Rapporto Economia Provinciale 2013 INDICE DEI PREZZI

Documenti analoghi
Economia Provinciale - Rapporto Indici dei prezzi

Rapporto Economia Provinciale Indici dei Prezzi

Indici dei prezzi al consumo Maggio 2008

COMUNE DI VICENZA Sistema Statistico Nazionale

Indici dei prezzi al consumo Aprile 2002

Indici dei prezzi al consumo Dicembre 2008

I numeri indici dei prezzi al consumo

LA RILEVAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO

SERIE STORICHE. Tabella 6. Indice generale nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività, al lordo e al netto dei tabacchi.

Dieci anni di inflazione a Venezia

PREZZI AL CONSUMO UN ANNO DI INFLAZIONE A PALERMO:201 5

Indice dei prezzi al consumo in Italia e in Toscana a settembre I confronti su scala nazionale.

LE VARIAZIONI DELL INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER

Rilevazione dei prezzi al consumo e calcolo del tasso d inflazione nella Città di Bolzano 2016

L informazione statistica ufficiale per l analisi della dinamica e dei livelli dei prezzi al consumo sul territorio

Informazioni Statistiche

(agosto 2010) L ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO IN LOMBARDIA

Villa Celimontana settembre Albino Russo. Albino Russo Responsabile Commercio e Consumi Nomisma

CITTA DI TORINO ASSESSORATO ALLA STATISTICA

NIC GENNAIO 2017 VARIAZIONI INDICI PER DIVISIONE DI SPESA

NIC FEBBRAIO 2017 VARIAZIONI INDICI PER DIVISIONE DI SPESA

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITA NAZIONALE. FEBBRAIO 2016 Variazioni percentuali provvisorie.

COMUNE DI PARMA UFFICIO STATISTICA INFLAZIONE A PARMA ANNI A CURA DI RENZO SOLIANI

(aprile 2010) L ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO IN LOMBARDIA

(maggio 2010) L ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO IN LOMBARDIA

NIC DICEMBRE 2014 VARIAZIONI INDICI PER DIVISIONE DI SPESA

UFFICIO COMUNALE DI STATISTICA

Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati per capitoli - Base dic. 2000=100 (*) (**) Città di Biella - Anno 2003

Biella - Annuario Statistico. 8 - Prezzi TAV PREZZI AL CONSUMO PER LE FAMIGLIE DI OPERAI ED IMPIEGATI - ANNO 2004

Indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività

UN ACC O R D O C H E R I L A N C I A L A C O N T R AT TA Z I O N E!

PREZZI AL CONSUMO Dati definitivi

Marzo 2014 PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

CITTA DI CATANZARO SETTORE SERVIZI DEMOGRAFICI E TURISMO Ufficio Statistica e Toponomastica

CITTA DI CATANZARO SETTORE SERVIZI DEMOGRAFICI E STATISTICA

PREZZI AL CONSUMO Dati definitivi

COMUNICATO STAMPA 29 Marzo 2013 ore 11.00

Appendice statistica. Newsletter online dell Osservatorio Prezzi e Tariffe 2/ Roma, 29 febbraio Div. V - Monitoraggio dei prezzi

CON L EURO I PREZZI SONO AUMENTATI DEL 25%. AL SUD GLI INCREMENTI MAGGIORI.

UFFICIO COMUNALE DI STATISTICA

Indice NIC senza tabacchi Variazioni tendenziali - Piemonte - anni ,58% 2,50% 2,49% 2,58%

ANTICIPAZIONE DELL INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITA NAZIONALE (NIC): GENNAIO 2017

ANTICIPAZIONE DELL INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITA NAZIONALE (NIC): DICEMBRE 2016

PREZZI AL CONSUMO Dati definitivi

PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

COMUNE DI RIMINI UFFICIO DI STATISTICA. L inflazione a Rimini nel 2014

PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI

Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro. Quaderni Statistici e Informativi. Quaderno dei Prezzi

Giugno 2015 PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

PREZZI AL CONSUMO N OVEMBRE 2012 D A T I P R O V V I S O R I. Ufficio Statistica Sistema Statistico Nazionale

S E T T E M B R E 201 1

N O V E M B R E 201 1

Le tendenze dell inflazione a Bologna nel 2016

L INFLAZIONE IN EUROPA DOPO IL CHANGEOVER. Ufficio Studi

Ministero dello Sviluppo Economico

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese

La dinamica dei prezzi al consumo Ottobre 2007

LE VARIAZIONI DELL INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER

Le tendenze dell inflazione a Bologna nel 2014

Dicembre 2016 PREZZI AL CONSUMO Dati definitivi

Giugno 2013 PREZZI AL CONSUMO Dati definitivi

Ufficio Statistica Sistema Statistico Nazionale INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITÀ NAZIONALE ANTICIPAZIONE PROVVISORIA

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITA NAZIONALE. MARZO 2016 Variazioni percentuali provvisorie.

