II tempi e gli spazi 2 Rifletti e discuti 48

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INDICE GENERALE La storia più antica Le origini dell umanità II tempi e gli spazi 2 Rifletti e discuti 48 IX 1 Dagli ominidi all uomo 4 1.1 Come fare storia: le fonti 4 1.2 La storia dell uomo comincia in Africa orientale 5 PRIMO PIANO Come datare i fossili 5 1.3 L evoluzione: un processo ramificato, non lineare 7 1.4 Gli ominidi della savana 8 LE DOMANDE DELLA STORIA Evoluzione e selezione naturale 8 PRIMO PIANO Il bambino di Taung. Un dramma nel cielo 9 LE DOMANDE DELLA STORIA L uomo è cacciatore? Sì, ma da poco 11 1.5 Homo sapiens e il popolamento del pianeta 12 PRIMO PIANO Le grandi glaciazioni 12 PRIMO PIANO Il mistero del Neandertal 14 SINTESI 15 ESERCIZI 16 2 Il Paleolitico. L età della caccia e della raccolta 17 2.1 Le armi di Homo sapiens sapiens: la tecnologia e il linguaggio 17 PRIMO PIANO Cultura e natura 19 2.2 La cultura e le prime forme di arte e di religione 20 LE DOMANDE DELLA STORIA Le pitture rupestri, capolavori misteriosi 20 2.3 Le società dei cacciatori e dei raccoglitori 22 2.4 L uomo e l ambiente nel Paleolitico 23 UOMINI E DONNE 24 LE DOMANDE DELLA STORIA Siamo figli della stessa madre 26 PRIMO PIANO I tempi della storia 28 SINTESI 28 ESERCIZI 29 GLI DEI E GLI EROI Il mito del fuoco, dono divino 30 3 Il Neolitico. Le società 32 di agricoltori e di pastori 3.1 La domesticazione di piante e di animali 32 PRIMO PIANO Le civiltà dei cereali 33 3.2 La Mezzaluna fertile e le altre aree di sviluppo agricolo 34 PRIMO PIANO Addomesticare è difficile e spesso impossibile 35 3.3 I grandi cambiamenti del Neolitico 36 PRIMO PIANO Fare storia con i cocci 36 3.4 La società neolitica 38 LE DOMANDE DELLA STORIA Fu davvero un vantaggio l agricoltura? 39 3.5 Le religioni del Neolitico 40 SINTESI 42 ESERCIZI 43 LE OPERE E I GIORNI Uomini di pietra. Le statue-stele 44 ALTRI MONDI Il popolamento dell America e dell Australia 46 1 online Quando l uomo scoprì di esistere TEMI DI GEOGRAFIA 1 La descrizione della Terra G2 Una scienza antica G2 La geografia nel tempo G3 Descrivere la Terra e localizzare i luoghi G4 Le carte geografiche G6 Geografia dai satelliti G8

X Indice generale II Lungo i grandi fiumi Le civiltà dell Oriente I tempi e gli spazi 50 Rifletti e discuti 116 1 In Mesopotamia, la prima civiltà urbana 52 1.1 I Sumeri 52 PRIMO PIANO Orzo e lana, le ricchezze dei Sumeri 53 PRIMO PIANO La città, il tempio, gli dèi 54 IERI E OGGI Il suicidio dei Sumeri 56 1.2 Le città sumere, motore del progresso 58 PRIMO PIANO Scrivere, un arte difficile 59 1.3 Le città-stato e i primi imperi della Mesopotamia 61 PRIMO PIANO Ebla, la città sulla roccia bianca 62 1.4 La civiltà mesopotamica 63 1.5 L impero universale e il ruolo del sovrano 64 PRIMO PIANO Gilgamesh, l eroe che lottò con la morte 64 IL DOCUMENTO La giustizia del re. Il codice di Hammurabi 66 SINTESI 67 ESERCIZI 68 2 L Egitto, una civiltà millenaria 69 2.1 La valle del Nilo e la formazione dello stato egizio 69 2.2 Trenta dinastie di faraoni 71 LE DOMANDE DELLA STORIA Uomo e dio. La monarchia divina del figlio di Ra 73 2.3 La religione e il culto dei morti 74 UOMINI E DONNE 76 2.4 La società egizia 78 IL DOCUMENTO La scrittura è potere 79 PRIMO PIANO Le origini della medicina antica e gli Egizi 81 SINTESI 82 ESERCIZI 83 LE OPERE E I GIORNI La città del sole. Il sogno di un faraone 84 3 Le civiltà dell India e della Cina 86 3.1 Le grandi città dell Indo 86 PRIMO PIANO Mohenjo-Daro 87 3.2 Tra i fiumi Indo e Gange: la civiltà degli Arii 88 PRIMO PIANO L India religiosa. Bramanesimo e buddismo 88 3.3 La Cina antica 90 PRIMO PIANO Il lungo sonno dei guerrieri di Qin Shi 90 3.4 La dottrina di Confucio e il taoismo 92 IL DOCUMENTO La morale confuciana e il fascino del Tao 93 3.5 Gli scambi a lunga distanza tra le grandi civiltà dell Eurasia 94 LE DOMANDE DELLA STORIA L Eurasia, un continente fortunato? 94 PRIMO PIANO Strade e cammelli 96 SINTESI 97 ESERCIZI 98 4 Popoli e regni dell età del ferro 99 4.1 La rivoluzione del ferro 99 4.2 Una nuova potenza: gli Hittiti 100 4.3 La grande crisi del XII secolo 101 LE DOMANDE DELLA STORIA I «secoli oscuri»: un mistero non ancora risolto 102 4.4 Dal deserto alla «Terra Promessa»: gli Ebrei 103 IL DOCUMENTO Allora Abramo partì 104 4.5 Gli Assiri, un popolo di mercanti e di guerrieri 107 IL DOCUMENTO Le stragi assire. La crudeltà come metodo 108 LE DOMANDE DELLA STORIA Come si fa a saperlo? I diversi tipi di fonti 110 SINTESI 110 ESERCIZI 111 GLI DEI E GLI EROI Mosè, il liberatore 112 ALTRI MONDI Le prime civiltà dell America 114 TEMI DI GEOGRAFIA 2 Il mondo si può dividere in parti G10 Come viene individuata una regione G11 CASO REGIONALE Le regioni dell Italia G13

