Legge regionale 14 ottobre 2008, n. 26

Documenti analoghi
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. il Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE MARCHE NORME IN MATERIA DI TUTELA DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI.

REGOLAMENTO 3 luglio 2012, n. 6

da lungo tempo nel territorio toscano ed integrati tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento;

R E G I O N E S I C I L I A N A

Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario e forestale

Regione Lazio. Leggi Regionali 14/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 56

LEGGE REGIONALE N. 26 DEL REGIONE ABRUZZO

LEGGE REGIONALE N. 9 DEL REGIONE LIGURIA INTERVENTI STRUTTURALI A FAVORE DELLE COOPERATIVE AGRICOLE

Le norme in merito alle VARIETÀ DA CONSERVAZIONE

Il Ministro della Salute

Presentazione delle linee del PSR per la biodiversità agraria. Rita Turchi Regione Toscana

Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario e forestale. Art. 1. (Finalità)

REGOLAMENTO REGIONALE 22 marzo 2016, n. 5 Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse Agrario, Forestale e Zootecnico.

Cipolla di Treschietto: da risorsa ad opportunità per lo sviluppo del territorio

L.R. 23 Gennaio 2006, n. 1 Istituzione dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità (1)

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE BASILICATA DISCIPLINA DELLE PRODUZIONI BIOLOGICHE REGIONALI

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.

Det. n. 302 del 04/08/2016

LEGGE REGIONALE 11 dicembre 2013, n. 39

LEGGE REGIONALE N. 21 DEL REGIONE BASILICATA

Legge Regionale Basilicata 13/4/1996 n.21. B.U.R. 20/4/1996 n.20

COMUNE DI VILLAPUTZU (PROVINCIA DI CAGLIARI) Regolamento per la costituzione e la tenuta dell Albo Comunale delle Associazioni e del Volontariato

CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA LEGGE REGIONALE CONTRASTO AL DISAGIO SOCIALE MEDIANTE L UTILIZZO DI ECCEDENZE ALIMENTARI E NON

Disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio pluriennale della Regione Abruzzo (Legge di Stabilità Regionale 2015)

LEGGE REGIONALE 13 agosto 1996, n. 69

Giunta Regionale del Lazio

Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli-Venezia Giulia.

La rete degli agricoltori custodi del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Servizio Agro Silvo Pastorale

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISCRIZIONE ALL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ORGANIZZATE NEL TERRITORIO COMUNALE

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

LA GIUNTA REGIONALE. VISTO il Reg. (CE) n. 1290/2005 del Consiglio del 21 giugno 2005 relativo al finanziamento della politica agricola comune;

REGOLAMENTO DEL CENTRO DI RICERCA IN CHIRURGIA TORACICA

LEGGE REGIONALE N. 32 DEL REGIONE UMBRIA

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Come finanziare la sostenibilità in agricoltura? Fabrizio Adriano Dagostin Responsabile Servizio Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento

Biodiversità e Agricoltura: esperienze nelle Marche. Ambra Micheletti A.S.S.A.M.

Francesca Ossola ERSAF Lombardia. ERSAF Ente regionale per i servizi all agricoltura e alle foreste

Distretti rurali. L.R. 5 Aprile 2004, n. 21. Nigro Elisabetta Gravano. Marisa Nigro. Direzione Generale Sviluppo Economico REGIONE TOSCANA

Forestale (P.R.A.F) Documento di attuazione per l anno 2014 ;

La valorizzazione della qualità dei prodotti delle aree montane nel quadro generale delle politiche regionali sulla montagna

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

Relatore: Michelangelo mirabello

Breeding of sheep and goats in the Veneto Region with a particular view on the contributions of the region

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato).

