I folletti e il calzolaio

Documenti analoghi
GIUANNEDDU E SU FASOLU MÀGICU. Giovannino e il fagiolo magicoi

SU PIPIU DE PANE DE ZÌNZALU. Il bambino di Pan di zenzero

Cuguteddu ruju. Capuccetto Rosso

LEGGO ANCH'IO! Gli gnomi. (Fratelli Grimm)

Limba sarda e istatutu. Tàtari 4 de Abrile 2013

Un ortografia pro totu su sardu PCR. Poita? PRESENTAZIONE

Presentazione petizione al rettore dell'università di Sassari.

LIMBA SARDA COMUNA. Norme linguistiche di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta dell Amministrazione regionale

A cura di Gianfranca Piras e Maria Giovanna Serchisu

COMUNE DE SODDIE. Provìntzia de Aristanis NOVAS SODDIESAS. Newsletter ter periòdica de informatzione istitutzionale de su Comune de Soddie

Progetto Pilota Valutazione della scuola italiana. Anno Scolastico PROVA DI ITALIANO. Scuola Elementare. Classe Seconda. Codici.

In un regno lontano lontano viveva tanto tempo fa un ragazzo, Martino. Questo ragazzo era molto stimato dal Re, per i suoi modi gentili e per il suo

PREVENZIONE E SICUREZZA IN AGRICOLTURA. nde faeddamus peri in sardu A.S.P.E.N. Azienda Speciale della Camera di Commercio I.A.A.

% & ', -' %,' (., - / -,', % 0, * - ) )# #, (,',,

Un'amicizia speciale I bambini della 4^B Insegnanti Raggiunti Lorena Risalvato Leonarda

La storia di Achille: un uomo scampato alla prigionia

COMUNE DE SODDIE. Provìntzia de Aristanis. Nuraghe Aurù fotografia iscarrigada dae internet NOVAS SODDIESAS

Caratteri e strutture fonetiche, fonologiche e prosodiche della lingua sarda.

ITALIANO REGIONALE DI SARDEGNA

A don Giuseppe Federici peìderu salesianu mastru fadadu in s imparu de limbas antigas e ghia primarza in sa vida

SECRETARY.IT. 29 Maggio 2014

In sardu est prus bellu

Pierino Pierone. Fiaba friulana

Ognuno nella propria vita ha dei sogni da voler realizzare, ed anche i poveri non fanno eccezione.

Cursu de Limba Sarda pro sas iscolas elementares e mèdias

Olmedo. Monumenti Aperti Ottobre 2012 COMUNE DI OLMEDO

MODOLO ( MODULUS VALLIS)

La partita. La vita è quella cosa che accade mentre tu stai facendo altri progetti. John Lennon. Capitolo 1

EDIZIONI LAINO LIBRI SASSARI


Introduzione.

Luca. Collana: Ali d Amore N. 6

2 Ascolta tutta la conversazione e verifica le risposte al punto 1.

Eccomi di nuovo ad infastidirti con le mie solite brutte notizie poiché buone non posso dartene.

Acadèmia de su Sardu onlus

ho letto sui giornali di questa lettera che 600 docenti universitari hanno scritto per denunciare il fatto che i ragazzi non sanno più scrivere.

LEGGO ANCH'IO! La zuppa di chiodo

Magi in mezzo agli agi

San Pietro e i suoi successori

Esempio : Esercizio 1

20 disegni da colorare. Una sposa per. Fata Colorina un giorno di Primavera. Storie di Primavera da colorare:

La storia di Babbo Natale

I miei 23 ritratti dei nostri 23 poeti d'ogliastra - pinturas e poesias di Antonio Aregoni. Edito da Domusdejanas editore, 2009

Calendariu Ossesu 2007 COMUNE DI OSSI

GAVINU CONTINI Storia e mito di un improvvisatore

Il signor Rigoni DAL MEDICO

L avventurosa storia del primo topo sulla luna

Come scrivere in lingua sarda Martedì 24 Giugno :19 - Ultimo aggiornamento Martedì 24 Giugno :28

scotti erano buoni e decisamente troppo costosi per essere soltanto dei comuni biscotti secchi. Certo, erano biscotti al miele, ma questo non ne

C era una volta un fiore, una margheritina color rosa. E c era una volta un ape, Apetta, davvero straordinaria.

