All'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Firenze. A MEzzo F AX. Oggetto: relazione sulla radioprotezione negli ambienti veterinari

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Azienda Unità Sanitaria Locale lodi Firenze Gruppo operativo di radioprotezione r" w Firenze, lou4 All'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Firenze E p.c. Al Direttore del Dipartimento Provinciale ARP A T di Firenze Dott. Roberto Gori Al Responsabile della Sezione Agenti Fisici del Dipartimento ARP A T di Firenze Dr. Andrea Poggi A MEzzo F AX Oggetto: relazione sulla radioprotezione negli ambienti veterinari In allegato si invia la relazione tecnica su aspetti di radioprotezione negli ambulatori veterinari redatta dal Gruppo Operativo di Radioprotezione di questo Dipartimento di Prevenzione con la collaborazione della dott. Cristina Giannardi dell ' ARP A T e della dott. Giovanna Zatelli, fisico sanitario presso la ASL lodi Firenze. Si informa che la relazione viene inviata a tutti gli ambulatori veterinari detentori di apparecchi radiogeni censiti nel territorio di competenza di questo Dipartimento. Sperando di aver fornito materiale utile alla gestione della radioprotezione, si porgono distinti saluti Con l' occasione si porgono cordiali saluti. IL RESPONSABILE /Oli) _."'M.'""'-"-""..-"- radioprotezione.doc

Cristina Giannardio, Giovanna Zatelli*, Luciano Tiracorrendo', Fabio Capacci" o Sezione fisica ambientale ARP A T * Fisica sanitaria ASL lodi Firenze, UF igiene e sanità pubblica ASL lodi Firenze " UF prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro ASL lodi Firenze Le attività ambulatoriali veterinarie ricorrono frequentemente all'uso "complementare" della radiodiagnostica e le procedure per tenere l'animale nel corso dell'esecuzione dell'esame rappresentano una delle principali variabili da tenere in considerazione per la valutazione dell'entità dell'esposizione a radiazioni ionizzanti. Il fatto che sia il proprietario dell'animale a tenerlo durante l'esame oppure lo stesso veterinario od un suo assistente rappresentano entrambe soluzioni non "perfette" nel senso che comportano rischi ed aspetti negativi. Nel caso sia lo stesso veterinario a tenere l'animale, le dosi cumulate possono essere rilevanti e tali da sconsigliare nettamente, per carichi di lavoro elevati, tale prassi. Nel caso ci si affidi all'accompagnatore, l'esposizione può costituire comunque un rischio, da tenere in considerazione soprattutto per minori o donne in età fertile e comunque un'estensione del numero delle persone esposte contrario ad uno dei principi della radioprotezione. La migliore procedura, dal punto di vista radioprotezionistico, è sicuramente quella di anestetizzare l'animale, oggi diffusasi anche per la disponibilità di prodotti che permettono di indurre l'anestesia con rischi pressoche assenti per l'animale e con la possibilità di interromperla con l'uso di antidoti, dopo i pochi minuti necessari all'esame. Ciò premesso abbiamo voluto verificare come il rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti fosse affrontato dagli esperti qualificati e come fosse gestito dai veterinari nei loro ambulatori. Per fare ciò, nella primavera del 03, sono stati eseguiti alcuni sopralluoghi preliminari in un piccolo campione di ambulatori per controllare la documentazione di legge relativa alle apparecchiature radiologiche e verificare l'applicazione delle norme di radioprotezione previste per ogni ambulatorio. Dai primi riscontri effettuati è emersa una situazione non soddisfacente, sia riguardo ai contenuti della documentazione esaminata, sia per l'attuazione delle cautele di radioprotezione da parte del titolare dell'attività veterinaria. In particolare, si è notata la genericità delle relazioni di radioprotezione degli Esperti Qualificati, non sempre riferite alla situazione specifica dell'ambulatorio per cui vengono redatte anche in riferimento alla stima dei carichi di lavoro ed alla redazione dei, regolamenti di radioprotezione, ed una approssimativa applicazione delle cautele di radioprotezione da parte dei medici veterinari. E' da notare che le situazioni descritte possono configurare inadempienze agli obblighi che la legge prevede per gli esercenti l'attività -i Veterinari -e gli Esperti Qualificati, tra cui gli artt. e 79 D.Lgs. 230/9 se sono presenti lavoratori subordinati e gli artt. 99 e 03 per quanto attiene alla protezione sanitaria della popolazione. Le infrazioni a dette disposizioni sono dalla legge sanzionate penalmente (art.39 e 40 D.Lgs. 230/9). Per tale motivo, dopo i primi sopralluoghi, sono stati censiti gli ambulatori e le cliniche veterinarie presenti nel Comune di Firenze e si è provveduto ad inviare una lettera all'ordine dei Veterinari ed a ciascuna delle 43 strutture censite, richiamando al rispetto formale e sostanziale alla normativa in vigore e preannunciando una iniziativa di verifica rivolta, in particolare: -ai contenuti della comunicazione di detenzione o comunicazione preventiva di avvio di pratica;