COMUNICATO STAMPA 04 Febbraio 2014 ore 11.00

IL 2016 SI CONFERMA NEL COMPLESSO UN ANNO POSITIVO PER IL TURISMO PIACENTINO.

TERZA PARTE I PRINCIPALI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO COSTRUITI DALL ISTAT 3.1 Introduzione. Il sistema delle statistiche dei prezzi dell ISTAT

Capitolo 7 Prezzi, ricchezza e finanza

Le tendenze dell inflazione a Bologna nel Marzo 2013

TAVOLO DI CONFRONTO SULLA TRASPARENZA DELLE DINAMICHE DEI PREZZI

PREZZI AL CONSUMO DEL COMUNE DI MACERATA ANNO 2013 (dati riferiti al 2012)

Maggio 2015 PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

COMUNE DI PIACENZA Ufficio Statistica e Censimenti. Indici dei prezzi al consumo per l intera collettività nella città di Piacenza

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITA NAZIONALE. LUGLIO 2016 Variazioni percentuali provvisorie.

Olio: I prezzi delle Camere di Commercio

Dipartimento di Comunicazione ed Economia. L evoluzione dei modelli d acquisto dei beni di consumo

LE VARIAZIONI DELL INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITA NAZIONALE. OTTOBRE 2015 Variazioni percentuali provvisorie.

Dicembre 2014 PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

Capitolo 2 POPOLAZIONE Indicatori Strutturali Tav Indicatori di struttura demografica Tav Indicatori di struttura demografica nei

PREZZI AL CONSUMO Dati definitivi

Barometro Cashless: le Spese degli Italiani con carta di credito

INDICI ISTAT DEL COSTO DI COSTRUZIONE DI UN FABBRICATO RESIDENZIALE DICEMBRE 2013 E MEDIA 2013

COMUNE DI PIACENZA Ufficio Statistica e Censimenti. Indici dei prezzi al consumo per l intera collettività nella città di Piacenza

COMUNICATO STAMPA 31 Agosto 2015 ore 11.00

Dicembre 2015 PREZZI AL CONSUMO Dati provvisori

STATISTICHE DELLA REGIONE SARDEGNA ELENCO TAVOLE AGGIORNATE

COMUNICATO STAMPA 30 Settembre 2013 ore 11.00

LA PERDITA DEL POTERE D ACQUISTO DELLE PENSIONI LE NOSTRE PROPOSTE

INDICE PREZZI AL CONSUMO PER L INTERA COLLETTIVITÀ ANTICIPAZIONE PROVVISORIA TERNI. Giugno 2010 COMUNE DI TERNI

PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI

CITTA DI CATANZARO SETTORE SERVIZI DEMOGRAFICI E STATISTICA

COMUNICATO STAMPA 30 Giugno 2015 ore 11.00

ANDAMENTO DEL PREZZO DEL GPL

PREZZI AL CONSUMO MARZO 2015 DATI PROVVISORI. Servizio Statistica Sistema Statistico Nazionale

COMUNICATO STAMPA 27 Febbraio 2015 ore 11.00

COMUNICATO STAMPA 31 Marzo 2015 ore 11.00

LA DINAMICA DEI PREZZI NEI PUBBLICI ESERCIZI. Alcune evidenze. Roma, 25 settembre 2007 Ufficio Studi

La rilevazione dei prezzi

COMUNE DI PIACENZA Ufficio Statistica e Censimenti. Indici dei prezzi al consumo per l intera collettività nella città di Piacenza

COMUNICATO STAMPA 29 Maggio 2015 ore 11.00

Transcript:

