Agevolazioni fiscali e reddituali per la genitorialità CISL VICENZA Martedì 17 Maggio 2016 A cura Graziano De Munari - Cisl Veneto Servizi - Caf Cisl 1
CONTENUTI DELLA COMUNICAZIONE Titolari partita Iva e regimi tassazione agevolati - vincoli Familiari a carico chi sono e condizioni Regime di vantaggio o regime forfettario reddito di riferimento L indicatore della situazione economica ISEE Assegno maternità e per assegno nucleo tre figli minori Bonus bebè Detrazioni fiscali per figli e per oneri inerenti i figli 2
TITOLARI PARTITA IVA - REGIME L alternativa per i titolari di partita IVA 2016 è tra: regime ordinario, quindi tassazione sui redditi, Irap, IVA e studi di settore; regimi agevolati, quindi imposta sostitutiva da applicare al prodotto tra il coefficiente di redditività ed il fatturato prodotto, esenzione dalla tassazione Irpef, IRAP, IVA più le semplificazioni contabili e formali. 3
REGIMI AGEVOLATI ll contribuente che scelga la tassazione per l attività con partita Iva con «regimi agevolati» e che non abbia altri redditi non può usufruire delle detrazioni per figli a carico e delle detrazioni o deduzioni per oneri...in quanto il reddito è soggetto ad imposta sostitutiva. Se il contribuente, oltre al reddito professionale in regime dei minimi, ha redditi immobiliari (es.: immobili affittati), in relazione a questi può applicare le varie agevolazioni. 4
FAMILIARI A CARICO Esaminiamo le condizioni per essere considerati a carico. 5
FAMILIARI A CARICO Sono considerati familiari fiscalmente a carico i membri della famiglia che nell anno hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. 6
FAMILIARI A CARICO Nel limite di reddito di 2.840,51 euro che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, devono essere computate anche le seguenti somme, che non sono comprese nel reddito complessivo: le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, da Rappresentanze diplomatiche e consolari, da Missioni, dalla Santa Sede, dagli Enti gestiti direttamente da essa e dagli Enti centrali della Chiesa Cattolica; la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato; il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni; (segue) 7
FAMILIARI A CARICO (segue) il reddito d impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva nel caso di applicazione del regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (art. 27, commi 1 e 2, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98). Si segnala che l importo del rigo LM10 (reddito al netto delle perdite soggetto ad imposta sostitutiva) rileva ai fini della soglia per poter essere considerato a carico per il riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia di cui all art. 12, comma 2, del TUIR. 8
FAMILIARI A CARICO (segue) il reddito d impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario (art. 1, commi 54/89, della L. 23/12/2014, n. 190). Si segnala che l importo del rigo LM38 (reddito al netto delle perdite soggetto ad imposta sostitutiva) rileva ai fini della soglia per poter essere considerato a carico per il riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia di cui all art. 12, comma 2, del TUIR. 9
FAMILIARI A CARICO Possono essere considerati familiari a carico, anche se non conviventi con il contribuente o residenti all estero: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli (compresi i figli, adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito; gli stessi pertanto ai fini dell attribuzione della detrazione non rientrano mai nella categoria altri familiari. 10
FAMILIARI A CARICO Possono essere considerati a carico anche i seguenti altri familiari, a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell Autorità giudiziaria: il coniuge legalmente ed effettivamente separato; i discendenti dei figli; i genitori (compresi quelli adottivi); i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle (anche unilaterali); i nonni e le nonne. 11
COS E L ISEE Approfondiamo cos è l indicatore situazione economica equivalente (Isee) 12
COS E L ISEE L'ISEE è l'indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata. L'accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia. 13
COS E L ISEE Dal 1 gennaio 2015 l'isee è stato profondamente rinnovato sia dal punto di vista delle regole di calcolo sia nelle procedure. Il nuovo ISEE, per essere ancora più equo nel distribuire il costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie tra i cittadini italiani, introduce migliori criteri di valutazione del reddito e del patrimonio, insieme a controlli più attenti. 14
COS E L ISEE Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare. 15
