Ferrara, Ravenna e Mostra Orlando furioso Accompagnatore Culturale - Ferrara - Abbazia di Pomposa - Ravenna e i suoi mosaici La mostra Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, che si terrà al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il prossimo autunno, è un ottimo punto di partenza per visitare la città estense. Le immagini e i versi del poeta ci accompagneranno infatti attraverso le strette strade del centro medievale e gli ampi spazi della parte rinascimentale di quella che fu una delle principali e più raffinate corti del Quattrocento e del Cinquecento italiano. L' incantevole Abbazia romanica di Pomposa invece ci farà immergere in un misterioso e segreto Medio Evo, mentre gli straordinari mosaici di Ravenna, testimoni di antichi splendori, ci riporteranno all'epoca in cui la città fu la capitale dell'esarcato Bizantino. Un lungo viaggio nel tempo, insomma, attraverso l'arte, la storia e le atmosfere rarefatte di due piccole, ma grandi città. CIRCUITO IN BREVE - Ferrara (mostra Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, allestita a Palazzo dei Diamanti. Castello Estense, Cattedrale di San Giorgio, chiostro della Chiesa di San Paolo, via delle Volte, Palazzo Paradiso, Monastero di Sant Antonio in Polesine, Palazzo Schifanoia, Palazzo di Renata di Francia, Casa Romei, Chiesa di San Francesco, Piazza Ariostea, Mura cittadine). - Abbazia di Pomposa (visita del complesso monastico), - Ravenna (Basilica di Sant Apollinare in Classe, Basilica di San Giovanni Evangelista, Battistero degli Ariani,
Basilica di San Apollinare Nuovo, Basilica di San Francesco, Battistero Neoniano, Cattedrale della Resurrezione, Palazzo dell Arcivescovado, Basilica di San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Mausoleo di Teodorico). QUANDO Durante il periodo di allestimento della mostra : 24.09.2016 8.01.2017. COME - In piccoli gruppi : min. 12 max. 20 persone. - Con accompagnatore culturale per tutta la durata del soggiorno. - Con guida locale. ITINERARIO FERRARA Prestigiosa corte rinascimentale, governata dagli Estensi, Ferrara tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento si configura come moderna città ideale, grazie a un preciso disegno urbanistico che può essere considerato il primo esempio in Europa di pianificazione territoriale, ispirata ai valori umanistici. Un vero e proprio piano regolatore ante litteram, di cui l'architetto Biagio Rossetti è fra i principali artefici, che trasforma la città medievale e allarga i suoi confini con la cosiddetta addizione erculea, ovvero il nuovo quartiere aggiunto al nucleo storico, così chiamato dal nome del duca Ercole I, promotore di questa importante operazione. Inizieremo la scoperta della città dalla mostra Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, ospitata a Palazzo dei Diamanti, splendida realizzazione rinascimentale edificata tra la fine del XV e l inizio del XVI secolo su progetto dello stesso Biagio Rossetti e così denominata per i caratteristici blocchi di marmo tagliati a punta di diamante che ricoprono le sue due facciate. Organizzata per celebrare i 500 anni della prima edizione del poema cavalleresco, stampato appunto a Ferrara nel 1516, la mostra, con opere di grandi artisti del momento (dipinti, sculture, incisioni) ma anche arazzi, libri, armi ci permetterà di ripercorrere il fantastico universo dell Orlando Furioso e di ritrovare la società di corte in cui visse l Ariosto. Lasciato Palazzo dei Diamanti, incamminandoci lungo l elegante Corso Ercole I d Este, fulcro viario della Ferrara rinascimentale, arriveremo al Castello Estense, monumento simbolo della città, che ci immette nella parte medievale. In mattone, munito di quattro torri e circondato da un fossato, il castello viene costruito a partire dal 1385, su disegno di Bartolino da Novara, come struttura difensiva. Diventerà residenza ducale soltanto nel 1476, durante il governo del duca Ercole I. Un ponte sospeso su cinque archi lo collega al Palazzo Comunale, residenza della corte Estense prima del suo trasferimento nel castello. Eretto a partire dalla metà del XIII secolo, il palazzo subisce diverse trasformazioni nel corso del XV e del XVIII secolo. Di fronte s innalza la Cattedrale di San Giorgio, con la sua bella facciata romanico-gotica, costruita a partire dal 1135. L interno, modificato in stile barocco nel Settecento, custodisce diverse opere cinque-seicentesche di notevole interesse artistico. Dopo aver
