RITIRO VICARIALE DI QUARESIMA 2013 Servizio di Pastorale Giovanile e Centro Missionario Diocesano

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RITIRO VICARIALE DI QUARESIMA 2013 Servizio di Pastorale Giovanile e Centro Missionario Diocesano Il Servizio per la Pastorale Giovanile e il Centro Missionario Diocesano propongono una traccia di ritiro quaresimale per ragazzi dai 13 ai 19 anni. La proposta è ispirata ai temi che SPG e CMD hanno indicato per il periodo in preparazione alla Pasqua, rispettivamente: Vedi come ardisco parlare al Signore (quarto periodo del sussidio di pastorale giovanile I passi di Abramo 1 ) e La Parola che libera (proposta della Quaresima missionaria 2013 del CMD). Suggeriamo di organizzare la proposta a livello vicariale o zonale, in modo da offrire un momento di riflessione spirituale e un opportunità di conoscenza tra le realtà. I materiali e i suggerimenti indicati sono da adattare naturalmente alle esigenze e alle possibilità delle realtà. Il Servizio di Pastorale Giovanile e il Centro Missionario rimangono comunque disponibili per informazioni e aiuti nell organizzare i ritiri. Focus del ritiro: Dalla Parola alla vita: riscoprire le relazioni. La Quaresima è un tempo liturgico forte per la conversione. Nell anno della fede, vogliamo proporre ai giovani di vivere di preparazione alla Pasqua riscoprendo il valore delle relazioni autentiche, quelle vissute nella quotidianità e nello spazio reale della nostra vita. La parola del Signore fu rivolta ad Abramo (Gen 15,1). Inizia così l incontro tra Dio e Abramo, un incontro voluto dal Signore che vuole così rivelarsi e accostarsi all uomo che Egli ha prescelto. La relazione tra Dio e Abramo è aperta, sincera, sostenuta da un dialogo diretto e confidenziale, come quello che si crea tra due amici: Il Signore diceva: Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? (Gen 18, 17-18); "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere (Gen 18, 27). Il ritiro vuole essere un momento personale e comunitario per riflettere intorno al tema della missionarietà come capacità di ri-creare nuove relazioni a partire dalla Parola, dall incontro con Dio. Come Abramo cerca e vive una relazione diretta con Dio, così anche noi siamo chiamati a riscoprire la nostra missionarietà partendo dalla bellezza delle rapporti reali con l altro, riconoscendo il suo volto e cogliendo la sua presenza. La traccia è articolata in tre momenti: Esperienza di gruppo: attività dinamica e riflessione di gruppo. Testimonianza: è pensato come momento di riflessione personale. Consiste in un racconto diretto di un testimone. Alle fonti della Parola: momento di approfondimento introspettivo attraverso alcuni brani biblici. 1 Il sussidio è disponibile presso l ufficio di SPG o sul sito www.pastoralegiovani.re.it 1