COS E L ISEE Le informazioni contenute nella DSU sono in parte autodichiarate (ad esempio informazioni anagrafiche, dati sulla presenza di persone con disabilità, patrimonio mobiliare e immobiliare) ed in parte acquisite direttamente dagli archivi amministrativi dell Agenzia delle entrate (ad esempio reddito complessivo ai fini IRPEF) e dell INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari erogati dall INPS). 16
COS E L ISEE Per le parti autodichiarate, un solo soggetto compila la DSU, c.d. dichiarante, che si assume la responsabilità, anche penale, di quanto in essa dichiara. Per la compilazione della DSU è possibile rivolgersi al CAF CISL 17
Esaminiamo alcune prestazioni collegate alla genitorialità collegate all ISEE 18
ASSEGNO MATERNITA Cos'è'? L'assegno di maternità concesso dal Comune e pagato da INPS è riconosciuto alle mamme che non beneficiano di nessuna indennità di maternità o che percepiscono un'indennità inferiore all'importo del contributo stesso. L'importo complessivo dell'assegno è pari ad 1.694,45 per i nati nell'anno 2016. Tale importo viene aggiornato di anno in anno dal Ministero. 19
ASSEGNO MATERNITA Requisiti La richiedente deve : essere residente in Italia al momento della domanda; non aver beneficiato di alcun trattamento di maternità in misura pari o superiore a quello garantito dal beneficio richiesto ( 1.694,45); avere un valore ISEE del nucleo famigliare richiedente inferiore o pari a 16.954,95. Attenzione! Le domande devono essere presentate con attestazione ISEE predisposta ai sensi del DPCM 159/2013; è pertanto necessario richiedere espressamente un ISEE per prestazioni agevolate relative a minorenni (ISE Minori). 20
ASSEGNO MATERNITA Chi può richiederlo? Lo richiede la madre del nuovo nato, entro 6 mesi dall'evento. La richiedente deve essere italiana, comunitaria, o extracomunitaria con carta di soggiorno o permesso soggiornante di lungo periodo (o almeno aver fatto la richiesta). 21
ASSEGNO NUCLEO TRE FIGLI MINORI Cos è È un assegno concesso in via esclusiva dai Comuni e pagato dall Inps, per le famiglie che hanno figli minori e che dispongono di patrimoni e redditi limitati. Cosa spetta Un assegno mensile al nucleo familiare per tredici mensilità. 22
ASSEGNO NUCLEO TRE FIGLI MINORI A chi spetta Hanno diritto all assegno per il nucleo familiare dei Comuni: i nuclei familiari composti da cittadini italiani e dell Unione europea residenti, da cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, nonché dai familiari non aventi la cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; i nuclei familiari composti almeno da un genitore e tre figli minori (appartenenti alla stessa famiglia anagrafica), che siano figli del richiedente medesimo o del coniuge o da essi ricevuti in affidamento preadottivo. Il requisito della composizione del nucleo non si considera soddisfatto se uno dei tre figli minori, quantunque risultante nella famiglia anagrafica del richiedente, sia in affidamento presso terzi; nuclei familiari con risorse reddituali e patrimoniali non superiori a quelle previste dall indicatore della situazione economica equivalente (I.S.E.E.) valido per l assegno. Per l anno 2015 l ISEE è pari a 8.555,99 euro. 23
ASSEGNO NUCLEO TRE FIGLI MINORI La domanda Deve essere presentata al Comune di residenza entro il termine perentorio del 31 gennaio dell anno successivo a quello per il quale è richiesto l Assegno al nucleo familiare (ANF). Deve essere accompagnata da una dichiarazione sulla composizione e sulla situazione economica del nucleo familiare (I.S.E.E.) in corso di validità. I requisiti devono essere posseduti dal richiedente al momento della presentazione della domanda; i soggetti che presentano la domanda nel mese di gennaio dell anno successivo a quello per il quale è richiesto l assegno, devono fare riferimento ai requisiti posseduti alla data del 31 dicembre immediatamente precedente. 24
ASSEGNO NUCLEO TRE FIGLI MINORI Il diritto all assegno cessa: dal 1 di gennaio dell anno in cui viene a mancare il requisito del valore dell indicatore I.S.E.E. oppure dal 1 giorno del mese successivo a quello in cui viene a mancare il requisito relativo alla composizione del nucleo. Quanto spetta: l importo dell assegno è annualmente rivalutato sulla base della variazione dell indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Per l anno 2015 l importo è pari in misura intera a euro 141,30 mensili. 25
BONUS BEBE 2016 Cos è E un assegno di 80 euro al mese (960,00 euro all'anno) per ciascun figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 per la durata massima di 3 anni di età. A chi spetta. Ne beneficiano i figli di cittadini residenti in Italia: italiani e dell Unione Europea extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. 26