REGOLAMENTO PER LA TENUTA DELL ALBO COMUNALE DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 99 del

AVVISO PUBBLICO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE CALABRIA

Regolamento del Comitato per la Promozione dell Imprenditoria Femminile

LEGGE REGIONALE N. 1 DEL REGIONE CAMPANIA

LEGGE REGIONALE N. 1 DEL REGIONE BASILICATA RICONOSCIMENTO ED ISTITUZIONE DEI DISTRETTI INDUSTRIALI E DEI SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI

FORMAZ., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIV., DIR. STUDIO PROGRAMM. DELL'OFF. FORMAT. E DI ORIENTAMENTO DETERMINAZIONE. Estensore CASCINO STEFANO

LEGGE REGIONALE 27 giugno 1997, n. 45 Norme in materia di risorse energetiche Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - n.

LEGGE REGIONALE N. 13 DEL REGIONE PIEMONTE "Norme per lo sviluppo dell'agricoltura biologica".

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

DPR 14 Maggio 2007, n. 78 1

REGOLAMENTO DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE SUPERFICI ED INTERFASI NANOSTRUTTURATE (NIS) DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO. Art. 1.

CRITICITA DEL SISTEMA DELLE A.M.P. ITALIANE E PROBLEMATICHE DI GESTIONE: IL CASO DELL A.M.P. DI TAVOLARA PUNTA CODA CAVALLO

PROPONE di approvare il bando e relative procedure di partecipazione per accedere ai benefici previsti dal Programma

Deliberazione della Giunta Regionale n. 394 del 29/05/2009

L.R. 5/2005, art. 25, commi 6 e 7, art. 30 B.U.R. 10/1/2007, n. 2. Decreto del Presidente della Regione 22 dicembre 2006, n. 0412/Pres.

Nuove norme in materia di tutela e difesa dei consumatori e degli utenti

proposta di legge n. 83

Disposizioni in materia di formazione nell apprendistato. Art. 1 (Finalità ed ambito di applicazione)

ASSESSORATO ALLE POLITICHE DELLA SALUTE

LEGGE REGIONALE N. 7 DEL REGIONE VENETO SOSPENSIONE DELL OBBLIGO VACCINALE PER L ETÀ EVOLUTIVA

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL REGIONE LAZIO. Disciplina delle università popolari

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE APPROVATA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI. il 18 dicembre 2014 (v. stampato Senato n. 1728)

Statuto del Centro Servizi Informatici

PROVINCIA DI COSENZA. REGOLAMENTO COMMISSIONE PROVINCIALE ESPROPRI (approvato con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 12 del 12 MAGGIO 2015)

538 L.R. 1/06; D.C.R. n 3/12. Piano Regionale Agri - colo-forestale (P.R.A.F) Documento di at - tuazione per l anno 2013 ;

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 55 DEL 31 OTTOBRE 2005

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà.

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE Settore Sviluppo del Territorio Attivita Produttive, Suap e Agricoltura

CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento

Vista la legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni);

COMUNE DI ASCIANO - PROVINCIA DI SIENA

COMUNE DI CASTELNUOVO DI PORTO Provincia di Roma

COOPERAZIONE LEGGE REGIONALE 28 LUGLIO 1988, N. 15. Promozione e sviluppo della cooperazione, dell'educazione e dello spirito cooperativi 1

REGOLAMENTO DEL CENTRO DI RICERCA MICROCHIRURGIA RICOSTRUTTIVA E CHIRURGIA DEI LINFATICI

IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA. La seguente legge:

PREAMBOLO. Il Consiglio regionale

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. VISTI gli articoli 33 sesto comma, 76 e 87 quinto comma della Costituzione;

Regione Basilicata Legge Regionale n. 7 del 2 febbraio Disciplina della strada del vino, dell olio e dei prodotti tipici agro-alimentari CAPO I

REGIONE TOSCANA. (Pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 10 del 9 marzo 2016) IL CONSIGLIO REGIONALE.

Norme in materia di pet therapy - terapia assistita con animali e attività assistita con animali. Il Consiglio regionale ha approvato.

Istituzione del Comitato tecnico nazionale sulla sicurezza informatica e delle telecomunicazioni nelle pubbliche amministrazioni

ATTO. REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimen t o Agric o lt u ra, Sport, Tu rism o e Cult u ra Fitosanitario Regionale - Settore

Articolo 1 Finalità. Articolo 2 Interventi regionali

STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE

LEGGE REGIONALE N. 23 DEL REGIONE VENETO. Norme per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell'apicoltura.