III Sulle strade del mare La scoperta del Mediterraneo Indice generale XI I tempi e gli spazi 118 Rifletti e discuti 164 1 Le prime civiltà marittime 120 1.1 Mediterraneo, il mare «che sta in mezzo alle terre» 120 1.2 L isola di Creta e la civiltà minoica 121 PRIMO PIANO Dai fiumi al mare. Le prime navi 121 PRIMO PIANO Il labirinto di Cnosso e la leggenda del Minotauro 123 UOMINI E DONNE 126 1.3 Gli Achei-Micenei, i più antichi Greci 128 PRIMO PIANO I palazzi micenei, fortezze di pietra 128 LE DOMANDE DELLA STORIA La guerra di Troia. 132 Che cosa c è di vero? SINTESI 132 ESERCIZI 133 LE OPERE E I GIORNI L avventura di un archeologo 134 2 I Fenici e l unificazione del Mediterraneo 136 2.1 I Fenici, mercanti e marinai 136 PRIMO PIANO L alfabeto fenicio: una rivoluzione nella scrittura 139 2.2 Le colonie dei Fenici 140 PRIMO PIANO Didone e le origini di Cartagine 141 SINTESI 142 ESERCIZI 143 3 La formazione del mondo greco 144 3.1 Sulle rive del mar Egeo. Dagli Achei ai Dori 144 PRIMO PIANO Pelasgi ed Elleni. Le origini mitiche delle genti greche 144 IL DOCUMENTO Il canto dell aedo 147 3.2 La polis aristocratica 148 LE DOMANDE DELLA STORIA Le oscure origini della polis 149 3.3 La grande colonizzazione 150 PRIMO PIANO Il tempio greco, la casa del dio 151 3.4 La lotta per il controllo del Mediterraneo occidentale 153 PRIMO PIANO Siracusa, l isola dei gabbiani 153 IERI E OGGI Pane, olio e vino 156 SINTESI 158 ESERCIZI 159 GLI DEI E GLI EROI La dea dell amore 160 ALTRI MONDI La scoperta del Pacifico 162 4 online Omero, maestro dell Ellade 2 online L invenzione della città 3 online Prospero è il tuo venire, o Nilo TEMI DI GEOGRAFIA 3 Continenti e oceani G16 L Europa G16 L Asia G17 GEOGRAFIA DEGLI OCEANI G19 L Africa G19 Le Americhe G21 L Oceania G22 L Antartide G22 CASO REGIONALE La Russia, uno Stato in due continenti G23

XII Indice generale IV I tempi e gli spazi 166 Rifletti Il popolamento dell Europa Le oscure origini dei nostri antenati e discuti 198 1 L Europa prima della storia 168 1.1 Dall Oriente all Europa. La diffusione dell agricoltura 168 1.2 I misteriosi Indoeuropei 170 LE DOMANDE DELLA STORIA Gli Indoeuropei e il razzismo 170 1.3 Nel cuore dell Europa: i Celti 172 PRIMO PIANO Druidi e bardi. La sapienza dei Celti 174 SINTESI 174 ESERCIZI 175 GLI DEI E GLI EROI Europa, la fanciulla di Tiro 176 2 L Italia, un mosaico di popoli 178 2.1 Dal Neolitico all età del bronzo 178 PRIMO PIANO Le tombe antiche: una miniera di informazioni 179 2.2 Indoeuropei e Mediterranei in Italia 180 SINTESI 181 ESERCIZI 182 3 Gli Etruschi e la nascita di Roma 183 3.1 Le misteriose origini degli Etruschi 183 LE DOMANDE DELLA STORIA Gli Etruschi: più dubbi che certezze 183 3.2 La potenza etrusca 184 3.3 Società e cultura degli Etruschi 186 PRIMO PIANO Le tombe di Tarquinia 186 UOMINI E DONNE 188 3.4 Il Lazio antico e le origini di Roma 190 LE DOMANDE DELLA STORIA Romolo e Remo: è credibile la leggenda delle origini? 191 SINTESI 192 ESERCIZI 193 LE OPERE E I GIORNI La casa dei re di Roma 194 ALTRI MONDI Le migrazioni bantu e l Africa nera 196 5 online Le origini degli Etruschi 6 online Il mito di Sparta 7 online L importante è vincere 8 online La vita quotidiana ad Atene TEMI DI GEOGRAFIA 4 La popolazione: questione demografica e migrazioni G26 LE DINAMICHE DEMOGRAFICHE G27 LE DIMENSIONI DELLA POPOLAZIONE G28 LA STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE G28 Il problema demografico dei paesi sviluppati G29 LO SVILUPPO UMANO E IL MODO PER MISURARLO G29 Il problema demografico nel mondo G30 Le migrazioni G31 Problemi di lavoro e di integrazione degli immigrati G31 L immigrazione clandestina G32 CASO REGIONALE Francia G33

Indice generale La polis ellenica Dalle guerre persiane all egemonia di Atene VI tempi e gli spazi 200 Rifletti e discuti 258 XIII 1 L evoluzione delle città greche 202 1.1 La trasformazione della società ellenica 202 PRIMO PIANO Il commercio e la moneta 203 1.2 L organizzazione politica ad Atene 205 PRIMO PIANO Dall eroe al cittadino. Le virtù dell oplita 206 1.3 Dai legislatori ai tiranni 207 1.4 La democrazia ad Atene: la costituzione di Clistene 209 LE DOMANDE DELLA STORIA L ostracismo e la democrazia ateniese 210 1.5 Il caso di Sparta 211 PRIMO PIANO La donna, la famiglia, l amore in Grecia 213 1.6 Il mondo ellenico 214 PRIMO PIANO I giochi di Olimpia 215 LE DOMANDE DELLA STORIA Le date della storia. Come i Greci contavano gli anni 216 PRIMO PIANO A pranzo con gli dèi. Il rito del sacrificio 217 1.7 L arte e la cultura dell età arcaica 219 PRIMO PIANO Vasi per tutti i gusti. Il miracolo della ceramica greca 219 IERI E OGGI Nel mondo dei sogni 220 SINTESI 222 ESERCIZI 223 GLI DEI E GLI EROI Edipo e il mistero del male 224 2 Lo scontro con la Persia 226 2.1 L impero dei Medi e dei Persiani 226 PRIMO PIANO I Parsi e la terra del silenzio 228 2.2 Atene contro il Gran Re: la prima guerra persiana 229 PRIMO PIANO La tragedia della Ionia 230 2.3 Il conflitto si allarga: la seconda guerra persiana 232 PRIMO PIANO La trireme, una macchina da guerra 233 PRIMO PIANO Quando gli dèi facevano politica. L oracolo di Delfi 235 IL DOCUMENTO Atene contro Serse: il giudizio di Erodoto 236 SINTESI 238 ESERCIZI 239 3 L età di Pericle 240 3.1 L egemonia di Atene dopo le guerre persiane 240 PRIMO PIANO L invenzione del barbaro. La nascita di un ideologia 241 UOMINI E DONNE 242 3.2 La politica estera di Pericle 244 3.3 Lo sviluppo della democrazia 246 3.4 La politica economica 247 PRIMO PIANO L acropoli di Atene 249 3.5 I limiti della democrazia ateniese 250 LE DOMANDE DELLA STORIA Ai cittadini la politica, agli schiavi il lavoro 251 SINTESI 252 ESERCIZI 253 LE OPERE E I GIORNI Il Partenone, un gigantesco ex voto 254 ALTRI MONDI I cavalieri delle steppe 256 TEMI DI GEOGRAFIA 5 I Patrimoni Mondiali dell Umanità G36 Dove sono i Patrimoni Mondiali G36 Le azioni in favore dei Patrimoni Mondiali G37 I vantaggi economici G38 CASO REGIONALE Italia G40