Cali lìngua? Cali ortografia?

BAMBINO DI NOME ARLECCHINO MAESTRA COMPAGNI DI SCUOLA MAMMA DEL BAMBINO PRESENTAZIONE DEI PERSONAGGI

Guida didattica all unità 6 Qual è il tuo look?

TESTI TEATRALI CENERENTOLA

LA FORZA DEL MOSCERINO Prova Invalsi 2011

cugina al mare. zio ha una bella casa. un cane, cane si chiama Tom. E voi, come si chiama cane? lavora e madre sta a casa con sorella.

a Elisa e Sonia lughes de sa vida

Il testo di Marisa Cecchetti è ispirato ad un racconto di Kenneth Grahame Illustrazioni di Giovanni Possenti

Emanuela De Virgilio LA STORIA DI GIÒ

SU TERRITÓRIU SCHEDA GRAMMATICALE ABBREVIAZIONI FOCUS LINGUISTICO. Modulo 1, Unità 1. Il TEMPO PRESENTE MODO INDICATIVO

SCUOLA DELL INFANZIA COLLODI A.S A.S

(Esame 2) Scegli la risposta corretta : 1- Dino sarà A B C. Uno studente. Un medico. Un cantante. 2- La scuola organizzerà.. progetti.

La ciabatta magica Tanto tempo fa, in un paese tra le montagne, in casa di una sarta viveva un bambino di nome Luca che sognava sempre un angelo

La Brutta Notizia_. Miss Spelling però scoppiò a ridere e poi strusciò la testa con gioia contro la guancia di Champion.

Martina Sergi IL TUTTO NEL NIENTE

COMPRENSIONE GLOBALE TROVA I PARAGRAFI CANCELLA QUELLO IN PIU SCRIVI IN GENERALE RICOSTRUISCI LE FRASI CONTROLLA SE PUOI TOGLIERE ANCORA QUALCOSA

Speranze di una vita migliore

Pasta per due. Capitolo 1 VORSCHAU. Che fai stasera? Vieni a prendere un caffè a casa mia? - scrive Libero.

Mauro Maxia Lingua e società in Sardegna

Nonnola. Un giorno di primavera, mentre i sette nani erano andati a lavorare nella miniera, Nonnola stava

Mauru Maxia. Poetas perfughesos

9 FANTASMAGORICA PROVA. Mago Magone vuol sapere se Chicco e Nanà sanno ricordare tutti gli elementi

Laboratorio delle marmellate

RACCONTI DI PASQUA IL CONIGLIETTO PASQUALINO PULCINI BIRICHINI RITA SABATINI

La nascita imperfetta delle cose. La grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo

L asino e la tartaruga. V Primaria a.s. 2012/2013

IO PER TE... TU PER NOI. Daniela Maria Tortorici

L alga che voleva essere un fiore

Il racconto e il romanzo

Comitau Scientìficu po sa normalisadura de sa bariedadi campidanesa de sa lìngua sarda: Amos Cardia, Stèvini Cherchi, Nicolau Dessì, Màssimu

LA RIFLESSIVITA' La Bibbia ci presenta spesso la persona riflessiva come saggia mentre quella che non lo è ce la presenta come stolta.

Cesare Pavese, FERIA D'AGOSTO, Nota al testo, pp , Torino, Einaudi, 1968, pp.1-194

La Cupola = Fu costruita dall archittetto Brunelleschi, quasi 100 anni dopo la costruzione della chiesa.

Silvia Utzeri. Cappuccetto Rosso

Presentazione su Don Chisciotte. EMANUELA ALIANO 1^B grafico a.s. 2008\2009

SARDINIA TERRA VIVA SARDIGNA TERRA BIA SARDEGNA TERRA VIVA

Matilde e la ballerina. imprigionata. Favola ispirata ai quadri di Salvator Dalì

REGOLAMENTO REGULAMENTU RULES 1. ORGANIZZAZIONE. 1. ORGANIZATZIONE 1. ORGANIZATION

SARDINIA TERRA VIVA SARDIGNA TERRA BIA SARDEGNA TERRA VIVA

SUONO, RUMORE, SILENZIO

Introduzione Introduction / Istèrrida

Questo libretto illustrato è un idea di Francy

ESEMPI ED ESPERIENZE. Alcuni esempi di situazioni verificate e rilevate.