Esperienza della Regione Toscana sulle misure di sviluppo rurale per la biodiversità di interesse agricolo

CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato PECORARO SCANIO. Disciplina dell attività agromeccanica

REGOLAMENTO DI TIROCINIO NUOVO ORDINAMENTO Approvato dal Consiglio di Corso di Studio il 10 settembre 2013

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2073

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL REGIONE UMBRIA

LEGGE REGIONALE 26 novembre 1991, n. 27 Art. 1 Art. 2

ISTITUZIONE DELLA CONSULTA COMUNALE PER L'INTEGRAZIONE DELLE PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP E DELLE LORO FAMIGLIE. IL CONSIGLIO

Transcript:

Legge regionale 14 ottobre 2008, n. 26 Tutela delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali di interesse agrario (B.U. Regione Basilicata N. 50 del 16 ottobre 2008) Articolo 1 Finalità La Regione Basilicata tutela, nell ambito delle politiche di sviluppo, promozione e salvaguardia degli agroecosistemi e delle produzioni di qualità, le risorse genetiche autoctone vegetali ed animali, rispettivamente coltivate ed allevate, in pericolo di estinzione o minacciate da erosione genetica. Possono, altresì, essere oggetto di tutela a norma della presente legge le specie, razze, varietà, cultivar, ecotipi e biotipi attualmente scomparsi dal territorio regionale e conservati in orti botanici, allevamenti, istituti sperimentali, banche genetiche, campi catalogo, centri di ricerca di altre regioni o Paesi, per i quali esiste un interesse a favorirne la reintroduzione. Articolo 2 Definizioni Ai fini della presente legge sono considerate risorse genetiche autoctone vegetali ed animali specie, razze, varietà, popolazioni, cultivar, ecotipi, biotipi e cloni allevati o coltivati che siano originari del territorio regionale ovvero che siano stati introdotti nel territorio regionale da almeno cinquanta anni e che, integratisi nell agroecosistema della Regione, abbiano assunto caratteristiche specifiche tali da suscitare interesse ai fini della loro tutela. Articolo 3 Repertorio regionale 1. Al fine di consentire la tutela del patrimonio genetico, è istituito il Repertorio regionale, in seguito denominato Repertorio, suddiviso in

sezione animale e sezione vegetale, nel quale sono iscritte specie, razze, varietà, popolazioni, cultivar, ecotipi, biotipi e cloni di interesse regionale di cui all articolo 2. Il Repertorio è gestito dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Economia Montana, di seguito denominato Gestore. 2. Entro novanta giorni dall entrata in vigore della presente legge, la Giunta Regionale propone al Consiglio Regionale che lo approva nei successivi sessanta giorni un regolamento con il quale stabilisce i criteri e le modalità per la tenuta del Repertorio nel rispetto dei seguenti principi: 1. il Repertorio è organizzato secondo modalità che tengano conto delle caratteristiche tecniche di analoghi strumenti esistenti a livello nazionale e internazionale, in modo da renderlo quanto più possibile omogeneo e confrontabile con gli stessi e ne stabilisce le modalità per la sua tenuta; 2. l iscrizione avviene per iniziativa del Gestore ovvero su proposta della Giunta Regionale, delle Province, di Enti scientifici, di Enti pubblici, di Organizzazioni e Associazioni private, nonché di singoli cittadini; 3. l iscrizione al Repertorio è gratuita ed è eseguita a cura del Gestore, previa acquisizione del parere favorevole della competente Commissione tecnico-scientifica di cui all articolo 4; 4. alla domanda di iscrizione è allegata, a cura del presentatore, una specifica documentazione storico-tecnico-scientifica; 5. le specie, le razze, le varietà, le popolazioni, le cultivar, gli ecotipi, i biotipi ed i cloni di interesse regionale per essere iscritti nel Repertorio devono essere identificabili per un numero minimo di caratteri definiti per ogni singola entità; 6. le risorse genetiche iscritte nel Repertorio possono essere cancellate dal Gestore, previo parere favorevole della competente Commissione tecnico-scientifica di cui all art. 4, quando non sussistano più i requisiti di cui all art. 2; 7. individua le risorse genetiche autoctone vegetali ed animali da tutelare; 8. definisce, su proposta delle competenti Commissioni tecnicoscientifiche di cui all art. 4, per ciascuna categoria di risorsa genetica autoctona, le tipologie di intervento, nel rispetto delle norme di conservazione e di tutela specifiche dettate dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. Articolo 4 Commissioni tecnico-scientifiche

