24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE

Documenti analoghi
Capacità protettiva dei suoli Studio pedologico nelle aree di salvaguardia

In questo allegato al numero 1.1 è stato inserito un capoverso dall'articolo 1, comma 1, del R.R. n. 14/2009

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta

TETTO FRATI limoso-grossolana, fase tipica TTF1

MUGARONE limoso-grossolana, fase tipica MUG1

MANUALE OPERATIVO PER LA REALIZZAZIONE DELLO STUDIO PEDOLOGICO E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI UTILIZZAZIONE DEI FERTILIZZANTI E

CARNEVALE franco-grossolana, fase tipica CNL1

SALASCO franco-grossolana, fase tipica SLS1

ARÈ franco-grossolana su scheletrico-sabbiosa, fase tipica ARE1

ROVASENDA limoso-fine, fase anthraquica RVS2

Stima della ricarica della falda, con l utilizzo di modelli del non saturo

Regione Veneto Deroga alla Direttiva Nitrati

CARTA DELLA CAPACITÀ PROTETTIVA E DEL RISCHIO DI PERCOLAZIONE DELL AZOTO DEI SUOLI DELLA PIANURA VENETA

Soilwater and Nitrogen Balances in the Emilia-Romagna plaine

Servizio Geologico e Difesa del Suolo Biellese, Vercellese, Casalese C.so Cadore Torino (TO)

REGOLAMENTO REGIONALE 11 dicembre 2006 n. 15/R

Nuove indicazioni per la realizzazione e la conduzione di piantagioni da legno a ciclo medio-lungo. Padova 18 Febbraio 2005

AGOGNA scheletrico-franca, fase tipica AGO1

Regione Piemonte azienda dimostrativa CERUTTI. Localizzazione. Azienda Agricola Cerutti fraz. Corveglia Villanova d Asti (AT)

I suoli del Friuli Venezia Giulia. nella dinamica dei nitrati: studi e valutazioni

REGIONE PIEMONTE - BOLLETTINO UFFICIALE N. 45 DEL 11/11/2010

CUNEO scheletrico-franca, fase tipica CNO1

TERRE BIANCHE limoso-fine, fase tipica TRB1

FUSINA S.R.L. INDAGINI NEL SOTTOSUOLO

Individuazione in Umbria delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari

SERVIZIO SUOLI ARPA Veneto Ialina Vinci

RUSSIA, limoso-fine, fase tipica RSS1

Efficienza d uso dell acqua in risicoltura a diverse scale spaziali: dal campo al distretto irriguo

LUPINELLA. Non è ammesso il ristoppio della coltura; è ammesso il ritorno della coltura sullo stesso appezzamento dopo un intervallo di almeno 1 anno.

ALLEGATO A (art. 2) (La tabella 1 di questo Allegato è stata sostituta dalla tabella allegata al r.r. 2/2004)

Localizzazione. Regione Piemonte azienda dimostrativa MOSCA. azienda agricola dimostra Paolo Maria Mosca loc. C.na Cesiola Vecchia Crescentino (VC)

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

Metodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

All. B.19 (R) All. B1.12 (R) di ricarica IN CORPO CIRCA 22ARIAL BOLD

CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLE AREE VULNERABILI AI PRODOTTI FITOSANITARI: IL CASO DELLA REGIONE VENETO

Regione Friuli Venezia Giulia azienda dimostrativa LA FATTORIA di Morris Grinovero

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Efficienza d uso dell acqua in risicoltura a diverse scale spaziali: dal campo al distretto irriguo

Sostanza organica e supporti per la gestione dei suoli

ALICE SUPERIORE, franco-grossolana, fase tipica ACS1

RIVA DI CHIERI argilloso-fine, fase tipica RDC1

SORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

LOMBARDORE franco-fine, fase tipica LOM1

Condizionalità e attuazione direttiva nitrati in Puglia

Università degli Studi di Perugia Dipartimento Uomo e Territorio Sezione di Pianificazione del Territorio agricolo e forestale

MAIS. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM). E obbligatorio impiegare semente certificata.

Nitrati e irrigazione

PATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

17 giugno Suolo e Vegetazione: due elementi strettamente legati e in equilibrio

Il risultato del lavoro svolto dall IZSM

Scheda monografica n 1. AREA n 1. Caratterizzazione urbanistica:

AGLIANO argilloso-fine, fase tipica AGL1

CITTA' DEI RAGAZZI limosa-grossolana, fase tipica CDR1

CECE. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

Impatti climatici e acque sotterranee

FAVA da orto SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

INQUINAMENTO DA NITRATI

Regione Lombardia azienda dimostrativa CARPANETA. Localizzazione. azienda agricola dimostrativa ERSAF Carpaneta. area di progetto I SUOLI DELL AZIENDA

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

SCHEDA DI DESCRIZIONE DEL SUOLO

Individuazione dei siti idonei alla RA e caratterizzazione idrogeologica

SUOLI dell EMILIA-ROMAGNA dove trovare i dati informativi

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).