visitato il bel chiostro rinascimentale della vicina Chiesa di San Paolo, percorreremo via delle Volte, una delle arterie più suggestive della città medievale, caratterizzata da numerosi archi e passaggi sospesi che la attraversano da un lato all altro. Le strette vie dell antico ghetto ebraico ci condurranno poi a Palazzo Paradiso. Risalente alla fine del XIV secolo e successivamente modificato, nel 1567 diventa sede dell Università di Ferrara e dal 1753 ospita la Biblioteca comunale. Nel Monastero di Sant Antonio in Polesine, fondato nell alto Medio Evo dall ordine degli Agostiniani e passato nel XIII secolo all ordine delle monache benedettine riunite attorno alla Beata Beatrice d Este, approfitteremo della bellezza e della calma di questo luogo, appartato e al di fuori dei percorsi turistici. Belli gli affreschi due-trecenteschi delle cappelle interne. A seguire Palazzo Schifanoia. Luogo di svago degli Estensi, costruito alla fine del XIV secolo e ingrandito nel XV, durante il governo di Borso d Este, il palazzo è famoso per il ciclo di affreschi quattrocenteschi, realizzati da alcuni dei principali esponenti della cosiddetta Officina ferrarese, Francesco del Cossa e Ercole de Roberti che, nel Salone dei Mesi, celebrano il casato degli Estensi con riferimenti astrologici e mitologici. Non lontano potremo ammirare i cortili rinascimentali di Palazzo di Renata di Francia, oggi sede del Rettorato dell Università di Ferrara e di Casa Romei. Sul nostro percorso vedremo anche la bella facciata della Chiesa di San Francesco, altra realizzazione di Biagio Rossetti, costruita su una precedente fondazione francescana. Dello stesso architetto è la spaziosa Piazza Ariostea, punto nodale, insieme a Corso Ercole I d Este, dell impianto urbanistico rinascimentale. Una passeggiata lungo le Mura della città, del XV e XVI secolo, che ancora oggi racchiudono gran parte della città storica, concluderà la nostra visita. ABBAZIA DI POMPOSA Non lontano dalle Valli di Comacchio, il complesso monastico risale al VI e VII secolo, epoca in cui una comunità benedettina si insedia su un isola boscosa circondata da due rami del Po; tuttavia il periodo di maggior splendore inizia dopo il Mille. Nella Chiesa di Santa Maria, pregevole esempio di architettura romanica padana, potremo ammirare un ciclo di affreschi di ispirazione giottesca e lo splendido pavimento in mosaico risalente ai secoli VI- XII. RAVENNA Capitale dell Impero romano d Occidente nel V secolo e dell Italia bizantina fino all VIII secolo, la città possiede un patrimonio, unico in Occidente, di monumenti paleocristiani e di mosaici del V e del VI secolo.
Cominceremo dalla Basilica di Sant Apollinare in Classe. A cinque chilometri dalla città, la chiesa è costruita verso la metà del VI secolo e dedicata al primo vescovo di Ravenna. Splendidi i mosaici dell abside, ma anche i sarcofagi e le colonne in marmo greco. Nel centro-città continueremo con la Basilica di San Giovanni Evangelista (prima metà del V secolo), voluta da Galla Placidia, la figlia dell imperatore Teodosio I. Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, la chiesa è stata riedificata nelle sue forme originali negli anni Cinquanta-Sessanta. A seguire due edifici religiosi fatti erigere da Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, per il culto ariano, all epoca religione ufficiale della corte: il Battistero degli Ariani, della fine del V secolo e la Basilica di Sant Apollinare Nuovo, costruita poco dopo. A pianta ottagonale, il battistero possiede un bel mosaico che decora la cupola. La basilica invece vanta mosaici che ricoprono gran parte delle sue pareti e risalgono a periodi diversi: alcuni sono dell epoca di Teodorico, altri sono stati realizzati successivamente alla conversione della chiesa al culto cattolico (540). Dopo una breve visita alla Basilica di San Francesco, edificata nel X secolo su una precedente chiesa del V secolo e più volte trasformata, vedremo il Battistero Neoniano, (dal nome del vescovo Neone che ne fece continuare la costruzione iniziata dal suo predecessore, il vescovo Orso). Uno degli edifici più antichi della città (risale alla fine del IV secolo), il battistero è interamente ricoperto da mosaici del V secolo. Poco distante s innalzano la Cattedrale del XVIII secolo e il Palazzo dell Arcivescovado, la cui cappella è conosciuta per i suoi mosaici. Completeremo la nostra immersione nell universo musivo di Ravenna con due perle dell arte bizantina: la Basilica di San Vitale, voluta dall imperatore Giustiniano e eretta nella prima metà del VI secolo e il Mausoleo di Galla Placidia, del V secolo, fatto costruire dall imperatrice stessa. Sorprendente il contrasto fra la sobrietà dell esterno e la ricchezza del suo interno, illuminato dai più antichi mosaici della città. Al bagliore di queste meraviglie seguirà la possente mole di un altro mausoleo, quello di Teodorico, fatto innalzare nel 520 dal re ostrogoto. In pietra bianca d Istria, il mausoleo si sviluppa su due livelli a forma di decagono ed è ricoperto da un eccezionale tetto costituito da un enorme monolite.
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