1. Presso la Giunta Regionale sono istituite la Commissione tecnicoscientifica per il settore animale e la Commissione tecnico-scientifica per il settore vegetale, coordinate da un dirigente o funzionario dell Ufficio regionale competente in materia di agricoltura, componente entrambe le Commissioni con funzioni di Presidente. 2. La Commissione tecnico-scientifica per il settore animale è composta da: a) un dirigente o funzionario del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana competente in materia; b) un funzionario dell Ufficio regionale competente in materia di sanità veterinaria; c) un rappresentante del mondo agricolo designato d intesa dalle organizzazioni sindacali degli imprenditori agricoli; d) due esperti del mondo scientifico ed accademico competenti in materia di risorse genetiche animali. 3. La Commissione tecnico-scientifica per il settore vegetale è composta da: a) un dirigente o funzionario del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana competente in materia; b) un funzionario del Dipartimento regionale competente in materia di ambiente; c) un rappresentante del mondo agricolo designato d intesa dalle organizzazioni sindacali degli imprenditori agricoli; d) due esperti del mondo scientifico ed accademico competenti in materia di risorse genetiche di piante erbacee ed arboree di interesse agrario. 4. Le Commissioni sono costituite con decreto del Presidente della Giunta Regionale. Ogni Commissione resta in carica per cinque anni e si avvale, per le funzioni di segreteria, di un dipendente regionale nominato dal Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana. 5. La partecipazione alle commissioni di cui ai precedenti commi 2 e 3 è a titolo gratuito. 6. Le Commissioni hanno il compito di:

a) esprimere parere in merito all iscrizione ed alla cancellazione delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali nel Repertorio regionale del patrimonio genetico; b) esprimere parere e formulare proposte in ordine all adozione del Regolamento di cui all art. 9; c) stabilire, nell ambito del suddetto regolamento, l urgenza, le priorità e le tipologie d intervento per ciascuna risorsa genetica autoctona vegetale e animale; d) esprimere parere e formulare proposte in ordine all adozione dei programmi settoriali di interventi di cui all art. 8. 7. Le Commissioni si dotano di rispettivi regolamenti interni per il loro funzionamento. Articolo 5 Siti di conservazione della biodiversità 1. Enti pubblici, Associazioni di produttori, Università, Scuole pubbliche, Associazioni onlus, Associazioni ambientaliste, Enti parco nonché imprenditori agricoli e soggetti privati autorizzati all attività di riproduzione di vegetali ed animali che hanno sede in Basilicata possono costituire siti di conservazione delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali, istituendo campi di conservazione di specie e varietà in via di estinzione o centri di allevamento per la conservazione di razze animali o specie in via di estinzione. 2. La Regione riconosce ai soggetti di cui al comma 1, nei termini previsti dalle norme sugli aiuti di Stato, contributi per le spese di costituzione e/o mantenimento dei siti di conservazione attraverso l approvazione degli appositi programmi pluriennali di cui all art. 8. 3. I beneficiari del contributo regionale sono tenuti a conservare il materiale genetico in dotazione e devono mettere a disposizione, con priorità per gli Enti pubblici, le Università degli studi, le Scuole Pubbliche e gli imprenditori agricoli a titolo principale, il materiale di moltiplicazione derivante dalle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali oggetto della conservazione. 4. Il materiale di propagazione vegetale fornito dovrà rispondere a tutti i requisiti fitosanitari previsti dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria sul materiale vivaistico e di moltiplicazione. 5. I soggetti detentori dei siti di conservazione sono iscritti in un elenco pubblico gestito dal competente Ufficio del Dipartimento Agricoltura,