CECE. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Quota del piano di campagna. Coordinata X Coordinata Y Data della prima misura 05/03/1992 Data dell'ultima misura 15/10/2007

ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

Dott. Geologo Paolo Di Giulio - Studio di Geologia e Geotecnica

FAVA e FAVINO da granella

Assetto idrogeologico e rapporti tra acque superficiali e sotterranee nel tratto di pianura della Val Sangone

GIRASOLE SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

La componente geologica, idrogeologica e sismica del Documento di piano del Piano di governo del territorio ex art. 8 della Lr.

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE PER UNA VITIVINICOLTURA DI TERRITORIO ALTAMENTE SOSTENIBILE IL RILEVAMENTO PEDOLOGICO

L esperienza della Regione Veneto nell utilizzo delle informazioni sui suoli nella programmazione agroambientale

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale)

BARBABIETOLA DA ZUCCHERO

GESTIONE delle RISORSE IDRICHE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA

II. PIEZOMETRIA DELLA FALDA SUPERFICIALE NEL TERRITORIO DI PIANURA DELLA REGIONE PIEMONTE

Aspetti idrogeologici ed attività estrattive. Esperienze e proposte

III. CARATTERISTICHE GRANULOMETRICHE E DI PERMEABILITÀ DELLA ZONA NON SATURA NEL TERRITORIO DI PIANURA DELLA REGIONE PIEMONTE

PRATI POLIFITI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

PIANO STRATEGICO. QUADERNO n. 6 VOLVERA e la CARTA dei SUOLI del Piemonte. COMUNE di VOLVERA PROGETTISTI: Arch. Flavia BIANCHI Arch.

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

PREVENZIONE DELL'INQUINAMENTO DELLE ACQUE DOVUTO ALLO SCORRIMENTO ED ALLA PERCOLAZIONE NEI SISTEMI DI IRRIGAZIONE.

Valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque

AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale)

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

Transcript:

24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE

LA TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI La tabella di valutazione utilizzata in Piemonte è stata elaborata grazie alla collaborazione tra Cranfield University e Ipla, sancita da un protocollo del 1996. CAPACITA' PROTETTIVA ALTA MODERATAMENT E ALTA MODERATAMENT E BASSA BASSA Scheletro in % 0-15 16-35 36-60 >60 Tessitura FA, FLA, L, A, AL FL, F, FSA, AS FS SF, S Presenza di crepacciature Assenti Reversibili che interessano il solo topsoil Irreversibili che interessano il solo topsoil Che interessano topsoil e subsoil Profondità dell orizzonte permanentemente ridotto in cm Assente o >150 101-150 50-100 <50 Soil Survey inglese, modificato e integrato da Ipla

SIMULAZIONI CON MACRO PER VALIDARE CAPACITA PROTETTIVA Per validare la tabella di capacità protettiva è stata prodotta una serie di circa 100 simulazioni con i dati di input relativi a 8 profili rappresentativi per la pianura piemontese. Le simulazioni sono state eseguite per ogni tipologia pedologica scelta, variando il clima (udico e ustico), la coltura (suolo nudo, mais irriguo e mais in asciutta) e l irrigazione (presente o assente). I risultati ottenuti sono relativi ad un periodo di circa dieci anni. flusso idrico (mm/anno) a 150 cm di profondità - regime udico - coltura mais in asciutta flusso idrico (mm/anno) a 150 cm di profondità - regime udico - coltura mais irriguo classe regime udico regime udico capacità input idrico + input idrico SITO tessitura protettiva irr. tot NOAC140 argilloso ALTA 1276 1076 126 157 283 TORT0294 argilloso-limoso ALTA 1276 1076 193 246 294 TORT165 franco-argilloso ALTA 1276 1076 194 236 336 PIEM234 sabbioso-franco BASSA 1276 1076 399 563 521 NOAC133 francosabbioso/sabbios o- franco MOD. BASSA 1276 1076 394 590 513 PIEM402 francosabbioso/sabbios o- franco MOD. BASSA 1276 1076 393 579 493 ALOC0006 franco-limoso MOD.ALTA 1276 1076 317 410 421 NOAC137 franco-limoso MOD.ALTA 1276 1076 276 347 387 flusso idrico (mm/anno) a 150 cm di profondità - regime udico - coltura suolo nudo