XIV Indice generale VI I tempi e gli spazi 260 Il trionfo dell ellenismo Dalla guerra del Peloponneso alle monarchie ellenistiche Rifletti e discuti 310 1 La guerra del Peloponneso 262 1.1 La resa dei conti. Sparta contro Atene 262 1.2 L allargamento del conflitto. Atene contro Siracusa 264 IL DOCUMENTO Atene e l isola di Melo. La legge del più forte 265 LE DOMANDE DELLA STORIA Antichi e moderni. Confronto sulla democrazia 266 1.3 L intervento dei Persiani e la fine della guerra 267 LE DOMANDE DELLA STORIA Sparta, una città modello? 268 1.4 L egemonia di Sparta 270 PRIMO PIANO La ritirata dei diecimila 271 1.5 La supremazia di Tebe e la crisi delle poleis 272 1.6 Il regno di Macedonia e la Grecia 273 PRIMO PIANO Dalla falange obliqua tebana alla falange a istrice macedone 273 IL DOCUMENTO Demostene e Filippo 275 SINTESI 276 ESERCIZI 277 LE OPERE E I GIORNI Il sepolcro del re. Un mistero macedone 278 2 Alla conquista dell Oriente. 280 Alessandro Magno 2.1 La grande avventura 280 PRIMO PIANO La caduta di Tiro. Quando l assedio divenne un arte 281 LE DOMANDE DELLA STORIA Quanto contano i grandi personaggi? 283 2.2 Il progetto politico di Alessandro 284 2.3 La divisione dell impero. I regni dei diadochi 285 LE DOMANDE DELLA STORIA Un eroe divino. Il monarca ellenistico 285 2.4 La società ellenistica 287 SINTESI 288 ESERCIZI 289 GLI DEI E GLI EROI La leggenda di Alessandro 290 3 Arte e cultura dall età classica all ellenismo 292 3.1 Il primato culturale di Atene 292 UOMINI E DONNE 294 3.2 L educazione del cittadino-soldato 296 PRIMO PIANO Il teatro, il «luogo in cui si guarda» 297 3.3 I nuovi maestri: i sofisti e Socrate 298 IL DOCUMENTO «Ateniesi, vi voglio un gran bene». L autodifesa di Socrate 299 3.4 I grandi filosofi: Platone e Aristotele 300 PRIMO PIANO Il libro in una società basata sulla parola 300 3.5 La civiltà ellenistica 302 IERI E OGGI E sopra di noi le stelle 304 SINTESI 306 ESERCIZI 307 ALTRI MONDI I barbari e l ellenismo 308 9 online Alessandria, la capitale della cultura ellenistica 10 online Vita da donna 11 online La schiavitù a Roma TEMI DI GEOGRAFIA 6 L ambiente, il paesaggio e le società umane Che cos è un ambiente Il territorio I climi della Terra COME SI OSSERVANO IL CLIMA E IL TEMPO I fattori del clima Gli ambienti delle zone calde G44 G44 G44 G45 G45 G46 G47 Gli ambienti delle zone temperate Gli ambienti delle zone fredde Il paesaggio Osservare e leggere il paesaggio Il metodo scientifico di lettura del paesaggio COME SI LEGGE UN IMMAGINE DI PAESAGGIO G48 G49 G51 G51 G51 G52 CASO REGIONALE Svizzera G53 CASO REGIONALE Giappone G55

VII I tempi e gli spazi 312 La repubblica romana Una città alla conquista del Mediterraneo Indice generale XV Rifletti e discuti 382 1 L ascesa di Roma 314 1.1 Roma in età monarchica 314 LE DOMANDE DELLA STORIA Le origini dei patrizi. Patroni e clienti 315 1.2 Gli inizi della repubblica e il conflitto tra patrizi e plebei 316 PRIMO PIANO Donne senza nome. La condizione femminile a Roma 317 PRIMO PIANO Il diritto romano e le Dodici Tavole 318 1.3 Tra vittorie e sconfitte. Roma si rafforza 319 IERI E OGGI Padri e figli 320 PRIMO PIANO In pace con gli dèi. La religione romana 322 1.4 La conquista della penisola 323 PRIMO PIANO L esercito e la guerra 325 1.5 La repubblica oligarchica 326 UOMINI E DONNE 328 SINTESI 330 ESERCIZI 331 2 La grande espansione 332 2.1 La prima guerra punica 332 PRIMO PIANO I Romani sul mare 333 2.2 La seconda guerra punica 334 PRIMO PIANO Il disastro di Canne e il perfido Annibale 334 PRIMO PIANO I «polli sacri» e il console. I riti della guerra e il trionfo 337 2.3 Roma e le monarchie ellenistiche 338 PRIMO PIANO I Greci a Roma 339 LE DOMANDE DELLA STORIA L imperialismo romano 340 2.4 La conquista dell Occidente mediterraneo 341 SINTESI 344 ESERCIZI 345 LE OPERE E I GIORNI Cartagine, l antica «città nuova» 346 TEMI DI GEOGRAFIA 7 L urbanizzazione continua a crescere G58 Il ruolo delle città G59 La pianificazione urbana G59 LA CITTÀ EUROPEA G60 CASO REGIONALE Regno Unito G61 8 Molte persone visitano il mondo G62 I flussi turistici internazionali G63 Il turismo sostenibile G64 CASO REGIONALE Egitto G65 3 La lunga crisi della repubblica 348 3.1 Il declino del contadino-soldato e la formazione 348 dei latifondi PRIMO PIANO Due milioni di schiavi 348 3.2 L ascesa dei cavalieri e il trionfo della nobilitas 350 3.3 Verso la crisi. Potere oligarchico e potere personale 351 3.4 I primi tentativi di riforma. I Gracchi 352 LE DOMANDE DELLA STORIA I Gracchi: riformisti o rivoluzionari? 353 3.5 Lo scontro tra le fazioni e l ascesa di Mario 354 PRIMO PIANO La paura dei Germani 355 PRIMO PIANO Una speranza per i poveri: fare carriera nell esercito 356 3.6 La guerra civile e la dittatura di Silla 358 IL DOCUMENTO Pro e contro l impero 359 3.7 Le rivolte degli schiavi 361 SINTESI 362 ESERCIZI 363 GLI DEI E GLI EROI Spartaco il gladiatore 364 4 I signori della guerra. Da Pompeo a Cesare 366 4.1 Le imprese di Pompeo 366 PRIMO PIANO I pirati del Mediterraneo 367 PRIMO PIANO Le idee di Cicerone 368 4.2 Il primo triumvirato: Cesare, Pompeo e Crasso 369 PRIMO PIANO La Gallia al tempo di Cesare 370 PRIMO PIANO La battaglia di Alesia 372 4.3 L antagonismo tra Cesare e Pompeo 373 PRIMO PIANO La violenza politica a Roma 374 4.4 La guerra civile e il trionfo di Cesare 375 IL DOCUMENTO Le ragioni di Cesare 376 LE DOMANDE DELLA STORIA Il suicidio della repubblica 377 SINTESI 378 ESERCIZI 379 ALTRI MONDI Gli imperi asiatici ai tempi di Roma 380 INDICI E ATLANTE Voci di Glossario - Cronogrammi, carte, grafici e schemi 383 Indice dei nomi 385 Atlante A1 Italia fisica A2 Italia politica A3 Europa fisica A4 Europa politica A5 Planisfero fisico A6-A7 Planisfero politico A8-A9 Indice dei principali nomi A10-A12

Unità V La polis ellenica Dalle guerre persiane all egemonia di Atene Quasi mi scoppiò il cuore quel giorno a Maratona quando a passo di corsa piombammo sui Persiani. Ma fu la rabbia per i templi e le case arse di Atene che spinse le agili triremi a Salamina contro le navi del Gran Re. Lo stesso giorno, così si racconta, Gelone siracusano respinse il Punico laggiù in Sicilia. Tanto poté il favore degli dèi.