all'esame preventivo e relativo benestare dell'esperto qualificato; prima verifica e verifiche periodiche; classificazione delle zone; stima dei carichi di lavoro; sorveglianza ambientale; indicazioni di radioprotezione; regolamento interno di radioprotezione. Successivamente è stata elaborata una scheda di sopralluogo comprensiva di un settore per la raccolta dei parametri necessari a stimare l'esposizione di chi eventualmente debba tenere gli animali durante l'esecuzione dell'esame (tensione, corrente, tempo, distanza fuoco-pelle per le principali tipologie di animali trattati, carichi di lavoro stimati o effettivi, caratteristiche del generatore); sono stati, poi, eseguiti sopralluoghi su un campione casuale di 0 ambulatori. Valutazione della possibile esposizione a radiazioni ionizzanti Scopo principale dell'indagine, per gli aspetti di radioprotezione, era di verificare se persone del pubblico o della struttura stessa potessero essere esposte a radiazioni ionizzanti durante l'esecuzione di alcuni esami radiografici. In particolare, si intendevano verificare le procedure usate per tenere fermo l'animale ed il loro livello di dettaglio, se incluse nelle indicazioni di comportamento presenti nella documentazione di radioprotezione. In caso di possibile esposizione, evidentemente da ritenersi giustificata dal responsabile della pratica radiologica, si vuole valutare se tale dose può ritenersi trascurabile rispetto al valore limite per la popolazione, utilizzando nel calcolo ipotesi conservative. In sei delle dieci strutture visitate è stato possibile ottenere dati utili per stimare l'esposizione di una persona che, durante l'esecuzione dell'esame, si trovi in prossimità del fascio di radiazioni. Nella tabella seguente sono riportati i valori dei parametri di acquisizione riferiti come tipici dal personale tecnico negli ambulatori considerati, per due tipologie di esame (gatto e cane di taglia media, RX torace). TABELLA RIASSUNTIVA AMBULATORI VETERINARI IPARAMETRI PER STIMA DI DOSE v natto (torace) Ixt d v cane t Ixt d codice 2 3 4 0 2 7. J.!!!.!!!l 00 0 0 2 00 () 0. 0. 0.08 0.2 0 7 8!?!!Jl 8 8 8 8 @ 0 3 0 0 0 0 s i 0.4 0.2 8 2 s!!!!l 7 7 7 83 4 7 0 0.3 27 3 33 3 39 4, sd(media)% 0 2 8 i min 0 0 8 0 0.4 0 0. 7 max v = tensione impostata; I = corrente impostata; t= tempo impostato; I x t= carico di lavoro; d = distanza fuoco-pelle 7 2