SIMULAZIONI CON MACRODB PER FITOFARMACI (Terbutilazina) Sono state eseguite simulazioni con il modello MACRODB2.3 creando due scenari nella zona dell Alto Novarese sulla base di una serie di informazioni su dati climatici, proprietà pedologiche del profilo di suolo, dati colturali relativi alle coltivazioni del sito e dati relativi alle caratteristiche fisico-chimiche e alle modalità, tempi e dosi di applicazione. In questo caso è stato simulato il comportamento di due diversi suoli, la serie BARAGGIONE, paleosuolo a tessitura fine, e la serie AGOGNA, suolo alluvionale recente a tessitura grossolana, nell ambito della coltivazione del mais irriguo con trattamento a base di Terbutilazina. Il bilancio di massa della Terbutilazina nei due suoli considerati risulta difficile da interpretare tenendo conto che la lisciviazione del prodotto non è solo dipendente dal bilancio idrico ma da fattori chimici degradativi nel suolo, a loro volta dipendenti dalle caratteristiche fisico-chimiche del prodotto e dalla quantità di sostanza organica. Dai dati ottenuti si desume comunque che la Terbutilazina si degrada fino al 95% in entrambi i suoli e come minimo all 83% - 84%.

SIMULAZIONI CON MACRODB PER FITOFARMACI (Terbutilazina) Period Applied (mg/m 2 ) Degraded (mg/m 2 ) Leached (mg/m 2 ) Period Applied (mg/m 2 ) Degraded (mg/m 2 ) Leached (mg/m 2 ) 1 150 0 0 2 150 125 0 3 150 129 7 4 150 137 11 5 150 135 13 6 150 135 15 7 150 143 13 Suolo a capacità protettiva Alta BARAGGIONE 1 150 0 0 2 150 127 1 3 150 133 9 4 150 140 10 5 150 138 12 6 150 139 11 7 150 145 7 Suolo a capacità protettiva moderatamente bassa AGOGNA Le differenze minime che si evidenziano nei valori di degradazione e di lisciviazione alla base del profilo non sono significative per caratterizzare le differenze di classe ottenute tramite la tabella interpretativa.

CAPACITA PROTETTIVA E VELOCITA DI INFILTRAZIONE CAPACITA PROTETTIVA LEGATA ALLA VELOCITA DI INFILTRAZIONE: a livello regionale la capacità protettiva è stata valutata esclusivamente in base alle caratteristiche fisiche del suolo; a livello di maggior dettaglio sono state considerate anche informazioni su aspetti legati alla chimica del suolo.

CARTA A SCALA 1:250.000 La Carta di capacità protettiva dei suoli a scala 1:250.000 è stato il primo degli elaborati derivati dalla Carta dei suoli del Piemonte. La necessità di rispondere alla Direttiva Nitrati e alla legislazione nazionale per l individuazione delle zone vulnerabili da nitrati ha imposto una accelerazione sulla capacità protettiva del suolo. Si è costituito un tavolo di lavoro con Regione, Arpa, Università e Ipla, per giungere alla individuazione delle zone vulneranbili da nitrati e fitofarmaci.

LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI E LE ZONE VULNERABILI DA NITRATI In arancione le zone vulnerate: aree idrogeologicamente separate all interno delle quali la media delle rilevazioni ha evidenziato concentrazioni maggiori a 40mg/l. In giallo le fasce fluviali A e B. In verde le aree con vulnerabilità intrinseca elevata dell acquifero, capacità protettiva dei suoli bassa o moderatamente bassa e un valore del surplus azotato superiore a 50 kg/ha.

CARTA A SCALA 1:50.000 Scala 1:50.000 Scala 1:250.000

I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET

I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET

I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET http://www.regione.piemonte.it/agri/suoli_terreni/suoli1_50/carta_suoli/gedeone.do Per completare il rilevamento di pianura mancano alcune aree del Novarese (disponibili su internet a inizio 2010) e del Vercellese (previste per i primi mesi del 2011)

I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET

I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET

LE UNITA CARTOGRAFICHE

LE UNITA TIPOLOGICHE

LE UNITA TIPOLOGICHE

DUE ASPETTI DI CUI TENERE SEMPRE CONTO. La Carta dei suoli contiene, in numerose situazioni, per ogni Unità Cartografica più di una Tipologia di suolo (UTS), ciascuna con la propria capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee. Nell ambito della descrizione dell Unità cartografica è compresa sempre una semplice e sintetica chiave di riconoscimento, d aiuto nella definizione della singola tipologia di suolo. La Carta di capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque sotterranee, come peraltro tutte le carte derivate, non rappresenta una media della capacità protettiva dell Unità Cartografica, ma è realizzata interpretando i dati pedologici relativi alla tipologia pedologica dominante, ossia quella che copre la maggiore percentuale di territorio dell intera Unità.

LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Classe alta Suolo molto evoluto e fine del vecchio conoide del fiume Cervo, nella pianura biellese. Suolo mediamente evoluto della pianura alessandrina nei pressi del torrente Curone. Paleosuolo posto su un terrazzo antico della parte meridionale dell Altopiano di Poirino (TO).

LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Classe moderatamente alta Suolo evoluto con parziale presenza di scheletro della pianura vercellese e biellese Suolo molto ricco in argille espandibili, tipico della parte orientale dell Alessandrino. Paleosuolo posto sul terrazzo di Novara con tessiture franco-limose fino oltre 1 metro di profondità.

LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Classe moderatamente bassa Suolo poco evoluto del Novarese, ricco di sabbie fini, utilizzato dalla risicoltura in sommersione. Suolo della pianura cuneese, molto ricco in sabbie e ghiaie con un evidente orizzonte sepolto. Suolo con evidenti condizioni di idromorfia, posto in prossimità di risorgive nel Cuneese.

Classe bassa LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Suolo della pianura vercellese, di recente deposizione, formato da sabbie grossolane e ghiaiette. Suolo posto in prossimità del fiume Stura di Demonte costituito da ghiaie e sabbie. Suolo mediamente evoluto e ricco di ghiaie della pianura cuneese meridionale.

IL RILIEVO PEDOLOGICO NELLE AREE DI SALVAGUARDIA DEI POZZI regolamento 15/R del 2006 Con una determina dirigenziale il 17 settembre 2009 è stato approvato dalla Regione Piemonte un Manuale Operativo - in gran parte redatto dall IPLA - volto a fornire elementi tecnici e chiarimenti per la realizzazione dello studio pedologico nelle aree di salvaguardia dei pozzi e la predisposizione del Piano di utilizzazione dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari (PUFF). Il Manuale Operativo si compone di quattro parti: relazione descrittiva metodologica, schema per la redazione del PUFF, manuale di campagna per il rilevamento e la descrizione dei suoli, scheda di campagna, glossario pedologico

IL RILIEVO PEDOLOGICO NELLE AREE DI SALVAGUARDIA DEI POZZI Piano di rilevamento di 1 osservazione ogni 2 ha, che in caso di assenza della carta a scala di semi-dettaglio - comprenda anche lo scavo di almeno un profilo pedologico, descritto, fotografato, campionato ed analizzato per definire la capacità protettiva del suolo. Caso 1. Le osservazioni confermano la corrispondenza del suolo presente all interno dell area di salvaguardia con quello dominante. Caso 2. Le osservazioni non corrispondono alla tipologia pedologica dominante ma sono riconducibili ad un altra delle tipologie riportate all interno della descrizione dell Unità Cartografica in oggetto. Caso 3. Le osservazioni non corrispondono alla tipologia pedologica dominante e non sono riconducibili nemmeno alle tipologie pedologiche secondarie.

LA DEFINIZIONE DELLE CLASSI IN BASE A CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI E VULNERABILITA DELL ACQUIFERO Nella valutazione della vulnerabilità intrinseca dell acquifero captato si devono investigare e correlare almeno i seguenti fattori: a) soggiacenza della superficie piezometrica; b) profondità e tipologia dell acquifero; c) natura della zona non satura (stratigrafia e prove effettuate durante la trivellazione e dati relativi anche ad altri pozzi vicini). TABELLA DI VALUTAZIONE Capacità protettiva dei suoli Alta o Moderatamente alta Bassa o Moderatamente bassa Bassa Classe 4 Classe 3 Vulnerabilità intrinseca dell acquifero captato Media Classe 3 Classe 2 Alta o Elevata Classe 2 Classe 1

LE CARTE DI CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI NEI CONFRONTI DELLE ACQUE PROFONDE - INSIEME ALLE CARTE DI CAPACITA D USO DEI SUOLI - RAPPRESENTANO ATTUALMENTE UNO DEGLI STRUMENTI MIGLIORI PER PORRE LA PEDOLOGIA AL CENTRO DELLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE AGRARIA E AMBIENTALE. GRAZIE E BUON LAVORO.