200 Unità II V A La oriente. polis ellenica Le grandi civiltà fluviali I tempi e gli spazi La polis ellenica Dalle guerre persiane all egemonia di Atene 1 L evoluzione delle città greche 2 Lo scontro con la Persia 3 L età di Pericle laboratorio 6 Il mito di Sparta 7 L importante è vincere 8 La vita quotidiana ad Atene i tempi Il profilo Alla fine del VI secolo a.c. l avanzata dei Greci verso occidente è bloccata da Punici ed Etruschi in Sicilia e sul Tirreno, mentre a oriente si addensa la tempesta. Il più grande impero mai visto al mondo si affaccia sul mar Egeo a minacciare con la sua inesauribile potenza il mondo greco. Per i re persiani lo scontro è solo un modo per rendere stabile il proprio dominio sulle città greche d Asia. Per i Greci, non disposti a piegarsi al Gran Re, significa molto di più: è la difesa estrema di un appassionato modo di essere e di vivere. Da cittadini e non da sudditi. E avviene l imprevedibile. I cittadini-opliti e i cittadini-marinai delle poleis umiliano i generali e gli ammiragli del Gran Re, e passano all offensiva. Atene, protagonista della vittoria, estende la democrazia politica e costruisce un impero marittimo che unisce oltre centocinquanta città. Per la democratica Atene e per l intera Ellade si apre un epoca di grandezza. L arte e la cultura di questa età straordinaria divengono un modello ineguagliato per il mondo antico, un motivo di ispirazione e di fascino per noi moderni. MEDITERRANEO ORIENTALE MEDITERRANEO OCCIDENTALE IMPERO PERSIANO Per sottrarsi al dominio persiano gli abitanti di Focea nella Ionia abbandonano la città e si rifugiano ad Alalia, in Corsica 546 540 Etruschi e Cartaginesi costringono i Focesi ad abbandonare la Corsica battaglia navale di Alalia CARTAGINESI ED ETRUSCHI Dario occupa la Tracia e la Macedonia 512 Spedizione punitiva di Dario contro Dario assoggetta Mileto e le Atene ed Eretria 490 città greche ribelli 494 499 Insurrezione antipersiana delle città greche d Asia guidate da Mileto 490 Gli Ateniesi sconfiggono i Persiani battaglia di Maratona 550 540 530 520 510 500 490 480 470 460 480 Cartagine attacca i Greci di Sicilia Serse invade la Grecia per terra e per mare 480 480 479 I Greci I Greci sconfiggono i Persiani battaglia navale di Salamina sconfiggono i Persiani battaglie di Platea e di Micale GRECI Gelone di Siracusa batte i Cartaginesi battaglia di Imera 480 474 Ierone di Siracusa sconfigge gli Etruschi battaglia navale di Cuma Lo scontro per il controllo del Mediterraneo (VI-V secolo a.c.). I Greci si battono su due fronti: a oriente contro l invasione persiana, a occidente contro gli Etruschi e i Cartaginesi.

gli spazi I tempi e gli spazi 201 TRACIA Mar Nero Bisanzio Le principali poleis e le regioni della Grecia. MACEDONIA Anfipoli M. Olimpo Lemno Mar Ionio EPIRO TESSAGLIA Corcira ACARNANIA Cefalonia ETOLIA ACAIA ELIDE ARCADIA Olimpia MESSENIA MALIDE BEOZIA ARGOLIDE Argo Sparta LACONIA Tebe Eubea Megara Corinto Calcide Eretria ATTICA Atene Mar Egeo Lesbo Chio Samo Efeso Mileto Coo Rodi Creta Mar Mediterraneo ETRUSCHI Mar Nero Alalia Cuma PUNICI Imera GRECI Maratona Platea Salamina IONIA Micale IMPERO PERSIANO Territori controllati dai Greci agli inizi del V secolo a.c. Potenze ostili all espansione greca Battaglie navali o terrestri Mar Mediterraneo FENICI Gli schieramenti in lotta nel Mediterraneo. Benché l impero persiano fosse una realtà prevalentemente terrestre, e Cartaginesi (Punici) ed Etruschi potenze marittime, si verificò tra queste forze un effettiva convergenza di interessi nel combattere il mondo greco. Anche perché l impero persiano sosteneva i Fenici contro i Greci.

202 Unità V La polis ellenica 1. L evoluzione delle città greche 1.1 La trasformazione della società ellenica démos Il termine in greco poteva indicare un intera comunità (una città o un villaggio) e l assemblea che la rappresentava, oppure soltanto gli strati inferiori della popolazione. Proprio come il termine italiano «popolo», con il quale in genere è tradotto démos. L aumento della popolazione e la crisi agraria Nel corso dell VIII secolo a.c., in un periodo di forte aumento demografico, le poleis greche furono colpite da una grave crisi agraria, solo in parte attenuata dall emigrazione di massa che caratterizzò la grande colonizzazione (750-550 a.c.). Alle origini della crisi agraria c era la consuetudine, alla morte di un proprietario, di dividere la sua terra tra i figli. Ciò contribuì a frantumare le proprietà terriere in parti sempre più piccole, che nel giro di poche generazioni diventavano insufficienti a sfamare una famiglia. Inoltre i piccoli proprietari non erano in grado di produrre su larga scala olio e vino, prodotti di lusso molto redditizi perché potevano essere esportati con profitto. L olivo e la vite richiedono anni per diventare produttivi e perciò i contadini, che dovevano mantenere la famiglia, preferivano coltivare il grano indispensabile per il pane quotidiano. La schiavitù per debiti Bastava un annata di cattivi raccolti per costringere i piccoli proprietari a indebitarsi nei confronti dei grandi. Quando poi non riuscivano a restituire i prestiti ricevuti, perdevano prima la proprietà della terra, diventando lavoratori dipendenti, poi anche la libertà personale: le leggi greche prevedevano infatti la schiavitù per debiti. I grandi proprietari aristocratici diventavano così sempre più ricchi, mentre si aggravava la povertà di tutti gli altri cittadini, che costituivano il démos, il popolo. Ciò provocò un Coppa (kýlix) attica a figure nere, con scene di lavoro nei campi.