1 FANTASMAGORICA PROVA. Chicco, Nanà e la Magica Rana

IGNAZIO DELOGU, POETA LOCALE E UNIVERSALE

Test di livello italiano (A1, A2, B1)

Beatrice Masini. Illustrazioni di Sara Not EMME EDIZIONI

Scuola Maria Pascucci Santarcangelo. Le fiabe di 3^ C. Anno scolastico 2015/2016

RACCONTO ALLA ROVESCIA Schede didattiche

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta. Campestrin Quinto, Telve nato nel 1933

Transcript:

Cristiano Becciu SOS DUENDOS E SU SABATERI I folletti e il calzolaio

Illustrazioni: Carla Castagno carlacastagno@hotmail.com Traduzione in sardo: Cristiano Becciu cribec@tiscali.it Lazzaretti Editore www.lazzarettieditore.it info@lazzarettieditore.it Tutti i diritti riservati Finito di stampare nel mese di dicembre 2009.. 2

PREMISSA In dies de oe, sa polìtica linguìstica in Sardigna punnat a introdùere su sardu in s iscola. Est pro custu chi, nessi pro sas iscolas de primu gradu, sunt de profetu sas tradutziones de paristòrias galanas, a dae chi s imparu podet èssere fatu paris cun s ispàssiu. Sas règulas ortogràficas chi impreamus sunt sas matessi de sa Delìbera de sa Giunta Regionale (n. 16/14 de su 18 de abrile de su 2006), cun s annanta de su perfetu, adatadu a s iscritura. Règulas chi amparant e non controint sas variedades faeddadas de su sardu, bidu chi nois etotu nde faghimus una letura prus a sa setentrionale (pro l intèndere la depes iscarrigare dae www.lazzarettieditore.it). Ma cale si siat sardu faeddadu, cun carchi adatamentu, bona voluntade e cuidadu, si podet ispigrare in custa ortografia. Cristiano Becciu nato a Ozieri nel 1974. Laureato in lettere con una tesi in linguistica sarda impartisce corsi di formazione in lingua sarda per le scuole. Lavora ne sʼufìtziu Limba Sarda della Regione Autonoma della Sardegna. 3

Molto, molto tempo fa viveva un calzolaio che aveva qualche preoccupazione. Per quanto lavorasse sodo non riusciva più a guadagnarsi da vivere con il suo mestiere e così ogni giorno che passava diventava sempre più povero. 4

In su tempus antigòriu biviat unu sabateri chi teniat carchi oriolu. Finas traballende meda e a fitianu non resessiat, faghende s arte sua, a balangiare dinari pro si campare e die cun die si faghiat semper prus pòberu. 5

Alla fine arrivò il giorno in cui non gli rimaneva che il cuoio necessario per fare un solo paio di scarpe. Quella sera tagliò con cura il cuoio a pezzi e li ripose sul tavolo da lavoro. Domani arriverà presto, si disse, vuol dire che finirò le scarpe domani. 6

In fines lompeit sa die chi l abarreit ebbia su tantu de sa pedde pro fàghere una paja de iscarpas. Cuddu sero segheit cun contivigiu sa pedde a piculeddos e los pongeit subra su bancu. Cras at bènnere a sa lestra, penseit, cheret nàrrere chi sas iscarpas las acabbo cras. 7

Il mattino dopo il calzolaio andò al tavolo da lavoro e si sedette sulla sua panca, ma con sorpresa si accorse che le scarpe erano già belle e fatte. Proprio non riusciva a capire, sollevò le scarpe e le esaminò attentamente. Erano lavorate in modo perfetto, ogni punto era proprio al posto giusto. Non avrei potuto fare di meglio io stesso!, esclamò il calzolaio. 8