BONUS BEBE 2016 Importo assegno L importo dell assegno è di 960 (80 euro mensili) se il nucleo familiare ha un reddito annuo Isee che non supera i 25mila. L assegno raddoppia a 1.920 (160 euro mese) se il reddito Isee non supera 7.000. Sopra 25mila Isee non si ha diritto all assegno. 27
BONUS BEBE 2016 Come richiederlo La domanda di bonus bebè va fatta entro 90 giorni dalla nascita o dall ingresso in famiglia del bambino e l assegno viene pagato dal primo giorno. Se la domanda viene invece presentata dopo i 90 giorni il pagamento decorre dalla data di presentazione. Per la certificazione Isee è possibile rivolgersi al Caf Cisl. Per la domanda è possibile rivolgersi al Patronato Inas 28
DETRAZIONI FISCALI Esaminiamo le detrazioni fiscali spettanti per i figli a carico. 29
Detrazione per figli a carico Per ciascun figlio a carico è prevista una detrazione teorica pari a: 950 euro per ciascun figlio di età superiore o uguale a tre anni; 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni La detrazione teorica è aumentata di un importo pari a: 400 euro per ciascun figlio con disabilità 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo, per i contribuenti con più di tre figli a carico. La detrazione teorica deve essere rapportata al numero di mesi a carico ed alla percentuale di spettanza. 30
Detrazione per figli a carico La detrazione per figli a carico non può essere ripartita liberamente tra entrambi i genitori. Se i genitori non sono legalmente ed effettivamente separati la detrazione per figli a carico deve essere ripartita nella misura del 50 per cento ciascuno. Tuttavia i genitori possono decidere di comune accordo di attribuire l intera detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato per evitare che la detrazione non possa essere fruita in tutto o in parte dal genitore con il reddito inferiore. 31
Detrazione per figli a carico In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio la detrazione spetta, in mancanza di accordo tra le parti, nella misura del 100 per cento al genitore affidatario oppure in caso di affidamento congiunto nella misura del 50 per cento ciascuno. Anche in questo caso i genitori possono decidere, di comune accordo, di attribuire l intera detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato. 32
Detrazione per figli a carico La detrazione spetta per intero ad uno solo dei genitori quando l altro genitore è fiscalmente a carico del primo e nei seguenti altri casi: figli del contribuente rimasto vedovo/a che, risposatosi, non si sia poi legalmente ed effettivamente separato; figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente, se questi è coniugato e non è legalmente ed effettivamente separato. 33
DETRAZIONI FISCALI Esaminiamo alcune detrazioni per oneri relativi a spese specifiche per figli. 34
Detrazione spese asilo nido Per le spese sostenute per il pagamento delle rette di frequenza dell asilo nido, presentando la dichiarazione dei redditi, è possibile ottenere una detrazione d imposta. La detrazione spettante ammonta al 19% delle spese sostenute, su un importo massimo di 632 euro per ciascun figlio. 35
Detrazione spese per attività sportiva ragazzi Per le spese delle attività sportive (come, ad esempio, la palestra o la piscina) svolte dai figli minori, di età compresa tra i 5 e i 18 anni, presentando la dichiarazione dei redditi, è possibile ottenere una detrazione d imposta. La detrazione spettante ammonta al 19% della spesa sostenuta su un importo massimo di 210 euro per ciascun figlio. 36
Detrazione per spese frequenza scolastica Le spese sostenute per la frequenza di scuole dell infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione (articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62),possono fruire della detrazione del 19% per un importo annuo non superiore a 400 euro per alunno o studente. La detrazione spetta per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso. Questa detrazione non è cumulabile con quella prevista per le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche per l ampliamento dell offerta formativa. 37
Detrazione per spese frequenza universitaria Per le spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria, tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri. Le spese possono riferirsi anche a più anni, compresa l iscrizione fuori corso, e, per le università non statali italiane e straniere, non devono essere superiori a quelle stabilite annualmente con decreto del Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca che per ogni corso di studio ha individuato l'importo massimo detraibile sia per area geografica sia per aree disciplinari. All importo bisogna aggiungere la tassa regionale per il diritto allo studio. 38
Grazie dell attenzione 39