1 L evoluzione delle città greche 203 profondo malcontento: i piccoli proprietari, esasperati dalla miseria, cominciarono a chiedere in modo sempre più insistente l abolizione dei debiti e la redistribuzione delle terre. Lo sviluppo del commercio C erano anche altri motivi che facevano vacillare il potere degli aristocratici, fino ad allora incontrastato. I traffici marittimi davano impulso allo sviluppo del commercio e dell attività artigianale, in particolare la produzione di vasi di ceramica destinati all esportazione. L aumento degli scambi commerciali favorì nel VII secolo a.c. l introduzione della moneta, che creò una nuova forma di ricchezza, basata non più sull estensione della proprietà terriera, ma sulla quantità di denaro accumulato. Si affermarono quindi nuove attività e nuove ricchezze ad opera di uomini non legati alla terra (mercanti, marinai, artigiani), che mal sopportavano il predominio dell aristocrazia. Dal cavaliere all oplita Con l aumento della popolazione e della ricchezza cambiò anche il modo di combattere, che si basò sempre più sull azione coordinata di grandi masse di fanti. Dal VII secolo a.c. il nerbo dell esercito non fu più la cavalleria, ma la fanteria pesante degli opliti, i fanti-contadini che dalla loro terra ricavavano il sostentamento e quanto bastava per pagarsi l armamento. Questo fenomeno ebbe conseguenze politiche e sociali di grandissima importanza: un armatura da oplita costava meno che mantenere un cavallo, ed era perciò accessibile a molti. La guerra non fu più compito escluoplita Il fante della polis, dotato di armamento pesante, composto da lancia, spada corta, elmo, corazza, schinieri, e dal grande scudo rotondo (hóplon), tanto importante da dare il nome al soldato che lo portava (oplita). PRIMO PIANO Il commercio e la moneta Pare che la moneta coniata sia stata inventata nel corso del VII secolo a.c., nel fiorente regno di Lidia, uno stato formatosi in Anatolia dopo il crollo degli Hittiti. Di lì passò alle città della Ionia, e poi alle poleis della penisola greca. Atene cominciò a coniare monete a metà del VI secolo a.c., altre poleis solo più tardi. Coniare (o battere) moneta significò mettere in circolazione pezzi di metallo (soprattutto argento, ma anche oro e bronzo) impressi con un marchio (conio), che garantiva il valore della moneta stessa, o più precisamente la quantità di metallo prezioso. La moneta svolge una doppia funzione: è un unità di misura (del valore) e un mezzo di scambio. Ogni unità di misura è convenzionale, quindi una vale l altra. Prima della moneta, nel mondo antico si usavano come mezzo di scambio barre di metallo, conchiglie o altro. Della moneta come mezzo di scambio nell economia primitiva non c era bisogno: per gli approvvigionamenti ci si basava sul baratto, cioè sullo scambio reciproco di merci o di doni, oppure si ricorreva alla razzia. Però i mercanti fenici continuarono a preferire il baratto anche dopo l introduzione della moneta nel mondo greco. Perché? Sembra che in realtà, all inizio, coniare monete avesse soprattutto un significato di prestigio: era cioè un modo di affermare la propria indipendenza o la propria potenza. Infatti negli scambi quotidiani le monete non erano quasi usate, perché venivano coniate solo quelle di alto valore. Anche negli scambi internazionali a lunga distanza la moneta inizialmente era più un impaccio che un vantaggio: come unità di misura, le merci sono uguali dappertutto, mentre chi garantiva che le monete di Samo o di Siracusa valessero quanto quelle di Mileto? Poi, gradualmente, la diffusione della moneta si rivelò un grosso vantaggio per i commerci, rendendo più celere e più comodo sia l acquisto sia la vendita delle merci. Ciò avvenne quando crebbe molto il volume degli scambi, soprattutto via mare, e alcune monete si imposero sulle altre (per la regolarità del peso e la qualità del metallo), diventando in un certo senso «monete internazionali», garantite dal prestigio politico e dalla potenza economica degli stati che le emettevano (un po come oggi accade con il dollaro o l euro). La potenza di Siracusa è testimoniata anche dai molti ritrovamenti archeologici di splendide monete, tra le più belle del mondo greco. Ma il gran numero di monete siracusane non testimonia tanto un intensa attività «bancaria» e di scambio, quanto piuttosto una notevole potenza militare: con quelle monete in Sicilia si pagavano, più che i prodotti, gli eserciti. Monete di Siracusa del V secolo a.c., in argento. Le immagini ricorrenti sono il volto della ninfa Arethusa, simbolo della città, spesso circondato da delfini, e il carro del Sole.

204 Unità V La polis ellenica sivo di chi combatteva a cavallo come gli aristocratici, i cui privilegi divennero perciò sempre meno accettabili per il resto della popolazione. Per gli antichi, infatti, contribuire alla difesa della città dava diritto a partecipare alla vita politica. Si può dire perciò che la nuova tecnica militare contribuì gradualmente allo sviluppo della democrazia ellenica. Oplita in corsa con scudo e lancia. Lastra in terracotta dipinta, 520-510 a.c. (Atene, Acropoli). Combattimento di opliti a file compatte. Frammento di vaso in terracotta risalente al 640-630 a.c. (Roma, Museo Nazionale di Villa Giulia). La guerra oplitica In battaglia gli opliti erano schierati con una particolare formazione, la falange, in genere disposta su otto o più file. Il modo di combattere della falange oplitica era determinato dallo scudo, l hóplon, da cui l oplita prendeva nome. Era uno scudo rotondo di legno, di circa 90 cm di diametro, e veniva fissato all avambraccio sinistro con un bracciale. Le conseguenze di questa impugnatura erano che l oplita aveva solo la mano destra libera per le armi offensive, e che per coprirsi il lato destro del corpo doveva stare a non più di un metro dal compagno di fila: ecco perché la compattezza della falange era decisiva. Di fronte alla falange oplitica schierata dietro il suo muro di scudi e la sua selva di lance, erano poco efficaci sia gli assalti della cavalleria sia il lancio di frecce e di giavellotti. Preceduta da una serie di sacrifici rituali eseguiti secondo regole precise, la battaglia iniziava con la marcia ordinata verso il nemico. Gli opliti di Sparta avanzavano in un silenzio impressionante, accompagnati solo dal suono di un flauto; gli eserciti delle altre poleis, invece, con urla di incoraggiamento e suono di trombe. Il primo contatto era decisivo per sfondare lo schieramento avversario, con i compagni delle file posteriori pronti a riempire i vuoti lasciati dai caduti. Poi la battaglia proseguiva con un azione di spinta sempre più forte tra i due schieramenti, nel tentativo di aprirsi un varco nelle file nemiche per spezzarne la compattezza. Perdeva chi cedeva per primo. La tattica della guerra oplitica si diffuse rapidamente tra le città-stato mediterranee, specie in Italia, dove fu imitata dagli Etruschi, che la trasmisero ai Romani.