Su mangianu, su sabateri s acurtzieit a su bancu e andeit a si sètzere in sa cadrea sua, ma cun ispantu mannu s abigieit chi sas iscarpas fiant belle che fatas. Ma a beru non resessiat a cumprèndere, artzieit sas iscarpas e las compideit cun atentzione. Fiant traballadas a prou, bene finidas, fatas comente si tocat. Deo etotu no las aia pòdidas fàghere mègius!, nergeit su sabateri. 9

Non era trascorso molto tempo che un ricco cliente entrò in negozio e vide le scarpe. Gli piacquero tanto che decise di acquistarle subito, pagandole molto di più di un normale paio di scarpe. Ora il calzolaio poteva comprare cuoio sufficiente per fare altre due paia di scarpe. 10

Non nche fiat coladu tempus meda chi acò unu cliente de cuddos ricos. Intreit a sa butega e bideit sas iscarpas. L agradeint gasi meda chi luego detzideit de si las comporare, paghende las prus de cantu si podet pagare una paja de iscarpas bonas. Como su sabateri, cun cuddu dinari, si podiat comporare sa pedde chi bi cheriat pro fàghere àteras duas pajas de iscarpas. 11

Tagliò il cuoio a pezzi e li mise sul tavolo da lavoro, come aveva fatto la sera prima, poi andò a letto. 12

Segheit sa pedde a piculeddos e los assenteit in su bancu de traballu, gasi comente aiat fatu su sero in antis, e posca andeit a si corcare. 13

Al mattino, quando si svegliò, andò al tavolo ansioso di mettersi al lavoro, ma invece dei pezzi di cuoio trovò due paia di scarpe cucite in modo esemplare e perfettamente rifinite. Prima di un'ora aveva già venduto le scarpe e riscosso denaro sufficiente a comprare il cuoio necessario per altre quattro paia di scarpe. 14

Su mangianu, a dae chi s ischideit, bramosu andeit a su bancu pro si sètzere a traballare, ma in logu de sos pìculos de pedde agateit duas pajas de iscarpas cosidas a prou e finidas cun arte màstrina. Non nche fiat colada mancu un ora chi aiat giai bèndidu sas iscarpas e balangiadu dinari bastante a si comporare sa pedde pro si fàghere bator paja de iscarpas. 15

Il mattino dopo trovò tutte e quattro le paia di scarpe già finite sul tavolo. Una notte dopo l'altra accadeva sempre la stessa cosa: qualsiasi pezzo lasciasse sul tavolo alla sera, durante la notte veniva misteriosamente cucito insieme. Presto il calzolaio fu di nuovo in grado di guadagnarsi da vivere con il suo lavoro. 16

S incras mangianu agateit totu e bator paja de iscarpas in su bancu, giai bene finidas. Note cun note cumbinaiat semper sa matessi cosa: cale si siat pìculu lassaiat subra su bancu dae su sero, a de note, e fiat unu mistèriu, calicunu lu cosiat. In pagu tempus su sabateri si podiat campare cun su traballu suo ca torreit a balangiare. 17

Una sera al calzolaio venne un'idea: tagliò il cuoio per alcune scarpe e mise i pezzi sul tavolo come sempre, poi si rivolse alla moglie e disse: Perché non stiamo alzati stanotte invece di andare a dormire? Chissà forse scopriremo chi viene ogni notte ad aiutarmi con il lavoro. La moglie del calzolaio era d'accordo, accese una candela e la mise sul tavolo in modo che si vedesse meglio. 18

Unu sero a su sabateri bengeit a conca un idea: segheit sa pedde pro paritzas iscarpas e, che a semper, pongeit sos pìculos subra su bancu, posca a sa mugere nergeit: pro ite istanote non bigiamus imbetzes de andare a nos corcare? Gasi forsis amus a iscobèrrere chie est chi benit a m agiudare in su traballu. Sa mugere de su sabateri fiat de acordu, allumeit una candela e la pongeit subra su bancu pro s annotare mègius. 19

Poi si nascosero tutti e due in un angolino buio della bottega. A mezzanotte comparvero due minuscoli folletti che si arrampicarono sul tavolo. Si misero subito al lavoro cucendo e ribattendo, martellando e adattando. Come volavano le loro dita minuscole! 20