ESPERIENZA PERSONALE È lo spazio dove riflettere, in modo dinamico, sull esperienza dei ragazzi, creando un momento di condivisione e scambio. Proponiamo una dinamica di gruppo, che può essere adattata e modificata in base alle necessità. FACEBOOK Obiettivo: riflettere sulle potenzialità e i limiti che la comunicazione su Facebook produce quando pervade le relazioni reali e quotidiane. Si forma un gruppo (max 20 persone) e ci si dispone in cerchio, seduti. Si informano i ragazzi che dovranno simulare uno scambio di commenti su Facebook, come se stessero commentando una foto o un video postato sulla bacheca. A ciascuno vengono distribuiti un foglio e una penna. L educatore fa una domanda (o propone una foto, un oggetto, da commentare) e invita a scrivere sul proprio foglio la risposta (max 2 righe). Si lascia 1 minuto di tempo per rispondere. Scaduto il tempo, l educatore batte le mani dicendo Cambio! e ogni ragazzo passa il foglio al vicino alla propria destra. Quando ciascuno ha ricevuto un nuovo foglio, legge la frase scritta e a sua volta ne scrive un altra (sempre max 2 righe e 1 minuto a disposizione) continuando il discorso. L educatore continua ogni minuto a chiedere il cambio, fino a quando finirà il giro dei fogli e ognuno riceverà il proprio (iniziale) con tutti i commenti che sono seguiti alla prima frase scritta. Al termine della dinamica, i fogli (che restano anonimi) potranno essere appesi su una parete per dare la possibilità a tutti di leggere quanto emerso da questo tipo di comunicazione. Riflessione in gruppo Si propone di riflettere sul tempo dedicato ogni giorno alla rete virtuale (facebook, twitter, etc.) e su quello speso nella relazione diretta con gli altri. Internet è uno strumento che certamente consente di arrivare a persone lontane e creare rete mediante i social network. Accanto a questo aspetto positivo è necessario anche riconoscerne i limiti e riscoprire la bellezza del trovarsi in relazione con l altro nella vita reale. Possono essere sottolineati alcuni aspetti (poco tempo a disposizione, poco spazio per esprimere le idee - su Facebook, i commenti troppo lunghi non vengono letti -, l assenza di feedback a quello che scriviamo, ecc.). Successivamente si può lavorare sul rapportarsi dal vivo con le persone che conosciamo, cosa comporta comunicare faccia a faccia con l altro e come ritagliarsi del tempo per creare momenti d incontro in famiglia, con gli amici e i vicini. Tendere verso l altro significa ascoltare la sua alterità e diversità. La presenza dell altro ci aiuta a comprendere, accogliere e condividere la propria identità. Alcune domande per il confronto: - Come vi siete sentiti? È stata facile la dinamica? Perché? - Il tempo a disposizione è stato sufficiente? Quali attenzioni hai avuto per riuscire a scrivere nei limiti imposti? - La qualità della comunicazione: sei riuscito a trasmettere in modo chiaro quello che volevi dire? Ci sono state difficoltà? - Questa modalità di comunicazione è efficace? Quali sono gli aspetti positivi e negativi? Cosa manca? 2

TESTIMONIANZA Il momento della testimonianza è pensato come un occasione per ascoltare e vivere, attraverso uno scambio a tu per tu, un esperienza arricchente. La testimonianza è in questo uno strumento privilegiato: per chi racconta, permette di mostrarsi nella propria soggettività, nei propri pensieri ed emozioni; per chi ascolta, aiuta ad entrare in una relazione più personale e autentica con l altro e con sé stesso. Per questo momento, consigliamo un testimone che abbia fatto un esperienza di missione in una realtà diocesana (o un campo estivo) e che possa raccontare la bellezza dell incontro con l altro. Un ulteriore possibilità è quella di richiedere una testimonianza alla Coop. Sociale Ravinala, cooperativa reggiana di commercio equo e solidale che, facendo propri i principi e i valori di questo tipo di commercio, vuole essere strumento di sensibilizzazione e informazione di un altro modo di costruire le relazioni, dove a prevalere non è la logica del profitto ma della giustizia. Attraverso un confronto con un operatore o un testimone della cooperativa, questo momento può diventare un occasione per riflettere sulle azioni concrete attraverso cui promuovere la giustizia come bene comune e il rispetto e la dignità dell uomo. È possibile richiedere alla cooperativa i prodotti di artigianato impegnandosi concretamente, per quanti vorranno, ad avviare banchetti a sostegno dei popoli del Sud del mondo. E possibile contattare il Centro Missionario per alcuni nominativi di missionari o campisti o per la testimonianza di Ravinala. Qualche suggerimento per la preparazione: La testimonianza dovrebbe essere vissuta in un clima coinvolgente e familiare, per evitare di essere percepita come una lezione. Possibilmente, preparare una stanza accogliente e abbastanza grande per tutti (se i giovani sono molti si possono pensare più testimoni e la divisione in gruppi). Consigliamo di lasciare un momento finale per le domande dei ragazzi. 3