1 L evoluzione delle città greche 205 1.2 L organizzazione politica ad Atene Le prime leggi scritte Per cercare di placare il malcontento popolare, molte poleis affidarono a personaggi autorevoli l incarico di attuare riforme politiche. Compito fondamentale di questi uomini, i cosiddetti legislatori, fu la stesura di leggi scritte. Fu una grande novità, perché in precedenza le leggi, trasmesse oralmente di generazione in generazione, erano controllate dai capi delle grandi famiglie aristocratiche e usate in modo da difendere gli interessi aristocratici a svantaggio del demos. Alcuni dei primi legislatori sono divenuti famosi, come l ateniese Dracone, vissuto alla fine del VII secolo a.c. e noto soprattutto per la severità delle sue leggi penali. Come le altre poleis, Atene, il capoluogo dell Attica, era dominata dagli aristocratici: solo tra di essi infatti potevano essere eletti i nove arconti che governavano la polis. Questi restavano in carica per un anno, scaduto il quale diventavano membri dell areopago, un consiglio con poteri molto vasti, soprattutto nell amministrazione della giustizia. L ecclesía, cioè l assemblea generale di tutti i cittadini, si limitava a eleggere gli arconti e ad approvarne le decisioni, senza avere nessun potere effettivo. Agli inizi del VI secolo a.c. il predominio degli aristocratici provocò violenti contrasti, fino a quando nel 594 a.c. fu eletto arconte con pieni poteri Solone (640-560 a.c.), un uomo di antica famiglia e di grande prestigio. Testa in marmo del cosiddetto «cavaliere Rampin», dall acropoli di Atene, VII secolo a.c. (Parigi, Louvre). La costituzione aristocratica di Atene 9 ARCONTI scelti tra gli aristocratici (restano in carica un anno) al termine del mandato AREOPAGO (consiglio con ampi poteri) elegge ECCLESÍA assemblea dei cittadini (sono cittadini solo i proprietari terrieri) Le riforme di Solone Il primo provvedimento di Solone fu una risposta alla crisi che colpiva i piccoli proprietari agricoli: cancellò i debiti dei contadini, restituì le terre sequestrate, abolì la schiavitù per debiti. Modificò inoltre le istituzioni pubbliche, con l intento di limitare lo strapotere dell aristocrazia. Solone decise anzitutto di affiancare all areopago, interamente composto da aristocratici, un altro consiglio, composto di quattrocento membri eletti dall ecclesia, la bulé. Ma soprattutto divise i cittadini, membri dell ecclesia, in quattro classi di reddito: alla prima appartenevano i grandi proprietari terrieri (pentacosiomedimni); c erano poi due classi intermedie di proprietari meno ricchi (cavalieri e zeugiti) e la quarta classe dei salariati (teti), che non possedevano terra. L ecclesia eleggeva gli arconti solo tra i cittadini della prima classe e sceglieva i membri della bulé solo tra i cittadini delle prime tre. Le cariche pubbliche erano perciò riservate solo alle classi più alte. Anche i teti, però, erano rappresentati nel tribunale popolare (l eliéa), un nuovo organismo che acquistò sempre maggiore rilevanza. Con le riforme l importanza dei cittadini non dipendeva più dalla nobiltà di nascita, ma dalla ricchezza terriera, e corrispondeva al ruolo svolto in guerra: le prime tre classi fornivano infatti il nerbo dell esercito, la cavalleria e la fanteria oplitica.

206 Unità V La polis ellenica La costituzione di Solone AREOPAGO «custodi delle leggi» 9 ARCONTI annuali (cittadini di prima classe) BULÉ consiglio dei quattrocento (cittadini delle prime tre classi) ELIÉA tribunale popolare (6000 cittadini di tutte le classi) ECCLESÍA assemblea dei cittadini Prima classe Seconda classe Terza classe Quarta classe Pentacosiomedimni Proprietari con un reddito di almeno 500 medimni di grano (1 medimno = 52 litri) Cavalieri Proprietari con almeno 300 medimni di grano Zeugiti Proprietari con almeno 200 medimni di grano Teti Proprietari con meno di 200 medimni o nullatenenti Senza diritti politici: donne, stranieri, schiavi PRIMO PIANO Dall eroe al cittadino. Le virtù dell oplita Nell VIII secolo a.c., come testimonia Omero, l idea di virtù (areté) si ispira ai valori tipici dell aristocrazia guerriera: la forza fisica, il coraggio, la capacità di battersi con il nemico. Ma già nel VII secolo a.c. con il poeta Esiodo si fa strada una morale diversa, che pone al centro la giustizia, personificata nella dea Díke, figlia di Zeus. Virtuoso è dunque, secondo Esiodo, chi agisce secondo giustizia. Chi non lo fa è colpevole di hýbris, una parola chiave nella mentalità greca: la si può tradurre con i termini «superbia», «tracotanza», «alterigia», e indica la violazione del limite che l uomo dovrebbe sempre rispettare nelle sue azioni. In Omero l unica forma di hýbris che viene punita dalla vendetta divina (némesis) è l azione umana che offende un dio, volontariamente o no. Per Esiodo invece qualunque ingiustizia viene punita da Zeus, anche quella commessa dagli uomini verso altri uomini. Con la crescita della polis, da Solone in avanti, emerge un nuovo valore, personificato nella figura di Eunomia (la «buona legge»), anch essa figlia di Zeus. Il rispetto per la legge diventa la nuova virtù civica: la legge (nómos) della polis è contrapposta al disordine e alla violenza individuale. Vi è uno stretto legame tra l affermarsi di questi nuovi valori e il modo di combattere che nasce con la falange oplitica. L eroe omerico, che combatte da solo sul carro da guerra, cerca di conquistare per sé sul campo di battaglia gloria e onore, senza troppo curarsi del destino dei suoi. Achille, il più forte dei guerrieri achei, quando viene offeso da Agamennone si ritira sotto la sua tenda e non partecipa più alla guerra contro Troia; il fatto che il suo «sciopero» abbia conseguenze disastrose per i compagni non lo smuove affatto. L oplita, viceversa, non trae onore dal distinguersi in imprese personali, ma dal rimanere disciplinatamente al suo posto, allineando il suo scudo a quello degli altri nella falange oplitica. La virtù dell oplita sta dunque nell autocontrollo, che consiste nell evitare sia temerarie avventure individuali, sia la vergogna della fuga davanti al nemico. Per l oplita è infatti fondamentale restare nel gruppo e rispettarne le regole, come parte di un tutto. Le norme di comportamento richieste nella falange oplitica sono in fondo le stesse che regolano l appartenenza alla polis. Battaglia tra gli dèi e i Giganti, ritratti come opliti. Bassorilievo dal fregio del Tesoro di Sifno, 525 a.c. circa (Delfi, Museo Archeologico).