Rapporto Economia Provinciale 2013 1 INDICE DEI PREZZI

2 Rapporto Economia Provinciale 2013 Indici dei prezzi Gli indici dei prezzi al consumo sono i principali indicatori idonei ad esprimere la dinamica temporale media dei prezzi dei beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie presenti sul territorio. In Italia, come nella maggior parte dei Paesi, il calcolo di questi indici è affidato all Istituto nazionale di Statistica; infatti l indice dei prezzi al consumo, è uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. In particolare, l Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l indice armonizzato europeo (IPCA). I tre indici hanno finalità differenti: il NIC misura l inflazione a livello dell intero sistema economico; in altre parole considera l Italia come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche; il FOI si riferisce ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). E l indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato; l IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell inflazione comparabile a livello europeo. Infatti viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell Unione Europea, ai fini dell accesso e della permanenza nell Unione monetaria. I tre indici si basano su un unica rilevazione e sulla stessa metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale. NIC e FOI si basano anche sullo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso a seconda dell importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento: per il NIC la popolazione di riferimento è l intera popolazione italiana, ovvero la grande famiglia di oltre 57 milioni di persone; per il FOI è l insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o un impiegato. L IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perché il paniere esclude, sulla base di un accordo comunitario, le lotterie, il lotto, i concorsi pronostici e i servizi relativi alle assicurazioni sulla vita. Un ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: il NIC e il FOI considerano sempre il prezzo pieno di vendita, l IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei

3 medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato europeo il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket). Inoltre, l IPCA tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni). La metodologia degli indici dei prezzi al consumo prevede l aggiornamento annuale sia della lista dei prodotti per i quali vengono rilevati i prezzi, il paniere, sia della ponderazione con cui i prodotti partecipano al calcolo degli indici, i pesi. L aggiornamento annuale della composizione e della ponderazione del paniere ha la finalità di mantenere nel tempo la capacità degli indici dei prezzi di riflettere i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori e di adeguare i pesi assegnati ai prodotti alla mutata struttura dei consumi delle famiglie. Se si raffronta la ponderazione per le singole voci di spesa usata per il calcolo dell indice NIC (l indice dei prezzi per l intera collettività nazionale) con quella riferita alle medesime voci usata per ottenere l indice FOI (riferito ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente extragricolo) si nota che per sette capitoli di spesa il peso risulta maggiore per il calcolo dell indice FOI e ciò segnala che tali voci di spesa influenzano maggiormente il consumo delle famiglie rispetto a quello dell intera collettività. Le differenze più alte tra le ponderazioni dei due indici si riscontrano per le voci Istruzione (Indice Nic=100, FOI pari a 112), Trasporti (FOI 111,9) e Bevande alcoliche e tabacchi (FOI 111,1). Il dettaglio si legge nella tavola sotto riprodotta. Tab.n.1/in - Confronto strutture di ponderazione NIC e FOI per capitolo di spesa. Anno 2014 Capitoli NIC FOI Indice NIC=100 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 16,3728 15,8362 96,7 Bevande alcoliche e tabacchi 3,1690 3,5202 111,1 Abbigliamento e calzature 7,9726 8,6180 108,1 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 10,8816 10,9034 100,2 Mobili, articoli e servizi per la casa 7,9214 7,3571 92,9 Servizi sanitari e spese per la salute 7,6988 6,4896 84,3 Trasporti 14,1669 15,8594 111,9 Comunicazioni 2,2992 2,4840 108,0 Ricreazione, spettacoli e cultura 8,0176 8,6894 108,4 Istruzione 1,1481 1,2855 112,0 Servizi ricettivi e di ristorazione 11,4030 10,5895 92,9 Altri beni e servizi 8,9490 8,3677 93,5 Indice generale 100,0000 100,0000 100,0 (Fonte: ISTAT)