Sviluppo Rurale e Economia Montana costituito con delibera di Giunta Regionale. Articolo 6 Banche del germoplasma 1. Gli Enti pubblici, le Università, le Scuole pubbliche, gli Enti Parco e i privati che hanno sede in Basilicata possono istituire banche del germoplasma autoctono vegetale regionale anche avvalendosi del contributo economico degli Enti Pubblici interessati alla conservazione del materiale genetico. 2. Le attività di conservazione e gestione ex situ del germoplasma presso le banche del germoplasma di cui al primo comma devono essere conformi ai protocolli e alle procedure standard previsti dagli analoghi centri e istituzioni nazionali e internazionali. 3. La Regione riconosce ai soggetti di cui al comma 1 contributi per le spese di costituzione e/o mantenimento attraverso l approvazione degli appositi programmi pluriennali di cui all art. 8. Articolo 7 Patrimonio delle risorse genetiche 1. Fermo restando il diritto di proprietà su ogni pianta on animale iscritto nel Repertorio di cui all articolo 3, il patrimonio delle risorse genetiche di tali piante od animali è coperto da diritti di natura collettiva che fanno capo alla comunità locale che ne ha curato la conservazione, all interno della quale devono essere equamente distribuiti i benefici. 2. La Regione tutela il patrimonio agrario costituito dalle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali di cui alla presente legge, e garantisce che i benefici derivanti dalla loro riproduzione, diffusione e uso, appartengano in modo inalienabile e imprescrittibile alle comunità locali che ne hanno curato la conservazione. 3. Ai produttori agricoli residenti nei luoghi dove le risorse genetiche autoctone vegetali ed animali hanno evoluto le loro peculiari caratteristiche, è riconosciuto il diritto allo scambio diretto ed in ambito regionale di sementi o altri materiali di propagazione.

Articolo 8 Programmi settoriali di interventi 1. Il Consiglio Regionale approva, entro novanta giorni dall entrata in vigore della legge finanziaria regionale, un programma settoriale di intervento, di durata triennale, nel quale sono stabilite le linee guida per le attività inerenti la tutela delle risorse genetiche autoctone. 2. Con il programma settoriale di intervento di cui al comma 1, la Regione: a) provvede alla verifica ed al censimento su tutto il territorio regionale della biodiversità animale e vegetale da tutelare affidandone la realizzazione a soggetti di comprovata esperienza in materia; b) favorisce le iniziative, sia a carattere pubblico sia privato, tendenti alla conoscenza, alla promozione ed alla conservazione delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali; c) assume direttamente iniziative specifiche atte alla tutela, al miglioramento, alla moltiplicazione ed alla valorizzazione delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali, nonché all eventuale registrazione di varietà suscettibili di utilizzazione economicamente rilevante; d) prevede specifiche iniziative per incentivare, anche con misure economiche, la costituzione e/o il mantenimento dei siti di conservazione e delle banche del germoplasma di cui ai precedenti articoli 5 e 6. 3. In applicazione del piano settoriale di cui al comma 1, la Giunta Regionale approva, previo parere della Commissione competente, per ognuna delle annualità comprese nel triennio, un programma operativo annuale per la realizzazione delle attività ed iniziative previste, specificando i soggetti beneficiari dei contributi, le modalità di accesso e di erogazione dei benefici, le zone prioritarie d intervento e le forme di controllo delle iniziative previste. Articolo 9 Disposizioni finanziarie 1. Al finanziamento delle iniziative di cui alla presente legge si farà fronte con i fondi del PSR 2007/2013 nella misura di 200.000,00 per l anno 2008.

Articolo 10 Formula finale 1. La presente legge regionale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. 2. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Basilicata. Potenza, 14 ottobre 2008 IL VICE PRESIDENTE FOLINO