ALLE FONTI DELLA PAROLA Proponiamo questo momento come spazio per l approfondimento della Parola di Dio: può essere pensato come riflessione personale o di gruppo, guidata da un sacerdote o da un educatore. Il ritiro può concludersi poi con una celebrazione eucaristica. Il Vangelo e la Bibbia offrono numerosi spunti sul tema del ritiro. Suggeriamo alcuni brani, che possono essere utilizzati singolarmente oppure organizzati in percorsi trasversali. Le relazioni di Gesù: scoprire l uomo Gesù nelle relazioni che vive con le persone e le caratteristiche di questi incontri. Emmaus (Lc 24,13-35) Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto". Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?". Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!". Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Zaccheo (Lc 19, 1-10) Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand'ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7 Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È entrato in casa di un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi per questa casa è venuta la salvezza, 4

perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". L incontro con la donna Samaritana (Gv 4, 3-42) Gesù venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: "Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni" - sebbene non fosse Gesù in persona a battezzare, ma i suoi discepoli -, lasciò allora la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Gli dice la donna: "Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?". Gesù le risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna". "Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". Le dice: "Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui". Gli risponde la donna: "Io non ho marito". Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". Gli replica la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". Gesù le dice: "Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità". Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa". Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te". In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: "Che cosa cerchi?", o: "Di che cosa parli con lei?". La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?". Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". Ma egli rispose loro: "Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?". Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: "Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura"? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica". Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto". E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: "Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo". 5

Domande per la riflessione: - In quale modo guardo le cose, mi accosto alle persone, alle situazioni? - Riesco ad andare oltre a ciò che appare e vedo in superficie? - Esiste in me questa disponibilità al cammino, alla ricerca, all incontro? - Sono disposto a fare la fatica per andare verso l altro/a per vincere le paure, i pregiudizi? - Le mie relazioni e gli incontri, li vivo di fretta o sono vissuti con calma e interesse? - Ho voglia di fermarmi e di cercare stabilità nelle relazioni? - Che cosa sono disposto/a a mettere in campo, in gioco? - Penso di avere una vita interiore e spirituale? - Quali sono i segnali e le caratteristiche? - Sono contento, soddisfatto della mia vita interiore e spirituale? Perché? - In che modo mi è di aiuto nelle relazioni? Abramo: riprendendo la figura biblica diocesana di questo anno liturgico, riflessione sul servizio e l accoglienza. Abramo alle querce di Mamre: Genesi 18, 1-15 Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: "Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. 4 Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo". Quelli dissero: "Fa' pure come hai detto". Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: "Presto, tre sacchi di fior di farina, impastala e fanne focacce". All'armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: "Dov'è Sara, tua moglie?". Rispose: "È là nella tenda". Riprese: "Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio". Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda, dietro di lui. Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Allora Sara rise dentro di sé e disse: "Avvizzita come sono, dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!". Ma il Signore disse ad Abramo: "Perché Sara ha riso dicendo: "Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia"? 14 C'è forse qualche cosa d'impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te tra un anno e Sara avrà un figlio". Allora Sara negò: "Non ho riso!", perché aveva paura; ma egli disse: "Sì, hai proprio riso". Da Risvegliare la fede. Sui passi di Abramo, sussidio diocesano per l anno 2012-2013: Correre incontro, prostrarsi, invitare a rimanere per ristorarsi sono azioni che Abramo compie in prima persona, perché sa cogliere l essenzialità di un momento che non può essere rinviato: l ora più calda del giorno ( ) Sono azioni da compiersi in fretta, nel dono di una ospitalità senza riserve, per la quale non è affatto necessario approfondire l identità dell ospite, che ha appunto in sé una sua sacralità.. prima ancora che gli riveli il suo dono, l ospite è infatti prezioso agli occhi di Abramo, solamente per il servizio che gli permette di compiere. 6

Domande per la riflessione: - Qual è la nostra attenzione nei confronti delle persone che bussano alla nostra porta? - Rispondiamo solo ai bisogni materiali o riusciamo ad accogliere l uomo in tutta la sua condizione? - Quali sono le attenzioni che curo nel mio servizio agli altri? Dal sussidio per la quaresima La Parola che libera del Centro Missionario, i Vangeli della domenica e i commenti sulle missioni diocesane, possono essere uno spunto per approfondire il tema della missionarietà. Per ulteriori informazioni o per richiedere un aiuto organizzativo: Servizio Pastorale Giovanile: Monica tel. 0522515953 email: monica.salsi@pastoralegiovani.re.it Centro Missionario Diocesano: Elisabetta tel. 0522436840 email: elisabetta@cmdre.it 7