4 Rapporto Economia Provinciale 2013 A livello nazionale nel 2013 si è registrato un andamento spiccatamente decrescente dell inflazione, che è passata dal 2,2% di gennaio allo 0,7% di dicembre. Ciò ha fatto sì che nella media del 2013 il tasso di inflazione sia risultato pari all 1,2% (nel 2012 era stato pari al 3%). 2,3 2,0 1,7 2,2 Graf.n.1/in - Variaz. % tendenziali indice NIC (compresi i tabacchi). Gennaio-Dicembre 2013 1,9 1,6 1,4 1,1 1,1 1,2 1,2 1,2 1,1 0,9 0,8 0,8 0,7 0,7 0,5 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Stesso andamento hanno avuto le variazioni annuali dell indice nazionale FOI al netto dei consumi di tabacchi. Anche in questo caso la variazione annuale della media degli indici, pari all 1,2% risulta decisamente inferiore a quella del 2012 che era stata del 3%. 2,5 2,2 1,9 1,6 1,3 2,2 Graf.n.2/in - Variaz. % tendenziali indice FOI esclusi i tabacchi. Gennaio-Dicembre 2013 1,8 1,6 1,1 1,2 1,2 1,2 1,1 1,0 0,7 0,8 0,7 0,6 0,6 0,4 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Prezzi 5 L andamento dei prezzi NIC nelle aree a confronto Istat rende poi disponibili gli indici dei prezzi al consumo per l intera collettività nazionale, con un dettaglio di dodici capitoli di spesa, sia per i capoluoghi (82 comuni nel 2013, di cui 20 capoluoghi di regione e 62 capoluoghi di provincia) che hanno partecipato alla rilevazione, che per le regioni e le ripartizioni. Ciò rende possibile confrontare l andamento dei prezzi a livello provinciale con le tendenze che si riscontrano nelle macroaree di riferimento. L indice dei prezzi al consumo per l intera collettività ha avuto una variazione percentuale in linea con il Nord Ovest e l Italia, solo minimamente superiore alla Regione. Le variazioni provinciali sono state le più basse in assoluto per Bevande alcoliche e tabacchi, Servizi sanitari e spese per la salute (voce questa che in provincia ha registrato una diminuzione, seppure lievissima, in controtendenza rispetto alle macroaree), Istruzione e Servizi ricettivi, mentre sono state maggiori sia del dato nazionale che delle altre zone a confronto le voci relative a Ricreazione, spettacoli, cultura, Abbigliamento e calzature, ma soprattutto Altri beni e servizi : qui il gap è di 1,4 punti percentuali rispetto all Italia, di 1,2 punti rispetto al Nord Ovest e addirittura di 1,9 punti rispetto alla Liguria. Tab.n.2/in - Variaz. % tendenziali indice NIC. Dicembre 2012-2013. Confronto territoriale Italia Nord Ovest Liguria La Spezia Alimentari e bevande analcoliche 1,7 1,9 1,6 1,7 Bevande alcoliche e tabacchi 1,3 1,6 1,7 0,6 Abbigliamento e calzature 0,7 0,8 0,8 1,0 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 0,5 0,6 1,3 0,6 Mobili, articoli di arredamento, serv. domestici 1,2 1,0 1,9 1,0 Servizi sanitari e spese per la salute 0,6 0,8 0,3-0,1 Trasporti 0,8 0,7 1,1 1,0 Comunicazioni -9,7-10,4-9,7-9,7 Ricreazione, spettacoli,cultura 1,1 1,1 1,4 1,6 Istruzione 1,3 1,3 1,0 0,5 Servizi ricettivi e di ristorazione 1,1 1,5 1,3 0,3 Altri beni e servizi 0,2 0,4-0,3 1,6 Indice generale (con tabacchi) 0,7 0,8 0,8 0,6 Indice generale (senza tabacchi) 0,7 0,7 0,8 0,7 Per poter allargare l analisi nel tempo occorre fare riferimento al mese di novembre, poiché per il mese di dicembre 2011 il comune della Spezia non ha effettuato la rilevazione: ciò ovviamente renderebbe impossibile il calcolo delle variazioni 2011/2010 e 2012/2011.

6 Rapporto Economia Provinciale 2013 Se si confrontano le variazioni tendenziali di novembre per l ultimo decennio, si nota che, soprattutto negli ultimi anni, le variazioni percentuali dell indice in esame hanno avuto alla Spezia un andamento simile ma inferiore a quello delle altre aree. 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 Graf.n.3/in - Variaz. % tendenziali indice NIC (con tabacchi). Mese di novembre. Confronto territoriale 0,0 04/03 05/04 06/05 07/06 08/07 09/08 10/09 11/10 12/11 13/12 Italia Nord Ovest Liguria La Spezia L andamento dei prezzi FOI nel comune capoluogo Se si vuole esaminare l andamento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, il confronto è possibile solo a livello di capoluogo di provincia e nazionale Tale accostamento pone in evidenza per il 2013, un andamento provinciale mensile molto vicino a quello verificato per l intero Paese, con scostamenti che raggiungono la punta massima, con 0,3 punti, nel mese di agosto. Tab.n.3/in - Variaz. % tendenziali indice FOI esclusi i tabacchi. Gennaio-dicembre 2013. Confronto Italia-La Spezia Italia La Spezia Gap Italia-La Spezia Gennaio 2,2 2,1 0,1 Febbraio 1,8 1,8 0,0 Marzo 1,6 1,6 0,0 Aprile 1,1 1,1 0,0 Maggio 1,2 1,0 0,2 Giugno 1,2 1,3-0,1 Luglio 1,2 1,0 0,2 Agosto 1,1 0,8 0,3 Settembre 0,8 0,7 0,1 Ottobre 0,7 0,5 0,2 Novembre 0,6 0,6 0,0 Dicembre 0,6 0,6 0,0

