbe compromettere il corretto funzionamento degli impianti. Tale operazione dovrà durare per un periodo sufficiente per garantire che tutto il sistema sia pulito. 3.1.1 IMPIANTI IDRICO SANITARI E RETE FLUIDI Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, si dovranno effettuare le verifiche e le prove preliminari di cui appresso:
10 di 10 a) una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, possibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ed in ogni modo, per le condutture dell'acqua calda ad impianto ultimato prima di effettuare le prove di cui alle seguenti lettere b) e e) ad una pressione di 4 kg/cm2 superiore a quella corrispondente alla pressione normale di esercizio e mantenendo tale pressione per 2 ore. Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti; b) una prova di tenuta a caldo e di dilatazione per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture degli impianti di acqua calda, con una temperatura nel generatore di 80 C e mantenendovela per tutto il tempo necessario per l'accurata ispezione delle condutture e dei serbatoi. Si riterrà positivo il risultato quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe e deformazioni permanenti; c) una prova preliminare della circolazione dell'acqua fredda. Si ritiene positivo l'esito della prova quando l'acqua arriva a tutti indistintamente gli sbocchi degli impianti nelle quantità prescritte; d) la verifica preliminare intesa ad accertare che il montaggio degli apparecchi, rubinetteria e di tutti gli organi di raccordo ed intercettazione sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi con le condutture sia perfetta e che il funzionamento di ciascuna parte di ogni singolo apparecchio, rubinetto, presa sia regolare e corrispondente ai dati prescritti. Tutte le prove e verifiche di cui sopra dovranno essere eseguite in contraddittorio con l'appaltatore e di ognuna sarà redatto apposito verbale. 3.2 COLLAUDO FINALE Una volta eseguite le operazioni preliminari si procederà al collaudo, che avrà lo scopo di accertare il perfetto funzionamento dell' impianto e la rispondenza a quanto prescritto. Dove possibile per i collaudi varranno le norme UNI vigenti relative. Martano, 31.08.2015 I progettisti (arch. Tommaso MARCUCCI) (arch. Apollonio STOMEO)