La civiltà comunale La rivoluzione agricola aumentò la produzione delle merci e diede impulso agli scambi commerciali, presenti nei mercati presenti presso le corti, i castelli e le città. Ripartirono i commerci tra paesi, anche lontani, con l Oriente e l Africa settentrionale grazie alle navi da carico e ai carri.
La classe sociale dei mercanti iniziò a diventare ricca e potente, riprese l uso della moneta e rinacquero le rinacquero le città. Inoltre vicino ai mercati furono creati magazzini e botteghe, si ampliarono e divennero veri e proprio borghi, quartieri periferici i cui abitanti vennero definiti borghesi (artigiani e mercanti).
Rinacquero le città, con lo spostamento di piccoli nobili e contadini dalla campagna in cerca di fortuna. Intorno all XI secolo nacquero gruppi di contadini che si costituirono in associazioni volontarie legate da un patto comune: si voleva mantenere la pace interna alle città e avere incentivi per il commercio.
Queste associazioni di cittadini conquistarono così il governo delle città: questo nuovo organismo politico fu chiamato Comune. Da un lato riconosceva l autorità del re o imperatore, dall altra rivendicava il diritto di autogovernarsi. Venivano infatti eletti rappresentati che amministravano la giustizia, imponevano le tasse, governavano la città.
I comuni, in particolare quelli in Italia, conquistarono il controllo del contado (campagna circostante). Per indebolire i feudatari i comuni fecero abbattere i castelli, liberarono i servi della gleba. Le città italiane che si diedero un organizzazione comunale divennero una sorta di piccoli stati; nel resto dell Europa le città ottennero solo autonomia economica.
I comuni erano numerosi nell Italia centrosettentrionale, in Germania e nelle Fiandre: tutte queste erano zone dove non esisteva un forte potere centrale. Importanti erano: Venezia, Firenze, Milano, Genova e Bologna in Italia; Lubecca, Colonia, Brema, Danzica e Riga in Germania (associate nella Lega anseatica); Bruges, Gand, Arras nelle Fiadre.
Alcune città italiane si specializzarono nella produzione di determinati prodotti: a Firenze i panni di lana, a Lucca la lavorazione della seta, a Fabriano la produzione della carta, a Venezia la produzione del vetro, a Milano la costruzione della armi. I comuni dell Italia centrosettentrionale si svilupparono grazie alla posizione favorevole per il commercio, al centro della Pianura padana.
Si sviluppò una mappa degli scambi commerciali e nacquero le fiere, in alcune zone di collegamento tra la Francia meridionale e l Europa del nord, dette della Champagne: avevano una cadenza meno frequente, annuale, e offrivano una maggiore varietà di prodotti di scambio. Qui si concentravano varie professioni: artigiani, contadini, uomini d affari, pellegrini e predicatori.
Le comunicazioni erano via terra, con le carovane che dovevano superare i posti di blocco del sovrano che richiedevano gabelle. I mercanti preferivano la navigazione sui fiumi o sul mari, con navi spinte da vele triangolari: essi utilizzavano la bussola, le carte nautiche, i portolami. Il commercio era però poco sicuro visti gli attacchi dei pirati.
Il governo dei comuni inizialmente era affidato ad un ristretto gruppo di capifamiglia benestanti (assemblea dei capifamiglia). In seguito venne allargato a tutti i cittadini maschi maggiorenni, cristiani, con un reddito alto: nacque l Arengo o Parlamento, dove le decisioni venivano prese con tempi lunghi. Venne così affiancato da un Consiglio, gruppo limitato.
L Arengo eleggeva i consoli, in numero variabile (2-20), scelti tra i nobili o tra i borghesi più ricchi; essi rimanevano in carica per un periodo determinato (di solito, 1 anno). Si verificarono però lotte tra le ricche famiglie rivali, interessate ad assumere incarichi politici: nacquero così fazioni, schieramenti avversi che si scontravano armate tra le vie e le piazze.
In Italia apre furono le lotte tra guelfi e ghibellini: nella prima fazione erano presenti gli esponenti della borghesia medio-alta mercantile e finanziaria sostenitori della Chiesa e del papa; nella seconda c era la piccola borghesia e i piccoli feudatari ancora legati all imperatore. A Firenze il gruppo dei guelfi era diviso al suo interno tra guelfi bianchi e neri; quando una fazione veniva sconfitta, i suoi membri perdevano tutte le proprietà e venivano cacciati.
Nacque anche una nuova classe sociale, ricca e potente: la borghesia finanziaria. I mercanti viaggiavano molto ed erano costretti a portare con sé grosse quantità di denaro ; c erano però problemi con il cambio, la difficoltà di stabilire ogni volta quanto valesse una moneta rispetto all altra. Nacquero così la professione del banchiere e del cambiavalute.
La professione del banchiere nacque nel corso del XIII secolo: custodivano il denaro dei mercanti all interno della banche, offrendo loro lettere di cambio. Particolarmente famosi erano i banchieri di Siena e di Firenze, i quali si spostavano anche nell Europa del nord dove aprivano filiali bancarie e si specializzavano in operazioni finanziarie.
Nacque anche la figura dell usuraio, che prestava soldi a interesse piuttosto alto: occorreva cioè restituirgli il denaro ricevuto in prestito maggiorato di una certa somma. Tutto questo perché nello svolgimento di alcune attività, poteva accadere che qualcuno avesse bisogno di prestiti. Il cambiavalute si arricchiva trattenendo nei cambi parte della somma.
La nobiltà invece divenne una classe sociale meno importante perché disegnavano il lavoro come fonte di guadagno, considerato volgare; i borghesi erano invece dinamici e desiderosi di guadagnare e accumulare denaro. Nobiltà e borghesia quindi si sarebbero contrapposte visti i differenti interessi.
Altra figura importante nella società comunale è quella dell artigiano, specializzato nella produzione dei manufatti raffinati: scarpe, arazzi, spade, coltelli, gioielli, vasi. Egli lavorava in bottega e teneva con sé apprendisti a cui insegnava un mestiere, e potevano a loro volta aprire una bottega. Tutti gli artigiani erano riuniti in una Corporazione o Arte, con un proprio statuto interno.
In sintesi all interno dei Comuni avevamo quattro classi sociali: - i nobili, feudatari che si erano stabiliti in città; - la ricca borghesia, le grandi Corporazioni (popolo grasso); - la piccola borghesia, le Arti minori (popolo minuto); - la plebe (operai, servitori, contadini);
In questo periodo quattro città italiane poste sul mare divennero importanti e potenti centri di scambio: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, le repubbliche marinare. Esse erano indipendenti dall imperatore o dai feudatari, governate da esponenti delle famiglie più ricche. Amalfi era una potenza marittima già nel IX secolo poiché commerciava con la Spagna e l Egitto.
Venezia creò nel mar Mediterraneo un vero e proprio dominio commerciale nell Oriente: le sue navi percorrevano rotte triangolari verso Alessandria d Egitto e Costantinopoli, per acquistare le spezie. Dal 1257 al 1381 ci fu una guerra con Genova per il dominio del mare.