Il campione comprendeva apparecchi con alimentatori monofase o trifase; cautelativamente le valutazioni sono state eseguite per un alimentatore trifase. Per ciascuna tipologia di esame è stato calcolato il carico di lavoro e la tensione medi per scatto, pari rispettivamente a 27 mas/7 kv (gatto) e mas/ kv (cane); l'incertezza di tipo statistico da associare a tale valore medio è piuttosto elevata per il carico di lavoro, mentre è inferiore al 0% per la tensione. A partire da tali valori per.j parametri di acquisizione e dalla distanza tra fuoco e corpo diffusore (pari a 83 cm per il gatto e 7 cm per il cane), sulla base di dati in bibliografia [,2,3], si può dare una stima del valore di dose efficace assunto da una persona che tenga fermo l'animale nel corso dell'esame, considerata a distanza di 30 cm dal corpo diffusore: per un generatore trifase, con una filtrazione pari a 2 mmai, in assenza di dispositivi di protezione individuale, si ottiene, nei due casi considerati, una dose efficace di circa 0.0 msv/scatto (gatto) e 0.0 msv/scatto (cane). In quasi tutte le strutture esaminate, il carico di lavoro dichiarato nei documenti di radioprotezione è pari a mamin/settimana, corrispondente in media a circa scatti/settimana. Nell'ipotesi che il 0% degli scatti sia eseguito su animali non sedati e, quindi, tenuti da una persona, si ottiene una dose annua pari a circa 4 msv (3.8 msv per il gatto e 4. msv per il cane). Se la persona che tiene l'animale è sempre la stessa, la dose stimata diventa rilevante perche dello stesso ordine di grandezza del limite di dose per la popolazione; se invece la persona è diversa ogni volta, è verosimile che la dose assunta da ogni singola persona sia, se non trascurabile, comunque molto inferiore rispetto al limite suddetto. Tra le due possibilità citate, è diffusa l'indicazione di far tenere l'animale al personale della struttura, perche professionalmente competente ed informato del rischio, limitando così il numero degli individui radioprotezione. '""'_N""" 4..=--- esposti, secondo una delle indicazioni generali di - -",I;,,," Conclusioni Le stime eseguite sono solo indicative, anche per le approssimazioni introdotte di normalizzazione dei dati (filtrazione, tipo di generatore,...), e ciascuna situazione deve essere valutata in dettaglio. Si ritiene peraltro che la non elevata dispersione rilevata nei parametri di acquisizione renda attendibili i valori medi ottenuti, anche se provenienti da un campione non numeroso di strutture. Nell'insieme, sulla base dei dati rilevati, si ritiene che la dose efficace (al corpo intero) assunta da una persona che tenga fermo l'animale durante l'esecuzione dell'esame radiografico, quando l'animale non possa essere sedato, da ritenersi giustificata dal responsabile della pratica radiologica, possa essere non trascurabile rispetto al limite di dose annuo per la popolazione e che, quindi, tale scenario di esposizione debba essere incluso nella valutazione dei rischi di esposizione. In relazione a questo, si ritiene importante che ciascuna struttura verifichi, mediante la registrazione puntuale degli scatti eseguiti (scarti compresi), l'entità reale del carico di lavoro, della frazione di esami per i quali è stato necessario tenere fermo l'animale e della persona che ha eseguito tale operazione, in modo da verificare, a posteriori, la corrispondenza dei dati raccolti con le stime fatte. Bibliografia ICRP pubblication 34 Protection of the Patient in Diagnostic Radiology. Pergamon Press, maggio 982.

2 NCRP repart no49 Structural shielding design and evaluatian far medicai use af x rays and gamma rays af energies up ta 0 MeV. Settembre 97, 3 ICRP pubblicatian 74 Canversian caefficients far use in radialagical pratectian against external radiatian. Pergaman press, settembre 99 dott.vanna Zatelli F'?L\ dott. Fabio [ CCi