Posca si cueint totu e duos in unu cugioleddu iscurosu de sa butega. A mesunote esseint a foras duos duendos minoreddos chi s apicheint a su bancu. Luego si pongeint a traballare, cosende e sestende, marteddende e modellende. Pariant bolende cuddos pòddighes minoreddos. 21

Il calzolaio e sua moglie non potevano quasi credere ai loro occhi. I folletti lavoravano veloci e in silenzio e non smisero fino a quando non ebbero finito Quando l'ultimo paio di scarpe fu pronto, i piccoli visitatori saltarono giù dal tavolo e uscirono di corsa dalla bottega. 22

Su sabateri e sa mugere agigu podiant crèere a su chi fiant bidende cun sos ogros. Sos duendos traballaiant in lestresa e a sa muda e non sesseint finas a cando no acabbeint. A dae chi fateint s ùrtima paja de iscarpas, cuddos duendos minoreddos dae su bancu brincheint a terra e esseint currende dae sa butega. 23

La mattina dopo la moglie del calzolaio disse: Dobbiamo fare qualcosa di bello per i folletti, se non fosse stato per loro di certo saremmo ancora poveri. Cos'hai in mente?, chiese il calzolaio. Fuori fa freddo e dovrebbero avere dei vestiti caldi per l'inverno. Farò per loro delle camicine, dei pantaloncini, delle giacche e dei calzettoni. E tu puoi fare due paia di scarpine. 24

S incras mangianu sa mugere de su sabateri nergeit: depimus fàghere carchi cosa de bellu pro sos duendos, si non fiat istadu pro issos fiamus istados galu pòberos. Ite ti benit a conca? pregonteit su sabateri. In foras faghet fritu e pro s ierru lis at a bisongiare bestimenta calda. Lis apo a fàghere camiseddas, caltzoneddos, giachetas e caltzetones longos. E tue podes fàghere duas pajas de iscarpas minoreddas. 25

D'accordo!, esclamò il calzolaio e subito lui e sua moglie si misero al lavoro. Al calar della sera avevano già finito. Misero sul tavolo i due completini e poi si nascosero, per potere osservare i piccoli visitatori senza essere visti. 26

De acordu!, respondeit su sabateri e luego isse e mugere sua si pongeint a traballare. A dae chi fiat iscurighende aiant giai acumpridu. Pongeint sos bestireddos subra su bancu e posca si cueint, pro pòdere bìdere, a sa cua, sos duendos minoreddos. 27

A mezzanotte comparvero i folletti e andarono dritti al tavolo del calzolaio. Immaginate la loro sorpresa quando videro che cosa c'era! Invece di pile di cuoio, due completini minuscoli che indossarono subito. Ogni capo si adattava perfettamente al loro corpicino e quando ebbero infilato anche le scarpine iniziarono a cantare: Or che siam così eleganti perché far scarpe per i passanti?. 28

A mesunote sos duendos esseint a foras e deretos andeint a su bancu de su sabateri. Ite ispantu mannu a dae chi bideint su chi lis aiant aparitzadu! In logu de muntones de pedde, duos bestireddos minores chi luego si besteint. Lis istaiant a pingellu, fiant fatos a posta pro sa carena issoro, e cando s intreint fintzas sas iscarpas comintzeint a cantare: Como chi semus prus bellos de deris, a ite faghimus iscarpas pro sabateris? 29

Poi saltarono giù dal tavolo da lavoro e danzarono per tutta la bottega del calzolaio. Alla fine, quando sembrò che non avessero più fiato per ballare, aprirono la porta e scomparvero lungo la strada. Il calzolaio sorrise alla moglie e lei sorrise a lui, poi andarono a letto. Non videro mai più i folletti, ma per il resto dei loro giorni furono sempre fortunati. 30

E gasi brincheint dae su bancu a terra e balleint peri totu sa butega de su sabateri. In fines, a dae chi pariat chi lis fiat bènnidu s alenu curtzu a fùria de ballare, abergeint su portale e si nch andeint a tesu. Su sabateri isgantzeit a rìere abbaidende sa mugere e issa rieit abbaidende si lu, posca si corcheint. Non torreint a bìdere prus sos duendos, ma pro cantu campeint tengeint semper bona sorte. 31