1 L evoluzione delle città greche 207 1.3 Dai legislatori ai tiranni I tiranni contro l aristocrazia L opera dei legislatori non bastò a risolvere i conflitti interni delle poleis, per cui in molte di esse tra la fine del VII e il VI secolo a.c. si impose una nuova forma di governo, la tirannide. I tiranni si impadronirono del potere con la forza dapprima nelle città della costa anatolica, e in seguito in alcune della penisola greca (Corinto, Megara, Sicione, Atene) e nella Magna Grecia. I tiranni si opposero agli aristocratici con l appoggio dei piccoli contadini e della popolazione urbana che svolgeva attività non agricole. In molte poleis i tiranni confiscarono le terre delle principali famiglie aristocratiche, concessero prestiti ai contadini poveri, edificarono grandi opere pubbliche, che abbellivano la città e fornivano occasioni di lavoro agli strati popolari urbani. Pisistrato e i suoi figli ad Atene Il tiranno del quale abbiamo maggiori notizie è l ateniese Pisistrato, che tenne il potere a più riprese tra il 560 e il 527 a.c., con il sostegno della parte più povera della popolazione. Fino ad allora Atene era stata una polis piuttosto arretrata: non aveva partecipato alla fondazione di colonie, aveva iniziato a coniare monete solo al tempo di Solone, ed era rimasta ai margini dei più importanti traffici commerciali. Sotto Pisistrato, invece, Atene ebbe un forte sviluppo artigianale, commerciale, urbanistico e culturale. Le ceramiche ateniesi prevalsero su quelle di Corinto, l acropoli si riempì di splendidi templi, vennero organizzate grandiose feste religiose e aumentò l influenza della polis sulle città vicine. Fu Pisistrato a promuovere la stesura per iscritto dei poemi omerici fino ad allora trasmessi oralmente, dando forma all Iliade e all Odissea. A Pisistrato successero i figli Ippia e Ipparco, che però non furono popolari come il padre. Sotto il loro governo l aristocrazia rialzò la testa e spinse i figli di Pisistrato a cercare l appoggio esterno della Persia. Ipparco fu assassinato in un attentato e poco dopo, nel 510 a.c., Ippia fu costretto a rifugiarsi presso i Persiani. In Sicilia gli ultimi tiranni L epoca dei tiranni si concluse tra la fine del VI e l inizio del V secolo a.c. in quasi tutto il mondo greco, con l eccezione della Sicilia, dove durò a lungo, anche per l esigenza di combattere i Fenici e i Cartaginesi. Al di fuori della Sicilia la tirannide durò quindi solo alcune generazioni, perché l idea del governo di un solo uomo era estranea alla concezione della politica che avevano i Greci, e venne sempre sentita come una soluzione di emergenza temporanea. In alcune poleis fu seguita da un regime politico più favorevole al demos; in molti casi furono invece gli aristocratici a tornare al governo, senza peraltro poter restaurare del tutto i loro antichi privilegi. tirannide I Greci usavano questa parola per designare il governo personale di chi era giunto al potere in modo illegale, con la forza. Solo quando si affermò la democrazia, il termine assunse il valore fortemente negativo che conserva tuttora: quello di un governo dispotico e oppressivo verso i sudditi. Un cavaliere greco. Statua in bronzo del VI secolo a.c. (Londra, British Museum). Moneta d argento ateniese del IV secolo a.c. La civetta rappresenta la dea Atena, simbolo della città.

208 Unità V La polis ellenica Le trasformazioni della società ellenica Aumento demografico Emigrazione Grande colonizzazione Frantumazione della proprietà terriera Sviluppo dei traffici marittimi Crisi agraria I piccoli proprietari terrieri si indebitano Sviluppo del commercio e dell artigianato Diffusione della moneta Perdita della terra e schiavitù per debiti Ulteriore arricchimento dei grandi proprietari aristocratici Ascesa sociale di mercanti e artigiani Combattono nella fanteria oplitica Malcontento dei ceti popolari Chiedono distribuzione di terre e abolizione dei debiti Attacco ai privilegi degli aristocratici Chiedono di partecipare alla vita politica Richiesta di certezza del diritto Prime leggi scritte ad opera dei legislatori I conflitti sociali permangono In molte poleis si afferma la tirannide

1 L evoluzione delle città greche 209 1.4 La democrazia ad Atene: la costituzione di Clistene Il primo passo della democrazia: l isonomia Sotto Pisistrato Atene si era notevolmente rafforzata sul piano politico-militare ed economico, ma il tiranno non aveva modificato la costituzione della polis, che era rimasta quella di Solone. Dopo il rovesciamento della tirannide fu Clistene, che aveva combattuto contro Ippia e si era opposto agli aristocratici, ad attuare una riforma molto audace, che diede al demos maggiori possibilità di partecipare alla vita pubblica. Clistene si propose infatti di realizzare l isonomia, cioè l uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Per ottenere ciò dovette ridurre i privilegi politici che Solone aveva riconosciuto ai più ricchi proprietari, e ampliare i diritti dei cittadini più poveri. Per questo motivo Clistene è considerato il fondatore della democrazia ad Atene. La prima riforma di Clistene Eletto arconte per l anno 508-507 a.c., al fine di scardinare il potere degli aristocratici Clistene riorganizzò in base al principio dell isonomia la rappresentanza politica dei cittadini ateniesi. I più piccoli nuclei amministrativi, i demi (villaggi o distretti), furono classificati in tre tipi: quelli dell area urbana, quelli della fascia costiera e quelli dell entroterra. I demi così classificati vennero raggruppati in dieci tribù, ciascuna delle quali era composta da demi delle tre aree: in ogni tribù c erano gli artigiani urbani, i marinai e i pescatori della costa, i contadini dell entroterra, cosicché per le grandi famiglie aristocratiche divenne più difficile far valere la propria influenza. Le dieci tribù territoriali avevano compiti sia militari sia politici: dovevano fornire un uguale numero di opliti per l esercito cittadino e inviare cinquanta rappresentanti ciascuna nel consiglio dei cinquecento (bulé), retto da una presidenza detta pritanía, che toccava a turno ai rappresentanti di ciascuna tribù. democrazia In greco indica il «governo del popolo», e fu il regime politico di Atene dal 508 al 322 a.c. Si basava essenzialmente sulla sovranità dell assemblea popolare costituita da tutti i cittadini maschi adulti. Era perciò una democrazia diretta, poiché ciascun cittadino, partecipando all assemblea, poteva contribuire personalmente alle scelte. Artigiano al lavoro. Lastra in terracotta, V secolo a.c. Il sorteggio e l ostracismo I cinquecento membri della bulé erano scelti non più con le votazioni, ma per sorteggio: questo rivoluzionario sistema di nomina dava ovviamente al demos, molto più numeroso degli aristocratici, maggiori probabilità di avere propri rappresentanti nella bulé. La costituzione di Clistene PRITANIA BULÉ consiglio dei cinquecento ELIÉA tribunale popolare 10 STRATEGHI annuali (comandanti militari) 10 ARCONTI annuali AREOPAGO tribunale per i delitti di sangue ECCLESÍA assemblea popolare contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai contadini artigiani marinai TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ TRIBÙ cittadini ateniesi Senza diritti politici: donne, stranieri e schiavi