Prezzi 7 Se si estende l analisi nel tempo (cosa possibile, come sottolineato per il NIC, facendo riferimento al mese di novembre) si nota nel decennio un migliore andamento - che continua ininterrottamente dal 2004 - dei prezzi spezzini rispetto a quelli medi italiani. 4,0 Graf.n.4/in - Variazioni % degli indici del costo della vita (FOI) mese di novembre. (Fonte: Elaboraz. Uff. Statistica CCIAA su dati Istat) 3,0 2,0 1,0 0,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Italia 1,7 1,8 1,7 2,3 2,6 0,7 1,7 3,2 2,4 0,6 Genova 1,1 1,8 2,1 2,1 2,7 0,4 1,6 3,3 3,4 0,8 La Spezia 1,2 1,8 1,0 2,1 2,3 0,4 1,0 2,7 2,2 0,6 Gli indici ovviamente nulla dicono circa il prezzo effettivo dei beni, ma forniscono importanti informazioni sull andamento dei prezzi di medesimi prodotti acquistati a distanza di tempo sulla stessa piazza. Dagli indici non possiamo conoscere il costo di un determinato bene o servizio in Italia e alla Spezia, né sappiamo se quel bene abbia alla Spezia un prezzo superiore a quello medio nazionale, poiché diversi erano i prezzi di partenza posti come base dell indice=100: il confronto dice semplicemente che nella nostra provincia nel periodo 2004-2013 il costo della vita per una famiglia facente capo ad un operaio o impiegato è aumentato in misura minore rispetto alla media italiana. Se si apre ai diversi capitoli di spesa il confronto tra l indice spezzino dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati a dicembre 2013 e quello calcolato per il dicembre 2012, si evidenzia che la sola variazione di segno negativo si è verificata nel capitolo di spesa Comunicazioni (-10,1%), mentre variazioni di segno positivo segnano soprattutto le voci Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Altri beni e servizi (+1,6% in entrambi i casi), Ricreazione, spettacolo e cultura (+1,5%) e Trasporti (1,0%).

8 Rapporto Economia Provinciale 2013 Tab.n.4/in - Numeri indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati per capitoli di spesa. Base 2010=100. La Spezia. Dicembre 2012-2013 Capitoli 2012 2013 Var. % Prodotti alimentari e bevande analcoliche 104,6 106,3 1,6 Bevande alcoliche e tabacchi 110,2 110,8 0,5 Abbigliamento e calzature 105,4 106,4 0,9 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 110,9 111,6 0,6 Mobili, articoli e servizi per la casa 103,2 104,0 0,8 Servizi sanitari e spese per la salute 96,6 96,6 0,0 Trasporti 115,5 116,7 1,0 Comunicazioni 96,1 86,4-10,1 Ricreazione, Spettacolo e Cultura 102,8 104,3 1,5 Istruzione 107,1 107,5 0,4 Servizi ricettivi e di ristorazione 100,7 101,0 0,3 Altri beni e servizi 103,2 104,8 1,6 Indice generale (con tabacchi) 105,8 106,5 0,7 Indice generale (senza tabacchi) 105,7 106,3 0,6 (Fonte: elab. Ufficio Statistica CCIAA su dati Istat) Nella tabella n.5/in si evidenzia il gap tra la Spezia e la media nazionale per capitolo di spesa; le variazioni sono state minori alla Spezia soprattutto per le voci Istruzione (+0,4% alla Spezia, +1,4% in Italia, con un gap di un punto percentuale) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3% alla Spezia, +1,2% in Italia); sono invece cresciuti più della media nazionale i prezzi degli Altri beni e servizi : +1,6% nel comune capoluogo, contro una variazione del -0,1% per l Italia. Tab.n.5/in - Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati per capitoli di spesa. Variazioni (dicembre) anni 2012-2013 Capitoli Italia La Spezia Gap La Spezia-Italia Prodotti alimentari e bevande analcoliche 1,6 1,6 0,0 Bevande alcoliche e tabacchi 1,0 0,5-0,5 Abbigliamento e calzature 0,7 0,9 0,2 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 0,5 0,6 0,1 Mobili, articoli e servizi per la casa 1,0 0,8-0,2 Servizi sanitari e spese per la salute 0,5 0,0-0,5 Trasporti 0,8 1,0 0,2 Comunicazioni -10,1-10,1 0,0 Ricreazione, Spettacolo e Cultura 1,0 1,5 0,5 Istruzione 1,4 0,4-1,0 Servizi ricettivi e di ristorazione 1,2 0,3-0,9 Altri beni e servizi -0,1 1,6 1,7 Indice generale (con tabacchi) 0,6 0,7 0,1 Indice generale (senza tabacchi) 0,6 0,6 0,0 (Fonte: elab. Ufficio Statistica CCIAA su dati Istat)