210 Unità V La polis ellenica ostracismo Deriva dall óstrakon («coccio di terracotta») su cui veniva scritto il nome di chi si voleva bandire dalla città. L ostracismo, cioè l esilio per una durata di dieci anni, poteva essere deciso una volta all anno contro chi si temeva aspirasse alla tirannia. Clistene introdusse anche il sistema dell ostracismo, che consentiva di allontanare dalla città i personaggi troppo influenti, per impedire il ritorno alla tirannide. Il criterio del sorteggio introdotto per la bulé fu esteso nei decenni successivi anche ad altre cariche pubbliche, dai membri del tribunale popolare (eliéa) agli arconti, per cui questi ultimi persero la loro preminenza. La carica più importante, prima con funzioni militari poi anche di governo, divenne quella degli strateghi, che in numero di dieci (uno per tribù) erano eletti annualmente dall ecclesia. Le riforme di Clistene furono contrastate con violenza, ma senza successo, sia dagli aristocratici di Atene, sia dalle altre poleis rette da regimi politici aristocratici o oligarchici. LE DOMANDE DELLA STORIA L ostracismo e la democrazia ateniese Fin dalla sua nascita la polis era una comunità basata sull autogoverno dei cittadini. Ma i cittadini chi erano: solo i proprietari terrieri, o tutti i maschi liberi adulti? Il contrasto su questo problema era politico ed economico insieme, perché contrapponeva gli interessi dei grandi e medi proprietari a quelli dei contadini poveri (senza terra o con piccole proprietà), degli artigiani e dei bottegai. Il pericolo era che questo conflitto politico-economico degenerasse in guerra civile, magari con l intervento di un altra polis a sostegno di una delle due fazioni: ciò accadeva tanto spesso che i Greci avevano una parola precisa, stásis, per designare la guerra civile. Ad Atene, con le riforme di Solone e poi di Clistene, era stata evitata la guerra civile e si era affermata la democrazia, ovvero la piena estensione della partecipazione politica a tutti i cittadini (quindi a tutti i maschi liberi adulti). Oltre alla guerra civile, i membri delle poleis temevano la tirannide, il governo personale di un solo uomo. Per evitare questa minaccia, Clistene introdusse l ostracismo contro i cittadini che potevano essere sospettati di voler restaurare la tirannide. Agli occhi di noi moderni quel provvedimento, inappellabile e basato su semplici sospetti, può apparire ben poco democratico. Però chi ne era colpito non perdeva le sue proprietà, e dopo dieci anni di esilio era riammesso a pieno titolo nella polis, dove spesso tornava a rivestire incarichi pubblici di prestigio. Nulla di paragonabile a ciò che accadeva alle fazioni sconfitte nelle guerre civili, sterminate o esiliate a vita e private dei loro beni. Nei suoi primi anni la democrazia di Clistene, ancora fragile e insicura, si servì ogni anno dell arma dell ostracismo, non solo contro potenziali tiranni, ma contro gli esponenti più illustri della tradizionale classe dirigente aristocratica. Poi il ricorso all ostracismo divenne sempre più raro, fino a cadere in disuso. Ciò accadde anche perché nel corso del V secolo a.c. la democrazia ateniese si consolidò. Rimasero differenze tra una tendenza oligarchica, più attenta agli interessi dei proprietari terrieri, e una tendenza democratica, più sensibile alle istanze dei lavoratori urbani. Ma i contrasti venivano risolti nell assemblea popolare, e in ogni caso non portavano a mettere in discussione i princìpi della democrazia introdotti da Clistene. Inoltre, entrambe le tendenze avevano alla loro testa esponenti delle più illustri famiglie aristocratiche, che in tal modo trovavano modo di eccellere e di competere non contro la democrazia, ma al suo interno, come leader autorevoli. Solo pochi aristocratici continuarono a disprezzare il «governo dei molti», e per lo più si estraniarono dalla vita pubblica, non avendo più spazio per tentare di rovesciarlo. Alcuni esemplari di óstrakon, il coccio di terracotta sul quale i cittadini ateniesi scrivevano il nome di chi volevano bandire dalla polis.

1 L evoluzione delle città greche 211 1.5 Il caso di Sparta Una costituzione molto antica La città di Sparta (detta anche Lacedemone) era situata nel cuore della Laconia, una regione nella parte meridionale del Peloponneso, che era stata occupata dai Dori. Sul piano politico e sociale Sparta rappresentò un caso a sé stante, perché durante l età arcaica il suo sistema sociale e politico si irrigidì in una forma diversa da quella delle altre poleis, e rimase poi inalterato per secoli. Gli Spartani giustificavano il carattere statico dei loro ordinamenti attribuendoli al mitico legislatore Licurgo, che dopo averli emanati in età antichissima avrebbe fatto giurare ai suoi concittadini di lasciarli inalterati per sempre. In realtà gli ordinamenti di Sparta furono fissati tra la fine dell VIII e il VII secolo a.c., e si basarono su quattro organismi: un assemblea cittadina (apélla), un consiglio degli anziani (gherusía), cinque éfori, che svolgevano funzioni giudiziarie e di controllo, e due re, che insieme guidavano l esercito. Tra questi organismi quello che aveva il potere politico effettivo era la gherusia, le cui decisioni venivano regolarmente approvate dall apella. La costituzione di Sparta Anfora del VII secolo a.c. ritrovata a Sparta. 2 RE comandanti dell esercito 5 EFORI («sorveglianti») eletti annualmente GHERUSÍA consiglio di 28 anziani eletti a vita APÉLLA assemblea popolare SPARTIATI («uguali») cittadini maschi oltre i 30 anni PERIECI («abitanti dei dintorni») cittadini senza diritti politici ILOTI («servi dello stato») esclusi dalla cittadinanza e da ogni diritto politico Conquistatori e conquistati: spartiati, iloti, perieci La particolarità di Sparta consisteva soprattutto nella rigida divisione sociale della popolazione, che si determinò dopo la conquista della fertile regione della Messenia durante il VII secolo a.c. La terra strappata ai Messeni venne interamente confiscata dallo stato e divisa in parti uguali, distribuite ai cittadini-opliti, gli spartiati (per questo detti anche gli «uguali»). I Messeni, divenuti «servi di stato», cioè iloti, furono privati di qualunque diritto e costretti a lavorare quella stessa terra che un tempo era loro, per mantenere i nuovi dominatori. In questo modo venne imposta, e fu scrupolosamente mantenuta, una rigida separazione tra la minoranza dei conquistatori e la popolazione sottomessa, senza che i due gruppi potessero fondersi. In una condizione diversa si trovavano i periéci («coloro che vivono nei dintorni»), cioè gli abitanti dei villaggi della Laconia attorno a Sparta: erano esclusi dai diritti politici, ma liberi; prestavano servizio nell esercito in posizione subordinata; svolgevano varie attività economiche, anche artigianali e commerciali. spartiati Erano a Sparta i cittadini a pieno titolo, cioè gli «uguali». Si trattava all origine di circa 9000 uomini, che avevano superato i trent anni e perciò potevano votare nell apella. Erano invece detti Spartani tutti gli abitanti dello stato, compresi quindi i perieci e gli iloti. La «diversità» di Sparta Grazie al lavoro degli iloti, gli spartiati potevano dedicarsi esclusivamente alla vita militare. Di fatto essi erano degli opliti a tempo pieno, abituati fin dall infanzia a una ferrea disciplina e a una severa vita comunitaria. Il lungo addestramento, l abitudine a stare in gruppo e ad agire insieme erano finalizzati alla tecnica della guerra oplitica, basata sull azione coordinata e solidale dei fanti: o vincevano insieme o perivano insieme. In questo senso gli spartiati furono i migliori opliti del tempo.